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COMUNE DI LOSONE VERBALE DELLE DISCUSSIONI DELLA SEDUTA NO. 18 DEL CONSIGLIO COMUNALE DI LOSONE. lunedì 28 settembre 2020 alle ore 20.

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COMUNE DI LOSONE

Losone, 28 settembre 2020

VERBALE DELLE DISCUSSIONI DELLA SEDUTA NO. 18 DEL CONSIGLIO COMUNALE DI LOSONE

Il Consiglio comunale di Losone è convocato per

lunedì 28 settembre 2020 alle ore 20.00

presso il Centro La Torre, in seduta straordinaria, con il seguente ordine del giorno:

1. Approvazione del verbale delle discussioni della seduta del 24 giugno 2020.

2. Aggiornamento Bilancio preventivo 2020 del Comune di Losone per le misure COVID- 19 (M.M. no. 136 del 04.08.2020 - Commissioni competenti: Commissione della legislazione e Commissione della gestione).

3. Domanda di credito di Fr. 222'000.— per la realizzazione di un nuovo tratto di camminamento pedonale e un attraversamento pedonale a livello in Via Emmaus (M.M. no. 132 del 28.06.2020 - Commissione competente: Commissione opere pubbliche).

4. Domanda di attinenza comunale Crngarov Vase di nazionalità macedone, domiciliato a Losone (M.M. no. 099 del 26.03.2019 - Commissione competente: Commissione della legislazione).

5. Domanda di attinenza comunale Renk Laura Juta di nazionalità germanica, domiciliata a Losone (M.M. no. 133 del 30.06.2020 - Commissione competente: Commissione della legislazione).

6. Domanda di attinenza comunale Cappiello Gerardo di nazionalità italiana, domiciliato a Losone (M.M. no. 134 del 30.06.2020 - Commissione competente: Commissione della legislazione).

7. Domanda di attinenza comunale Motta Emilio Luigi di nazionalità italiana, domiciliato a Losone (M.M. no. 135 del 28.07.2020 - Commissione competente: Commissione della legislazione).

8. Domanda di attinenza comunale Tomic Kaja, di nazionalità croata, domiciliata a Losone (M.M. no. 112 del 27.08.2019 - Commissione competente: Commissione della legislazione).

9. Mozioni e interpellanze.

Trascorso l’orario di convocazione, la segretaria aggiunta passa all’appello nominale al quale rispondono “presente” i seguenti consiglieri:

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1 Ambrosini Maurizio 16 Laffranchi Flavio

2 Barloggio Franco 17 Montandon Chantal

3 Belotti Tiziano 18 Mozzini Scolari Mirella

4 Beretta Silvano 19 Ottiger Gabriele

5 Cavalli Tiziano 20 Piatti Matteo

6 Chiappini Alessandro 21 Porrini Andrea

7 Cugini Juri 22 Quattrini Mauro

8 Daldoss Gianluigi 23 Rossi Lorenzo

9 Duca Beatrice 24 Servalli Matteo

10 Flammini Francesca 25 Soldati Roberta

11 Ghiggi Athos 26 Storni Franco

12 Ghiggi Imperatori Nathalie 27 Tiraboschi Paolo

13 Ghiggi Sara 28 Tramèr Mario

14 Guerini Luca …………..dalle 20:10 29 Vilei Carla 15 Guidetti Orlando

Per il Municipio sono presenti il Sindaco Bianda Corrado, il vicesindaco Catarin Ivan e i municipali Fornera Fausto, Martignoni Francesca, Pidò Daniele, Pinoja Daniele e Soldati Alfredo.

Alla presenza di 28 consiglieri comunali su 35 il Presidente cons. M. Quattrini dichiara aperta la seduta.

È approvato il sistema di voto per alzata di mano salvo decisione diversa (appello nominale o voto segreto) deciso a maggioranza dei votanti prima di ogni votazione.

Considerata l’assenza del cons. L. Guerini, designato scrutatore per l’anno di legislatura, scrutatore per la serata è designato il cons. M. Servalli.

Il Presidente invita la Sala ad osservare un attimo di raccoglimento in memoria delle persone scomparse dopo l’ultima seduta.

Il Sindaco saluta Marco Barri, presente in fondo alla sala, che sarà il nuovo Segretario comunale aggiunto ed entrerà in funzione a metà gennaio. Attualmente è vice segretario del Comune di Onsernone e ha già accumulato esperienze anche nell’ambito delle aggregazioni. Sicuramente quindi saprà riempire lo spazio che lascerà Damijana quando diventerà Segretaria comunale a tutti gli effetti. Benvenuto.

Ordine del giorno e deliberazioni Nel merito della seduta

Dal momento che tutti i Consiglieri sono in possesso di tutta la documentazione relativa alle trattande all’ordine del giorno dell’odierna seduta, il Presidente si astiene dal rileggere l’ordine del giorno, i messaggi municipali, i rapporti commissionali, gli atti relativi alle mozioni e le interpellanze.

Non essendoci formali proposte di modifica dell’ordine del giorno, il Presidente da avvio ai lavori.

1. Approvazione del verbale delle discussioni della seduta del 24 giugno 2020.

Senza nessun intervento, il Presidente mette in votazione il verbale delle discussioni della seduta del 24 giugno 2020 che è approvato con il seguente esito:

presenti: 29 consiglieri;

favorevoli: 29 consiglieri, contrari: 0 consiglieri, astenuti: 0 consiglieri.

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A norma dell'art. 25 cpv. 1 LOC, il verbale delle risoluzioni relativo alla citata trattanda è accolto all’unanimità.

2. Aggiornamento Bilancio preventivo 2020 del Comune di Losone per le misure COVID-19 (M.M. no. 136 del 04.08.2020 - Commissioni competenti: Commissione della legislazione e Commissione della gestione).

Il Presidente informa che un'eventuale proposta di rinvio per l’aggiornamento dei conti preventivi non può essere presa in considerazione, ragione per cui apre la discussione di carattere generale.

In assenza di interventi, il Presidente mette in votazione a maggioranza semplice l’oggetto come segue:

1. Il bilancio preventivo 2020 del Comune di Losone è aggiornato come segue:

- Spese correnti Fr. 25'671’500.--

- Ricavi correnti Fr. 10'132’900.--

- Fabbisogno da prelevare a mezzo imposta Fr. 15'538'600.--

L’oggetto è approvato con il seguente esito:

presenti: 29 consiglieri;

favorevoli: 29 consiglieri, contrari: 0 consiglieri, astenuti: 0 consiglieri.

Il Presidente mette in votazione a maggioranza qualificata la modifica del Regolamento comunale per il servizio di raccolta e lo smaltimento dei rifiuti come segue:

2. È Adottato il nuovo art. 24 del Regolamento comunale per il servizio di raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, come proposto nel punto 4 del messaggio municipale.

L’oggetto è approvato con il seguente esito:

presenti: 29 consiglieri;

favorevoli: 29 consiglieri, contrari: 0 consiglieri, astenuti: 0 consiglieri.

A norma dell'art. 25 cpv. 1 LOC, il verbale delle risoluzioni relativo alla citata trattanda è accolto all’unanimità.

3. Domanda di credito di Fr. 222'000.— per la realizzazione di un nuovo tratto di camminamento pedonale e un attraversamento pedonale a livello in Via Emmaus (M.M. no. 132 del 28.06.2020 - Commissione competente: Commissione opere pubbliche).

Senza nessun intervento, il Presidente mette in votazione a maggioranza qualificata l’oggetto come segue:

1. È approvato il progetto definitivo 27 gennaio 2020 per la realizzazione di un nuovo tratto di camminamento pedonale e un attraversamento pedonale a livello in Via Emmaus.

2. È concesso il relativo credito di Fr. 222’000.--.

3. Il credito sarà iscritto nel conto degli investimenti no. 501.167 “Nuovo camminamento e attraversamento pedonale Via Emmaus” del Centro costo 620 Rete stradale comunale.

4. Termine di scadenza del credito: 31.12.2022.

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L’oggetto è approvato con il seguente esito:

presenti: 29 consiglieri;

favorevoli: 29 consiglieri, contrari: 0 consigliere, astenuti: 0 consiglieri.

A norma dell'art. 25 cpv. 1 LOC, il verbale delle risoluzioni relativo alla citata trattanda, messo in votazione dal Presidente, è accolto all’unanimità.

4. Domanda di attinenza comunale Crngarov Vase di nazionalità macedone, domiciliato a Losone (M.M. no. 099 del 26.03.2019 - Commissione competente:

commissione della legislazione).

Il cons. M. Quattrini scioglie la riserva con cui ha sottoscritto il rapporto della Commissione della legislazione:

La decisione della Commissione della legislazione per la domanda di attinenza del signor Crngarov Vase è stata più volte rinviata perché le conoscenze della lingua italiana del medesimo erano scarse e su nostro consiglio e grazie alla Scuola Migros che tutt’ora frequenta sono migliorate.

La buona conoscenza di una lingua nazionale è un presupposto base per l’accettazione della cittadinanza e mi domando come in questo caso sia stata valutata da chi ha preceduto il lavoro e la decisione della nostra commissione.

Questo modo di procedere mette in difficoltà sia il candidato all’attinenza (ben 3 volte si è presentato in commissione!), sia la commissione stessa!

In sintesi ritiene sia un peccato che l’incarto sia arrivato in Consiglio comunale e che non è stato suggerito prima al signor Crngarov di migliorare le sue conoscenze linguistiche.

La cons. R. Soldati scioglie la riserva con cui ha sottoscritto il rapporto della Commissione della legislazione:

Sciolgo la mia riserva apposta sul rapporto commissionale come segue.

Durante la prima audizione dinnanzi alla commissione, il sig. C. non era in grado né di esprimersi in lingua italiana, né di comprendere il contenuto delle domande che gli venivano poste.

In questa occasione la commissione aveva deciso di concedere al sig. C. un periodo di tempo per migliorare le proprie conoscenze della lingua italiana.

Durante la seconda audizione, malgrado egli si sia impegnato a frequentare un corso di italiano e abbia migliorato il suo modo di esprimersi, personalmente, il suo livello di comprensione, non mi ha convinta.

La legge prevede che uno degli elementi atto a dimostrare l'integrazione, è la conoscenza della lingua del posto in cui vive.

Non viene preteso che il candidato la conosca alla perfezione, ma viene per lo meno preteso che egli sia in grado esprimersi in modo adeguato.

Nel caso concreto, pur riconoscendo la buona volontà del candidato, non ritengo che egli abbia raggiunto ad oggi, un grado di comprensione della nostra lingua tale, che si possa ritenere adempiuto il criterio richiesto dalla legge.

A mio avviso, per il momento egli può tranquillamente a vivere a Losone con il Permesso C, per cui non voterò a favore della concessione dell'attinenza comunale.

Vi ringrazio dell’attenzione.

Il cons. M. Piatti scioglie la riserva con cui ha sottoscritto il rapporto della Commissione della legislazione, allineandosi in gran parte a quanto detto dal cons. M. Quattrini. Anch’egli ritiene che il dossier sia arrivato all’attenzione della Commissione troppo presto, in quanto il candidato si è presentato con delle problematiche proprio di comprensione della lingua e non solo di espressione. Per questo motivo la Commissione ha deciso di prendere tempo.

Ora però la Commissione ha costatato un miglioramento delle competenze linguistiche del candidato e per questo motivo reputa che la richiesta possa essere accolta, anche perché è stata espressa la volontà di voler migliorare ancora questo aspetto.

Il cons. O. Guidetti scioglie la riserva con cui ha sottoscritto il rapporto della Commissione della legislazione:

Malgrado l'impegno dimostrato dal signor Vase, dopo i vari rinvii, nell'apprendimento della lingua italiana, durante l'ultimo incontro in commissione si è purtroppo constatato che la sua conoscenza della lingua non è ancora sufficiente. Seppure il richiedente si è detto disposto a continuare lo studio dell'italiano.

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In commissione vi è pure stato modo di accertare che il signor Vase ha delle lacune anche nella conoscenza del contesto pubblico e politico, come per esempio sui temi appena stati oggetto di voto popolare.

Pertanto, soprattutto per equità di trattamento e per le inadempienze, propongo il respingimento della domanda di attinenza comunale.

Il cons. G. Daldoss osserva che i rapporti sulle naturalizzazioni, firmati con tante riserve, non permettono agli altri Consiglieri comunali di farsi un’idea chiara della situazione. Ritiene che dal rapporto commissionale dovrebbe risultare un “sì” oppure un “no”, magari anche entrambi formulati in due rapporti diversi, ma tutte queste riserve creano confusione. I candidati sono visti dal Municipio e successivamente dalla Commissione della legislazione (in cui siedono i rappresentanti dei vari gruppi), quindi ciò che poi propone la Commissione dovrebbe essere chiaro, ma con tutte queste riserve la chiarezza viene a mancare.

Il cons. A. Chiappini osserva che in Svizzera si parlano quattro lingue e a Losone, ad Ascona, a Locarno, ecc. ci sono centinaia di svizzeri tedeschi che non parlano italiano.

Ritiene si possa fare benissimo un’eccezione anche per questo signore, visto quanto gli costa il processo per ottenere la cittadinanza. Del resto, il Consiglio comunale non dovrebbe neanche esprimersi sulle cittadinanze, quindi concediamogli questa cittadinanza.

Il cons. M. Tramèr, in quanto membro della Commissione della legislazione, precisa che il signor Vase è stato convocato tre volte e dalla prima all’ultima si è notato un netto miglioramento: adesso non padroneggia l’italiano alla perfezione ma si è impegnato, ha seguito dei corsi, ha fatto progressi e questo lo hanno notato tutti, anche chi ha firmato il rapporto con riserva. Sapere qual è il livello per poter ottenere la cittadinanza è un po’

soggettivo; desidera comunque spezzare una lancia per questo signore, che è sembrato anche molto corretto e molto disponibile, si è presentato tre volte senza mai fare osservazioni e ha fatto progressi grazie al suo impegno.

La cons. M. Mozzini Scolari si allinea a quanto affermato dal collega G. Daldoss, perché ritiene si stia creando confusione. La cultura passa anche dalla conoscenza della lingua.

Personalmente non sa cosa votare e si trova in difficoltà: o si astiene, oppure vota di no, perché, pur apprezzando i miglioramenti, reputa che senza la conoscenza della lingua non ci si può integrare. Il signor Vase è qui da parecchi anni, quindi si può anche pensare che in tutti questi anni possa avere una maggior conoscenza della lingua italiana.

Il cons. M. Quattrini osserva che il signor Vase ha detto alla Commissione che un suo compaesano che vive in Ticino ha ottenuto la cittadinanza perché parlava tedesco che è una lingua nazionale, pur non conoscendo l’italiano. La sua riserva non è quindi dovuta alla persona, perché il signor Vase è una brava persona, lavora ecc., ma al fatto che in Commissione arrivano queste situazioni di fronte a cui ci si sente impotenti. Poi ognuno deve decidere secondo coscienza e vediamo cosa succede.

Il cons. A. Chiappini ritiene che parole come “integrazione” e “identità svizzera” non hanno nessun significato.

La cons. M. Mozzini Scolari ribadisce che siamo in Ticino e qui la lingua ufficiale è l’italiano.

Non le stanno bene le riflessioni sul fatto che si è sempre parlato tedesco, perché comunque la difficoltà di comunicazione con persone che non parlano italiano c’è e a livello amministrativo e quando ci sono dei contenziosi la lingua è sempre ancora l’italiano. Non si tratta di impuntarsi su una cosa, non ha niente di personale contro questa persona, però è convinta che l’integrazione passa anche dalla conoscenza della lingua.

Il mun. F. Fornera precisa che l’art. 12 lett. c. della Legge federale sulla cittadinanza cita tra i criteri di integrazione “dalla facoltà di esprimersi nella vita quotidiana, oralmente e per scritto, in una lingua nazionale”, quindi il criterio fissato dalla legge è quello della lingua nazionale. Poi tutte le opinioni sull’integrazione nel tessuto sociale locale sono legittime.

Senza ulteriori interventi, il Presidente mette in votazione la proposta seguente:

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È concessa l’attinenza comunale a Crngarov Vase di nazionalità macedone, domiciliato a Losone.

Esito della votazione:

presenti: 29 consiglieri;

12 voti favorevoli, 12 contrari e 5 astenuti.

Ritenuto che per le decisioni di concessione della cittadinanza la modalità di voto è stabilita in via speciale dalla Legge sulla cittadinanza ticinese e sull’attinenza comunale (artt. 10 e 17 LCCit), la risoluzione di concessione dell’attinenza è presa solo a maggioranza dei votanti e non sono computati gli astenuti, gli esclusi per caso di collisione e, nelle votazioni segrete, le schede in bianco.

Affinché l’attinenza comunale venga concessa, non occorre pertanto più raggiungere il voto affermativo di un terzo dei membri del Consiglio comunale.

In caso di parità, la votazione va immediatamente ripetuta e, se in tale occasione il risultato è nuovamente di parità, si ritiene la concessione rifiutata.

Considerata la parità dei voti favorevoli e contrari, la votazione è quindi immediatamente ripetuta con il seguente esito:

presenti: 29 consiglieri;

con 12 voti favorevoli, 13 contrari e 4 astenuti il Consiglio comunale risolve:

Al signor Crngarov Vase di nazionalità macedone, domiciliato a Losone, non è concessa l’attinenza comunale.

Il verbale delle risoluzioni relativo alla trattanda in oggetto è accolto con il seguente esito:

presenti: 29 consiglieri;

favorevoli: 29, contrari: 0, astenuti: 0.

5. Domanda di attinenza comunale Renk Laura Juta di nazionalità germanica, domiciliata a Losone (M.M. no. 133 del 30.06.2020 - Commissione competente:

Commissione della legislazione).

Senza nessun intervento, il Presidente mette in votazione la domanda di attinenza comunale presentata da Renk Laura Juta di nazionalità germanica, domiciliata a Losone, che viene accolta con il seguente esito:

presenti: 29 consiglieri;

favorevoli: 24 consiglieri, contrari: 0 consiglieri, astenuti: 5 consiglieri.

A norma dell'art. 25 cpv. 1 LOC, il verbale delle risoluzioni relativo all’approvazione della trattanda in oggetto, messo in votazione dal Presidente, è accolto all’unanimità.

6. Domanda di attinenza comunale Cappiello Gerardo di nazionalità italiana, domiciliato a Losone (M.M. no. 134 del 30.06.2020 - Commissione competente:

Commissione della legislazione).

Il cons. M. Piatti, riallacciandosi alle considerazioni espresse in precedenza, precisa che la Legge sulla cittadinanza cantonale all’art. 7 presuppone tra i requisiti richiesti la conoscenza della lingua italiana, quindi in Ticino i candidati devono avere la piena capacità di parlare l’italiano e comprenderlo. Per quanto riguarda la riserva, per Legge questa è un mezzo per circostanziare la propria posizione se questa si distanzia da quanto scritto sul rapporto, magari per gli aspetti meno rilevanti. Concorda che firmare a favore “con riserva”

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e poi votare contro non sia molto sensato, però il fatto che ci siano diverse riserve non dovrebbe essere un aspetto problematico.

Senza ulteriori interventi, il Presidente mette in votazione la domanda di attinenza comunale presentata da Cappiello Gerardo di nazionalità italiana, domiciliato a Losone, che viene accolta con il seguente esito:

presenti: 29 consiglieri;

favorevoli: 24 consiglieri, contrari: 1 consigliere, astenuti: 4 consiglieri.

A norma dell'art. 25 cpv. 1 LOC, il verbale delle risoluzioni relativo all’approvazione della trattanda in oggetto, messo in votazione dal Presidente, è accolto all’unanimità.

7. Domanda di attinenza comunale Motta Emilio Luigi di nazionalità italiana, domiciliato a Losone (M.M. no. 135 del 28.07.2020 - Commissione competente:

Commissione della legislazione).

Senza nessun intervento, il Presidente mette in votazione la domanda di attinenza comunale presentata da Motta Emilio Luigi di nazionalità italiana, domiciliato a Losone, che viene accolta con il seguente esito:

presenti: 29 consiglieri;

favorevoli: 25 consiglieri, contrari: 0 consiglieri, astenuti: 4 consiglieri.

A norma dell'art. 25 cpv. 1 LOC, il verbale delle risoluzioni relativo all’approvazione della trattanda in oggetto, messo in votazione dal Presidente, è accolto all’unanimità.

8. Domanda di attinenza comunale Tomic Kaja, di nazionalità croata, domiciliata a Losone (M.M. no. 112 del 27.08.2019 - Commissione competente: commissione della legislazione).

Chiedo se vi sono formali proposte di rinvio.

Il cons. M. Quattrini scioglie la riserva con cui ha sottoscritto il rapporto della Commissione della legislazione:

È da ormai diversi anni che questa storia si ripete, senza che il lavoro della nostra Commissione e anche del Municipio sia stato, a mio modo di vedere, tenuto in giusta considerazione dai preposti Uffici cantonali.

È evidente che vi è un problema di fondo nel sistema nel valutare l’idoneità o meno per l’ottenimento della cittadinanza elvetica e dell’attinenza comunale ed è forse giunto il momento di trovare un rimedio a questa impasse!

Per questa ragione, ma anche perché sono convinto che per la signora Tomic ottenere la cittadinanza elvetica e l’attinenza comunale non sono di fondamentale importanza e non le cambiano la vita in nessuna maniera (per quanto ascoltato e visto più volte in Commissione), voterò astenuto, cosciente del fatto che il mio voto non conterà nulla, come nulla è la considerazione del lavoro svolto dalla nostra Commissione in questo caso, dove è evidente che per il Cantone valiamo meno del due di picche!

Il cons. M. Piatti scioglie la riserva con cui ha sottoscritto il rapporto della Commissione della legislazione, precisando di non ritenere corretta e conforme alla legge e alla giurisprudenza l’osservazione del rapporto in cui si sostiene che la condizione dell’autonomia economica della richiedente non è pienamente data. Condivide però il rapporto nella misura in cui quest’ultimo invita ad approvare il Messaggio municipale proponente la concessione dell’attinenza comunale alla signora Tomic.

La cons. R. Soldati effettua il seguente intervento:

Stimato presidente, Lodevoli Municipali, stimate colleghe e colleghi consiglieri,

il gruppo UDC desidera sottolineare alcuni aspetti, per noi rilevanti, sulla domanda di attinenza comunale presentata il 12 dicembre 2013 dalla sig.ra Kaja Tomic, che questa sera ci apprestiamo a votare per la terza volta.

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Si premette che LCit del 24 giugno 2014 prevede che le domande presentate prima dell'entrata in vigore della legge (1° gennaio 2018) sono trattate secondo le disposizioni del diritto anteriore fino alla decisione relativa alla domanda.

Di conseguenza, la richiesta della sig.ra Tomic, risalente al 2013, deve rispettare le condizioni di idoneità sancite dall'art. 14 LCit. del 29 settembre 1952.

Durante il colloquio con la candidata avvenuto il 2 settembre 2020, oltre che emergere una certa precarietà sulla sua situazione finanziaria, criterio che nella nuova legge è stato maggiormente definito, sono emerse altre criticità legate al requisito di “familiarità con gli usi e costumi svizzeri”.

Dalle risposte della sig.ra Tomic emerge infatti, che malgrado viva in Svizzera da oltre 30 anni, ella non li ha né compresi, né abbia saputo identificarli.

Identificarsi nel carnevale e nello sport quali “usi e costumi” svizzeri, appare assai riduttivo. Se così fosse, la candidata potrebbe tranquillamente avere postulato anche per altre nazionalità, dove certamente queste attività sono più tipiche e atte a identificare la nazione.

Non sapere definire, né avere la più pallida idea in cosa consista la “democrazia diretta”, uno dei pilastri fondamentali della Svizzera, dopo oltre 30 di residenza nel nostro Paese, è sicuramente svilente, anche perché la differenza fra l'ottenimento o meno del passaporto svizzero è l'accesso al diritto di voto, elemento centrale e fondamentale della nostra democrazia.

A nostro avviso le affermazioni generiche quali “sentirsi svizzeri” e che Losone “piace”, non può costituire un valido elemento per concedere l'attinenza comunale.

Per i motivi esposti si ritiene che la sig.ra Tomic non adempia tutti i criteri di idoneità per ottenere l’attinenza comunale.

Ella può tranquillamente continuare a risiedere a Losone in virtù del suo Permesso C, come fatto sino ad oggi.

Per tutti questi motivi il gruppo UDC voterà contro la richiesta presentata dalla sig.ra Tomic.

Grazie per l’attenzione.

Il cons. O. Guidetti chiede che la votazione in merito alla trattanda in oggetto avvenga con voto segreto.

Il cons. M. Piatti osserva che da 25 anni una concittadina vive sul territorio comunale e da circa 6 anni attende una decisione in merito alla sua richiesta di concessione dell’attinenza comunale alla quale, considerati i presupposti e le procedure passate, ha diritto. Da 6 anni il Consiglio comunale discute sull’idoneità o meno della candidata, mentre lui stesso in questi 6 anni ha concluso il liceo e ha conseguito un Bachelor, un Master e una specializzazione. I tempi relativi a questa richiesta di naturalizzazione sono sproporzionati e la Lista della Sinistra dice basta.

L’attuale legislazione federale prevede che colui che chiede la naturalizzazione non soddisfa il criterio di partecipare alla vita economica se nei 3 anni precedenti alla domanda o durante la procedura stessa percepisce prestazioni assistenziali. Giustamente nel caso specifico tale principio non si applica direttamente perché la richiesta è datata del 2013.

I Cantoni possono prevedere misure più restrittive ed è il caso del Ticino che ha previsto la condizione dell’assistenza sociale nella legge cantonale. Nel caso in esame però la candidata può garantire la sua indipendenza economica e non percepisce prestazioni assistenziali. Si reputano quindi impertinenti le osservazioni legate alla condizione economica della richiedente.

A titolo personale ritiene inoltre scorretto asserire, anche a livello di rapporto di minoranza, che la candidata dichiara a parole di volersi inserire, ma de facto non sembra crederci.

Entrare proprio nel soggettivo della persona non rientra tra i criteri di apprezzamento di competenza del Legislativo.

Chiede quindi a chi vuole respingere questa domanda: “Volete veramente rifiutare la richiesta di attinenza con questa motivazione molto debole e incoerente dal profilo giuridico? Non sono bastate le due procedure giudiziarie alle quali il Comune si è sottoposto con esito chiaramente negativo e per le quali ha utilizzato i soldi pubblici?”.

Già 5 anni fa gli era chiaro, e lo ha anche espresso pubblicamente, quale sarebbe stato l’esito della procedura. La Lista della Sinistra non ha timore di dire che questo rifiuto è mosso anche da motivi di antipatia e poco oggettivi. La motivazione della mancata integrazione agli usi e costumi svizzeri per proporre il diniego della richiesta non può infatti più essere sostenuta e le ragioni sono evidenti:

1. le leggi federale e cantonale, considerate pure le modifiche recenti, sono davvero molto chiare circa le condizioni attinenti all’integrazione, quindi in questo caso non ci sono margini per un rifiuto;

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2. sia il Consiglio di Stato che il Tribunale cantonale amministrativo hanno stabilito che in questo caso non traspaiono elementi di fatto tali da considerare che la signora Tomic non sia integrata nel contesto sociale, culturale e locale, rispettivamente che non sia capace di intendere e vivere pienamente i valori svizzeri.

La Lista della Sinistra di Losone non vuole fare l’avvocato della candidata, ma si erge a favore della parità di trattamento. Sentire questa sera che la candidata non riconosce il valore del diritto di voto è deludente, visto che nel corso delle due precedenti procedure la stessa ha affermato che sarebbe interessata a partecipare tramite il diritto di voto e questo tema è stato sollevato dalla candidata stessa.

Il suo gruppo è ora preoccupato anche per l’immagine del Comune in caso di diniego di questa attinenza, un diniego che non sarebbe fondato. Bisogna quindi approvare questo messaggio, anche a seguito dell’iter giudiziario che ha preceduto.

Non chiede quali sono state le ragioni del Municipio a non proseguire con la procedura fino all’alta corte federale, cioè fino in fondo.

Segnala però che nel frattempo il 22 giugno 2020 il Gran consigliere Raoul Ghisletta ha depositato un’iniziativa parlamentare con cui invita il Parlamento a modificare la legge cantonale in modo tale che in sia il Municipio a trattare le richieste di naturalizzazione e non il legislativo. Per costante giurisprudenza del Tribunale federale, la decisione di naturalizzazione costituisce infatti un atto amministrativo e non politico. Ora quindi siamo chiamati a compiere un atto amministrativo anche se siamo un organo politico, sebbene in altri Cantoni siano gli organi amministrativi a pronunciarsi in proposito. In ogni caso comunque le parti interessate devono poter beneficiare in questo ambito di tutte le garanzie che derivano dalla Costituzione federale e dalle leggi.

Tutte le Commissioni comunali devono redigere un verbale, cosa che purtroppo non viene fatta a Losone. La Lista della Sinistra ritiene però che in un ambito delicato e sensibile come la richiesta di naturalizzazione, quest’obbligo assume un’importanza cardinale, poiché ogni candidato dev’essere trattato in maniera uguale e lo ha ribadito anche il Tribunale federale.

L’analisi dell’incarto e relativo colloquio devono quindi svolgersi in maniera uniforme da parte della Commissione. Il cons. M. Quattrini nel 2016 ha concordato su questo fatto e ha pure affermato che la Commissione avrebbe cambiato rotta e sistematizzato un po’ la procedura. Lui stesso ne ha parlato all’interno della Commissione…

La Lista della Sinistra chiede che ora la procedura venga effettivamente uniformizzata per tutti i candidati, perché non è corretto che per certi candidati si verbalizzi e per altri no, che a certi candidati si pongono delle domande e ad altri no. A talune domande magari molti candidati non sanno rispondere. La cons. R. Soldati citava la democrazia diretta: molti candidati non hanno saputo rispondere a questa domanda, quindi in questo caso si cerca il pelo nell’uovo. La Lista della Sinistra è quindi favorevole ad un’uniformità della procedura.

Questo è un caso che potrebbe essere esaminato anche dalla Sezione degli Enti locali:

una procedura che di fatto assume una forma diversa a dipendenza dell’occasione. Chiaro che c’è elasticità, però o il colloquio viene verbalizzato sempre in maniera precisa oppure non viene verbalizzato.

Per tutte queste ragioni invita le colleghe e colleghi ad accettare la proposta del Municipio e quindi di accogliere la richiesta di attinenza comunale presentata dalla candidata più di 6 anni fa. Grazie.

Il cons. A. Chiappini afferma: “Quattrini dice che le sentenze dei tribunali gettano discredito sul lavoro del Consiglio comunale e io dico per forza, è una pagliacciata totale. L’unico motivo per cui non si vuole dare la cittadinanza a Tomic è per quello che ha fatto suo figlio 10 anni orsono. Questo è chiaro a tutti, ma lo stiamo tacendo da anni. Quindi, alla luce di questo fatto, tutte le argomentazioni date soprattutto dagli sfavorevoli sono bugie, delle bugie complete. L’unica argomentazione la si può annoverare: ora voi vi state accanendo su un’immigrata per scopi elettorali. Questo sia messo a verbale e qui ho finito.”

In assenza di ulteriori interventi il Presidente mette in votazione a maggioranza semplice la richiesta di procedere allo scrutinio per voto segreto, che viene accolta con il seguente esito:

presenti: 29 consiglieri;

favorevoli: 21 consiglieri, contrari: 5 consiglieri, astenuti: 3 consiglieri.

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A norma dell'art. 25 cpv. 1 LOC, il verbale delle risoluzioni relativo alla decisione di procedere per voto segreto, messo in votazione dal Presidente, è accolto all’unanimità.

Ritenuto che la maggioranza del Consiglio comunale ha deciso di voler esprimere la propria posizione con il voto segreto, il segretario distribuisce le schede di voto con la seguente proposta contenuta nel M.M. no. 112:

Alla signora Tomic Kaja (1960), di nazionalità croata, domiciliata a Losone, è concessa l’attinenza comunale.

Nel contempo il Presidente ricorda che per le decisioni di concessione della cittadinanza la modalità di voto è stabilita in via speciale dalla Legge sulla cittadinanza ticinese e sull’attinenza comunale (artt. 10 e 17 LCCit). La risoluzione di concessione dell’attinenza è presa quindi solo a maggioranza dei votanti e non sono computati gli astenuti, gli esclusi per caso di collisione e, nelle votazioni segrete, le schede in bianco.

Affinché l’attinenza comunale venga concessa, non occorre pertanto più raggiungere il voto affermativo di un terzo dei membri del Consiglio comunale.

In caso di parità, la votazione è immediatamente ripetuta e se in tale occasione il risultato è nuovamente di parità, si ritiene la concessione rifiutata.

Dopo aver espresso il voto sulla scheda ricevuta, ognuno dei Consiglieri comunali presenti deposita la propria scheda nell’apposita scatola.

Alla fine della procedura di voto i due scrutatori procedono al conteggio dei voti espressi.

Esito della votazione:

Schede rinvenute: 29

con 5 voti favorevoli, 17 contrari e 7 astenuti il Consiglio comunale risolve:

Alla signora Tomic Kaja di nazionalità croata, domiciliata a Losone, non è concessa l’attinenza comunale.

Il verbale delle risoluzioni relativo alla trattanda in oggetto è accolto con il seguente esito:

presenti: 29 consiglieri;

favorevoli: 29, contrari: 0, astenuti: 0.

9. Mozioni ed interpellanze 9.1 Mozioni

Non sono state presentate nuove mozioni.

9.2 Interpellanze

A. Interpellanze aperte

Il mun. F. Fornera risponde all’interpellanza presentata dal cons. A. Chiappini dal titolo

“Rimborso delle multe inferte senza base legale per possesso di esigue quantità di cannabis”.

Come già precisato nella risposta all’interpellanza sul medesimo tema data all’occasione della seduta di Consiglio comunale del 3 ottobre 2019, le procedure di Polizia di carattere

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disciplinare sono stabilite a livello cantonale e l’Autorità politica comunale non viene coinvolta in nessun modo nella materia.

Le misure di Polizia stabilite dal Cantone in caso di riscontro di possesso di cannabis erano vincolanti per la nostra Polizia comunale, che nell’ambito dei due casi in cui ha comminato una multa ha agito correttamente.

In Svizzera l’acquisto e l’uso di cannabis è e resta illegale, ciononostante per quanto concerne le due multe inferte ai possessori di cannabis che hanno scelto di far capo alla procedura semplificata e pagare subito l’ammenda al posto di seguire la procedura ordinaria (che ribadiamo non sfocia necessariamente in un “non luogo a procedere”), in considerazione al fatto che la base legale in funzione della quale è stata comminata la multa è risultata insufficiente, il Municipio ha risolto di restituire gli importi pagati.

Il cons. A. Chiappini si dichiara molto soddisfatto dalla risposta e ringrazia.

* * *

Il Sindaco C. Bianda risponde all’interpellanza scritta presentata dalla cons. M. Piatti dal titolo “Accogliamo i/le rifugiati/e di Moria. Possiamo restare a guardare senza far nulla?”.

Anche in questo caso gli interpellanti sottopongono al Municipio una tematica che non rientra direttamente nelle competenze locali.

Come ben sappiamo per esperienza acquisita durante il periodo in cui Losone ha ospitato il Centro provvisorio per richiedenti l’asilo negli spazi dell’ ex Caserma, allora ancora di proprietà di Armasuisse, tutte le procedure e modalità relative all’ammissione sul territorio confederato di profughi in fuga dai propri paesi di origine, sono svolte e coordinate a livello federale, in particolare dalla Segreteria di Stato della migrazione SEM, con cui il nostro Municipio ha avuto modo di collaborare in modo molto costruttivo durante tre anni.

La realtà del nostro Comune è però ben diversa da quella delle maggiori città svizzere citate dagli interpellanti. Anche se durante il periodo di presenza dei richiedenti l’asilo sul territorio di Losone non sono stati riscontrati particolari disagi, la proposta del Municipio di prolungare l’uso dell’area dell’ex Caserma (a quel punto finalmente di proprietà del Comune) a fini umanitari per un ulteriore periodo è stata categoricamente respinta in votazione popolare.

La maggioranza della popolazione di Losone ha quindi deciso di non voler ospitare ulteriori richiedenti l’asilo sul territorio comunale e tale volontà va rispettata.

Il Municipio non intende quindi offrire alla SEM la disponibilità del Comune di Losone ad accogliere profughi sul nostro territorio.

Il cons. M. Piatti ringrazia per la risposta della quale si dichiara non soddisfatto. Ha indicato lui stesso nell’interpellanza che le competenze non sono comunali ma sono federali, per questo ha chiesto “disponibilità”. Ci sono Comuni nel Canton Vaud o Neuchâtel che hanno la nostra stessa popolazione e che si sono messi a disposizione. Non si tratta di accogliere dei richiedenti d’asilo e in una struttura permanente, ma di accogliere temporaneamente delle persone, una ventina di persone, soprattutto minorenni non accompagnati. Le grandi città si sono mostrate disponibili ad accogliere queste persone nel caso in cui i Cantoni in accordo con la Confederazione avessero dato il via libera. Berna era pronta ad accoglierne 20, quindi a Losone non si chiedeva di mostrare disponibilità ad accoglierne 50, 100 o più, come proposto all’occasione del voto popolare. Auspicava che il Municipio fosse pronto ad accogliere alcune persone che in questo momento sono piazzate in campi provvisori.

* * *

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Il Sindaco C. Bianda risponde all’interpellanza scritta presentata dal cons. A. Chiappini dal titolo “Comparto [ex?] Caserma”.

Il Municipio non entra nel merito dei rimproveri indirizzati dall’interpellante ai colleghi del Consiglio comunale, ma ritiene opportuno ripercorrere brevemente alcune delle ultime tappe dell’iter “storico” legato all’ex Area militare di Losone, in modo da ristabilire la corretta impostazione del prospettato futuro sviluppo (di carattere civile) di tale area.

Senza entrare nel dettaglio, si ricorda che già nel M.M. 116 del 16 febbraio 2016 proponente lo stanziamento di un credito di Fr. 4'485'000.— per l’acquisto ex Caserma di Losone risultano espliciti l’impegno e la determinazione delle autorità nel voler recuperare, a beneficio della comunità locale e regionale, l’area dell’ex piazza d’armi. Nello stesso documento sono presentati alcuni allora ipotizzabili futuri contenuti dell’area, tra cui il Museo del Territorio e il Museo di storia naturale (obiettivo di carattere culturale), la porta del Parco Nazionale (obiettivo di carattere sportivo e di tempo libero), un palazzetto del ghiaccio coperto (obiettivo di carattere sportivo), un parco di infrastrutture ricreative/sportive (obiettivo di carattere sportivo e di tempo libero), un’area naturale di svago (obiettivo di carattere tempo libero), nonché si è lasciata aperta la possibilità di altri possibili insediamenti.

Caduti i contenuti museali e quelli legati al Parco Nazionale, che avrebbero permesso un utilizzo unitario della parte già edificata del fondo e sulla cui base si sarebbe incentrata la pianificazione dell’intero comparto, il Municipio ha fatto elaborare una variante pianificatoria più generica in cui si esplicitavano concretamente gli obiettivi futuri del comparto, ossia sport, cultura e tempo libero, variante approvata dal Legislativo il 16 dicembre 2019 e non ancora cresciuta in giudicato a seguito del noto ricorso. Ritenuto che la pianificazione non è ancora in vigore, il Municipio non può ancora proporre occupazioni stabili e durature nell’area conformi alla nuova pianificazione, ma si deve limitare a mettere a disposizione gli spazi solo in forma limitata e provvisoria, ciò che naturalmente non rende semplici le trattative con i potenziali interessati. In quest’ottica l’ex Caserma è stata quindi parzialmente occupata dal Base Camp, è stata messa a disposizione di alcuni allievi dell’Accademia Dimitri ed è stata utilizzata per alcune brevi occupazioni finora prevalentemente di carattere culturale. Il parco esterno è per contro stato aperto al pubblico quale area di svago e per il tempo libero ed è rimasto agibile alla cittadinanza anche durante la presenza presso l’ex Caserma delle truppe sanitarie.

Se l’occupazione conforme alla futura pianificazione del comparto (comunque contestata da alcuni) non può che essere puntuale e limitata nel tempo, non così è per l’occupazione di carattere militare dell’area, che risulta ancora conforme alla pianificazione tuttora in vigore.

A questo punto va rilevato che l’attuale messa a disposizione degli spazi dell’ex Caserma è legata alle nuove necessità dell’esercito dovute alla pandemia, ciò in particolare in quanto gli spazi generalmente destinati ad ospitare le truppe (nel nostro caso dei sanitari), a seguito delle misure di protezione che impongono il rispetto di distanze accresciute, non sono più sufficientemente ampi per essere conformi ai bisogni. È questa la ragione per la quale l’Esercito svizzero ha chiesto di poter nuovamente alloggiare le truppe nell’ex Caserma e, nello spirito di collaborazione, il Municipio ha accolto tale richiesta. Da rilevare infine che l’occupazione dell’area a fini militari non avviene a titolo gratuito e gli introiti percepiti dalla locazione degli spazi aiuteranno a coprire le spese di manutenzione e gestione degli stabili dell’ex Caserma che, come noto, non sono irrilevanti.

In conclusione, il Municipio non sta sottraendo nulla ai propri cittadini, le prospettive di sviluppo degli spazi non sono mutate ma dipendono dalla crescita in giudicato della pianificazione del comparto e fino a quando ciò non avverrà, l’area non sarà adibita a scopi umanitari, bensì, se necessario e opportuno, sarà messa a disposizione delle truppe dell’Esercito svizzero.

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Il cons. A. Chiappini si dichiara soddisfatto dalla risposta.

* * * B. Interpellanze orali

Il cons. M. Piatti osserva che il periodo estivo 2020 è agli sgoccioli ed è dunque il momento di fare un primo bilancio di questa straordinaria stagione turistica nella regione del Locarnese. Dopo il lockdown, con l’allentamento delle misure, il turismo interno ha subito un’impennata che ha toccato particolarmente le Valli, le zone di montagna e anche il nostro Comune. La Vallemaggia e la Valle Verzasca, ma anche la Regione di Ascona e di Losone, hanno vissuto soprattutto durante il mese di luglio giornate di traffico molto intenso, con imbottigliamenti e tempi di percorrenza molto superiori alla norma, ciò magari anche a causa dei lavori che sono in corso. Questa situazione ha colpito anche i mezzi pubblici e in questi mesi era usuale osservare i bus affollati al limite delle proprie capacità, con viaggiatori strizzati come sardine sopra bagagli, zaini, valigie, carrozzine e altro, quindi non c’era neanche più posto per i disabili.

Alla luce di questi fatti, chiede se il Municipio intende aprire un dialogo con le FART, così come sta pensando di fare anche il Comune di Locarno su iniziativa dei Verdi di Locarno e a seguito alla petizione che è stata lanciata a livello regionale, in modo da chiedere di permettere in un primo momento la possibilità di trasportare le biciclette all’interno di tutti i bus regionali, ciò che attualmente non è permesso ma sarebbe molto auspicato dai cittadini della Regione. È a conoscenza del fatto che la FART è già stata contattata dai movimenti partitici di Locarno e non ha risposto di no. Il Municipio di Losone sarebbe intenzionato a sostenere questa possibilità?

Il mun. F. Fornera sottolinea che il Municipio si incontra regolarmente con le aziende di trasporto pubblico, in particolare con la FART, perché considera il tema del trasporto pubblico importante. A titolo personale fatica però a comprendere la richiesta: da un lato, per una situazione del tutto straordinaria dalla quale non siamo ancora usciti, i mezzi pubblici sono attualmente sovraffollati; si sa però anche che a partire dal 13 dicembre ci sarà un potenziamento notevole dell’offerta del trasporto pubblico in concomitanza con l’apertura della galleria di base del Ceneri e anche Losone ne beneficerà. È chiaro che nella situazione attuale, aggiungere delle biciclette ai passeggeri ammassati sul bus rischia di creare ulteriori problemi. Bisogna quindi tener conto di tutti i fattori. Non esclude però che il Municipio faccia da portavoce presso la FART.

Il cons. T. Belotti precisa che, ad esempio in America, le bici vengono messe all’esterno davanti ai bus. Ci troviamo in una Regione turistica, stiamo facendo nuove piste ciclabili ed è evidente che è aumentato anche l’utilizzo della bici elettrica. Osserva che ad esempio ad Arcegno alcuni ciclisti arrivano sfiancati e vorrebbero tornare indietro col bus, ma questo servizio ora non è previsto. È un limite e ritiene che la FART, se è un po’ lungimirante, l’ha già capita. Ritiene quindi che è un servizio che in pochi anni sarà presente anche alle nostre latitudini.

* * *

(14)

Così esaurito l’ordine del giorno e in assenza di ulteriori interventi, il Presidente cons. M.

Quattrini dichiara chiusa la seduta e augura a tutti buona serata e buona notte.

PER IL CONSIGLIO COMUNALE:

Il Presidente: La Segretaria:

(f.to) Mauro Quattrini Damijana Gramigna

Gli scrutatori:

(f.to) Matteo Servalli Carla Vilei

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