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Area di sosta: ultime sentenze

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Area di sosta: ultime sentenze

written by Redazione | 22/07/2021

Area di sosta soggetta al pagamento della relativa tariffa; furto;

camper parcheggiato in un’area di sosta pubblica.

Permanenza provvisoria della merce sull’apposita area di sosta

Non sussiste alcun abuso edilizio con la modifica della destinazione d’uso da parcheggio/carico scarico merci a deposito se non viene dimostrato da due sopralluoghi in due momenti temporali distinti, attestanti la presenza della medesima merce nell’area in questione, o dallo svolgimento di un unico sopralluogo protrattosi per un periodo temporale apprezzabile, la perdurante e continua occupazione dell’area di carico/scarico da parte della stesa merce.

Un’area può considerarsi destinata a deposito qualora la funzione principale impressa all’immobile sia quella di assicurare stabilmente la conservazione dei beni in esso ubicati.

Le operazioni di caricamento o scaricamento, specie se riguardanti merci

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ingombranti quali quelle oggetto dell’attività d’impresa svolta dall’appellante, non risultano, infatti, incompatibili con una permanenza provvisoria della merce sull’apposita area di sosta, in attesa che la stessa venga destinata alle aree di vendita o di deposito.

Consiglio di Stato sez. VI, 11/03/2020, n.1745

Furto di auto in area di sosta a pagamento

L’istituzione da parte dei Comuni di aree di sosta a pagamento, ai sensi dell’art.

7, comma 1, lett. f), del codice della Strada, non comporta l’assunzione dell’obbligo del gestore dell’area di custodire i veicoli su di esse parcheggiati, se l’avviso

“parcheggio incustodito” sia esposto in modo adeguatamente percepibile prima della conclusione del contratto (artt. 1326, comma 1, e 1327 c.c.). Ne consegue che il gestore, concessionario del Comune di un parcheggio senza custodia, non è responsabile del furto del veicolo in sosta nell’area all’uopo predisposta.

L’obbligo di custodia non può sorgere dalle modalità concrete di organizzazione della sosta (quali ad esempio l’adozione di recinzioni, di speciali modalità di accesso ed uscita, o dispositivi di controllo o la presenza di un piano interrato chiuso) con la conseguenza che deve escludersi la responsabilità del gestore per la custodia dei veicoli parcheggiati nell’area di sosta a ciò predisposta.

Cassazione civile sez. II, 06/12/2019, n.31979

Area di sosta nell’area cortilizia in comune

L’uso della cosa comune da parte di ciascun partecipante è sottoposto a due limiti fondamentali, posti dall’articolo 1102 del Cc, consistenti nel divieto di alterare la destinazione della cosa comune e nel divieto di impedire agli altri partecipanti di fame parimenti uso secondo il loro diritto.

L’uso diviene, perciò, illecito in ipotesi di mancata osservanza dell’una o dell’altra delle due condizioni, sicché anche l’alterazione della destinazione della cosa

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suo scadimento in uno stato deteriore, ricade sotto il divieto stabilito dalla norma.

Ciò posto, nella fattispecie il giudice ha ritenuto che la realizzazione di un’area di sosta nell’area cortilizia in comune, mediante la rimozione di un’aiuola e la conseguente realizzazione di uno scivolo in cemento, non appare tale da modificare la destinazione del bene comune, né tale da impedire all’altro comproprietario di farne parimenti uso.

Tribunale Catania sez. III, 04/04/2019, n.1411

Camper in un’area di sosta pubblica

Il furto commesso all’interno di un camper parcheggiato in un’area di sosta pubblica si considera come commesso in privata dimora solo ove il mezzo di locomozione sia stato funzionalmente destinato allo svolgimento di attività tipiche della vita familiare, domestica e privata.

Cassazione penale sez. V, 24/09/2018, n.2670

Presunzione di pari responsabilità di colpa

La presunzione di pari responsabilità di colpa nella causazione di un sinistro stradale, prevista dall’art. 2054 comma 2 c.c. in caso di scontro di veicoli, è applicabile estensivamente anche ai veicoli coinvolti nell’incidente ma rimasti estranei alla collisione, sempre che sia accertato, in concreto, l’effettivo contributo causale nella produzione dell’evento dannoso.

(Nella specie la S.C. ha confermato la sentenza di merito che aveva fatto applicazione del principio di diritto indicato, dopo aver accertato che un veicolo era andato a collidere con altro veicolo che sopraggiungeva in senso opposto, avendo sbandato a causa della turbativa costituita da una terza vettura che si stava immettendo sulla strada da un’area di sosta privata).

Cassazione civile sez. III, 19/07/2018, n.19197

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Area di sosta e pagamento della tariffa

La predisposizione di un parcheggio a pagamento, di fianco alla carreggiata e correttamente delimitato dalle strisce blu, il quale non ostruisca la circolazione stradale, non viola l’art. 7, comma 6, c.d.s. (Regolamentazione della circolazione nei centri abitati), e di conseguenza deve considerarsi area di sosta soggetta al pagamento della relativa tariffa.

Cassazione civile sez. VI, 14/02/2018, n.3624

Vettura ferma in area di sosta

Ai fini della configurabilità del reato di guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti, è necessario provare che il conducente si trovasse alla guida dell’autovettura in stato di alterazione psico-fisica dovuta all’assunzione di sostanze stupefacenti.

(Nella fattispecie è stato escluso il reato “de quo” poiché il ricorrente era stato controllato dalla Polizia quando si trovava nella sua vettura ferma in area di sosta mentre discuteva con la propria fidanzata).

Cassazione penale sez. IV, 09/04/2013, n.30209

Area di sosta libera con divieto di fermata fuori dagli spazi consentiti

Deve escludersi che ogni atto amministrativo debba necessariamente contenere specifica indicazione della fonte attributiva del potere di volta in volta esercitato (fattispecie relativa ad un ordinanza del responsabile dell’area vigilanza del Comune con cui veniva istituita un’area di sosta libera con divieto di fermata al di fuori degli spazi consentiti: il Collegio ha rilevato come la mancata specificazione del decreto con cui erano state conferite, in favore del ridetto responsabile, le mansioni superiori corrispondenti alla categoria dei dirigenti, non fosse sufficiente a inficiare la validità dell’ordinanza).

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Scarsa visibilità delle strisce delimitanti l’area di sosta

Nel giudizio di opposizione al verbale di contestazione dell’infrazione di cui all’art. 158 comma 2 c. strad. (sosta nello spazio riservato a veicoli per persone invalide), promosso per irregolarità della segnaletica orizzontale, l’inesistenza o la scarsa visibilità delle strisce delimitanti l’area di sosta non sono condizioni di per sé sufficienti per l’annullamento dell’atto sanzionatorio impugnato allorché risulti l’esistenza, “in loco”, della corrispondente segnaletica verticale di divieto le cui prescrizioni, ex art. 38 comma 2 c. strad., prevalgono su quelle dei segnali orizzontali.

Cassazione civile sez. VI, 12/01/2012, n.339

Sosta in aree sottoposte a parcheggio a pagamento

In tema di sanzioni amministrative connesse alla sosta dei veicoli, l’art. 157 comma 6 c. strad., prevede due distinte condotte, entrambe sottoposte alla medesima sanzione di cui al comma 8, e cioè quella di porre in sosta l’autoveicolo senza segnalazione dell’orario di inizio della stessa, laddove essa è consentita per un tempo limitato, e quella di non attivare il dispositivo di controllo della sosta (espressione nella quale va ricompresa la scheda o il tagliando rilasciato nel caso dei parcheggi a pagamento), nei casi in cui esso è espressamente previsto.

Ben diversa è, invece, la condotta sanzionata dal comma 15 dell’art. 7, del medesimo codice, che riguarda la violazione del divieto di sosta che si prolunghi oltre le 24 ore, prevedendo, in tale evenienza, una sanzione aggiuntiva per ciascun giorno di protrazione dell’infrazione.

(In applicazione del principio, la S.C. ha cassato la sentenza impugnata che aveva annullato il verbale di accertamento, per violazione del comma 6 dell’art. 157, relativo ad un’autovettura parcheggiata in un’area di sosta senza adempiere al prescritto obbligo di pagamento, sul presupposto che tale condotta fosse punibile ex art. 7, comma 15).

Cassazione civile sez. II, 04/10/2011, n.20308

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Area di sosta per roulotte

In tema di reati edilizi richiede il rilascio di concessione edilizia preceduta dal rilascio di autorizzazione paesaggistica la realizzazione di una struttura precaria (un’area di sosta per roulotte con servizi annessi, fra cui un ristorante) ad efficacia limitata al periodo estivo (marzo-settembre), che tuttavia persiste nel tempo sostanzialmente quasi senza soluzione di continuità determinando di fatto la realizzazione di un intervento edilizio stabile.

Tribunale Lecce, 28/05/2010

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