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(1)

per i mentare

RIVISTA MENSILE DI TECNICA ELETTRONICA E FOTOGRAFICA DI ELETTROTECNICA CHIMICA E ALTRE SCIENZE APPLICATE

9

LIRE 350

Onde corte per tutte le radioline

CS-HF amplificatore

Trasmettitore per radiocomando

1/ Audiometerll misuratore

SETTEMBRE 1967

Ricevitore per radiocomando

I filtri polarizzatori Spediz. in Abbonamento Postù· Gruppo III

(2)

ULTIME NOVITA

Circuito e lettri co compre n de nte 1 5 tra n s i stor + 4 diodi . pbtenza 4 W.

AI momento de l l 'inserimento nel­

l 'appos ito supporto vehgono auto­

matica m ente sta b i l iti i col l egamen­

ti con l a batteria auto, l'ante n na e l'a ltoparlante ; inoltre l a sca l a di s i n- ton ia s i i l l um i n a .

r

L'apparecch io è anche provvi sto di dispos itivo antifurto el ettromagne­

ti co. Qu i a fianco viene m ostrata una e l egante disposiz iJn e di m on­

tag g i o, su un tu nnel i n

r

l a m i era sa­

tinata nera , particol armente studi a­

to per auto Fiat 124.

a Ila

a utoradio

AKKORD

AR/641

automatie

Radi ori cevitore per onde corte , m edie e F M con con­

trol l o automatico di frequenza. Adatto per il fu nziona­

m ento sia come a utoradio, con a l i m e ntazi on e a 6-12 V, s i a come radioportatil e con a l i mentazione a 6 V me­

di ante 4 pil e da 1,5 V. Anten na interna in ferrite per AM , antenna te l escopica per FM . Prese per i l col l egamento di ante n n a , a l i mentaz i one e a l toparlante estern i .

(3)

SPERIMENTARE

Rivista me nsi le di te cnica el ettronica e fotografica, di elettrote cni ca, ch imica ed al tre scie nze applicate.

Ed itore J.C E.

Direttore responsabile:

ANTONIO MARIZZOLI Consulente e rea l izzatore:

GJANNI BRAZIOLI

Direzione, Redazione, Pubbl icità:

Viale Ma tteotti, 66

20092 Cinise l lo Ba l sa mo · M il a no Tel. 92.89.391

Amminist razione:

Via V. Monti, 15 . 20123 Milano

peri e

Autorizzazione a lla pubbl ica zione : Tribunale di Milano

numero 392·66 del 4 nove mbre 1966 Sta mpa : S.Ti.E.M.· 20097 San Donato M ilane se Conce ssiona rio e sclusi vo

per la diffu sione in Ita lia e a l l 'E stero:

SODIP . Via Zuretti, 25 . 20125 M ilano Te le fono 68.84.251

Spedizione in a bbona mento postale gruppo III Prezzo de lla rivista L. 350

Numero a rretrato L. 700 Abbonamento annuo L. 3.500 per l 'Estero L. 5.000

I versa menti vanno indirizzati a : Editore: J.C. E .

V i a V . Monti, 1 5 . 20123 M i l a no med iante emissione di a ssegno ci rcolare , ca rtol i na vaglia o util izzando

il c/c posta le numero 3/56420.

Pe r i cambi d 'indi rizzo,

a l l e ga re a l l a comu nicaz ione l 'i mporto di L. 200, anche ir) francobol l i, e i ndicare insi e me al nuovo anche il vecch io i ndi rizzo.

© Tutti i diritti di riproduzione o traduzione degl i articoli pubblicati sono riservati.

entare

SOMMARIO

Questo mese parliamo di C5-HF un a mpl ifìcatore HI-FI Un modernissimo ricevitore per

rad iocomando

Onde corte per tutte le radio l i ne Un trasmettitore per b revi

distanze

I l fì l tro po larizzatore . A l imentatore stabi l izzato

e regolab i le . Audiometer m isu ratore Come rea l izzare circuiti

stampati

Notizie da I mo ndo

Costruiamo una p i l a d i g ra nde capacità

Carta genera le dei cristal l i

« Surplus »

Duetto trasmettitore per radiocoma ndo

Un fì l tro per ottenere

« rombanti » . Assistenza tecn ica

bassi

pago 4 21

» 423

»

»

»

»

»

»

»

»

»

»

»

»

» 428 434

440 444

448 454

457 462 464 470 472 478 481

(4)

generatore TV VHF-UHF

mod.EP681A

CARATTERISTICHE

VOBULATORE

Campo di frequenza: da 2 a 230 M Hz per VHF;

da 440 a 880 M Hz per UHF.

Tensione di uscita: > 30 mV n e l l a gamma VHF, > 1 0 mV nella gamma UHF .

Attenuatore di uscita: a rego l azi one conti nua per un tota l e di 80 dB.

Vobulazione: regolabi l e con conti nu ità da O a 25 M Hz.

Linea zero (blanking): con poss i b i l ità di esclu­

s i one.

Modulazione di ampiezza residua:

< 0,2 dB/M Hz.

Uscita oscilloscopio: a frequenza d i rete, d i fase regol a b i l e per c i rca 180°.

-- I I

• MARCATORE

Campo di frequenza: 4-7; 20-40; 80-115 M Hz i n fondam enta l e ; 9-14; 40-80; 160-230 M Hz i n armonica .

Precisione di frequenza: ± 1 % (contro l l a ndo l a sca l a con osci l l atore a qu arzo i ncorporato s i può otte nere u n a prec i s ione pari a qu e l l a d e l quarzo),

Frequenza dell'oscillatore di calibrazione:

5 M Hz ± 0,01 %.

Tensione di uscita: da O a 50 mV su 75 n rego­

l a b i l e con conti n u i tà.

Modulazione di ampiezza: a 1000 Hz ± 5%, profond ità 30% c i rca .

Presentazione di segnali marca-frequenza: tra­

m i te ap pos ito c i rc u i to sovrappositore vengono som mati d i rettamente a l seg nale BF rive l ato . Segnali marca frequenza supplementari: nel campo da 4 a 15 M Hz s i possono avere u lte­

riori marcatori eq u i spazi ati dal precedente d i una esatta frequenza stabi l ita d a u n al tro osc i l l atore e quarzo (q uest'u ltimo i ntercam­

b i ab i l e e access i b i l e d a l l 'esterno).

UNAOHM

DELLA START S.p.A. STRUMENTI DI MISURA E CONTROLLO ELETTRONICI PLASTICOPOLI - 20068 PESCHIERA BORROMEO (MI) - TEL. 9060424/25/26

GLI STRUM ENTI UNAOHM SONO DISPONIBILI PRESSO TUTTI I PUNTI DI VENDITA G.B.C.

(5)

questo mese parliamo di ...

. . .

,

... preVisIonI.

I l ca ldo è ta le che m'aspetto d i vedere da un momento a l l'a ltro una fì la di camme l l i sul l a strada, ma vo lto ugua lmente la targa a Porto d'Erco le ed ecco l'Aure l i a . Spa risce lagg i ù quel carte l lo azzu rro che segna la i l bivio per

l'Argenta rio; lascio la mia amata Maremma.

I chi lometri passano in fretta e ben presto sono di nuovo calato nel l a

{( civi ltà » frenetica, dai contrastanti aspetti . Per esempio, vi è c h i , nel lo stabi­

l imento che ho appena superato, incide disch i d i protesta per far so ldi, con i qua li può po i ignora re chi protesta . . . e così vi a !

Siamo in settembre: malgrado i l da rdeggiare de l so le, neg li uffici di re­

ziona l i del le fabbriche (non sperate che io dica {( executives » . . . : fa tanto impiccag ione a l l'aperto !) si danno g l i u ltimi tocch i a l la prog rammazione del ­ l'attività annua le.

È tempo d i previsioni per tutti, questo, ed io vog l io invitarvi a l m io g iochetto bienna le, amici lettori: i l g ioco del la « Sfera d i crista l lo » .

Per chi non lo conoscesse, queste sono l e regole: i o tento d'indovinare le novità principa l i che appari ranno du rante l'anno su l mercato del l'e lettronica, i lettori prendono buona nota del le deduzioni, e ci si vede poi nel settembre successivo per verifìca re l'esattezza d i quanto ho affermato .

Natura lmente una terza guerra mondi a le m i esi me d a l di mostrare la verifìca del le tesi , così le varie rivoluzioni, colpi di stato e ca lamità diverse, ogg i tanto frequenti .

Eccom i a prevedere con tanto d i turbante !

Entro quest'anno appari ranno molti ricevitori di tipo non portatile, ovvero

« casalingo » interamente transistorizzati . Gli apparecchi sa ranno equipagg iati, particolare sa l iente, con e lementi ad alta tensione di collettore. A lmeno una, forse due ma rche operanti sul mercato Ita l i ano lanceranno questa « novità » . Vedremo poi l'introduzione d i un registratore portatile TV a basso costo, poco sopra le centom i la l i re che molti acquisteranno. Apparirà anche un piccolo televisore eu ropeo, forse ing lese, a transistor, con i l tubo da tre o cinque po l lici che si batterà onorevolmente con la concorrenza giapponese; i l prezzo?

Mi vog l io rovinare ! Lo fìsserei attorno a l l a sessanta-settanta m i l a l i re.

Può darsi che invece di un mode l lo unico vi sia una vera e propria

« fìoritura » di ta l i appa recch i . Ho racco lto dei {( pettego lezzi » riservatissimi nel l'amb iente d i ta lun i laborato ri sperimenta l i che non posso rive l a re ma che fanno sperare bene.

I circu iti integ rati, quest'anno, conosceranno un'era di applicazione inten­

siva. Udite, ud ite: a lmeno tre marche Ita liane l i adotteranno su i loro televisori, e praticamente non vi sa ranno p i ù otofoni che non li uti l izzino.

Almeno due costruttori giapponesi l i useranno nei ricevitori portat i l i , e varie ma rche l i introdu rranno nei registrato ri.

Azzardo, ora : una nota marca che costruisce elettrodomestici, probabil­

mente immetterà sul mercato un frigorifero a semiconduttori da tempo funzio­

nante come prototipo, che è stato addi rittu ra costruito in « preserie » e che

SPERIMENTARE - N. 9 - 1967 421

(6)

renderà i l compressore attual mente usato un ferrovecch i o da museo: ch i sarà l a firma autrice del lo « Scoup » ? Eh, m i ch iedete troppo ! Vedrete.

Assi steremo poi a l l'introduzione d i un nuovissimo altopa rlante HI-FI d a l le eccezionali caratteristiche: i l prototipo, che ho sentito funzionare, ha una musical ità indescrivibi le.

Da l Gia ppone avremo dei radiotelefoni micro-miniatu ra, del le macch ine fotografiche completa mente automatiche contro l late da un « cervello elet­

tronico» a circuito integrato ed una nuova cartucci a fonografica a basso costo

da l le caratteristiche sorprendenti: scom metterei che sarà basata su l l'effetto H a l l .

Ecco fatto. Potrete control lare l 'esattezza de l le m i e previsioni n e l settembre del 1 968: frattanto mettete dei fiori nei vostri ca nnoni e . . . ch i vivrà, vedrà !

422

Ciao gente !

gian

n

i brazioli

Sperimentare è diventato gra nde. Ha molti a mici che lo vog l iono magg iorenne. Per un giornale c'è un solo modo di i ngrand ire: esso consiste nel l'aumentare il numero de l le pag i ne e nel riempirle con notizie che appagh i no i l des iderio di appren­

dere dei lettor i .

Sperimentare, dunque, è diventato grande proprio per meri­

to deg l i i n numerevo l i suoi amici che, quasi da l l 'uscita del primo fascicolo, hanno scritto e scrivono i n redazione chiedendo di ampliare, di agg iungere, d i aumentare, e tanti a ltri verbi signifi­

canti l'aspirazione a l l a crescita .

ECCOVI dunque accontentati, cari amici. Da questo fascicolo, il numero del le pag i ne di Sperimentare di venta sessa ntaquattro.

Natura l mente, l'onere a m m i nistrativo è sta to notevo le; pensate che Speri mentare era g ià « grande » appena nato, perchè i l suo

formato è i"ns ol ito come period ico per hobbisti; figuratevi ora

qua nto costa di carta , diseg n i , fotografie, colori, impagi nazione e tutto i l resto che sapete.

I nfatti, i nostri lettori sanno tutto perchè, nel chiedere g l i ampliamenti, moltissimi hanno spontaneamente sug gerito d i au­

mentare i l prezzo, disposti a spendere di più pur di avere la rivista i n gra ndita. Qua lcuno era g iunto persino a proporre il rad­

doppio del prezzo di coperti na, cioè portar lo a cinquecento l ire, pur di avere più materia da consultare.

Noi consideriamo questa plebiscitaria attestazione di sti ma -

è parola adatta - con molta soddisfazione ma non vog liamo esagerare. Abbiamo accontentato tutti e, a l tempo stesso, ci siamo l i m itati ad aumentare i l prezzo, da questo numero, a L. 350.

I programm i i n cantiere sono vastissimi e i nteressanti . I lettor i sara nno largamente ripagati del l 'amicizia d i mostrataci fi nora e che conti nueranno a di mostrarci .

I nfi ne, l'Editore preannuncia altri don i , soprattutto per g li abbonati . I n questo primo a nno di esistenza , si è formato un so lido patto d i am icizia fra la rivista e i suoi lettori. Esso avrà, da ora. deg l i svi luppi di cui tutti saranno sempre magg iormente soddisfatti .

La Di rezione

SPERIMENTARE - N. 9 - 1 967

(7)

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SPERIMENTARE - N . 9 - 1 967

1111

UN COMPATTO AMPlIfiCATOH[ HI·fI

Ecco u n progetto non tanto « sperimentale n quanto « sperimentato n. Si tratta di un duttile amplificatore HI-FI dal le buone prestazioni e dalla elevata compat­

tezza. Il suo prezzo non elevato, come componenti, e la scarsa difficoltà costrut­

tiva lo rendono « alla portata}) della maggioranza dei lettori.

Chi desidera costru ire un ampl ifica­

tore H I-FI poco costoso e da l le sicure p restazioni, troverà i n questo a rticolo qua lcosa d'i nteressante .

Chi i n vece lavora per i l piacere « pu-

ro» di sperimenta re agg i u ngendo e mod ificando detta g l i , sostituendo pa rti e così via.> per q uesta volta non troverà molto d i notevo le, dato che qui si Pdr­

la d i u n p rogetto compiuto d a l sicuro funzionamento, che non necessita di 423

(8)

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INGRESSO R1 500KD

1KD R11

1000pF C6

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12 V +

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FIG. 1

modifiche ... ed anzi ne esc lude; ciò det­

to a l la luce dell'esperienza .

I l « C5-HF » è un amplificatore H I-FI di media potenza: eroga 6 W, ed è do­

tato di una l i nearità elevata - 2% di d istorsione a 3 W di potenza - e di una ottima banda passante 30 -7- 1 800 Hz entro 6 dB.

t inoltre molto compatto: i l nostro prototipo misura cm 14 per 8, ma q ue­

ste dimensioni potrebbero essere ri­

dotte faci lmente a 1 0 x 7 o simili da pa rte di uno sca ltrito costruttore.

L'ingresso del « C5-HF » è previsto per ca rtucce fonog rafiche piezoelettri­

che o cera miche, ovvero a elevata impedenza, l'uscita è d irettamente ap­

p licabi le a ll 'a ltoparlante o ag li a ltopa r­

l anti poiché ha una impedenza di soli 5 n pur senza trasformatori d'accop­

piamento. Questa assenza di trasfor­

matori, è la ragione prima del l'elevata qua lità, della larga banda passa nte e del picco lo peso ed ingombro posse­

duti dal l 'apparecchio.

424

LO SCHEMA ELETTRICO

L'ampl ificatore incorpora i contro l li di tono e quello di volu me. Quest'u l­

ti mo è posto di rettamente a l l'ingresso (R 1 ). Da l suo cu rsore si preleva il se­

gnale nel l a misura desiderata, e lo si app lica a R2 ed R3 che bi lanciano la

elevata impedenza prevista a l l'ingres­

so e l a bassa impedenza propria del primo stadio. Fra le due resistenze è col legato il contro l lo dei toni alti (R4) che è del tipo « a perdita» spesso uti­

lizzato nei norma li radio ricevitori. I l suo fu nzionamento è ovvio: qua nto più viene ridotto il potenziometro R4, SPERIM ENTARE - N. 9 - 1 967

(9)

q uanti più « acuti » fuggono a l la mas­

sa genera le attraverso C2. I l contro l lo non ha effetto sui ton i med io-bassi (o ha un effetto assai l i mitato) poiché la capacità esigua del C2 s'incarica di fre­

nare le freq uenze meno elevate oppo­

nendo ad esse una reattanza notevo­

le: per esempio 1 00 kn ad un segnale di 300 Hz, e 300 kn ad uno di 1 00 Hz;

come pa ragone d i remo che C2 oppone una reattanza di so li 3000 n ad u n segna le di 1 0 kHz, e di 1 0 n a 3 kHz.

Del control lo dei ton i bassi parlere­

mo in seguito: vedi a mo q uindi di pro­

seguire con l'ana lisi del primo stadio, costituito da TRl ed a nnessi. I l transi­

stor lavora ad emettitore comune per ottenere i l massimo guadagno, ed è polarizzato da R5-R7, nonché da R8 bi­

passata da C5.

L'uscita del lo stadio è quindi sul co l­

lettore ed il segnale è app l icato di ret­

ta mente a TR3 (che è del tipo N PN).

Il medesimo segnale è inviato a nche a TR2, ma tramite DG l ed R9. Il d iodo svo lge due ben distinte funzion i egual­

mente importa nti: inna nzitutto, serve da « compensatore termico » . Dato che la cad uta di tensione ai suoi estremi, ca la a l crescere del l a tempe ratura, ne consegue a l lora una m i nore po larizza-

zione per tutto i l sistema ampl ifìcatore (di rettamente accoppiato, quindi inter­

dipendente per tutte le correnti) che contrasta la deriva termica .

La seconda funzione svo lta d a l dio­

do è q ue l l a di dare una certa polariz­

zazione di retta a l TR2 che evita l'insor- SPERIM ENTARE - N . 9 - 1 967

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FIG. 2 - Circuito stampato dell'amplificatore. La figura è al naturale, ovvero su scala 1: 1, per­

tanto il tracciato può essere direttamente rical­

cato sulla superficie metallica del pannello da corrodere. Il circuito stampato non comprende i controlli, da montare sullo chassis meta llico di sostegno. Il cablaggio dei controlli si vede nella pagina seguente.

425

(10)

gere del l a distorsione ai bassi livel li d/asco lto.

Per capire come funzioni i l resto del­

ramplificatorel ed in pa rtico lare lo sta­

dio fina le, è necessario nota re che TR2 è del tipo PNP, mentre TR3 è N P N . La differenza di po larità dei due fa sì che le uscite deg li stadi sia no sfasatel in modo da poter pi lotare in modo ido­

neo TR4 e TR5 che lavorano come fi­

n a li push-pu l l operanti in classe AB2.

TR4, infattil amp lifica le sole semi­

onde negative deWaudiol mentre TR5 ampl ifica q ue l le positive di modo che sia possibi le ricomporre il segnale li­

nearmente.

TR4 e TR5, nei confronti deWa limen­

tazione lavorano posti in serie; i nfattil aWemettitore del TR41 co l legato con i l co l lettore d e l TR5 si può misura re esat­

tamente metà del l a tensione comp les­

siva.

Da questo punto si ricava i l segn a le audio, che è avviato a l la uscita tram ite C6. I l condensatore b locca la tensione continua anzidettal mentre ha una ca­

pacità assa i elevata e non oppone a l­

cuna apprezzabi le reatta nza a i seg nali, anche a q ue l li più bassi, inferiori a i 50 Hz. U n a capacità mi nore, poniamo 500 IJ.F, opporrebbe ugua lmente una reatta nza trascurabi le, però causereb­

be una lim itazione inaccettabi le nel trasferimento d i potenza: è perta nto da evitare. A q uesto punto diremo che per ricavare la massima potenza dispo­

n ibi le, i l sistema di diffusione acustica col legato a ll'uscita deve avere l'impe­

denza prevista: 5 .o.

Se g l i a ltoparla nti hanno una impe­

denza di 10-12 .01 la potenza ricava­

bi le ca lerà di un terzo[ se invece pre­

sentano aWuscita un carico di 15-16 n, non si potrà ottenere più del la metà del la potenza origina ria.

Per finire con I/esame del lo schema indicheremo al lettore il contro l lo dei bassi R6: attrave rso esso scorre una notevole controreazione in corre nte continua ed a lter nata che mantiene centrato il punto di lavoro deWassieme ed a l l a rga la banda. La presenza del condensatore C3 fa sì che si possa a n­

che contro l l a re i l responso sui bassi va riando la controreazione c.a.

426

I L MONTAGGIO

Generalmente, parlando del mon­

taggio di un appa recchio q u a lsiasi è necessario di lu nga rsi in mi l le partico­

laril diffondersi in ta nte piccole spie­

gazioni tendenti ad evita re un insuc­

cesso a chi legge, m agari derivato dal so lo punto l asciato i n ombra . I n q ue­

sto casol poiché si prevede il montag­

gio su circuito stampato la 5piegazione potrebbe essere con densata in una o due frasi; per esempio « copiate accu­

rata mente il circuito stampato e mon­

tando i pezzi cu rate che i terminali siano infìlati nel foro giusto » .

I n effetti tanto basterebbe, ma per una maggiore chiarezzal vediamo di

« abbondare » .

Dunq ue: nel l a fìgura 2, abbiamo ri­

prodotto in sca la 1 : ]; ovvero a l na­

tura le il diseg no del circuito stampato deWampl ifìcatore. Per riportare tale diseg no su l la piastra di rame da corro­

dere può essere utile la comune ca rta

carbone. Si porrà quindi il laminato sotto a l la pagina interponendo i l fog lio copiativo e si provvederà a ripassare og ni dettag lio del tracciato mediante una matita colorata. Diciamo « colora­

ta » perché con I/uso di essai mano ma no, il lavoro da fare e q uel lo fatto risu ltera n no più evidenti, e vi sara n no minori possibi lità di dimentica nze o di inesattezze. Ultimata q uesta fase del la10ro, prima di passare aWinchiostra­

zione, conviene partica re i fori sulla tavoletta: a nche alla fì ne si potrebbe eseguire la foratura; ma non conviene perché si rischia di « strappa re » qual­

che connessione. Iniziate sempre i fori d a l l a pa rte del rame e NON deWiso­

lante: eviterete che la punta, uscendol sol levi la pe l l icola meta l lica o la sfra n­

gi. Eseg uito a nche questo lavoro, con la necessa ria precisione, si può passa­

re a l la copertura (mediante i nchiostro specia le a nticorrosivo) del l e zone « ne­

re » nel nostro disegno: va le a d i re del­

le ling uette che devono resta re <'\ corro­

sione u ltimata .

SPERIM ENTARE - N. 9 - 1 967

(11)

R6

AL CIRCUITO STAMPATO

C2 C1

R2

AL CIRCUITO STAMPATO (R3)

+ 12

Disseccato che sia l'inchiostro, il pa n­

nel lo sarà ca lato nel bagno di corrosio­

ne (1) e vi resterà il tempo necessario:

venti minuti circa .

Trascorso ta le periodo i l circuito stampato può essere estratto, control­

lato (se fosse imperfetto è necessa rio rimetterlo a bag no) qu indi lavato in acqua calda e sapone abbondante.

Per il montaggio delle pa rti , come abbiamo detto, si deve fare molta at­

tenzione a non sbag liare foro: prima di sa lda re qua lsiasi term ina le, control­

late sempre la figura 2, eviterete delu­

sioni! Le resistenze ed i condensatori, possono essere. montati accosti a l l a ba­

se: altrettanto non conviene invece per i tra nsistor: TR 1/ TR2 e TR3 in pa rtico­

lare.

Questi u ltimi vanno montati lascia n­

do loro circa un centi metro di l unghez­

za ai terminali, fra i l fondel lo e la base stampata: in caso contra rio, averrà fa­

cilmente qua lche rottura dovuta a l l'ec­

cessivo ca lore.

TR4 e TR5 temono un po' meno i l

Pannello dell'amplificatore montato su d i u n o chassis d'alluminio che porta i controlli ed un Ilimentatore di rete, semplicemente costituito da un trasformltore eroglnte 12 V al secondario, un ponte di d iodi, un conden­

sltore di SOOO �F.

SPERIM ENTA R E - N. 9 - 1 967

saldatore dei precedenti : è comunque buona norma non fissa rli di rettamente su l lo chassis, ma interporre almeno un controdado (vedere i l pa rticolare nella figura l in negativo) che avrà l'effet­

to di « a l l ungare)} là porzione dei piedini com presa fra il punto di salda­

tura ed il fondel lo.

Raccomandiamo inoltre di fa r bene attenzione al verso del diodo ed a l l a polarità dei condensatori C4 e C6, pri­

ma di saldarli!

Ed eccoci a l l a fine del l a descrizione:

per chi vo lesse fare un contro l lo « sta­

tico » del le condizioni di lavoro, prima di prova re sotto segna le, diremo che con l'ingresso in co rtocircu ito (i l letto­

re ricord i sempre che NON si deve ap­

pl icare tensione a l l'ampl ificatore se g l i a ltoparlanti sono staccati) l'assorbimen­

to del lo stadio finale (misurabile fra i l col lettore del TR4 e d i l negativo ge­

nera le) deve essere compreso fra i 15 e i 30 mA.

Eseg uita questa misura, non del tut­

to necessaria se le con nessioni sono

NOTA: (1) il pannello laminato, il corrosivo, l'in­

chiostro e quanto altro è necessario per la realizzazione del circuito stam­

pato (con istruzioni) è reperibile nel

« PRONT-KIT. venduto dalle sedi

G.B.C. col nO l/73S.

R1

L AMIERA D'ALL UMINIO

INGRESSO

a===--a:tg

o

Cablaggio del pannello dei controlli dell'am­

plificatore. Per le connessioni allo chassis si veda plg. 425.

riscontrate, si può prova re « in mu­

sica ».

Un eventuale ronzio di fondo dipen­

derà da una cattiva schermatura del­

l'ingresso: questo è ad alta impedenza,

contra riamente a l la magg ioranza deg l i ampl ificatori a transistor, qui ndi s i pre­

sta a raccog l iere segnali spuri. Effet­

tuato i l col laudo l'ampl ificatore va rac­

chiuso in un contenitore meta l l ico che sarà elettricamente connesso a l posi­

tivo del la pila in modo da fungere da schermo. La presa d'ingresso può es­

sere un ja,ck schermato « coassia le » del tipo G.B.C. G/258 1-1, con spina G/2581. La basetta d'uscita sarà a viti oppure a serrafi l i . Ovviamente le ma­

nopo le che comandano R l, R4, R6, co­

sì come l'interruttore, sporgeranno al­

l'esterno.

Nella fotog rafia di pag ina 426, si vede una soluzione, per il montaggio defi nitivo, assa i razionale. Consiste in uno chassis meta l l ico che contiene un a l imentatore da l la rete adatto al com­

plesso ed al tem po serve da supporto per i potenziometri ed i bocchettoni di uscita ed ingresso.

E .. . volete costruirvi un impi anto ste­

reofonico?

Rea lizzate due di questi ampl ifica­

tori, otterrete un complesso da 12 W (6 + 6 W) nient'affatto disprezzabi le!

427

(12)

UN MO

PLU

PER

Q

uesto ricevitore, è stato concepito per l'uso a bordo di modelli volanti, ed offre un collegamento attendibile e sicuro anche a notevoli distanze dan' apparato trasmittente.

Malgrado queste buone caratteristiche non è molto pesante o complicato, poichè al posto di numerosi stadi transistorizzati è usato un

CIRCUITO INTEGRATO.

Questa soluzione com­

porta una forte riduzione in peso ed ingombro, come apparirà chiaramente dalle note esposte.

I ricevitori per rad iocomando desti­

nati ali'imbarco sui mode l l i vo lanti, de­

vono avere tre specia l i ca ratteristiche:

una sensib i l ità elevata; un minimo in­

gombro; un pe�o ridottissimo.

La sensibi l ità è necessa ria perchè g l i aeromode l li s i al lontanano dal trasmet­

titore assai di più dei giocattoli radio­

comandati di terra o nata nti .

L'ingombro ed i l peso dipendono d a l le ca ratteristiche dei veli voli. t chia­

ro che il primo non può mai eccedere certe dimensioni da considera re basi­

la ri, e che l'altro con qua nto è minore quanto più costituisce un merito!

La diffico ltà principa le che si incon­

tra nel cerca re la migliore combinazio­

ne di queste specifìche, è l'a ntitesi fra di esse. Infatti, una sensibi lità elevata prevede un elevato numero di pa rti, ed un apparecchio che impieghi un no­

tevo le numero di parti, risu lta imman­

cabi l mente « g rande » e pesa nte.

428

Sfrutta ndo la ca ratteristica basi lare del la gamma dei radiocomandi, quella che salvo rare eccezioni (ga re e simi li) risu lta poco « affo l lata », si possono concepire dei ricevitori abbastanza semplici e sensibi li impiegando un ri­

velatore superreattivo.

Il rivelatore però non è tutto: occor­

re anche un ampl ifìcatore di bassa fre­

quenza, e deve essere ad a lto guada­

gno; i l che impone l'uso di molte par­

ti . . . pesanti ed i ngombranti ! Ponendo come necessa rio un ampl ifìcatore audio dal guadagno comp reso fra 60 e 70 dB, ne risulta che tale amplifìcatore de­

ve essere impostato su a l meno tre tran­

sistor.

Questi costituiscono altrettanti stadi che devono essere completati media n­

te due resistenze su ciascuna base ed una su l l'emettitore, più un condensa­

tore del l'accoppiamento più uno di fu­

ga: sei pezzi per stad io, cui vanno ag-

giunti que l l i necessari per costitu i re una rete di fìltragg io sul l'alimentazio­

ne e vari « comp lementi » adatti a correggere la banda passante ed i l guadagno deg l i stad i .

La sezione audio del ricevitore, rea­

lizzata i n ta l modo, consterà di almeno 22-24 parti, che pesera nno intorno ai 90 grammi, anche se miniatu rizzate.

Per l'i ngombro è difficile poter dare del le quote precise, ma lo stesso let­

tore, basa ndosi su l l'esperienza, potrà vedere che un amplifìcatore a tre tran­

sistor diffici lmente può essere com­

presso su di una base m i nore di 4 x 5 centi metri.

Volendo scendere a l di sotto di que­

ste misure, i l lavoro in izia ad essere assai diffici le perchè « l'ammucchia­

mento » produce genera l mente del le oscil lazioni pa rassita rie determ inate dal le capacità che vengono a stabi l i rsi fra le parti accostate.

SPE R I M E NTA R E - N. 9 - 1967

(13)

DERNISSIMO RICEVITORE

RICANALE

RADIOCOMANDO

SPERIM ENTARE - N . 9 - 1 967

La sezione « audio » del l'apparec­

chio è proprio quel la che nei ri­

cev itori comuni dà meno pensieri, nei radiocomandi imbarcati su aerei inve­

ce, ha i l suo « peso » come si vede, e non ra ppresenta affatto un lato tra­

scura bile.

L'i ntroduzione dei ci rcuiti integ rati, però, anche in questo campo può faci­

l itare le cose: i nfatti un amplifìcatore ca pace di dare 60-70 dB di guadagno sotto forma di « ICS » ha un ingom­

bro del tutto trascurabile ed un peso 1 O vo lte inferiore a que l lo dei com­

ponenti « sciolti ».

Approfìtti amo dei circuiti integrati, quindi: in questo articolo tratteremo un ricevitore per radiocomando che ha la sezione audio integ rata, ed i va ntaggi descritti.

Il ricevitore misura ci rca la metà di un a ltro di pari prestazioni rea l izzato in modo tradiziona le, ed i l suo peso è ridotto di un buon terzo.

Ved iamo ora lo schema.

semiconduttori impiegati sono due: un transistore Ph i l ips AF 1 1 4 ri­

velatore a superreazione, ed un circui­

to integ rato Siemens TAA 1 1 1 ampli­

fìcatore audio.

429

(14)

L'uscita prevista è u n selettore a la­

mine vibranti .

Lo « swing }) di tensione d ispon ibile fra C6 e massa, è pari a circa 2 Volt con u n seg n a le a l l'ingresso d i 2 (J.V:

quindi i l fu nzionamento del selettore è assicurato anche in presenza di co­

mandi debo lissimi, dispersi da l la lon­

tananza .

Par leremo po i i n seguito di come si usa il selettorei per il momento i n izia­

mo l'esame del l'apparecchio dal l'an­

ten na, come d i solito.

Il captatore è con nesso a l centro del l a bobina « L 1 }) tra mite una capa­

cità m i nima i nd icata come « g i m mick » su l lo schema.

Ta le « gimm ick » consiste di due fi l i isolati, intrecciati fra loro per u n paio d i centi metri.

Il seg nale d a l l'antenna g i unge così al circuito osci l lante formato da Cl ed L 1 i in parte attraversa C2, e non po­

tendo proseg uire oltre per l a presenza del la « JAF » g iunge a l l' emettitore del l 'AFl 1 4, TRl.

Da l l'emettitore, il segnale ampl ifica­

to passa al co l lettore, e da qui, ancora tramite C2 ripercorre lo stesso commi­

no fino a che le success ive ampl ifica­

zioni sfociano in una osc i l l azione.

Ta le oscil lazione non può essere con­

tinua, però, dato che la base del TR 1 è co l legata a massa (positivo del la pila) attraverso un condensatore d i capacità notevo le, C7. Questo condensatore che si carica e si scarica sul partitore for­

mato da R l, R2: R3 interdice periodica­

mente il tra nsistor, ovvero ne b locca i l

IX> -.

Yu

t

��--���H---+-�14++�--����-+-+������-+++

--- --f- - --c--r+-+++H+ ... ·-"'Io..., ...

Il .. lA 111 » offre un funzionamento assai lineare con una ampia banda passante. Si veda in proposito, questa curva che man ifesta il guadagno di uno stadio tipico equipaggiato con il circuito integrato, relativamente alla frequenza dei segnali audio.

funziona mento, dando l uogo a l l a rive­

l azione dei segn a li. Per l a radiofre­

quenza, la base del TR 1 è « a massa » ovvero non interessa d irettamente i l funziona mento. Per l'audio risu ltante da l la rivelazione, è invece il co l lettore ad essere « a massa »1 ed i l seg nale lo si ritrova s u l l 'emettitore, ove attraver­

sa l'i mpedenza « JAF » ed i ncontra R4 che funge da carico.

La radiofreq uenza che riesce ad at­

traversare JAF, è fugata a massa d a l C3: il condensatore serve a nche a d e liminare l e com ponenti acute del

« soffio » generato dalla rivelazione superreattiva .

L'a udio così filtrato proseg ue attra­

verso la R5 e giunge a l la sezione audio del ricevitore formato dal l'ICS « TAA

1 1 1 » .

Prima di descrivere q uesta parte, i n-

4

dicheremo a chi legge i l condensatore trattegg i ato « ca » . Trattasi d i u n se­

condo e lemento di fìltro che ha le identiche funzioni del C3 e serve anzi a rafforzarle. « Ca » può essere neces­

sario solo nel caso che il rivelatore for­

mato d a l TR 1 produca un soffio supe­

riore a l la norma per cause costruttive o accidenta l il come può essere una no­

tevole d ifferenza fra il va lore nom i n a le del le parti ed i l valore effettivo.

In sede di prova, se si nota che i l soffio tende a muovere l e lamine de l selettore a nche in assenza d i seg na le, si sceg lierà per « Ca » un va lore di 300-4700 pF, i n izialmente. Se il difet­

to persistesse, la ca pacità sarà aumen­

tata fino a 1 5.000 pF che rappresen­

tano un massimo da non superarel poi­

ché con q uesto valore si nota un certo ca lo nel l a sensibi l ità del ricevitore ai seg n a l i di modul azione p i ù acuti.

Aspetto, e connessioni a l fon­

dello del circuito integrato

Siemens .. lA 111 ». Circuito elettrico e valori delle resiste nze .. integrate...

430 SPERI M E NTARE - N. 9 - 1 967

(15)

Vediamo ora i l settore audio. Abbia­

mo già detto che i l cuore di tutto è un ci rcuito integ rato Siemens « TA 1 1 1 » . Detto, è per uso genera le e può es­

sere a l imentato con tensioni che sa lgo­

no fino a '7 V.

Nel nostro caso non è impiegato a l massimo del le prestazioni, ma a nche con 6 V offre u n guadagno superiore a 62dB. La connessione del l'ICS è del tutto class ica, ed aderente a l lo schema di base consigl iato dal Costruttore.

La pola rizzazione per il primo stadio è prelevata dal co l lettore del l'u ltimo tramite u n trimmer (R6). Si ha così un effetto di controreazione i n corrente

continua che stabilizza i l funzionamen­

to. Per evitare fenomeni di controrea­

zione sui seg n a l i, la rete è bypassata a massa da C4.

La polarizzazione dei due stad i suc­

cessivi è ottenuta mediante i compo­

nenti « i nterni » e la tensione positiva è a l l 'uopo connessa al term inale 8 del circu ito i nteg rato.

I l « TAA 1 1 1 » è previsto per un ac­

coppiamento al ca rico rea lizzato me­

dia nte una capacità; nel nostro caso un condensatore da 30 (...LF (C6) appa re del tutto sufficiente per un trasferimento linea re dei segna l i .

SPER I MENTA R E - N . 9 - 1 967

Dato che i trans istor inc l.usi nel cir­

cuito integ rato sono N P N, mentre l 'AF 1 1 4 del primo stadio è P N P, l'a l i men­

tazione a l le due sezioni è « invertita » : il lato « massa » per i l rivelatore è i l positivo, mentre per l'a m plifìcatore è i l negativo: in p ratica ciò non da in­

conven ienti, dato che il condensatore C9, con la sua e levata capacità, assicu­

ra un perfetto smorzamento deg li in­

neschi pa rassita ri che potrebbero avve­

n i re a causa di una resistenza i nterna del la p i la a umentata a causa del l'invec­

chiamento in, magazzi no, o per ca use diverse. Veniamo ora al montagg io.

Poiché si desidera raggiungere la massima compattezza ed il minimo pe-

so, per q uesto appa recchio, è assai consig liabile l'impiego del ci rcuito stam pato.

Grazie a l l'impiego dell'ICS, le d i­

mensioni del la base stampata posso­

no essere ridotte a quelle norm a lmen­

te p reviste per l a sola sezione audio.

Senza partico l a ri « acrobazie » costrut­

tive si può compri mere ogni pa rte su di u n pannel lo che misuri 50 x 50 mil­

limetri; ta l i sono infatti le dimensioni del nostro prototipo, che essendo spe­

rimenta le, è stato rea lizzato su di una basetta a « settori stampati » Monta­

pri nt, assai d uttile e flessibi le. Ta le

nuovo ed interessante supporto è di­

stribuito da l la GBC, con tutta una gam­

ma di intel ligenti accessori .

Quei lettori che desiderano seguire i l nostro orientamento costruttivo tro­

vera nno i l « Montaprint » presso la Sede GBC sita nel l a loro città; coloro che invece desiderano rea l izza re l'ap_

pa recchio su ci rcuito sta mpato, posso­

no facilmente elaborare i l tracciato basandosi s u l l a posizione del le pa rti

mostrata a pagina 433.

Non crediamo sia necessario descri­

vere in esteso le operazion i da farsi per rea l izza re i l circu ito stam pato: in q uesto stesso numero ne parl iamo dif­

fusamente (cfr. : « L'amp lificatore C5- H F ») e una ripetizione sa rebbe del tut­

to superflua.

Raccomandiamo u nica mente molta cura nel riprodu rre le connession i, e nel saldare le pa rti.

Passiamo qui ndi direttame nte a l la messa a punto del ricevitore. Essa an­

drà effettuata in due tempi e per non fa re del le raccomandazioni che risu lte­

rebbero ovvie, diremo solo q uesto:

d a l l a perfezione del l a taratu ra dipen­

dera nno direttamente le prestazion i del ricevitore. Sia essa trascurata, e l'apparecchio a l lora funzionerà male ed i nstabi l mente. Sia perfetta, eseg uita con la necessa ria pazienza, ed a l lora il ricevitore funzionerà come e meg l io di q uei complessi che i n commercio costano non meno di 2 5-30.000 l i re. Le operazioni di regolazione (da effettua­

re inizialmente con il pontice l lo « PC1 » estratto) devono essere i niziate pa rten­

do d a l l a sezione audio. Per fa re un la­

voro accurato, serve un generatore di seg n a l i a udio ed una cuffia da 500 o 1 000 n. I l segn a le proveniente dal ge­

neratore (non avete per caso costruito q uello da noi pubblicato sul numero 5 ? I n q uesto caso potrebbe offrirvi u n ottimo servizio !) sarà applicato fra le connessione di R5 e C8, nonchè a l la massa per l'a udio (negativo del l a pila).

La cuffia sarà con nessa a l posto del l a bobina del selettore: va le a dire fra i l capo negativo d e l C 6 e d i l solito ne­

gativo del l a pila.

431

(16)

Regolato i l generato re audio per avere u n segnale di ampiezza M I NI­

MA, come 25 mV, o meno, ad esem­

pio, si ca lzerà la cuffia e si ascolterà il risu ltato.

A meno che non si verifich i una coincidenza estrema mente improbabi­

le, nella cuffia non si udrà n u l la o un seg nale estremamente distorto.

Sarà a l lora da regola re i l trimmer

« R6 » fino a udire il fischio chia ro e potente. Ciò fatto la sezione audio sarebbe a l l i neata, ma chi non ha un generatore adatto, come può fare?

Beh, ecco vi sono a ltre sorgenti di segna le che possono essere usate: per esempio, u no dei due pad ig l ioni del la cuffia usata per l'ascolto. Qualora non si abbia a disposizione n u l l a d i meg l io, il padig lione verrà staccato d a l cordo­

ne con nesso fra R5-C8 e la massa . Fun­

gerà così da m icrofono, e l'operatore parlando ed asco ltandosi med iante i l padig lione rimasto app licato a l l'uscita, potrà rego l a re ugua lmente R6 per i l

PC1

massimo guadag no. Diversamente, qua lsiasi seg nale audio ricavato da u n radioricevitore, da un multivibra­

tore o .. . da l la rete l uce (!) potrà essere usato purchè sia debole, ovvero d i ampiezza assai limitata .

Passiamo a l lo stadio rivelatore.

Lasciando co l legata la cuffia a l l'usci­

ta, proveremo innanzitutto a chiudere i l ponticello « PC l » che prima aveva­

mo lasciato non connesso.

Ciò fatto si dovrebbe udire un certo fruscio: se così non fosse sarà necessa rio ruota re R3 d i q uel ta nto che causi l 'insorgere di un fruscio vio lento sim i le a quello prodotto da un canne l lo per saldatura autogena.

A q uesto punto occorre i l trasmetti­

tore previsto per l'impia nto di radio­

coma ndo.

lo si accenderà e si premerà i I tasto

« em issione » ad ottenere l'i rrad iazio­

ne de l seg n a le di. coma ndo.

C4 100}lF

+ I ca

�:OOo.l 10}J F

I I I I

+

Qua lora nella cuffia non si oda nul­

la, C l dovrà essere ruotato di quel tanto che serve per entra re in si nto­

n i a .

Udito i l segn a le del la mod ulazione del trasmettitore, si preg herà un « as­

sistente » qua lsiasi d i a l lontanarsi d i cinquanta o cento metri ma ntenendo chiuso i l pu lsa nte di comando; a que­

sta dista nza si perfezionerà la rego la­

zione del trimmer R3 e del Cl fino ad udire il segnale più forte e netto che sia possibi le.

Con ciò la regolazione è terminata.

Ad evita re che le vi brazioni e g l i even­

tua l i contraccolpi possano sta ra re l'ap­

pa recchio, sui tri mmer R3 ed R6, non­

ché sul variabile Cl si co leranno diver­

se gocce d i u n buon co l la nte che li possa blocca re ne l la posizione ricava­

ta sperimenta l mente e riconosciuta co­

me mig l iore.

Resta ora da d i re de ll'impiego del­

l 'appa recch io ed abbiamo finito. l'an­

tenna da i mpiega re sarà quella più l u n-

,-,

I :

I I

I

I �ELE�TO�

DA 5000.

-'­

T,

L

_________ _ _ ________ �4 C9

100,uF

I I

Circuito Integrato TAA 111

L--+ ___ ��--,"'

--+- ....-4�

+

.Y; 1

1---1 ______________

432 SPERIM ENTARE - N. 9 - 1967

(17)

ga che si. .. riesce ad insta l l a re sul mo­

del lo vol ante. Anche delle a nten ne cor­

te danno buoni risultati, in pa rtico l a re se i l trasmettitore non h a una potenza troppo esigua.

Ovviamente, per l'uso occorre un trasmettitore munito d i u n modu latore capace di offrire dei seg n a l i accordati su l l a risona nza del le lamine del selet­

tore. I n defìnitiva si acq uisterà u n se­

lettore che abbia la risonanza pari a l le frequenze modulanti del trasmettitore posseduto.

La bobina del selettore dovrà ave re u n valore di 500 n; ne esistono a n­

che da 300 n, da '700, da 1 000, 1200 e 5000.

Sarà quindi opportuno specifìcare i l va lore desiderato perché con uno di­

verso il rendi mento ca lerà a precipizio.

Per chi non fosse mo lto pratico di radiocomando, aggui ngeremo ora che i l se lettore è formato da una serie di

SPERIMENTA R E - N. 9 - 1 967

ANT.

Posizione delle parti principali sullo chassis del ricevitore. C6 non si scorge perché è posto sotto allo chassis forato, la resistenza in più che si vede è

risultata eliminabile e non a ppare, quindi, nello schema., AL SELE T rDRE

contatti che vibrano come diapason a l­

l e freq uenze cui sono accordati di fab­

brica, generalmente fra 200 e 1 000 Hz.

Per fa r vibrare i contatti, ovviamente, è necessa rio che la bobina sia percor­

sa dai seg n a li.

I contatti non possono contro l l a re di rettamente dei relais. o dei ser�omo­

tori, perché hanno una bassa corrente di rottura.

i: quind i necessa rio usare dei rea lis che servira nno scappamenti, motori e q ua nt;a ltro è necessario: i re lais ver­

ranno azionati dai contatti vibranti che fungeranno quindi da i nterruttori per le bobi ne d'eccitazione. Ovviamente, per escludere la possibi lità di scinti l­

lio fra i contatti del selettore, si use­

ra nno dei condensatori da 1 00 kpF posti fra og n i lame l l a ed og ni rispet­

tivo contatto fisso.

Con ciò la descrizione è fìnita; però se il radiocomando vi interessa, siamo l ieti di i nfo rmarvi che potrete trova re' su q uesto stesso numero (pag . 458) un trasmettitore adatto a funzione in cop­

pia co l ricevitore di cui vi abbiamo parlato.

433

(18)

ONDE CORTE . PER TUTTE LE

Chi non h a una picco la radiolina a transistor .. . sca g l i l a prima pietra ! O r­

mai, costano così poco, che una radio­

l ina a 6-7 transistor l'hanno proprio tutti . Si tratta di simpatici a pparecchiet­

ti che hanno però, i n genere, la ca rat­

teristica di ricevere solo la gamma del­

le onde medie.

Eppu re sa rebbe uti le e divertente ri­

cevere anche le onde corte. Ma come fa re? Modifica re la radio l i n a ?

C h i ci ha provato, spesso n o n h a cavato u n ragno dal buco e d è rimasto senza onde corte e senza . . . radio l i n a . I più esperti e baciati i n fronte da l l a fortuna, dopo a ver concluso che avreb­

bero fatto prima a costru i re un appa­

recchio tutto nuovo, sono rimasti a gua rda re sbigottiti i troppi com ponenti rimasti fuori dal mobi letto per ma ncan­

za di spazio .. .

t per ven ire i ncontro a c h i desidera applicare le onde corte ad una radio­

l i na, senza ma nometterla mini mamen­

te, che abbiamo sperimentato il p iccolo convertitore che ci accingi amo a de­

scrivere.

Siamo rimasti i ncerti su quale gam­

ma farlo funziona re, se s u l le onde cor­

te norm a l i (25-50 m) o su frequenze p i ù insol ite. Poi, conside ra ndo che a n­

che chi possiede una radio l i na g i à con 434

gamma ad onde corte, questa raramen­

te raggi unge le freq uenze più a lte, e che i n corrispondenza d i q ueste u ltime vi sono le i nteressanti gamme dei ra­

dioamatori ( 10-15-20 m), nonché i p i ù petu lanti « radiotelefoni » con portata

« ocean ica », ci siamo decisi per la gamma da l O s i no a ci rca 25 m.

Schema elettrico

I n fig . l è riportato lo schema elet­

trico dello strano a rnese. Lo giud iche­

rebbe appunto ta le, a prima vista, a n­

che un esperto, non appena avesse po­

sato g l i occhi su A e su L2. Non capita i nfatti vedere tutti i g iorni u n conver­

titore, ossia i n defì n itiva un ricevitore sui generis, che .. . trasmette. Esso rice­

ve infatti con A e trasmette con L2 . P roprio così ! Capta con l'a ntenna A le onde che a rrivano sui 1 0-25 m, e dopo averle convertite d i frequenza, le ritrasmette tutte mediante la ferrite di L2 su 1440 kc, ossia in onde medie.

Visto che L2 si comporta come una a ntenna che trasmette i n onde medie, è ch i a ro, d i rebbe Lapal isse, che avvici­

na ndovi qua lsiasi radiolina, od anche una radi o a va lvole, si ntonizzate ap­

punto su l le onde medie, s i possono a l lora ca pta re le emessioni de l l a picco­

l a trasmi ttente.

Passando ad osserva re più in detta­

g l io lo schema di fig . l troviamo che A s imbol izza l'antenna. I n pratica si può usare sia un'antenna esterna, quando si vog l iono avere ottimi risultati, od u n'antenna i nterna q ua ndo ci si accon­

tenti di una buona ricezione . I n q uesto secondo caso si può usa re un'antenna telescopica a 7-8 elementi o , p i ù eco­

nomicamente, un paio di metri di filo qua lsiasi isolato da lasciare penzolare su l pavimento.

I seg n a l i provenienti da A i ncontra­

no i l condensatore Cl di piccola capa­

cità che ha sopratutto lo scopo di m i­

n i m izza re l'i nfluenza del l'antenna su l tra nsistor TR 1 e, nel contempo, d i ri­

durre al m i n i mo l'i rradiazione da par­

te dell'osci l latore loca le che, a ltrimenti, potrebbe disturbare i radioricevitori del vici nato.

I l tra nsistor TR1 i nfatti auto osci l la, g razie ai condensatori C4 e C5 che ac­

coppiano i l col lettore a l l'emettitore. Es­

sendo i rispettivi segna l i in fase, dato che la base è virtualmente a m assa tra­

m ite C3, questa disposizion� sostitui­

sce l'accoppiamento reattivo i ndutt ivo di vecchia memoria.

La freq uenza a cui può osc i l lare TR l è determinata d a l ci rcuito L 1 -C6/C7, che è accordabi le da ci rca 30 MHz a

1 2 MHz (10-25 m).

SPERIMENTARE - N. 9 - 1 967

(19)

·

RADIOLINE

A

l

JO +12 M H z C l 10 p F

R 2 18K

T R l A F 102 C

R 3 5.6 K

R l

4 . 3 m A

1 . 8 K

J;

_ - 9 V B

J -

?

2 2 p F

C 5 100 p F

fiG. 1 Schema elettrico d.1 convertitore 10-25 m applicabile a qualsiasi radiolina.

SPERIM ENTARE - N. 9 - 1 967

L l 1 7

6

I

L 21

M F 1 4 4 0 K c I

r - - - , I

C 7

435

(20)

B

R l

A �---

A F 10 2

10

0 ® ®

M F

@ ®

1a:z:c:c:m:z:z:r:c::c:c:::>:tJj E B s e

FIG. 2 Disposi�ione dei vari com ponenti, L 1 qui omessa trova posto sopra C3 · R2.

I segna li che g i u ngono d a l l 'a ntenna A si miscelano quindi con q ue l l i gene­

rati loca l mente, comparendo ampl ifì­

cati a l co l lettore: ma so lo q ue l li d i bat­

timento con freq uenza molto più bas­

sa rispetto ai segnali originali riescono a supera re l'ostacolo rappresentato dal­

l'impedenza E e giu ngere sino a l tra­

sformatore MF. Essendo q uest'ultimo, accordato mediante C8 ed i l n uc leo re­

go labile su 1 400 Kc, solo le freq uenze aventi un tale va lore potra n no g i unge­

re sino ad L2. Questo elemento in­

duttivo è costituito i n pratica da una comune ferrite piatta d'antenna, su cui sono avvolte a lcune spire ed è tramite ad essa che vengono in defì nitiva ri·

trasmesse, s u l l a freq uenza di 1 440 Kc (ci rca 2 1 0 m) le stazion i ricevute su Il a gamma 1 0-25 m .

Realizzazione meccanica

La rea lizzazione del l'apparecchietto è faci lissima da un punto di vista mec­

canico, come si può vedere da l le fìgg.

2 e 4.

Util izzando i tre fori fì lettati da 3 mm di cui è provvisto i l condensatore va­

riabile si può fìssarlo su u n panne l lo di meta l lo o d i plastica avente d imen­

sioni di circa 1 10 x 1 50 mmi a nche la 436

batteria a 9 V potrà essere fìssata s u l retro di q uesto pan ne l lo media nte u n a clip i n acciaio G. B.C. Gj 175.

t a l lora utile aggiungere un inter­

ruttore per poter stacca re l a batteria qua ndo l'appa recch io non è in funzio­

nei a nche questo componente può es­

sere fìssato s u l pan nel lo, pratica ndovi un foro di 1 2 m m . Può essere usato l'interruttore G. B.C. Gj 1 1 0 1 .

C 4

C S

FIG. 3 Particolare d ei collegamenti di L 1.

M' C 6

I l perno del condensatore variabi le è p rovvisto d i un indice di p lexig las o di perspex: in corrispondenza del qua­

le si traccerà la sca la di sintonia. la qua­

le, essendo l'appa recchietto in questio­

ne del tipo eterodina, potrà essere ta­

rata d i rettamente in metri od in me­

gahertz. Desidera ndo racchiudere i l tutto i n u n a cassetti na q uesta deve avere una profondità di a l meno 70 mm.

L 1

C 9

SPERIM ENTARE - N . 9 - 1 967

(21)

I l trasformatore MF è posto a fìa nco del variabile e fìssato a questo usa ndo fì l i mo lto rig idi e brevi per col lega re i due piedini e lo schermo meta l l ico che vanno ad una massa di a ncoraggio.

Quest'u ltima è rea l izzata meccan ica­

mente sul variabi le (M in fìg . 2) me­

diante vite e pag lietta, sistemata nel foro fì lettato che è già presente sul variabile stesso. La massa M, anch'essa ottenuta con vite e pag l ietta , serve per il passaggio del l a corrente continua negativa ed il fìssaggio d i un reoforo del condensatore di by-pass C2.

Non è visibi le nel l a fìg . 2 C7, che è un piccolo trimmer incorporato nel va­

riabi le e che si trova vicino ad M. La sezione del variabi le dal lato di M' non è uti l izzata .

I l transistor TR 1 , l'impedenza Z, Cl­

C2-C3-C4-C5, nonché R l-R2-R3 sono fìssati a l meno da un lato su una baset­

tina di a ncoraggio a 4 posti uti li, in­

col lata mediante un'energ ica col l a del tipo p lastica meta l lo s u l lo schermo di MF. Può essere usato l'a ncoraggio « Edi­

swa n » G.B.C. G/476- 1 .

Per evita re che g l i attacchi meta l l ici tocchino lo schermo meta l l ico di MF, occorre i nterporre u no strato interme­

dio di p lastica isolante in fog l io, che si spa lmerà di col la su l le due facce.

La bobina L l (fì g . 3) è rea l izzata uti­

l izzando il su pporto 0 8 mm G.B.C . 0/683 con eventua le nucleo fì Iettato G.B.C. 0/62 1 - 1 2. Vi si avvolgono ser-

FIG. 4 Fotografia del montaggio completo.

SPERIM ENTARE - N . 9 - 1 967

rate 1 7 spire di fì lo smaltato 0 0,3 mm con p resa a l la sesta spira, pa rten­

do dal l'inizio del l'avvolgimento. Que­

st'u ltimo verrà fìssato a l l'attacco 3 di cui è già munito i l supporto, mentre l a fì ne del l'avvolgimento v a co l legato a l­

l'altro attacco e poi a C9.

L l (con C4: C5 e C9) va fìssata verti­

ca l mente sopr.a MF, sa l da ndo d iretta­

mente l'a ncoragg io 3 a l la ca rcassa del variabi le nel punto omonimo del l a fìg. 2. I l punto 4 va s a ldato a l corri­

spondente punto 4 e così d icasi per i punti l e 2 .

Se si tengono assai b revi tutti q uesti co l legamenti, la bobi n a L l risu lte rà fìssata a bbastanza stabi lmente. Per rea­

lizzare L2 basterà a vvolgere, a l centro d i una ferrite piatta d'antenna d i 3,8 x x 1 9 x 50 mm, circa 4-1 2 spire d i fì lo sma ltato 0 0,3 m m . I l numero d i que­

ste spire non è troppo c ritico per cui si possono prova re varie combinazioni .

Per l'uso con la magg iora nza delle radiol ine in commercio, un avvo lgi­

mento di 8 spire ra ppresenta i l p i ù del­

le volte un buon compromesso.

I capi del l'avvolgi mento di L2 ven­

gono poi sa ldati ad un cavetto l ungo al massimo 1 0-20 cm che g i u nge sino ad MF.

Nel mode l l i no è stato usato per q ue­

st'uso u no spezzone di cavetto scher­

mato, ma una magg iore sensibi l ità si puÒ avere i mpiegando due sotti l i trec-

ciole isolate in vipla intrecciata fra lo­

ro. I n q uest'ultimo caso l a l unghezza massima del cavo può essere di 30-35 cmi l a ferrite, o nuc leo in ferroxcube che d i r si vog lia, è racchiusa in una scatoletta d i pol istirolo trasparente.

Q uesta scatoletta non è propriamente un componente reperibil e sepa rata­

mente, ma l 'e legante scatoletta d'im­

bal laggio ent ro cui la G.B.C. usa forni­

re d iodi e tra ns istori, e molti radiodi­

Iettanti la posseggono già quale frut­

to di p recedenti acq uisti, è pa rtico lar­

mente indicata . Anche i l transistor AF 1 02 viene fornito imba l l ato in ta le scato letta .

Realizzazione elettrica

I vari componenti vanno co l legati fra loro come visibi le nel l e fìgg. 2-3 e 4. Va le la sol ita regola d i effettuare i col l eg amenti nel modo p i ù breve pos­

sibile et dato che la l i nea p i ù breve che u nisce due punti è soltanto la linea ret­

ta, occorre rinuncia re a preziosismi estetici .ed a squadrature di fìl i che al­

lung herebbero inuti l menre i l . cablag­

g io. Quindi, abolire i l più possibi le i tratti curvi nei fì l i: che sono sempre an­

che dei tratti pa rassiti.

U n'a ltra osservazione: i resistori, i condensatori, i transistori, ecc. sono componenti faci lmente deteriorab i l i col ca lore. N o n si accorci no a meno d i l cm i reofori relativi, s i tengano poi ben serrati fra le punte di una pinzetta

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