• Non ci sono risultati.

View of L’ASSETTO DELLA MICROBIOLOGIA CLINICA NEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE: STRATEGIE DI PROGRAMMAZIONE INTEGRATE NEI PERCORSI ASSISTENZIALI

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "View of L’ASSETTO DELLA MICROBIOLOGIA CLINICA NEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE: STRATEGIE DI PROGRAMMAZIONE INTEGRATE NEI PERCORSI ASSISTENZIALI"

Copied!
1
0
0

Testo completo

(1)

volume 20, numero 3, 2005 RELAZIONI

Microbiologia Medica 94

S1.2

L’ASSETTO DELLA MICROBIOLOGIA CLINICA NEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE:

STRATEGIE DI PROGRAMMAZIONE INTEGRATE NEI PERCORSI

ASSISTENZIALI

Spanò A.

Ospedale S. Pertini, ASL RM/B,

Servizio Microbiologia e Virologia, Roma

La gestione delle patologie infettive è strettamente col-legata con le informazioni fornite dalla microbiologia clinica ed è caratterizzata da interventi di carattere glo-bale, dove gli interventi di prevenzione, trattamento, cura e riabilitazione sono intergrati tra loro e caratte-rizzano sia i processi assistenziali della fase acuta che della fase cronica.

La questione di fondo allora è se la diagnostica micro-biologica corrisponda a precisi ed identificati bisogni assistenziali e se ad essi debba corrispondere una rete di strutture e di professionisti “accreditati” ad hoc. I dati relativi alle schede di dimissione ospedaliera (SDO) relativi all’anno 2003 evidenziano che in 245000 ricoveri (circa il 2% dei ricoveri per acuti tota-li) è riportata come diagnosi principale una malattia infettiva o parassitaria.

È evidente altresì come spesso il ricovero riguardi malattie che potrebbero essere trattate in modo appro-priato non in regime di ricovero.

Se per un verso si assiste al trattamento in regime di ricovero per la tradizionale maggiore disponibilità in tale sede di risorse diagnostiche e terapeutiche, per altro si può ipotizzare che spesso le patologie infettive non vengono tempestivamente individuate e trattate a livello comunitario, in modo da evitare il ricorso al ricovero.

Pertanto un migliore approccio alla gestione di tali patologie consiste nel potenziare l’accessibilità ad indagini microbiologiche di adeguata qualità, attraver-so la definizione delle caratteristiche funzionali e pre-stazionali dei servizi diagnostici e nell’individuare la metodologia per l’integrazione della loro attività in percorsi assistenziali coordinati, in una logica di rete. Infatti l’avanzamento tecnico scientifico delle biotec-nologie nella diagnostica delle malattie infettive, sia di origine virale che batterica, con gli sviluppi della bio-logia molecolare, ha profondamente cambiato negli ultimi vent’anni i metodi di ricerca e provocato una diversa evoluzione delle competenze sia delle strutture che dei professionisti.

Ciò ha comportato un aumento della complessità orga-nizzativa divenuta sostenibile solo in ambienti alta-mente specializzati le cui attività tuttavia necessitano di essere rese fruibili in una logica di continuità ospe-dale-territorio.

Si tratta di sviluppare un progetto che evidenzi l’esi-stenza di particolari profili di cura e percorsi diagno-stici correlati a singole patologie infettive e/o gruppi omogenei di pazienti, di identificare pertanto l’artico-lazione ed i livelli organizzativi dei servizi di micro-biologia sul territorio, secondo definiti criteri di com-plessità tecnologica e funzionale e grado di impegno assistenziale.

Ciò potrà consentire di elaborare un modello di inte-grazione in rete dei servizi stessi in una logica di con-tinuità ospedale-territorio, secondo criteri di eccellen-za clinica.

relazioni

SESSIONE 1

Assetto della Microbiologia Clinica nel Servizio

Sanitario Nazionale

Riferimenti

Documenti correlati

Negli anni anche lo Stato, attraverso le indica- zioni del Ministero della Salute, ha emanato delle Norme per l’ACCREDITAMENTO ISTI- TUZIONALE, norme che sono di fatto fotoco- pia

conseguenze derivanti da un costante utilizzo nella prati- ca clinica di una determinata tecnologia diagnostica. È evidente che l’introduzione di una siste- matica valutazione

Di conseguenza ogni laboratorio di microbiologia si è visto costretto a produrre un suo nomenclatore (repertori delle richieste) che facesse da ponte tra la richiesta del medico

Van Elder in occasione del Congresso ESCMID del 2000 (29) afferma che “questo è un tempo di rapidi e fondamentali cambiamenti in molti campi della gestione delle malattie infettive”

Mentre il profilo biochimico e il conseguente codice numerico dell’API Campy non ha fornito alcuna congrua identificazione (pur confermando la positività della riduzione dei nitrati

L’AMCLI è attenta a questa evoluzione ed intende pro- muovere il ruolo del microbiologo clinico a diversi livelli sinergici e complementari, dall’ottimizzazione delle prestazioni

Le questioni centrali che i microbiologi debbono con- siderare per il futuro qualificato della Microbiologia Clinica in Italia sono costituite dalla misurazione del- l’impatto

Dei 75 ceppi risultati sensibili a Ciprofloxacina 13 sono risultati resistenti e 4 con sensibili- tà intermedia a levofloxacina, mentre tutti si sono dimo- strati sensibili