GLI INTERESSI PIÙ DEI VALORI?
I CATTOLICI ITALIANI E LE LORO SCELTE ELETTORALI
Fra le questioni che l’elezione europea del maggio 2019 ha lasciato aperte vi è quella che fa riferimento al rapporto tra voto politico e atteggiamento religioso. In alcuni momenti della storia d’Italia è apparso assai stretto il nesso che collegava fra loro l’atteggiamento verso la religione (e, in generale, la pratica religiosa) e le scelte di voto dei cittadini. Per circa mezzo secolo la Democrazia Cristiana ha direttamente o indirettamente beneficiato di questo collegamento, dal quale sono derivate dapprima le sue fortune e poi le sue sfortune.
Dopo la fine della Dc, con la progressiva frantumazione di quell’eredità politica e morale, e in assenza di formazioni politiche facenti esplicito e dichiarato riferimento alla Dottrina sociale della Chiesa e, in generale, ai valori evangelici, questo nesso si è quasi del tutto spezzato e il voto dei cattolici, anche di quelli dichiaratamente praticanti, si è decisamente spostato dal punto
PARROCCHIA SAN GIOVANNI BATTISTA
SABATO 22 GIUGNO ORE 20,00
T ORTELLATA DI S AN G IOVANNI
P
RENOTAZIONI IN SEGRETERIA PARROCCHIALE---
Chi è interessato a collaborare per la preparazione della tortellata, può segnalare la propria disponibilità in segreteria parrocchiale
dei valori (tutti, non solo alcuni) a quello degli interessi. Un fenomeno che riguarda l’intero corpo elettorale – anche il direttore di questo giornale insiste da tempo su tale processo – ma che nel caso dei cittadini-elettori cattolici più impegnati sta diventando particolarmente stridente e impressiona persino di più.
Si tratta di una scelta di per sé anche legittima – apparendo comprensibile che i singoli cittadini abbiano a cuore i propri interessi, reali o presunti –, ma che di per sé fa intravedere alcune ombre: è infatti legittimo, per i singoli credenti, votare per una forza politica che tuteli i propri interessi prescindendo del tutto dall’attenzione ad alcuni fondamentali valori? Tentare di dare una risposta a questo interrogativo in modo organico e articolato
supererebbe inevitabilmente il breve spazio di un articolo di giornale.
Ciò per altro esime dal prospettare alcune considerazioni che dovrebbero, quanto meno, indurre a una seria riflessione (e, se necessario, a una sincera autocritica).
Rispondere a questo interrogativo impone necessariamente anche una riflessione sul senso e il valore della politica, di qualunque politica. Essa ha come unico e principale compito quello di promuovere e tutelare gli interessi (sia pure legittimi) o deve anche farsi carico – in una prospettiva più ampia e più completa – di quello che tradizionalmente, nel linguaggio del tradizionale insegnamento della Chiesa, è stato da sempre definito il Bene comune?
In quest’ultima prospettiva dovrebbe essere ritenuto doveroso compiere una scelta di campo a favore di coloro che meglio garantiscono, o sembrano garantire, il perseguimento più completo possibile dei valori piuttosto che la tutela dei propri interessi. Ma sembra che difficilmente ciò avvenga, anche nell’ambito di coloro che si considerano credenti e che forse, al momento del voto – quasi prigionieri, appunto, dei propri interessi – si lasciano da questi, e da questi soltanto, condizionare.
La constatazione di tale divario – che da alcuni decenni a questa parte
sembra diventato sempre più accentuato – dovrebbe preoccupare non poco la
comunità cristiana. Certo – lo scriveva circa 1.800 anni fa la 'Lettera a Diogneto'
–, i cristiani sono come gli altri e vivono nella stessa città degli altri con gli stessi
doveri; ma non devono in tutto e per tutto lasciarsi assimilare, consegnarsi a
quello che una volta si era soliti chiamare lo 'spirito del tempo' (oggi lo 'spirito
delle mode' o forse addirittura lo 'spirito della guida' di turno...). A parere di chi scrive, si impone dunque, per la comunità cristiana, a tutti i livelli, a partire dagli inizi del cammino catechistico per arrivare alle omelie domenicali e, augurabilmente, a vere e proprie scuole di 'educazione alla cittadinanza', un arduo ma necessario compito di formazione dei fedeli.
Un compito fondato sull’educazione alla socialità, 'grande assente', assai spesso, della normale pastorale e della prevalente omiletica: per evitare che l’appello ai valori del grande e concreto umanesimo al quale il cristianesimo ha dato anima sia semplicemente una «voce che grida nel deserto» o, peggio ancora, diventi sempre più una malaccorta copertura di inconfessati, e anche inconfessabili, interessi.
(Giorgio Campanini, Editoriale I cattolici italiani e le loro scelte elettorali – Avvenire del 09/06/2019) DOMENICA 16 GIUGNO bianco
SS. TRINITÀ
Solennità - Liturgia delle ore propria Pr 8,22-31; Sal 8; Rm 5,1-5; Gv 16,12-15
O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
ORE 10,00 S. MESSA PRO POPULO
ORE 11,30 S. MESSA PRO POPULO
LUNEDÌ 17 GIUGNO verde Liturgia delle ore terza settimana
2Cor 6,1-10; Sal 97; Mt 5,38-42 Il Signore ha rivelato la sua giustizia
ORE 18,30 S. MESSA PRO POPULO
MARTEDÌ 18 GIUGNO verde Liturgia delle ore terza settimana
2Cor 8,1-9; Sal 145; Mt 5,43-48 Loda il Signore, anima mia
ORE 18,30 S. MESSA PRO POPULO
MERCOLEDÌ 19 GIUGNO verde Liturgia delle ore terza settimana
2Cor 9,6-11; Sal 111; Mt 6,1-6.16-18 Beato l’uomo che teme il Signore
ORE 18,30 S. MESSA PRO POPULO
GIOVEDÌ 20 GIUGNO verde Liturgia delle ore terza settimana
2Cor 11,1-11; Sal 110; Mt 6,7-15
Le opere delle tue mani sono verità e diritto
ORE 18,30 S. MESSA IN MEMORIA DEI DEFUNTI DELLA FAMIGLIA MARTONE
VENERDÌ 21 GIUGNO - S. Luigi Gonzaga bianco Liturgia delle ore terza settimana
2Cor 11,18.21b-30; Sal 33; Mt 6,19-23
Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce
ORE 18,30 S. MESSA IN MEMORIA DI MARGHERITA E ELENA
SABATO 22 GIUGNO verde Liturgia delle ore terza settimana
2Cor 12,1-10; Sal 33; Mt 6,24-34
Gustate e vedete com’è buono il Signore
ORE 18,30 S. MESSA PRO POPULO
DOMENICA 23 GIUGNO bianco
SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO Solennità - Liturgia delle ore propria Gen 14,18-20; Sal 109; 1Cor 11,23-26; Lc 9,11b-17 Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore!
ORE 10,00 S. MESSA PRO POPULO
ORE 11,30 S. MESSA PRO POPULO
GLORIA AL PADRE,
AL FIGLIO, ALLO SPIRITO
16 GIUGNO – SANTISSIMA TRINITÀ (ANNO C)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi
discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo
annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». (Gv 16,12-15)
Siamo di fronte all'ultima delle cinque promesse dello Spirito che Gesù rivolge ai discepoli durante l'Ultima Cena. Nella precedente promessa egli ha parlato dello Spirito come di Colui che rovescia il verdetto di morte del mondo contro Gesù. Ora la quinta e ultima promessa raccoglie in unità tutto quanto è stato detto sullo Spirito Paraclito.
LA GUIDA DELLO SPIRITO
Se i discepoli sono stati rassicurati sulla vittoria di Cristo, questo non significa che il loro cammino di sequela sia concluso. Infatti, se per un verso egli ha fatto conoscere loro tutto ciò che ha udito dal Padre, come si legge in Giovanni 15,15, per altro verso Gesù deve ammettere che sono ancora molto lontani dall'aver capito le sue parole e il suo mistero. Ecco perché Gesù afferma che ha ancora molte cose da dire loro, pur avendo comunicato loro tutto.
Il problema non è suo ma è la loro incomprensione, che li porta a sentire il mistero dell'imminente Passione e morte di Gesù come qualcosa di cui non sono in grado di portare il peso, una sorta di macigno insopportabile. È per questo che necessitano del dono dello Spirito. Sarà Lui a guidarli in un cammino verso una nuova intelligenza del mistero di Gesù, proiettandovi la luce della Pasqua e mostrando contemporaneamente come in esso si dia il compimento delle Scritture.
Con il dono del Paraclito viene esaudita l'invocazione del salmista che, nel testo greco del Salmo 24,5, chiedeva a Dio, con i medesimi termini: «Conducimi verso la verità!». Desiderio intenso, fervido, che corrisponde a tutta la tradizione biblica sulla ricerca della via del Signore, perché camminare in essa è avere la vita. Del resto, il profeta Isaia attribuiva la traversata del Mar Rosso e la guida divina d'Israele nel deserto all'intervento dello Spirito di Dio (ls 63,14).
TUTTA LA VERITÀ
Ma dove conduce la guida dello Spirito? "A tutta la verità»! Infatti lo Spirito non annuncia cose proprie, non parla di sé, ma comunica nell'intimo dei discepoli
la verità di Gesù come rivelatore del Padre. In questo senso anche lo Spirito è rivelatore, purché non lo si dissoci mai dalla realtà del Cristo.
La verità "tutta intera" a cui lo Spirito conduce il credente è, in definitiva, il mistero filiale della persona di Gesù. Lo fa non tanto attraverso un'operazione di chiarificazione intellettuale, ma attraverso una sorta di plasmazione dell'identità profonda del credente. Infatti genera in lui un animo filiale nei confronti di Dio, che consente al discepolo di capire per affinità che Gesù è il Figlio unigenito del Padre, il Verbo fatto carne.
Già nelle precedenti promesse Gesù aveva prospettato l'insegnamento dello Spirito circa la sua persona e la sua Parola. Ora sottolinea l'importanza di quanto farà lo Spirito, e cioè raccogliere in unità parole ed eventi che solo così acquistano il loro autentico valore, il loro vero significato. Non si tratta di "verità" molteplici, alle quali lo Spirito condurrebbe per accumulo di conoscenza, ma di un cammino, guidato appunto dallo Spirito, verso il loro fondamento unitario: la verità una e totale del Cristo glorificato in Dio.
LE COSE FUTURE
Gesù aggiunge che lo Spirito comunicherà ai suoi discepoli «le cose future».
Questa espressione si può intendere in vari modi; così nelle "cose future" si può vedere il mistero pasquale di Cristo, oppure gli eventi escatologici, oppure un'allusione a quanto i discepoli dovranno incontrare e vivere nella storia, dopo la Pasqua di Gesù.
Quest'ultima accezione ci sembra preferibile, e allora si profila una promessa confortante: lo Spirito non li lascerà soli, ma li aiuterà ad affrontare le sfide e le prove della storia. Non sarà quindi tanto uno svelare il futuro (cosa dal sapore un po' magico), ma l'aiuto a interpretare la volontà divina nelle varie situazioni che si profileranno in avvenire.
Nel prosieguo, si sottolinea poi di nuovo come lo Spirito non sia il soggetto di una rivelazione autonoma, ma metterà a disposizione dei credenti il tesoro della rivelazione di Dio in Cristo Gesù. Nessuna concessione a quanto poi diranno correnti eretiche che nella storia della Chiesa come ad esempio il montanismo - richiamandosi a una nuova rivelazione dello Spirito, che superi quella del Cristo. Per questo Gesù ribadisce per due volte che lo Spirito «prenderà quello che è mio e ve lo annuncerà». D'altra parte anche Gesù non possiede nulla in proprio, ma tutto quello che comunica lo riceve dal Padre.
Si dà così uno sguardo su ciò che avviene nel mistero della vita divina, come perfetta circolazione d'amore: tutto ciò che il Padre possiede lo dà al Figlio; tutto ciò che questi riceve viene ripreso dallo Spirito, che a sua volta ne fa dono ai discepoli.
Costoro porteranno frutto e tutto allora tornerà nuovamente al Padre nel segno dell'amore. (IL CENACOLO 3/2019)
Appuntamenti della Settimana
DOMENICA 16 GIUGNO SS. TRINITÀ
10,00 S. Messa
11,30 S. Messa
LUNEDÌ 17 GIUGNO
Inizio 2a Settimana GREST Elementari (al Corpus Domini)
Inizio 2a Settimana GREST Medie (al Corpus Domini)
21,00 Gruppo Rinnovamento nello Spirito
MERCOLEDÌ 19 GIUGNO
7,30 ÷ 9,00 La Caritas parrocchiale distribuisce alimenti
19,15 Incontro Adolescenti
21,00 Prove canti Coro
GIOVEDÌ 20 GIUGNO
GIORNATA EUCARISTICA DIOCESANA
20,30 S. Messa nella chiesa SS. Annunziata e Processione Eucaristica verso la Cattedrale presiedute dal Vescovo
21,00 Incontro di preghiera Gruppo Gesù Vivo VENERDÌ 21 GIUGNO 13,15 Pranzo insieme Adolescenti
SABATO 22 GIUGNO 18,30 S. Messa prefestiva
20,00 Tortellata di San Giovanni (in San Giovanni Battista) DOMENICA 23 GIUGNO
SS. CORPO E
SANGUE DI CRISTO
10,00 S. Messa
11,30 S. Messa
Come è ormai tradizione anche quest’anno vi invitiamo alla nostra mitica
TORTELLATA di SAN GIOVANNI
SABATO 23 GIUGNO 2018 Ore 20,00
Siete tutti invitati, passeremo una serata insieme in allegria!
PRENOTAZIONI IN
SEGRETERIA PARROCCHIALE
TEL. 0521 – 494271
QUOTA INDIVIDUALE EURO 15 – (vino e bevande escluse)
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