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I PREMI DEI REFERENDUM

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(1)

I PREMI DEI REFERENDUM

“il più bello d’italia, San Marino, Somalia e Vaticano 1965 e 1966” i “il più bello del mondo 1966” . Gran premio

“il Collezionista

-

Italia filatelica” assegnato per il 1966 alla “Chambre syndicale belge des negociants en timbres-poste” e

liana delle poste

r

per il 1967 alla “Amministrazione ita

i

e teleòomunicazioni”

il n. 3 uscirà il 3 febbraio

u CJiEZIONIN1iL _

-

n.2/27 gennaio1968

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*

ANNO XXIV TORINO ESCE OGNI DUE SABATI THE COLLECTORS

INTERNATIONAL MAGAZINE DIRETTORE: GIULIO BOLAFFI

SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GR. Il TORINO TIRATURA 59.100 COF.E

ATTO P. ROZ NOTAIO IN AVIGLIANA REP. 16.863/10.297 DEL 5/1/68

CIRCULATION OF THIS SSUE: 59.100 COPIES PRINTED IN ITALY

CA I 0)flfl

----.—--—.

PRICE IN U.S.A. 68 CENTS

(2)

una rivista

per gli solo abbonati

gli abbonati a “il Collezionista”

(e soltanto gli abbonati) riceveran no

un fogo di suoplemenzo con notizie economiche novitàn antepr’ma

e tutte le quotazioni minime e massime del mercato filatelico

d’italia, San Marino e Vaticano

i’ COLtEZiøT ‘STA lA FILATELICA fiash MERCATO

solo per gli abbonati a ‘il collezionista’

l’abbonato a “il Col[ezionista”

è un collezionista scelto informato meg’io, informato prima

Prezzo

dell’abbonarnento 1968:

24 numeri a L. 200 L. 4000 (anziché L. 4800) Estero s 1200

SC.O.T.

via Maria Vittoria i 10123 Torino tel. (Cli) 337171 ve”samefl:i

sJ c.o.p, n. 2/32872

-

ttàsh

li I!

(3)

ITALIA: NUOVO “CODICE” IL 25 GENNAIO

-‘-:•.

La seconda serie di propaganda al “Codice di Avviamento Postale” (25 e 50 Lire) viene emessa giovedì 25. E’ stampata su carta fluorescente.

ITALIA: 125 E 180 LIRE “SIRAC[JSANA”

Entro le prossime settimane uscirà il primo gruppo di francobolli ordinari tipo

“Siracusana” stampati su carta fluorescente. Oltre ad un certo numero di valori che già esistono in carta normale si avranno due “novità” assolute: i francobolli da Li re 125 e 180.

NAZIONI UNITE: CHACALL A RUBA

Il francobollo da 6 c. “vetrata di Chagal I” emesso il 17 novembre in New York dalle Nazioni Unite è stato esaurito poco dopo Natale; ha avuto una tiratura di 3.500.000 esemplari.

Anche i “foglietti” di sei francobolli da 6 c. riproducenti integralmente la me desima opera di Marc Chagal I hanno ottenuto un notevole successo: ne sono stati stampati 3.250.000, ma negl i ultimi giorni è stato necessario “contingentare” la vendita nei limiti di dieci”fo9I ietti” per ogni acquirente.

S’AN MARINO: TIRATURA DEL “CIMABUE”

In base a notizie raccolte da f?nti ufficiose il 300 Lire “Crocefisso” del Cima bue, emesso da San Marino il 5 dicembre 1967, ha avuto una tiratura di 1.150.000 e semi I ari

Storia postale

12 Documenti inediti di una pagina di storia (A.

Pozzolini)

Paesi italiani

15 Sacco di Roma (E. D.) IS I commemorativi d’italia 15 I francobolli di San Marino 15 i francobolli del Vaticano

Il giornale filatelico (inserto)

19 La situazione economica e i suoi riflessi sul la filatelia (G. Castellano)

23 Il convegno di Modena (C.) 25 Lettera da Firenze (E, P.) 25 Lettera da Roma (A. Carena) 21 Lettera da Sassari (Fi. Pintus)

32 Lo hanno scritto (sui giornali italiani) (C.) 33 Agenda filatelica

35 Posta dei lettori 35 Recensioni

35 Comunicato della Federazione fra le Società Fitateiiche italiane

35 Annulli esteri 39 lI giornale dei circoli

Mondo filatelico

43 Notizie da tutto il mondo

Il giovane collezionista

50 Un volo dimenticato (M. Onofri) 50 Rommie

54 Manuale del giovane fìlatelìsta 54 Schedario dei Paesi emittenti 54 Le vostre domande

54 A bruciapelo

Da tutto il mondo

li fascicolo contiene Inoltre:

3 Flash

29 Indice generale del 1967 44 i nostri referendum

Inserzionisti in questo numero

RINGRAZIAMO

a nome del nostro direttore dott. Giulio Bolaff i tutti coloro che in questi ultimi tempi, e particolarmente In occasione delle festività dl fine anno, gli hanno tatto pervenire parole di augurio, di stima e dl soli darietà.

Il numero delle persone che gli hanno scritto è troppo ele vato perché sia possibile ri spondere a ciascuno diretta mente, li dott. Bolaffi ringrazia quindi tramite la sua rivista tutti coloro che, ricordando la sua vita di galantuomo, gli hanno espresso e continua mente gli esprimono la loro f i ducia nell’onestà del suo ope rato in ogni circostanza. Con la certezza di aver presto mo- do di poter esternare perso nalmente Il suo grato animo agli amici ed al filatelisti di tutto il mondo, formula per lo ro I migliori auguri di un feli ce anno nuovo.

Le tematiche

sommarìo

anno XXIV

-

n. 2 27 gennaio 1968 i classici

4 Stato Pontificio 1868: I dentellati provenienti da fogli di 64 esemplari (A. Diena)

7 I numeri 1 - I cantonali svizzeri (E. Paolini) 10 I classici «Italia - I provvisori- di Parma

con cliché dei Borboni (G. Bolaffi) 11 Centanni fa

45 La rifdrma (J. Caurat)

49 Sarà anno degli olimpici (G. C.) 49 Sommario delle novità per le raccolte a sog

getto (G. A.)

55 Cronaca delle novità

58 Che cosa preparano le Poste nel mondo

Stanley Gibbona. Londra pag. 9

ufficio Filatelico di San Marino - 13

Gruppo Tirrena. Roma - 14

Oistributore dell’ONU per l’italia. Torino. . 16

zanetti. Milano - i,

Agenzia di C’pro Torino Il

Bernardi. Trieste - Il

Filagrano, Milano - la

Hotel Ambasciatori. Torino - 21

Warner, New York 21

Slufidre, Torino . 24

A. Bolaf li. Torino. Roma. Milano. Bologna 26, 48. 51. 52. 53

Sintoni. Forli pag. 26

Toselli, Torino . 32

Hawid italiana - 33

San Marco. venezia - 33

A&B. Roma 34

lsrael Stampa. Tel Aviv - 34

Studio Salernitano. Salerno - 34

Apfelbaum, Phìladelfia U.S.A. , 34

Gunmesson, Stoccolma - 37

Donnini. Firenze - 36

Sirotti. Milano pagg. 46, 47

Sarca Napoli p89. 57

Novits cecoslovacche III cop,

-Il Collezionista - Italia Filatelica - N. 2 - 1966

3

(4)

I CLASSICI

2 CENTESIMI

Carta lucida: gradazione dì

colore:

verde giallastro. I togli di 64 rice vettero la dentellatura « a vicolo ossia con perforazione su ambedue i lati degli interspazi sia verticali sia orizzontali. Sono noti esempla ri nuovi, ma non esemplari usati con interspazio dentellato a vico

lo -

3 CENTESIMI

Questo valore merita un discorso più lungo. E noto come, alla vigi lia dell’emissione della serie 1867.

la tariffa per gli stampati sia stata ridotta da 3 a 2 centesimi: si decise pertanto di stampare il francobollo da 2 centesimi sulla carta di color verde, già approvvigionata in note voli quantitativi per il francobollo da 3 centesimi, e di utilizzare per quest’ultimo, invece, carta di color grigio. Ricorderemo pure come esi stano pochissimi esemplari (meno di mezza dozzina) del .‘non emes so’ da 3 centesimi, verde: sono naturalmente tutti non dentellati, e sono anche privi di gomma. Anche il normale francobollo da 3 cente simi, comunque, ebbe tiratura ri dotta ed uso assai scarso: sia non

denteilato sia dentellato esso è il più raro francobollo pontificio dei-

e emissioni a centesimi.

Questo valore esiste in due fonda mentali gradazioni di colore: il gri gio ed il ben noto grigio rosa le due gradazioni si ripetono tanto per l’emissione 1867 che per l’emis sione 186& Ma nella serie del 1868 il 3 centesimi grigio rosa (che è, sia nuovo sia usato, il più raro di tutti) esiste solo in esemplari pro venienti dai fogli di 64. con inter spazio, altestiti per l’emissione non dentellata.

Dato lo scarso uso, tuttavia, non si giudicò opportuno allestire i nuovi clichès che sarebbero serviti, come per gli altri valori, allo scopo di portare da 64 a 120 francobolli componenti fogli: per facilitare le operazioni di denteNatura ci si limi tò ad eliminare gli interspazi. stam pando fogli di 64 esemplari in un solo gruppo. I 3 centesimi dentel lati, quindi, sono tutti da fogli di 64»: quelli in grigio rosa, però. de rivano tutti da togli con gli inter spazi. mèntre quelli in grigio, meno rari, provengono tutti da fogli senza interspazi.

nel senso che si dà a tale espres sione in questo nostro scritto, è quindi solo il 3 centesimi grigio ro sa: aggiungiamo che esso è su car ta lucida, e che io si conosce sia nuovo sia usato. Ma attenzione:

per questo valore, in genere. non si ebbe la dentellatura a vicolo»

ci si limitò a perforare il lato ester no di uno solo dei gruppi affaccian tisi all’interspazio, per cui l’inter spazio stesso è unito ad un franco bollo senza la seconda perforazio ne che avrebbe dato luogo, appun to, alla dentellatura «a vicolo». La dentellatura cade. nei pezzi a noi finora noti. sul margine dì destra dei gruppi di destra. e sul margine inferiore dei gruppi supèriori. Co nosciamo però anche un esempla re. nuovo, che reca unito inferior mente l’interspazio orizzontale den tellato «a vicolo

Stato Pontificio, 1868

I 0[NTFLLATI

POOV[NIFNTI OA FOGLI 0104 [SFMPLAHI

di Alberto Diena

5 CENTESIMI

In un precedente articolo abbiamo brevemente riassunto la ge nesi delle due serie di francobolli pontifici con valore espresso in centesimi: quella non dentellata, in fogli di 64. emessa nel 1867, e quella dentellata, che fu stampata in fogli di 120 (a parte un’eccezione che vedremo più sotto) e risale al 1868. Abbiamo anche fatto cenno all’esistenza di francobolli provenienti da fo gli di 64, che eccezionalmente vennero dentellati ed immessi all’uso. Passiamo ora all’esame dettagliato, valore per valore, di questi

«

dentellati da fogli di 64

».

Il vero francobollo «da togli di 64.,

Carta lucida: gradazione di colore:

azzurro verdastro. I fogli di 64 rice venero la dentellatura »a vicolo E nota in esemplari nuovi. ma non si conoscono esemplari usati con interspazio dentellato «a vicolo

2 centesimi: blocco di quattro, occu pante il centro delta composizione di 64. Mostra le dentellature -a vicolo’.

in

senso

orizzontale e verticale.

tntflttsttt’e*.i

Sopra: 3 centesimI, grigio rosa:

blocco

comprendente 14 esemplarI del gruppO ‘òà’

perlore destro. Notare, a &4aG.., l’inter spazio lungo Il quale vi è una sola de.’

tellatura.

A

..: 3 centesImi grigio rosa, esem plare

nuovo,

che reca unito Wedonnen te rinterepazio dl gruppo, con dentellatiaa

«

a vicolo

;

3 centesimI grigio rosa, esem plare annuuato, mostrante i sinistra l’in Srspazlo verticale dl gruppo.

A destra: 3 centesimI, grigio: foglio dl 64

esemplari, senza Interspazl. Dato lo scarso uso di questo valore, non ne venne sUe stlta

come

per tutti gli altriuna con’-

posizione

dl 120, ma ci si lImitò a

toglIere

gli

lnterspazl da

quella

utilizzata per la

omIssione 1988, e

ciò allo scopo dl faci

litare le

operazioni dl

dentellatura.

4

Il Collezionista - Italia Filatelica-- N. 2 - 19Sf

(5)

I CLASSICI

5 centesimi: blocco di quattro, oc cupante il centro della composizio ne di 64. Mostra le dentellature -a vicolo» in senso orizzontale ed in senso verticale.

10 CENTESIMI

Carta lucida: gradazione di colore:

vermiglio arando, Si conosce n esemplari nuovi ed anche in esem plari usati (a Roma, Anagni, S. Lo renzo, Viterbo), con dentellatura a

vicolo», I fogli di 64 ricevettero normalmente la dentellatura

-

a vi

colo», ma ci è noto anche un bloc co orizzontale di sei esemplari nuo vo, con interspaZiO tra la prima e la seconda fila verticale, in cui tale interspazio ha una sola perforazio ne; come nei 3 centesimi grigio ro sa sopra citati, tale perforazione è sul lato di destra del gruppo di de stra, Il blocco presenta inoltre, su periormente, l’interspazio orizzonta le; esso è abbastanza largo da con sentire di affermare che neppure gli interspazi orizzontali erano, in questo caso, oentellati

-

a vicolo»:

nel blocco, infatti, si hanno tre per forazioni orizzontali, e mentre fra quella inferiore e quella centrale vi è una distanza di 20 mm., fra quella centrale e la superiore la distanza è di 22 mm.. e tale diffe renza non avrebbe ragion d’essere se vi fosse stato il -vicolo». Ci è anche nota una lettera da Viterbo, 21 aprile 1868, che reca una coppia verticale del 10 centesimi in cui tra i due esemplari vi è rinterspazio di gruppo, attraversato da una sola dentellatura.

-

Del IO centesimi ci sono infine nob alcuni fogli di 64 esemplari solo parzialmente dentellati: tre di essi sono completamente privi delle den tellature orizzontali, ed hanno un no rnéro variabile di dentellature verti cali. ma in due si ha una sola dentellatura in corrispondenza del l’interspazio mentre nel terzo ve ne sono due. sì da dar luogo alla

»

dentellatura a vicolo». In un quar to caso, ci sono le dentellature »a vicolo

-

sia negli interspazi verticali sia in quelli orizzontali, ma rnan cano tutte le dentellature orizzon tali dei gruppi inferiori al di sotto dell’i nterspazio.

20 CENTESIMI

Carta semilucida; gradazione d. co lore: rosso indiano, I fogli di 64 ri cevettero la dentellatura »a vico lo». Si conosce sia in esemplari nuovi sia in esemplari usati (a Ro

continua a pagina SI

in-i ____,

Jeflt Jnt,

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9

lo centesimi: blocco d se; con in terspazio verticale recante eccezio nalmente una sola perforazione an ziché le due perforazioni formanti dentellatura «a vicolo

».

Anche l’in

terspazio orizzontale, visibile nella parte superiore del blocco, ha una sola dentellatura.

IO centesimi; un caso eccezionale di francobollo den tellato proveniente da foglio di 64, usato su lettera, che reca unito

sia

l’interspazio verticale sia quello oriz zontale. Occupa la posizione n. 1 nel quarto inferior€

destro.

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- Il Collezionista - itai,a Filatelica- - N 2 - 1962

5

(6)

I CLASSICI

Icontinua da pagina 51

ma) con interspazio dentellato a vicolo». Va rilevato che questa pur tipica gradazione di colore esiste anche in francobolli provenienti da fogli di 120 esemplari.

40 CENTESIMI

Carta lucida; gradazione di colore:

giallo. I fogli di 64 ricevettero la dentellatura «a vicolo». Si cono sce in esemplari nuovi, ma non in esemplari usati con interspazio den tellato «a vicolo

80 CENTESIMI

Carta lucida; gradazione di colore:

rosa lillaceo. I fogli di 64 ricevet tero la dentellatura «a vicolo». Si conosce in esemplari nuovi, ma non in esemplari usati con interspazio dentellato «a vicolo

Si tratta, in complesso, di materiale

‘aro o rarissimo, specie per quanto riguarda i francobolh usati che re chino ancora unito l’interspazio orizzontale o verticale dentellato a vicolo, I »ponti» usati, ossia le coppie usate separate da interspa zio dentellato a vicolo, sono rarità di prima grandezza. Ma non è escluso che se ne possano trovare ancora,

Gli specialisti potrebbero essere in vogliati a indirizzare le loro ricer che anche in un’altra direzione:

prendendo in esame coppie, strisce o blocchi di margine, usati, nelle gradazioni di colore sopra citate, in dividuarne la posizione nel foglio di 120 e, subordinatamente, in quel lo di 64. Un tale studio potrebbe

in linea teorica condurre per sino alla scoperta di francobolli dentellati provenienti da fogli di 64, usati, anche da 2, 5, 40 ed 80 cen tesimi, che sono i valori per i qua li come abbiamo visto non sono finora noti esemplari annullati con adiacente l’interspazio dentel lato «a vicolo» e di cui quindi non si sa con certezza se i fogli di 64, dentellati, siano stati effettivamente immessi all’uso. Ma converrà avver tire che una tale ricerca presente rebbe notevoli diff;coltà, in ordine sia al reperimento delle coppie, stri sce e blocchi usati, sia al loro esat to collocamento nella composizio ne. Un elemento, tuttavia, può es sere utilizzato, se non altro in sen so negativo, per escludere cioè di primo acchito la provenienza da fogli di 64. In questi! infatti, si ha sempre una dentellatura nitida e piuttosio regolare, con esemplari abbastanza ben centrati, mentre nei fogli di 120 è più facile che la cen tratura lasci a desiderare. ed i fori sono spesso di forma non esatta mente circolare, irregolarmente di stanziati e male allineati, né sono rari i casi di uno, due, tre O PIÙ tori »ciechi» o addirittura mancanti.

ALBERTO DIENA

(FINE - La prima puntata è stata pubblicata nel N. 1 - 1968).

flarilò

del (‘utinda

(lii ‘OSSEI

UN. R. Narmer Inc. di New York offrirà in asta il 4 marzo prossimo la famosa collezione del compianto dr. George Mackinley Geldert, che fu Presidente della Royal Philatelic Society of Canada. Essa include tra l’altro tutte le maggiori rarità delle prime emissioni canadesi, compreso un »twelve pence’ su lettera, del New Srunswick e della Nuova Sco zia.

285 iiiiliani

L’IIII

Il ildSefl

Le asle filateliche di Stanley Gib’

bons hanno raggiunto a cifra record di oltre 285 milioni di lire nei tre giorni di vendita della collezione di francobolli classici dell’impero bn iannicc formato dal norvegese Lars

Amundsen. Da rilevarsl che i no vanta per cento dei pezzi venduti è stato aggiudicato ad acquirenti di nazionalità non britannica, tra i qua li erano in numero considerevole i filatelisti statunitensi. svizzeri, italia ni, giapponesi, tedeschi e beigi. La gemma della raccolta, cioè la famo sa. lettera con una striscia di tre dei 2 d. scarlatto vermiglio dei 1857 di Terranova, proveniente dalla cele bi-e collezione Caspary. ha realizzato da sola circa ventitrè milioni di li re. In tal modo questo prestigioso pezzo si è inserito ira le più rare lettere della filatelia mondiale.

La stsyione da due

inilinali

La nota casa d’aste H. R. [-larmer Ltd. ha concluso il 1967 battendo ogni precedente primato: nelle 27 aste dello scorso anno sono state incassate 818.712 sterline (lire ita liane un miliardo e 228 milioni- al cambio odierno) con un aumento di 236.009 sterline rispetto al 1966.

La sede di New York della Harmer ha a sua volta effettuato incassi per Lst. 760.171. portando cos, il totale generae a 1.578.883 sterline (oltre due miliardi e 368 milioqì di lire)

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Sopra: 20 centesimi rosso in diano, esemplare usato su let tera, che reca unito a sinistra l’interspazio di gruppo, con dentellatura «a vicolo‘i; 20 centesimi rosso indiano, esem plare usato su lettera, che re ca unito interiormente l’inter spazio di gruppo, con dentel latura «a vicolo

A fianco: 40 centesimi, blocco di quattro, occupante il centro della composizione di 64, che mostra le dentellature » a vico lo» in senso orizzontale ed in senso verticale; 80 centesimi, blocco mostrante l’interspazio verticale. densellato a vicolo e in basso a sinistra parte di interspazio orizzontale, an ch’esso dentellato a vicolo‘i.

6

il collezicn ,si italia [-i latei ca, - N, 2 - 1868

(7)

I CLASSICI

erano già in circolazione poste federali elvetiche.

Noi ci occuperemo in questo arti colo dei « numeri uno» di ciascuno dei tre Cantoni, dando in sintesi le caratteristiche degli undici esempla ri di posta locale, con le quotazio ni dei nuovi e degli usati sulla scor ta dell’Yvert et Tellier 1968. I prez zi (in franchi francesi: 1 F. = 125 lire) sono vagamente indicativi, trattandosi di francobolli classici piuttosto rari e quindi soggetti a valutazioni che tengono conto del lo stato di freschezza e di conser vazione, nonché dei margini.

Ci siamo inoltre attenuti agli esem plari tipo, escludendo le numerose varietà. Ecco, dunque, i dati relati vi ai cantonali:

cauioue

di zurivo

t marzo 1843. Cifra, Validità sino al 30-9-1854. Non doni.

I CANTONALI SVIZ1ERI

12 marzo 1850. Croce e corno po stale. Validità sino al 30-9-1854.

Non dent.

caoloue

di oioevra

30 settembre 1843. « Doppio di Gi nevra«. Validità sino al 30-8-1854.

Non dent.

Porlo Cantonale.

Validità sino al

IncII.soit...lJ

5 c. nero su verde

(tiratura 120.000) 4.000 2.500 6 gennaio 1847. Porto Cantonale.

Aquila grande. Validità sino al 30-8-1854. Non dent.

5 c. nero su verde

(tiratura 100.000) 2.250 1.500 NOTA - Il 22 agosto 1848 apparve un nuovo tipo con aquila grande, ma di colore nero su verde scuro.

La tiratura tu di 50.000 esemplari; è quotato 3.500 franchi nuovo e 2.500 franchi usato e la sua validità cessò il 30 agosto 1854. In genere viene considerato una varietà, anche se di assoluto rilievo.

1 giugno 1849. Porto Cantonale.

Aquila piccola. Validità sino al 30-8-1854. Non dent.

5 c. verde chiaro 400 1.500

E’ su carta bianca. Proviene da bu ste ritagliate.

IS ottobre 1849. Francobollo di Vaud. Validità sino al 30-9-1854. Non dent.

4 c. nero e rosso

(tiratura 10.000) 45.000 20.000 22 gennaio 1850. Francobollo di Vaud. Validità sino al 30-9-1854. Non dent.

5 c. nero e rosso

(tiratura 100.000) 4.500 1.500 3 agosto 1851. Francobollo di Neu chàtel. Validità sino al 30-9-1854.

Non dent.

5 c. nero e rosso

(tiratura 25000) 11. 3.750

NOTA - Il primo annullo conosciuto reca la data dell1l agosto 1851.

caoloue

di basilea

I’ luglio 1845. Colomba di Basi lea». Validità sino al 30-9-1854. Non dent.

Stando alle quotazioni dell’Yvert et Tellier, dunque, gli undici francobol li hanno un prezzo complessivo di oltre 180.000 franchi per gli esem plari nuovi (circa 22 milioni e mezzo di lire). Le prime emissioni dei tre Cantoni raggiungono, da sole, la bella cifra di 106.000 franchi per i francobolli nuovi (oltre 13 milioni di lire) e di 60.000 franchi per gli usati (circa 7 milioni e mezzo di lire). Si tratta di quattro esemplari ed è di essi, appunto, che voglia mo parlare più diffusamente.

La prima emissione cantonale sv)z zera risale, come abbiamo visto, al 1’ marzo 1843. I valori furono due, rispettivamente da 4 e 6 rappen. La serie è neìl’albo d’oro della storia

• postale; ufficialmente figura per da ta di emissione al secondo posto, cioè subito dopo l’one penny ed il (continua a pag. 8)

Oal 1° marzo 1843 al 3 agosto 1851 undici francobolli raccontarono la storia filatelica e postale di tre Can toni svizzeri, quelli di Zurigo, Ginevra e Basilea. Tali valori furono emessi per uso della corrispondenza locale e la loro validità cessò tra il 30 agosto ed il 30 settembre del 1854, quando da circa quattro anni i primi otto francobolli delle

2/, r. nero e rosso

ftiratura sconosciuta) 6.500 3.750

2/, r. nero, rosso e azzurro

(tiratura 41.480) 15.000 9.000

I.

8

4. 1’.

H

i

4 r. nero (tiratura 30.000) 6 r. nero (tiratura 160.000)

20.000

5—5 c. nero su verde (venduti 6.000..doppi‘) 60.000

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tfhrtJoeaL] .LJgcL. &‘sklesakj 1750 1.350

1’ aprile 1845.

Aquila piccola.

30-8-1854. Non dent.

It coltezionista - Italia Filatetica» - t’I. 2 - 1968

7

(8)

I CLASSICI

two pence della Gran Bretagna. I due esemplari di Zurigo, dunque.

sono i numeri tre e quattro nella cronologia delle emissioni filtteli che mondiali.

Gli esemplari furono preparati. in litografia dalla stamperia Oreil Fus sii & Co, di Zurigo, su disegno déi litografo Esslinger. In ciascuno dei due francobolli campeggia un nu mero 4 per il primo esemplare, 6 per il secondo su un fondo a linee rosse orizzontali o verticali.

Il colore è il nero e per ognuno dei due valori si hanno, nella tavola, cinque diversi tipi di francobolli di stinguibili per la posizione, dentro il riquadro, delle linee nere oblique che formano una specie di quadret tatura. I fogli erano di 100 esempla ri. Esaminando i valori, in alto si legge la scritta Zùrich, mentre in basso c’è la dicitura - Local-Taxe»

per il 4 rappen e Cantonal-Taxe per il 6 rappen; infatti il primo va lore serviva per la tassa di porto in Zurigo ed il secondo per quella nei territorio del Cantone.

L’adozione del francobollo adesivo, con la spesa a carico del mittente, sollevò vivaci polemiche sino al 1845, tanto che alla fine di quel l’anno le rimanenze presso le poste erano piuttosto sensibili. In seguito, i due francobolli ebbero un buon andamento di vendita; prova ne sia che il 6 rappen registrò, alla fine di settembre del 1854, il pressoché to tale esaurimento delle scorte.

Tra le maggiori rarità segnaliamo una striscia di 5, nuova, del 4 rap pen ed una del 6 rappen. Ma i pez zi di maggiore prestigio riguardano alcune atfrancature. In prima fila una lettera con un 4 rappen più un 6 rappen, valida come raccomanda ta cantonale o come affrancatura federale elvetica, ed una coppia del 6 rappen con un 4 rappen, valida come raccomandata cantonale. Si tratta di due grosse gemme della filatelia. Ancora: si conosce una so vraffrancatura composta di un 6 rap pen unito ad una coppia dell’Ort spost zurighese del 1850; altra ra rità: un 4 rappen insieme con un francobollo di posta locale federale del 1850. Di grande rilievo anche un 4 rappen con la metà di un franco bollo analogo, usato per un’affran calura di 6 rappen.

Dal Cantone di Zurigo a quello di Ginevra, per prendere visione del

più raro francobollo elvetico, Allu diamo al cosiddetto «Doppio di Gi nevra», messo in circolazione a partire dal 30 settembre 1843. La quotazione odierna dell’esemplare nuovo si aggira sui sette milioni e mezzo, ma per pezzi di eccezionale bellezza vengono pagate, nelle aste, quote nettamente superiori.

E pensare che alla fine del 1844, cioè dopo circa 15 mesi dall’emis sione, il «doppio» fu offerto dai funzionari delle poste ginevrine con il 20°/o di sconto rispetto al nomina le, senza peraltro destare eccessi vo interesse tra gli abitanti della graziosa città...

Il francobollo fu infatti una novità poco gradita dalla popolazione di Ginevra e del Cantone. Al primi di dicembre del 1844, buona parte de gli abitanti preferiva ancora il vec chio sistema di corrispondenza, fa cendo pagare il porto al destinata rio, ed il francobollo adesivo era una specie di oggetto misterioso, guardato con molta diffidenza. La tiratura di 30.000 «Doppi di Gine vra-, sul finire del 1844 era pratica mente intatta presso la centrale del le poste della capitale cantonale.

Ciò è confermato dalla grande ra rità delle affrancature con date com prese tra i primi di ottobre del 1843 e la fine del 1844.

Come si giunse alla riduzione del facciale? Con un accorgimento pro pagandistico. Chiunque infatti si fos se presentato allo sportello delle poste per acquistare almeno 10 doppi» per volta, avrebbe pagato 80 centesimi anziché un franco, con uno sconto dunque del 20°/o. Que sta vendita straordinaria attirò un certo numero di nuovi clienti, ma va detto subito che in tutto il perio do di validità postale del singolare francobollo, e cioè sino alla fine di agosto del 1854. mai si ebbe a veri ficare un interesse degno di nota per questo pezzetto di carta, frut to della riforma postale di Rowland Hill. Negli undici anni di viLa del D000io di Ginevra» furono ven duti solo 6.000 pezzi, in gran parte usati per metà per il porto locale.

Un vero e proprio fallimento...

La tiratura dei 30.000 «doppi» era divisa in 600 fogli, ciascuno di 50 esemplari interi, cioè 100 «singoli da 5 cent.

I primo francobollo ginevrino, quar to in emissione di Stati ed ottavo

della serie cronoligica postale nel mondo, è uno strano esemplare, for mato di due metà uguali, ciascuna riproducente lo stemma di Ginevra.

In pratica, un francobollo emesso per due diversi usi postali. Ci spie ghiamo. Le due vignette sono unite, in alto, da un cartiglio, recante la dicitura «10 Port Cantonal Cent Ogni metà ha la scritta Poste de Genève, 5 C., Port Local», col sim bolo araldico della città. In Gine vra, la tariffa postale per una let tera diretta in città era di 5 cente simi, mentre quella per le altre loca lità del Cantone era di 10 centesi mi. Ispirandosi probabilmente ad un saggio criterio economico, l’idea tore del « Doppio di Ginevra«, cioè lo stesso direttore delle poste Gu glielmo Pasteur, pensò bene di ap prontare un solo esemplare, con la possibilità di dividerlo in due par ti: la metà per l’uso locale, l’intero

per la circolazione postale canto nale,

Il francobollo fu realizzato in lito grafia, presso la stamperia Schmid di Ginevra. Sulla testata del foglio erano riportate le istruzioni per il duplice uso dell’esemplare. Venne adoperata carta di colore verde gial lo vivo, con la stampa in nero. Ri masero invenduti circa 24.000

«doppi -, che furono inceneriti do po il 1857.

Oggi quello che oltre centoventi an ni or sono fu uno dei francobolli più bistrattati gode di un ecceziona le e meritato rispetto da parte di grandi commercianti e collezionisti di tutto il mondo, tanto da essere considerato uno degli esemplari più ricercati nelle maggiori aste. Per lungo tempo, e precisamente sino al 1880, alcuni studiosi di cose fila teliche misero persino in dubbio data la particolare struttura del DoppiS di Ginevra» l’autentici tà del francobollo, sostenendo che si trattava del -‘ parto» di un com merciante .,vizzero.,.

Filatelicamente. oltre alla quotazio ne dell’intero esemplare esiste ov viamente quella della sua metà, cioè dei taglio di uno dei due riquadri da 5 cent. Di solito, il singolo»

vale circa un quarto del pezzo da 10 cent. I tagli hanno dato origine ad interessanti combinazioni, sia nelle atlrancature sia in esemplari nuovi. Citiamo i casi più notevoli:

1) «doppio invertito», composto delle due metà disposte in senso inverso, Ciò si può rilevare dal car tiglio con la dicitura, nella parte su periore del francobollo, Un .‘dop-’

pio invertito» mostra, a sinistra, la parte destra dell’esemplare con la scritta ntonal Cent.-‘ e, a destra.

la parte sinistra con la dicitura «10 Port Ca

2) «doppio verticale destroe, for mato da due metà di destra sovrap poste. Esse, naturalmente, fanno parte di due distinti «Doppi di Gine vra»;

3) «doppio verticale sinistro»: stes so caso, con la differenza che figu rano sovrapposte le metà di sinistra, cioè le parti iniziali del «Doppio di Ginevra

Un doppio invertito» se possiede tutti i fili dei quattro margini vale.

nuovo, 15.000 franchi in più, e, usa to, 20.000 franchi in più rispetto al normale francobollo intero. Molto più elevato il valore filatelico del

« doppio verticale», sia di destra sia di sinistra, che può superare attualmente i 12 milioni e mezzo per il nuovo e gli 8 milioni per l’usato, Si conosce inoltre un blocco di sei

cioè con 12 pezzi singoli da 3 cent nuovo, che appartenne pri ma alla collezione di Philipp la Re notière von Ferrary e poi a quella di Maurice Burrus, Nel 1964 tu ven duto all’asta per circa 75 milioni di lire.

E’ nota anche una bellissima stri scia di tre «doppi» nuova, nonché alcuni meravigliosi blocchi, sernpr°

nuovi. Non sono mai state trovate, invece, coppie usate. Per quanto ri guarda le affrancature, una delle più interessanti, dopo i «doppi in vertiti » e i «doppi verticali», è quella composta di due metà stac

cate. Se ne conoscono almeno cin que bellissime.

li «Doppio di Ginevra» veniva in genere annullato, sia per l’esempla re intero sia per la sua metà, da una «rosetta,,; sulla lettera, vicino al francobollo ma non su di esso.

veniva apposto un annullo a dop pio cerchio. Ambedue gli annulla- menti erano di colore rosso. Si han no tuttavia alcuni casi nei quali, in luogo della «rosetta di Ginevra», si trova sul francobollo l’annullo a doppio cerchio, che appare peral tro anche di fianco all’esemplare.

La «Colomba di Basilea» è l’ulti mo francobollo, in ordine di tem po, dei «numeri uno cantonali, Fu emesso il 1” luglio 1845 e viene do po le emissioni della Gran Breta gna. del Cantone dì Zurigo. dell’Im pero del Brasile e del Cantone di Ginevra. E’ il nono della serie cr0- nologica postale dei numeri uno E’ il meno raro dei tre primi can tonali, ma in compenso è indubbia mente il più bello. l’la, semmai, un grosso inconveniente: i suoi margi ni sono molto piccoli ed è quindi dif ficile reperire un esemplare in con dizioni perfette. Della Colomba di Basilea» esiste anche una prova di stampa, quotata circa 250.000 lire.

Il francobollo fu stampato tipogra ficamente da Krebb di Francoforte sul Meno, con impressione in rilie vo, Il disegno venne realizzato a Basilea da M. Berry e riproduce una colomba in volo, nel centro dello stemma locale, con intorno la scrit ta «Stadt-Post-Basel.’, I colori sono il nero, il rosso e l’azzurro, L’emis sione del primo francobollo adesivo fu accolta abbastanza favorevolmen te a Basilea e nell’intero Cantone.

Le vendite all’ufficio postale della capitale ebbero un andamento re golare per tutti gli otto anni in cui l’esemplare ebbe validità postale e le scorte andarono esaurite nel 1854.

Interessanti le numerose sfumature di colore.

La tavola, di 100 esemplari, contie ne 9 errori di rilievo. Notevoli pure alcuni spostamenti di colore assai evidenti, specie per il rosso, tanto che frequentemente questo colore finisce sul sottile interspazio che in tercorre tra un francobollo e l’al tro. L’incisione netta del colore az zurro, cioè senza sbavature o spo stamenti, favorisce una maggiore guotazione dell’esemplare.

Segnaliamo, per finire, alcune at francature rare:

1 6 pezzi su una lettera con timbro L.B p.H, come affrancatura di IS rappen. Vannullo è tra i più rari, ma purtroppo la lettera non è ben con

servata.

2) Una ,Colomba di Basilea» insie me con un francobollo federale di

«Posta Locale», pari ad una af francatura cantonale semplice da 5 rappen.

3) Una coppia con un Rayon LI ce leste chiaro, su un frammento di let tera con due annullamenti di arrivo a Lucerna, in data 12 dicembre 1851.

Sì conosce anche un blocco di nuovo, con margini di foglio.

15

ELVIO PAOLINI

continua da pag, 7)

8

-Il collezionista - Italia Filatelica» - N. 2 - 1968

(9)

r

Dopo lo straordinario risultato rag

una

giunto dalla collezione formata da norvegese Lars Amundsen, che ha ealizzalo quasi 300 milioni di lire.

ecco un’altra eccezionale asta del- a casa londinese Stanley Gibbons:

il IS e il 16 febbraio prossimi, a par

as a

tiro dalle due pomeridiane di cia scun giorno, 619 lotti di francobolli degli Antichi Stati Italiani, d’Italia e delle Colonie saranno posti in ven dita nella modernissima sala della

d

Drury House in Drury Lane,

e a

La spettacolosa rassegna degli An tichi Stati Italiani a cui è dedicata la prima giornata di vendita si apre con 19 lotti del Lombardo Ve neta, che comprendono alcune del le rare imitazioni di Verona e Mila no, tra le quali ligura un bellissimo esemplare del 15 c. vermiglio (Bo laffi FB3 - Sassone Fi) con un ni tido annullo di Verona. Seguono 62 lotti di Modena, che è rappresenta ta in modo particolarmente comple to e con tutta la gamma delle più preziose varietà.

Tra i molti stupendi pezzi segnalia mo un superbo esemplare del 15 c,

S t ati

giallo15» (Bo. Sevivo con- Sa. Se), leggermentela varietà CETN annullato in azzurro: una splendida coppia orizzontale, margine di fo glio. del 5 c. verde (Bo. 7 - Sa. 7) con molta gomma originale, in cui

d

un esemplare mostra la rara varietà

I a

del punto molto grosso dopo il 5:

un altro bellissime esemplare dei 5 c. verde, usato su frammento, con l’eccezionale varietà .‘ senza punto e senza spazio tra T e 5» (Bo. 71 - Sa. 7g).

Tra i lotti di Modena figurano. inol tre, il 10 c. rosa con la varietà

»CNET. 10- (Bo. 91 - Sa. SI). un superbo blocco di quattro angolo di foglio, con piena gomma e colo re vivido, del 40 e. azzurro scuro.

in cui un esemplare mostra la va rietà .-senza punto dopo 40» (So. lOb - Sa 6a), e una lettera di qualità splendida, indirizzata a Ge nova e recante il 5 e. verde (Bo. 12

- Sa 12) e il 40 c. carminio bruna stro (So. 17c - Sa. 17c) del Gover no provvisorio, entrambi con gran di margini ed annullati leggermente.

Anche i francobolli di Napali sono molto ben rappresentati attraverso un insieme di 48 lotti, tra i quali

;anno spicco due stupendi esempla ri del ‘i, t. ‘. Croce di Savoia «. l’uno nuovo e con ampi margini, nella to nalità -di colore azzurro chiaro (So.

16b - Sa. 16a). e l’altro leggermente annullato: -due pezzi davvero splen didi.

La rassegna di francobolli classici italiani prosegue con 62 lotti di Par ma. che comprendono una superba coppia del 5 c. giallo erancio del 1854 (Bo. 7c - Sa. 6) su piccolo frammento con leggero annullo ros so, una bellissima coppia usata del 15 c. vermiglio chiaro (So. 8b - Sa. 7b) con grandi margini, ed un intero postale diretto a Modena, in pregevoli condizioni e di ecceziona le rarità per la sua attrancatura co stituita da un 40 c. rosa dellà IV emissione di Sardegna annullato con bollo circolare di Parma 7 set tembre 1859.

Dei 48 lotti dello Stato Pontiticio se gnaliamo un meraviglioso esempla re del francobollo da i s. rosa car minio (Bo. 26a - Sa. 11). dai margini eccezionalmente grandi, su intero postale diretto a Parigi, e, inoltre.

uno splendido esemplare nuovo del lo stesso francobollo nella tonalità di colore rosa carminiovivo (Bo. 26b

- Sa. ha), con grandi margini, ed un raro e bellissimo blocco di quat tro del 10 .c. arancio vermiglio del 1868 (Bo. 39o - Sa, 26o) con dop pia dentellatura -,a vicolo».

Rappresentata in modo formidabile è anche la Sardegna, che tra i suo, 62 lotti annovera una quartina nuo va del 5 c. nero (Bo. li - Sa. 1) di estrema rarita e freschezza. un esemplare nuovo e probabilmente tra i più belli esistenti del 20 c. in daco del 1854 (Bo. Se - Sa Sc) ed uno stupendo esemplare con piena gomma e grandi margini del 20 e.

celeste del 1855 (Bo. 12d - Sa. 1Sf).

Della Sicilia, presente con 19 lot ti, segnaliamo un blocco di sei di eccezionale bellezza del 2 gr. az zurro chiaro. terza tavola (Bo. 7g - Sa. 8). ed una splendida lettera di retta a Roma e recante nell’attran

catura la rara combinazione del 5 gr. vermiglio chiaro, seconda ta vola, con il 10 gr. ed il 2 gr., terza tavola, Chiude la rassegna, la To scana con 34 bellissimi lotti.

La seconda giornata di questa ec cezionale asta filatelica è prevalen temente dedicata all’italia, inclusi gli Uffici postali alrEstero, e alle Colonie Italiane, rappresentate da ben 117 lotti comprendenti le più notevoli rarità. La rassegna è tal mente vasta che dobbiamo limitarcì a segnalare soltanto qualcuno degli stupendi lotti. cpme un esemplare freschissimo e perfettamente cen trafo del 10 1. Servizio di Stato del 1934 (Bo. 2 - Sa. 2). la rara colle zione completa dei 77 valori Enti Semistatali del 1924 (Bo. 1/77 - Sa.

1/77) e un superbo esemplare del 4 e, su 10 c, di Pechino 1901 (Bo.

51 - Sa. 2). certamente uno dei più belli che si conoscano. Tra i lotti delle Colonie troviamo un bellissi mo esemplare del 5 c. verde scuro dell’Eritrea, con la soprastampa ca povolta (Bo. Sc - Sa. 3c) e annullato in modo leggero, uno dei più rari francobolli di questa Colonia; il 20 c. verde del 1930 senza la so prastampa «Cirenaica», che è da considerarsi un pezzo di estrema rarità: un superbo esemplare con piena gomma e margine di loglio del 25 L. + 2 L. carminio Servizio di Stato 1934 della Cirenaica (Bo. i

- Sa I) e analoghi esemplari del l’Eritrea, della Somalia e della Tri politania. anch’essi splendidi sotto ogni riguardo e. infine, uno stupen do 60 e. carminio -‘Giubileo» del l’oltre Giuba, dentellato 13’/, (Bo. 21

- Sa 21), di eccezionale rarità.

Sono, queste. soltanto le rapide an notazioni dell’amatore di francobol li classici e di storia postale sulle gemme di una meravigliosa raccol ta filatelica che nell’apposito cata logo d’asta con tavole a colori (10 scellini) trova adeguata illustrazio ne ed esaurìente descrizione.

MARCELLO PIAZZOLLA STANLEY GIBBONS AUCTIONS Ltd.

Drury House, Russeil Street

Drury Lane London W.C. 2

eccezionale filatelica Stanley Gibbons:

francobolli degli Antichi e Classici

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(10)

I CLASSICI

I “PROVVISORI”

DI PARMA CON CLICOL’

OFI BORBONI

Nel nostro precedente articolo abbiamo iniziato una breve cronistoria dei francobolli emessi dai Governi Provvisori dei vari Stati italiani prima della loro annessione al Regno Sardo.

Dopo aver dato qualche notizia su quelli del G.P. modenese, ci occuperemo questo volta dei francobolli emessi nel 1859 dal

Governo Provvisorio di Parma.

Il Duca Carlo III di

Borbone,

che regnava neL Parmense, era stato ucciso il 27 marzo 1854 e gli era succeduto il giovanissimo figlio Roberto I sotto la reggenza del la madre Duhessa Maria Luisa.

A seguito degli eventi della 11 guerra d’indipendenza, il 1’ mag gio 1859 la Duchessa come do- t’eva fare poco dopo il Duca Francesco V di Modena abban donava i suoi dominii insieme con il figlio ed il governo era immediatamente assunto da una Giunta Provvisoria. Due giorni dopo Maria Luisa, pentita della fuga precipitosa, rientrava in Parma, ma vista la situazione or mai compromessa irrimediabil mente il 9 giugno lasciava defini tivamente il potere. Lo stesso giorno veniva costituita una Commissione di Governo; il 14 giugno le truppe sarde, coman date dal generale Riboty, entra vano in Parma ed il giorno 16 il Conte Pallieri, giunto da Torino, si sostituiva alla Commissione con la qualitica di Governatore Civile dei Ducati di Parma e Pia cenza.

Dall’alto in basso:

I) francobollo ducale da 15 cern, con gli emblemi borbonici;

2) coppia del 10 cenI. di Sardegna con annullo di Parma 1’ agosto ‘59 (primo giorno d’uso);

3) coppia del 10 cent. del Governo Provvisorio Parmense;

4) affrancatura mista Sardegna e Governo Provvisorio;

5) una rarissima lettera da Piacenza a Parigi, affrancata con un 20 cenI.

di Francia e due esemplari del 40 cenI, del Governo Provvisorio;

6) la più rara lettera degli antichi Stati Italiani e del mondo, affrancata con un 80 cern, e un 20 cent. del Governo Provvisorio di Parma. L’BO cent. è uno dei soli due esemplari perfetti conosciuti e l’unico su lettera. La tariffa di una lira (80+20 c.) era quella per le corrispondenze dirette in Francia.

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10

• Il Collezionista Italia Fitatelica - N. 2 - 1966

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I CLASSICI

LL’S agosto, a seguito di una ri cchiesta di Napoleone III, alleato dici Re di Sardegna, il governo ipassava al piacentino avv. Giu s;eppe Manfredi, il quale ottene va che la dittatura di luigi Carlo fFarini, che già governava nel Mo dienese, fosse estesa anche alle IProvincie ParmensL Il 12 settem tbre 1859 l’Assemblea dei Rappre ssentanti del Popolo votava la de ccadenza dei Borboni e la

«

an messione alla Corona d’italia

».

Il lt gennaio 1860 l’ex Ducato en ttrava a far parte delle R. Provin cie dell’Emilia ed il plebiscito po polare del 12 marzo confermava ll’annessione al Regno Sardo 11 francobolli erano stati adotta tti nel Ducato di Parma il 1” giu gno 1852; da questa data sino al

£4 marzo 1859 erano comparse tre emissioni, per un totale di 11 esemplari tutti con il giglio bor Ibonico sormontato dalla corona

ducale.

Tali francobolli vennero posti (fuori corso il 31 luglio 1859 ed il IP agosto furono distribuiti i (francobolli sardi; ma l’adozione cdi questi sembrò prematura e inon giustificata politicamente, giacché l’annessione al Regno di tSardegna non era stata ancora jproclamata. Si decise quindi la temissione di una serie provviso iria, che comparve il 27 dello stes so agosto; essa restò legalmente un uso

sino

al 31 gennaio 1860, ma Ifu ancora tollerata nel mese suc (cessivo, Dal 1’ febbraio ebbero tdefinitivamente corso i franco lbolli della TV emissione di Sai cdegna. Come è rilevabile dalle cdate, il tempo per la preparano Inc dei francobolli del Governo IProvvisorio di Parma era molto Ibreve e si dovette quindi far ri .corso ad un procedimento di emergenza. Vennero pertanto adoperati i clichès tipografici che nel 1853 e nel 1857 erano serviti,

‘durante il governo borbonico.

per la stampa delle marche per giornali prima da 9 e poi da 6 centesimi, in cui figurava soltan to la dicitura

«

Stati Parmensi

»

senza emblemi che potessero es sere riferiti al cessato governo;

su di essi venne tolta la cifra pre

• cedente e praticato al suo posto un profondo incavo per mettervi le cifre dei nuovi valori in carat teri mobili- Vennero quindi stam pati in colore su carta bianca francobolli da centesimi 5 (verde azzurro o verde giallo), 10 (bna no), 20 (azzurro), 40 (rosso mat tone o vermiglio chiaro) ed 80 (bistro). Per ogni valore, ad ecce zione dell’SO centesimi, vennero preparate due composizioni di 60 clichés ciascuna, nelle quali com parivano dei difetti costanti de gli stereotipi o delle cifre del va lore; particolarmente notevole la varietà delle cifre 0, che si pos sono trovare normali, più roton de (zero «grassa

»

o più piccole.

il 10 centesimi presenta anche la varietà dell’I capovolta.

Mentre il 20 centesimi è più ra ro nuovo, perché adoperato pi’es soché totalmente, gli altri va lori sono molto rari usati; l’SO centesimi è addirittura la mag giore rarità dei francobolli degli

antichi Stati italiani, poiché si conoscono usati quattro esem plari sciolti, uno solo dei quali in condizioni perfette, ed uno sol tanto su lettera, che è pure per fette ed unito ad un 20 centesimi, Sono pure molto rari i francobol li sai-di usati nel Parmense dal l al 26 agosto 1859, e poco meno quelli adoperati dal 27 agosto 1859 al 31 gennaio 1860, periodo in cui, pur essendo comparsi i francobolli del Governo Provvi sorio, continuarono ad essere am messi alL’affrancatura anche i va lori della IV emissione di Sar degna,

cent’anni fa

I francobolli Italiani

in corso cento anni or sono

Nel 1866, quando non esistevano an cora francobolli per servizi speciali (espressi, posta aerea, pacchi ecc,), gli utenti delle poste italiane aveva no a disposizione dieci valori di po sta ordinaria e cioè i nove della serie De La Bue’, (Cat. Bolaffi Nn. 9/17) emessa il l’dicembre 1863 ed il nuovo «definitivo da 20 cen tesimi (Gai. Bolatii N. 21) apparso alla fine di aprile del 1867 in sosti tuzione dei provvisori con sovra stampa a ferro di cavallo- che avevano visto la luce il 1 gennaio 1865 ed erano stati posti fuori cor so dal 1’ agosto 1867.

I dieci francobolli avevano i valori facciali:

1, 2, 5. 10, 15, 20 (1867), 30, 40 e 60 centesimi, 2 lire; i primi due aveva-

Una «piccola» scoperta

Da

«

Le Timbre Poste» del di cembre 1867:

Città del Capo, 8 ottobre 1867.

Qual è il filatelista che, avendo fatto una scoperta, non è felice di potervela far conoscere, nel l’interesse di tutti? Io oggi sono una di quelle persone felici.

Chiamato ultimamente dai miei affari a Graaff-Reenett, non persi di vista la vostra richiesta e, ap pena libero, domandai ed otten ni l’autorizzazione da uno dei miei amici di spulciare la sua corrispondenza per soddisfare un poco il vostro appetito. Nel mo mento in cui disperavo di tro vani qualche cosa di passabile.

scorsi una lettera affrancata con due francobolli azzurri, detti li tografati ‘enza dubbio perché sono incisi su legno.

Uno di questi francobolli aveva il valore di I penny, l’altro di 4 pence. Ve li mando così come li ho staccati: voi vedrete che sono stati stampati contemporanea mente, poiché sono attaccati, Questa piccola scoperta ci prova

annulli postali di Piacenza dal gennaio all’aprile 1860, periodo in cui stazionava ancora in tale cit tà un deposito delle truppe fran cesi che avevano preso parte al la guerra d’indipendenza del 1859.

Talvolta i militari affidavano la loro corrispondenza alla posta ci vile, apponendovi francobolli del proprio paese ed aggiungendovi in qualche caso francobolli par mensi e sardi; in questo modo so no nate le poche rarità suddette.

ben note nel mondo dei collezio nisti specializzati.

no al centro la cifra relativa al va lore, gli altri presentavano l’effige di Vittorio Emanuele Il.

La validità postale ditale francobol li cessò il 31 agosto 1877 per il 10 ed il 20 centesimi; il 30 giugno 1898 per l’i ed il 2 centesimi ed il 31 di cembre 1889 per gli altri

sei

valori, Era poi in corso, ad uso esclusivo delle Poste, il segnatasse da 10 cen tesimi (Gai. BolafL N. 1) emesso il 1” gennaio 1863 e sostituito poi, il 1” marzo 1869, da un altro francobol lo di pari valore ma con disegno cambiato,

«

Questa piccola scoperta

»,

come la definisce l’autore della noia, era

«

soltanto» mia delle maggio ri rarità cime oggi abbia la filate lia, un errore di colore dei famosi woodblocks

»

del Capo dì Buo na Speratiza.

GIULIO BOLAFFI

Sono anche note alcune affran

cature miste di grande rarità:

una composta di un francobollo ducale del 1852, da 15 centesimi, e di un 5 cent. di Sardegna; una con un francobollo ducale cIa 25 cent. del 1857 ed uno sardo da 5 cent; sei con francobolli del Ga verno Provvisorio unitamente a valori della IV emissione di Sar degna; tre con valori del G.P. uni ti a francobolli francesi; una con un francobollo sardo ed uno di Francia.

Le affrancature nelle quali figura no francobolli francesi portano

fl

che finora si è pensato a torto che sia stata fatta una tiratura in fogli interi dell’i penny azzur ro e dci 4 pence rosso, mentre l’esistenza di questi francobolli è dovuta all’introduzione per er rore di un cliché di un certo va lore nella tavola di un altro va- lore

il coilezion,sia - Italia Fiiaiei,ca. - N. 2 - 1965

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STORIA POSTALE

E’ l’anno 1813. La disastrosa cam pagna di Russia ha distrutto il mito della invincibilità di Napoleone. In marzo, sobillate dall’inghilterra, Rus sia, Prussia e Svezia si preparano alla guerra. L’Austria, pur mante nendo un atteggiamento neutrale, si appresta a fare causa comune con gli Alleati.

Conscio del pericolo Napoleone, do po aver arruolato un nuovo eserci to, penetra improvviso nel cuore del la Germania e, prevenendo il ne mico, lo batte il 2 maggio a Lùtzen e il 21 a Bautzen.

Le inaspettate sconfitte indussero gli Alleati a tergiversare e a pro porre un armistizio al quale Napo leone, desideroso di consolidare le sue forze, aderi volentieri. Le trat tative furono condotte dairAustria che aveva assunto il ruolo di me diatrice. Ma nessuno era in buona fede: desiderosi gli uni di umiliare per sempre la potenza della Fran cia, deciso il Bonaparte a ripristina re il suo potere, le trattative si pro trassero per circa tre mesi sino al giorno in cui, essendosi l’Austria apertamente schierata con gli Al leati, la guerra venne ripresa. Vitto rioso ancora una volta a Dresda il 26 e il 27 agosto. Napoleone subì una decisiva scontitta dal 16 al 18 ottobre sul campo di Lipsia. Nella notte sul 19. l’esercito napoleonico inizio la ritirata verso il Reno. L’im pero crollava, la Francia stessa era in pericolo.

In Italia, te ripercussioni di questi avvenimenti furono enormi. Mentre il Viceré Eugenio Beauharnais cer cava di difendere le frontiere orien tali del Regno Italico minacciate dal la armata austriaca del generale Bellegarde, il generale Nugent sbar cava con numerose truppe austria che e inglesi a Volano, sul delta del Po. il 16 novembre 1813, Dirigendo si su Meso!a. con una rapida mar cia varcò il Fo e l’Adige e si con giunse con le truppe del Bellegarde bloccando le lagune di Chioggia e Venezia, ma assalito dalle forze ita lo-francesi, comandate dal generale Pino, ripiegò dapprima su Ferrara e di li si diresse su Ravenna ove entrò il 9 dicembre.

Il giorno dopo, il generale Nugeni lanciava un proclama agli italiani in citandoli a sollevarsi contro il do minio napoleonico, promettendo il riconoscimento di un regno d’italia indipendente.

Nel suo proclama era detto: « Italia ni! Avete abbastanza gemuto sotto il terreo giogo dell’oppressore. Le nostre Armi sono venute a liberar vene affatto. Si apre per voi un nuovo ordine di cose. dirette a ri pristinare e stabilire la vostra feli cità... E’ del vostro interesse, corag giosi e bravi italiani, il tarvi strada con le armi al vostro Risorgimento.,.

Avete tutti a divenire una nazione in dipendente se sarete lidi a chi vi

ama e protegge!

Parole e promesse a non finire, ac compagnate da alcuni provvedimen ti di ordine fiscale atti ad accatti varsì le simpatie delle popolazioni.

Nello stesso giorno 10, veniva inse diato un Governo Provvisorio per la Romagna, alla presidenza del quale venne posto Carlo Arrigoni. già po destà di Ravenna Il comando delle piazza venne assunto dai l’en. Co lonnello Cavenda.

La ettera n. i reca la dicitura a mano Il Comando Austro-Britan nico». Il timbro è in rosso con FI, (Francesco I) al centro del l’aquila bicipite e la dizione Co mando Imperialea.

Il 3 gennaio 1814 venne nominata una Commissione Amministrativa Superiore per a Romagna. Ne fa cevano parte: il Conte Paolo Man gefli (presidente), il cav. Federico Rasponi e il Conte Giuseppe Paso lini (consiglieri) e Tommaso Zoffili (segretario). A questi, il giorno 12, si aggiunsero il Conte Costantino Montalti e il canonico Gaetano Sa maritani, Il comando della piazza passò al Conte Radsky di Husaxi, La Commissione entrò detinitiva mente in carica il 21, assumendo la denominazione di Reggenza Ita liana !ndipendente

fato

La lettera n. 2 reca in cartelia ret tangolare la dizione - Reggenza Ita liana Indipendente in nero, dizio ne ripetuta anche nella intestazione interna. Spedita in data 12 febbraio 1814 da Ravenna a Meldola, è firma ta dal Presidente Paolo Mangelli ed è controfirmata da Federico Ra sponi. A quanto mi risulta, è l’u nica che si conosca,

Erano, frattanto, giunte in Romagna le truppe di Gìoacchino Murat, Re di Napoli, che si era schierato dalla parte degli Alleati. Murat persegui va da tempo, pur attraverso una po litica ambigua, un suo preciso e ambizioso progetto: il dominìo del l’italia sino ai Po. A questo scopo aveva trattato contemporaneamente con Napoleone e con l’Austria, ma in attesa che la situazione si chia risse aveva fatto avanzare verso nord due armate che, avevano oc cupato il Lazio, la Toscana e le Marche entrando, poi, in Romagna.

Fallito il tentativo di accordarsi con Napoleone e spartire con Eugenio Beauharnais la penisola. Murat ave va stipulato, l’li gennaio, un trat tato con l’Austria impegnandosi a combattere il Bonaparte. Ufficial mente gli era stato riconosciuto il grado di comandante in capo delle truppe alleate in Italia e il dominio del suo regno esclusa la Sicilia, ove si erano rifugiati i Borboni. Ma se gretamente. a compenso di tale ri

nunzia, gli era stato promesso un notevole ingrandimento sul conti nente soprattutto a spese dello Sta’

to pontificio.

La presenza di torze austro-britan ne e napoletane in Romagna creò una situazione delicata. Allo scopo di clilarirla, il 7 febbraio si riuni rono in Bologna il ten, generale Livron (per il Napoli) e il generale

1813-1814 IN ITALIA

Oocomeolì ìocflìlì dì una uaoìna dì slurìa

Rari timbri su alcune lettere aprono uno spiraglio sui riflessi nelle Romagne delle vicende napoleoniche,

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-il collezionista - italia Filatelica - N. 2 - 1968

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STORIA POSTALE

Mugent (per timperatore d’Austria), che firmarono una convenzione in base alla quale venivano delimitate Ire zone di occupazione delle arma t*e austriaca e napoletana. Entro il iorno 9, già i napoletani avevano mccupato una parte del Dipartimen Ui del Rubicone con Bologna, Faen zia, Forli ed altre città, mentre Ma wenna, Cer’via, Cesenatico, Comac chio ed altre localita rimanevano ssotto l’occupazione austro-britanna.

l’in possesso della Romagna costiera, l’Austria si affrettava ad abolire, do po solo pochi giorni di esistenza, la Reggenza Italiana Indipendente e costituiva in quel territorio un nuo wo organo che si chiamò «Governo cdella Romagna Austro-Britannica-- l+Je fu nominato governatore il cav.

Epederico Rasponi.

III timbro di franchigia «Governato- Tre della Romagna Austro-Britanna»

i,in ovale, lii usato in nero e solo rraramente in rosso.

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La lettera che riproduco, con tìm Ibro in nero, reca all’interno l’mIe stazione: « Governo Provvisorio del I la Romagna Austro-Britanna-.. Da Itata 5 marzo 1814 da Ravenna, la lettera, diretta a Cervia, è firmala dal Governatore Federico Rasponì I Passano pochi mesi e l’Austria a?

‘ferma sempre più le sue mire sul territorio. Le promesse tatte a Mu rat, la cui cooperazione è frattanto dìminuita di importanza, sono ridi mensionate e a Vienna si spera di poter mantenere l’occupazione an che a scapito dei diritti del Papa.

Tale aspirazione si basava sul fatto che con il trattato di Tolentmno del 1796 il Papa aveva ceduto i suoi diritti su quella regione alla Fran cia, Abolito, pertanto, il Governo della Romagna Austro-Britanna, il 12 giugno venne costituito il «Go verno di Ravenna e Stati Uniti« al ludendosì con tale dizione al capo luogo e alle città della regione che facevano parte della zona occupata.

La Lettera riprodotta reca in ovale (colore rosso) la dizione: «Governo di Ravenna e Stati Uniti» ed è di retta a Cervia. All’interno è intesta ta: Governo Provvisorio di S.M.

rlmperatore d’Austria - Il Governa tore di Ravenna e Slati Uniti ed è datata 15 luglio 1814. E’ firmata dai Governatore Federico Rasponi che, evidentemente, era uomo che sapeva destreggiarsi e tenersi ‘a

galla in Quel susseguirsi di alterne vicende, Non conosco altri esem plari di tale timbro,

Dopo la breve parentesi dell’occu pazione napoletana dell’aprile 1815, durante il tentativo di Murat seguito al famoso proclama di Rimini, la regione tornò sotto il governo prov visorio dell’imperatore d’Austria ma per poco, ché il 9 giugno di quello stesso anno l’atto finale del Con gesso di Vienna restituiva la Ro magna ai Papa,

Solo dopo lunghe e complesse ri cerche ho potuto appurare queste vicende che, appena accennate o addirittura sorvolate dai testi, sono testimoniate dai documenti filatelici riprodotti. Anche Silvio Bernicoli ne!

suo dettagliatissimo libro I Gover ni di Ravenna e Romagna, edito a Ravenna nel 1898, accenna incom pletamente a questi effimeri governi senza peraltro darne la dizione esat ta e dimenticando addirittura quello di «Ravenna e Stati Uniti

Quello che la storia ha dimenticato vive però ancora nei documenti tila telici confermando l’importanza e l’interesse degli studi di storia po stale.

ALDO POZZOLINI

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