• Non ci sono risultati.

Spirito Santo e carismi

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Spirito Santo e carismi"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

Cellule di Evangelizzazione

dicembre 2015 - catechesi teologica 1 / 12 / Spirito Santo e carismi

Spirito Santo e carismi

di don Samuele Tamagni

Innanzitutto bisogna capire che cosa è un carisma. Papa Francesco in una catechesi del mercoledì ha parlato di questa tematica e disse:

“Nel linguaggio comune, quando si parla di “carisma”, si intende spesso un talento, un’abilità naturale. Si dice: “Questa persona ha uno speciale carisma per insegnare. E' un talento che ha”. Così, di fronte a una persona particolarmente brillante e coinvolgente, si usa dire: “È una persona carismatica”. “Che cosa significa?”. “Non so, ma è carismatica”. E diciamo così. Non sappiamo quello che diciamo, ma diciamo: “E' carismatica”.

Nella prospettiva cristiana, però, il carisma è ben più di una qualità personale, di una predisposizione di cui si può essere dotati: il carisma è una grazia, un dono elargito da Dio Padre, attraverso l’azione dello Spirito Santo. Ed è un dono che viene dato a qualcuno non perché sia più bravo degli altri o perché se lo sia meritato: è un regalo che Dio gli fa, perché con la stessa gratuità e lo stesso amore lo possa mettere a servizio dell’intera comunità, per il bene di tutti. Parlando in modo un po' umano, si dice così: “Dio dà questa qualità, questo carisma a questa persona, ma non per sé, perché sia al servizio di tutta la comunità”.

I Padri della Chiesa, che sono i primi teologi cristiani, parlano di carismi con espressioni varie:

grazie, favori, doni, manifestazioni, meraviglie, poteri, segni, miracoli, virtù, operazioni dello Spirito. I carismi sono i segni della “vita nuova” promessa da Cristo risorto che, pur essendo comune a tutti, resta tanto varia nelle membra della Chiesa, poiché incessantemente animata e vivificata dallo Spirito Santo.

San Paolo parla lungamente di questa tematica e cerca di fare un elenco dei possibili carismi nel capitolo dodici della prima lettera ai Corinzi:

4Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; 5vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; 6vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. 7A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: 8a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; 9a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell'unico Spirito, il dono delle guarigioni; 10a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l'interpretazione

(2)

San Paolo dice che “Dio opera tutto in tutti” per questo ha dato a tutte le persone, per il bene comune della sua Chiesa e nella società umana, diverse manifestazioni di questa sua presenza nella nostra storia.

I carismi sono come i gioielli che lo sposo regala alla sposa. In questo caso Cristo, lo sposo, dona alla sua sposa che è la Chiesa i carismi per renderla più bella e affinché possa essere più dinamica ed efficace nell’evangelizzazione nel tempo e nella storia. Per questo motivo san Paolo identifica diversi doni dello Spirito Santo:

il linguaggio di sapienza; il linguaggio di conoscenza; la fede; il dono delle guarigioni; il potere dei miracoli; il dono della profezia; il dono di discernere gli spiriti; la varietà delle lingue;

l'interpretazione delle lingue.

Questi sono solo alcuni dei carismi che rinvigoriscono e rinforzano le comunità, nella storia della Chiesa; ne sono sorti molti altri che hanno dato vita a correnti spirituali importanti:

pensiamo ai grandi ordini religiosi oppure ai movimenti ecclesiali o attualmente a molti ordini di vita contemplativa e associazioni laicali con lo scopo di evangelizzare. La fantasia dello Spirito è veramente straordinaria e questa ricchezza carismatica ci aiuta a capire che Cristo non lascia mai sola la Chiesa ad affrontare le sfide della società.

Papa Francesco parlando di questa molteplicità scrive ancora:

L’esperienza più bella, però, è scoprire di quanti carismi diversi e di quanti doni del suo Spirito il Padre ricolma la sua Chiesa! Questo non deve essere visto come un motivo di confusione, di disagio: sono tutti regali che Dio fa alla comunità cristiana, perché possa crescere armoniosa, nella fede e nel suo amore, come un corpo solo, il corpo di Cristo. Lo stesso Spirito che dà questa differenza di carismi, fa l'unità della Chiesa. È sempre lo stesso Spirito. Di fronte a questa molteplicità di carismi, quindi, il nostro cuore si deve aprire alla gioia e dobbiamo pensare: “Che bella cosa! Tanti doni diversi, perché siamo tutti figli di Dio, e tutti amati in modo unico”. Guai, allora, se questi doni diventano motivo di invidia, di divisione, di gelosia!

Come ricorda l’apostolo Paolo nella sua Prima Lettera ai Corinzi, al capitolo 12, tutti i carismi sono importanti agli occhi di Dio e, allo stesso tempo, nessuno è insostituibile. Questo vuol dire che nella comunità cristiana abbiamo bisogno l’uno dell’altro, e ogni dono ricevuto si attua pienamente quando viene condiviso con i fratelli, per il bene di tutti.

Questa è la Chiesa! E quando la Chiesa, nella varietà dei suoi carismi, si esprime in comunione, non può sbagliare: è la bellezza e la forza del sensus fidei, di quel senso soprannaturale della fede, che viene donato dallo Spirito Santo affinché, insieme, possiamo tutti entrare nel cuore del Vangelo e imparare a seguire Gesù nella nostra vita.

(3)

Il carismatico quindi è colui che entra, con umiltà, in questo grande progetto di Dio nella Chiesa. Esso non è una persona speciale o un super uomo fuori dal comune, non significa nemmeno avere dei poteri magici che si ottengono facendo dei riti o delle preghiere strane.

Non è nemmeno esaltazione religiosa o occasione per soggiogare il prossimo. Molti pensano che il carisma sia come il peperoncino sulla pizza, lo si mette per dare più gusto piccante al tutto.

Invece essere carismatico non è un surplus ma una cosa che fa parte del nostro essere battezzati. Infatti, san Paolo scrive:

“È Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune.”

Tutti siamo carismatici, il problema è che molte volte siamo incapaci di usare i nostri carismi, perché non siamo aperti all’azione dello Spirito Santo nella nostra vita e non crediamo abbastanza che lo Spirito soffia in continuazione nella Chiesa e sulla nostra società.

È urgente, quindi, che ogni cristiano che si dichiari tale, riscopra che con il battesimo ha ricevuto una vita e una dignità nuova arricchita da tanti doni dello Spirito Santo.

Come si fa a vivere nello Spirito Santo? Ci sono sei passi che bisogna fare.

1. Primo passo: la verità.

Nel libro della Sapienza leggiamo: “Il Santo Spirito che ammaestra, rifugge dalla finzione, se ne sta lontano dai discorsi insensati, è cacciato al sopraggiungere dell’ingiustizia.” (Sap 1,5) Il cammino di fede è fondato, prima di tutto sulla decisione di fare la verità dentro di noi, se davvero desideriamo lasciarci guidare dallo Spirito. Lo Spirito rifugge dalla finzione: chiede autenticità e vuole, Lui che è il maestro interiore, “autenticare” il nostro cuore, la nostra chiamata, il nostro servizio, rendendoci capaci di amare e di fare comunione, alla maniera di Gesù. “Fare la verità” significa, allora mettere il nostro cuore a nudo davanti a Dio, per confessare che abbiamo bisogno di una nuova sottomissione allo Spirito e accettare che ci guidi veramente.

2. Secondo passo: la preghiera.

Per ritrovare la guida dello Spirito dobbiamo tornare a pregare, con più intensità e con più abbandono, percepire la presenza dello Spirito dentro in noi. Dobbiamo ritornare a pregare per connotare della forza che ci deriva dallo Spirito tutto il cammino di crescita personale e

(4)

3. Terzo passo: l’amore

Il mondo rivendica amore e per comprendere questo è sufficiente guardare alle nostre realtà locali: o hanno riserva d’amore da offrire, o perdono d’incidenza.

È indispensabile riempire d’amore le stive delle comunità e delle parrocchie. La gente chiede amore e solo nell’amore è possibile servirla; ci chiede amore con lo sguardo, con le parole, mostrandoci le mani e i cuori piagati: ci chiede di essere fedeli nel “culto dell’amore” a Dio, affinché questo stesso amore possiamo usare nel servizio al prossimo. Perché oggi la fede è carente? Perché non è rigenerata nell’amore. Dobbiamo saper mettere più amore nella liturgia, più amore nella famiglia, più amore nell’accompagnare i giovani, più amore nella preghiera, più amore nel testimoniare in ogni ambiente che Gesù è veramente vivo.

4. Quarto passo: nella Chiesa.

Attraverso il servizio umile e gratuito nella Chiesa riusciamo a far vivere i carismi nella nostra vita. Per questo dobbiamo imparare ad amare la Chiesa. Così com’è, una chiesa inferma e imperfetta negli uomini e nelle sue strutture ma che continua nella storia l’opera di Cristo.

5. Quinto passo: essere cultori dello Spirito Santo.

L’obiettivo è quello di aprire il cuore per accogliere, riconoscere ed esercitare i carismi che lo Spirito dona per edificare la comunità. Imparare ad essere docili all’azione dello Spirito Santo dicendogli: “Ti scelgo, Spirito Santo, come mia guida e mi rendo docile al tuo amore. Rendimi capace di amare il Padre e, in Gesù, i miei fratelli così da diventare, ogni giorno di più, una manifestazione del tuo amore.”

6. Sesto passo: la missione.

Occorre sfatare un luogo comune che vuole gli uomini spirituali, carismatici, credenti disimpegnati, ostili al mondo, quasi appartati in nicchie protettive. Urge rendere ragione della forza evangelizzatrice che c’è nei “cultori dello Spirito”, che si sprigiona in chi si sforza di amare Dio con tutto il cuore, la mente, le forze. La vita carismatica è sempre preludio per la missione; i carismi sono “mezzi” attraverso cui si manifesta l’amore del Cristo risorto, mezzi che ci permettono di rendere testimonianza efficace della sua presenza viva nella Chiesa e nel mondo.

(5)

Questi sono sei passi importanti per imparare a vivere i nostri carismi nelle nostra comunità.

Una volta che ci si apre all’azione dello Spirito Santo bisogna avere la capacità di stupirsi di quello che Dio può operare attraverso di noi perché “nulla è impossibile a Dio”. L’importante è vivere questi doni che Dio elargisce gratuitamente per il bene della Chiesa e della società ed evitare di autoproclamarsi carismatici perché il carisma è confermato solo dalla comunità in cui si vive. E se invece capitasse di non usarlo o farne cattivo uso allora come ci è stato dato ci può essere tolto.

Vi lascio alcune domande per riflettere sull’essere carismatico:

- Sono aperto/a all’azione dello Spirito Santo nella mia vita?

- Ho coscienza dei carismi e dei doni che il Signore mi ha dato? Li ho messi a servizio alla comunità?

Riferimenti

Documenti correlati

Credo sia molto importante nel nostro cammino di fede diventare sempre più consapevoli della realtà dello Spirito Santo, dei suoi doni e del suo frutto, perché

Così a Paolo, giunto ormai non troppo lontano dalla soglia dei sessant’anni, di tutto quel mondo di misteri, di tradizioni e di onore, non restava altro che una vecchia casa nel

TENUTO CONTO che è continuamente in atto l'analisi e la verifica della situazione, sia da parte dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che da quello della Giunta della

Tutti: Vieni Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore (7 volte)...

maternità spirituale della chiesa è intrinsecamente associata alla maternità di Maria: entrambe donano al mondo il Cristo salvatore nella potenza dello Spirito Santo. Per questo

In secondo luogo, Vermigli era convinto che nulla fosse tanto importante quanto un radicale ritorno allo studio e alla predicazione delle Sacre Scritture: “Se avete nel cuore

di invitare il servizio economico finanziario a provvedere al pagamento di quanto dovuto dall’Ente all’Hotel Cristina in funzione di quanto contenuto nel

E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai mor- ti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo