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1. 4 Esempi di Mercati nel Mondo

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Academic year: 2021

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1. 4 Esempi di Mercati nel Mondo

Halles Centrales di Parigi

Costruito tra il 1852 ed il 1859, serve a fornire alla grande città vettovaglie di ogni genere, esso è immenso infatti occupa una superficie coperta di 87.790 metri quadrati, con all’interno una strada principale scoperta, che lo divide in due ed attraversa tutta la costruzione, larga 31 metri, e con strade ortogonali e parallele ad essa, questa volta coperte larghe 15 metri; esse nell’insieme dividono il complesso in dieci padiglioni, ognuno dei quali specializzato in una determinata derrata alimentare, e provvisti tutti di sotterraneo ad uso deposito.

Il padiglione è formato con colonnette di ghisa e ognuna delle quattro fronti presenta una serie di arcate metalliche ribassate di 6 metri di apertura da asse ad asse e di 8 metri di altezza.

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Il coperto dei padiglioni è a quattro pioventi, con lanterna di ghisa ad arcate, e il suo colmo è a 25 metri dal suolo. La copertura è di zinco, ma al di sotto fù costruito un soffitto di legno, così da ottenere una camera d’aria.

Le arcate aperte su ciascuno dei lati dei padiglioni sono provviste di gelosie di ferro a palette di cristallo smerigliate, che lasciano passare aria e luce, ma non il sole. I locali sotterranei sono alti 3,80 metri e coperti da volte a crociera di mattoni con nervature e pilastri di ghisa.

I posteggi sono larghi e profondi 2 metri separati tra loro da strade di 2 metri, le botteghe dei macellai sono di 3 metri quadrati e la vendita

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della carne viene fatta su banchi di marmo, mentre nel padiglione del pesce i posteggi, che hanno le tavole di marmo inclinate verso il compratore e provviste di cannelle d’acqua con opportune pendenze che mandano l’acqua nei condotti di scarico, sono dotati di una particolarità: nella cantina c’è un grosso canale d’acqua corrente diviso con griglie in tanti serbatoi dove si colloca il pesce che vi si preferisce mantenere vivo.

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Il Mercato Centrale di Smithfield a Londra

Costruito sempre nell’Ottocento è il maggiore di tutti i mercati di Londra ed è destinato alla vendita all’ingrosso, fu progettato da Orazio Jones con la collaborazione di J. Fowlers. Si compone di quattro grandi padiglioni in fila che occupano una superficie di 30.000 metri quadrati (metri 75 x 400) più uno padiglione aggiunto successivamente di circa 8.000 metri quadrati.

I padiglioni, come in quello di Parigi analizzato precedentemente, sono separati e riservati ognuno ad una categoria diversa di merce: carne, pollame, frutta, verdura e fiori; essi sono alti 9,70 metri e separati da una strada coperta larga 17 metri, longitudinalmente sull’asse dei padiglioni, esiste un’altra strada che può essere chiusa all’estremità da cancelli.

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Nel sotterraneo abbiamo una stazione merci della metropolitana che collega il fabbricato con le altre stazioni ferroviarie della città. Nella piazza adiacente al mercato vi è una rampa ad R a piano inclinato elicoidale che permette ai carri di accedere al sotterraneo.

Ogni rettangolo determinato da questa strada è a sua volta diviso da tre passaggi, cosicché ogni padiglione risulta di otto rettangoli o sezioni. Ai quattro angoli del pianterreno vi sono gli uffici di

amministrazione, e sopra ad essi i locali per ristorazione e le ritirate, ai quali si accede per mezzo di scale ed ascensori.

Questi padiglioni contengono 162 posti di vendita e la divisione dei posti è fatta in legno e per la massima parte fissate alle colonne di ferro o ad altre membrature portanti dell’edificio, essi sono alti 4 metri circa con chiusura fissa su tre lati , ed è diviso in tre parti: una per il ceppo della carne, l’altra per il tavolo del venditore e la terza per il deposito e la conservazione della carne; quest’ultima comunica

mediante scale con un locale superiore destinato a locale di soggiorno, provvisto di latrina.

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Questa specialissima disposizione corrisponde alle abitudini

inglesi e finisce per rendere il posto di vendita simile ad una vera bottega completa.

Per fornire una buona aereazione, ciascuno dei padiglioni è stato diviso in nove campate, di cui la centrale forma il passaggio

longitudinale: la loro copertura è alla Mansard, le cui falde inferiori molto inclinate a 41° in modo da intercettare bene i raggi solari, obbligati ad attraversare le due palette, senza ostacolare il passaggio dell’aria. Le falde superiori sono fortemente rivestite e provviste di abbaini per l’aereazione. Il grande passaggio trasversale ha la copertura più alta di quella delle campate, ma fatto nello stesso modo e con una torricella nel mezzo. Le fronti più lunghe sono ad arcate e terminano con delle torri alte 27 metri, che contribuiscono all’aerazione del mercato.

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Le membrature architettoniche in pietra Portland e le pareti tra i pilastri in mattoni non riescono a mitigare l’effetto di monotonia delle lunghe fronti arricchite poi da figure allegoriche e da vasi.

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Il Mercato del Convent Garden

Convent Garden deve il suo nome alla presenza, durante il Medioevo, di un giardino appartenente alla Abbazia di Westminster. Il Conte di Bedford si interessò successivamente all’area con il fine di potenziare lo sviluppo del luogo e ne fece costruire una piazza la cui struttura sopravvive ancora oggi e testimonia un esempio di “intuizione dei tempi” .

La piazza fu progettata da Hugo Jones, che scelse una disposizione simile a tante piazze italiane tra cui quella del Mercato di Livorno e la Place de Voges a Parigi, e che fu descritta dai critici inglesi come “il primo grande contributo all’urbanizzazione inglese”.

Durante il Seicento si iniziò a tenersi il mercato presso le mura del parco confinante, il quale poi lentamente si sposto verso il centro della piazza, ed i banchi di vendita dei commercianti di frutta e verdura gradualmente divennero stabili nella piazza ed il Conte Bedford, riconoscendo le potenzialità di un mercato situato tra la City e Westminster, ottenne il diritto di tenerlo in quella sede mediante license accordate da Carlo II nel 1670.

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Nella piazza venivano tenuti spettacoli ambulati e la sua parte centrale divenne un centro ricreativo per apprendisti e giovani del posto, e divenne ben presto dimora di artisti, giornalisti e scrittori che erano abituali frequentatori delle sue coffee house e taverne.

Nel XIX secolo, in risposta alla rapida crescita della domanda commerciale, il VI Duca di Bedford ottenne l’autorizzazione per la costruzione del mercato dei fiori, edificio in stile neoclassico concepito da Charles Fowler, che trasformò la piazza da spazio aperto a solido complesso di fabbricati.

Così nel 1828-30 le vecchie bancarelle ed i magazzini furono rimossi ed al loro posto fu eretta la struttura neoclassica voluta dall’architetto, con spazi per la sistemazione di tutte le attività commerciali. La costruzione fu dotata di una copertura, su sollecitazione del Duca, per allargare e migliorare lo spazio disponibile per gli scambi. Allo stesso tempo il carattere volgare del quartiere diminuì, man mano che la massa dei commercianti del Mercato si espandeva nelle strade circostanti, allontanando i residenti antecedenti.

Nel 1975 il Supremo Consiglio di Londra istituì una speciale commissione che mettesse a punto un progetto di ristrutturazione progressiva di Covent Garden, in collaborazione con i gruppi di interesse locale, che preservarono gli originali piani di Inigo Jones della piazza e sull’impronta delle sue costruzioni.

I negozi presentavano un’ampia variabilità di modelli, ma tutti seguivano un linguaggio comune. Molte avevano doppie finestre a saliscendi, accanto ad esse vi era una porta ad uno o due battenti, sormontata da una grata in metallo rifinita in vetro che raggiungeva il soffitto. Sia le finestre che le porte erano incassate in modo da potervi alloggiare le imposte, quando il negozio veniva chiuso.

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Durante il restauro circa 35 facciate presentavano caratteri soddisfacenti e furono conservate, mentre le altre, che, come detto prima erano tutte diverse tra loro, hanno perso la loro facciata originale, si cercò di riproporre un disegno alternativo ma comunque appropriato, visto che non erano rimasti disegni dettagliati e quindi non si potevano ricalcare dalle indicazioni originali di Fowler.

Ogni disegno ricalcò il più fedelmente possibile lo stile e la forma originali ed inoltre vi erano disegni apportati appositamente di porte o coperture che dovevano occultare strutture che Fowler non si sarebbe mai immaginato, come per esempio, la stanza del trasformatore o il pannello d’allarme del sistema antincendio.

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Il Mercato Centrale di Berlino

Sorge presso la stazione metropolitana con cui è in comunicazione, serve in parte al mercato all’ingrosso ed in parte a quello al minuto , sostituendo i mercati scoperti che esistevano prima.

L’edificio occupa 11.600 metri quadrati ed è diviso in due da una strada larga 10 metri. Il pianterreno ha al di sotto un sotterraneo ed al di sopra delle gallerie che girano internamente alle navate e sono di circa 4316 metri quadri di superficie e servono per la vendita di derrate secche, terraglie, macerie, per magazzini di deposito e per uffici dell’Amministrazione.

Nei 790 posti per la vendita, che occupano ognuno una superficie che varia da 3,57 metri quadrati a 7,14 metri quadrati, sono separati tra loro da reti di ferro, tese fra le colonne: i coperchi dei banchi sono di marmo bianco, ed i posti piccoli sono chiusi con barriera fino a metà altezza, i grandi sono aperti.

Vi sono parecchie file di bacini di marmo, con acqua corrente coperti con una rete di filo di ferro zincato, per mantenere in mostra il pesce vivo.

Le pareti perimetrali sono di muratura con finestre, ma tutto il rimanente è metallico. L’illuminazione naturale è fornita dalle vetrate verticali dei tetti sopra le navate e da quelle delle rispettive lanterne, mentre l’illuminazione artificiale è elettrica. L’aerazione avviene per mezzo delle porte di accesso, delle gelosie dei sopratetti e di apparecchio di aspirazione dell’aria viziata.

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Il Mercato Centrale di Firenze

Realizzato dall’ architetto Giuseppe Mengoni, viene aperto nel 1874 ed occupa un’area rettangolare di 69 metri x 81 m. ossia di 5.600 metri quadrati, i muri perimetrali sono ad arcate chiuse da gelosie a palette, mentre i sostegni interni della copertura sono colonne metalliche. Il mercato si compone di tre navate di cui le laterali sono alte 5 metri alla gronda, coperte da tetto e da due pioventi con lanterna centrale più larga ed alta 25 metri alla gronda, coperta pure da tetto a due pioventi con lanterna al colmo.

Lo spazio interno risulta diviso in quattro sezioni da due passaggi principali che si incrociano nel mezzo e fanno capo a quattro ingressi. Ogni sezione è poi suddivisa da altri passaggi secondari di metri 3 ortogonali tra loro e negli spazi da essi limitati trovano posto le botteghe

di metri 3 x 2,8 ed i banchi di metri 1,75 x 1,30 , in numero di 500. I banchi e le botteghe sono di ferro e legno modellati su quelli delle

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Ai quattro angoli sono situati, gli uffici del peso pubblico, delle guardie municipali, degli inservienti, ed i gabinetti. Sotto al mercato esiste il sotterraneo destinato a magazzini, al quale si accede dall’esterno mediante quattro rampe, lungo i lati minori, adatte per veicoli e dall’interno mediante scale situate ai lati di ciascun ingresso.

Una serie di basse finestre, aperte nello zoccolo dell’edificio insieme con aperture inferriate provvedono all’aerazione ed all’illuminazione del sotterraneo.

Quello che colpisce è la trascuratezza in cui il mercato è tenuto; il pavimento che era di asfalto si è guastato ed è stato rattoppato con altri generi di materiali; la pulizia di tutto il locale e degli stessi banchi non è affatto curata; i passaggi sono troppo stretti sia per i venditori che per i compratori, così che il mercato risulta scomodo e sovraffollato.

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Il Mercato delle Vettovaglie di Livorno

Nel 1893 Livorno inaugurava il suo nuovo mercato realizzato dall’architetto Angelo Badaloni. Esso è notevole non solo per le sue dimensioni ma, anche perchè architettonicamente si stacca dal solito tipo di struttura metallica, essendo tutto di muratura salvo l’armatura del coperto che è metallica.

Esso è di forma basilicale, cioè con una navata che gira intorno alla navata centrale più alta, simile in sezione al mercato di Dresda. Nel salone centrale di 25 metri x 82 metri, alto 32 metri si entra da cinque ingressi e nell’interno ci sono sia i venditori che dispongono di bottega lungo i lati maggiori del salone , sia i venditori che hanno solo i banchi collocati nel mezzo.

Le botteghe di 4 metri x 4,40 metri sono in numero di 32 ed hanno un magazzino nel piano superiore con scala propria di discesa ed ascesa, i posti di vendita centrali sono separati tra di loro da una lamiera metallica alta 1,20 metri da terra e sormontata da una rete metallica alta 0,50 metri; esse però sono smontabili e quindi si può raddoppiare o triplicare lo spazio per ciascun venditore.

Un compartimento speciale è destinato a pescheria e misura 11 metri x 41 metri ed alto 15 metri, i posti di vendita hanno il banco in

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marmo e sono provvisti di cannella per l’acqua. Sopra i tre lati interni il loro pavimento ha un risalto in modo da impedire che le acue di un posto invadano il posto adiacente.

Un terzo scompartimento grande come quello della pescheria, ma senza installazioni fisse, è riservato ai venditori avventizi in numero di 150. Alla fine il mercato è capace di ospitare 357 tra botteghe e posteggi fissi ed aggiungendo i 150 posti avventizi arriva a contenere 507 rivenditori in una superficie totale coperta di 4.800 metri quadrati.

L’illuminazione è ottenuta con una serie di finestre che girano tutte intorno alla parte sopraelevata della navata centrale, la quale per tutta la sua lunghezza porta nel colmo un lanternino destinato alla aerazione, ma che serve pure come illuminazione interna.

I pavimenti sono di asfalto ed alle cantine destinate a magazzino per i venditori ed ai servizi si accede dall’esterno mediante due rampe

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praticabili dai veicoli e da scale interne, oltre quelle particolari di ciascuna bottega.

La decorazione delle facciate consiste in una serie di arcate e lesenature, di un avancorpo centrale e di due terminali a colonne di ordine corinzio come quello delle lesene. La parte centrale sopraelevata del salone è pure tutta a grandi finestroni arcuati.

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