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PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS

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Academic year: 2022

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PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS

Delibera n: 2 Data: 23.01.2012

Oggetto: Approvazione mozione contro il taglio degli uffici dei Giudici di Pace nel territorio

Prot. n.

del

L’anno DUEMILADODICI, addì VENTITRE’ del mese di GENNAIO in IGLESIAS, nella sala consiliare del Comune di Iglesias, in piazza Municipio, alle ore 16.50, previo invito diramato a norma di legge, come da documenti in atti, si è riunito, in seduta pubblica, il CONSIGLIO PROVINCIALE per trattare gli argomenti compresi nell’Ordine del Giorno.

Sono presenti i Sigg. Consiglieri:

PRES ASS PRES ASS

1) CHERCHI SALVATORE X 14) BALDINO MARCO X

2) SUNDAS ELIO X 15) ROMBI ACHILLE IGNAZIO X

3) TOCCO GIOVANNI X 16) RUBIU GIANLUIGI X

4) LENZU PIER

GIORGIO X 17) VIGO ANTONIO X

5) CANI EMANUELE X 18) STERA ATTILIO X

6) MADEDDU EMANUELE X 19) PERSEU LUIGI X

7) PIANO BRUNO UGO X 20) CORONGIU MARIO X

8) CROBU LIVIA X 21) LOCCI IGNAZIO X

9) RUBBIANI MARA X 22) ACCA PIER PAOLO X

10) LODDO ROSSANO X 23) SPIGA ELEONORA X

11) CAU MARCO X 24) MONTISCI MARIA

ROSARIA X

12) MASSA SALVATORE

LUIGI X 25) PINTUS TERESA X

13) CREMONE ANGELO X

Totale presenti: 17 - Totale assenti: 8 Presiede la seduta il dott. Elio Sundas, Presidente del Consiglio.

Partecipa il Segretario Generale Reggente, Dott. Franco Nardone.

Sono altresì presenti gli assessori Cicilloni Carla, Grosso Marinella, Pizzuto Luca e Vacca Guido.

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PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

Visto l’art. 42 del d.lgs 267/2000, intitolato: “Attribuzioni dei Consigli”

Richiamato l’art. 33 dello Statuto della Provincia di Carbonia Iglesias, intitolato:

“Competenze del Consiglio”

Considerata la mozione, presentata dai consiglieri Madeddu Emanuele, Locci Ignazio, Massa Salvatore, Rombi Achille, Baldino Marco, Loddo Rossano, Stera Attilio, Pintus Teresa, allegata al presente atto per farne parte integrante e sostanziale

Considerati gli interventi in aula:

Il consigliere Locci illustra il primo punto iscritto all’ordine del giorno, contro la chiusura degli uffici dei giudici di pace nel territorio.

Questa mozione è frutto dell’accordo preso in conferenza dei capigruppo.

Prende spunto dagli ultimi provvedimenti che il Governo Monti ha adottato alla fine dell’anno, ed in particolare, il 16 dicembre 2011, quando il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di revisione delle Circoscrizioni Giudiziarie, in particolare per quanto attiene la parte relativa ai giudici di pace dello Stato.

Si prevede la riduzione di 674 Uffici su tutto il territorio Nazionale.

Per quanto riguarda il territorio, porterà alla soppressione di tutti i 4 uffici dei giudice di pace presenti ad Iglesias, Carbonia, S. Antioco e Santadi.

La riforma dei giudici di pace del 1995 servì per decongestionare la macchina della giustizia italiana, sostituendo le soppresse preture con un ufficio locale di amministrazione della giustizia, gestite da un giudice onorario che si occupa di materie di portata minore, in materia sia civile che penale.

Dinnanzi ai giudici di pace, nelle cause fino a 1.100 euro, ci si può difendere da soli, senza bisogno di essere rappresentati da un avvocato.

Con la chiusura di questi uffici si allontanano dalle periferie, anche servizi essenziali, quali quello della giustizia.

La Provincia non si deve lasciare andare davanti ad uno Stato che ormai quotidianamente, con la scusa delle razionalizzazioni delle spese e dei tagli di bilancio, sta allontanando i servizi dalla periferia.

Il taglio dei giudici di pace è l’ennesimo esempio di uno Stato che ha deciso di sbaraccare dai piccoli Comuni e che pensa alle riforme accentrando tutto a Roma, ovvero di una Regione che pensa di accentrare tutto a Cagliari, pensando esclusivamente alle esigenze delle grandi città e delle grandi realtà.

La Regione Sardegna fa riforme e prende le proprie decisioni prendendo come punto di riferimento le città di Cagliari e Sassari e qualche volta, Olbia.

Integra la mozione presentata con delle motivazioni politiche del proprio gruppo.

Ritiene che anche le periferie e i piccoli comuni abbiano diritto di avere questi servizi.

Fino a qualche settimana fa si parlava di tagli alle scuole, per cui ritiene che continuando così, fra un po’, probabilmente, si dovrà parlare di portare i ragazzi

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delle scuole a Cagliari, perché sopprimeranno qualche liceo, scuola media, e il territorio sarà sempre più povero. Ci sarà un deserto delle istituzioni.

Non è possibile viaggiare sempre verso il capoluogo della Regione per ottenere i minimi servizi.

Chiede che l’amministrazione provinciale si attivi nei confronti del Ministero e della Regione Sardegna e che si faccia carico di sensibilizzare i propri rappresentanti regionali, affinché si intervenga per fermare questa fuga dello Stato dalla Provincia di Carbonia Iglesias.

Chiede che l’Anci e l’Ups si facciano carico di questa vertenza.

Chiede al presidente della Provincia di verificare, unitamente ai sindaci del territorio, l’opportunità di una gestione degli uffici dei giudici di pace, in capo ad un consorzio di comuni o ad una forma di gestione associata.

Il consigliere Corongiu dichiara di condividere pienamente quest’ordine del giorno.

È stato interessato a questa problematica, attraverso le isole minori.

Infatti, è stato sollecitato dall’Isola della Maddalena. Hanno già parlato con il Ministero. Riferisce che la soluzione sarebbe l’ultima fra quelle proposte dal consigliere Locci, ovvero che i Comuni, se vorranno tenere il servizio dei giudici di pace, se ne dovranno accollare le spese.

Rileva che si potrebbe continuare ad avere il servizio dei giudici di pace, nelle sedi dov’è attualmente, se la Provincia o un gruppo di comuni ne sostenessero i costi.

Il consigliere Madeddu rileva che la mozione è stata presentata da tutti i capigruppo. La relazione del consigliere Locci rappresenta la relazione del Consiglio.

La chiusura delle 4 sedi dei giudici di pace, presenti nel territorio, comporterebbe dei disagi e avrebbe dei costi per l’accesso alla giustizia.

In alcuni casi, finirebbe per negare lo stesso diritto alla giustizia, proprio a causa dei costi che ne deriverebbero.

Rileva che col medesimo provvedimento, da un lato, si sostiene che gli enti locali potrebbero sostenere i costi per il mantenimento del servizio dei giudici di pace, ma nel contempo, vengono stabiliti ulteriori tagli a carico degli enti locali. Non c’è equità.

La Provincia e i Comuni devono fare uno sforzo per garantire un servizio importante.

Propone di aggiungere nella mozione un comma che preveda di attivarsi nei confronti dei parlamentari e dei consiglieri regionali del territorio, affinché mettano in campo tutte le iniziative utili nei confronti del Governo, per rivedere il provvedimento adottato.

Non si possono fare solo tagli matematici, ma si devono tenere in considerazione le peculiarità di un territorio su cui si va ad incidere.

È importante continuare a garantire un servizio.

Ognuno deve fare la propria parte in questa battaglia.

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Entra il consigliere Massa.

Il consigliere Vigo evidenzia che vi è il timore che il taglio non riguarderà solo l’ufficio dei giudici di pace, ma tutta la struttura delle sezioni staccate, ed in particolare di Iglesias e di Carbonia; lo scenario sarà che tutti i Tribunali con sezioni staccate verranno accorpati a Cagliari.

Ciò creerà disagi enormi.

Sono le persone indifese a dover sopportare il peso di queste restrizioni.

Concorda sulla necessità di risparmiare, ma ritiene che non sia corretto che siano le persone con maggiori disagi a farsene carico.

Ritiene inoltre, che non si otterranno risparmi. Infatti, quando si parla di far spostare una massa di persone, si creano spese aggiuntive che non hanno nulla a che vedere con il risparmio globale della pubblica amministrazione.

Il presidente Cherchi rileva che l’argomento sottoposto all’esame del Consiglio sia molto importante.

Emergono diverse questioni significative.

Da un lato, il diritto alla giustizia, che in Italia è messo in discussione dalla lungaggine dei procedimenti.

Più volte, l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea, perché, dal punto di vista pratico, viene negata la giustizia. Ciò deriva dall’arretrato enorme che contraddistingue la situazione italiana.

L’accentramento in poche sedi dell’amministrazione della giustizia, porterà inesorabilmente ad un ulteriore allungamento dei tempi.

Dall’altro lato, si introduce una tassa occulta a carico dei cittadini.

Si deve sostenere la linea dei servizi nel territorio, per cui non importa avere strutture accentrate e ridondanti.

Afferma, infatti, di non sentire la mancanza nel territorio della Prefettura, della Questura, dei comandi provinciali.

È dispiaciuto che l’Inpdap chiuda gli sportelli, nonostante abbia migliaia di utenti e che quindi, non si offra un servizio ai cittadini; invece, non si sente la mancanza del direttore generale.

Sottolinea che nell’applicazione del provvedimento non è stato riconosciuto che comunque, deve essere mantenuta almeno un’entità ogni 100 mila abitanti.

Bisogna protestare e richiamare ognuno a fare la sua parte.

I parlamentari sono stati coinvolti in due diverse occasioni: una prima volta, a settembre, quando hanno votato la legge e una seconda volta, quando il testo del decreto legislativo, prima della sua emanazione, è passato all’esame della commissione parlamentare. Quindi, il provvedimento è tornato in Parlamento due volte.

Un altro servizio nel territorio salta. Ci si trova dinnanzi ad un’ecatombe di uffici soppressi.

Intervenire quando un atto è già perfezionato (e lo è quando viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale), per modificarlo, è una cosa estremamente complessa, dovendosi promuovere un’iniziativa parlamentare. Tale iniziativa andava

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promossa al momento dell’esame della legge, una prima volta, e una seconda volta, al momento della discussione del decreto legislativo.

L’allarme del consigliere Vigo sui Tribunali è fondatissimo.

C’è una ritirata dello Stato dal territorio, e non per mancanza di lavoro, presente in abbondanza.

Per risparmiare qualcosa dal bilancio dello Stato, si costringono migliaia di cittadini a pagare una tassa.

Afferma di condividere pienamente la mozione.

Si promuoveranno le opportune iniziative politiche.

Tuttavia, non ci si deve fare illusioni, in quanto una volta che un decreto o un atto di legge viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale è esecutivo.

Si cercherà di modificarlo.

Ci si dovrà organizzare, affinché non scompaia il servizio della giustizia nel territorio, e la Provincia, in accordo con i Comuni, dovrà tradurre concretamente l’indicazione secondo cui si vuole mantenere il servizio nel territorio.

Ci saranno dei costi che dovranno essere sostenuti per garantire il servizio, a fronte del fatto che ci sono dei tagli per gli enti locali.

Visto l’esito della votazione, avvenuta tramite votazione per alzata di mano:

favorevoli: 17 (diciasette) astenuti: nessuno contrari: nessuno

D E L I B E R A

di approvare la mozione presentata dai consiglieri Madeddu Emanuele, Locci Ignazio, Massa Salvatore, Rombi Achille, Baldino Marco, Loddo Rossano, Stera Attilio, Pintus Teresa, con cui

si impegnano il presidente della Giunta e la Giunta

- ad attivarsi con urgenza nei confronti della presidenza della Regione Sardegna e della sua Giunta, perché provveda ad intervenire presso il Ministro di Grazia e Giustizia, affinché sia rivalutata la scelta di soppressione e quindi, di accorpamento degli uffici del giudice di pace del territorio, in modo da continuare a garantire un adeguato servizio di giustizia, penale e civile, ai cittadini presenti nella Provincia, e quindi, assicurare la salvaguardia dei loro diritti

- ad attivarsi nei confronti dei parlamentari, consiglieri regionali del territorio, affinché mettano in campo tutte le iniziative utili nei confronti del Governo per rivedere il provvedimento adottato di cui sopra

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PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS

- ad attivarsi altresì nei confronti dell’ANCI Sardegna, affinché supporti con l’azione dei Sindaci la tenuta dei servizi primari nella nostra Regione e nei nostri Comuni - ad attivarsi infine, per esplorare, la possibilità di tenere aperti gli uffici dei Giudice

di Pace attraverso la diretta presa in carico in capo alla Provincia o consorzio di Comuni.

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PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS

Letto, approvato e sottoscritto:

Il presidente del Consiglio Il segretario Generale

Dott. Elio Sundas Dott. Franco Nardone

f.to f.to

REFERTO DI PUBBLICAZIONE

Il sottoscritto _________________ ATTESTA che, ai sensi dell’art. 124 del D.lgs. n. 267/2000, copia della

presente deliberazione è stata posta in pubblicazione all’Albo della Provincia di Carbonia Iglesias a

partire da oggi e per 15 giorni consecutivi.

Lì, ___________________________

Il Funzionario

________________________

ATTESTAZIONE DI ESECUTIVITA’

Il sottoscritto ____________________ CERTIFICA che la presente deliberazione è divenuta esecutiva il

______________________________

Lì, ____________________________

Il Funzionario

____________________

(8)

PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS

MOZIONE: MADEDDU Emanuele, LOCCI Ignazio, MASSA Salvatore, ROMBI Achille, BALDINO Marco, LODDO Rossano, STERA Attilio, PINTUS Teresa sulla chiusura degli Uffici del Giudice di Pace nella Provincia di Carbonia - Iglesias .

***************

IL CONSIGLIO PROVINCIALE PREMESSO che:

- che l’art. 2 , comma 1, della legge 14 settembre 2011 n.148 statuisce che “il Governo … è delegato ad adottare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza;

- nella seduta del 16 dicembre 2011 il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di revisione delle Circoscrizioni Giudiziarie – Uffici dei Giudici di Pace;

- tale schema prevede la soppressione di ben 674 Uffici su tutto il territorio Nazionale;

- nel territorio del Distretto Giudiziario di Cagliari su cui insiste la Provincia di Carbonia – Iglesias, si prevede la soppressione degli Uffici di : Iglesias, Carbonia, Sant’Antioco e Santadi

EVIDENZIATO che

- nessun Ufficio del Giudice di Pace resterà aperto in tutto il territorio della Provincia;

- pare ormai palese la volontà del Governo di cancellare l’ennesimo servizio nel nostro territorio;

PRESO ATTO che:

- Entro sessanta giorni dalla pubblicazione dello schema di Decreto Legislativo gli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, possono richiedere il mantenimento degli uffici del giudice di pace, con competenza sui rispettivi territori, di cui è proposta la soppressione, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi.

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CONSIDERATO che

- Il Giudice di Pace rappresenta l’organo di giustizia più vicino al cittadino, chiamato a svolgere importantissime funzioni in materia di contenzioso giudiziale, già di competenza pretoriale, oltre a rilevanti compiti di conciliazione stragiudiziale, e a fornire una preziosa collaborazione tecnico- processuale, soprattutto in favore delle fasce più deboli della popolazione, che si trovano meno tutelate di fronte ad un “sistema giustizia” dai costi di accesso sempre molto alti;

- La popolazione ha acquisito crescente consapevolezza del servizio reso dal giudice di pace, ottenendo sempre di più risposte tempestive ed adeguate, circostanza che contribuisce a rinsaldare il rapporto di fiducia tra il cittadino e le istituzioni, nell’ottica di una giustizia celere e vicina ai reali bisogni della gente;

- La paventata soppressione degli uffici avrebbe l’effetto di vanificare la positiva esperienza maturata in questi anni dagli uffici del giudice di pace, disperdendo il prezioso patrimonio di conoscenze e relazioni allacciate con le forze dell’ordine, degli enti locali e gli organismi di rappresentanza della società civile, tenuto conto anche delle competenze penali attribuite al giudice di pace dal decreto legislativo n. 274/2000;

- RILEVATO che:

- da tale operazione di mero risparmio per i bilanci dello Stato, deriverà la limitazione del diritto di difesa del cittadino sancito dall’art. 24 della Costituzione Repubblicana, che assicura il diritto di difesa come inviolabile in ogni stato e grado del procedimento: infatti sradicando il Magistrato Onorario dal territorio si renderebbe inutilizzabile l’art. 82 del cpc che facoltà il cittadino a stare in giudizio personalmente nelle cause il cui valore non eccede i 516,00 euro, e gli renderebbe difficile utilizzare l’art. 316 c. 2 cpc in quanto distanziandolo e allontanandolo dal giudice locale, per le piccole controversie, non potrebbe proporre anche verbalmente la domanda di citazione;

IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E LA GIUNTA

- Ad attivarsi con urgenza nei confronti della presidenza della regione Sardegna e della sua giunta perchè provveda ad intervenire presso il Ministro di Grazia e Giustizia affinché sia rivalutata la scelta di soppressione e quindi di accorpamento degli uffici del giudice di pace del territorio, in modo da continuare a garantire un adeguato servizio di giustizia, penale e civile, ai cittadini presenti nella Provincia, e quindi assicurare la salvaguardia dei loro diritti;

- Ad attivarsi nei confronti dei parlamentari, consiglieri regionali del territorio affinchè mettano in campo tutte le iniziative utili nei confronti del Governo per rivedere il provvedimento adottato di cui sopra

- Ad attivarsi altresì nei confronti dell’ANCI Sardegna affinché supporti con l’azione dei Sindaci la tenuta dei servizi primari nella nostra Regione e nei nostri Comuni;

- Ad attivarsi infine, per esplorare, la possibilità di tenere aperti gli uffici dei Giudice di Pace attraverso la diretta presa in carico in capo alla provincia o consorzio di comuni.

IGLESIAS, 19 Gennaio 2012

F.to

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