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DefinizionediProbabilit`a AppendiceA NozionidiCalcolodelleProbabilit`a

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Academic year: 2021

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Appendice A

Nozioni di Calcolo delle Probabilit`

a

Il calcolo delle probabilit`a si occupa dello studio e della modellazione ma-tematica dei fenomeni casuali cio`e quegli avvenimenti per i quali non pos-siamo predire empiricamente l’esito.

Definizione 1 Si dice esperimento aleatorio, ogni attivit`a o fenomeno

il cui risultato non pu`o essere previsto con certezza.

Il calcolo delle probabilit`a, dunque, riguarda lo studio degli esperimenti, come il lancio di un dado o l’estrazione di una pallina da un’urna.

Definizione di Probabilit`

a

Pu`o risultare difficile dare a priori un’esatta definizione di probabilit`a in quanto storicamente sono state date diverse interpretazioni a seconda di diverse visioni della teoria della probabilit`a. Secondo la concezione classica (detta anche probabilit`a oggettiva) si pu`o dare la seguente definizione.

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Probabilit`a 1 La probabilit`a di un evento `e il rapporto tra il numero dei

casi favorevoli (ovvero quelli in cui tale evento si manifesta) e il numero dei casi possibili (a condizione che siano tutti ugualmente possibili):

P(A) = # casi f avorevoli # casi possibili

La visione classicista di probabilit`a `e caratterizzata (e limitata) dalla condizione che tutti i casi in cui pu`o verificarsi il fenomeno siano equiproba-bili e inoltre tale definizione `e applicabile solo quando l’insieme dei possiequiproba-bili risultati `e un insieme finito.

Le critiche alla definizione classica di probabilit`a hanno portato lo svilup-po della concezione frequentista, secondo la quale ha senso dare un valore di probabilit`a quando `e possibile effettuare un elevato numero di esperimenti. Eseguendo cos`ı molte prove, si pu`o dare la definizione di frequenza relativa di un evento.

Definizione 2 La frequenza relativa di un evento, realizzate n prove

nel-le medesime condizioni, `e data dal rapporto fra il numero k delnel-le prove nelnel-le quali si `e manifestato l’evento e il numero n delle prove effettuate

f = k n

La frequenza di un evento, per`o, non dipende solo dal numero n delle prove fatte, ma pu`o variare a seconda del gruppo delle prove. Si pensi, per

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esempio, al lancio, ripetuto 100 volte, di una moneta, osservando il numero di volte in cui si presenta testa. In un primo gruppo di esperimenti, l’evento pu`o verificarsi 52 volte, mentre in un secondo gruppo si manifesta 46. Ne consegue che la frequenza nel primo caso vale 10052, mentre

46

100 nel secondo.

La frequenza `e un valore conpreso tra 0 e 1, ma se f = 0 o f = 1 non si pu`o affermare che l’evento sia impossibile o che sia certo.

Si pu`o appurare che se il numero di prove `e sufficientemente alto, il rapporto k

n tende a stabilizzarsi.

Definizione 3 Legge Empirica del Caso: in una serie di prove, ripetute un gran numero di volte nelle stesse condizioni, la frequenza relativa di un evento tende ad assumere valori prossimi alla probabilit`a dell’evento stesso. Questa legge ci permette di formulare la definizione frequentista di proba-bilit`a.

Probabilit`a 2 La probabilit`a di un evento `e la frequenza relativa in un

numero sufficientemente elevato di prove.

In molti casi le definizioni di sopra possono non essere soddisfacenti. Per alcuni eventi non `e possibile infatti dare una valutazione n´e secondo la concezione classicista, poich´e non si `e in grado di determinare i casi favorevoli e quelli possibili, n´e secondo la concezione frequentista, perch`e gli eventi non sono ripetibili. Eventi di questo tipo sono molti, ad esempio nel caso di voler calcolare la probabilit`a che un nuovo modello di telefono cellulare

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possa incontrare il favore del pubblico. Si parla in questi casi di probabilit`a soggettiva (o personale), basata sullo stato di informazione.

Probabilit`a 3 La probabilit`a di un evento `e la stima del grado di fiducia

che un individuo attribuisce, in base alle sue informazioni e opinioni, al verificarsi dell’evento stesso.

`

E importante ricordare che le valutazioni di probabilit`a sono soggettive e possono, quindi, cambiare a seconda dell’individuo. Per quanto tale de-finizione di probabilit`a soggettiva appaia incerta e arbitraria, vale la pena sottolineare che proprio questa `e la definizione a cui ricorriamo pi`u spesso nelle considerazioni quotidiane.

Spazio Campionario ed Eventi

Di seguito faremo riferimento ad una diversa definizione di probabilit`a che segue l’impostazione assiomatica proposta nei primi anni ’30 da Andrey Nikolaevich Kolmogorov. Secondo l’impostazione assiomatica si `e giunti alla concezione di un calcolo delle probabilit`a mediante un sistema di assiomi. In questa visione, ad ogni esperimento, reale o concettuale, si pu`o associare un insieme Ω, detto spazio campionario.

Definizione 4 Si definisce spazio campionario, o spazio fondamentale,

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Gli elementi di Ω sono chiamati eventi elementari e sono solitamente rappresentati in questo modo: {ω1, . . . , ωn}.

Definizione 5 Se lo spazio campionario Ω `e numerabile (finito o infinito),

si dice evento connesso ad un esperimento aleatorio, ogni sottoinsieme E di Ω.

L’evento `e quindi un sottoinsieme di Ω, E ⊆ Ω. La corrispondenza tra eventi e sottoinsiemi di Ω permette di effettuare le operazioni insiemistiche di unione (∪), intersezione (∩) e passaggio al complementare. Se A e B sono sottoinsiemi di Ω corrispondenti a due eventi, il significato delle operazioni `e il seguente:

• A ∩ B corrisponde all’evento: “i due eventi si verificano entrambi”; • A ∪ B identifica l’evento: “almeno uno dei due eventi si verifica”; • Ac coincide con l’evento: “l’evento A non si verifica”.

In quest’ottica si avr`a che:

• l’insieme Ω `e associato all’evento certo, quello cio`e che di sicuro si verifica;

• l’insieme ∅ sar`a l’evento impossibile, quello che indiscutibilmente non si verifica;

• se A e B sono due eventi e si realizza che A ∩ B = ∅, allora gli eventi A e B sono detti incompatibili o disgiunti.

(6)

Definizione 6 Si dice sistema di alternative di Ω, un insieme di eventi

Ai con i = 1, . . . , n tali che

1. ∪n

i=1Ai= Ω e

2. Ai∩ Aj = ∅ ∀i 6= j

Si noti che un sistema di alternative, con eventi a due a due incompatibili, forma una partizione di Ω.

Una valutazione di probabilit`a sar`a un’applicazione P che associa ad ogni evento un numero reale che sar`a tanto pi`u grande quanto pi`u l’evento sar`a probabile.

Definizione 7 Se lo spazio Ω `e un insieme numerabile, si definisce

proba-bilit`a ogni funzione P definita sulle parti di Ω, P(Ω), a valori in [0, 1] del tipo:

P : P(Ω) → [0, 1]

che soddisfi le seguenti propriet`a

1. se A e B sono due eventi disgiunti, A ∩ B = ∅ allora

P(A ∪ B) = P(A) + P(B)

(7)

(Ai∩ Aj = ∅ con i 6= j), allora P( ∞ [ n=1 An) = ∞ X n=1 P(An) 3. P(Ω) = 1

Valgono inoltre le seguenti propriet`a: • P(∅) = 0

• se Ac `e il complementare dell’evento A, allora vale P(Ac) = 1 − P(A)

• P(A ∪ B) = P(A) + P(B) − P(A ∩ B) • A ∪ Ac= Ω

Probabilit`

a Condizionale

Definizione 8 Sia B un evento tale che P(B) > 0 (non trascurabile), si

chiama probabilit`a di A condizionata a B (detta anche “probabilit`a di Adato B”)

P(A|B) = P(A ∩ B)

P(B) (1)

Intuitivamente la probabilit`a condizionale P(A|B) `e la probabilit`a che l’evento A si verifichi sapendo che l’evento B si `e realizzato. Di conseguenza `e immediato ricavare

(8)

Definizione 9 Principio delle Probabilit`a Composte: si definisce una chain rule, l’intersezione di n eventi

P(A1∩ A2∩ . . . ∩ An) = P(A1) P(A2|A1) P(A3|A2∩ A1) . . . P(An| ∩n−1i=1 Ai)

Prima di introdurre un importante teorema, vediamo il Teorema delle Probabilit`a Totali che ci sar`a utile in seguito.

Teorema 1 Teorema delle Probabilit`a Totali: siano Aicon i = 1, . . . , n

eventi che formano un sistema di alternative di Ω, allora per ogni evento B tale che P(B) > 0 si avr`a che

P(B) =

n

X

i=1

P(B|Ai) P(Ai) (3)

La definizione di probabilit`a condizionata permette la determinazione del seguente fondamentale.

Teorema 2 Legge di Bayes: siano A e B due eventi non trascurabili (P(A) > 0, P(B) > 0), allora

P(B|A) = P(A|B) P(B)

(9)

Per comprendere la Legge di Bayes, si provi ad invertire, nell’equazione (2), gli eventi A e B, ottenendo cos`ı:

P(B ∩ A) = P(B|A) P(A) (5)

Poich´e insiemisticamente A ∩ B = B ∩ A, dovrebbe essere ovvio che P(A ∩ B) e P(B ∩ A) sono la stessa cosa, e quindi si possono uguagliare le equazioni (2) e (5):

P(A|B) P(B) = P(B|A) P(A) (6)

da cui si ottiene la formula di Bayes in (4).

In generale, siano gli eventi A1, . . . , An un sistema di alternative di Ω e

sia B un evento con P(B) > 0. Vale allora la formula di Bayes

P(Ai|B) = P(B|A i) P(Ai) P(B) = P(B|Ai) P(Ai) Pn k=1P(B|Ak) P(Ak) (7)

L’equazione (7) si pu`o verificare facilmente dato il Teorema delle Pro-babilit`a Totali e dato che

(10)

e inoltre, poich´e gli eventi Ai∩ B, . . . , An∩ B sono disgiunti e la loro unione

`e uguale a B, si ottiene

P(Ai|B) = P(Ai

∩ B)

P(B) (9)

Sostituendo nell’equazione (9) i valori visti in (3) e in (8) si ottiene l’equa-zione in (7).

Indipendenza

Definizione 10 Due eventi, A e B si dicono indipendenti, ovvero non si

influenzano, se e solo se

P(A ∩ B) = P(A) P(B)

Deduciamo che l’evento A `e indipendente dall’evento B se la realizzazione di B non modifica la probabilit`a di realizzazione di A. Dunque, se P(A) > 0 e P(B) > 0, valgono le sequenti equazioni:

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