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SAN MAURO PASCOLI Affiliato: STUDIO MYRICAE S.R.L. VIA G. PASCOLI, 34/A n e f sanmauropascoli1.tecnocasa.

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ore 21.00

19.10.2021

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AFFIDATI A NOI

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#DAIBURDEL

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CESENA FC MAGAZINE

Non ce ne vogliano, ma la notizia del giorno, intesa come nona giornata di campionato, che si affaccia alla deci- ma, è sicuramente il ritorno sugli spal- ti del colore e del calore degli Ultras.

Quasi 400 tifosi assiepati insoli- tamente non in una curva, il loro habitat naturale, ma in uno spicchio di tribuna laterale dello stadio Benelli di Pesaro, hanno cantato e sostenuto a gran voce la squadra bianconera e per questa sera ci attendiamo una bella cornice di pubblico con una Curva Mare che accoglierà finalmen- te degnamente i propri beniamini, di azzurro vestiti, come il vicino mare, quello appunto della “Curva Mare”.

Venendo alla squadra ci può stare il mezzo passo falso di Pesaro, fatto più di testa che di gambe, forse perché si pensava, sbagliando, di aver già la vittoria in tasca e si è rinunciato a gio- care pensando di resistere bene agli attacchi degli avversari più che meri- tevoli, rigore a parte, del pareggio.

Quindi si riparte dal bel gran bottino di diciotto punti in nove gare (media esatta di due punti a partita) con una sola sconfitta, tre pari, dopo quello

di sabato e cinque vittorie con un terzo ed inaspettato posto solitario in classifica.

Siamo a metà del girone d’andata e dovremo attendere il giro di boa a Natale per capire realmente le forze in campo di questo girone, dove non mi sembra ci siano squadre “materasso”

o corazzate imbattibili e se il Cesena maturerà, e ha tutte le possibilità per farlo, potrebbe veramente dire la sua anche ai piani molto alti.

Sabato mi sono piaciuti soprattut- to l’ordine e la diligenza del primo tempo, lo stare in campo con autore- volezza e concentrazione; tutti stanno crescendo e le prossime tre gare serviranno per preparasi al meglio al mese di novembre che ci vedrà affrontare il Pescara, la Reggiana e l’Entella, neanche farlo apposta, le tre retrocesse dalla serie B dello scorso anno.

Ma ora pensiamo al Pontedera, imbufalito dall’aver perso il derby in casa contro la Lucchese, sapendo che è tornato in campo, anzi sugli spalti, anche il 12° uomo.

Forza Cesena, sempre.

Daniele Magnani

IL PUNTO

BENTORNATI ULTRAS

CESENA FC MAGAZINE TESTATA GIORNALISTICA n. 7/19 Depositata presso il Registro Stampa del Tribunale di Forli Anno 3 - n. 5

Proprietà: Cesena FC Via Spadolini, 110 - CESENA Direttore Responsabile:

Daniele Magnani In redazione:

Nicholas Brasini, Roberto Chiesa, Giovanni Guiducci, Cristopher Leoni, Eric Malatesta, Enrico Marinò, Gianluca Mariotti, Luca Alberto Montanari, Marco Rossi

Fotografo: Luigi Rega Grafica: Linxs Cesena Impaginazione e stampa:

GEGRAF Bertinoro (FC) Per info:

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In copertina: Da sinistra, Zecca, Ardizzone, Gonnelli e Bortolussi, con la nuova 3ª divisa ufficiale

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— Lo spicchio di Curva Mare al Benelli di Pesaro

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CESENA FC MAGAZINE

#DAIBURDEL

PRIMA SQUADRA

considerando che la mia professio- ne richiede diverse energie fisiche e mentali. Tra qualche anno mi piace- rebbe comunque rimanere all’inter- no del mondo calcistico ma ancora non so con quale ruolo».

La prossima trasferta vedrà il Cesena affrontare il Teramo, squadra nella quale hai militato per quattro anni.

Che emozioni ti suscita questa gara?

«Sicuramente per me sarà un piace- re tornare a Teramo anche perché nell’ultimo anno abbiamo giocato senza tifosi, per cui ritrovarli allo sta- dio sarà una sensazione particolare.

Per me quindi sarà una gara speciale:

ho giocato lì per quattro anni e ho lasciato tanti amici. A ogni modo appena l’arbitro fischierà l’inizio della gara saremo avversari per novanta minuti. Cosa farei qualora dovessi segnare? Penso che ci sia una via di mezzo tra l’esultare in maniera in- controllata e il non farlo in quanto ex.

Secondo me è giusto poter esultare per la propria squadra e per i propri tifosi del momento, ovviamente in maniera composta per non mancare di rispetto a nessuno».

Da queste ultime considerazioni, si evince abbastanza chiaramente la peculiarità del carattere di Ilari: «Gli amici dicono che sia una persona molto equilibrata e sono d’accordo con questa valutazione. Non sono un ragazzo che si abbatte e si esalta facilmente. È anche vero, però, che sono un po’ permaloso, anche se poi ho il pregio di provare a migliorare le critiche che mi vengono poste».

Quando Viali e Zebi, dopo la terri- bile delusione ai play-off contro il Matelica, si sono seduti a un tavolo per parlare della stagione 2021/22, il primo nome fatto è stato quello di

Carlo Ilari, reduce da quattro stagioni con la maglia del Teramo, intervallate da un’avventura con la Sambenedet- tese. L’esperto centrocampista classe

’91 è stato effettivamente il primo ac- quisto del mercato estivo bianconero:

«Era già capitato negli anni scorsi - esordisce Ilari - che il Cesena fosse interessato a me. Questa estate per fortuna si è concretizzato l’interes- samento e sono contento di essere arrivato in riva al Savio».

Per Carlo però non è la prima avven- tura in Romagna: «Ho giocato nel Santarcangelo nella stagione 2015/16 per cui ebbi modo di conoscere que- sta splendida terra già alcuni anni fa.

Ovviamente non ho saputo resistere al fascino della piadina e mi piace- rebbe molto un giorno imparare a cucinare, anche se per pigrizia e per poco tempo a disposizione non mi sono mai impegnato davvero».

Lo stesso però non si può dire sul pia- no dello studio: «Ho da poco conse- guito la Laurea Magistrale in Scienze Economiche: mi piace dedicare il mio tempo allo studio così da non farmi trovare impreparato quando termi- nerò la carriera da calciatore. Non è semplice conciliare calcio e studio,

IL PRIMO COLPO DI MERCATO, IL MARCHIGIANO CARLO ILARI, FINALMENTE A CESENA

UNA LAUREA IN

MEZZO AL CAMPO

— La grinta del ventinovenne centrocampista, nove presenze in altrettante gare (Foto Luigi Rega)

Nicholas Brasini

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Lippi ha allenato tanti giovani, molti dei quali, sia a Cesena che in giro per l’Italia, ora fanno il suo stesso lavoro: quando il maestro è bravo ed è un buon esempio, è più facile innamo- rarsi della professione di allenatore. «Sui “miei”

ventiquattro campioni del mondo, oltre la metà fanno gli allenatori e del Cesena di quei tempi, so anche che sono tutti i giorni sul campo i miei giovani d’allora, Del Bianco, Masolini, Scucu- gia e Teodorani, senza dimenticare i Piraccini, Cuttone, Calcaterra e Jozic». Il Cesena sembra aver imboccato la strada giusta per far ritornare grande il proprio settore giovanile, quindi i giovani bravi in giro ci sono? «Certo, con la sola differenza che ora sono in maggioranza gli stra- nieri. Quando allenavo la Nazionale io, potevo scegliere su un 65% di giocatori italiani, contro i 35% degli stranieri, ora è il contrario, ma bisogna perseguire nel valorizzare i nostri ragazzi ed osare qualcosina di più». Il Cesena, di tanto in tanto, lo segue o si informa su come va? «Cerco di farlo e poi ora ho un informatore in più, visto che ho un vicino di casa molto interessato, che è il papà di Nicholas Pierini, Alessandro, che ha giocato tanto anche in serie A ed ora fa pure lui l’allenatore. Tanti in bocca al lupo al Cesena».

Lui è toscano Doc, di Viareggio. Per diventare calciatore si trasferisce a Genova, sponda Samp, che lo acquista a ventun’anni e, dopo averlo girato un solo anno in C, al Savona, un certo Fulvio Bernardini lo fa debuttare in serie A, dove giocherà dieci anni, otto in A e due in B, indos- sando anche la fascia da capitano, per un totale di quasi 250 partite con la casacca doriana.

Ma l’indole da mister ce l’ha nel sangue e dopo tre anni di esperienze alla guida della Primavera blucerchiata, nel 1986 decide che è giunta l’ora di misurarsi con il calcio degli adulti e si accasa alla guida del Pontedera, in serie C2, che è quin- di la sua vera “prima squadra”.

«È vero - conferma il mister viareggino - volevo cimentarmi con il “calcio dei grandi” e la società granata fu il primo passo in quella direzione.

Pontedera aveva e ha una gloriosa storia ed una grande tradizione, è sempre stata una società seria ed importante nel panorama calcistico to- scano e nazionale. Non è mai approdata in serie B, stretta nella morsa tra Pisa ed Empoli, ma è una realtà consolidata in serie C».

Quattro anni in giro per la Toscana, tra C1 e C2:

Siena, Pistoiese e Carrarese, poi la chiamata diretta da parte del Cesena: «Si, la stagione alla Carrarese fu esaltante, rimanemmo in testa per tutto il girone d’andata, calando un po’ nella seconda parte, ma rimanendo in lotta sino alla fine del campionato di C2. Quel campionato molto probabilmente mi mise in luce e cosi

ricevetti la telefonata di Renato Lucchi, che mi convocò ad Imola, al Molino Rosso, per una chiacchierata». Direi che andò molto bene…

«Con Lucchi c’erano anche il presidente Edmeo Lugaresi e il Cavalier Pierluigi Cera, non ci volle tanto per mettersi d’accordo; fui colpito soprat- tutto dalla competenza e dalla simpatia dei tre dirigenti e così in un baleno mi trovai a guidare il Cesena, in serie A». Cesena, quindi ancor più che Pontedera, fu il secondo, ma il vero e proprio trampolino di lancio: «Come negarlo, il Cesena mi ha dato l’opportunità di allenare in serie A e la città e l’intera Romagna mi ha lasciato dei ricordi che porterò sempre nel mio cuore, avevo poco più di quarant’anni, pochi per un allena- tore e per me fu un’esperienza importante e fondamentale per la mia successiva carriera».

— Un giovane Marcello Lippi davanti alla panchina bianconera al Manuzzi 1989/90

PRIMA SQUADRA

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IL DOPPIO EX: L’ALLENATORE MARCELLO LIPPI, PARTÌ PROPRIO DAL PONTEDERA, PRIMA DI ARRIVARE A CESENA

DALLA TOSCANA IL MISTER MONDIALE

Daniele Magnani

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CESENA FC MAGAZINE

#DAIBURDEL

PRIMA SQUADRA

plessivamente solida e sbarazzina, che il Cesena non può affatto sottova- lutare. Alla guida dei toscani c’è Ivan Maraia, che siede sulla panchina del Pontedera dal 2017 e che nelle ultime due stagioni ha condotto la squadra al quarto e all’ottavo posto nel giro- ne A, strappando sempre il pass per i playoff. Tra i pali del Pontedera c’è una vecchia conoscenza del Cesena, il ventunenne Sposito che tre anni fa in D fu spesso miracoloso contro i bian- coneri quando difendeva la porta del Campobasso (unico portiere capace di parare un rigore ad Alessandro).

L’età media della squadra toscana è bassissima, tant’è che nessuno utilizza gli under come Maraia, anche se il leader della difesa è un veterano di trentasei anni come l’ex reggiano Espeche, attualmente infortunato, unico over 30 in rosa assieme al capi- tano Caponi, classe 1988 che giostra a centrocampo. Tra gli uomini più interessanti, squisitamente a livello di under, c’è il terzino sinistro Milani, seguito anche dal Cesena con grande interesse, mentre in difesa gioca l’ex ravennate Shiba, un altro che aveva incrociato il Cavalluccio in D (alla San- giustese).

Il giocatore più pericoloso è il centra- vanti Simone Magnaghi, che guida l’attacco dopo una stagione difficile e con pochissimi acuti. Nelle prime otto giornate di campionato ha realizzato cinque gol. Davanti occhio ai giova- ni Mattioli, prelevato dal Sassuolo, e soprattutto Mutton, che un anno fa indossava la maglia della Pro Sesto.

La marcia di avvicinamento alla sfida del Manuzzi, per il Pontedera, non è stata proprio indimenticabile a livello di rendimento in trasferta. Se in casa la squadra toscana viaggia con un buon passo (ma sabato scorso ha per-

so il derby con la Lucchese), fuori casa il Pontedera è reduce da tre sconfitte consecutive: 0-2 ad Ancona, 1-4 a Imo- la e 0-3 a Gubbio. I nove gol incassati negli ultimi tre viaggi hanno sporcato il rendimento di una squadra com-

L’AVVERSARIO DI TURNO

IL PONTEDERA

Luca Alberto Montanari

— Gli amaranto del Pontedera (Foto Gianni Mattonai)

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PRIMA SQUADRA

I PRECEDENTI

GUASTAFESTE INASPETTATO

della capolista è evidente e si traduce presto nella rete dei padroni di casa siglata da Buglioni. I bianconeri sem- brano in procinto di dilagare, invece il vantaggio di misura permane fino a pochi minuti dal termine, quando il Pontedera agguanta l’inaspettato pareggio. C’è un po’ di amarezza tra il pubblico cesenate, ma poco importa e al triplice fischio invade gioiosamen- te il terreno e porta in trionfo capitan Leoni e compagni.

Con il punto strappato in Romagna i toscani hanno evitato la retrocessione diretta, ma sono costretti allo spareg- gio salvezza contro la Pistoiese che li vedrà, comunque, soccombere. Pon- tedera in D e Cesena in B. Le strade delle due squadre prendono direzioni opposte per ricongiungersi solo oggi a cinquantatre anni di distanza.

Quando si parla del Pontedera Calcio ai più torna in mente la clamorosa vit- toria a Coverciano dei toscani (all’epo- ca in C2) contro la Nazionale di Arrigo Sacchi. Da semplice sparring partner per il test amichevole degli azzurri, in preparazione dei Mondiali di Usa

’94, la formazione granata si impose inaspettatamente per 2-1 e raggiunse l’apice della ribalta della sua storia.

Quasi nessuno ricorda, invece, che il Pontedera è già stato in passato un avversario del Cesena e anche in quel caso da “ospite” si trasformò in guastafeste. L’ultimo precedente tra le due formazioni risale ad oltre mezzo secolo fa. È la vigilia della festa di San Giovanni del 1968, quando il Pontedera viene in visita a Cesena. La domenica precedente i bianconeri di Cesare Meucci avevano conquistato la matematica promozione tra i cadetti in trasferta a Rimini ed ora, per l’ulti- ma giornata di campionato, c’è spazio solo per fare passerella e festeggiare la squadra vittoriosa. I cortei con le auto imbandierate, accompagna- te dai tifosi in bicicletta e motorino, animano le vie e le piazze del centro cittadino: corso Garibaldi, sotto la Porta di Santi, giù per la discesa di

San Pietro, imboccata la via del Mare e destinazione la Fiorita. Allo stadio, in una calda giornata di sole, sfila la ban- da musicale, vengono lanciati petardi in segno di festa, in cielo sono liberati piccioni e una grande “B” si alza in alto trasportata da tanti palloncini bianchi e neri.

Ai festeggiamenti non può fare da semplice spettatore il Pontedera che scende in campo affamato di punti in chiave salvezza. La superiorità tecnica

— Il corteo cittadino dei tifosi in festa verso lo stadio, all’altezza della Via Serraglio, il 23 giugno 1968 (Foto Archivio Cesena FC)

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FORMAZIONE

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por tieri

22 Benedettini Elia 22/06/1995 0/0 30 Bizzini Alessandro 19/09/2002 0/0 1 Fabbri Davide 11/04/2003 0/0 33 Nardi Michele 09/07/1986 9/-4

difensori

19 Adamoli Andrea 26/02/2001 1/0 2 Candela Antonio 27/04/2000 3/1 15 Ciofi Andrea 28/06/1999 9/0 30 Favale Giulio 25/01/1998 4/0 27 Gonnelli Lorenzo 28/06/1993 2/0 98 Lepri Tomas 22/04/2003 1/0 3 Maddaloni Rosario 02/07/1998 0/0 13 Mulè Erasmo 13/06/1999 8/0 79 Yabre Moustapha 13/07/2002 6/0 28 Pogliano Cesare 08/01/1998 3/0

centr oc ampis ti

8 Ardizzone Francesco 17/02/1992 9/1 14 Berti Tommaso 07/03/2004 5/0 6 Brambilla Alessio 16/06/2001 2/0 16 Ilari Carlo 12/12/1991 9/0 25 Missiroli Simone 23/05/1986 3/0 11 Munari Davide 27/01/2000 6/0 17 Nannelli Giovanni 17/02/2000 5/0 4 Rigoni Nicola 12/11/1990 9/0 5 Steffe’ Demetrio 30/07/1996 9/0

att acc anti

20 Bortolussi Mattia 02/05/1996 9/2 9 Caturano Salvatore 03/07/1990 9/3 10 Pierini Nicholas 06/08/1998 8/1 44 Shpendi Cristian 19/05/2003 2/0 45 Shpendi Stiven 19/05/2003 1/0 99 Tonin Riccardo 30/01/2001 6/0 7 Zecca Giacomo 06/07/1997 4/0

por tieri

1 Sposito Alex 06/06/2001 8/-14 12 Angeletti Marco 24/04/2001 1/-2 22 Nicoli Andrea 17/01/2001 0/0 30 Santarelli Lorenzo 28/12/2001 0/0

difensori

14 Bakayoko Aboubakar 14/10/1992 4/1 19 Espeche Marcos Andres 18/06/1985 8/0 23 Matteucci Emanuele 26/01/2000 7/0 5 Pretato Mattia 16/05/2002 4/0 6 Shiba Cristian 31/01/2001 7/0 26 Di Bella Leonardo 12/11/2004 0/0 15 Di Meo Nicholas 01/04/2002 0/0

centr oc ampis ti

4 Bardini Lorenzo 13/04/2000 2/0 8 Caponi Andrea 08/02/1988 9/0 10 Barba Gianluca 28/02/1995 9/1 20 Benedetti Giacomo 08/03/1999 7/0 13 Catanese Giovanni 03/01/1993 5/0 3 Milani Lorenzo 22/05/2001 9/2 2 Parodi Stefano 10/01/2001 5/0 21 Perretta Gabriele 14/01/2000 9/0 24 Regoli Gianmarco 18/02/2000 0/0 16 Marianelli Andrea 14/08/2001 4/0 17 D’Antonio Francesco 29/05/2000 0/0 25 De Ioannon Marco 09/08/2002 0/0

att acc anti

9 Magnaghi Simone 12/10/1993 9/5 11 Mutton Cristian 06/01/1999 7/3 7 Mattioli Andrea 09/09/2001 5/1 18 Benericetti Giovanni 03/01/2000 5/0 27 Del Carlo Alessandro 07/10/2004 0/0

1 REGGIANA 21 9 6 3 0 15 3

2 ANCONA MATELICA 19 9 6 1 2 17 8

3 CESENA 18 9 5 3 1 9 4

4 SIENA 16 9 4 4 1 11 3

5 PESCARA 16 9 4 4 1 17 14

6 MODENA 15 9 4 3 2 13 7

7 GUBBIO 14 9 3 5 1 11 6

8 IMOLESE 14 9 4 2 3 14 9

9 CARRARESE 14 9 4 2 3 12 14

10 VIS PESARO 13 9 3 4 2 12 13

11 V. ENTELLA 11 9 3 2 4 14 15

12 PONTEDERA 11 9 3 2 4 13 16

13 TERAMO 10 9 2 4 3 7 9

14 OLBIA 10 9 3 1 5 12 16

15 LUCCHESE 10 9 3 1 5 12 16

16 MONTEVARCHI 10 9 3 1 5 9 16

17 GROSSETO 8 9 1 5 3 4 7

18 FERMANA 5 9 1 2 6 7 15

19 PISTOIESE 5 9 1 2 6 6 15

20 VITERBESE 3 9 0 3 6 7 16

MARTEDÌ 19 OTTOBRE VITERBESE-SIENA Ore 14.30 MONTEVARCHI-OLBIA Ore 17.30

GUBBIO-CARRARESE Ore 18.30 CESENA-PONTEDERA Ore 21:00 PESCARA-MODENA Ore 21:00 FERMANA-LUCCHESE Ore 21:00

GROSSETO-TERAMO Ore 21:00 IMOLESE-PISTOIESE Ore 21:00 REGGIANA-ANCONA M. Ore 21:00 V. ENTELLA-VIS PESARO Ore 21:00

SABATO 23 OTTOBRE ANCONA M.-FERMANA Ore 17.30

IMOLESE-GROSSETO Ore 17.30 LUCCHESE-VITERBESE Ore 17.30

SIENA-PESCARA Ore 17.30 TERAMO-CESENA Ore 17.30 VIS PESARO-GUBBIO Ore 17.30

DOMENICA 24 OTTOBRE OLBIA-MODENA Ore 14.30 CARRARESE-V. ENTELLA Ore 17.30 PISTOIESE-MONTEVARCHI Ore 17.30

LUNEDÌ 25 OTTOBRE PONTEDERA-REGGIANA Ore 20.00

10ª giornata

11ª giornata

TURNO ODIERNO

PROSSIMO TURNO

CESENA pontedera

la rosa la rosa

All. William VIALI All. Ivan MARAIA

classifica SERIE C girone b

Squadra Punti Gare V P S GF GS

N. Cognome Nome Nato il Pr/Gol N. Cognome Nome Nato il Pr/Gol

— Il bravo Michele Nardi al rinvio (Foto Luigi Rega)

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TORINO +39 011 0898761 torino@arkigest.it

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FILIALE DI RIMINI Via Pomposa, 43/a

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FILIALE DI MILANO Viale Famagosta, 75

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FORMAZIONE

(10)

10

CESENA FC MAGAZINE

#DAIBURDEL

PRIMA SQUADRA

CONVIVIALE DEL SODALIZIO CESENATE AL RISTORANTE PONTE GIORGI

L’ABBRACCIO

DEL PANATHLON

L’avvio di stagione promettente, l’ipotesi cessione sempre più remo- ta perché - ha detto il Presidente Patrignani - «...noi siamo disponibili a ragionare su un progetto serio e ambizioso che possa regalare al club rinnovata forza economica... ma oggi non è semplice trovare investitori e quindi siamo con tutta la nostra pas- sione, la nostra etica e se vogliamo anche i nostri limiti ancora in prima linea».

Il Cesena ai cesenati, ripetuto come un mantra nell’ora più buia, torna di moda oggi che la classifica legitti- ma ambizioni e la costruzione della squadra dà ragione a chi ha avuto pazienza.

E così, mentre gli americani scappa- vano senza versare la caparra, la pen- na torna in mano a chi ha scritto la favola. E si riappropria della sua storia.

Tanti ragazzi del Settore Giovanile in pianta stabile in prima squadra, ma a giocare e non semplicemente a far numero.

In due parole, classifica a parte, è tornato il Cesena. Moreno Zebi svela un mezzo segreto dicendo che tutti i giocatori arrivati considerano un’op- portunità giocare qui, prima ancora che un contratto, hanno scelto una maglia.

Una compattezza di gruppo che dav- vero potrebbe autorizzare il sogno.

Sostenuto anche dalla grande fami- glia del Panathlon, pronto ad un’altra grande festa.

Se ne parlerà a tempo debito.

Per ora solo applausi. E scongiuri.

Un’estate intera ad aspettare lo zio ricco che arriva dall’America e poi ri- trovarsi con il Cesena ancora cesena- te, bello vispo e di prospettiva.

Gli ultimi mesi del tifoso biancone- ro, progetti e sogni di una dirigenza

più che mai su pezzo, sono stati i temi scelti dal Panathlon Club del Presidente Dionigio Dionigi per una serata dedicata al mondo Cesena. E il Cesena, a Ponte Giorgi, era presente con tutto lo stato maggiore.

— Il presidente del Panathlon Club Dionigio Dionigi, riceve la maglia personalizzata dal presidente e mister bianconeri (Foto Luigi Rega)

Roberto Chiesa

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PRIMA SQUADRA

sere il campionato di “formatori di giovani talenti”, il sogno che mi auguro di realiz- zare nel corso del mio mandato. In questo ambito noi chiediamo che non ci siano più ripescaggi, né riammissioni e che ci sia una pre-iscrizione al campionato suc- cessivo già a marzo. Inoltre i contratti dei giocatori devono essere flessibili, affinché le società che retrocedono non rischino di fallire. Per fare la riforma ci vogliono risorse per le infrastrutture materiali e immate- riali, per questo è necessaria una revisione della legge Melandri sulla ripartizione dei proventi tv».

A proposito di giovani talenti, il Cesena ne ha già fatti debuttare sei in queste prime giornate di campionato

«Il Cesena non solo è sulla strada giusta, ma è già ad un punto avanzato. È una so- cietà modello, come lo è stata in passato quando ha sfornato tanti giovani di buon livello».

Spettatore d’eccezione a Cesena-Pon- tedera sarà il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, il quale ritroverà in campo alcuni giovani bianconeri che dal vivo aveva già potuto vedere pochi mesi mese fa per la finale Scudetto Primavera 3, tra Cesena e Arezzo. E la valorizzazione dei giovani deve essere la missione del campionato di serie C.

Presidente Ghirelli, come valuta la gra- duale riapertura degli stadi?

«Oggi il 75%, e poi il 100%, è un messaggio di ripartenza non solo per il calcio, ma per tutto il paese. In questo inizio di campio- nato di C, la media di riempimento è stata del 34% dei posti disponibili. Non sarà però facile riportare i tifosi sugli spalti, c’è paura anche perché gli atti che si compiono negli stadi (ad esempio abbracciarsi dopo un gol) sono proprio quelli che non si devono compiere per colpa di quella che io chiamo il “maledetto”. Durante questa pandemia, inoltre, sono cambiati i ritmi e le abitudini in casa, in famiglia e tra gli amici. Ciò nonostante noi vogliamo ricon- quistare i tifosi per fare loro riassaporare il profumo dell’erba degli stadi. Veniamo da quasi due anni in cui non ci sono stati incassi dai botteghini, gli sponsor si sono ridotti, mentre i costi sanitari a carico delle società sono stati pesanti. Bisogna riparti-

re nel rispetto delle misure di sicurezza e del contenimento dei costi».

È soddisfatto della visibilità della serie C?

«La visibilità della serie C, che rappre- senta la storia dei tanti Comuni d’Italia, è cresciuta. Oggi oltre a Eleven Sports, che trasmette in diretta streaming, alcune partite possono essere viste su Raisport in chiaro, su Sky, sulla piattaforma 196 Sports della società “Mister C” di Miami per il Nord America e sulle televisioni locali.

Inoltre, ultima novità, nel corso di questo campionato saranno trasmesse anche su Prime Video di Amazon. Ritengo che sia una linea vincente, ma non ancora soddi- sfacente dal punto di vista finanziario».

Il futuro della serie C passa anche da una riforma dei campionati, di cui si parla da tempo ma sembra ogni anno rinviata

«Io mi definisco un “pasdaran” della riforma e già un anno fa noi come Lega Pro avevamo dato al presidente della Figc, Gabriele Gravina, il mandato di andare avanti. Se lo avessero fatto anche gli altri…

Noi siamo per una riforma di sistema, dal- la serie A alla D, e non di numeri, perché su questo aspetto noi siamo già scesi a sessanta squadre. Una riforma che deve essere sostenibile economicamente, con una chiara definizione della funzione di ognuno. E noi come serie C vogliamo es-

PARLA IL PRESIDENTE DELLA LEGA PRO, FRANCESCO GHIRELLI, OSPITE A CESENA-PONTEDERA

IL CAMPIONATO DEI GIOVANI TALENTI

— Dal 2018 Francesco Ghirelli è alla guida della Lega Pro

Giovanni Guiducci

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SETTORE GIOVANILE

nostro grande obiettivo e faremo di tutto per realizzarlo. Tra noi due c’è della sana competizione con anche qualche mi- ni-sfida, come ad esempio su chi dei due segnerà per primo con la rosa maggiore.

Non è una scommessa, non c’è nulla in palio, ma ci dà comunque motivazioni extra».

Stiven domenica scorsa ci è andato vici- no, lo ha visto?

«Sì, sarei stato felicissimo per lui. Per stuz- zicarlo un po’ gli ho detto che al suo posto, io sarei riuscito a segnare (ride, ndr)».

Per la prima volta non state intrapren- dendo lo stesso percorso. Come la fa sentire?

«Purtroppo Stiven è stato penalizzato da un infortunio in estate che gli ha fatto sal- tare la preparazione, mi è davvero dispia- ciuto ma non sono mai stato preoccupato perché so che si sarebbe ripreso in fretta e che si sarebbe rimesso subito in corsa per ambire alla prima squadra».

C’è qualcosa in cui siete completamente diversi, in campo e fuori?

«Per quanto mi possa sforzare direi di no, siamo davvero molto simili».

Però in campo non occupate la stessa posizione.

«Esatto, lui è più un ala e io un centravanti puro. Ma non ho sempre giocato lì, anzi, agli inizi giocavo addirittura a centro- campo. Ma nostro padre, che ci ha fatto dare i primi calci, voleva che giocassimo entrambi attaccanti e pian piano lo sono diventato».

In giro per l’Europa i teenager giocano molto di più che in Italia, secondo lei perché?

«Magari gli altri Paesi accelerano molto i tempi in fatto di giovani, in Italia si è più cauti. D’altra parte il giovane deve essere pronto e far vedere di esserlo, da parte mia e nostra cerchiamo sempre di convincere il mister a darci del minutaggio, senza mai mollare».

Gioca col numero 44. Ha scelto a caso tra quelli rimasti o ha un significato speciale per lei?

«Ho scelto io personalmente il 44 pur sen- za motivi o significati specifici. Me lo sono sentito più mio, mi ha comunicato delle sensazioni. Chissà, magari il primo gol lo segnerò proprio al minuto 44...»

Dalla valanga di gol nelle giovanili alla valanga di esperienza che sta via via accumulando coi grandi. Nell’Italia calci- stica che crede poco ai giovani del vivaio una delle isole felici è Cesena, e Cristian Shpendi, gemello di Stiven, può dire di aver già messo in saccoccia sia il debutto in Serie C che l’esordio da titolare in Coppa Italia contro l’Entella. Il futuro è un libro tutto da scrivere ma l’incipit è tra i più promettenti.

Cristian, oltre a quello con la prima squadra è arrivato anche il debutto con l’Albania Under 19. Cosa le passa per la testa pensandoci?

«Sono davvero felice di aver fatto questo salto, sono passato dalla Primavera a un ambiente completamente diverso dove posso crescere di più e con persone esper- te che mi danno sempre consigli preziosi.

Sono esperienze che mi stanno dando tantissimo e debuttare al Manuzzi con la prima squadra è stato veramente speciale.

Quanto alla Nazionale, sinceramente non mi aspettavo la prima chiamata così pre- sto, è stato tutto molto veloce e ho faticato a realizzare cosa fosse successo. Finora ho giocato cinque partite amichevoli, è un grande orgoglio per me rappresentare la

mia nazione in giro per l’Europa. Penso a tutto il percorso che ho fatto, agli inizi, ai primi calci e ai sacrifici. La strada è ancora molto lunga ma nel frattempo sono con- tento di tutto questo».

Rimanendo sul tema esperienza, anche se il minutaggio non è quello di un tito- lare quanta ne sta accumulando stando tutta la settimana con la prima squadra?

«Tantissima, anche solo partecipando agli allenamenti ho comunque modo di crescere, osservando e imparando.

Ad esempio pensavo di padroneggiare certi movimenti in campo ma una volta arrivato in prima squadra ho capito che invece sono ancora molto da migliorare e da perfezionare. I miei punti di riferimento sono soprattutto Caturano e Bortolussi, da cui cerco di prendere più spunto possibile per migliorarmi in ogni singolo aspetto. Mi piace tanto anche vedere come giocano insieme, come si cercano, come si muovo- no, quanta voglia di segnare mettano sul campo».

Ha mai pensato che un giorno al loro posto potreste esserci lei e Stiven?

«Ci penso sempre e sarebbe fantastico, lui a rientrare dall’esterno e io come punta centrale. Giocare insieme al Manuzzi è il

— La punta centrale Cristian Shpendi, per lui debutto anche nella Nazionale albanese Under 19 (Foto Luigi Rega)

CRISTIAN SHPENDI, CLASSE 2003, STABILMENTE IN PRIMA SQUADRA

IL GEMELLO SIAMESE

Cristopher Leoni

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esordendo tra i cadetti solo nel mar- zo 2007. Per lui 42 maglie bianconere e un gol al Modena. Nel 2008 invece, col Cesena che retrocede in terza se- rie, Ola saluterà tutti trasferendosi in Bulgaria al Botev Plovdiv e iniziando un tour strampalato che lo condurrà anche in Indonesia, Lituania e Roma- nia. Il globe-trotter tornerà però in Italia con tante tappe al Sud: Bisce- glie, Barletta, Picerno, Manfredonia e Ginosa, dove tuttora mostra i suoi muscoli in Eccellenza pugliese.

Fisico da buttafuori, un concentra- to di muscoli racchiusi in 185 cm e quasi 90 kg di peso. Si presentava così Daniel Ola quando nel 2005 arrivò dal Teramo alla corte di Fa- brizio Castori e del suo Cesena. Un Cesena memorabile che si arrese solo al Torino, e all’arbitro Farina, nella semifinale play-off per salire in A. Che storia però quella di Ola, una cometa eclissatasi anche per colpa di un brutto infortunio proprio nel suo periodo romagnolo dal 2005 al 2008.

Il difensore ghanese, naturalizzato nigeriano, cambierà infatti squadra almeno una volta all’anno dopo aver sollevato i piedi dalle sponde del Savio. E dire che le premesse erano quelle di una carriera fulminea. Nato ad Accra il 23 novembre 1982 da genitori nigeriani emigrati in Ghana, va proprio in Nigeria dove inizia nei King Faisal’s Babies. Ma è in Svizzera, all’Etoile Carouge che Ola viene nota- to da Sergio Vatta, allora responsabile delle giovanili della Lazio. Il sodalizio romano lo ottiene in prestito per fargli disputare il torneo di Viareggio nel 2000: piace, e lo tessera aggre- gandolo alla Primavera, con la quale vince subito il campionato. In quella

stagione la Lazio vede squalificarsi l’Olimpico per un turno, in seguito ad un vergognoso striscione razzi- sta rivolto ai romanisti in un derby capitolino (“Squadra de negri, curva d’ebrei” citava lo squallido drappo).

È così che il presidente Cragnotti decide di far convocare in panchina il giovane Ola durante una partita col Bari, per dare un segnale alla frangia razzista. Un momento di involontaria notorietà che non aiuterà però il di- fensore a farsi largo in prima squadra.

Partito infatti in ritiro e schierato in alcune amichevoli estive nella stagio- ne seguente, viene convocato anche per la prima di campionato, ma poi girato in prestito al Chievo. A Verona non gioca nemmeno un minuto e a gennaio viene spedito all’Aquila, in serie C, dove però gioca e segna an- che tre gol contribuendo alla salvezza degli abruzzesi. Di lì a Teramo il passo è breve e in maglia biancorossa, sem- pre in C, Ola colleziona 58 gettoni e quattro reti tra il 2003 e il 2005. Ecco allora sopraggiungere il Cesena che lo porta in B. Ma un grave infortunio durante una partita di Coppa Italia ne mina il percorso. Perderà infatti una stagione e mezza, rientrando ed

PROSEGUE IL VIAGGIO TRA LE METEORE BIANCONERE: IL GHANESE DANIEL OLA

SFORTUNATO

COLOSSO D’ARGILLA

Eric Malatesta

— Il massiccio difensore bianconero per tre stagioni dal 2005 al 2008, solo 44 presenze ed un gol (Foto Archivio Cesena FC)

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Un filo conduttore con le altre due maglie è rappresentato, inoltre, dalle parole “Romagna Capitale” in ricordo del compianto Raoul Casadei, poste all’interno del colletto, e dall’hasthag

#Daiburdel sull’esterno. Sfogliando l’album delle figurine, una divisa simile la si può riscontrare nell’annata 1991-1992: all’epoca, a marchio Adidas, era utilizzata però come seconda e in trasferta, con una texture geometri- ca triangolare, quasi a formare delle frecce tridimensionali con le punte rivolte verso l’alto, dando un forte sen- so di dinamicità. Il colore blu è stato utilizzato numeroso volte, ciclicamen- te, in versione total nel 1986-1987 e 2011-2012, tra le altre, con sfumature a righe orizzontali, come nel 1987-1988, oppure accompagnato da un partico- lare gioco di quadretti bianchi e neri posti su petto e spalle (1993-1994 e 1995-1996).

Altre importanti terze divise da colle- zionismo, sono state quella granata dello scorso campionato, con impressi gli allora 975 calciatori che hanno disputato almeno un match ufficiale per il Cesena, e quella a marchio Lotto in onore del campionissimo Marco Pantani. Di colore rosa, per richiamare le imprese del Pirata al Giro d’Italia, raffigura una banda frontale trasver- sale bianca e nera, con la caveja, sim- bolo della Romagna, sul fronte basso.

Era la stagione di Serie A 2014-2015 e, a conti fatti, numericamente fu il quarto completo utilizzato, il terzo era proprio blu con maniche e colletto di color bianco.

Contro il Pontedera debutterà in campo… la terza maglia del Cesena.

La nuova divisa è inedita: di colore blu, raffigura delle piccole onde intervalla- te da increspature, in onore della spin- ta che danno tutti i tifosi, soprattutto quelli della Curva Mare, cuore pulsan- te del movimento organizzato della formazione romagnola. Si compone quindi il terzetto di casacche griffate Mizuno, disponibili dal Cavalluccio in questo campionato, nel rispetto della tradizione giapponese. Il design infatti si associa alla cultura orientale,

mantenendo però un richiamo alla storia del club, con gli inserti di colore bianco e nero sui bordi. “L’idea è nata insieme alla creazione delle altre maglie - spiega Alessandro Ugoccioni, responsabile marketing della società - abbiamo deciso di tenerla da parte e presentarla a campionato in corso per darle maggior risalto. Abbiamo scelto elementi distintivi dei kimono tradi- zionali della cultura nipponica, che la rende un oggetto unico. L’omaggio è per i nostri tifosi, vero 12° uomo, che ci è mancato nella scorsa stagione”.

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