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In funzione del tipo di marcatura si distinguono gli enzyme immuno assays, se l’antigene è marcato con enzimi e fluorescent immunoassay, se l’antigene è marcato con una sostanza fluorescente.

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Appendice: Cenni sulle principali metodiche analitiche.

Tra i test di screening più diffusi ci sono quelli che sfruttano, per la rilevazione delle sostanze nelle matrici biologiche, tecniche di immuno-chimica e la maggior parte di questi è progettata per essere effettuata sulle urine.

1-3

Tali metodiche si basano sulla competizione tra la sostanza da identificare e la stessa sostanza marcata e aggiunta in concentrazione nota, per un anticorpo specifico:

tanto maggiore sarà la presenza della sostanza tossica nel campione, tanto maggiore sarà, per la legge di azione di massa, la quantità di sostanza marcata esclusa dal legame.

1, 3, 4

In funzione del tipo di marcatura si distinguono gli enzyme immuno assays, se l’antigene è marcato con enzimi e fluorescent immunoassay, se l’antigene è marcato con una sostanza fluorescente.

3

Nell’enzyme immuno assay, quando il complesso antigene-enzima viene incubato in presenza di un anticorpo specifico per quell’antigene, l’attività enzimatica è marcatamente diminuita per il blocco del sito attivo da parte dell’anticorpo. Nel momento in cui, invece, un antigene esogeno, contenuto nelle urine o nel siero, venga aggiunto al complesso immune, questo compete con il complesso farmaco-enzima per legarsi all’anticorpo. Il complesso farmaco-enzima, così liberato, determina un aumento dell’attività enzimatica che è proporzionale alla concentrazione dell’antigene nel campione biologico.

1, 3

Figura A.1: Schema di EMIT

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Una tecnica fluorescent immuno assay è rappresentata dal fluorescence polarization immuno assay, in cui l’antigene è covalentemente legato ad una molecola sonda. Quando la molecola fluorescente viene eccitata da una luce polarizzata, se la molecola è stazionaria, cioè se è relativamente immobile, emetterà una luce polarizzata; se invece si muove liberamente in soluzione la polarizzazione viene persa. La polarizzazione fluorescente dell’antigene è alta quando il complesso è legato all’anticorpo; l’aggiunta di antigene esogeno determina lo spiazzamento di alcuni complessi che passano in soluzione determinando una riduzione della polarizzazione della fluorescenza, direttamente proporzionale alla concentrazione dell’antigene stesso.

1, 3

Figura A.2: Schema di FPIA

Tra le analisi di conferma, invece, la principale è rappresentata dalla spettrometria

di massa, accoppiata con tecniche separative quali gas cromatografia e cromatografia

liquida ad alte prestazioni (HPLC).

3, 5

(3)

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L’analisi cromatografica è una tecnica di separazione che si basa sulla distribuzione della sostanza tra una fase stazionaria e una mobile, in base alla affinità relativa per l’una o l’altra fase; i composti che interagiscono più fortemente con la fase stazionaria vengono trattenuti più a lungo di quelli che si legano di più alla fase mobile. Per identificare i campioni è possibile utilizzare il tempo di ritenzione , valore caratteristico per ciascun composto, cioè il tempo necessario per l’eluizione del composto che è correlato con la forza della sua interazione con la fase stazionaria e quella mobile.

3, 4

Nella gascromatografia la fase mobile è un gas, inerte rispetto alla sostanza da separare, mentre i due tipi di fase stazionaria comunemente usati sono gli assorbenti solidi (cromatografia a gas solida, GSC) e liquidi che rivestono un supporto solido (cromatografia gas liquida GLC). La gascromatografia viene utilizzata per il dosaggio di composti di natura volatile o che possono essere trasformati in tale forma.

2, 6-8

Molti composti organici sono troppo instabili o non sufficientemente volatili per essere analizzati in gascromatografia; in tali casi si preferisce utilizzare la cromatografia liquida, in particolare la HPLC che presenta numerosi vantaggi rispetto alle altre tecniche come ad esempio una maggiore risoluzione e tempi di analisi più corti: nella cromatografia liquida la fase mobile è costituita da solventi che partecipano alla separazione, aumentandone l’affinità.

3

La spettrometria di massa è, invece, una tecnica basata sullo studio dei frammenti ionici che vengono prodotti a seguito dell’interazione della sostanza in esame con un fascio di elettroni o molecole cariche: a seguito di ciò si producono ioni che vengono separati e analizzati secondo il loro rapporto massa/carica. L’abbondanza relativa degli ioni in funzione del rapporto massa /carica costituisce lo spettro di massa di quella sostanza che è caratteristico: tale analisi è, quindi, in grado di fornire informazioni strutturali sulle molecole in esame consentendo un’ indagine qualitativa e quantitativa con elevata sensibilità.

3-5

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