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Mod. CF Ed01 Rev 00. Modulo: Tecniche di Storytelling Docente: Alfonso Santaniello

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Academic year: 2022

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Modulo: Tecniche di Storytelling

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Cos’ è lo storytelling:

Lo storytelling è una tecnica di «comunicazione narrativa» o anche di «comunicazione creativa», che consiste nel raccontare una storia per attirare l’attenzione di un determinato pubblico, veicolando uno specifico messaggio per stimolare i desideri dei lettori, persuadendoli a compiere una specifica azione.

I grandi brand internazionali già da tempo usano lo storytelling per comunicare con i clienti, con lo scopo di fidelizzarli. Un cliente fidelizzato attraverso lo storytelling – cioè particolarmente coinvolto dalle storie che raccontano il brand o che promuovono un suo prodotto – si avvicinerà maggiormente alla marca, si dimostrerà più fedele, più engaged.

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Perché usare lo storytelling:

Informare attraverso una storia è il miglior modo per raggiungere in poco tempo molte persone, aiutandole ad assimilare le informazioni. Più le informazioni sono complesse, più la storia aiuta ad assimilarle.

Lo Storytellig è una tecnica di narrazione che consiste nel raccontare una storia capace di:

• veicolare in modo semplice messaggi complessi

• suscitare emozioni

• stimolare la creatività

• coinvolgere e facilitare la memorizzazione

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Lo storytelling e i suoi obiettivi

Gli obiettivi dello storytelling sono diversi e variano in funziona del contesto in cui lo si vuole applicare.

In particolare, lo storytelling ha:

• obiettivi commerciali, quando si propone di persuadere, vendere, differenziare chi narra la storia (lo storyteller) dalla concorrenza ecc.

• obiettivi politici, quando si ripropone di trovare nuovi sostemìnitori/elettori di un partito politico.

• obiettivi di marketing, quando vuole catturare l’attenzione del pubblico, stimolando un bisogno e creando una relazione basata sulla fiducia, sulla fidelizzazione dei lettori ecc.

• obiettivi pubblicitari, quando si vuole promuovere e/o far ricordare la marca ai consumatori, aumentare la visibilità del brand, ecc.

• obiettivi di personal branding, quando la persona che ne fa uso vuole vendere le proprie competenze ed esperienze, facendo conoscere le proprie abilità professionali a una specifica nicchia ecc.

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Lo storytelling è oggi usato per promuovere e posizionare meglio valori, idee, iniziative, prodotti.

Attraverso una storia, si possono trasmettere conoscenze in un modo coinvolgente, utilizzando narrazioni, metafore, specifiche parole adatte agli scopi, per stimolare emozioni e immaginazione.

Fare storytelling significa dar vita a un personaggio, che deve essere interessante agli occhi dei lettori, con i suoi pregi e i suoi difetti. Poiché il pubblico deve identificarsi totalmente con il narratore, non bisogna creare un personaggio troppo perfetto, altrimenti sarà complicato coinvolgere chi ci segue.

Se il protagonista delle storie è un personaggio perfetto e asettico, il pubblico potrebbe non amarlo.

Lo storyteller ha quindi l’obbligo di animare un personaggio che susciti emozioni nel pubblico. Non c’è niente di più deleterio per lo storytelling che dare vita a personaggi che lascino indifferente il pubblico!

Lo storytelling e le sue regole

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La storia raccontata deve veicolare un messaggio capace di comunicare uno scopo ben preciso.

Quando si fa storytelling si parla al target di pubblico scelto con l’obiettivo di dire qualcosa di specifico, in modo chiaro e preciso.

Lo storytelling deve raccontare preferibilmente una storia che il personaggio narratore abbia realmente vissuto in prima persona, per trasmettere al target di pubblico scelto l’impressione di essere genuini, affidabili e autorevoli.

Per essere efficace, lo Storytelling deve raccontare fatti reali. Se le storie non sono vere, devono essere almeno verosimili, cioè credibili!

Lo storytelling e le sue regole

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• essere molto creativo, richiedendo fantasia, inventiva, brillantezza espressiva.

• avere un forte effetto persuasivo, in grado di sedurre il target e farlo agire!

• essere molto convincente, ponendo la massima attenzione verso i dettagli della storia raccontata.

• dare la sensazione di autenticità, evitando di dare l’impressione che si sta raccontando una storiella con l’unico obiettivo di vendere qualcosa a qualcuno.

• saper toccare le emozioni del target di pubblico scelto, parlando innanzitutto ai cuori delle persone.

Un pubblico coinvolto emotivamente è molto più propenso a fare acquisti di un pubblico annoiato.

• raccontare una storia che faccia venir voglia di condividerla. Saper creare questo tipo di engagement è particolarmente importante se si fa storytelling sui social network.

• essere capace di farsi ricordare a lungo.

• avere la capacità di creare relazioni forti, stabili, durature con il target di pubblico scelto.

• rispettare il pubblico, evitando di prenderlo in giro o di mentirgli.

Lo storytelling e le sue regole

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STORIE FIABE RACCONTI NARRAZIONI AUTOBIOGRAFICHE

STRUMENTI TECNOLOGICI INNOVATIVI

COMPUTER MACCHINE FOTOGRAFICHE

TELECAMERE PROGRAMMI DI

ELABORAZIONE DELLE IMMAGINI O DEI SUONI

…….

Una storia digitale è una narrazione presentata sotto forma di breve filmato che combina immagini (fisse o in movimento), una voce narrante (registrata o scritta) e una colonna sonora (suoni e/o musica). In altri termini, il Digital Storytelling consente di coniugare:

DIGITAL STORYTELLING

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I media digitali rivestono quindi un ruolo fondamentale nel processo di Storytelling, per:

• realizzare narrazioni ipermediali, la cui creazione oggi è molto semplice e alla portata di tutti con l’ausilio di strumenti digitali (web apps, webware);

• organizzare contenuti selezionati in modo coerente, secondo una struttura narrativa, capace di generare un racconto costituito da molteplici elementi (video, audio, immagini, testi, mappe, ecc.).

DIGITAL STORYTELLING

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Il Web offre i seguenti sgtrumenti per realizzare delle storie:

• STORYTELLING E TIMELINE

• STORYMAPPING

• VISUAL STORYTELLING

• AUDIO STORYTELLING

• VIDEO STORYTELLING DIGITAL STORYTELLING

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Le varie risorse individuate nel web intorno a un tema, un evento, una problematica, un personaggio, vengono disposte in forma di schede o slide, entro una successione cronologica rappresentata da una barra e disposte secondo la cronologia più opportuna.

• Whenintiime,

• TikiToki,

• Xtimeline

• Dipity,

• Timeglider,

• Timerime

STORYTELLING E TIMELINE

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E’ una forma di storytelling che utilizza mappe geografiche o immagini per inserire in esse una serie di link a risorse web relativa a una determinata tematica in modo da ottenere un percorso navigabile.

Alcuni servizi web che consentono di realizzare storymapps:

• StoryMap JS

• Build a Map

• Google Tourbuilder (necessita dell’installazione del plug in Google Earth)

STORYMAPPING

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La storia viene raccontata attraverso l’utilizzo di immagini.

Le immagini possono essere disposte in una presentazione o slideshow e accompagnate da link, testi, voce narrante.

L’immagine può essere resa interattiva. Cliccando su essa, si aprano altre risorse presenti sul web.

Alcuni servizi di visual storytelling :

• Thinglink: immagini interattive

• Narrable: immagini con commento audio registrato

• Meograph: storie in forma di slideshow, con video, anima- zioni, link e registrazione voce

• Steller per cellulari e tablet

• Adobe Spark

https://tackk.com/edit/12681982 VISUAL STORYTELLING

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AUDIO STORYTELLING

RACCONTARE UNA STORIA ATTRAVERSO I SUONI Ascoltate questa traccia audio

Definite i seguenti elementi:

• tipologia di audio (serie tv, film, spot, ecc)

• personaggi

• luogo dell’azione

• tempo dell’azione

• relazione tra i personaggi

• tono utilizzato

• ecc…

Ascoltate questa traccia audio «confusa»

• individuate tutti i suoni presenti

• mettete in moto la fantasia

• immaginate una storia, associando a ciascun suono un momento della stessa

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AUDIO STORYTELLING

DOVE REPERIRE SUONI/RUMORI/TRACCE AUDIO…CON LICENZA CREATIVE COMMONS?

FreeSound

SoundBible

FreeSFX

99Sounds

PacDV

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La storia viene realizzata con la possibilità di manipolare video inserendo: Testo, link, annotazioni, immagini, domande, ecc.

Si ottengono così i VIDEO INTERATTIVI, che possono contenere al loro interno svariati contenuti multimediali!

È possibile grazie ad alcuni strumenti del web creare dei link tra singoli oggetti e contenuti extra.

VIDEO INTERATTIVI: COME REALIZZARLI

ShortHand

Zentrick

Storygami PROVA CON:

VIDEO STORYTELLING

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Lo storytelling è una strategia di «Unconventional Marketing» che consente di aumentare l’engagement, raccontando qualcosa a uno specifico target di pubblico.

Nella pratica, vediamo marchi importanti che espongono le proprie storie tutti i giorni: Coca Cola mostra famiglie felici che, a tavola, consumano la bevanda più famosa del mondo; Galbani Santa Lucia racconta di piccoli incidenti di percorso nella vita di tutti i giorni che si risolvono attorno ad una tavola imbandita; il famosissimo “Carosello” conteneva esempi (anche spettacolari!) di narrazioni aziendali.

STORYTELLING: I VANTAGGI DEL MARKETING NARRATIVO PER LE IMPRESE

Ogni brand può utilizzare il marketing narrativo per differenziare le proprie strategie di posizionamento, per accrescere il coinvolgimento degli utenti dei profili social. In sostanza, si tratta di applicare la tradizione della narrazione alle moderne tecniche di marketing, sfruttando i contenuti e adottando strategie capaci di catturare immediatamente l’attenzione dei consumatori.

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L’idea alla base del Marketing Narrativo è quello di trasmettere i valori dell’azienda agli utenti; questi, riconoscendosi (del tutto o parzialmente) in ciò che viene loro raccontato, sviluppano un sentimento positivo verso il brand e saranno più inclini ad esporsi a future comunicazioni da parte dell’azienda.

Le tecniche di marketing comunicativo non passano però solo per il “cuore” del target di pubblico scelto, ma devono essere inserite in una più ampia strategia di marketing mix. I racconti devono essere sempre rilevanti e coerenti con i valori aziendali e in linea con il posizionamento che si desidera ottenere.

STORYTELLING: I VANTAGGI DEL MARKETING NARRATIVO PER LE IMPRESE

Le tecniche di storytelling devono affidarsi a contenuti di qualità, capaci di veicolare i valori del brand, creare engagement attraverso le emozioni ed essere potenzialmente virali, per essere condivisi dal maggior numero possibile di persone.

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Ma quali sono i canali che sfruttano al meglio le tecniche di marketing narrativo?

Innanzitutto, c’è il «testo scritto», con tutti i suoi vantaggi e le sue difficoltà.

Il testo non deve essere troppo lungo, deve contenere tutto ciò che si vuole dire, deve essere scritto con una forma accattivante ed essere SEO-oriented.

Per ottenere la fiducia del consumatore, che può condurre alla sua fedeltà, bisogna scrivere impiegando le tecniche di «persuasive writing» e di «scrittura per il web».

La «grafica» può contribuire alle strategie di marketing narrativo con vignette, fumetti, slide e quant’altro.

STORYTELLING: I VANTAGGI DEL MARKETING NARRATIVO PER LE IMPRESE

La creatività grafica gioca un ruolo fondamentale nell’attirare il consumatore, mentre al testo scritto spetta il compito di raccontare la storia dell’impresa, del suo brand o prodotto/servizio.

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Un altro canale particolarmente apprezzato è quello dei «video».

Anche in questo caso non si possono creare contenuti troppo lunghi e dispersivi, ma è possibile sfruttare il trinomio “testo-immagini-musica” per creare atmosfere coinvolgenti e comunicare i valori dell’azienda.

Lo storytelling si sposa perfettamente con i video, al punto da consentire anche il meccanismo della serialità. E’ necessario una sana dose di creatività e un minimo investimento di partenza; tutte cose che si ripagano degnamente, ad esempio, con un canale YouTube affollato e una valanga di condivisioni!

STORYTELLING: I VANTAGGI DEL MARKETING NARRATIVO PER LE IMPRESE

Esempi di video-narrazione si possono rintracciare persino negli annunci pubblicitari che precedono i video di YouTube: in questo caso, i migliori casi di marketing narrativo sono quelli che tengono l’utente incollato allo schermo, non facendogli premere il tasto

“Salta annuncio”

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Gli strumenti dei quali le piattaforme sono dotate (Facebook, YouTube, Google Analytics o Webmaster Tools) permettono di monitorare il numero di visualizzazioni dei video o dei post, il numero di condivisioni per ogni contenuto, la quantità di “mi piace” ricevuti, l’incremento di visitatori dei nostri siti, ecc.

Lo storytelling di per sé non è misurabile: non si può, infatti, stabilire di quanto sia aumentato il grado di fiducia dei consumatori nei confronti del brand; tuttavia i canali che si utilizzano per veicolare i contenuti permettono di misurare tutto.

STORYTELLING: I VANTAGGI DEL MARKETING NARRATIVO PER LE IMPRESE

Se un annuncio pubblicitario si dimentica rapidamente, le emozioni suscitate da una campagna di marketing narrativo rimangono più impresse, legando il consumatore con il brand.

Lo storytelling permette all’azienda di raccontarsi e di costruire un rapporto di fiducia con i suoi consumatori.

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Le scelte dei consumatori non sono per niente razionali, ma piuttosto il risultato di esperienze emozionali. In pratica nell’acquisto di prodotti e servizi i consumatori scelgono con il cuore e poi tendono a giustificare la scelta con la logica.

Il 95% delle decisioni di acquisto hanno luogo al livello subconscio, cioè sono guidate da fattori e meccanismi di tipo irrazionale.

Le emozioni non disturbano il processo decisionale, ma fungono da guida.

STORYTELLING: I VANTAGGI DEL MARKETING NARRATIVO PER LE IMPRESE

Le emozioni sono la forza motrice di ogni esperienza di acquisto.

Il marketing non può ignorarle ed è per questo che oggi molti brand hanno individuato nello Storytelling una tecnica comunicativa potentissima per far leva sulle emozioni e creare attraverso le storie quel “tessuto connettivo” di relazioni forti con il proprio pubblico di riferimento.

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Le persone sono interessate solo a sé stesse, ai benefici che possono trarre da un’offerta, non solo in termini materiali ma anche emotivi, educativi, culturali.

Le persone chiedono quindi di essere tirate fuori:

• dall’impasse… di fronte a una marea di prodotti indifferenziati.

• dall’overload informativo…di fronte a un mare di informazioni simili.

STORYTELLING: I VANTAGGI DEL MARKETING NARRATIVO PER LE IMPRESE

Una buona strategia di storytelling lavora PRIMA che il consumatore si trovi di fronte alla scelta, agisce cioè sul posizionamento della marca nella mente del consumatore, in modo che di fronte all’incapacità di scegliere tra milioni di offerte (apparentemente) simili il consumatore non ricorra al confronto basato sui prezzi, una scorciatoia cognitiva che si attiva per semplificare la decisione di acquisto.

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CORPORATE STORYTELLING

Il Corporate Storytelling si sta diffondendo per superare gli approcci tradizionali a favore di un modello comunicativo più evoluto e coinvolgente, che fa riferimento ad un universo di valori, significati, simboli che raccontano e comunicano l’azienda ai suoi stakeholder.

L’essenza strategica del corporate storytelling sta nella capacità e nella volontà di mettere in scena il patrimonio culturale, professionale e operativo dell’azienda dandogli un’anima e non utilizzando solo meccanismi comunicativi obsoleti.

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Le aziende hanno bisogno di raccontarsi, per raggiungere un pubblico sempre più grande, sfruttando la forza dei codici narrativi per emozionare e informare.

Questo lo stanno facendo sempre più lontano dalle logiche puramente aziendali – comunicati stampa asettici – per essere più vicine a quelle del potenziale cliente.

Le persone amano ascoltare e raccontare storie.

E’ per questa ragione, che le aziende oggi devono saper sfruttare le tecniche della narrazione per poter raggiungere gli obiettivi aziendali.

CORPORATE STORYTELLING

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Raccontare storie significa inserire l’azienda in un universo simbolico.

Red Bull rappresenta il brand capace di mettere le ali ai clienti. Mulino Bianco simboleggia il ritorno alla natura. Barilla rappresenta la casa e gli affetti. Scavolini è la cucina più amata dagli Italiani….

Obiettivo del Corporate Storytelling è quindi quello di creare valore attraverso il racconto di storie, luoghi, persone espressione di contesti ricchi di cultura e storia.

CORPORATE STORYTELLING

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In altri termini….

• da un lato, c’è l'azienda ufficiale, che si esprime attraverso il sito, le brochure, la mission, le dichiarazioni del top management, il bilancio, gli organigrammi, i comunicati stampa.

• dall’altro lato, c'è l'azienda "nella testa delle persone che vi lavorano", fatta di esperienze individuali, di storie personali, di sentimenti, di relazioni, che si esprime soprattutto attraverso il racconto.

CORPORATE STORYTELLING

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L’Obiettivo è quindi quello di raccontare il brand, al fine di coinvolgere in maniera più diretta i clienti: le storie devono essere credibili, empatiche, virali.

Se è il consenso che l’azienda ricerca, vista la presenza sul mercato di buoni prodotti e di imprese eccellenti, è importante che le storie raccontate siano evocative, autentiche, interessanti, convincenti e dal contenuto coinvolgente per chi le ascolta, dando importanza alla voce, al ritmo, alla colonna sonora e all’uso di metafore, senza però esagerare, evitando ridondanze.

CORPORATE STORYTELLING

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Vediamo alcuni esempi di storytelling aziendale

Ikea

Ikea è sempre stata la soluzione ideale per arredare casa a costi minimi, senza rinunciare all’estetica.

I mobili sono belli, gli accessori attirano l’attenzione, ma forse sembra che ciò che si compra all’Ikea non sia fatto per durare ma per tamponare l’assenza di un oggetto migliore.

Ed è proprio su questo punto che l’azienda ha voluto investire.

In che modo? Raccontando le storie di chi vive ogni giorno in una dimora Ikea.

Lo strumento ideale in questi casi è il visual storytelling.

Attraverso la diffusione di video in YouTube è possibile mostrare scene di vita quotidiana.

Può essere una festa, un evento, una cena in famiglia in occasione del Natale.

Raccontando le storie di una famiglia, Ikea cerca di portare il suo brand nella famiglia di chi vede il video, facendola immedesimare nei personaggi.

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IKEA - Basta poco per vivere insieme il Natale IKEA - Basta poco per fare spazio alla novità

IKEA - Basta poco per crescere insieme IKEA - Basta poco per fare spazio all'immaginazione

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Lego Movie

Lo storico brand di costruzioni non solo ha appassionato diverse fasce di età, ma ha collezionato quello che viene definito come un caso di video storytelling perfetto.

La Lego ha infatti prodotto un vero e proprio film, che ha come protagonisti i personaggi delle costruzioni:

i classici omini gialli, tutti uguali se non per il taglio dei capelli e l’abbigliamento, affrontano le avventure della vita quotidiana. E alla fine della pellicola il messaggio è chiaro: adesso tocca a te, compra una nuova confezione Lego e costruisci la tua storia.

Questo è un perfetto esempio di marketing narrativo che chiama in causa il cliente.

Le persone amano creare, costruire, mettersi in gioco.

La Lego mostra con una vera e propria produzione cinematografica – che diventa virale grazie al social media marketing – il magico mondo delle costruzioni. Ma è un mondo che è alla portata di tutti.

Il messaggio: «Anche tu puoi partecipare a questa storia con il tuo mondo, la tua fantasia, le tue idee. Le costruzioni non sono semplice incastro di pezzi: è il desiderio di creare a farla da padrone. Un desiderio presente in tutti noi».

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The LEGO® Movie - Trailer Ufficiale in Italiano LEGO BATMAN IL FILM - Trailer ufficiale Italiano

LEGO BATMAN IL FILM - La batcaverna The LEGO® Movie - Buongiorno

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Uk Energy Consumption Guide

In questo caso ci spostiamo nel settore del

«data storytelling», ovvero come raccontare al grande pubblico una marea di dati che potrebbero risultare noiosi anche a un esperto di statistica.

Sì perché le tecniche narrative aziendali sono fondamentali quando la comunicazione incontra difficoltà. Bisogna sfruttare la forza del digital storytelling per trasformare i numeri in narrazione.

Al centro c’è sempre il bisogno e la necessità di comunicare con l’utente, con il pubblico.

Quindi la definizione degli obiettivi e del piano editoriale diventa un passaggio essenziale.

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Quando si decide di fare storytelling si deve avere come obiettivo quello di raggiungere il target di pubblico scelto attraverso immagini, parole, video, audio, individuando lo strumento per fare visual storytelling più adatto per suscitare interesse nella persone.

Non è facile soprattutto quando si devono raccontare i dati, ovvero si deve fare «data storytelling», mettendo in forma grafica i numeri e facendo si che dati e immagini diventino parte della narrazione.

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Lo storytelling incorpora il messaggio in una storia e rende il contenuto adatto ai gusti del target grazie anche, e soprattutto, alle immagini. L’immagine emoziona, colpisce, accende l’interesse e crea nuove occasioni di engagement.

Fare «visual storytelling» con una foto vuol dire puntare a emozioni reali, generando nel pubblico fiducia, attenzioni, conferme, comunicare autenticità, valori, competenze e tradizioni, creando una storia attenta alle diversità, capace di bypassare limiti e di coinvolgere in modo autentico e diretto.

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Losing Nemo

La pesca industriale sta distruggendo il mare, sta devastando la flora e la fauna oceanica.

Come si sensibilizza la popolazione? Con una serie di dati interessanti ma noiosi? No, con un buon uso del digital storytelling, per comunicare i valori commerciali ma anche i problemi ecologici.

Questo è quanto ha fatto «Losing Nemo», progetto che monitora la salute dei mari.

Le immagini dell’animazione comunicano con maggiore semplicità e immediatezza, rispetto all’articolo di un blog, la dura realtà degli oceani e le conseguenze di un uso sconsiderato della pesca.

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La prova dell’importanza dei contenuti visivi è nei social network basati sulle immagini, dal più famoso Instagram al giovanissimo Snapchat, passando per Tumblr, Pinterest, Flickr e lo stesso Facebook, a cui si è aggiunto il boom delle infografiche, per spiegare concetti o raccontare argomenti un modo piacevole e intuitivo. La ragione di questa diffusione a macchia d’olio prende il nome di «Picture Superiority Effect», ovvero “Effetto di superiorità delle immagini”.

La mente umana processa le informazioni visive 60.000 volte più velocemente rispetto ai testi e l’83% dell’apprendimento umano avviene attraverso la vista. Tuttavia, un contenuto visivo da solo non ha il potere di coinvolgere il pubblico tanto da portarlo a fare una certa azione, ad esempio acquistare.

Serve coinvolgerlo, intrigarlo, incuriosirlo, cogliere la sua attenzione; per far questo è necessaria una buona narrazione (Storytelling).

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In passato il Visual Storytelling era utilizzato prettamente nella pubblicità, nel teatro e nel cinema. Oggi è lo strumento più importante non solo per chi lavora nel social marketing (editor, video maker, grafici, illustratori, pubblicitari, artisti e giornalisti), ma anche per le aziende che hanno l’opportunità di raccontarsi attraverso fotografie, immagini e video.

Per prima cosa bisogna mostrare i prodotti inseriti in contesti e situazioni reali, creando un storyboard come per i film o gli spot pubblicitari, pianificando quali immagini utilizzare, quali didascalie e testi inserire, in quale sequenza, senza ovviamente dimenticare «cosa si vuole raccontare». Nella maggior parte dei casi si scelgono narrazioni brevi, divertenti, ironiche o formative, spesso preparate da specialisti.

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I messaggi che un’azienda può riassumere nello storytelling sono molti e efficaci.

I motivi per i quale va scelto lo storytelling sono i seguenti:

• Punta sulle emozioni: permette di riassumere le leve indispensabili per convincere il cliente.

• Diventa social: un prodotto di storytelling (soprattutto quando diventa visual) può essere facilmente condiviso, diventando anche «viral», capace di diffondersi con una velocità unica.

• Contenuto utile: la differenza tra spot pubblicitario e storytelling sta proprio nell’utilità. Il primo interrompe, il secondo genera emozioni da condividere. Puntare sullo storytelling vuol dire quindi creare un contenuto capace di diventare link da condividere con piacere.

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Lo Storytelling consente di trasformare il messaggio commerciale di un’azienda in narrazione, in qualcosa di diverso dallo spot pubblicitario. Le persone evitano gli spot e le interruzioni pubblicitarie, ignorando così i messaggi legati «all’interruption marketing».

Oggi regna «l’inbound marketing» e l’attenzione cade sempre più sul «contenuto del messaggio», che deve essere in grado di «risolvere problemi» e «svelare emozioni» (amore, simpatia, antipatia, odio), per rendere il brand aziendale riconoscibile e capace di stimolare l’immaginazione.

Con il racconto, l’azienda comunica con i clienti attraverso messaggi forti e coinvolgenti, in grado di persuadere emotivamente le persone ad ascoltare e condividere i valori aziendali, aumentando la «brand awareness» e migliorando la performance sui motori di ricerca, l’user engagement e il click trough rate.

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È importante produrre dei contenuti che creino engagement, che coinvolgano gli utenti con sondaggi o con premi, oppure facendo postare ai consumatori delle foto con il prodotto che hanno acquistato.

Inoltre, gli utenti vogliono conoscere i segreti del marchio, che cosa ispira le idee e l’innovazione dell’azienda.

E’ importante trovate una logica ed uno stile comune nella scelta delle immagini e bisogna utilizzare gli «hashtag» più in voga sia per ampliare il campo d’azione dell’azienda, sia per conoscere altre realtà affini, con cui condividere contenuti sui social per allargare ancora di più il pubblico target.

È meglio concentrarsi inizialmente su un solo social, trovare una linea e un proprio stile e poi passare anche agli altri.

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I GRANDI VALORI DELLA APPLE Il brand che ha rivoluzionato l’universo della tecnologia.

Il mondo è cambiato grazie alla Apple, o almeno il mondo legato alla tecnologia.

E come comunica tutto questo il brand di Cupertino?

Con il digital storytelling.

Ecco alcuni esempi.

Al centro ci sono le emozioni.

La tecnologia è utile all’economia del racconto.

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INCONTRIAMOCI DA STARBUCKS

Sul canale ufficiale di Starbucks c’è una sezione: Meet Me at Starbucks.

Un progetto che racconta le storie delle persone che si ritrovano nei locali di questo brand.

Grazie a un lettore video particolare, puoi guardare il normale scorrere del video, oppure deviare dalla storia e dare un’occhiata alle avventure dei clienti.

L’obiettivo strategico di questa attività di storytelling è semplice: trasmettere i valori profondi di un’azienda che deve diventare abitudine quotidiana.

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IN CUCINA CON AMADORI

Un brand italiano che su YouTube fa un gran lavoro di digital storytelling.

In particolare è interessante la miniserie web con Teresa Mannino: le Amadorabili Ricette.

Si tratta di una vera e propria storia divisa in otto puntate, ognuna dedicata a una ricetta che si può riprodurre a casa.

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GRANDI COSE CON LA VOLVO

La Volvo ha avuto come obiettivo quello di fare in modo che alle persone arrivi un messaggio ben preciso di quello che possono fare con le auto e i camion, guidando in sicurezza e portando avanti il lavoro senza problemi.

Con uno dei video più condivisi e visualizzati del web spiega piuttosto che fornire dettagli tecnici per indicare le caratteristiche dello sterzo, racconta la storia di un atleta che, senza paura, fa una grande cosa affidandosi ai camion Volvo.

Messaggio sotteso: come lo potrebbe fare chiunque quando è a bordo di una macchina Volvo.

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AIRBNB, PER ESSERE LIBERI Liberi di far cosa?

Di viaggiare e di muoversi nel mondo.

Senza limiti o costrizioni.

Questo è il messaggio del brand Airbnb che ha un obiettivo chiaro: mettere in contatto persone che cercano e quelle che offrono camere, spazi da affittare, alloggi. Un nuovo modo di intendere gli spostamenti e che trova riscontro nel pay off dell’azienda: belong anywhere.

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IL CORPORATE STORYTELLING PRODOTTO DA CONFORM

Il Filmato è stato prodotto per ricordare gli 80 anni della Ceccato, azienda leader che produce impianti e attrezzature di lavaggio per tutti i veicoli, dalle automobili ai treni.

Azienda sinonimo di qualità, affidabilità e miglioramento continuo, garantisce alla propria clientela il meglio del Made in Italy grazie a una politica di investimenti mirata alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti.

Ceccato è presente in tutto il mondo tramite consociate in Brasile, Germania, Polonia, e Stati Uniti, mentre la presenza nei restanti paesi del

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IL CORPORATE STORYTELLING PRODOTTO DA CONFORM

Terratosta, realtà nata per soddisfare la crescente domanda di cibo genuino e naturale.

L’azienda promuove piccole imprese agricole dell’Irpinia e dell’area appenninica, realtà produttive fatte di persone autentiche che con passione e dedizione propongo prodotti naturali, senza conservanti e aggiunte chimiche.

Terratosta si è inserita in questa cornice fatta di passato e presente, di tradizioni e gusti autentici dove ogni singolo gesto è frutto di un amore incondizionato per la terra e per i suoi frutti.

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

Lo Storytelling è un insieme di tecniche utili a raccontare i valori aziendali, ad avvicinare i clienti a prodotti e servizi, a motivare i dipendenti e i collaboratori, aumentando così la produttività.

Gli spot televisivi e radiofonici, sono delle brevissime storie racchiuse in trenta secondi, la comunicazione di grandi imprese sui social network sono un continuum narrativo in cui ci sono dei protagonisti, uno svolgimento e delle trasformazioni; le mail che intasano le caselle elettroniche sono sempre più spesso dei racconti brevi in cui le aziende e le organizzazioni non profit si raccontano.

Ma quali sono le tecniche per creare uno storytelling efficace?

Quali sono i passaggi per attirare l’attenzione con una bella storia?

Scopriamo le principali tecniche di storytelling che vengono

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

1. Viaggio dell’eroe

Il “Viaggio dell’eroe”, chiamato anche “Monomito”, è una tecnica di storytelling che si basa sul racconto inventato di un eroe che è costretto da circostanze che non dipendono dalla sua volontà a compiere un viaggio lungo e difficile.

Questa tecnica corrisponde di fatto alla trama non solo di molti poemi epici, miti o racconti di origine popolare, ma anche di libri e film come ad esempio “Star Wars”.

Dopo aver superato una grande prova l’eroe torna a casa con un premio o una saggezza ritrovata con cui aiuterà, oltre che sé stesso, anche i propri cari o la comunità in cui vive.

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

1. Viaggio dell’eroe

Il Monomito si presta molto bene nei seguenti casi:

• Spiegare come la crescita personale o professionale favorirà la crescita collettiva;

• Mostrare che correndo dei rischi alla fine si ottengono risultati molto vantaggiosi;

• Raccontare agli altri come si è giunti a maturare una determinata idea o progetto.

Il “viaggio dell’eroe” aiuta le aziende a rendere più interessanti i propri contenuti, a sottolineare i risultati che si possono ottenere con un prodotto, a spiegare come la crescita aziendale possa

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

2. La Montagna

La “Montagna” è una tecnica narrativa con una struttura molto simile a quella del Monomito, perché permette di includere determinati eventi in una storia credibile.

La prima parte della storia è occupata dall’impostazione della scena, mentre la parte centrale vede il concatenarsi di una serie di piccole sfide con un escalation costante di suspence e di tensione.

Fra gli esempi di storytelling basati su questa tecnica ci sono molte serie tv in cui ogni episodio ha i suoi alti e bassi, fino a costruire un gran finale al termine della stagione.

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

2. La Montagna

Si ricorre alla tecnica della Montagna per:

• Mostrare come hai superato una serie di sfide;

• Costruire una storia in cui la tensione cresce lentamente;

• Fornire una conclusione soddisfacente anche se non positiva.

Le aziende utilizzano lo storytelling a montagna per far crescere lentamente la tensione tra i consumatori, per mostrare come si sono superate le sfide e per fornire una conclusione soddisfacente.

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

3. Cicli annidati

I “Cicli annidati” è una tecnica di narrazione che si sviluppa su più strati concentrici: il nucleo del messaggio si posiziona solitamente al centro, mentre intorno ad esso si posizionano delle storie che servono ad arricchire e spiegare il principio centrale.

La prima storia ad iniziare sarà quella che termina per ultima, la seconda quella che finisce per penultima e così via, secondo un equilibrio concentrico.

Al centro si posizione sempre il messaggio più importante.

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

3. Cicli annidati

Questa tecnica di storytelling è ottima per:

• Spiegare il processo a cui ci si è ispirati e come si è giunto ad una conclusione;

• Utilizzare analogie per spiegare un concetto centrale.

Si tratta di differenti strutture narrative che s’intersecano tra loro per spiegare il processo a cui l’azienda si è ispirata.

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

4. Sparklines

Lo “Sparkline” è una tecnica di storytelling piuttosto complessa, basata su contenuti fortemente emotivi, in cui la narrazione procede su due piani contrapposti che si intrecciano.

Il primo piano rappresenta solitamente il mondo ordinario, il secondo invece come si vorrebbe che il mondo fosse. Questo consente di confrontare ciò che è con quello che potrebbe essere, richiamando l’attenzione sui problemi e alimentando il desiderio di cambiamento.

Un esempio è il discorso di Martin Luther King (I have a dream) che mette a confronto la società intollerante e razzista con una società ideale in cui tutte le razze sono trattate allo stesso modo.

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

4. Sparklines

Ci troviamo di fronte ad una struttura narrativa caratterizzata da un continuo confronto fra ciò che è e ciò che dovrebbe essere.

Lo Spakline si rivela utile per:

• Motivare un gruppo all’azione;

• Creare entusiasmo per un progetto o una vision aziendale innovativa;

• Formare dei seguaci per un’idea o un progetto.

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

5. In medias res

La tecnica di storytelling “In medias res” si basa sul cominciare a narrare una storia dal vivo dei fatti, per poi iniziare ad illustrare come ci si è arrivati. Essa funziona soprattutto per le presentazioni brevi, perché per quelle lunghe rischia di far perdere l’interesse.

Il meccanismo è molto semplice: facendo partire il racconto dalla parte più avvincente, il pubblico sarà catturato fin dall’inizio e sarà motivato a rimanere attento per scoprire cosa succede. Attenzione però a non andare troppo avanti nel racconto per non togliere suspence, fornendo al tuo pubblico solo informazioni sufficienti per tenerlo agganciato

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

5. In medias res

Il racconto inizia quando i protagonisti si trovano nel vivo dei fatti, per poi iniziare a spiegare cosa è successo prima e preparare la storia al suo compimento.

Iniziando il racconto dalla parte più avvincente, questa tecnica di Storytelling viene usata per:

• Catturare l’attenzione fin dall’inizio;

• Mantenere elevato l’interesse per tutto il racconto;

• Focalizzare l’attenzione su un momento cruciale della storia.

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

6. Idee convergenti

La tecnica delle “Idee convergenti” mostra al pubblico come diversi filoni di pensiero si sono riuniti per formare un prodotto.

Può essere usata per spiegare come una grande idea innovativa è stata partorita da grandi menti che lavorano verso un unico obiettivo.

Questa tecnica somiglia per certi aspetti a quella dei “Cicli nidificati”, ma invece di inquadrare una storia con delle storie complementari mostra come diverse storie importanti sono pervenute ad una comune conclusione.

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

6. Idee convergenti

La tecnica delle Idee convergenti va utilizzata se si vuole:

• Raccontare come è nata la collaborazione fra delle grandi menti;

• Illustrare come un’idea innovativa si è affermata;

• Mostrare come si sono formate delle relazioni durature;

• Palesare come filoni di pensiero differenti convergono per formare un’unica idea.

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

7. Falsa partenza

Per raccontare una storia di successo si può cominciare anche con illustrare gli insuccessi e gli ostacoli che spesso si verificano all’inizio del percorso?

E’ questo il meccanismo su cui si basa la tecnica della “Falsa partenza” in cui si inizia a raccontare una storia prevedibile e scontata, il più delle volte caratterizzata da insuccessi, per poi cambiare direzione.

Il cambio di rotta catturerà in modo più stringente il pubblico, che sarà ancora più interessato al messaggio.

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

7. Falsa partenza

Si ricorre a questa tecnica di Storytelling per:

• Interrompere le aspettative del pubblico, per rinsaldare l’interesse;

• Mostrare i vantaggi di un approccio flessibile;

• Tenere costantemente occupato il pubblico.

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

8. Struttura a petalo

La Struttura a petalo è un modo di organizzare la narrazione attraverso un nucleo centrale a cui è collocato il concetto di base e diverse storie che gli ruotano intorno, il più delle volte non collegate fra loro, ma che si riferiscono tutte a un unico messaggio amplificandolo, creando così forti impressioni emotive negli ascoltatori.

Mostrando infatti agli spettatori come tutte queste storie chiave sono legate l’una all’altra, si potrà trasmettere loro l’importanza e il peso del messaggio.

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LE TECNICHE DELLO STORYTELLING

8. Struttura a petalo

La Struttura a petalo si presta a:

• Mostrare come i fili di una storia sono interconnessi;

• Illustrare diversi scenari possibili di una stessa idea o progetto;

• Amplificare il messaggio centrale di un racconto.

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LE REGOLE PER LO STORYTELLING

1. Scegliere la storia e prepararsi al meglio

In qualunque modo si decida di approcciare la storia che si vuole raccontare, questa dovrà essere condivisa il più possibile, inclusi i media e i social network.

Indipendentemente dal canale che si sceglierà – un post su un blog, video, ebook, o presentazioni d’affari – la storia deve comunicare la mission e gli ideali dell’azienda.

Per predisporre una storia del marchio e delle sue evoluzioni nel tempo, è necessario raccogliere le informazioni, mettendo insieme gli elementi giusti per saper sviluppare i personaggi, evocare emozioni e usare al meglio le immagini.

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LE REGOLE PER LO STORYTELLING

1. Scegliere la storia e prepararsi al meglio

StackHolder Clienti Persone

Storia Date

Filmati Marketing

Registrare audio Filmare Registrare via Skype

Fotografare Fotocopiare Radunare Archiviare

Raccogliere le informazioni sull’azienda, l’ambiente, i suoi clienti, i

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LE REGOLE PER LO STORYTELLING

1. Scegliere la storia e prepararsi al meglio

Personalità Amici

Fondatori Tecnici

Dirigenti

Umili

Clienti Popolazione

• Preparare le conversazioni con i titolari e i dipendenti dell’azienda

• Realizzare le conversazioni, prendere appunti, registrare l’audio

Mentre si ascolta si prendono appunti e si registra.

Si pensa ai FILONI più interessanti.

Si trona sugli argomenti.

Interviste primarie: 90 minuti Interviste secondarie: 30 - 45

minuti

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LE REGOLE PER LO STORYTELLING

2. Esaltare le sfide

Il pubblico si lascia ispirare dagli eroi che superano ostacoli.

Una storia che si concentra solo sull’esito di una sfida non provoca interesse e non coinvolge. Anzi, annoia il pubblico. Se si intrecciano storie che ritraggono la ricerca dell’amore, della giustizia o del successo, si avrà una formula migliore per coinvolgere il pubblico.

Le storie che evidenziano gli ostacoli che un personaggio deve affrontare, coinvolgono meglio il pubblico, perché rivelano gli step necessari per sopravvivere e vincere sfide apparentemente insormontabili.

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LE REGOLE PER LO STORYTELLING

3. Tagliare le parti inutili

Nello storytelling, il focus principale è sulla capacità di conquistare il cuore del tuo pubblico. Per costruire una storia dell’azienda che sia accattivante, è necessario scegliere i dettagli giusti, eliminando quelli che non sono necessari e che non saranno funzionali a mostrare le sfide e i successi del brand e/o dei suoi prodotti/servizi.

Bisogna quindi analizza ogni dettaglio, chiedendosi se davvero è di aiuto per far comprendere al pubblico cosa l’azienda fa e quindi spingerlo ad una determinata azione.

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LE REGOLE PER LO STORYTELLING

4. Scegliere un formato coerente con la storia

Una storia può essere condivisa in diversi formati, ma per ognuno di essi si devono analizzare i punti di forza e di debolezza. Ad esempio, per le storie narrate attraverso i video, si deve prestare attenzione a:

• Espressioni facciali;

• Volume e tono (voce e tono devono essere coerenti tra loro);

• Gesti delle mani;

• Contatto visivo;

• Pause e ritmo.

Per i formati testuali, gli aspetti da considerare potrebbero essere:

• Ritmo della storia (né troppo lento né troppo veloce);

• Leggibilità (testo suddiviso in brevi paragrafi, uso degli elenchi

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LE REGOLE PER LO STORYTELLING

5. Controllare il ritmo

Il ritmo si riferisce alla velocità con cui la storia viene raccontata.

Una storia con un ritmo troppo lento annoia il pubblico, mentre se la storia procede troppo velocemente il pubblico non riesce a seguirla.

Si può sicuramente giocare con il ritmo, ma si deve essere sicuri che il pubblico riesca a seguire tutti i passaggi del racconto. Questo è ancora più di vitale importanza quando si crea un video.

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LE REGOLE PER LO STORYTELLING

6. Personalizzare

Il pubblico apprezza storie che parlano anche di problemi e fallimenti.

Questa consentirà al pubblico di capire che ci sono persone reali dietro a un brand o a un’attività o a un’organizzazione e quindi di stabilire un legame con loro.

In questo modo, sarà più facile guadagnarsi la fiducia del pubblico.

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LE REGOLE PER LO STORYTELLING

7. Inserire un elemento umano

Le storie sono funzionali alla creazione di connessioni emotive. Inserire un elemento umano consente di entrare in contatto con il pubblico e persuaderlo a provare il brand e/o a scegliere i prodotti/servizi.

Creare un legame di empatia con il pubblico è il modo migliore per spingerlo a utilizzare un prodotto o un servizio. Vendere un’esperienza è il modo migliore per mostrare al pubblico cosa si vuole dire.

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LE REGOLE PER LO STORYTELLING

8. Mostrare al tuo pubblico cosa può ottenere o perdere

Ogni storia include un conflitto o una criticità che il protagonista deve risolvere. Quando si identificano i momenti che contano nella storia, il pubblico deve potersi immedesimare di più e entrare in contatto con i protagonisti, fino a sentirsi emotivamente coinvolti. Il pubblico tifa per il protagonista affinché superi gli ostacoli che gli si presentano dinanzi.

Mostrare nella storia del brand cosa in futuro il cliente può guadagnare o perdere è un modo alternativo di enfatizzare i problemi che hanno e come la soluzione proposta dall’aziemda per porvi fine.

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LE REGOLE PER LO STORYTELLING

9. Mettere un pò di pepe alla tua storia con una sorpresa

Dare alla storia una piega inaspettata contribuisce a renderla più avvincente, accattivante e coinvolgente. Questo offre al tuo pubblico una ragione in più per prestare attenzione a quello che si vuole dire e aiuta ad acquisire un valore aggiunto rispetto alla concorrenza.

Un esempio valido è rappresentato dalle serie TV che aggiungono colpi di scena unici durante l’arco di una stessa stagione, al fine di tenere alto il gradimento del pubblico. Questa tecnica serve a creare suspense e a coinvolgere il pubblico, in attesa di ciò che accadrà.

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LE REGOLE PER LO STORYTELLING

9. Mettere un pò di pepe alla tua storia con una sorpresa

Tutte e tre le fasi di una storia (inizio, parte centrale e fine) devono risultare solide. Queste sono le tre parti principali di ogni storia e ognuna di esse ha uno scopo preciso.

L’inizio deve essere in grado di catturare subito l’attenzione del pubblico per essere certo che resti incollato allo schermo.

La parte centrale dovrebbe contenere un buon colpo di scena funzionale a mantenere alto l’interesse del pubblico.

La risoluzione è la parte in cui tutti gli ostacoli vengono superati e i problemi risolti. Dovrebbe offrire una buona conclusione che influenza il tuo pubblico e lo spinge verso un’azione specifica.

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LE REGOLE PER LO STORYTELLING

10. Non dire al tuo pubblico cosa dovrebbe capire

Lascia che il pubblico scopra da solo cosa deve capire.

Una storia con una morale troppo esplicita non riuscirà ad intrattenere e a influenzare il pubblico.

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LE REGOLE PER LO STORYTELLING

11. Usare un linguaggio naturale

Bisogna esprimersi in modo naturale.

Lo storytelling è soprattutto comunicazione e connessione. L’uso di un linguaggio troppo formale, può far sembrare il tutto non autentico.

E’ fondamentale preoccuparsi del pubblico e non dell’immagine.

Raccontare la storia del brand deve essere funzionale a rappresentare le varie modalità attraverso le quali l’azienda può aiutare il suo pubblico e non a mostrarsi per come si vorrebbe essere visti.

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LE REGOLE PER LO STORYTELLING

12. Comunicare visivamente

Nel raccontare la storia, bisogna usare una comunicazione che evochi emozioni e presti attenzione ai sensi per spingere il pubblico a usare la sua immaginazione e agli elementi visivi, che rendono le storie più interessanti e facile da ricordare.

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