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8. L’AUTORIMESSA SOTTO PIAZZA BUONTALENTI

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8. L’AUTORIMESSA SOTTO PIAZZA BUONTALENTI

L’autorimessa occupa gli ultimi due piani della nuova realizzazione e, come già detto in precedenza, è sufficientemente ampia da soddisfare le esigenze dei rivenditori e dei clienti che si trovano al piano commerciale. La forma rettangolare molto allungata ha imposto dei vincoli molto restrittivi sull’accesso al parcheggio e sull’organizzazione dei posti auto. Inoltre la collocazione sotterranea implica un accurato studio delle vie di esodo ed il rispetto di specifiche normative di sicurezza antincendio.

8.1. L’INGOMBRO DELLA STRUTTURA

Sulla base delle considerazioni geologiche e geotecniche descritte dall’ingegner Marco Palazzuoli nella Tesi di Laurea dal titolo Infrastrutture per il commercio nell’area del Mercato Centrale di Livorno: valutazione AV e fattibilità geotecnica per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo, nella realizzazione del progetto si è ritenuto sufficiente mantenere un margine di circa 2,00 m dalle costruzioni vicine. La distanza di sicurezza di 2,00 m è stata rispettata sia dalla parte dell’edificio porticato che risale agli anni ’50 sia dalla parte del Mercato delle Vettovaglie.

L’importanza e l’antichità del Mercato hanno però imposto un accurato studio dell’ingombro delle fondazioni di questo edificio. La fonte da cui sono state studiate le fondazioni del Mercato è il Libretto delle misure utilizzato per la realizzazione dell’opera in cantiere e per le annotazione relative ai costi ed alla quantità dei materiali necessari. Infatti il progetto originale di Angiolo Badaloni è andato disperso nel corso del tempo o forse non è mai stato redatto

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perché le parti dell’edificio sono state progettate in corso d’opera e gli unici documenti che sono pervenuti sono quelli redatti per il cantiere.

Nonostante l’antichità di questi documenti, grazie alla cura ed alla precisione con cui sono stati scritti, è stato possibile rilevare le dimensioni e l’ingombro delle pareti perimetrali dei muri di fondazione sottostanti al piano delle cantine. Da questi documenti emerge, infatti, che al di sotto del pavimento delle cantine si trovano i muri di fondazione alti circa 1,00 m, i quali appoggiano su un piano sostenuto da circa 600 pini infissi nel terreno fino ad una profondità di 6,00 m oltre il piano d’imposta delle fondazioni.

Seguendo in modo dettagliato le indicazioni fornite dal Libretto delle misure è stato possibile disegnare i muri perimetrali di fondazione e verificare che il loro spessore è lievemente superiore a quello delle pareti esterne delle cantine. Si è stimato, comunque, che tale aumento non sia vincolante per il rispetto del margine di 2,00 m dall’edificio e che lo scavo necessario per la realizzazione della nuova struttura non interferisca con il volume di terreno influenzato dalle fondazioni del Mercato.

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Libretto delle misure. La facciata. Libretto delle misure. La facciata.

Restituzione sul lato di via Buontalenti.

Libretto delle misure. Via Buontalenti. Libretto delle misure. Via Buontalenti.

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Libretto delle misure. Via del Cardinale.

Libretto delle misure. Via Gherardi Del Testa.

Libretto delle misure. Via del Cardinale.

Restituzione sul lato di via del Cardinale.

Libretto delle misure. Via Gherardi Del Testa.

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La ricostruzione delle pareti interne non è stata effettuata sia perché risulta di minore interesse ai fini della determinazione dell’ingombro della nuova struttura sia perché i dati contenuti nei documenti di cantiere sono di difficile interpretazione. Infatti, se per le pareti perimetrali ci sono indicazioni precise sulla posizione del muro analizzato, per quelle interne mancano le annotazioni relative alla collocazione. Si pensa comunque, data la netta corrispondenza tra i muri perimetrali e quelli posti lungo le rampe carrabili, che al piano di fondazione, sotto delle pareti portanti delle cantine, vi sia un sostegno dello stesso spessore.

La fascia di 2,00 m dal Mercato delle Vettovaglie è un giusto compromesso tra il rispetto dei margini di sicurezza per lo scavo e la necessità di avvicinarsi il più possibile per agevolare il collegamento del piano delle cantine con il nuovo spazio commerciale.

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Inoltre questa distanza è sufficientemente larga per permettere anche l’allestimento delle reti fognarie e degli altri impianti tecnologici, sia del Mercato sia della nuova realizzazione, che si allacciano alla rete pubblica in corrispondenza dell’incrocio con via del Cardinale.

8.2. LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO

L’unica normativa specifica sulle autorimesse è quella che riguarda la sicurezza antincendi, cioè il Decreto Ministeriale 1 febbraio 1986 Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l’esercizio di autorimesse e simili. Lo scopo di questo decreto è quello di fornire regole di progettazione tali da garantire l’incolumità delle persone e la preservazione dei beni contro i rischi d’incendio e di panico nei luoghi destinati alla sosta, al ricovero, all’esposizione ed alla riparazione di autoveicoli. Sembra opportuno analizzare le parti del decreto che maggiormente hanno influenzato la progettazione del parcheggio sotto piazza Buontalenti.

Le autorimesse sono classificate in base ad alcune caratteristiche ed i vincoli da rispettare variano a seconda delle categorie di appartenenza. In base alla vicinanza ad altri fabbricati le autorimesse possono essere isolate, cioè situate in edifici esclusivamente destinati a tale uso od eventualmente adiacenti ad edifici destinati ad altri usi, ma strutturalmente e funzionalmente separati, oppure miste. In relazione all’ubicazione dei piani si hanno autorimesse sotterranee, se il piano di parcamento è inferiore a quello di riferimento, o fuori terra.

La tipologia delle pareti perimetrali determina, inoltre, altre due categorie: le autorimesse aperte, se le aperture perimetrali su spazio a cielo libero non sono inferiori al 60% della superficie delle pareti stesse e comunque superiore al 15% della superficie in pianta, e quelle chiuse.

In base alle caratteristiche di esercizio e di uso le autorimesse possono essere sorvegliate, se sono provviste di sistemi automatici di controllo ai fini

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antincendi o di vigilanza continua durante le ore di apertura, oppure non sorvegliate. Infine, in relazione all’organizzazione degli spazi interni le autorimesse si suddividono in tipologia a box od a spazio aperto.

Il decreto impone, inoltre, che l’altezza minima dei piani non sia inferiore a 2,40 m con un minimo di 2,00 m sotto trave e che la superficie specifica di parcamento, definita come l’area necessaria alla manovra ed al parcamento di ogni autoveicolo, sia superiore a 20 mq per autorimesse non sorvegliate ed a 10 mq per quelle sorvegliate e per gli autosilos.

Un aspetto che ha molto influenzato la progettazione del parcheggio sotterraneo è stato la divisione in compartimenti antincendio perché la normativa impone vincoli inderogabili sulla superficie minima dei singoli compartimenti. Si riporta di seguito la tabella dalla quale emergono i limiti sulla superficie in funzione della posizione del piano e della loro categoria di appartenenza.

FUORI TERRA SOTTERRANEO

MISTE ISOLATE MISTE ISOLATE

PIANO A C A C A C A C TERRA 7500 5000 10000 7500 5500 3500 7500 5500 5000 2500 7000 3000 5500 3500 7500 5500 3500 2000 5500 2500 3500 2500 5500 3500 2000 1500 3500 2000 3500 2500 5500 3500 1500 2500 1500 2500 5000 2500 1500 2000 1500 2500 5000 1500 2000 15000 2000 4000 A = aperte; C = chiuse

Si nota che più elevato è il rischio dovuto alla posizione ed alle caratteristiche del piano, minore deve essere la superficie del compartimento.

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Questo significa che se la superficie del piano è maggiore di quella richiesta, è obbligatorio sezionarla in un numero di compartimenti tale da rispettare per ciascuno i vincoli imposti e mantenere l’indipendenza di ciascuno di essi dagli altri.

Il decreto fornisce anche i criteri per il dimensionamento delle rampe carrabili: la pendenza non deve essere superiore al 20%, la larghezza e, nel caso di rampe curvilinee, il raggio minimo devono essere rispettivamente di 3,00 m e 7,00 m per il senso unico di marcia e di 4,50 m e 8,25 m per il doppio senso. Diversi compartimenti, realizzati anche su più piani, possono essere serviti da un’unica rampa o da un’unica coppia di rampe a senso unico di marcia purché queste siano aperte od a prova di fumo. La rampa aperta deve essere aerata almeno ad ogni piano per un minimo del 30% della sua superficie in pianta con aperture affacciate su spazio a cielo aperto oppure su cavedi distanti da edifici vicini non meno di 3,50 m. La rampa a prova di fumo è, invece, anch’essa un compartimento antincendio avente accesso per ogni piano da spazio scoperto o da un disimpegno aperto per almeno un lato su spazio scoperto.

Ogni autorimessa, indipendentemente dalla sua collocazione, deve essere dotata di ventilazione naturale costituita da aperture ricavate nelle pareti o nei soffitti in modo da consentire un efficace ricambio dell’aria e lo smaltimento dei fumi e del calore in caso di incendio. Al fine di assicurare un’uniforme ventilazione dei locali, le aperture devono essere distribuite uniformemente ed a distanza reciproca non superiore a 40 m. La superficie aerante deve essere almeno pari ad 1/25 della superficie in pianta del compartimento e deve essere indipendente per ciascun piano. La ventilazione meccanica è un’integrazione a quella naturale e ad essa non sostitutiva e viene calcolata in funzione del numero di autovetture previste su ciascun piano sotterraneo.

Le vie d’uscita devono consentire un rapido ed ordinato deflusso delle persone verso luoghi sicuri o verso l’esterno e devono essere raggiungibili con percorsi di lunghezza inferiore a 40 m. Il dimensionamento delle uscite in caso

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di emergenza è funzione della densità di affollamento e della capacità di deflusso in relazione alla posizione del piano. Per le autorimesse sorvegliate si stima un affollamento pari ad una persona ogni 100 mq di superficie lorda di pavimento e per i primi tre piani sotterranei la capacità di deflusso è pari a 37,5 persone/modulo, in cui il modulo è pari a 0,60 m. La larghezza minima di ogni via d’uscita e del percorso per arrivare ad essa deve essere di almeno due moduli, cioè di 1,20 m, e ad ogni piano devono trovarsi almeno due vie d’uscita opportunamente contrapposte.

Le scale e gli ascensori devono essere a prova di fumo, se l’altezza antincendi è superiore a 32 m, o semplicemente protette per altezze antincendi inferiori. Quelle del primo tipo sono definite in modo analogo alla rampa a prova di fumo, mentre per scale e ascensore protetti si intende un compartimento antincendio dotato di un’opportuna resistenza al fuoco con porte, anch’esse resistenti al fuoco, dotate di un congegno per la chiusura automatica in caso di incendio.

Il decreto aggiunge anche prescrizioni relative a molti altri aspetti, tra cui quelli della comunicazione tra le autorimesse ed ambienti con diversa destinazione d’uso e dà indicazioni sugli impianti antincendio, su quelli di riscaldamento ed elettrici, ma sembra sovrabbondante scendere nei dettagli visto che il progetto è definito soltanto a livello preliminare e che gli aspetti che ne hanno influenzato la progettazione sono quelli già descritti nel dettaglio.

8.3. L’ACCESSO CARRABILE ALL’A UTORIMESSA

L’accesso carrabile all’autorimessa dal livello stradale si ha al secondo piano interrato, al quale si arriva mediante una rampa a doppio senso di marcia posta in via Gherardi Del Testa. La scelta di tale collocazione è stata determinata considerando l’attuale distribuzione del traffico. Oggi, infatti, è consentito il passaggio dei veicoli lungo gli scali Saffi a senso unico di marcia da

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costretti a girare a sinistra percorrendo il ponte sul fosso Reale ed a invertire il senso di marcia percorrendo l’altra sponda del canale. Via Gherardi Del Testa è già da molti anni chiusa al traffico ed attualmente è in parte occupata dal cantiere per il restauro del Mercato delle Vettovaglie.

In questo sistema di circolazione la presenza della rampa di accesso non risulta invasiva perché viene aperto al traffico soltanto il primo tratto di via Gherardi Del Testa, quello cioè che precede l’inizio della discesa.

La collocazione della rampa carrabile in questa strada deve rispettare anche la presenza degli ingressi laterali del Mercato Centrale, in modo da non interferire con il passaggio pedonale. Per questo motivo il punto di partenza della discesa è stato collocato oltre il secondo accesso permettendo così di mantenere il marciapiede almeno nel tratto che conduce all’ingresso. Sull’altro lato della strada, invece, il marciapiede deve essere mantenuto fino all’altezza di

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via Buontalenti per la presenza di attività commerciali, alle quali deve essere comunque garantita l’accessibilità.

Questi vincoli e la posizione dell’autorimessa hanno determinato la forma della rampa carrabile: rettilinea nel primo tratto, curvilinea nel secondo. La lunghezza complessiva è di 35,00 m e, dovendo superare un dislivello di circa 6,80 m, ha una pendenza del 19%. La larghezza, leggermente superiore alla minima imposta di 4,50 m, è di 5,00 m per avere un certo margine di sicurezza considerato che il percorso è piuttosto lungo e nella parte terminale curvilineo.

Questo tratto, che ha un raggio sul filo esterno di 8,25 m come prescritto dal Decreto Ministeriale, permette di raccordare la parte lineare all’ingresso dell’autorimessa che risulta quasi parallelo allo sviluppo della rampa.

Terminata la rampa si può accedere al secondo piano dell’autorimessa oppure scendere direttamente al piano inferiore, girando a destra.

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Per evitare inutili manovre agli automobilisti e per regolarizzare il flusso delle auto si prevede di installare in corrispondenza dell’ingresso un semaforo indicatore della disponibilità dei posti auto, in modo tale che, ancora prima di entrare nell’autorimessa, si possa sapere con certezza se al secondo piano ci sono posteggi disponibili e se, in caso contrario, sia necessario scendere al piano inferiore.

La rampa di accesso al parcheggio è aperta perché rimane scoperta fino al margine del marciapiede che costeggia il Mercato Centrale e che prosegue in via Buontalenti. Per proteggere dal pericolo di caduta si prevede di circondare il vano della rampa con una ringhiera metallica che riprende il motivo di quelle che verranno impiegate nella piazza dopo l’intervento.

8.4. L’ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI

Secondo quanto previsto dal Decreto Ministeriale 1 febbraio 1986, l’autorimessa in piazza Buontalenti è di tipo misto, data la presenza del piano di attività commerciali che si trova al di sopra di essa ed al quale è strutturalmente connessa. E’, inoltre, sotterranea e chiusa perché le aperture perimetrali che si

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affacciano sul camino di aerazione non sono sufficienti a raggiungere la superficie minima per avere un’autorimessa aperta. Infine è sorvegliata perché al primo piano è prevista la realizzazione di un ufficio per il servizio di vigilanza, permanente e continuo almeno durante le ore di apertura ed è organizzata a spazio aperto.

Nelle condizioni sopra citate non è possibile realizzare autorimesse che abbiano una profondità superiore al terzo piano interrato e questo è stato uno dei principali motivi per cui la nuova realizzazione non si estende oltre questo livello. Inoltre volendo limitare il più possibile la profondità di scavo si è previsto che l’interpiano tra i due livelli sia il minimo consentito, cioè pari a 2,40 m.

I due piani, di forma rettangolare con i lati lunghi rispettivamente 23,00 m e 96,20 m, hanno una superficie lorda di circa 2200 mq. La superficie di parcamento è, però, inferiore perché una parte dello spazio è occupato dalla rampa di collegamento tra i due piani, dai vani scala, dai camini di aerazione e dai locali di servizio. Al netto di queste attrezzature la superficie del terzo piano risulta di 1500 mq mentre quella del secondo di 1730 mq.

L’autorimessa: il terzo piano interrato.

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Si deve notare che il piano più profondo ha la superficie del compartimento pari al limite imposto da Decreto Ministeriale. La progettazione di questo livello, infatti, è stata fortemente influenzata dai limiti imposti perché la superficie disponibile per il parcheggio risultava superiore a quella richiesta. Si sono, quindi, poste due alternative: creare due compartimenti antincendio e sfruttare l’intero piano come parcheggio, oppure avere un solo compartimento e destinare una parte del piano a locali di servizio. La divisione in due compartimenti implica, però, la presenza di doppie vie di esodo, la realizzazione di pareti di separazione con opportuna resistenza al fuoco ed una organizzazione delle corsie dirette verso l’uscita tale da non far interferire una parte con l’altra.

L’attuazione di tutte queste condizioni riduce maggiormente lo spazio destinato ai posti auto rispetto alla realizzazione di un locale di servizio, che comunque deve essere previsto, con una superficie tale da far rientrare le dimensioni del compartimento nei limiti imposti dal decreto. Questi problemi non si sono, invece, verificati al secondo piano perché il limite sulla superficie del compartimento è di 2000 mq.

L’organizzazione dello spazio è simile per i due piani: una corsia di distribuzione corre lungo la parte perimetrale e circoscrive una doppia fila di posteggi, inclinati a 90°, posta nel centro. Sul lato corto del rettangolo, dalla parte di via del Cardinale, vi sono posti auto sono perpendicolari alla parete ed ad essa adiacenti. La zona verso via Gherardi Del Testa è occupata dalla rampa di collegamento tra i due livelli e, al terzo piano interrato, ha il locale di servizio, mentre al secondo, si trova l’ingresso all’autorimessa.

L’unica differenza tra i due livelli è data dalla zona di accesso e dal conseguente verso di marcia perché al secondo piano si entra costeggiando il Mercato Centrale ed il verso è orario, mentre al terzo si arriva dalla parte esterna ed il verso è antiorario.

Con questo tipo di organizzazione si sono ricavati 56 posti auto all’ultimo piano e 52 al piano superiore, per un totale di 108 posteggi complessivi. La

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superficie specifica di parcamento risulta, quindi, di 26,8 mq al terzo piano e di 33,3 mq al secondo, rispettando il limite di 10 mq imposto dal decreto.

I posti auto hanno tutti dimensioni minime di 2,50 x 5,00 m e le corsie, nonostante siano tutte a senso unico di marcia, hanno una larghezza pari a 5,00 m perché tale spazio è necessario per consentire la manovra di ingresso e di uscita dal posteggio.

La struttura dell’autorimessa, che rimane pressoché invariata anche al piano delle attività commerciali, è realizzata in cemento armato ed è costituita da un muro controterra che ne delimita il perimetro e da una maglia regolare di pilastri distanti circa 5 m, sia nel verso longitudinale che in quello trasversale. Tale modulo viene utilizzato sull’intero piano perché si adatta bene sia alle dimensioni dei posteggi sia alla larghezza delle corsie di distribuzione e viene alterato soltanto in corrispondenza della rampa di collegamento tra i due compartimenti.

Questa rampa è a doppio senso di marcia, ha la forma di quarto di cerchio ed è situata sul lato di via Gherardi Del Testa, in prossimità dell’accesso all’autorimessa. Le sue dimensioni rispettano i vincoli imposti dal Decreto Ministeriale perché ha raggio minimo sul filo esterno di 8,25 m, una larghezza di 5 m ed una pendenza del 20%, dovendo superare un dislivello di 2,80 m con una lunghezza di 14 m.

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Nonostante la presenza del camino di ventilazione perimetrale e dello spazio compreso tra l’angolo della parete e la curva della rampa, non si è potuta realizzare una rampa aperta perché le aperture in superficie risultano troppo vicine all’edificio adiacente e non si rispetta la distanza minima imposta di 3,50 m.

Si è dovuto prevedere, quindi, una rampa a prova di fumo, il cui filtro di accesso si estende fino al lato opposto, dalla parte del Mercato, in corrispondenza del quale si trova il camino di ventilazione largo 0,70 m e lungo 4,05 m per un totale di 2,84 mq.

8.5. LE VIE DI USCITA

Le vie d’uscita dell’autorimessa sono due e sono collocate in vani a forma di porzione di corona circolare posti alle estremità di ciascun piano. Come previsto dal Decreto Ministeriale, sono opportunamente contrapposte e

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raggiungibili da ciascun posto auto con un percorso di lunghezza non superiore a 40 m.

Avendo un’altezza antincendi nettamente inferiore a 32 m, i vani scale sono di tipo protetto, cioè sono realizzati all’interno di una struttura muraria con adeguata resistenza al fuoco. Anche la porta di accesso è resistente al fuoco e dotata di un congegno di autochiusura automatico.

Il vano scale posto al terzo piano interrato, dalla parte di via Gherardi Del Testa, risulta anche a prova di fumo perché per raggiungerlo si deve attraversare il filtro areato, realizzato per la rampa di collegamento tra i piani. In questo modo si ha un livello di sicurezza maggiore perché, in caso di pericolo e, quindi, di chiusura delle porte tagliafuoco che separano i compartimenti, diventa luogo sicuro il disimpegno di accesso alla rampa ed al vano scale. Per consentire il passaggio attraverso la porta tagliafuoco, si deve realizzare all’interno di questa superficie un’apertura che viene posizionata dalla parte del camino di aerazione in modo da non interferire con i posti auto.

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Per il dimensionamento della larghezza delle vie d’uscita si è utilizzata una densità di affollamento pari a 0,01 persona/mq, avendo un’autorimessa sorvegliata ed una capacità di deflusso pari a 37,5 persone/modulo come previsto per i piani sotterranei superiori al quarto.

Ne risulta un affollamento di:

1500 x 0,01 = 15 persone al terzo piano interrato e di 1730 x 0,01 = 18 persone al secondo.

Da questo calcolo sarebbe, quindi, necessario anche soltanto un doppio modulo da 1,20 m per piano. L’obbligo, però, di realizzare almeno due vie d’uscita, ha imposto la realizzazione di due vani scale, ciascuno con un’apertura di 1,20 m, per un totale di 4 moduli a piano che risultano più che sufficienti a soddisfare le esigenze di l’evacuazione in caso di pericolo.

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All’interno dei vani destinati all’uscita delle persone, si trovano le scale e l’ascensore che proseguono fino al livello della piazza esterna. Le scale sono larghe 1,20 m e sono costituite da due rampe di forma circolare ciascuna di 8 gradini. L’alzata risulta di 17,5 cm mentre la pedata, al netto del rivestimento, di 30 cm. Il pianerottolo di collegamento tra le due rampe è a forma semicircolare e nel punto più stretto ha una larghezza di 1,20 m.

Il locale dell’ascensore ha dimensioni di 1,80 x 2,60 m ed al suo interno è allestita una cabina di 1,40 x 1,40 m. L’ingresso alla cabina è largo 0,80 m ed anteposto ad esso vi è uno spazio libero di diametro pari a 1,50 m per la manovra di un disabile su sedia a rotelle.

8.6. LA VENTILAZIONE

La ventilazione del parcheggio, che deve essere per ogni piano non inferiore ad 1/25 della superficie del compartimento, è data da un cavedio largo 0,70 m che circoscrive quasi interamente il perimetro dell’autorimessa e che prosegue verticalmente fino alla piazza.

Questo cavedio, realizzato ai fini della ventilazione, ha anche la funzione di realizzare una separazione areata tra la parete controterra ed i locali dell’autorimessa in modo da consentire una maggiore protezione dall’umidità. Per questo motivo è stato realizzato anche in alcuni tratti, come nella zona retrostante alla rampa di collegamento tra i due piani, in cui la superficie a cielo aperto, pur non essendo conteggiata nelle superfici aeranti, contribuisce al benessere idrometrico e microclimatico degli ambienti.

La superficie aerante complessiva è in parte assegnata al terzo piano interrato ed in parte al secondo, in modo che i camini siano opportunamente contrapposti e che tra loro vi sia una distanza inferiore a 40 m. Per aerare i compartimenti si è realizzata un’apertura nel muro tra l’autorimessa ed il cavedio in modo che nei tratti in corrispondenza dei camini la separazione

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avvenga mediante un parapetto al di sopra del quale vi è un’apertura alta almeno 0,70 m, cioè quanto la larghezza del cavedio.

La continuità del cavedio è interrotta soltanto in corrispondenza dei collegamenti al livello superiore tra il piano delle cantine del Mercato Centrale ed il piano dei negozi perché il percorso di accesso impedisce la prosecuzione del camino in superficie. Anche in prossimità dell’ingresso all’autorimessa il cavedio perimetrale è interrotto per consentire il passaggio dei veicoli.

Vi sono anche altri due camini di aerazione, a forma circolare lungo l’asse longitudinale dell’autorimessa che sono a cielo aperto. Quello posto dalla parte di via del Cardinale è assegnato al terzo piano, quello verso via Gherardi Del Testa è, invece, del secondo piano interrato. Le superfici di separazione tra il camino ed il compartimento al quale non appartengono sono in vetro, con opportuna resistenza al fuoco, in modo da garantire comunque l’illuminazione naturale a ciascun piano.

Si riporta di seguito la planimetria dei camini, verificando che soddisfa la minima superficie richiesta da Decreto Ministeriale.

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TERZO PIANO INTERRATO 1500:25 = 60 mq

CAMINO LARGHEZZA [m] LUNGHEZZA [m] SUPERFICIE [mq]

1 0,70 2,40 1,68 2 0,70 6,30 4,41 3 0,70 19,00 13,30 4 0,70 11,05 7,74 5 0,70 34,90 24,43 6 p r2 r = 2,30 16,61 TOTALE 68,17

SECONDO PIANO INTERRATO 1730:25 = 69,20 mq

CAMINO LARGHEZZA [m] LUNGHEZZA [m] SUPERFICIE [mq]

1 0,70 3,50 2,45 2 0,70 7,45 5,22 3 0,70 19,75 13,83 4 0,70 11,05 7,74 5 0,70 33,45 23,41 5 0,70 13,40 9,38 6 p r2 r = 2,30 16,61 TOTALE 78,64

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