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Pu`o accadere che un sistema di equazioni lineari ammetta pi`u di una soluzione

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

Federica Gregorio e Cristian Tacelli

1 Sistemi lineari

Un sistema lineare m × n (m equazioni in n incognite) `e un insieme di equazioni lineari che devono essere soddisfatte contemporaneamente

a11x1+ a12x2+ · · · + a1nxn= b1 a21x1+ a22x2+ · · · + a2nxn= b2 ...

am1x1+ am2x2+ · · · + amnxn = bm

(1)

dove aij sono i coefficienti del sistema, bi i termini noti, xj le incognite, i = 1, · · · , m, j = 1, · · · , n.

Un sistema lineare si dice compatibile se ammette almeno una soluzione, i.e., esiste almeno una n-upla di elementi (x1, · · · , xn) che soddisfi (1), al- trimenti si dice incompatibile o impossibile. Pu`o accadere che un sistema di equazioni lineari ammetta pi`u di una soluzione. In quest’ultimo caso si dimostra che ne ammette infinite.

Esempio 1.1. (1) Il seguente sistema lineare di due equazioni in due incog- nite `e impossibile.

(x + y = 0 x + y = 1.

(2) Il sistema

(x + y = 0 3x + y = 1

`

e compatibile e ammette soluzione X = (x, y) = (12, −12).

(3) Il sistema

(x + y = 0 2x + 2y = 0

ammette come soluzione il vettore (x, y) = (−1, 1) ma anche (−2, 2).

Infatti, ammette infinite soluzioni del tipo (x, y) = (−t, t), t ∈ R.

(2)

Possiamo scrivere (1) in forma matriciale AX = B

dove A = (aij) ∈ Mm×n(R) `e la matrice dei coefficienti, X =

x1

... xn

Mn×1(R) il vettore soluzione e B =

b1

... bm

∈ Mm×1(R) il termine noto. Si cerca il vettore X tale che AX = B.

1.1 Metodo di Gauss

Siano A ∈ Mm×n(R) e B ∈ Mm×1(R) e si consideri il sistema AX = B.

Definiamo (A|B) ∈ Mm×(n+1)(R) come la matrice costituita da A e come ultima colonna il vettore B, cio`e

(A|B) =

a11 · · · a1n b1 a21 · · · a2n b2 ... ... ... ... am1 · · · amn bm

.

(A|B) `e detta matrice completa di (1). Il metodo di Gauss consiste nella trasformazione del sistema lineare in un sistema triangolare equivalente. Le trasformazioni consentite sono

• scambio di righe;

• moltiplicazione di una riga per uno scalare non nullo;

• somma di una riga con una combinazione lineare delle altre.

Queste operazioni non alterano l’insieme delle soluzioni del sistema. Si ot- tiene dunque un sistema triangolare risolvibile col metodo di sostituzione all’indietro. Cominciamo con un esempio.

Esempio 1.2.

x + y − z = 1 x + 2y + z = 3 2x − 3y + z = 2

(3)

Effettuiamo la riduzione del sistema ad un sistema triangolare tramite le ma- trici associate al sistema. Scriviamo dunque la matrice (A|B) e la riduciamo a una matrice a scalini.

1 1 −1 1

1 2 1 3

2 −3 1 2

1 1 −1 1

0 1 2 2

0 5 −3 0

1 1 −1 1

0 1 2 2

0 0 13 10

Riscriviamo il sistema associato a quest’ultima matrice

x + y − z = 1 y + 2z = 2 13z = 10.

Questo `e un sistema triangolare risolvibile dunque con una sostituzione all’indietro.

Cio`e, ricaviamo la variabile z dall’ultima equazione la sostituiamo nella sec- onda, ricaviamo y, sostituiamo nella prima e otteniamo x = 1713, y = 136 , z =

10 13.

Teorema 1.3 (Teorema di Rouch`e-Capelli). Dati A ∈ Mm×n(R) e B ∈ Mm×1(R). Il sistema AX = B ammette soluzione se e solo se rank A = rank(A|B). Inoltre, se il sistema `e compatibile e r = rank A = rank(A|B), allora il sistema ammette un’unica soluzione se e soltanto se r = n (r `e uguale al numero delle incognite). Il sistema ammette infinite soluzioni (pre- cisamente ∞n−r, i.e., infinite soluzioni dipendenti da n − r parametri) se e soltanto se r < n.

Proof. Dimostriamo solo la prima parte. Poich`e ciascun sistema lineare `e equivalente ad un sistema a scalini, considero il sistema triangolare. Esso `e compatibile se e soltanto se il pivot pi`u in basso si trova in A e quindi se e soltanto se A e (A|B) hanno lo stesso numero di pivot, il che equivale a dire rank A = rank(A|B). Infatti, se l’ultimo pivot, chiamiamolo b, b 6= 0, si trova nell’ultima colonna avr`o nel sistema un’equazione del tipo 0 = b che rende il sistema incompatibile.

1.2 Metodo di Cramer

Consideriamo sistemi quadrati, n = m. Siano A ∈ Mn(R) e B ∈ Mn×1(R).

Definiamo la matrice Bj ∈ Mn(R) ottenuta sostituendo la colonna j-sima di A con B, cio`e

B1 =

b1 a12 · · · a1n b2 a22 · · · a2n ... ... · · · ... bn an2 · · · ann

, · · · , Bn=

a11 · · · a1(n−1) b1 a21 · · · a2(n−1) b2 ... ... · · · ... an1 · · · an(n−1) bn

(4)

Teorema 1.4. Sia A ∈ Mn(R) e B ∈ Mn×1(R). Se det A 6= 0, allora il sistema AX = B ammette un’unica soluzione X ∈ Mn×1(R) data da

x1 = det B1

det A, x2 = det B2

det A, · · · , xn = det Bn det A .

Proof. Se det A 6= 0, allora A `e invertibile. Quindi X = A−1B. Ricordiamo che A−1 = det A1 ((−1)i+jdet Aji). Risulta dunque

X = 1

det A

(−1)1+1det A11b1+ · · · + (−1)1+ndet An1bn

...

(−1)n+1det A1nb1+ · · · + (−1)n+ndet Annbn

= 1

det A

det B1

... det Bn

.

1.3 Sistemi omogenei

Un sistema lineare si dice omogeneo se il vettore dei termini noti `e il vettore nullo. Quindi un sistema omogeneo `e del tipo

AX = 0

con A ∈ Mm×n(R). Un sistema omogeneo `e sempre compatibile poich`e es- iste almeno la soluzione banale X = 0. La soluzione banale non `e sempre l’unica (vedi Esempio 1.1 (3)). Vogliamo dunque stabilire un criterio per capire quando il sistema ammette altre soluzioni oltre la banale. Sappiamo in generale che un sistema pu`o essere incompatibile, avere infinite soluzioni o avere un’unica soluzione. Per un sistema omogeneo la prima alternativa non si realizza mai, dunque o esiste un’unica soluzione, la banale, o esistono infi- nite soluzioni. Come conseguenza del teorema di Rouch´e-Capelli otteniamo il seguente teorema.

Teorema 1.5. Sia A ∈ Mm×n(R). Il sistema AX = 0 ammette soluzioni non banali (e dunque infinite soluzioni) se e soltanto se rank A < n.

Corollario 1.6. Sia A ∈ Mn(R). Il sistema lineare omogeneo AX = 0 ammette infinite soluzioni se e soltanto se det A = 0.

Proof. Per il teorema precedente, avr`o infinite soluzioni se e soltanto se il rango di A `e minore di n. Essendo la matrice quadrata di ordine n (e il numero di incognite n), il rango di A sar`a minore di n se e soltanto se det A = 0.

(5)

Corollario 1.7. Sia A ∈ Mm×n(R) con m < n (numero di equazioni minori delle incognite). Il sistema AX = 0 ammette soluzioni non banali (e dunque infinite soluzioni).

Proof. Poich`e A `e m × n, il rango di A `e minore del minimo tra m e n, dunque m. Ma m < n, quindi rank A < n, quindi l’asserto segue dal teorema precedente.

1.4 Soluzioni di un sistema omogeneo

Proposizione 1.8. Sia A ∈ Mn(R). Le soluzioni del sistema lineare omo- geneo AX = 0 formano un sottospazio vettoriale di Rn.

Proof. Denotiamo con S = {X ∈ Rn|AX = 0} l’insieme delle soluzioni del sistema omogeneo. Per dimostrare che S `e un sottospazio di Rn utilizziamo la caratterizzazione e dimostriamo che la somma di elementi di S appartiene a S e il prodotto di un elemento di S con uno scalare sta in S. Siano dunque X, Y ∈ S. Poich`e il sistema `e lineare avremo che A(X + Y ) = AX + AY = 0 + 0 = 0 quindi X + Y `e ancora soluzione del sistema. Lo stesso avviene se si considera X ∈ S e λ ∈ R. Avremo A(λX) = λAX = λ0 = 0.

Esempio 1.9. Consideriamo il seguente sistema lineare omogeneo.

x + z = 0 4x + y = 0 6x + y + 2z = 0.

Cerchiamo le soluzioni riducendo a scalini la matrice dei coefficienti.

1 0 1 4 1 0 6 1 2

1 0 1 0 1 −4 0 0 0

Il rango di A `e due, quindi per il teorema di Rouch`e-Capelli il sistema am- mette ∞1 soluzioni che troviamo risolvendo

(x + z = 0 y − 4z = 0.

Otteniamo x = −4x e y = 4z. Le soluzioni di questo sistema formano un sottospazio vettoriale di R3 di dimensione 1.

S = {(−z, 4z, z)|z ∈ R}, dim S = 1, BS = {(−1, 4, 1)}.

(6)

1.5 Esercizi

Discutere la compatibilit`a dei seguenti sistemi lineari.

(1)

x + y = 1 x + y − z = 0 2x + 2y − 2z = 1

(2)

x + y − z = 1 x + 2y + z = 3 2x − 3y + z = 2 2x + 3y = 4

(3)

x − y + z = 6 2x + y − z = −3

−x − 2y + 2z = 9 5x + y − z = 0

(4)

(h − 1)y + hz = −1

−hx + (h − 1)y + z = 0 2x + z = −1

(5)

x − 4y + (1 − h)z = 0 2y + hz = h

hx + hz = 1

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