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CITTA' DI CONVERSANO

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Academic year: 2022

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RG

ELABORATO:

RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO:

geom. Girolamo Pesole

CITTA' DI CONVERSANO

PROVINCIA DI BARI

PROGETTISTA e DIRETTORE DEI LAVORI:

Ing. Angela ADDAMIANI

PROGETTO PRELIMINARE - DEFINITIVO - ESECUTIVO

RELAZIONE GENERALE

P.O. 2007 - 2013 Asse II - Linea di Intervento 2.4

Azione 2.4.1

LINEE GUIDA PER IL FINANZIAMENTO DI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO DELLA

PATRIMONIO EDILIZIO DEL SETTORE TERZIARIO

PROGETTO PER GLI INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO PRESSO LA SCUOLA DELL'INFANZIA "VIA SASSARI"

II CIRCOLO DIDATTICO UBICATA IN VIA SASSARI - CONVERSANO (BA)

DIRETTORE AREA LL.PP. - MANUTENZIONE - PATRIMONIO: Geom. Girolamo PESOLE

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P.O. F.E.S.R. 2007-2013

ASSE II - LINEA DI INTERVENTO 2.4 - AZIONE 2.4.1

PROMOZIONE DEL RISPARMIO ENERGETICO E DELL’IMPIEGO DI ENERGIA SOLARE NELL’EDILIZIA PUBBLICA NON RESIDENZIALE

Progetto per gli interventi di efficientamento energetico presso la Scuola dell’infanzia

“Via Sassari” II circolo didattico ubicata in via Sassari-Conversano (Ba)

INDICE

1. PREMESSA

2. DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO ALLO STATO ATTUALE 3. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DA PROGETTO

3.1 Riqualificazione energetica sull’involucro edilizio

3.2 Adeguamento ed efficientamento dell’impianto termico

3.3 Solare termico per impianto produzione acqua calda sanitaria

3.4 Realizzazione di impianto di illuminazione con corpi illuminanti autodimmerabili 3.5 Sostituzione dei rubinetti idrici esistenti con rubinetti temporizzati a pulsante 3.6 Impianto di recupero delle acque meteoriche

4. PRINCIPALI PROVVEDIMENTI NORMATIVI DI RIFERIMENTO GENERALE

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P.O. F.E.S.R. 2007-2013

ASSE II - LINEA DI INTERVENTO 2.4 - AZIONE 2.4.1

PROMOZIONE DEL RISPARMIO ENERGETICO E DELL’IMPIEGO DI ENERGIA SOLARE NELL’EDILIZIA PUBBLICA NON RESIDENZIALE

Progetto per gli interventi di efficientamento energetico presso la Scuola dell’infanzia

“Via Sassari” II circolo didattico ubicata in via Sassari-Conversano (Ba)

RELAZIONE GENERALE

1. PREMESSA

La seguente relazione illustrativa è relativa al progetto preliminare-definitivo-esecutivo degli

“interventi di efficientamento energetico presso la Scuola dell’infanzia “Via Sassari” II circolo didattico ubicata in via Sassari-Conversano (Ba)”.

La scuola, comprendente aree a verde e viabilità interna, confina sul lato principale con via Sassari e per la restanti lati con pubblica via.

In coerenza con gli atti programmatori e regolamentari di miglioramento della sostenibilità ambientale e delle prestazioni energetiche del patrimonio edilizio del settore terziario, il progetto mira da un lato al miglioramento della sostenibilità ambientale e delle prestazioni energetiche del patrimonio edilizio esistente e dall’altro alla diffusione in ambito urbano della “cultura dell’abitare sostenibile” anche nel caso in cui, come nel nostro, non ci troviamo di fronte ad edifici ad uso residenziale, bensì ad un edificio scolastico.

Pertanto gli interventi sono rivolti a promuovere l’uso sostenibile delle risorse, aumentare l’impiego di fonti rinnovabili riducendo le emissioni di gas serra e di altri inquinanti, sviluppare il sistema di servizi e tecnologie eco-compatibili, diffondere e promuovere l’efficienza, l’innovazione e il risparmio in campo energetico-ambientale.

Gli interventi di riqualificazione energetica da effettuarsi sull’edificio sono di seguito descritti; essi contribuiranno al miglioramento delle prestazioni termiche di tutto l’involucro edilizio e cioè murature esterne, solaio di copertura, infissi esterni e impianto termico di riscaldamento.

Il progetto prevede:

• interventi di riqualificazione energetica sull’involucro edilizio consistenti nell’ inserimento di pannelli isolanti e nella sostituzione degli infissi;

• lavori di adeguamento ed efficientamento dell’impianto termico;

• impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria;

• la realizzazione di impianto di illuminazione con corpi illuminanti autodimmerabili;

• la sostituzione dei rubinetti idrici esistenti con rubinetti temporizzati a pulsante;

• la risistemazione delle aree non permeabili e la realizzazione di un impianto di irrigazione con alimentazione idrica alimentata dalle acque bianche di recupero dei tetti.

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ASSE II - LINEA DI INTERVENTO 2.4 - AZIONE 2.4.1

PROMOZIONE DEL RISPARMIO ENERGETICO E DELL’IMPIEGO DI ENERGIA SOLARE NELL’EDILIZIA PUBBLICA NON RESIDENZIALE

Progetto per gli interventi di efficientamento energetico presso la Scuola dell’infanzia

“Via Sassari” II circolo didattico ubicata in via Sassari-Conversano (Ba)

2. DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO ALLO STATO ATTUALE

La scuola, prevista per una capienza di 200 alunni e circa 18 addetti sorge su un’area di circa 2600 mq di cui 1100 coperti.

L’edificio scolastico è costruito da un unico corpo di fabbrica ad un solo livello, distribuito da un ampio salone interno su cui si affacciano le sezioni didattiche, i servizi igienici, gli ambienti destinati al personale della scuola ed alla mensa.

Il “salone” interno è illuminato ed areato da ampi lucernari e da un “giardino d’inverno”.

Le aule, mediamente di dimensioni m. 6.0 x 6.0, sono rifinite ad intonaco civile ed idropittura, e sono dotate di porta d’accesso in legno ed infissi metallici esterni.

L’edificio presenta struttura portante in c.a. costituita da travi e pilastri dello spessore minimo di cm 30; muri perimetrali e divisori interni in conci di tufo e laterizio forato rispettivamente dello spessore di cm 30 e 10, tutti protetti con intonaco normale dello spessore di circa cm 1,5.

Analogamente il manufatto destinato alla centrale termica presenta struttura portante in c.a., muratura in tufo e solai in latero-cemento da cm 30 protetti con intonaco dello spessore di cm 1,5.

3. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DA PROGETTO

3.1 Riqualificazione energetica sull’involucro edilizio

Dal punto di vista meramente tecnico, gli interventi di riqualificazione energetica da effettuarsi sull’edificio, contribuiranno in maniera decisiva al miglioramento delle prestazioni termiche di tutto l’involucro edilizio (murature esterne, solaio di copertura, infissi esterni, impianto termico di riscaldamento, ecc.) e saranno pertanto naturalmente conseguenti i benefici sia da un punto di vista energetico (risparmio delle risorse e miglior rendimento degli impianti), ambientale (minori emissioni inquinanti, ecc.) ed economico finanziario (migliore utilizzo della struttura e delle condizioni di utilizzo da parte degli utenti, minori costi delle utenze, minori costi dovuti a una manutenzione programmata, ecc.).

Nel dettaglio si prevede:

• Applicazione alla muratura esterna di “cappotto termico” con pannelli di polistirene espanso dello spessore di 8 cm;

• Coibentazione dei solai di copertura con pannelli di polistirene espanso dello spessore di 6 cm

• Sostituzione di tutti gli infissi con infissi in PVC con vetrocamera a bassa emissività.

3.2 Adeguamento ed efficientamento dell’impianto termico

L’impianto di riscaldamento previsto per l’edificio sarà di tipo centralizzato con Centrale Termica ubicata nell’esistente locale adiacente al fabbricato.

La centrale termica come illustrato nell’elaborato grafico relativo ha due pareti, di lunghezza complessiva pari al 50% del perimetro del locale, confinanti con spazio scoperto.

– Le strutture portanti e separanti avranno caratteristiche di resistenza al fuoco REI 120, per la presenza sulle murature di separazione di intonaco isolante e di porte tagliafuoco.

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ASSE II - LINEA DI INTERVENTO 2.4 - AZIONE 2.4.1

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Progetto per gli interventi di efficientamento energetico presso la Scuola dell’infanzia

“Via Sassari” II circolo didattico ubicata in via Sassari-Conversano (Ba) – L’altezza del locale è pari a 3.15 m.

– All’interno del locale sono presenti griglie di ventilazione permanente.

– L’accesso alla centrale avviene direttamente dall’esterno con porta apribile verso l’esterno, e sarà costituita in lamiera di acciaio e pertanto in classe 0 di reazione al fuoco. Non esistono impedimenti all’accesso agli organi di regolazione, sicurezza e controllo e per la manutenzione ordinaria.

IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE E TERMINALI

E' prevista la realizzazione del nuovo impianto di distribuzione con tubazioni di montante in acciaio zincato che correranno a vista o in controsoffitti ispezionabili in tutte le zone. Dalle suddette tubazioni verranno effettuati gli stacchi verso i corpi scaldanti con tubazioni in rame isolato con gli spessori minimi richiesti dalla normativa vigente. I percorsi delle reti sono chiaramente individuabili sugli elaborati grafici esecutivi.

Per quanto concerne le unità terminali, le stesse possono essere individuate in due tipologie:

• Termoconvettori: a servizio di tutti gli ambienti

• Radiatori in acciaio: a servizio dei WC

I termoconvettori da installare sono stati scelti in funzione anche delle caratteristiche di sicurezza che possiedono. Risultano infatti idonei per la posa in ambienti frequentati da bambini poiché dotati di mantello con spigoli arrotondati; griglia di mandata e ripresa con una rete secondaria di sicurezza a prova di matita, chiusure di sicurezza del pannello frontale, ecc.

Ogni singolo ambiente verrà gestito localmente mediante sistemi a bordo terminale (termostato/valvole termostatiche), valvole termostatiche sui radiatori e valvole a tre vie deviatrici sui termoconvettori.

Per maggiori dettagli si rimanda alla relazione specialistica allegata 3.3 Solare termico per impianto produzione acqua calda sanitaria

Al fine di garantire la produzione di acqua calda sanitaria è prevista l’istallazione di n. 2 pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, comprensivo di boyler di accumulo termico della capacità pari a 200 litri, aerotermo per il controllo della temperatura, impianto elettrico, valvole, tubazioni, isolante ed ogni altro onere e accessorio.

I pannelli solari saranno installati sul lastricato solare di copertura scuola dell'infanzia.

3.4 Realizzazione di impianto di illuminazione con corpi illuminanti autodimmerabili

Con tale intervento si prevede la sostituzione delle attuali plafoniere costituite da tubi fluorescenti con reattore magnetico, accenditore e condensatore, con apparecchi a LED dotati di alimentatore elettronico con autoregolazione della luminosità (autodimmer) e autocalibrazione del set point di luminosità.

Questi apparecchi di illuminazione integrano:

• un sensore di luce ambiente e un circuito di regolazione automatica della luce emessa dal dispositivo, in grado di autoregolarla in funzione della luce ambiente, mantenendo costante la luce

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ASSE II - LINEA DI INTERVENTO 2.4 - AZIONE 2.4.1

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Progetto per gli interventi di efficientamento energetico presso la Scuola dell’infanzia

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nell’ambiente illuminato, in modo da ridurre automaticamente la luce emessa in presenza di luce ambiente di origine naturale, con il vantaggio di risparmio di energia elettrica consumata;

• uno speciale sistema di auto-calibrazione del sensore di luce, basato su di un algoritmo auto- adattativo alla intensità di lucenaturale presente nell’ambiente.

DESCRIZIONE:

La seguente figura illustra uno schema complessivo del nuovo dispositivo.

FUNZIONAMENTO

L’alimentatore elettronico gestisce il sensore di luminosità necessario per la autoregolazione e pilota la sorgente luminosa con l’opportuna potenza elettrica. Appena installato l’apparecchio di illuminazione, si attiva una procedura automatica di auto-calibrazione del sensore di luce, che consente l’adattamento alle caratteristiche luminose del contesto in cui è stato posizionato. Viene misurata automaticamente la luce riflessa dal pavimento e dagli oggetti illuminati; in base a tale misura avviene la regolazione il cui obiettivo è mantenere costante nel tempo la quantità di luce riflessa medesima. La luce riflessa è la somma della luce proiettata sul pavimento dall’apparecchio di illuminazione e della luce naturale presente nell’ambiente, proveniente ad esempio da finestre e lucernari.

E’ evidente come mantenere costante la somma equivalga a calare automaticamente la luce emessa dall’apparecchio di illuminazione quando aumenta la luce ambiente. L’apparecchio di illuminazione incorpora una funzione di auto-calibrazione continua che è auto-adattativa alle mutevoli condizioni ambientali in cui la lampada è inserita. Il nuovo dispositivo, grazie alla calibrazione adattativa, immediatamente dopo l’installazione ha già misurato le condizioni di riflessione nell’ambiente in cui è installato, ed è già in grado di stimare il corretto mix di luce emessa dall’apparecchio e luce naturale presente nell’ambiente, stima che con il passare delle ore

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diventa via via più accurata, e si adatta automaticamente alle variazioni geometriche dell’ambiente. La autoregolazione della luce avviene mediante la misura della luce riflessa dalla zona illuminata.

PRIMA INDIVIDUAZIONE DELLA CONDIZIONE DI CALIBRAZIONE

Non appena l’apparecchio di illuminazione è stato installato, nelle prime ore di funzionamento, la sorgente luminosa è pilotata periodicamente alla massima intensità. Durante tali periodi ad alta intensità l’apparecchio misura la luce riflessa dal pavimento tramite il sensore di luminosità incorporato e definisce il valore di calibrazione pari all’intensità della luce letta. Se casualmente ciò avviene in corrispondenza di una situazione in cui vi è assenza di luce naturale, la calibrazione è già quella corretta Da questo momento in poi il dispositivo regolerà la luce in modo da mantenere costante la luce riflessa, quindi in caso di aumento della luce naturale, verrà automaticamente diminuita la potenza in modo da sottrarre il contributo di luce artificiale fornito dalla lampada per una quantità pari alla luce naturale presente. La regolazione avviene fino al minimo di luminosità emessa possibile.

RICALIBRAZIONE PERIODICA DELL’APPARECCHIO

Per affinare il funzionamento, l’apparecchio di illuminazione aggiorna periodicamente il valore di calibrazione (circa 1 vota ogni ora) effettuando successive ricalibrazioni mediante la misura della luce riflessa a piena potenza. La condizione corretta di calibrazione risulta raggiunta quando l’istante di ricalibrazione avviene in un contesto di assenza di luce naturale, evento altamente probabile e frequente in un contesto in cui è installato un apparecchio di illuminazione. Gli eventi di ricalibrazione sono nascosti all’utente in modo da non produrre fastidio: l‘apparecchio di illuminazione, automaticamente, prima di ogni evento di ricalibrazione, aumenta lentamente la luce dal valore corrente al valore massimo in qualche minuto e poi si riporta lentamente al valore di regolazione dopo la misura. Il seguente diagramma temporale illustra tale funzionamento.

L’algoritmo di auto calibrazione incorpora meccanismi di correzione per la eliminazione dei possibili funzionamenti non corretti.

Si prevede pertanto di utilizzare apparecchi a plafone o sospensione con controllo dell'abbagliamento di tipo Dark light.

CARATTERISTICHE GENERALI

Potenza equivalente 2x58W

Conformità EN 60598-1, EN 60598-2-2,

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Progetto per gli interventi di efficientamento energetico presso la Scuola dell’infanzia

“Via Sassari” II circolo didattico ubicata in via Sassari-Conversano (Ba) UNI9554:1989, DIN 18032-3:1997-04

Grado di protezione IP20

Installazioni plafone, sospensione, fila continua Alimentatore elettronico

Corpo Lamiera di acciaio verniciata alle polveri di poliestere Ottica Lamellare di tipo Dark light UGR<19 L<200cd/mq 65°

3.5 Sostituzione dei rubinetti idrici esistenti con rubinetti temporizzati a pulsante

Secondo le statistiche europee l'Italia è seconda dopo l'Inghilterra per la quantità d'acqua immessa in rete. Il fabbisogno italiano è così suddiviso: 60% destinato agli usi agricoli, 28% agli usi industriali, 12% agli usi civili; purtroppo va notato che globalmente circa il 70% dell'acqua viene sprecata o comunque non riutilizzata.

Il consumo d'acqua nei complessi pubblici e tra questi anche negli edifici scolastici, rappresenta per i gestori un onere ed un costo considerevole, ma la possibilità di intervenire per ridurre queste spese viene spesso sottovalutata.

Per l'acqua sanitaria, dove lo spreco è circa del 40%, le azioni possibili per limitarne il consumo all'effettivo fabbisogno dell'utente possono essere individuate e risolte controllando:

la quantità del flusso d'acquaerogato

la durata od il tempo d'erogazione

la temperatura d'impiego

La maggior parte degli sprechi avviene nelle perdite nelle reti di distribuzione dove si calcola che mediamente un 20% dei volumi d'acqua vengono perduti ed anche nei punti d'impiego.

Negli edifici pubblici (scuole, uffici pubblici, centri sportivi, ecc. ecc.) lo spreco maggiore è dovuto a flussi continui ed apparecchiature d'erogazione non ottimali (docce, rubinetti, scarichi wc, ecc.).

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Progetto per gli interventi di efficientamento energetico presso la Scuola dell’infanzia

“Via Sassari” II circolo didattico ubicata in via Sassari-Conversano (Ba)

Partendo da tali considerazioni il progetto prevede la sostituzione degli attuali rubinetti con rubinetti a tempo che consentono notevoli risparmi d'acqua potabile; difatti i rubinetti a tempo (a pulsante) che si aprono a pressione e forniscono acqua con una potata ed un tempo prefissati e si chiudono poi automaticamente senza interventi manuali; grazie a questa chiusura automatizzata risultano anche igienici dato che non richiedono alcun contatto con le mani pulite per la chiusura.

3.6 Impianto di recupero delle acque meteoriche

Il recupero dell’acqua piovana

Recenti studi hanno dimostrato che circa la metà del fabbisogno giornaliero di acqua per uso privato (corrispondente a circa 150 litri procapite per utilizzo domestico) viene impiegato per utilizzi non potabili quali lo scarico dei WC, il lavaggio degli indumenti, la pulizia di superfici e di auto o per irrigazione.

Questa quantità può essere fornita dal recupero delle acque meteoriche, lasciando che la rete idrica pubblica alimenti solo vasche da bagno, docce, lavastoviglie ed altri usi maggiormente legati all’igiene ed alla cura del corpo.

Anche nel settore pubblico l’installazione di impianti di recupero dell’acqua piovana apporta notevoli benefici. Infatti, trattenendo gli eccessi di acqua piovana dovuti a precipitazione intense, si evita il sovraccarico della rete fognaria pubblica e si riduce la presenza di acque affluenti sulle sempre maggiori superfici impermeabili quali strade e marciapiedi presenti nei centri urbani.

La qualità dell’acqua piovana

Tuttavia l’acqua piovana, prima di essere utilizzata per gli scopi sopra esposti, deve essere trattata per rimuovere ogni sostanza inquinante che può alterarne le caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche.

Tali sostanze sono rappresentate principalmente dagli inquinanti presenti in atmosfera, dalle sostanze rilasciate dai materiali che compongono i sistemi di raccolta e stoccaggio (come frammenti e polveri da cemento, tegole, guaine, tubazioni, serbatoi…), da sostanze organiche (foglie, fango, sabbia, insetti…) e da batteri e virus derivanti da sterco di uccelli che si depositano sulle superfici captanti.

È pertanto da escludere a priori l’uso potabile, mentre non risultano problemi inerenti agli utilizzi citati nel precedente paragrafo.

Impianto di raccolta e smaltimento dell’acqua piovana

L'adozione di un impianto di recupero dell'acqua piovana presuppone la piena efficienza del sistema di raccolta (canali di gronda, pluviali, pozzetti di drenaggio, caditoie, tubazioni di raccordo) e del sistema di dispersione costituito dalla fognatura pubblica.

Il sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche va dimensionato secondo le indicazioni della norma UNI 10724. I dati di base necessari per il calcolo delle sezioni di grondaie, pluviali e collettori devono tener conto dei:

• dati climatologici quali quantità e durata delle piogge;

• dati geometrici ovvero la sommatoria delle superfici che possono ricevere le precipitazioni.

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Un impianto di raccolta e smaltimento, che nel nostro caso assume la funzione prevalente di recupero, deve considerare sia gli aspetti funzionali e strutturali che quelli estetici.

Materiali e componenti devono uniformarsi alle corrispondenti norme di prodotto. Essi devono resistere all'azione chimica degli inquinanti atmosferici ed alle azioni meccaniche quali grandine, vento, precipitazioni nevose se abbondanti, ecc. Inoltre i bocchettoni devono essere del diametro delle tubazioni che seguono e tutte le caditoie devono essere sifonate.

Inoltre, al fine di risolvere il frequente problema dell'intasamento delle grondaie e dei pluviali, causato da accumuli di foglie e altri residui che cadono sulle coperture, è opportuno utilizzare particolari reti tubolari in materiale plastico da inserire nella sezione libera della grondaia, tagliandola a smusso in corrispondenza degli angoli del canale di gronda e a pezzi tra una staffa e l’altra quando queste sono del tipo registrabile con fissaggio superiore.

Impianto di recupero

L'impianto per ottimizzare il recupero dell'acqua piovana è composto sostanzialmente da due sottosistemi: quello di accumulo e quello di riutilizzo vero e proprio.

Mentre il primo possiede le caratteristiche di un comune impianto di scarico per tipologia dei materiali e sistema di posa in opera, il secondo è a tutti gli effetti un impianto di tipo idraulico che serve a prelevare l'acqua stoccata nei serbatoi e a distribuirla agli apparecchi che la riutilizzano.

Questi ultimi devono quindi essere allacciati ad un "doppio impianto" (impianto idrico normale e impianto di recupero) che permetta il prelievo differenziato in relazione ai consumi e alla disponibilità delle riserve.

Per evitare pericoli di contaminazione, tubazioni e terminali dell'impianto di riciclaggio devono essere marchiati in modo chiaro per poterli distinguere chiaramente in caso di successive modifiche tecniche; nello stesso modo, su eventuali punti di prelievo (rubinetti, ecc.), deve essere esposta in modo ben visibile la scritta "acqua non potabile".

CALCOLO DELLE QUANTITA’ DI ACQUA PIOVANA CAPTABILE

Stima delle precipitazioni medie

In meteorologia la pioggia si misura in millimetri, ma l’altezza media di una precipitazione può essere espressa anche al volume di acqua caduta su una data superficie. Ad esempio, è equivalente indicare una precipitazione pari a 10 mm o pari a 10 litri/m2.

I valori misurati sul territorio nazionale cambiano non solo da regione a regione, ma anche da zona a zona, ed in maniera notevole. Il dato medio per l’Italia equivale ad un afflusso di circa 990 mm annui. Tuttavia per un corretto dimensionamento è bene ricorrere a dati aggiornati negli annuari appartenenti al comune dove sarà ubicato l’impianto desiderato.

In tal merito si riporta sotto la tabella sulle piogge totali mensili ed annue rilevate presso la stazione di Conversano(lat. 40°57’47.44” long. 17°6’50.65”) negli anni dal 1921 al 2010 disponibile sul sito dell’Ufficio Idrografico e Mareografico della Regione Puglia - Settore Protezione Civile:

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ASSE II - LINEA DI INTERVENTO 2.4 - AZIONE 2.4.1

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Progetto per gli interventi di efficientamento energetico presso la Scuola dell’infanzia

“Via Sassari” II circolo didattico ubicata in via Sassari-Conversano (Ba)

Il dato medio rilevabile dalla tabella di cui sopra è pari a 658 mm annui.

Calcolo della superficie totale di raccolta

La superficie esposta alla pioggia che si intende utilizzare per il recupero viene considerata indipendente dalla pendenza e dalla forma (in quanto si considera la proiezione orizzontale) ed è pari a circa 700 mq. Tale valore deve però essere moltiplicato per un coefficiente di deflusso che tiene conto della differenza tra la pioggia caduta sulla superficie di raccolta e la quantità di acqua che effettivamente affluisce al serbatoio di accumulo. Tale coefficiente assume valori diversi in funzione della pendenza e della natura della superficie di raccolta, come evidenziato nella tabella sottostante:

SUPERFICIE DI RACCOLTA COEFFICIENTE DI DEFLUSSO

Tetto duro spiovente 0,8 - 0,9

Tetto piano non ghiaioso 0,8

Tetto piano ghiaioso 0,6

Superficie lastricata 0,5

Tetto verde intensivo 0,3

Tetto verde estensivo 0,5

Asfalto 0,8

Nel caso in esame si considera un coefficiente pari a 0,8.

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ASSE II - LINEA DI INTERVENTO 2.4 - AZIONE 2.4.1

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Progetto per gli interventi di efficientamento energetico presso la Scuola dell’infanzia

“Via Sassari” II circolo didattico ubicata in via Sassari-Conversano (Ba)

DETERMINAZIONE DELLA QUANTITA’ ANNUALE DI ACQUA PIOVANA CAPTABILE

In base a quanto ottenuto nei punti precedenti, la formula utilizzata per determinare il volume di acqua piovana che è possibile accumulare in un anno è la seguente (per i calcoli che seguono è stato utilizzato il modello fornito dalla norma E DIN 1989-1:2000-12):

Volumecaptato= Precipitazione media annua × superficie di raccolta × coefficientedi deflusso

= litrim anno

×

658 2 x 1400 m2 x 0.8≅ 736.960 litrianno

CALCOLO DEL VOLUME DEL SERBATOIO

La superficie da irrigare risulta essere di circa mq 600 con un fabbisogno medio annuo di circa 240.000 litri/anno. Per assicurare una idonea riserva di sicurezza, bisogna tener conto di un periodo secco medio, ovvero del numero di giorni durante i quali si può verificare assenza di precipitazioni; il valore di letteratura solitamente considerato è di 21 giorni. Per quanto sopra esposto lo scrivente tecnico ritiene sufficiente procedere all’installazione del così come indicato negli elaborati grafici di progetto.

SERBATOIO

Il serbatoio rappresenta il cuore dell’intero sistema di recupero dell’acqua piovana.

L’individuazione del modello adatto a soddisfare le richieste di un impianto di accumulo dipende da una serie di caratteristiche correlate tra loro ed esposte nell’elenco seguente:

• La posizione influisce sul tipo di sotto-sistema di distribuzione (con o senza pompa) e quindi anche sugli utilizzi (secondo sistema solo per annaffiature, lavaggio auto, ecc.), sui costi complessivi di installazione e manutenzione, sulla forma (compatta per interno, resistente per interramento) e sui materiali impiegati. Le alternative riguardo alla dislocazione del serbatoio possono essere: fuori terra, all’interno dell’edificio (cantina, garage, ecc.) e interrato. L’edificio sarà servito da un impianto con serbatoio interrato: il posizionamento entro terra, anche se più oneroso, consente di eliminare ingombri in vista non sempre compatibili con le esigenze funzionali ed estetiche dell’edificio e consente l’installazione di manufatti anche di grande capienza; la sequenza di posa in opera prevede:

• scavo secondo le dimensioni della cisterna e alla profondità utile per il raccordo con il sistema di raccolta dell’acqua piovana;

• rispettare la distanza di almeno un metro da murature e altre opere di fondazione;

• formazione di un letto di sabbia compattata e livellata (terreni con densità superiori a 1500 kg/mq) ovvero di una soletta in calcestruzzo dello spessore minimo di 10 cm; nel caso la profondità di posa in opera possa essere interessata dalla presenza (anche periodica o eccezionale) di falde acquifere occorre provvedere all’ancoraggio del serbatoio ad una soletta appositamente dimensionata per costituire elemento di zavorramento;

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ASSE II - LINEA DI INTERVENTO 2.4 - AZIONE 2.4.1

PROMOZIONE DEL RISPARMIO ENERGETICO E DELL’IMPIEGO DI ENERGIA SOLARE NELL’EDILIZIA PUBBLICA NON RESIDENZIALE

Progetto per gli interventi di efficientamento energetico presso la Scuola dell’infanzia

“Via Sassari” II circolo didattico ubicata in via Sassari-Conversano (Ba)

• introduzione del serbatoio utilizzando il sistema di sollevamento indicato dal produttore;

• riempimento del serbatoio con acqua e contemporaneo rinfianco e costipazione con sabbia saturata d’acqua del volume di scavo residuo;

• completamento dell’interramento e posa del chiusino di accesso al serbatoio;

• nel caso la proiezione in superficie della zona di interramento del serbatoio sia interessata dal transito di veicoli, occorre realizzare a livello del suolo una piastra di calcestruzzo per la ripartizione dei carichi a norma delle disposizioni vigenti.

CAPIENZA

Il corretto dimensionamento avverrà in seguito ad un’attenta valutazione di tutte le variabili che definiscono le specifiche caratteristiche ambientali (piovosità locale, dimensioni e tipo delle superfici di raccolta, ecc.) e prestazionali richieste (fabbisogni, gamma di utilizzi, ecc) come da calcolo sopra riportato. Laddove esistano problemi relativi allo sviluppo in profondità dello scavo (terreno roccioso, ecc.) o dove vengano previsti possibili sviluppi o integrazioni dello stoccaggio sarà possibile ricorrere al posizionamento in parallelo di più serbatoi. La posa in opera prevede l’affiancamento delle cisterne collegate alla base da tubazioni di raccordo che consentono l’immissione e l’estrazione contemporanea dell’acqua da tutti i serbatoi evitando le conseguenze negative derivate da fenomeni di stagnazione o svuotamento.

FORMA

I serbatoi in produzione hanno generalmente forma cilindrica con asse disposto in senso orizzontale. Quest’ultima è considerata la più adatta per lo stoccaggio poiché l’incremento della quantità d’acqua introdotta non provoca la diminuzione della superficie esposta all’aria con benefici effetti sulla sedimentazione, sul risciacquo durante la tracimazione (effetto "skimmer") e sulla qualità dell’acqua in generale.

La sagomatura dell’involucro prevede quasi sempre la presenza di corrugazioni, costolature e pieghe che funzionano da rinforzo della carenatura.

Sul fondo del manufatto possono essere ricavati intagli o incastri dove è possibile infilare le

"forchette" degli elevatori e facilitarne lo spostamento.

MATERIALE

I serbatoi sono realizzati in materiali compatibili con le normative che riguardano lo stoccaggio delle acque destinate al consumo umano. Generalmente si tratta di polietilene alta densità, materiale riciclabile ma poco resistente agli urti che impone cura nelle operazioni di movimentazione.

MANUTENZIONE

Il mantenimento in efficienza del manufatto prevede:

• continuo controllo visivo (opacità) e olfattivo dell’acqua accumulata;

• controllo della chiusura dei pozzetti di accesso alla cisterna;

• pulizia interna almeno ogni 5-10 anni.

(15)

P.O. F.E.S.R. 2007-2013

ASSE II - LINEA DI INTERVENTO 2.4 - AZIONE 2.4.1

PROMOZIONE DEL RISPARMIO ENERGETICO E DELL’IMPIEGO DI ENERGIA SOLARE NELL’EDILIZIA PUBBLICA NON RESIDENZIALE

Progetto per gli interventi di efficientamento energetico presso la Scuola dell’infanzia

“Via Sassari” II circolo didattico ubicata in via Sassari-Conversano (Ba)

IMPIANTO DI IRRIGAZIONE

L’impianto di irrigazione delle acque meteoriche, prevede un sistema di captazione diretta di n.3 pluviali esistenti fino a confluire in una vasca di raccolta acque meteoriche in polietilene da interro. Da quest’ultima, tramite un sistema di distribuzione in PEHD/PELD, sarà realizzato un impianto di irrigazione delle aree a verde pressurizzato attraverso una elettropompa sommersa.

Il tutto è riportato negli elaborati grafici, Capitolato e computi.

4. PRINCIPALI PROVVEDIMENTI NORMATIVI DI RIFERIMENTO GENERALE

Normativa generale

-D.Lgs. n. 163/2006 "Codice dei Contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE"

-Decreto Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010 n°207 Impianti e Risparmio energetico

- D. del 22 gennaio 2008, n. 37 - Ministero dello sviluppo economico. Decreto recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici

- D.Lgs. 19 agosto 2005, n. 192 - “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia”

- D.Lgs. 29 dicembre 2006 - Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192

- D.P.R 2 aprile 2009, n. 59 - Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia

- L. Regione Puglia 10 giugno 2008, n. 13 - “Norme per l’abitare sostenibile”

Sicurezza dei lavoratori

- D. LGS. 9 aprile 2008, n. 81 - Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro

- D. LGS 3 agosto 2009, n. 106 - Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Conversano 16/06/2014

Il Tecnico Ing. Angela Addamiani

Riferimenti

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