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Tabella 6.1. Tasso di deposizione in funzione dell’età dei riproduttori.

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Academic year: 2021

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6. Risultati

6.1 Effetto dell’età dei riproduttori sul tasso di deposizione

Tabella 6.1. Tasso di deposizione in funzione dell’età dei riproduttori.

Nota: lettere diverse indicano differenze significative per P<0.05

Nella tabella e nel grafico 1 sono riportati i dati riguardanti la percentuale di deposizione in

funzione dell'età dei riproduttori; osservando il grafico possiamo notare che l’andamento della

curva è pressoché simile per tutte le età; tuttavia nelle prime sei settimane di deposizione sono

stati registrati valori tendenzialmente più alti nei soggetti di quattro anni rispetto ai soggetti di uno,

due e tre anni. Tale differenza sembra essere più importante nella prima, quinta e sesta settimana

di deposizione. I soggetti di quattro anni, in queste tre settimane, hanno fatto registrare valori

(2)

significativamente più alti (39,77%, 58,20%, 56,57%) rispetto ai soggetti di uno (31,01%, 50,87%, 51,22%), due (32,60%, 49,69%, 48,03%) e tre anni (33,52%, 52,01%, 49,08%). In seconda e terza settimana la percentuale di coppie in deposizione dei soggetti di due anni (36,11%, 41,45%) risulta più bassa rispetto ai soggetti di un anno (36,93%, 42,51%) e tre anni (39,65%, 44,96%).

Nella quarta settimana i soggetti di tre anni fanno registrare valori tendenzialmente più alti (48.08%) rispetto ai soggetti di uno (47,04%) e due anni (47,24%).

Dalla quinta settimana in poi è possibile osservare un declino della curva di deposizione per i soggetti di due, tre e quattro anni, con valori che si stabilizzano nella dodicesima e tredicesima settimana; i soggetti di un anno presentano un calo della deposizione dalla sesta settimana in poi, con andamento altalenante, fino alla fine del periodo riproduttivo.

Dalla settima all’undicesima settimana la percentuale di soggetti in deposizione presenta un andamento pressoché assimilabile in tutti e quattro i gruppi, tanto da non rilevarsi differenze statisticamente significative (P>0,05).

Dalla dodicesima alla tredicesima settimana i soggetti di uno (38,33%, 37,28%), due (36,55%,

37,77%) e tre anni (37,45%, 38,74%) sembrano avere un ritmo riproduttivo migliore rispetto ai

soggetti di quattro anni (29,38%, 31,49%). Alla quattordicesima settimana i soggetti di un anno

presentano la percentuale più alta di deposizione (37,28%), seguono, in ordine, i soggetti di tre,

due e quattro anni (con valori rispettivamente di 34,43%, 32,52%, 25,16%).

(3)

Nel grafico 2 è rappresenta la percentuale di deposizione media relativa a tutto il periodo di deposizione in funzione delle diverse età dei riproduttori.

Il grafico mostra che i risultati di deposizione migliori sono stati raggiunti dagli animali di quattro anni (44,43%), quelli peggiori dai soggetti di due anni (41,39%), mentre i soggetti di uno e tre anni risultano avere dei valori simili tra loro (42,48%, 42,75%). Confrontando i grafici 1 e 2, possiamo notare che, nonostante i soggetti di quattro anni abbiamo fatto registrare un costante declino nella deposizione dalla quinta settimana fino al termine del periodo riproduttivo, hanno comunque mantenuto un livello di produzione leggermente più alto rispetto agli altri gruppi osservati.

b

1597 uova

a

6193 uova

b

6127 uova

c

7292 uova

25,00 30,00 35,00 40,00 45,00 50,00

1 2 3 4

Grafico 2. Tasso di deposizione medio in funzione dell'età dei riproduttori

%

Età

(4)

6.2 Effetto dell’età dei riproduttori sulla schiusa

Tabella 6.2. Performance riproduttive della pernice rossa in funzione dell’età dei riproduttori e della settimana di deposizione

Nota: lettere diverse indicano differenze significative per P<0.05 Età incubate non schiuse

n n n %

1 89 22 67 75,28

2 372 108 264 70,97

3 366 112 254 69,40

4 490 137 353 72,04

1 147 37 110 74,83

2 517 149 368 71,18

3 510 163 347 68,04

4 602 166 436 72,43

1 123 31 92 74,80

2 484 137 347 71,69

3 457 125 332 72,65

4 561 163 398 70,94

1 140 29 111 79,28 b

2 496 131 365 73,59 a

3 477 132 345 72,33 a

4 530 111 419 79,06 b

1 85 24 61 71,76

2 451 144 307 68,07

3 428 120 308 71,96

4 449 128 321 71,49

1 584 143 441 75,51

2 2320 669 1651 71,16

3 2238 652 1586 70,87

4 2632 705 1927 73,21

TOTALE SETTIMANA 11

schiusa SETTIMANA 1

SETTIMANA 8

SETTIMANA 9

SETTIMANA 10

(5)

Nella tabella 6.2 e nei grafici tre e quattro, sono riportati i risultati osservati in relazione ad alcuni parametri di incubazione e schiusa della pernice rossa in funzione dell’età dei riproduttori. I dati sono riferiti alla prima, ottava, nona, decima e undicesima settimana di deposizione, settimane prese a campione ai fini del presente lavoro. Dal grafico 3, possiamo considerare che, sebbene si osservi una certa variabilità in termini di schiusa, tali differenze non sono risultate essere statisticamente significative, fatta eccezione per quanto osservato nella decima; in questo caso,

50,00 55,00 60,00 65,00 70,00 75,00 80,00

1 2 3 4

%

Grafico 4. Tasso di schiusa medio in funzione dell'età dei riproduttori

Età

(6)

infatti, il tasso di schiusa è risultato essere più favorevole per i soggetti di 4 anni rispetto ai soggetti di 3 e 2 anni (P<0,05).

Essa, come si può osservare nel grafico, è risultata simile (P>0,05) nei i soggetti di uno (79,29%) e quattro anni (79,06%), gruppi di età che hanno fatto registrare le schiuse migliori in questa settimana ; per contro, altrettanto simile è stato il tasso di schiusa dei soggetti di due e tre anni, con una percentuale di schiusa rispettivamente del 73,59% e del 72,33%, valori inferiori rispetto ai gruppi di età precedenti. Dall’osservazione del grafico 4 possiamo notare un’assenza di significatività nella schiusa tra i soggetti delle diverse età.

6.3 Effetto dell’età dei riproduttori sulla fertilità delle uova

Tabella 6.3. Fertilità apparente delle uova in funzione del periodo di deposizione e dell’età dei riproduttori

Nota: lettere diverse indicano differenze significative per P<0.05

Incubate incubate incubate

Età n n % n % n n % n % n n % n %

1 452 390 86,28 62 13,72 b 843 690 81,85 153 18,15 c 412 336 81,55 76 18,45 b

2 1796 1521 84,69 275 15,31 b 3145 2633 83,72 512 16,28 b 1670 1397 83,65 273 16,35 a

3 1815 1539 84,79 276 15,21 b 3085 2607 84,51 478 15,49 b 1636 1320 80,68 316 19,32 b

4 2411 2142 88,84 269 11,16 a 3744 3322 88,73 422 11,27 a 1509 1274 84,43 235 15,57 a

periodo iniziale

scartate

periodo finale scartate periodo centrale

non scartate non scartate

non scartate scartate

(7)

Nel grafico 5 è riportata la percentuale di uova non scartate alla speratura nel periodo iniziale, centrale e finale della deposizione, da cui è possibile valutare la fertilità apparente delle uova.

In tutti e tre i periodi considerati, rispetto ai soggetti degli altri gruppi, i soggetti di quattro anni hanno fatto registrare valori di fertilità apparente superiori (P<0.05); solo relativamente al terzo periodo di deposizione, tale differenze non è risultata essere statisticamente significativa rispetto ai soggetti di 2 anni.

Nel periodo iniziale (prime quattro settimane di deposizione) i soggetti di quattro anni hanno fatto registrare una fertilità apparente dell’88,84%, più alta rispetto ai soggetti di uno, due e tre anni (86,28%, 84,69%, 84,79%), tra i quali non si sono osservate differenze statisticamente significative (P> 0,05).

Nel secondo periodo (dalla quinta alla decima settimana di deposizione) il trend che si osserva è simile al precedente, con i soggetti di quattro anni che risultano mostrare la migliore fertilità apparente (88,73%), ma con i soggetti di un anno (81,85%) che fanno osservare valori significativamente meno favorevoli rispetto a quelli osservati per i soggetti di due e tre anni (83,72%, 84,51%).

Nel periodo finale di deposizione (dall’undicesima alla quattordicesima settimana di deposizione) i risultati osservati per i soggetti di due anni (83,65%), si sono dimostrati simili (P>0.05) a quelli

a

a a

a b

a b b

a

b c

b

70,00 72,00 74,00 76,00 78,00 80,00 82,00 84,00 86,00 88,00 90,00

periodo inziale periodo centrale periodo finale

1 anno 2 anni 3 anni 4 anni

%

Grafico 5 . Fertilità apparente in funzione dell'età dei

riproduttori e del periodo di deposizione

(8)

osservati per i soggetti di quattro anni (84,43%). Quest’ultimi, nel periodo finale di deposizione, hanno fatto registrare un peggioramento delle performance riproduttive rispetto ai due periodi precedenti, nei quali l’andamento della fertilità era rimasto costante. Infine, i valori di fertilità apparente meno favorevoli relativamente all’ultimo periodo di deposizione, sono stati registrati per i soggetti di un anno (81,55%), seguiti dai soggetti di tre anni (80,68%).

Dal grafico è possibile osservare che, per i riproduttori di tutte e quattro le età, i risultati di fertilità apparente migliori si registrano nel periodo iniziale, e quelli peggiori nel periodo finale.

Tabella 6.4. Fertilità apparente media in funzione dell’età dei riproduttori nell’intero periodo di deposizione

Nota: lettere diverse indicano differenze significative per P<0.05

Età Incubate

n n n % n %

1 1707 1416 82,95 291 17,05 a

2 6611 5551 83,97 1060 16,03 a

3 6536 5466 83,63 1070 16,37 a

4 7664 6738 87,92 926 12,08 b

non scartate scartate

intero periodo di deposizione

(9)

Nel grafico 6 è rappresentata la fertilità apparente delle uova in funzione dell’età dei riproduttori e relativamente all’intero periodo di deposizione che, ricordiamo, è stato di 14 settimane. Da quanto si osserva, quindi, si evince come gli animali di quattro anni hanno fatto osservare una migliore fertilità apparente (87,92% di uova non scartate alla speratura), significativamente diversa (P<0.05) rispetto ai soggetti di uno, due e tre anni (82,95%, 83,97%, 83,63%).

6.4 Effetto della durata di conservazione sul tasso di schiusa

Tabella 6.5. Effetto della durata di conservazione sul tasso di schiusa

Nota: lettere diverse indicano differenze significative per P<0.05

incubate schiuse non schiuse schiusa

n n n %

da 1 a 3 218 157 61 72,02 d

da 4 a 7 213 143 71 67,14 c

da 8 a 10 311 207 104 66,56 b

da 11 a14 305 134 171 43,93 a

Giorni di conservazione

PRIMO ESPERIMENTO

incubate schiuse non schiuse % schiusa

da 1 a 3 153 117 36 76,47059 c

da 4 a 7 225 158 67 70,22222 b

da 8 a 10 184 132 52 71,73913 b

da 11 a14 239 142 97 59,41423 a

SECONDO ESPERIMENTO Giorni di

conservazione

(10)

PRIMO ESPERIMENTO

SECONDO ESPERIMENTO

D

C B

A 30

40 50 60 70 80 90

da 1 a 3 giorni da 4 a 7 giorni da 8 a 10 giorni da 11 a 14 giorni

Grafico 7. Effetto della durata di conservazione sul tasso di schiusa.

%

Giorni di conservazione

C

B B

A

30 40 50 60 70 80 90

da 1 a 3 giorni da 4 a 7 giorni da 8 a 10 giorni da 11 a 14 giorni

Grafico 8. Effetto della durata di conservazione sul tasso di schiusa.

%

Giorni di conservazione

(11)

I grafici 7 e 8 mostrano l’effetto della durata di conservazione sul tasso di schiusa delle uova. I dati sono riferiti a due esperimenti compiuti in settimane diverse. In entrambi i grafici possiamo osservare che, all’aumentare dei giorni di conservazione, la percentuale di schiusa diminuisce.

Nel primo esperimento si sono osservate differenze (P<0.05) statisticamente significative tra tutti i i giorni di incubazione presi in considerazione; come ci si poteva attendere, la migliore schiusa si osserva nelle uova stoccate per un periodo breve, da 1 a 3 giorni (72,02%), mentre la peggiore si verifica nelle uova conservate da 11 a 14 giorni (43,93%); nei periodi da 4 a 7 giorni e da 8 a 10 giorni si osservano delle schiuse intermedie tra le precedenti (67,14%, 66,56%).

Nel secondo esperimento i dati confermano pressoché completamente quanto osservato nel primo esperimento, con la sola eccezione che il tasso di schiusa relativo ai periodi da 4 a 7 giorni e da 8 a 10 giorni risultano simili tra di loro, con schiuse pressoché uguali (70,22%, 71,74%) e quindi statisticamente non significative (P>0,05).

Tabella 6.6. Effetto della durata di conservazione sul tasso di schiusa. Primo e secondo esperimento

Nota: lettere diverse indicano differenze significative per P<0.05 incubate non schiuse

n n n %

da 1 a 3 371 97 274 73,85 d

da 4 a 7 439 138 301 68,56 c

da 8 a 10 495 156 339 68,48 b

da 11 a14 544 268 276 50,74 a

PRIMO E SECONDO ESPERIMENTO

schiusa Giorni di

conservazione

(12)

PRIMO E SECONDO ESPERIMENTO

L’osservazione dei dati raccolti in seguito all’esecuzione dei due esperimenti, come atteso, sembra indicare che anche nella pernice rossa lo stoccaggio delle uova per brevi periodi favorisce schiuse migliori (73,85%), mentre con il passare dei giorni di conservazione si osserva una costante diminuzione della schiusa, fino a valori decisamente più bassi quando la conservazione viene protratta fino a 14 giorni (50,74%).

6.5 Effetto dell’età dei riproduttori sulla mortalità embrionale

Tabella 6.7. Effetto dell’età dei riproduttori sulla mortalità embrionale in funzione del periodo di incubazione

*incluse uova “apparentemente” non fertili e scartate alla speratura Nota: lettere diverse indicano differenze significative per P<0.05

Età dell'embrione

chiare + da 1 a 8 giorni * 16,57 b 16,94 b 15,44 b 13,26 a

da 9 a 20 giorni 3,84 2,31 2,56 2,24

da 21 a 24 giorni 3,84 3,34 3,42 3,13

totale incubate 495 1948 1872 2142

età delle coppie

1 2 3 4

% % % %

D

C B

A

30,00 40,00 50,00 60,00 70,00 80,00 90,00

da 1 a 3 giorni da 4 a 7 giorni da 8 a 10 giorni da 11 a14 giorni

Grafico 9. Effetto della durata di conservazione sul tasso di schiusa.

%

Giorni di conservazione

(13)

*incluse uova “apparentemente” non fertili e scartate alla speratura

L’andamento della mortalità (grafico 10) risulta simile a quello che si osserva generalmente in tutti gli avicoli, con la presenza di due picchi: uno in corrispondenza della speratura (8° giorno) e l’altro negli ultimi giorni di incubazione. Nel periodo centrale possiamo notare una percentuale più bassa di mortalità embrionale rispetto agli altri periodi. Dall’osservazione dell’andamento della mortalità non emergono differenze significative tra le varie età dei riproduttori, ad accezione del primo periodo di incubazione (da 1 a 8 giorni); in questo intervallo di tempo possiamo notare, infatti, una sostanziale differenza tra i dati riscontrati tra i soggetti di quattro anni (13,26%), che risultano avere la più bassa mortalità embrionale, e i soggetti di uno, due e tre anni (16,57%, 16,94%, 15,44%) che sono invece assimilabili tra di loro, con una percentuale di embrioni morti più elevata.

Inoltre, è utile osservare che i riproduttori di un anno fanno registrare una mortalità embrionale uguale tra il periodo centrale e quello finale di incubazione, questo dato non risulta concorde con l’andamento tipico della mortalità osservato in altri studi.

b b

b a

0,00 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 12,00 14,00 16,00 18,00

infertili e morti da 1 a 8 giorni *

da 9 a 20 giorni da 21 a 24 giorni 1 anno 2 anni 3 anni 4 anni

Grafico 10. Effetto dell'età dei riproduttori sulla mortalità embrionale in funzione del periodo di incubazione

%

Età embrione

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