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Capitolo 5: Il progetto del nuovo Museo Archeologico di Peccioli

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Academic year: 2021

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Capitolo 5: Il progetto del nuovo Museo Archeologico di Peccioli

Come già analizzato in precedenza, la realtà archeologica pecciolese, vista la sua vastità e complessità, richiede ad oggi ulteriori spazi per lo studio e l'esposizione dei reperti rinvenuti, oltre a spazi accessori per una migliore fruibilità del museo stesso, e per un ampliamento dell'ambito di interesse museale.

Nella scelta preliminare dell'area, è sembrato opportuno ipotizzare la sede del nuovo museo in adiacenza agli scavi tuttora in corso, vista anche la presenza del Casolare Ortaggia e del Fienile, elementi di pregio nel paesaggio collinare circostante, per faci-litare le fasi di trasporto successive allo scavo, e nella previsione del mantenimento di una parte dell'area di scavo a parco archeologico; in tal modo sarà inoltre possibile da parte del visitatore un facile accesso alle aree di scavo, come conclusione (o par-tenza) del percorso espositivo interno e questo, come già detto in precedenza, per-metterà di ottenere un legame più forte e sentito da parte dell'utenza del museo, che potrà immediatamente collegare quanto visto all'interno delle gallerie con il cantiere reale, o viceversa, e approfondire il proprio interesse per l'argomento. E' di notevole importanza che questo tipo di musei restino nel territorio grazie al quale sono nati, spostarli in un'altra sede, come può essere quella del centro di Peccioli, o addirittura in un'altra città, ne penalizzerebbe il significato, isolandoli dal loro contesto originario; restando invece nei pressi dei luoghi da cui traggono la loro essenza, con il passare del tempo se ne continuerà ad avere una percezione precisa, oltre ad essere occa-sione per creare nuove realtà di interesse culturale, diverse da quelle già esistenti e radicate in altre aree, possono diventare piccoli gioielli da scoprire, sparsi nel territo-rio. All'interno del progetto è stato indespensabile rivedere, migliorare ed ampliare la viabilità esistente, visti i problemi legati all'accessibilità del sito, cercando di adeguar-si alle curve di livello presenti, e trovando soluzioni tali da non invadere eccesadeguar-siva- eccessiva-mente il territorio collinare e soprattutto le coltivazioni presenti nelle aree limitrofe. Per quanto riguarda i fabbricati esistenti nell'area di progetto, si è deciso di mantenerli tutti e tre: il casolare di Ortaggia, riportato alla sua forma originaria rettangolare, il fienile ed il forno. Questi da soli non riescono a contenere le nuove funzioni e soddisfare le esigenze nella loro complessità, per cui si è reso necessario l'inserimento di due nuovi volumi dislocati all'interno dell'area, uno adibito a

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bar-ristoro situato nella zona nord, e l'altro, risultato dalla sovrapposizione di due volumi intersecati, in cui inserire il nuovo museo archeologico, situato in corrispondenza del dirupo, che rappresenta la zona di maggiore dislivello di tutta l'area, oltre il quale si presentano le zone di scavo. Questo edificio chiude la zona sud, affacciandosi con i suoi due livelli sulle aree di scavo: l'area A, in cui è presente il pozzo, al livello superiore e l'area B al livello inferiore.

Per gli edifici esistenti si è studiata un'assegnazione delle funzioni che fosse compatibilie con le suddivisioni interne già presenti, che permettesse la ristrutturazione dei casolari mantenendo possibilmente intatti gli spazi, i prospetti ed i livelli interni, adeguando dove necessario secondo le norme vigenti.

Dopo una breve descrizione dell'iter progettuale, dai primi schizzi alla definizione degli spazi e delle funzioni, si passerà ad un'analisi più specifica del progetto, valutando le scelte progettuali riguardanti la viabilità, i parcheggi ed i percorsi interni al complesso, procedendo poi ad una descrizione degli spazi interni, e concludendo con le scelte riguardanti i materiali e le tecnologie utilizzate.

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5.1 Schizzi preliminari, idea progettuale ed organizzazione delle funzioni

Dall'analisi del territorio, della vegetazione e della viabilità esistente, come già visto negli allegati 1-4, è iniziato uno studio preliminare, per poter capire come si poteva intervenire in un'area con queste caratteristiche, e come poteva svilupparsi il progetto.

Prima di tutto è stato fatto un rilievo della vegetazione e degli spazi adiacenti il casolare, durante il primo sopralluogo:

Da questo rilievo sono stati individuati i segni caratterizzanti l'area: prima di tutto gli edifici presenti, costituiti a vasta scala dalla Chiesa della Madonna delle Serre, dal Casolare Gelso e dal Casolare e annessi di Ortaggia; in secondo luogo ciò che circonda e sovrasta questi edifici, la vegetazione, costituita sia da incolto, che da

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bosco fitto, rovi e cespugli sintomo di una incuria e abbandono delle aree, che da zone coltivate con uliveti e vigneti, che spiccano per la loro linearità all'interno di un territorio collinare, e si pongono in contrasto con le aree boschive che invadono senza una regola i campi, conformandosi in pianta come casuali curve. Un'altra linea forte presente nel territorio, è il segno pressochè verticale della scarpata presente a sud del casolare di Ortaggia, che separa le due aree di scavo, con un notevole dislivello.

Altro elemento importante è la presenza dello scavo, che ha alterato, introducendo la presenza costante dell'uomo, aree disabitate da tempo e ne ha modificato l'aspetto, seppur temporaneamente, con la sua essenza di “scavo”, divenendo un segno visibile anche nelle foto aeree della zona.

Già in fase di rilievo sono risultati evidenti i problemi legati all'accessibilità del sito, per cui si è reso necessario studiare una viabilità alternativa a quella esistente, che risolvesse da un lato il problema della carreggiata, larga solo 4,5m, e dall'altro che cercasse di evitare il passaggio della viabilità, unica per l'attraversamento di queste zone, all'interno del nuovo complesso museale. Si riporta uno schizzo che rappresenta la scelta finale per la modifica della viabilità di progetto: si è pensato ad

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uno spostamento della strada principale attualmente passante di fronte al Casolare e sterrata, a nord di Ortaggia, in corrispondenza della curva di livello, mentre per evitare l'arrivo da sud di tutti quei mezzi che hanno necessità di arrivare nella zona ad est, si è pensato ad un prolungamento della strada verso est, seguendo la curva di livello, che colleghi direttamente con questa zona, impedendo l'arrivo diretto al Museo, che in questo modo riceverà da Sud unicamente i veicoli provenienti dagli scavi, e l'utenza che vorrà arrivare al parcheggio.

Utilizzando come linea guida il fronte nord del fienile e la direzione data dalla strada a sud, si è pensato ad un nuovo asse per il progetto, che lasciasse una traccia della strada esistente, ma che permettesse allo stesso tempo di avere le aree esterne al nuovo complesso unicamente pedonali. Altra linea guida sarà la direzione data dalla scarpata. Questi due assi sono risultati utili nella definizione dei nuovi volumi di progetto, insieme all'idea di creare nuovi elementi che si contrapponessero all'esistente.

Partendo da Nord ed analizzando il Casolare, una prima operazione da fare è stata quella di riportare la pianta ad una forma più lineare, ossia rettangolare, essendo l'annesso laterale il risultato di aggiunte successive, come spesso in uso nell'edilizia rurale.

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Volendo però lasciare un segno di quello che si era formato con gli anni e, allo stesso tempo, volendo aprire quest'area che per la presenza dell'annesso risultava chiusa sul fianco est, si è pensato di traslare e ruotare il volume esistente, modificandone però alcune importanti caratteristiche.

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Come si vede dallo schema si è attuata l'idea di sviluppare i nuovi volumi in contrapposizione a quelli esistenti, e questo si è realizzato nel caso del Casolare tramite la rotazione di un vecchio volume in posizione specchiata rispetto al volume principale del Casolare, ma volendolo contrapporre per evidenziarne la sua diversità e modernità - perchè è comunque un nuovo elemento che si va ad inserire in un territorio risultato di un percorso storico importante, ed a suo modo in equilibrio con l'ambiente, il nuovo volume resta un intruso, che deve trovare un modo per formare un nuovo equilibrio - è stata pensata una copertura in antitesi rispetto a quella esistente, e l'uso di materiali diversi, ma compatibili con l'ambiente circostante. Il rame preossidato è sembrato il materiale più opportuno per questa situazione, perchè all'interno della natura cambierà aspetto insieme ad essa, invecchierà insieme a ciò che lo circonda. Insieme al rame si è pensato all'utilizzo di pareti vetrate sia trasparenti che traslucide, per permettere di apprezzare gli spazi circostanti, e di percepire la presenza comunque consistente delle aree boschive, che continueranno a caratterizzare, insieme ai filari di ulivi, il territorio.

Allo stesso modo si è lavorato per il Fienile: l'area è caratterizzata da questo piccolo oggetto, e dalla presenza della scarpata, questi due segni sono stati ripresi nel progetto, pensando ad un edificio che si affacciasse come uno specchio sul fienile e che si confrontasse immediatamente con esso, stavolta anche nell'essenza materica, ossia l'intonaco, ma che avesse anche il suo elemento di diversità, una copertura piana e in rame, in sostituzione delle falde inclinate rivestite con coppi ed embrici toscani.Dovendoci confrontare anche con il vuoto causato dalla scarpata, l'idea è stata quella di mantenere questo forte segno nel territorio, sostituendo però il vuoto con un pieno, ossia realizzando un elemento molto lungo, che segnasse con la sua presenza l'esistenza della scarpata, e permettesse inoltre l'individuazione immediata degli scavi. E' sembrato da subito opportuno affidare a questo “corridio” la funzione di galleria espositiva, e far si che questi due nuovi elementi si intrecciassero tra loro, per dar vita ad un unico edificio risultato dall'intersezione dei due assi principali presenti.Una volta definiti i nuovi volumi, che sin dalla nascita hanno mostrato la loro propensione per le funzioni che sono state poi loro assegnate, sia per la conformazione che per la posizione all'interno del progetto, si è passati ad uno studio dei collegamenti possibili tra questi edifici, non molto lontani a livello di pianta, ma

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posizionati su livelli diversi, e per questo complessi da collegare: si sono definiti quindi dei sotto-spazi, indipendenti ma legati agli edifici, e dei percorsi per permettere l'accessibilità da parte dell'utenza e di disabili ad ogni parte del museo, cercando di localizzare contemporanemanete le vie di accesso e la posizione dei parcheggi all'interno dell'area.

Dall'intersezione dei volumi che costituiscono il museo, sono risultate subito evidenti alcune caratteristiche funzionali e suddivisioni degli spazi, essendo necessarie,

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senza scendere nel particolare, una sala per conferenze ed una zona di ricezione, oltre alle gallerie espositive. Lavorare da subito sia a livello di pianta che di sezione è stato indispensabile per arrivare alla definizione finale del museo, per poter studiare ad esempo l'ingresso della luce, che tanti problemi può creare all'interno di sale espositive, e per studiarne anche i prospetti, inizialmente pensati privi di aperture, poi tagliati sia verticalmente che orizzontalmente da lunghi elementi vetrati, che non vanno ad incidere direttamente sulle opere esposte. Contemporaneamente si sono localizzati gli elementi di comunicazione verticali: scalinate ed ascensore.

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Per la sua conformazione e posizione molto vicina al museo, il Fienile è sembrato il luogo ideale per contenere il Museo Multimediale, in cui sarà posto il modello di tempio tuscanico realizzato da Franco Gildzulich e le aree per le proiezioni dei video interattivi riguardanti la storia del tempio. L'area multimediale dovrà essere un'area flessibile e legata agli aspetti didattici che caratterizzano il lavoro svolto dai restauratori e studiosi del museo, per questo si è pensato ad una duplice funzione per la zona destra del fienile: area per la visione dei filmati se le sedute sono posizionate verso gli schermi, area per la didattica se queste sono posizionate ortogonalmente agli schermi.

Per il casolare invece, la presenza di un'ampia zona voltata al piano terra è sembrata sede opportuna dei laboratori di restauro, da cui è scaturita la nuova funzione del casolare, che sarà destinato completamente a spazi per il personale.

Sul retro del casolare e comunicante con questo attraverso un giardino\spazio aperto da poter adibire anche ad esposizioni temporanee si troverà invece una piccola area per la ristorazione, sia per i lavoratori presenti nell'area che per l'utenza giornaliera del museo.

Nello studio delle aree esterne l'idea che ha guidato il progetto è stata quella di richiamare nei segni esterni, e continuarla nelle pavimentazioni interne, la presenza dello scavo nel territorio e del reperto che viene ritrovato tramite lo scavo, per questo sono state inserite pavimentazioni e gradinate con morfologia curva, che si diramano da nodi situati a volte in corrispondenza di un edificio, altre volte direttamente nelle aree verdi, ed elementi sia lineari che curvilinei, come ad esempio le sedute a forma di mezzaluna, che emergendo dal terreno simboleggino la presenza di elementi sporadici all'interno delle aree verdi, come dei reperti ritrovati casualmente.

Per approfondimenti si vedano l'allegato 5 e 5bis, che riportano alcuni schizzi e schemi progettuali, la distribuzione sommaria delle funzioni, ed alcune viste del modello 3d definito a più livelli, dalla modellazione del territorio, alla viabilità, pavimentazioni ed aree esterne, ai volumi definitivi del progetto.

Analizzeremo in seguito, nel dettaglio, gli spazi interni ed esterni definitivi del progetto.

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