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Il costo dell imposizione fiscale

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Academic year: 2022

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Il costo dell’imposizione fiscale

• In questa lezione approfondiamo l’analisi degli effetti della tassazione.

• Abbiamo visto come l’onere dell’imposta venga ripartito tra produttori e venditori in funzione

dell’elasticità relativa di domanda e offerta rispetto al prezzo.

• Ora confrontiamo due grandezze: la riduzione del benessere causata da un’imposta e le entrate generate dall’imposta stessa.

• Per farlo utilizziamo i concetti di rendita del consumatore e di rendita del produttore.

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(2)

• In presenza di un’imposta il prezzo del produttore e quello del consumatore non sono più uguali e l’onere dell’imposta risulta diviso tra le due parti del mercato.

• Utilizziamo ora i concetti di rendita del consumatore e di rendita del produttore per misurare i costi e i benefici che derivano dalla tassazione di un bene.

• Per prima cosa ci chiediamo come può essere misurato l’ammontare delle risorse che il governo ricava dall’introduzione di un’imposta.

• In termini formali T è l’imposta e Q la quantità

scambiata del bene dopo la sua introduzione il gettito dell’imposta è

Gettito = T * Q.

GETTITO DELL’IMPOSTA (ABCD)

Q.TA’ SENZA IMPOSTA Q.TA’ CON

IMPOSTA

QUANTITA’

PREZZO

OFFERTA

DOMANDA A

B

C D

Ammontare dell’imposta (AB)

(3)

• Il gettito dell’imposta, ovvero le entrate derivanti dall’imposizione, possono essere interpretate come il beneficio che l’amministrazione pubblica ricava dalla tassazione.

• Tale beneficio non appartiene all’amministrazione pubblica ma ai cittadini, a vantaggio dei quali tali entrate verranno spese (in beni e servizi pubblici che normalmente sono finanziati dalle tasse).

• In assenza di tassazione sappiamo invece che il benessere della collettività è la somma della rendita del consumatore e di quella del produttore.

A

B C

D E

F P1 PB

PS

Q1 Q2

O

D

Modifica della rendita totale dopo l’introduzione di un’imposta

Gettito = B + D

Rendita del consumatore = A Rendita del produttore = F Perdita secca = C + E

(4)

• Nel grafico in corrispondenza al prezzo P1la rendita totale è pari alla somma delle aree A + B + C

(rendita d. consumatore) + D + E + F (rendita del produttore).

• Dopo l’introduzione dell’imposta il prezzo del compratore PBè più alto di quello del venditore PS.

• La rendita del consumatore è pari ora alla sola area A e la rendita del produttore è uguale alla sola area F.

• La quantità scambiata passa a da Q1a Q2e il gettito dell’imposta è pari al prodotto tra quantità scambiata e imposta unitaria, ovvero alla somma delle aree B e D.

• In presenza di un’imposta la rendita totale è pari alla somma delle rendite del consumatore e del

produttore e del gettito dell’imposta.

• In lettere dobbiamo sommare A + B + D + F.

• La rendita totale è ora inferiore rispetto a quella dell’equilibrio in assenza di imposte.

• La perdita di benessere che una collettività subisce a seguito dell’introduzione di un’imposta è pari alla differenza tra il benessere complessivo nelle due situazioni ed è uguale alla somma delle aree C + E.

• Questa variazione è detta PERDITA SECCA.

(5)

• La perdita secca non ha nulla a che fare con il gettito.

E’ una misura di benessere.

• Essa dipende dal fatto che l’imposta fa aumentare il prezzo del compratore e fa ridurre il prezzo del venditore …

• … entrambi questi fattori spingono la domanda e l’offerta verso una posizione in cui la quantità scambiata è inferiore rispetto a quella efficiente dell’equilibrio di mercato.

• E’ la distorsione nel meccanismo degli incentivi a provocare un’allocazione inefficiente delle risorse.

• Le imposte provocano perdite di benessere perché impediscono ad alcuni potenziali compratori e venditori di effettuare uno scambio e trarne il relativo beneficio.

• Per ogni quantità a sinistra dell’equilibrio la distanza tra il prezzo di domanda e quello di offerta misura il beneficio dello scambio.

• L’introduzione di un’imposta ha l’effetto di ridurre il numero di scambi per i quali questo beneficio

permane.

• La perdita secca derivante dall’introduzione

dell’imposta è dunque pari alla somma delle aree dei triangoli C + E, ovvero della zona per la quale l’ammontare dell’imposta supera il vantaggio dello scambio.

(6)

• La dimensione della perdita secca che deriva dall’introduzione di un’imposta dipende

dall’elasticità rispetto al prezzo della domanda e dell’offerta.

• Esiste una relazione precisa tra elasticità e

dimensione della perdita secca: questa è tanto più ampia quanto più elevata è l’elasticità della domanda e/o dell’offerta rispetto al prezzo.

• L’elasticità è la misura della sensibilità della domanda e dell’offerta a variazioni di prezzo e quindi può essere utilizzato come un indicatore della dimensione della perdita secca causata

dall’introduzione di un’imposta.

P

P

Q Q

Perdita di benessere

Un’imposta di pari ammontare determina una maggiore perdita di benessere quanto più elastica è la curva di offerta

(7)

P

P

Q Q

Perdita di benessere

Un’imposta di pari ammontare determina una maggiore perdita di benessere quanto più elastica è la curva di domanda

D

D O O

• Qual è la dimensione della perdita secca ?

• Rispondere a questa domanda vuol dire cercare di dare una risposta alla questione relativa alla

dimensione ottimale del settore pubblico nell’economia.

• Tanto maggiore è la dimensione della perdita secca quanto più alto è il costo dell’intervento pubblico, misurato come distorsione rispetto all’allocazione ottimale del mercato.

• Sulla misurazione di questo effetto non c’è accordo tra economisti, in particolare nel caso in cui la misura riguardi il mercato del lavoro.

(8)

• Un altro aspetto molto dibattuto è quello relativo alla relazione tra ammontare dell’imposta e perdita secca.

• Teoricamente al crescere della dimensione

dell’imposta la perdita secca, e quindi la distorsione prodotta dall’imposta, cresce più che

proporzionalmente.

• In termini geometrici questo deriva dal fatto che la perdita secca è l’area di un triangolo e questa dipende dal quadrato delle proprie dimensioni.

• Per questa ragione se ad esempio l’imposta raddoppia questo provoca un aumento di 4 volte della perdita secca nel caso in cui le curve di domanda e offerta abbiano una pendenza di 45°.

Gettito Gettito

Perdita secca

Perdita secca

Q Q

P P

La relazione tra variazione dell’imposta e perdita secca non è lineare

T 2T

(9)

2 1 5 3

8 4

O

76

D Q P

A B

C D

Raddoppiare l’imposta (da AB a CD) quadruplica la dimensione della perdita secca da (1+2) a (1+2+3+4+5+6+7+8)

• Questo significa che aumentare le imposte ha un costo crescente in termini di distorsione.

• Tuttavia lo Stato al crescere dell’imposta aumenta il gettito.

• Questa politica però potrebbe non rivelarsi efficace quando le imposte aumentano “troppo”.

• A causa della non proporzionalità dell’effetto distorsivo infatti aliquote d’imposta molto elevate possono avere effetti paradossali quali quello di ridurre il gettito invece di aumentarlo.

• Anche le entrate fiscali hanno una relazione non lineare con la dimensione dell’imposta. In particolare la dimensione del gettito è prima crescente, poi raggiunge un valore massimo e poi diminuisce.

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Gettito

Perdita secca

Perdita secca Gettito

Q Q

P P

Al crescere dell’imposta il gettito può anche diminuire. Effetto Laffer.

T Perdita secca

La distorsione determinata da un’imposta non segue una relazione lineare rispetto all’ammontare dell’imposta stessa, ma cresce più che proporzionalmente.

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T Gettito

Curva di Laffer: la relazione tra dimensione dell’imposta e Gettito non è lineare. Oltre un certo livello (T*) aumentare l’imposta ha l’effetto di ridurre il gettito. La distorsione da lì in poi ha un effetto dominante.

T*

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