• Non ci sono risultati.

Nocera Inferiore. Stop ad un intervento, aggredito un infermiere

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Nocera Inferiore. Stop ad un intervento, aggredito un infermiere"

Copied!
13
0
0

Testo completo

(1)

Nocera Inferiore. Stop ad un intervento, aggredito un infermiere

NOCERA INFERIORE. Il paziente non si opera più e i familiari aggrediscono l’infermiere che annuncia lo stop all’intervento chirurgico. E’ finito al pronto soccorso un paramedico dell’ospedale “Umberto I” con l’unica “colpa” di aver annunciato il rinvio di un intervento a Neurochirurgia. E siamo solo a maggio: cosa accadrà adesso che arriverà l’estate, quando il lavoro aumenta e diminuiscono i già pochi sanitari in servizio? E’ elevatissimo il rischio che possano ripetersi i deprecabili gesti come questa aggressione. Il clima tra dipendenti dell’ospedale “Umberto I”, pazienti e loro familiari sta diventando sempre più incandescente. Una tragica situazione causata dalle già note carenze di personale, acuitesi con l’entrata in vigore della turnazione lavorativa secondo paramentri europei, o meglio umani, che ha ridotto la disponibilità di sanitari.

Intanto, gli ospedali chiudono o riducono l’offerta sanitaria (vedi l’area napoletana) ed altre strutture chiamate a supplire, come quella di Nocera, esplodono. Le responsabilità di chi gestisce la sanità pubblica stanno diventando pesantissime: cosa si aspetta ad intervenire? Che dirigenti o amministratori vengano messi sott’inchesta per omissione di atti d’ufficio o per corresponsabilità in qualche caso di malasanità? Si aspetta il morto?

Co.Ro.

(2)

Nocera Inferiore. Radiologia:

stop agli esami Rx, garantita solo l’emergenza

NOCERA INFERIORE/PAGANI. La radiologia nocerina non riesce a far fronte alle attività ordinarie. Si garantiranno solo le emergenze. E’ l’ennesima criticità a cui è chiamato a far fronte l’ospedale Umberto I, il più grande dell’Asl Salerno, già alle prese con sedute operatorie ridimensionate. A volte anche annullate.

Poi, solo nei giorni scorsi, l’urlo di aiuto degli infermieri, dei coordinatori infermieristici che firmarono un documento attraverso il quale ’declinavano’ qualsiasi responsabilità qualora fosse accaduto qualcosa. Pochi e con una mole di lavoro eccessivo, appare difficile garantire i livelli minimi assistenziali.

Nocera Inferiore. Badge: ora dovranno timbrarlo pure i primari

NOCERA INFERIORE. I primari dell’ospedale nocerino ‘Umberto I’

dovranno timbrare il cartellino, in entrata e in uscita. Per c a p i r c i , d e v o n o l a s c i a r e t r a c c i a d e l l a l o r o o p e r a professionale nella struttura. Che ai più sembra essere normale, ordinario. Ma sempre più spesso, in termini di controlli interni e normative, regna la confusione. Così, la direzione amministrativa del plesso di viale San Francesco ha provveduto, nei giorni scorsi, a regolamentare l’attività dei

(3)

direttori d’unità.

Un primo passo, in tal senso, fu fatto dall’allora direttore generale dell’Asl Salerno, Antonio Squillante, che firmò la disposizione con la quale imponeva ai camici bianchi di timbrare il badge in entrata e in uscita dal proprio posto di lavoro: negli ospedali e nei distretti sanitari. Un provvedimento che allora come oggi fa storcere il naso a quanti, da sempre, hanno autocertificato la propria attività in corsia. Essendo responsabili dell’Unità, infatti, non hanno orari, non fanno straordinario proprio perché supervisori.

Oggi, la direzione amministrativa ospedaliera richiama alla disposizione e invita tutti i primari a timbrare, entrata e uscita. Una regola che si inserisce nel più ampio e articolato segmento dei controlli interni avviati dai vertici del plesso.Badge: ora dovranno

timbrarlo pure i primari

Torna libera la “ladra” di un neonato

NOCERA INFERIORE - Riconquisterà la completa libertà entro la fine del mese prossimo, maggio, l’infermiera che, sei anni fa, rapì un neonato dall’ospedale di Nocera Inferiore. Annarita Buonocore, nocerina, ritornerà donna libera avviandosi al completamento del percorso di affidamento ai servizi sociali in prova. La donna, infatti, aveva il permesso di andare a lavorare in ospedale, al Cardarelli a Napoli, per poi rincasare. Ora, a distanza di anni, il percorso giudiziario sembra avviarsi alla conclusione. La vicenda fece molto rumore assurgendo immediatamente agli onori della cronaca nazionale.

Era il 7 giugno del 2010 quanto scattò l’allarme. Un neonato era stato portato via dalla culla del reparto ginecologico

(4)

dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Al momento del rapimento il bimbo era nato da appena tre ore e l’allerta non fu proprio tempestivo. I genitori del piccolo Luca, papà Fabio e mamma Annalisa Fortunato, precipitare nella disperazione confidando nelle ricerche e nella mobilitazione generale. A dare una svolta alle ricerche fu l’identitkit fornito da un testimone: “Ho visto una infermiera portare via il bambino, somigliava alla mia vicina di casa”. Passano le ore, si susseguono le notizie. Poi in serata, il ritrovamento. Il piccolo Luca viene ritrovato. Era a casa della donna, in pieno centro cittadino.Con la Buonocore fu in un primo tempo fermata anche la figlia, poi rilasciata. Annarita, separata, vive con due figlie (una ragazza di 19 anni e una minore di 11all’epoca dei fatti), aveva preso un giorno di ferie. Annarita Buonocore di fronte agli inquirenti si sarebbe chiusa in un mutismo totale poi avrebbe spiegato il movente del suo folle gesto:

c o n q u i s t a r e i l p r o p r i o c o m p a g n o d o p o u n a b o r t o . I protagonisti.Il medico. È stato un medico dell’ospedale Umberto I di Nocera a consentire alla polizia di arrivare ad Annarita Bonocore. L’uomo conosceva la Buonocore e stava uscendo dall’ospedale quando l’ha incrociata, con un bambino in braccio. Al momento non ha fatto caso alla cosa ma quando è stato diffuso l’identikit della «falsa» infermiera che aveva rapito un bimbo, ha riconosciuto la donna nell’immagine. A quel punto il medico ha immediatamente avvertito la polizia, che ha mostrato una foto della donna alla madre di Luca, che ha riconosciuto l’infermiera. Dopo la grande bufera mediateca, la donna ritornò in auge solo un anno dopo. Si seppe che avrebbe atteso la sentenza della Corte d’Appello di Salerno nel reparto di Medicina dell’ospedale Cardarelli dove è tornata a lavorare. Come infermiera. Un fatto di giudiziaria come tanti, sembrava, se la protagonista non fosse stata Annarita Buonocore. La donna si è riappropriata di una parziale normalità da oltre un mese. In silenzio. Per non destare ulteriore clamore. Rispettando, ovviamente, dei limiti imposti dai giudici. Come, per esempio, effettuare i turni solo di mattina. Ma pur sempre in reparto. I suoi avvocati,

(5)

Giuseppe Bongiorno e Aldo Di Vito, dopo aver letto le motivazioni della condanna,fecero appello per avere una riduzione della pena contestando l’accusa e, non ultimo, una provvisionale (quantificata in 30mila euro) ritenuta «non equilibrata». La sentenza, emessa dal Gup Vincenzo Ferrara del tribunale di Nocera Inferiore, che accolse le richieste del pm Giancarlo Russo riconoscendo la donna colpevole di sequestro di persona e non, come avevano chiesto i difensori di Buonocore, di sottrazione di minore. «Una pena eccessiva, non proporzionata al reato commesso — spiegò l’avvocato Bongiorno». Il lavoro, dunque. Il ritorno in ospedale che fece tanto discutere. «Non capisco tutto questo clamore per un ritorno al proprio posto di lavoro. Un detenuto ha il diritto di farlo, almeno chiederlo, specie se questo rappresenta l’unica fonte di sostegno economico per la propria famiglia.

Non dimentichiamo che la signora ha due figlie – spiegò Aldo Di Vito, difensore dell’infermiera -. Sembra strano solo perchè intorno alla vicenda c’è stato un clamore che definisco eccessivo».

Ginecologia a Cava chiude quella di Nocera “esplode”

CAVA DE’ TIRRENI. Già sono molte le donne in attesa che da Cava hanno preannunciato che si rivolgeranno al reparto di ginecologia dell’Umberto I di Nocera Inferiore con la chiusra dell’ostetricia del Santa maria dell’Olmo. E così, a Cava non si nascerà più ma di fatto si rischia che gli 800 parti che si registravano nella struttura metelliana vadano a gravare sugli ospedali limitriofi di Salerno e soprattutto quello di Nocera Inferiore (dotato anche della terapia intensiva neonatale).

I sanitari nocerini sono già sul piede di guerra. Esausti già

(6)

per i carichi di lavoro normi, pur non avendo avuto riforzi di personale, dovranno far fronte all’ondata di donne in attesa che prima si rivolgevano al Santa Maria dell’Olmo e che ora non hanno più a chi rivolgersi se non a Nocera o a Salerno. In questo modo, oltre a penalizzare Cava de’ tirreni e la Costiera si rischia di paralizzare anche l’IUmberto I di Nocera: un doppio colpo da maestri!

Questa mattina, intanto, sulla questione ospedale di Cava, il parlamentareEdmondo Cirielli terrà alle 11 una conferenza stampa al Comune.

Intanto, nelle scorse ore, il gruppo consiliare Cava civile ha espresso il suom appoggio al sindaco Vincenzo servalli su ogni inziativa che vorrà intraprendere per scongiurare lo smantellamento del Santa maria dell’Olmo. «Il gruppo consiliare “Cava Civile” esprime solidarietà e pieno sostegno al Sindaco e per qualunque azione egli intenda porre in essere a tutela della salute di tutti i cittadini cavesi ed in particolare per la salvaguardia dell’Ospedale cittadino scrive in una nota Cav a Civile-. La legge ordinaria 161/2014, che applica una direttiva comunitaria del 2003, ha messo seriamente a rischio il funziomento dell’ospedale e non solo di quello cavese. Appunto per questo il Direttore dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi d’Aragona aveva tentato di utilizzare il personale del reparto di ortopedia in modo da coprire le carenze di personale dell’omologo reparto al Ruggi.

È quindi stato un gran risultato ottenuto dal Sindaco quello di evitare la chiusura dell’ ortopedia di Cava, non una cosa da poco. Ciò grazie alla sinergia di azione con il Presidente della Regione, il Rettore dell’Università di Salerno ed il Direttore Viggiani. Riguardo il reparto di Ginecologia ed Ostetricia, ad una pregressa carenza di personale si è aggiunto il peso della suddetta direttiva. È bene ribadire che la soluzione trovata è temporanea e che sono stati lasciati spiragli per eventuali modifiche. Ciò detto è altresì bene ribadire che sarà fondamentale continuare a lavorare insieme al sindaco e alla Regione per garantire la piena funzionalità del Pronto Soccorso e di tutti i reparti necessari a tutelare

(7)

la vita dei pazienti che ad esso afferiscono ed a garantire il potenziamento di reparti da individuare sempre in sinergia con le suddette rappresentanze istituzionali. Per ottenere troviamo ingiusto optare per scelte non utili, derivanti da intenti demagogici, né tantomeno che possano creare attrito con gli interlocutori suddetti così da inficiare il raggiungimento di risultati utili per la città. Si ritiene necessario continuare la collaborazione con tutta l’Amministrazione che finora ha dimostrato grande senso di responsabilità e impegno nell’interesse di Cava e dei Cavesi».

Mercato San Severino. Ordigno esplode al corso Umberto I

Mercato San Severino. Esplosione davanti a un portone di corso Umberto I, a pochi passi dalla caserma dei vigili del fuoco.

Un potente ordigno ha divento il portone. Indagano i carabinieri. La deflagrazione è accaduta ieri sera, intorno alle 23,45. Paura nei residenti della zona, scesi in strada

Nocera I. Tremano medici e infermieri per le inchieste su straordinari e Alpi

NOCERA INFERIORE. Ed ora a tremare sono anche molti medici e infermieri per l’inchiesta sui cartellini marcati pur se erano

(8)

assenti. Le indagini su straordinari e Alpi, l’attività libero professionale, fatta dai medici si allarga sempre più.

L’indagine interna e quella di tre procure (Nocera Inferiore, Salerno e Vallo della Lucania) ha scoperto che a 330 medici sarebbero stati pagati l’attività libero professionale nonostante non si trovino le giustificazioni, non siano stati timbrati i cartelli di entrata ed uscita (alcuni lo avrebbero fatto ripetutamente). C’è anche chi avrebbe intascato oltre 104mila euro. In molti casi l’attività sarebbe stata effettivamente eseguita, ma non autorizzata o pagata senza le relative determine.

L’esito delle indagini a Salerno contro alcuni dipendenti dell’ospedale “Ruggi D’Aragona” ha accelerato anche quelle sull’Alpi che hanno come base il presidio ospedaliero di Nocera Inferiore. Grazie al lavoro di carabinieri, polizia, guardia di finanza e dell’ausiliario di polizia giudiziaria Francesco Buoninconti, funzionario dell’Asl Salerno (già minacciato in passato per le sue attività investigativa affianco ai magistrati) a breve potrebbero registrarsi nuove clamorose novità, a partire anche dalla Corte dei Conti e non solo.

In merito alle “begiature”, ossia ai cartelli marcatempi passati negli impianti per la rilevazione delle presenze, già la commissione interna dell’Asl aveva rilevato numerose anomalia così come anche dall’Ispettorato del lavoro di Salerno che ha supportato in maniera determinante tutte le inchieste.

Ora, in ospedale, tra molti operatori sanitari c’è preoccupazione per l’evolversi delle indagine.

(9)

Nocera. per evitare altre morti come quella di Paolo Fabbricatore. La Cgil chiede un neurologo sempre in servizio all’ospedale

NOCERA INFERIORE. La morte di Paolo Fabbricatore pone un problema organizzativo di rilevo. La Cgil medici interviene dopo che Le Cronache, la settimana scorsa, aveva annunciato che le indagini sulla morte del 52enne ambientalista nocerino si erano concluse con tre medici dell’ospedale di Nocera Inferiore sott’inchiesta. Fabbricatore, colto da ictus, era arrivato a marzo scorso in pronto soccorso all’ “Umberto I” ma era stato rimandato al giorno seguente per una visita specialistica perché non c’era un neorologo disponibile per una consulenza. Il tardivo intervento e le dimissioni del paziente finito dopo poco in un coma dal quale non si è più ripreso, ha portato ad indagare i tre medici del presidio ospedaliero nocerino che lo avevano avuto in cura. Un tempestivo e qualificato intervento, secondo il medico legale Giovanni Zotti, avrebbero potuto, in teoria, salvare la vita al paziente.

Antonio Siciliano della Cgil -medici ha scritto una nota al commissario dell’Asl Salerno Antonio Postiglione chiedendo un potenziamento organizzativo del servizio neurologico.

Scrive Siciliano: «Non è possibile che il pronto soccorso di un DEA di III livello (come quello di Nocera, ndr) non possa avere a disposizione 24 ore al giorno e sette giorni su sette

(10)

il supporto di specialisti nelle patologie più frequenti di causa di morte. In particolare la Neurologia nei notturni e festivi (e forse anche qualche pomeriggio feriale) è coperta dalla guardia interdivisionale, vale a dire che lo specialista neurologo è presente (nell’ospedale, ndr) in base alla roulette russa dei turni mensili, condivisi con altri specialisti. Tutto ciò espone i colleghi a responsabilità non supportate da un’adeguata struttura organizzativa e, soprattutto, l’Utenza si vede negato un intervento di qualità superiore, idoneo, spesso, a scongiurare conseguenze letali».

La Cgil medici chiede «anche in previsione dell’istituzione della Stroke Unit (unità specializzata per gli interventi in caso di ictus, d esempio) si richiede di strutturare il turno di guardia Neurologico 24 ore su, al fine di evitare che certi eventi sentinella non accadano invano, non solo a tutela degli Operatori sanitari, ma soprattutto nel supremo interesse dell’Utenza. Nello spirito di collaborazione che ha contraddistinto l’azione di codesta Sigla Sindacale, si resta a disposizione per qualsivoglia confronto sull’argomento».

Speriamo solo che la morte di Paolo Fabbricatore sia l’occasione per sbloccare l’istituzione della stroke unit a Nocera e possa prevedersi la presenza fissa di un neurolo e salvare tante persone.

Nocera Inferiore. Chiuse le

indagini sulla morte di Paolo

Fabbricatore: tre medici nei

(11)

guai

Da Le cronache oggi in edicola

NOCERA INFERIORE. Chiuse le indagini sul decesso di Paolo Fabbricatore: tre gli indagati per omicidio colposo. A finire nei guai tre medici dell’ospedale “Umberto I”, due del pronto soccorso e un neurologo. Il pm Roberto Lenza, che dirige le indagini, ha inoltre stralciato la posizione di un quarto medico, sempre della struttura sanitaria nocerina.

D a l l ’ e s a m e a u t o p t i c o s u l c a d a v e r e d e l 5 2 e n n e n o t o ambientalista di Nocera Inferiore, deceduto ad aprile scorso, era emersa la responsabilità di un medico che non avrebbe precocemente diagnosticato quanto accaduto al paziente e, non si esclude, che avrebbe potuto aver avuto salva la vita, in caso di tempestivo e corretto intervento. Ad agosto scorso, era stata depositata la consulenza medico legale redatta dal consulente Giovanni Zotti, incaricato dalla procura. Dalle lunghe e laboriose attività medico-legali sarebbe emersa la responsabilità di un sanitario, in servizio al pronto soccorso dell’ospedale “Umberto I”. Dopo le ulteriori indagini, sono stati riscontarti elementi a carico anche di un altro medico del pronto soccorso e di un neurologo. Durante le prime attività investigative erano stati notificati quattro avvisi di garanzia per i medici dell’ospedale “Umberto I” e quindi un quarto, una donna, sarà esclusa dall’inchiesta.

Ora, gli indagati hanno 20 giorni di tempo per presentare una documentazione e altri fonti di prova a sostegno della loro tesi difensiva e potranno scegliere di essere interrogati.

L’ipotesi di omicidio colposo è a carico a tutti i sanitari che hanno avuto in cura la persona deceduta per accertare la sussistenza di eventuali ritardi o omissioni o errori nelle cure mediche somministrate al paziente.

Paolo, 52enne in perfetta forma fisica, abituato a scalare

(12)

montagne anche di elevata difficoltà, salutista e sportivo, è deceduto per un ictus, dopo diversi giorni di ricovero ospedaliero.

Una morte inaspettata per chiunque lo conoscesse e difficilmente credibile viste le perfette condizioni fisiche dell’uomo.

Paolo, durante una salute di yoga, si era sentito male ed era stato soccorso in ospedale a Nocera inferiore, ma il medico del pronto soccorso lo aveva rimandato a casa, nonostante non avesse l’uso della parola. Paolo fu accompagnato dopo alcune ore in ospedale dove rimase per giorni in coma prima di morire. Non si esclude che se fosse stata fatta una diagnosi precoce e fosse stato somministrata la giusta cura, Paolo potesse salvarsi.

Saranno ora le ulteriori indagini della procura a chiarire se sia stato fatto tutto il possibile per salvare la vita dell’ambientalista.

Regione, oggi si parte Via alle prime nomine

di Andrea Pellegrino

Alle 16,00 di oggi s’insedierà il nuovo Consiglio regionale.

Dopo il rinvio della prima seduta, questa volta per Vincenzo De Luca e per l’intera assemblea regionale, dovrebbe essere quella buona. A condurre i lavori sarà il consigliere anziano Rosetta D’Amelio, irpina democrat che sulla poltrona più alta del consiglio regionale potrebbe rimanerci. Lei, infatti, è stata indicata dal Partito democratico come presidente del

(13)

Consiglio regionale e con molta probabilità potrebbe attirare anche voti dalle opposizioni. E dagli stessi 5 Stelle con Valeria Ciarambino, che pur avendo aperto verso l’ipotesi D’Amelio, ha la speranza di conquistare la vicepresidenza. Ma secondo un primo schema, quasi improbabile appare l’elezione di Ciarambino a vicepresidente del Consiglio regionale. Per la capogruppo consiliare più plausibile l’ingresso nell’ufficio di presidenza come segretario. Vicepresidenti dovrebbero essere, secondo le prime indicazioni, Ermanno Russo di Forza Italia e Tommaso Casillo di Campania Libera, quindi espressione della maggioranza. In corsa come questori ci sarebbero Massimo Grimaldi del gruppo Caldoro presidente e Antonio Marciano del Pd. Infine i posti di segretario toccherebbero ai cinque stelle e un altro alla maggioranza. In tal senso la “sfida” sarebbe tra un consigliere della lista De Luca presidente ed Enzo Maraio del Partito socialista italiano. Restano confermate gran parte delle indicazioni sui gruppi consiliari: Mario Casillo sarà, dunque, capogruppo del Partito democratico in attesa di ricevere un incarico più prestigioso quando si passerà ad un esecutivo regionale di stampo politico. Il generale Carmine De Pascale guiderà il gruppo De Luca presidente mentre Armando Cesaro sarà il capogruppo di Forza Italia. A quanto pare il gruppo azzurro resterà orfano di Stefano Caldoro che farà parte del suo gruppo civico. In Consiglio regionale, ancora, ci sarà la relazione del governatore Vincenzo De Luca sulle linee programmatiche di governo; poi la presentazione della giunta già formalizzata lunedì mattina. Quanto alle commissioni, l’assetto sarà definito nei prossimi giorni.

Riferimenti

Documenti correlati

La richiesta di partecipazione alla manifestazione di interesse va predisposta dal rappresentante legale degli Enti o Cooperative richiedenti, ai sensi

4) che non sussista, nei confronti dell'affidatario del subappalto o del cottimo, alcuno dei divieti previsti dall'articolo 10 della legge 31 maggio 1965, n.. Il

Di precisare che il RUP è la sottoscritta dott.ssa Rosa Montuori Responsabile dell‟ Ufficio di Piano Ambito Territoriale S01_1 che provvede a porre in

conseguentemente l’esistenza di eventuali vizi, mancanza di qualità o difformità della cosa venduta, oneri di qualsiasi genere, ivi compresi, ad esempio, quelli

Insieme alla domanda di partecipazione, il candidato e/o capogruppo mandatario del RTP dovranno altresì produrre una proposta progettuale di esecuzione, formulata sulla base

Le imprese che hanno sottoscritto alla data di emanazione del presente Bando di Completamento il secondo Atto d’Obbligo di cui alla delibera di G.C. 73 del 27.03.2014,

Scheda senza limitazioni al traffico uscente che, per evidenti motivazioni di praticità, reperibilità, e per consentire di disporre di un unico telefono cellulare

 La vendita si perfeziona nel momento del deposito in cancelleria del decreto di trasferimento; essa avviene nello stato di fatto e di diritto in cui i beni si