In data 3 novembre 2017 sono apparsi alcuni dati che trattavano la situazione della mobilità interregionale del Veneto, che segnalavano una riduzione importante della capacità attrattiva (mobilità interregionale attiva) delle Aziende del Veneto, in particolare dalle Regioni confinanti (tra cui una importante evidenza in Friuli Venezia Giulia).
Tali dati, analizzando l’attrazione presso le strutture venete, sottolineavano in particolare l’importanza di una copiosa componente di pazienti provenienti dalle Regioni del Centro-Sud.
Nei dettagli, il report segnalava:
una presunta “perdita di posizioni” del Veneto in una teorica classifica tra le regioni più attrattive;
una complessiva riduzione (pari al -46%) del numero di pazienti da altre regioni che scelgono il Veneto per curarsi (da 72mila ricoveri nel 2006 a 39mila ricoveri nel 2016) e una concomitante riduzione della fuga dei Veneti presso le strutture ospedaliere di altre regioni (da 48mila ricoveri nel 2006 a 29mila ricoveri nel 2016), evidenziando in conclusione, pur nella positività del saldo “attrazione-fuga” del Veneto, una emorragia di Pazienti nel corso degli anni pari a -13.395 unità.
Ciò premesso, si evidenzia quanto segue.
1) Sulla “presunta” riduzione di prestazioni in mobilità attiva
1.1) Le conclusioni esposte sul trend 2006-2016 del numero di ricoveri, riportate nel
“Rapporto SDO 2016” pubblicato sul Portale del Ministero della Salute, sono state ricavate confrontando il numero totale di ricoveri (ordinari+diurni) del periodo 2006-2015 con la quantità dei soli ricoveri ordinari (38.783) riferiti al 2016, con evidente lacuna, non considerando i ricoveri diurni (circa 15.000), di riabilitazione e lungodegenza (poco più di 6.000).
Il computo complessivo delle prestazioni di ricoveri riferiti alla capacità attrattiva interregionale 2016 del Veneto risulta pertanto pari a 60.739 ricoveri, pertanto la reale diminuzione 2006/2016 è di circa 11.000 ricoveri (non 32.000!), con una variazione percentuale di -16 punti (non -46%!):
Tabella 1: numero ricoveri in Veneto per attrazione (mobilità interregionale attiva) e fuga (mobilità interregionale passiva), fonte: dwh socio sanitario regionale
1.2) La diminuzione complessiva (non solo di mobilità) dei ricoveri è da considerarsi un comportamento assolutamente fisiologico disposto a livello nazionale dal Ministero della Salute: nel periodo 2006-2016 si evidenzia un calo generalizzato pari a -32%, in contrapposizione a un trend della regione del Veneto di -23%.
Tabella 2: numero ricoveri complessivi in Veneto e in Italia, fonte: Rapporto SDO, dwh socio sanitario regionale
I recenti Patti per la Salute, tra i principali strumenti di programmazione del Ministero della Salute, prevedono infatti il trasferimento di prestazioni dal regime erogativo di “ricovero” a quello di “specialistica ambulatoriale” (DRG a rischio di inappropriatezza, tra cui
“decompressione del tunnel carpale”, “inserzione di cristallino”, “legatura e stripping di vene”,
“artroscopia”, “chemioterapia”, “riparazione di ernia inguinale”, “intervento di cataratta”,
“radioterapia”, etc.).
La Regione del Veneto è stata tra le prime a mettere in atto in tutte le declinazioni
previste, con importanti sforzi organizzativi, tali disposizioni Ministeriali.
1.3) Nel solo anno 2016 la Regione del Veneto ha effettuato in mobilità interregionale attiva 16.666 prestazioni ambulatoriali che nel 2006 sarebbero state effettuate in regime di ricovero, in ottemperanza delle disposizioni ministeriali.
Tabella 3: prestazioni ambulatoriali erogate mobilità interregionale attiva dal Veneto nel 2016, precedentemente individuate come “drg a rischio di inappropriatezza”, fonte: dwh socio sanitario regionale
1.4) La reale riduzione di ricoveri in mobilità attiva nel confronto 2006-2016, pari a 11.382 prestazioni, è pertanto ampiamente compensata dall’incremento delle prestazioni ambulatoriali sempre erogate in mobilità interregionale attiva, a evidente testimonianza di come la capacità attrattiva della Regione del Veneto sia in significativo aumento.
1.5) In termini di valorizzazione economica del saldo (attiva-passiva) sulle prestazioni erogate in mobilità, la Regione del Veneto ha raggiunto nel 2016 la massima performance economico/finanziaria mai ottenuta, con una entrata complessiva di oltre 119 mln €.
Grafico 1: valorizzazione economica saldo mobilità interregionale, fonte: dwh socio sanitario regionale
2) Sulla “presunta” perdita di posizioni nella “teorica” graduatoria delle Regioni più attrattive
In contrasto con quanto emerso nei dati, confrontando la mobilità attiva proveniente dai ricoveri di tutte le Regioni, emerge nel triennio 2014-2015-2016 un “superamento”
dell’importo derivante dalla valorizzazione economica dei ricoveri in attrazione della Toscana, con evidente “posizionamento del Veneto al terzo posto” della graduatoria ipotizzata.
Tabella 4: valorizzazione economica dei ricoveri in mobilità attiva, tutte le Regioni/PA, milioni di €, fonte: dwh
socio sanitario regionale
La Regione del Veneto - in termini di valorizzazione economica sulla produzione di ricoveri in mobilità attiva - è superata solo da Lombardia, Emilia Romagna, Regioni che, o per dimensioni assolute o per posizione geografica certamente più favorevole in termini attrattivi, godono di un vantaggio competitivo certamente importante.
2013 2014 2015 2016
LOMBARDIA 635 665 688 747 EMILIA ROMAGNA 468 479 486 488
VENETO 228 239 254 266
TOSCANA 229 237 245 248
LAZIO 212 211 215 223
PIEMONTE 165 160 157 161
BAMBINO GESU' 152 144 142 144
PUGLIA 92 97 101 107
LIGURIA 99 93 94 96
UMBRIA 80 87 87 84
ABRUZZO 81 79 80 83
MARCHE 90 87 81 81
CAMPANIA 76 77 80 79
FRIULI V. GIULIA 66 63 58 62
MOLISE 57 62 63 60
BASILICATA 45 51 51 49
SICILIA 51 49 47 43
P.A. TRENTO 35 34 37 38
ACISMOM LAZIO 18 23 23 23
CALABRIA 19 18 18 18
P.A. BOLZANO 24 18 18 17
SARDEGNA 11 11 11 11
VALLE D'AOSTA 8 8 8 8
TOTALE MOBILITA’ ATTIVA
RICOVERI, mln € 2.941 2.992 3.043 3.134