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Pensione a 63 anni disoccupati

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Pensione a 63 anni disoccupati

Autore: Noemi Secci | 02/09/2020

Anticipo pensionistico a carico dello Stato per chi ha perso il lavoro da tempo: requisiti e come presentare domanda.

Chi è disoccupato da parecchio tempo può ottenere la pensione a 63 anni. Non si tratta, in realtà, di una vera e propria pensione, ma di una prestazione a sostegno del reddito del disoccupato, che lo “accompagna” fino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia, attualmente (e almeno sino al 31 dicembre 2022) pari a

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67 anni.

Questa indennità, chiamata Ape sociale, ha, comunque, lo stesso importo della pensione, sino al tetto massimo di 1500 euro mensili ed è anche parzialmente compatibile con l’attività lavorativa.

Facciamo allora il punto sulla pensione a 63 anni disoccupati: chi può richiederla, requisiti, come e quando presentare la domanda. Bisogna tener presente che non tutti i disoccupati possono richiederla, ma è necessario soddisfare condizioni specifiche, stabilite dalla legge [1] e diverse a seconda della categoria di lavoratori considerata.

Beneficiano di questa sorta di pensione a 63 anni, difatti, anche coloro che assistono un familiare con grave disabilità, gli invalidi civili dal 74% e gli addetti ai lavori gravosi. Ma procediamo con ordine.

Quali disoccupati possono ottenere la pensione a 63 anni?

Beneficiano dell’Ape sociale a 63 anni i lavoratori che risultano in possesso dello stato di disoccupazione:

a seguito di licenziamento, anche collettivo;

a seguito di dimissioni per giusta causa;

per effetto di una risoluzione consensuale conclusa nell’ambito della procedura di conciliazione obbligatoria che fa seguito al licenziamento per giustificato motivo oggettivo.

Perché il disoccupato possa beneficiare dell’Ape sociale, è necessario che abbia terminato da almeno tre mesi di percepire integralmente la prestazione di disoccupazione: deve cioè aver terminato da almeno tre mesi di godere della Naspi o di un’altra indennità di disoccupazione. Il trattamento non spetta, dunque, a chi non ha percepito la Naspi o un sussidio analogo.

Inoltre, l’interessato non deve essersi rioccupato successivamente. In un secondo momento rispetto alla prima operatività dell’Ape sociale, è stata ammessa la possibilità di rioccupazione con un contratto di lavoro subordinato, con i voucher o col contratto di prestazione occasionale o il libretto famiglia per non più di 6 mesi

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complessivamente.

Dal 2018, possono accedere all’Ape sociale anche i lavoratori disoccupati il cui rapporto di lavoro è cessato a seguito di un contratto a termine, se hanno alle spalle almeno 18 mesi di contratti negli ultimi 3 anni.

Sono inoltre ammessi gli operai agricoli privi di occupazione da almeno 3 mesi.

Quanti contributi per la pensione a 63 anni disoccupati?

I disoccupati possono ottenere l’Ape sociale con un minimo di 30 anni di contributi. Le donne hanno diritto a una riduzione del requisito contributivo pari a un anno per ogni figlio, sino a un massimo di due.

Anna, disoccupata da tempo, ha 63 anni e due figli. Ha solo 28 anni di contributi, ma può accedere comunque all’Ape sociale, in quanto il requisito contributivo di 30 anni è risotto di un anno per ogni figlio, sino al tetto massimo pari a 2 anni di

“sconto”.

A quanto ammonta l’assegno mensile?

L’indennità Ape sociale è pari all’importo della rata mensile di pensione, calcolata al momento dell’accesso alla prestazione.

Non può in ogni caso superare l’importo massimo mensile di 1.500 euro lordi:

questo importo non può essere rivalutato, né integrato al trattamento minimo.

Se il disoccupato possiede contributi versati o accreditati a qualsiasi titolo presso diverse gestioni previdenziali Inps, tra quelle che riconoscono l’Ape Sociale, ogni gestione calcola la propria rata mensile di pensione – Ape, in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione maturati, secondo le regole di calcolo previste da ciascun ordinamento e sulla base delle rispettive retribuzioni pensionabili.

In pratica, si realizza una sorta di cumulo ai fini dell’Ape sociale: i contributi accreditati presso casse diverse si sommano ai fini del diritto al trattamento, quindi per arrivare ai 30 anni di contributi richiesti per la prestazione (o 28- 29 anni per le

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donne con figli). Ai fini della misura dell’Ape, però, ogni gestione calcola la propria quota di pensione.

Se si desidera un assegno unico, è necessario inviare domanda di ricongiunzione, ma questa può essere considerata solo sino alla definizione della pratica relativa all’Ape sociale.

Ai beneficiari dell’Ape sociale non spettano gli assegni al nucleo familiare. Per approfondire, leggi la guida all’Ape sociale.

Come chiedere la pensione a 63 anni per disoccupati?

L’Ape sociale può essere richiesta da coloro che maturano i requisiti sino al 31 dicembre 2020, anche se probabilmente la data entro quale soddisfare le condizioni richieste sarà prorogata dalla legge di bilancio 2021.

Coloro che ritengano di soddisfare le condizioni entro il 31 dicembre 2020 devono innanzitutto presentare domanda di riconoscimento dei requisiti per l’Ape sociale. La domanda deve essere presentata entro il:

31 marzo 2020 per ricevere l’esito entro il 30 giugno 2020;

15 luglio 2020 per ricevere l’esito entro il 15 ottobre 2020;

30 novembre 2020 per ricevere l’esito entro il 31 dicembre 2020.

Chi è già in possesso di tutti i requisiti, compresa la cessazione dell’attività lavorativa, può presentare direttamente la domanda di accesso all’Ape sociale.

Entrambe le domande devono essere presentate in modalità telematica, avvalendosi dei servizi web presenti nel sito Inps, direttamente dall’interessato oppure tramite patronato o call center dell’istituto.

Domanda di riconoscimento dei requisiti per disoccupati

Per poter richiedere il riconoscimento delle condizioni di accesso all’Ape sociale, l’interessato, dopo aver effettuato l’accesso al sito Inps e selezionato la voce

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Prestazioni e Servizi, Ape Sociale ‑ Anticipo pensionistico, deve:

selezionare la voce “Nuova prestazione pensionistica” e la successiva voce

“Certificazioni”;

compilare il quadro relativo alla propria anagrafica;

compilare il quadro “Prodotto” nel seguente modo:

Gruppo: Certificazione;

Prodotto: Verifica delle condizioni di accesso;

Tipo: Ape sociale;

Tipologia: selezionare la voce, presente nel menu a tendina:

“Lavoratori disoccupati”;

Gestione e Fondo vengono preimpostati automaticamente sulla voce “Ape”.

Se il campo “Tipologia” è stato impostato con la voce di menu “Lavoratori disoccupati”, il sistema visualizzerà i dati riepilogativi dell’intestatario e offrirà la possibilità di inserire eventuali annotazioni aggiuntive nel campo note; se le informazioni visualizzate sono corrette, bisogna cliccare il pulsante “Salva e prosegui”.

L’interessato deve dichiarare di trovarsi in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per:

licenziamento: in questo caso deve indicare la data e allegare la lettera di licenziamento;

dimissioni per giusta causa: in tal caso, deve indicare la data e allegare la lettera di dimissioni per giusta causa,

risoluzione consensuale: in questo caso, deve indicare la data e allegare la lettera di risoluzione consensuale.

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Deve inoltre dichiarare da quando ha terminato di fruire della prestazione di disoccupazione. Se è un operaio agricolo, oltre a dichiarare la causa di cessazione del rapporto, deve anche dichiarare la data a partire dalla quale è inoccupato.

Il richiedente deve anche dichiarare di non essere titolare di una pensione diretta e di non essere titolare di prestazioni a sostegno del reddito connesse allo stato di disoccupazione involontaria o dell’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale. L’Ape sociale è infatti incompatibile con queste prestazioni.

Il richiedente, oltre ai documenti elencati, può allegare anche copia delle buste paga.

Domanda di Ape sociale

Una volta ottenuto il riconoscimento delle condizioni di accesso all’Ape sociale, l’interessato, dopo aver effettuato l’accesso al sito Inps e selezionato la voce Prestazioni e Servizi, Ape Sociale ‑ Anticipo pensionistico, deve:

selezionare la voce “Nuova prestazione pensionistica” e la successiva voce

“Ape sociale”;

compilare il quadro relativo alla propria anagrafica;

compilare il quadro “Prodotto” nel seguente modo:

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Gruppo: Altre prestazioni;

Prodotto: Anticipo pensione;

Tipo: Ape sociale;

Tipologia: selezionare la voce, presente nel menu a tendina:

“Lavoratori disoccupati”;

Gestione e Fondo vengono preimpostati automaticamente sulla voce “Ape”.

Successivamente, il lavoratore disoccupato, nel quadro dedicato alle dichiarazioni:

chiede di accedere all’Ape sociale;

dichiara la data di presentazione della domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso all’Ape sociale e il numero di protocollo;

dichiara di aver terminato di godere, da almeno 3 mesi, della prestazione di disoccupazione;

in alternativa, dichiara di essere operaio agricolo inoccupato da almeno 3 mesi;

prende visione di una serie di requisiti da rispettare per aver diritto al beneficio richiesto (sottoscrivendoli tacitamente);

si impegna tacitamente a:

non svolgere attività di lavoro subordinato, autonomo o parasubordinato in Italia o all’estero al momento della decorrenza dell’indennità di Ape Sociale;

comunicare ad Inps, entro 30 giorni dall’evento, l’inizio di qualsiasi attività lavorativa in corso di percezione dell’indennità, dichiarandone i redditi presunti;

comunicare entro 5 giorni l’avvenuto superamento dei limiti reddituali annui previsti dalla legge o il venir meno della residenza in Italia.

Note

[1] L. 232/2016; DM 88/2017.

Riferimenti

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