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La scuola di. Francoforte Istituto della ricerca sociale. Francoforte

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(1)

1923

Istituto della ricerca sociale Francoforte

La scuola di

Francoforte

(2)

Adorno 1903-1969 – Marcuse 1898-1979 – Fromm 1900-1980 – F. Pollock 1894-1970

(3)

Nel 1931 Max Horkheimer diventa direttore e

cambia la prospettiva e l’impostazione di ricerca (1933 viene chiusa dal Nazismo – Ginevra –

Parigi- Londra 1933-1936 – New York presso la Columbia University – 1950/51 rientra a

Francoforte)

- Una analisi orientata non più in termini economici, ma socio culturali

- Viene istituita una rivista «Zeitschrift für

Sozialforschung» Rivista per la ricerca sociale (1932-1941)

(4)

Cultura di massa

È la cultura popolare che è prodotta dalle tecniche industriali di produzione di

massa e che è venduta al fine di ottenere un profitto dal pubblico di massa dei

consumatori (Strinati1996)

DIBATTITO

Il carattere impreciso del concetto di cultura di massa E. Shils e i diversi livelli di analisi (p.92)

Critica del concetto di cultura di massa frutto di un atteggiamento elitario

Scuola di Francoforte: industria culturale

Critica alla posizione della Scuola di Francoforte

(5)

M.Horkheim – Arte nuova cultura di massa (1941)

• Con la progressiva dissoluzione della famiglia con la trasformazione della vita privata in tempo libero e del tempo libero in attività insulse, completamente

controllate, nei piaceri dello stadio e del cinema, del best seller e della radio, scompare anche l’interiorità…

• L’Europa ha raggiunto uno stadio in cui tutti i mezzi di

comunicazione altamente sviluppati servono a rafforzare sempre più le barriere che dividono gli esseri umani…

(6)

• In questo la radio e il cinema non sono da meno degli aeroplani e dei cannoni. Si tratta di espressioni che

proprio per il loro carattere paradossale devono essere spiegate.

• I mass media non sono veicoli neutri che possano essere riempiti di contenuti diversi: non soltanto trasmettono ideologia, ma sono ideologia

• Il loro fine è quello di usare un linguaggio accessibile a tutti, uniforme, omogeneo privo di novità e di particolarità perfettamente consono all’uomo senza qualità, cioè

all’uomo massa della società industriale avanzata.

(7)

• Sotto questo profilo i mass media sono un espressione emblematica del “sistema”, dell’apparato di cui

riproducono, con la loro struttura, l’altissima perfezione e sofisticazione tecnologica e di cui esaudiscono le

esigenze ideologiche con i loro messaggi di massa

uniformi, standardizzati, stereotipati al fine di plasmare uomini sempre più succubi del sistema stesso,

sempre più anonimi sempre più uguali, sempre più conformisti.

• I mass media sono strumenti di un mondo che non

conosce più i valori spirituali profondi, che non conosce più interiorità, meditazione e raccoglimento: sono

strumenti di una società che ha soppresso la

trascendenza

(8)

T.L.W. Adorno 1903-1969

• 1903 Francoforte padre ebreo

convertito al protestantesimo e madre di origini italiane

• Figura di spicco della Scuola di Francoforte

• 1947 Dialettica dell’Illuminismo

• 1951 Minima moralia

(9)

• Tutta la cultura dopo Auschwitz, compresa la critica urgente ad essa, è spazzatura

• La filosofia si configura come l’ultima forma di coscienza critica ancora capace di non lasciarsi assimilare all’esistente e di

difendere contro di esso la speranza di una

realtà diversa

(10)

• La Ragione moderna è impotente nell’afferrare il reale non per la sua impotenza, ma perché il reale non è la Ragione

• I sistemi filosofici se non tengono conto del non identico diventano ideologie totalitarie

• Il singolare non si lascia ingabbiare nella asfittica rete di un sistema

• Far parlare la realtà contro la prepotenza dei

sistemi filosofici contro la loro chiusura e la loro astrattezza

(11)

• La fiducia nella ragione moderna oggettiva si manifesta nella funzionalità

• Quel che importa non è la verità delle teorie ma la loro funzionalità

• Una funzionalità in vista dei fini

• Ragione strumentale

• Il ruolo della tecnica

• La ragione è ragione strumentale perché può unicamente individuare, costruire e perfezionare gli strumenti o i mezzi adeguati al raggiungimento di fini stabiliti e controllati dal sistema

• Noi viviamo in un società totalmente amministrata

(12)

• Il tragitto della Ragione ha razionalizzato il mondo per renderlo manipolabile e

soggiogabile da parte dell’uomo:

• L’Illuminismo nel senso più ampio di pensiero in continuo progresso ha perseguito da sempre l’obiettivo di togliere agli uomini la paura e di renderli padroni. Ma la terra illuminata splende all’insegna di una trionfale sventura

(13)

Razionalità strumentale

• Immaginazione – scienza

• Schiacciare la Natura sotto il tallone della tecnica e dell’industria

• Uomo infelice, sfruttamento

capitalistico in cui il dominio dell’uomo sulla natura si capovolge

dialetticamente nel dominio dell’uomo sull’uomo

• Alienazione

(14)

• Entaussern – alienare significa letteralmente “trasferire ad altri il dominio dei propri beni”

• L’arte che rifiuta di lasciarsi industrializzare cade

nell’isolamento, nell’estraniamento tende al solipsismo. In questa epoca qualsiasi artista che non accetti gli schemi cristallizzati della conservazione borghese, sia pure

modificandoli senza alterarli nella sostanza, ma tenda invece a romperli radicalmente, mirando a nuove forme e a nuovi

contenuti si trova escluso dalla società.

(15)

Alienazione sociale

• Alienazione del pensiero che rinuncia a se stesso riducendosi a progetto del pensiero scientifico

• Il sapere non è più felicità del

conoscere, scoperta della verità, ma progetto di dominio

• Società tecnologica – società totalitaria tende attraverso la tecnica a

manipolare i bisogni dell’individuo e a plasmare le loro identità personali e collettive

(16)

La tecnica come

alienazione

• La tecnica offre all’uomo benessere e sicurezza ma gli sottrae libertà e

autonomia

• Il primato della tecnica nell’età contemporanea è il segno della

disumanità della vita presente e della completa integrazione degli individui e delle masse nel sistema industriale capitalistico

(17)

L’industria culturale

• Per raggiungere la sua funzionalità il sistema che è la società tecnologica contemporanea ha posto in atto tra i suoi principali strumenti un apparato possente

• L’industria culturale (mass media, cinema, televisione, radio, musica, pubblicità …)

• Con i mass media che il potere impone valori e modelli di comportamento, crea bisogni e stabilisce il linguaggio

(18)

• Valori, bisogni e comportamenti e linguaggio sono uniformi perché devono raggiungere tutti: non emancipano non stimolano la

creatività, anzi la bloccano perché abituano a ricevere passivamente i messaggi.

• Massificazione e sostituibilità

• “Questo lo si vede nel divertimento, questo non è più il luogo della

ricreazione, della libertà, della

genialità, della gioia vera. È l’industria culturale che fissa il divertimento e i suoi orari…

(19)

• “L’Illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità

• Per minorità si intende l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro

• Sennonché oggi l’individuo è zero ed è «guidato dal sistema»

(20)

La teoria critica

Interconnessione tra storia passata, realtà presente e potenzialità future

Il concetto di Totalità p. 12

Applicazione alla musica: situazione sociale della musica del tempo presente

Attenzione della sociologia ai prodotti dell’arte p.10

Mercificazione della musica nell’era del

capitalismo monopolistico e la sua crescente alienazione dalla società p. 14

(21)

• Quando la filosofia della musica di Adorno veniva

presentata come forse il più importante e profondo tentativo di interpretazione della crisi musicale contemporanea il

termine crisi assumeva una serie di valenze che ne dilatavano il significato.

• Il termine crisi era la parola chiave del lavoro intellettuale inteso come l’analisi della problematicità irrisolte del reale ma anche come tensione verso la soluzione dei problemi.

p. 24 (due modalità di fare musica…)

• Il caso Arnold Schoenberg

(22)

• L’analisi adorniana di Schonberg e Strawinsky pone

l’attenzione sul patimento intellettuale di fronte al regredire della libertà in un processo di soffocante razionalizzazione della società moderna dalla quale emerge una crisi

dell’individualità

• La musica diventa pertanto testimonianza indignata o rassegnata che però paga il prezzo di esiliarsi in uno spazio ermetico che l’avrebbe privata delle sue

responsabilità collettive

(23)

L’arte per Adorno

• L’arte, e la musica in particolare, è una forma di conoscenza

• La “verità” delle opere musicali è ricca di significati che le vengono dal suo carattere reattivo e rivendicativo: si

oppone alla falsificazione delle ideologie ne spazza la superficie e per questa via restituisce al soggetto la

dignità della sua autonomia rispetto all’anonima

oggettività della cultura di massa richiesta dalla civiltà industriale

(24)

La musica specchio della crisi

• La musica come strumento diagnostico per l’analisi del mondo sociale e la critica, sviluppata anche

attraverso l’analisi del mondo musicale, diveniva un contributo alla formazione di una coscienza

intellettuale e civile protesa verso orizzonti di

emancipazione

(25)

• La premessa che sta alla base dell’analisi della musica moderna proposta da Adorno è basata sulla sua teoria del processo di

industrializzazione/razionalizzazione di ogni aspetto dell’attività sociale (della vita –

Aufklarung) che caratterizza la borghesia capitalistica sin dal suo sorgere.

• Per potersi realizzare è costretta a negare sempre più l’uomo come soggetto, come individualità autonoma sacrificandolo

all’oggettività collettiva

(26)

• Cosi la musica radicale reagì in origine contro la depravazione commerciale dell’idioma

tradizionale: ostacolò cioè l’espansione dell’industria culturale nel suo dominio …

• Si rese riluttante alla ratio della vendibilità …

• Così come nel campo figurativo … le nuove volumetrie e le nuove rappresentazioni

corrispondono all’atonalità in musica ….

(27)

• p.10

• La musica leggera e tutta la musica

destinata al consumo […] sembra che sia

direttamente complementare all’ammutolirsi dell’uomo, all’estinguersi del linguaggio

inteso come espressione, all’incapacità di

comunicazione.

(28)

• Essa alberga nelle brecce del silenzio che si aprono tra gli uomini deformati dall’ansia,

dalla routine e dalla cieca obbedienza.

• Questa musica viene percepita solo

come sfondo sonoro: se nessuno più è in grado di parlare realmente, nessuno è

nemmeno più in grado di ascoltare

• Oggi la potenza del banale si è estesa

sulla società nel suo insieme

(29)

• “

È sorprendente quanta influenza abbia la musica di scarsa qualità” (Noel

Coward, Private lives)

• Come e perché è influente la popular music e in che senso è di scarsa

qualità?

(30)

P. 21

Standardizzazione

(31)

Teoria

dell’ascoltatore

La abitudini dell’ascolto di massa gravitano sul riconoscimento p. 34

Commento p. 106 e 118

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