Introduzione
La mia personale convinzione che l'opera d'arte possa e debba essere strumento di cambiamento e di intervento civile mi ha portato ad avvicinarmi alla figura di Elio Petri, regista e intellettuale impegnato da sempre nel dibattito circa le valenze politiche del cinema e autore di alcuni tra i film più rappresentativi del complesso periodo storico nel quale ha vissuto e operato. Considerato l'iniziatore di uno specifico filone della più generale tendenza politica, ovvero il politico- poliziesco, Elio Petri ha ulteriormente dimostrato la propria inclinazione innovativa elaborando un linguaggio inconsueto ed insolito per un genere di narrazione tanto profondamente ancorato alla realtà: l'espressionismo formale, ovvero la scelta di intervenire sull'immagine per deformarla, e l'alterazione caricaturale dei caratteri che, all'interno di questa immagine, si muovono e agiscono, definiscono la peculiarità del suo cinema e, contemporaneamente, il motivo principale delle feroci critiche che quest'ultimo dovette subire.
La domanda più ovvia da porsi, dunque, è perché un regista del calibro
di Elio Petri, scrupoloso e lucido osservatore della realtà ed eccentrico
sperimentatore, sia stato quasi dimenticato, rimosso. È la domanda che io mi sono posta ed è il motivo per il quale ho scelto di approfondire tale argomento in questo mio lavoro: gettare nuova luce su uno dei registi che, a mio parere, ha contribuito a scrivere la storia del cinema italiano degli anni Sessanta e Settanta e dimostrare la sorprendente attualità dei suoi contenuti, spesso minimizzati perché scomodi ma capaci, oggi come allora, di far riflettere sulle storture della società alle quali ci siamo gradualmente assuefatti.
Durante le mie ricerche, ho dovuto, mio malgrado, constatare che i testi dedicati al regista romano sono veramente pochi come del resto le righe nei manuali sulla storia del cinema italiano: tra questi, quelli che hanno rappresentato un importante punto di riferimento , utile per orientarmi in un più intrigato e confuso groviglio di informazioni sono, senza dubbio, i contributi di Jean Gili
1, nei quali si trovano raccolte innumerevoli dichiarazioni del regista stesso e delle persone che con lui hanno più spesso collaborato, e quelli di Alfredo Rossi e di Lucia Cardone
2. Recentissimo e assai interessante è anche il documentario del 2006 - Elio Petri. Appunti su un autore – realizzato da un gruppo di giovani cineasti mossi dalla mia stessa curiosità nel cercare le ragioni
1
Gili Jean, Elio Petri, Facultè des Lettres et Sciences Humaines, Nice, 1974;Gili Jean,Elio Petri, Cinecittà Holding, Roma, 1997;
Gili Jean (a cura di), Elio Petri. Scritti di cinema e di vita, Bulzoni Editore, Roma 2007.
2
2 Cardone Lucia, Elio Petri, impolitico. La decima vittima (1965), Edizioni ETS, Pisa, 2005.Rossi Alfredo, Elio Petri, La nuova Italia, Firenze, 1979.