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ANALISI E SIMULAZIONI NUMERICHE DEI PROCESSI ELETTROMAGNETICI E TERMICI IN BOBINE PER RISCALDAMENTO AD INDUZIONE CON ALTE DENSITÁ DI CORRENTE

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(1)

ANALISI E SIMULAZIONI NUMERICHE DEI PROCESSI ELETTROMAGNETICI E TERMICI IN BOBINE PER RISCALDAMENTO AD INDUZIONE CON ALTE DENSITÁ DI CORRENTE

RELATORE RELATORE

Prof. LUPI SERGIO

DIE – LEP – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA (ITALY)

CORRELATORI

Prof. NACKE BERNARD

ETP – LEIBNIZ UNIVERSITÄT HANNOVER (GERMANY)

Dr. -Ing. NIKANOROV ALEXANDER

ETP – LEIBNIZ UNIVERSITÄT HANNOVER (GERMANY)

Ing. FORZAN MICHELE

LAUREANDO BRESSAN FERNANDO

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA (ITALY)

PROGRAMMA ERASMUS

LEIBNIZ UNIVERSITÄT HANNOVER (GERMANY)

OTTOBRE 2010 – GENNAIO 2011

(2)

SOMMARIO

1. INTRODUZIONE

2. FENOMENI FISICI E ASPETTI TEORICI

3. TRASMISSIONE DEL CALORE NEL SISTEMA INDUTTORE – FLUIDO DI RAFFREDDAMENTO

6. ANALISI DEI RISULTATI E SVILUPPI FUTURI 5. SIMULAZIONI EFFETTUATE

4. METODI DI ANALISI: “LINE REGION” ED “EQUIVALENT LAYER”

(3)

INTRODUZIONE

Nei processi di riscaldamento ad induzione l’industria richiede sempre più efficienza sulle prestazioni degli induttori.

Nelle applicazioni ad alta densità di corrente il problema più importante è il raffreddamento dell’induttore, per evitare raffreddamento dell’induttore, per evitare sovratemperature dannose al componente.

La progettazione del raffreddamento di un induttore ancora oggi si effettua

con formulazioni empiriche e analisi con valori medi, adottando inoltre

soluzioni spesso dettate solo dall’esperienza lavorativa.

(4)

INTRODUZIONE

OBIETTIVI

1. Comprendere come si sviluppa la trasmissione del calore dalla bobina verso il fluido di raffreddamento

2. Sviluppare un modello matematico che esprime lo scambio di calore tra induttore e fluido di raffreddamento

3. Sviluppare un metodo analitico per progettare un idoneo sistema

di raffreddamento di un induttore

(5)

FENOMENI FISICI E ASPETTI TEORICI

A) FENOMENTO ELETTROMAGNETICO E TERMICO ACCOPPIATI

- Quando l’induttore è percorso da corrente alternata, al suo interno si produce calore per Effetto Joule (R∙I 2 )

- Fenomeni elettromagnetici: effetti pelle, di anello, di prossimità e di bordo

 

  DISTRIBUZIONE NON UNIFORME DELLA CORRENTE E DELLE SORGENTI DI CALORE

 

  DISTRIBUZIONE NON UNIFORME DELLA TEMPERATURA - Le proprietà fisiche del rame variano con la temperatura

 

  NELL’INDUTTORE SI HANNO VALORI DIVERSI DELLE PROPRIETÁ FISICHE NELLA

SEZIONE E NELLA LUNGHEZZA

(6)

FENOMENI FISICI E ASPETTI TEORICI B) ASPETTI IDRODINAMICI

- Condizione di scorrimento nullo del fluido sulla parete dell’induttore - Strati limite della velocità e della temperatura

- Lunghezza di ingresso idrodinamica (moto idrodinamicamente sviluppato) - Pressione del fluido di raffreddamento

- Moto del fluido (laminare o turbolento)

C) TRASMISSIONE DEL CALORE C) TRASMISSIONE DEL CALORE

- Trasmissione del calore per conduzione termica (INDUTTORE)

- Trasmissione del calore per convezione (FLUIDO DI RAFFREDDAMENTO)

- Condizioni al contorno (Temp. dell’asse fissa e Neumann tra induttore e fluido)

h(ϑ ϑ ϑ ϑ ) “COEFF. SCAMBIO TERMICO CONVEZIONE” DIPENDE DALLA TEMPERATURA

(7)

TRASMISSIONE DEL CALORE NEL SISTEMA INDUTTORE - FLUIDO

TRASMISSIONE DI CALORE: energia che si trasferisce da un sistema ad un altro, a seguito della differenza di temperatura tra i due sistemi.

- CONDUZIONE TERMICA : trasferimento di energia per effetto dell’interazione di particelle dotate di maggiore energia con quelle adiacenti dotate di minore energia:

- CONVEZIONE : trasmissione di calore che si verifica in presenza di un fluido soggetto - CONVEZIONE : trasmissione di calore che si verifica in presenza di un fluido soggetto a trasporto di massa al suo interno:

Il raffreddamento da studiare è costituito da un canale d’acqua interno all’induttore.

In queste condizioni la convezione è FORZATA.

In genere si utilizza il fluido con moto TURBOLENTO perché si estrae maggior calore

rispetto al moto laminare.

(8)

METODI DI ANALISI: LINE REGION ED EQUIVALENT LAYER

1°METODO PROPOSTO (LINE REGION)

Viene studiato solo l’induttore definendo il coefficiente di scambio termico per convezione sulla superficie

interna della bobina.

2°METODO PROPOSTO (LAYER EQUIVALENT) 2°METODO PROPOSTO (LAYER EQUIVALENT)

Viene studiato il sistema completo induttore-fluido,

inserendo uno strato tra i due sistemi con valore di

conducibilità termica equivalente allo scambio per

convezione.

(9)

METODI DI ANALISI: LINE REGION ED EQUIVALENT LAYER

BISOGNA ANALIZZARE E DEFINIRE IL COEFF. DI SCAMBIO TERMICO PER CONVEZIONE

PROBLEMA – La capacità del fluido di estrarre calore dall’induttore diminuisce drasticamente quando il fluido ha una temperatura superiore a quella di ebollizione, poiché al suo interno si forma del vapore che è un isolante termico.

Non esistono in letteratura modelli analitici che esprimo il coefficiente di scambio termico per convezione in funzione della temperatura quando si ha il fluido di raffreddamento misto a vapore.

SI PROPONE DI COSTRUIRE IN 2 FASI DISTINTE LA CURVA CHE ESPRIME IL COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO PER CONVEZIONE :

- TEMP. INFERIORI A QUELLA DI EBOLLIZIONE DEL FLUIDO DI RAFFREDDAMENTO (base analitica – solo fluido)

- TEMP. SUPERIORI A QUELLA DI EBOLLIZIONE DEL FLUIDO DI RAFFREDDAMENTO

(base sperimentale – fluido misto vapore)

(10)

METODI DI ANALISI: LINE REGION ED EQUIVALENT LAYER

COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO PER CONVEZIONE

- TEMPERATURA INFERIORE RISPETTO A QUELLA DI EBOLLIZIONE - Re Numero di Reynolds Pr Numero di Prandtl Nu Numero di Nusselt

h Coeff. scambio term. convezione m w Portata massica d’acqua

m w Portata massica d’acqua D Diametro idraulico

S Area della sezione d’induttore μ Viscosità dinamica del fluido c p Calore specifico del fluido

λ Conducibilità termica del fluido ϑ

ϑ ϑ

ϑ Temperatura

n Direzione normale alla superficie

(11)

METODI DI ANALISI: LINE REGION ED EQUIVALENT LAYER

COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO PER CONVEZIONE

- TEMPERATURA SUPERIORE RISPETTO A QUELLA DI EBOLLIZIONE -

Non esistono in letteratura modelli analitici di tale coefficiente (h) per condizioni di fluido misto a vapore.

In figura si riporta il grafico sperimentale per tempra con raffreddamento a doccia d’acqua.

(Golovin - Zimin, Dipartimento di macchine, Leningrado, 1990)

Si cerca una relazione generale tra il valore massimo e Si cerca una relazione generale tra il valore massimo e gli altri punti della curva a temperatura superiore.

ϑ / ϑ

h max

curva 1 curva 2 curva 5 curva 9

Valor medio

Errore h / h

max

h / h

max

h / h

max

h / h

max

max

1 1 1 1 1 1,00 -

1,5 0,85 0,81 0,70 0,62 0,74 0,12

2 0,53 0,48 0,40 0,31 0,43 0,12

3 0,19 0,23 0,21 0,12 0,19 0,07

4 0,15 0,18 0,18 0,10 0,15 0,05

(12)

METODI DI ANALISI: LINE REGION ED EQUIVALENT LAYER

COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO PER CONVEZIONE

Unendo le due parti a temperatura inferiore e superiore rispetto a quella di ebollizione del fluido, si ottengono le seguenti curve con i valori da implementare nei modelli di simulazione.

14000 16000 18000

Pressione 6 bar (ebollizione 160°C)

a 20 l/min

a 30 l/min 12000

14000 16000

Portata d’acqua 30 litri/minuto

1 bar axolute ( T boil 100°C)

6 bar axolute ( T boil

0 2000 4000 6000 8000 10000 12000

0 100 200 300 400 500 600 700 800

h [ W /( m

2

∙° C )]

Temperature [°C]

a 30 l/min a 40 l/min

0 2000 4000 6000 8000 10000 12000

0 100 200 300 400 500 600 700 800

h [ W /( m

2

∙° C )]

Temperature [°C]

6 bar axolute ( T boil 160°C)

20 bar axolute ( T boil

210°C)

(13)

METODI DI ANALISI: LINE REGION ED EQUIVALENT LAYER

CONSIDERAZIONI E IPOTESI DI STUDIO 1) MODELLO DI SIMULAZIONE 2D

- visualizzazione della distribuzione della temperatura limitata alla sezione trasversale del conduttore della bobina

- conviene studiare la sezione finale dell’induttore, con temperatura maggiore - l’effetto di bordo trascurato

2) GEOMETRIA DELL’INDUTTORE 2) GEOMETRIA DELL’INDUTTORE

- si inizia con bobine aventi sezione circolare (Matlab, Ansys, Flux) - si estende lo studio a bobine con sezione rettangolare (Ansys e Flux) - lo spessore è quello commerciale più prossimo a quello ottimale 3) ALIMENTAZIONE ELETTRICA DELL’INDUTTORE

- massime correnti usate in campo industriale (5-10kA) e valori limite (15kA)

per sfruttare le potenzialità del software rispetto alle prove di laboratorio

- frequenze: 500Hz - 750Hz - 1kHz - 2kHz - 4kHz - 8kHz - 20kHz

(14)

SIMULAZIONI EFFETTUATE

SEZIONE CIRCOLARE (raggio interno 10 mm) – VARIAZIONE DELLA FREQUENZA SPESSORE 1mm CORRENTE 5kA TEMP. USCITA ACQUA 50°C PRESSIONE 6bar

4kHz – 54 l/min 8kHz – 64 l/min 20kHz – 103 l/min

(15)

SIMULAZIONI EFFETTUATE

SEZIONE CIRCOLARE (raggio interno 10 mm) – VARIAZIONE DELLA CORRENTE SPESSORE 4mm FREQUENZA 750Hz TEMP. USCITA ACQUA 50°C PRESSIONE 6bar

5kA – 16 l/min 10kA – 64 l/min 15kA – 146 l/min

(16)

SIMULAZIONI EFFETTUATE

SEZIONE RETTANGOLARE (10x20mm) - VARIAZIONE DELLA CORRENTE

SPESSORE 3mm FREQUENZA 1kHz TEMP. USCITA ACQUA 50°C PRESSIONE 6bar

5kA – 24 l/min 10kA – 97 l/min 15kA – 218 l/min

(17)

SIMULAZIONI EFFETTUATE

SEZIONE RETTANGOLARE (10x20mm) - VARIAZIONE DELLA CORRENTE – RAGGIO 2mm SPESSORE 3mm FREQUENZA 1kHz TEMP. USCITA ACQUA 50°C PRESSIONE 6bar

5kA – 24 l/min 10kA – 95 l/min 5kA – 214 l/min

(18)

SIMULAZIONI EFFETTUATE

SEZIONE CIRCOLARE (raggio interno 10 mm) – CONDUCIBILITÁ TERMICA INFINITA SPESSORE 2mm FREQUENZA 1kHz TEMP. USCITA ACQUA 50°C PRESSIONE 6bar

5kA – 26 l/min

VISTA D’INSIEME ZOOM LAYER ZOOM INDUTTORE

(19)

SIMULAZIONI EFFETTUATE

SEZIONE CIRCOLARE (raggio interno 10 mm) – CONDUCIBILITÁ TERMICA 1000 W/m°C SPESSORE 2mm FREQUENZA 1kHz TEMP. USCITA ACQUA 50°C PRESSIONE 6bar

5kA – 26 l/min

VISTA D’INSIEME ZOOM LAYER ZOOM INDUTTORE

(20)

SIMULAZIONI EFFETTUATE

GRAFICI GUIDA

270 290 310 330

T e m p e ra tu ra m a ss im a b o b in a [ °C ]

250 300 350 400

P o rta ta a cq u a [ l/ m in ]

Spessore induttore 2 mm Acqua T

in

= 20°C / T

out

= 50°C

P = 6bar

150 170 190 210 230 250 270

1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000

T e m p e ra tu ra m a ss im a b o b in a [

Frequenza [Hz]

0 50 100 150 200 250

1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000

P o rta ta a cq u a [ l/ m in ]

Frequenza [Hz]

(21)

ANALISI DEI RISULTATI E SVILUPPI FUTURI

CONCLUSIONI

1) Sono stati sviluppati due modelli (Line Region e Layer equivalente) per determinare la temperatura di induttori con varie geometrie e diverse alimentazioni elettriche, considerando le variazioni in funzione della temperatura di tutti i parametri fisici e delle grandezze idrauliche del fluido di raffreddamento.

2) I primi risultati dimostrano che il metodo proposto fornisce valori coerenti con la 2) I primi risultati dimostrano che il metodo proposto fornisce valori coerenti con la

pratica del riscaldamento ad induzione 3) Aspetti interessanti del metodo proposto:

- semplicità di gestione e di implementazione nei software - versatilità delle configurazioni e dei materiali analizzabili

- rapidità con il quale si possono raggiungere i risultati delle simulazioni

(22)

ANALISI DEI RISULTATI E SVILUPPI FUTURI

SVILUPPI FUTURI

1) Ulteriore verifica dei risultati con applicazioni reali di processi di riscaldamento 2) Determinare la conducibilità termica dell’acqua in moto turbolento e in funzione

della temperatura

3) Aggiunta di ulteriori aspetti che avvicinano il modello alla realtà , ad esempio considerando la presenza del carico in riscaldamento che determina l’effetto prossimità fra induttore e carico

prossimità fra induttore e carico

4) Approfondire e verificare la curva del coefficiente di scambio termico proposta, poiché nella pratica la temperatura di ebollizione differisce leggermente dalla temperatura alla quale la curva assume il valore massimo

5) Ricavare analiticamente la curva del coefficiente di scambio termico per convezione in funzione della temperatura

6) Pubblicazione di una serie di grafici come guida per le applicazioni industriali

(23)

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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