• Non ci sono risultati.

CORS O RI SORSE UMANE, PAGHE E CONTRI BUTI. Soci ol ogi a del Lavoro

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "CORS O RI SORSE UMANE, PAGHE E CONTRI BUTI. Soci ol ogi a del Lavoro"

Copied!
26
0
0

Testo completo

(1)

CORS O RI SORSE UMANE, PAGHE E CONTRI BUTI

Soci ol ogi a del

Lavoro

(2)

CAP. 1

IL MERCATO DEL LAVORO TRA ECONOMI A E SOCIETA’’ Il mercat o di una merce mol t o particol are

Mercat o del l avoro: defi nizi one

Meccani s mi che regol ano l’i ncontro di posti di l avoro vacanti e l e persone i n cerca di occupazi one e det er mi nano i sal ari pagati dall e i mprese ai lavoratori.

La defi ni zi one è accettata co mune ment e, ma l a ter mi nol ogi a “ mercat o del l avoro” i ncl ude si a una coll ocazi one generi ca che pi ù specifica (riferita ad una prof essi one, a li miti territori ali)

Il concett o di mercat o, che presuppone equili bri o f ra i soggetti e un f enome no organi zzati vo co me i nsi e me di net works (rel azi oni) è messo i n di scussione dall a nuova soci ol ogia a meri cana che i ndi vi dua di na miche come:

bandwagon effect (ter mine trasf erito dagli st udi del co mporta ment o el ettoral e) – saltare sul carro del vi ncitore

► il gi udi zi o del consumat ore i n base al prezzo del prodott o – poi ché non è i n grado di gi udi carne la qualità con obi etti vità

che modificano i rapporti f ra i soggetti i n una sit uazi one do mi nat a dall a moda e modelli di consu mo ostent ati vo.

Il mercat o del l avoro è particol are, rispetto ai mercati consueti, perché di questi non ri specchi ano l e nor me f onda ment ali che sono:

A. il lavoro come una qual si asi merce

B. rel azi oni di sca mbi o i n parità fra chi vende e chi compra

C. il prezzo (sal ari o) svol ge un ruol o di equili brat ore fra do manda e offerta D. tutti i soggetti seguono il criteri o di razi onalità econo mica.

Il sal ari o, i nnanzit utto, è i ncapace di svol gere il ruol o di punt o d’i ncontro f ra operat ori co mpl essi con fi nalità t ant o di verse, t ant o da creare di sparità, e di quest o l a conseguenza pi ù evi dent e è l a di soccupazi one.

Il val ore del sal ari o non è det er mi nat o, pertant o, da nor mali condi zi oni di mercat o, ma da f attori soci ali, consuet udi ni oltre che dall’ azi one dei si ndacati e del potere pubblico.

Tal e val ore si è assestat o da un li vell o superi ore rispett o a quell o det er mi nato dall e co muni regol e di mercat o, per un pri nci pi o di equità che i ntroduce un equili bri o (f airness) vol ut o dall e i stituzi oni per garantire un decoroso tenore di vita ai lavorat ori (O’ Higgi ns – 1996).

A questa vi si one se ne contrappongono altre, co me quell a di Akerkl of o quella di Sol ow, che gi udi cano il maggi or val ore co me ri sultat o dell a politica dell e imprese di pagare un sal ari o superi ore al prezzo di mercat o per procurarsi i l avorat ori mi gli ori e per garantirsi una maggi or produtti vità (i l avorat ore te me di perdere un post o ben retri buito e si i mpegna per gi ustificare un sal ario alto).

Secondo l’ Approcci o i nsi der- outsi der per l’ azi enda non è conveni ent e mettere i n concorrenza i propri lavorat ori con i di soccupati, perché si perderebbe l a cooperazi one a danno dell a produtti vità. Secondo Sol ow è anche vant aggi o dei di soccupati non f are concorrenza agli occupati, per non f ar preci pitare il livell o dei sal ari: perché l a nor ma si a soci al ment e condi visa è necessari o che il l avoro non si a vi sto sol o co me mezzo per ottenere denaro ma anche co me mezzo per raggi ungere stat us soci al e ed aut osti ma.

Questa nor ma è sostenut a dall’ opera dell e organi zzazi oni (si ndacati).

Do manda ed off erta di lavoro di pendono sol o i n parte dal livell o dell e retri buzi oni

La do manda è l egata all e aspettati ve di redditi vità dell e i mprese ( per cui può accadere che l a do manda ristagni anche i n presenza di abbassa ment o del salari o real e).

L’ offerta è tradi zi onal ment e rappresent ata con una f or ma a spi ral e, det ermi nat a dall’ equili bri o f ra desi deri o di t e mpo li bero e di maggi or reddito. Se si el eva il desi deri o di reddito il l avorat ore può ri nunci are a parte del propri o t e mpo li bero, ma oltre un cert o li vell o di reddito e possi bilità di consumo, il desi deri o di te mpo li bero t orna ril evante. Non esi stendo un li vello di sat urazi one, l a spi rale può essere proi ettata verso l’ alto senza li miti strutturali.

(3)

Per co mprendere l a di nami ca dei sal ari, pertant o, è necessari o i ngl obare concetti soci ali, cult urali e politici che det er mi nano, f ra l avorat ori e i mprese, non una nor mal e rel azi one di sca mbi o ma al contrari o un rapport o di forza asi mmetrico sbil anciato verso l e i mprese che possono cont are su vari fattori a l oro favore

A. possono ri nunci are all’ offerta e vi vere per un certo peri odo dei propri capitali, il l avorat ore non può che offrire l a propri a f orza l avoro

B. possono ri durre l’ uso di forza l avoro modificando gli i mpi anti

C. possono agevol ment e spostare un i nvesti ment o t erritori al ment e o co me qualifica prof essi onal e. Sol o l’i ntervent o pubblico è i n grado di garantire l a si mmetria tra do manda e off erta.

Anche i n condi zi oni di si mmetri a i ndotta, però, il mercat o del l avoro è sit uazi one ati pi ca.

Contrari a ment e agli altri mercati il vendit ore (l avorat ore) non cede t ot al ment e l a merce (f orza l avoro) all’ acqui rent e (i mpresa) ed il rapport o di f orza prosegue durant e il processo produtti vo; pertant o l’i mpresa deve conti nuare ad assicurarsi la coll aborazi one del l avorat ore grazie al sal ari o alto.

I n quest o cont est o si sono svil uppati f eno meni che rendono ulteri or ment e ati pi co il mercat o del lavoro, co me l a t endenza dell e i mprese ad assi curarsi l avorat ori “cooperati vi”, f acendo passare quest o aspett o pri nci pal ment e rispett o all e abilità, e l’ acqui si zi one non sol o dell a forza l avoro ma dell’i ntera personalità del l avorat ore (f eno meno ti pi co dell e pi ccol e i mprese dove i rapporti sono regol ati da una fitta rete di rel azi oni personali e fa mili ari).

L’ i pot esi dell’ agire razi onal e e i rapporti tra domanda e offerta di lavoro

Per co mprendere i n che mi sura l e scelte all’i nterno del mercat o del l avoro siano li bere, si può ri correre al paradi g ma dell a microrazi onalità.

Secondo il Modell o dell’i ntenzi onalità, gli i ndi vi dui (fa mi gli e) assumono i nf ormazi oni sui posti di l avoro di sponi bili e, a seconda dell e l oro pref erenze, scel gono quelli che massi mizzano l a propri a f unzi one di utilità (differenza costi /benefici).

Vari e critiche sono st ate ri volte a quest o modell o, fra cui l’i mpossi bilità degli attori di prefi gurarsi gli eff etti dell e l oro azi oni (a causa dell e scarse i nf or mazi oni ) e l e conseguenze degli a mmorti zzat ori soci ali.

Bl ackburn e Mann ( 1979): secondo l a t eori a dell a di ssonanza cogniti va se un l avorat ore percepi sce che un post o di l avoro è pi ù soddi sf acent e del suo si crea uno st at o di t ensi one e qui ndi a) ca mbi a l avoro b) modifica l a percezi one del suo.

Il l avoro coi nvol ge sf ere i mport anti dell a vita dell’i ndi vi duo, l o costri nge a scelte che difficil ment e è possi bil e i nvertire (co me il matri moni o e l a prolificazi one) e che eff ett ua i n condi zi oni di scarsa i nf or mazi one.

Bonazzi (1987) si rifà all a prospetti va cogniti vista che ri chi a ma il vi ssut o degli attori ed il rapport o con l’i dentità soci al e che condizi ona l a rete di rel azi oni su cui si basa il mercat o del lavoro.

Per questi moti vi gli ori enta menti nell a ri cerca di l avoro non sono spi egabili riferendosi sol a ment e all e differenze di retri buzi one, l ogi ca cui sf uggono sol ame nt e i l avori t e mporanei, desti nati a non i nci dere sull’i dentità soci al e (es.: i mmi grati: necessità di guadagno i mmedi at o, accettazi one scarso sost egno soci al e).

I vi ncoli posti dall a do manda di l avoro, det er mi nano che l’ offerta è condi zi onat a f orte ment e dall a do manda ( Approcci o do mandi sta) e che per co mprendere i meccani s mi del mercat o non è suffici ente riferirsi a concetti i ndi vidualistici. Si aff er ma pertant o, i n Itali a fi no agli anni ’ 70, il Paradi gma del carattere do mi nante e strutturante dell a do manda, che deri va dall e t eori e marxi ste. Negli ulti mi 40 anni, t uttavi a, il mercat o del l avoro si è svi ncol at o dall a morsa dell e l ogi che econo miche, cult urali e politiche secondo quanto di segnat o dal paradig ma, che i gnorava l e conqui ste ottenut e dall e organi zzazi oni si ndacali. I nuovi scenari sono do mi nati da un’ accresci uta offerta di l avoro gi ovanil e e fe mmi nil e, caratteri zzata da alta scol arità, con mi nori responsabilità fa mili ari e condi zi onat a dall’ assunzi one i val ori est erni al mercat o del l avoro che hanno det er mi nat o l’ abbandono dell’ approcci o do mandi sta.

(4)

Nel nuovo scenari o si notano vari f eno meni si a di contraddi zi one che di convergenza dell a di na mica do manda/off erta:

► assenza di fl ussi mi gratori i nterni nonostante i l grande squili bri o fra aree econo mi che (nord/sud)

► eccesso di f orza l avoro i struita che per qual che t e mpo ha i nteressat o l e zone econo mi ca ment e pi ù svil uppate

► for me di l avoro irregol ari che aggirano l e nor me ri gide con l a complicità dei lavorat ori

La di sponi bilità a for me flessi bili nasce f uori dal mercat o e può a quest o, qui ndi, opporsi o accordarsi.

Il nuovo approcci o non nega il condi zi ona ment o del la do manda che può condizi onare il mercat o anche con l’ azi one pubblica co me è accadut o negli anni ’ 70 i n Itali a con il rifi ut o dei l avorat ori ad un l avoro parcellizzat o su modell o tayl oristico (“one best way”) e l a l egge 285/77 a f avore dell’ occupazi one gi ovanil e; il nuovo scenari o deli neat o dà vi gore all’off erta co me soggett o i n grado di deci dere i propri co mporta menti facendo riferi ment o all a compl essa rete di rel azi oni soci ali, culturali e politiche.

Ne sono ese mpi o al cuni feno meni:

1. le strategi e di rei nseri ment o dei l avorat ori cassai ntegrati che non seguono l e regol e dell’ att ore razi onal e i nf or mat o né quell e dell a seg ment azi one del mercat o

2. il doppi o l avoro che vi ene visto si a come i ndott o dalla pri vazi one si a dall’ ast uzi a.

L’ obi ezi one secondo l a qual e quest o approcci o nasce da ri cerche svolte su f asce di l avorat ori poco condi zi onati da sti moli econo mici e con el evati gradi di li bertà, si può ri spondere che quest o è propri o una condi zi one di sicurezza che l e soci età attuali dovrebbero offrire ai lavoratori.

Il mercat o del lavoro si i nserisce a pi eno titol o i n un pi ù a mpi o scenari o che coi nvol ge tutta l a soci età.

Da ci ò deri va un secondo paradosso ( dopo quell o che i ndi ca nel soggett o pubblico l’ attore i n grado di equili brare do manda e off erta): secondo Accorsero e Car mignani (1986) quando l a f orza l avoro di vent a un soggett o dot ato di aut ono mi a ri spett o all a do manda i suoi co mporta menti non sono pi ù spi egabili i n t er mi ni di regol e ri gi da ment e econo miche. Tant o pi ù au ment ano i gradi di li bertà, t ant o pi ù il mercat o è condi zi onat o da aspetti soci ali, politici e cult urali esterni al mercat o stesso.

Mercat o del lavoro e società

Il mercat o del l avoro pone probl e mi che vanno ben oltre quell o dell a coll ocazi one dei l avorat ori. Da Marx a Weber (teori co della burocrazi a), il mercat o del l avoro è il l uogo dove si det er mi nano l e cl assi soci ali. Nonostant e il condi zi ona ment o del soggetto pubblico è t utt’ ora il “meccani s mo central e della di stri buzi one soci al e”, secondo una defi ni zi one cl assica (Approcci o siste mico-funzi onalista).

A questa vi si one si contrappone un Approcci o i nternazi onalista che vede il mercat o del l avoro l uogo i n cui i nteragi scono l e strategi e di soggetti coll etti vi: è il punt o di vi sta dell a political econo my che punt a a sostituire il paradi g ma politicista/rel azi onal e con uno econo mista/strutt urale.

Ma, superat o quest o approcci o, il probl e ma si ri balta: il mercat o del l avoro è un prodott o dell a soci età att ual e, seg ment ata, di sconti nua e poco differenziata, i n cui convi vono comport a menti e val ori i n rel azi one asi mmetri ca, da cui rif uggono t utte l e regol e dell a teol ogi a sociol ogi ca escl use quell e di We ber. A co mpli care l a visi one vi è anche l a necessità di congl obare il mercat o del l avoro i nt erno i n una strutt ura pi ù a mpia, co me quell a del mercat o i nternazi onal e, europeo i n particol are.

(5)

CAP. 2

OCCUPATI, DI SOCCUPATI , I NATTI VII

Le difficoltà di defi nire figure soci ali conti gue ed ambi gue

Il mercat o del l avoro è popol at o da occupati e di soccupati e vi ene defi nito i nattivo chi ne è escl uso, non ri entrando i n nessuna delle due categori e.

Sull e t er mi nol ogi e, sull a categori zzazi one concettual e, vi sono però not evoli dubbi che si rifl ett ono sull’ aspett o t eori co e pratico. Non è aff atto ri gorosa, i nf atti, l a defi ni zi one di l avoro, a qual e atti vità u mana si riferisca: pura atti vità fisica? e perché f are l e puli zi e nell a propri a abitazi one non vi ene consi derat o un l avoro?

Amart ya Sen (1975) propone 3 criteri, riferiti ad una moderna econo mi a di mercat o:

1. capacità di dare un reddito 2. produzi one di beni e servizi utili 3. riconosci ment o soci al e e personal e

Tuttavi a, nell e soci età pi ù avanzat e il processo di estensi one dell e econo mi e di sussi stenza all’ econo mi a f or mal e i n cui i prodotti sono destinati all o sca mbi o e vengono esteri ori zzat e anche f unzi oni un t e mpo ri servati all a f a migli a (i struzi one, assistenza) segna una parzi al e i nversi one. La cri si dell o stat o soci al e sta restituendo all a f a migli a molte atti vità, dal “f ai da t e” per l a manut enzi one di abitazi one e attrezzat ure, a quell o che i n Ger mani a vi ene defi nita econo mia alternati va e i n Franci a terzo settore, val e a di re l a produzi one di beni non desti nati all o sca mbi o, ma utilizzati all’i nterno di una ri stretta co munità, i n cui il l avorat ore opera secondo l e regol e del gruppo soci al e di appartenenza.

A parte ulteri ori i mpli cazi oni (es.: non è pi ù possi bil e consi derare il reddito nazi onal e co me uni co i ndi ce del li vell o di benessere), ci ò det er mi na l a rottura dell e regol e di i dentificazi one del concett o di occupat o.

Anche l’ e mergere di l avoro precari o ed occasi onal e, l a sco mparsa dell’ occupazi one a 40 ore setti manali per tutta l a vita come val ore a mbit o, hanno i mplicazi oni sul concett o di occupat o.

Un t ent ati vo anacroni stico di dare una defi ni zi one è quell o i mpost o dall e nor me i nternazi onali, per cui è suffici ente aver svolto un’ atti vità sal ari ata alme no un’ ora i n un periodo di riferi ment o ( una setti mana) per essere consi derat o l avorat ore.

Al di l à del f atto che l a gamma dell e possi bili occupazi oni oggi è a mpli ssi ma, la regol a non consi dera l o strat o di sotto- occupati, col oro che sarebbero di sponi bili a l avorare pi ù i nt ensa ment e e sono all a ricerca di un l avoro pi ù i mpegnati vo, acco munabile al di soccupat o che cerca un l avoro e non svol ge neppure l a cl assica ora setti manal e. Ci ò det er mina l’ esi genza di ri determi nare i di versi seg menti dell’ occupazi one, atti vità che è ancora all’i ni zi o.

L’irri gi dità dell a categori zzazi one i n occupati /sottoccupati è deter mi nata anche:

► dall a sotto- occupazi one i n t er mi ni di na mici, costituita dai l avorat ori stagi onali e occasi onali che caratteri zza sopratt utto giovani, donne e anzi ani;

► dall a vol ont ari età all a ridotta parteci pazi one al l avoro che si i dentifica non sol o i n chi resta i n attesa di un’ occupazi one soddi sf acente ma anche i n un’ area gri gi a sovrapponi bil e di chi, pur occupat o, rifi uta di offrire cooperazi one i ncondi zi onat a perché i nsoddi sf atto e f rustrat o, scegli endo passi vità ed assent ei s mo.

L’i mpossi bilità di di sti nguere con preci si one occupati /soddi sf atti da di soccupati /i nsoddi sf atti ha i mplicazi oni non sol o i n ter mi ni psi col ogi ci ma anche sugli equili bri soci oecono mici (oltre a provocare sovent e pol e miche politiche).

Il concett o di disoccupat o è qui ndi compl esso. Per defi nirl o Ciravegna (1990) i dentifica 4 di mensi oni:

1. una condi zi one econo mica: non avere occupazi one

2. un’ atti vità: essere all a ricerca di un’ occupazi one (sal ari ata o atti vità i ndi pendent e)

(6)

3. un’ attitudi ne: disponi bilità ad accettare un l avoro alle condi zi oni esistenti 4. uno stat o di necessità: necessità di procurarsi un reddit o

e, nei paesi dove i sussi di di disoccupazi one hanno un not evol e peso (non è il caso dell’Itali a):

5. una condi zi one a mmi ni strati va: essere regi strato negli uffici pubblici di coll oca ment o e ricevere f or me di assistenza (i ndennità di disoccupazi one)

Anche questa defi ni zi one, t uttavi a, non è se mpre sovrapponi bil e all e condi zi oni che si trovano nell e moderne soci età, i n cui molti gi ovani e donne, sovent e dot ati di alta i struzi one, vi vono i n f a migli e con alto reddito e non sono per null a disposte ad accettare il pri mo l avoro che vi ene offert o.

I noltre, esi ste un’ a mpi a fasci a di l avorat ori che, i n attesa di un l avoro stabil e e soddi sf acent e, si

“arrangi a” con atti vità che sf uggono all’i dentificazi one e regol a ment azi one, ma che non li mett ono nell a condi zi one di i nattivi (e t ant o meno di l avorat ori). La difficoltà di i dentificazi one è co mpli cata dall e nor me i n uso nei vari paesi: i n Itali a il meccanis mo di cassa i ntegrazi one consent e al l avorat ore di ri manere l egat o all’ azi enda ed essere consi derat o qui ndi l avorat ore mentre i n altri stati avvi ene il licenzi a ment o ed il conf eri ment o di un’i ndennità, per cui il l o stesso i ndi viduo sarebbe consi derat o di soccupat o. Bi sogna consi derare poi l a real e atti vità del cassai ntegrat o (es.: attesa prepensi ona ment o, i natti vità total e, lavoro nero…)

Se per i maschi adulti l’ alternati va si pone generalme nt e sol o f ra l o st at o di occupat o e di soccupat o, poi ché l e aspettati ve sociali non prevedono l’ abbandono del l avoro se non per moti vi di sal ute, nell e soci età cont e mporanee altrettant o non si verifica per gi ovani, donne e anzi ani.

Vi sono ulteri ori categori e:

► quell a defi ni bil e dell e “scoraggi ate” (poi ché si tratta i n preval enza di donne) che non si i mpegnano i n un’ atti vità di spendi osa psi col ogi ca ment e, l a ri cerca di l avoro, perché convi nte di non trovarl o;

risultano i natti ve, ma potenzi al ment e occupabili i n caso di aument o dell a doma nda

► quell a costituita perl opi ù da gi ovani i struiti che rifi utano di accedere al mercat o tra mite l avori dequalificanti ma anche di donne che cercano un l avoro a t e mpo parzi ale vi ci no all a propri a resi denza

oltre ad una mi ri ade di casi (es.: st udenti che svol gono l avori occasi onali, chi svol ge l avoro occasi onal e nell’ azi enda di f a miglia …) che contri bui scono a rendere poco i dentificabili i confini occupat o/di soccupat o.

Così, vi sta l’ apparent e conf usi one con i confi ni non defi niti, l a presenza di zone di sovrapposi zi one e l’ entrata di nuove fi gure oltre a quell e cl assiche di occupat o, di soccupat o e i natti vo, gli st udi osi hanno cercat o di i nterpretare il f eno meno con vecchi sche mi, i spirati all a frant umazi one del peri odo prei ndustri al e ma adattati all e nuove sit uazi oni, i ngl obando f ra i di soccupati anche f asce che nel peri odo successi vo, per il ca mbi a ment o dell e di nami che (es.: i mmi grazi one) poi dall a stessa cat egoria fi ni vano espul si. Il tutto condit o da pol e miche e ri pensa menti.

Così nel 1997 Rossi, sull a li nea di una restri zi one progressi va dell’ area di disoccupazi one, è gi unt o a sti mare che l e persone che hanno co mpi ut o un’int ensa ri cerca di l avoro senza li mitazi oni (l uogo, orari o, sal ari o…) non andava oltre l’ 1% contro il tasso uffici al e di di soccupazi one dell’ epoca dell’ 11, 9%.

I n Ameri ca, dove l a proporzi one di det enuti sulla popol azi one è 7 volte quell a itali ana, il t asso di di soccupazi one raddoppi erebbe se questi veni ssero i ncl usi nell a categori a dei disoccupati.

Quest o ha ri baltato l’ approcci o t eori co, i mponendo, dagli anni ’ 70 l a convi nzione secondo l a qual e, i n assenza di categori e definite che rendono difficile un’i ndagi ne st atistica, si a necessari o defi nire gl i i ntendi menti dell’ economi st a ed i n base a questi dare una defi ni zi one ex post.

(7)

La di soccupazi one può essere defi nita come i ndi catore di:

► quell a disponi bilità a rispondere ai bisogni dell a doma nda di lavoro

► squili bri o tra do manda e off erta (per particol ari aree prof essi onali e/o geografiche)

► ma ncat o utilizzo di potenzi alità di risorse umane disponi bili a produrre

► di sagi o del lavorat ore (econo mico e psi col ogi co)

► tensi oni del si ste ma di relazi oni i ndustri ali ed econo miche (i n che mi sura i disoccupati entrano i n concorrenza con gli occupati e l a di na mica dei sal ari)

Va co munque t enut o conto che se si può defi nire i n vari o modo l a di soccupazione a seconda degli scopi dell’i ndagi ne, non si possono avere pi ù t assi uffici ali e anche dopo l a revi si one degli strumenti di ril evazi one da parte dell’ISTAT nel 1993 questa i potesi è stata abbandonat a.

Dai concetti all e rilevazioni statistiche

Nei paesi econo mica mente avanzati, da t e mpo (i n Itali a dal ’ 59) l o strumento di raccolta i nf or mazi oni nel mercat o del l avoro è l’ Indagi ne sull a f orza di l avoro: ril evazi oni annuali o anche pi ù f requenti vengono realizzate attraverso un questi onari o distri buito all e f a migli e che raccogli e i ndi cazi oni (al meno rel ati va ment e agli oggetti pi ù sali enti) dall’Organi zzazi one I nternazional e del Lavoro ( O. I. L.) e dal 1992 st andardi zzat o sull a base dell e regol e i ndi vi duat e dall’ Uni one Europea che rendono pi ù agevol e il lavoro dell’ Eurostat.

Le tre vari abili sono reci proca ment e escl udentisi e i n ordi ne gerarchi co ( 1. occupat o, 2. di soccupat o e 3. i natti vo) secondo una rigorosa i nterpretazi one; ad ese mpi o:

- chi dichi ara di svol gere un l avoro e di cercare un’ altra occupazi one fi nisce fra gli occupati - chi dichi ara di essere st udent e e cercare un’ occupazi one occasi onal e fi nisce fra i disoccupati.

Per attenuare l a perdita di dati i n seguito all a ri gorosa cl assificazi one i n Italia e Franci a vi ene chi est o i ni zi al ment e ai soggetti ai aut ocoll ocarsi per ril evare l a percezi one dell a l oro coll ocazi one ( negli altri paesi una si mil e do manda vi ene posta sol o all a fine) contravvenendo parzial ment e all e i ndi cazi oni dell’ OI L. Grazi e a questa, prassi, dal 1977 è possi bil e defi nire non sol o l e 2 cat egorie occupat o/di soccupat o ma anche l e fasce che stanno ai margi ni di esse.

La cl assificazi one itali ana dell a f orza l avoro è:

1. OCCUPATI

1. 1 occupati dichi arati o i n condi zi one prof essi onal e (= col oro che si sono defi niti tali)

1. 2

altre persone con atti vità lavorati va (o occupati i n condi zi one non prof essi onal e) che, pur dichi arandosi st udenti, casali nghe o pensi onati, abbi ano effettuat o 1 ora di lavoro nell a setti mana precedent e

2. PERSONE I N CERCA DI OCCUPAZI ONE

2. 1 di soccupati i n senso stretto, che hanno perso il lavoro precedent e

2. 2 persone i n cerca di pri ma occupazi one*

2. 3

altre persone i n cerca di lavoro che, pur di chi arandosi st udenti, casali nghe o pensi onati, hanno successi va ment e di chi arat o di essere i n cerca di lavoro

*Fi no al 1992 era co mpreso anche chi aveva un l avoro i ndi pendente o aveva vol ont ari amente s messo di l avorare da al meno 1 anno

(8)

La so mma degli occupati e dell e persone i n cerca di occupazi one costitui sce l a f orza di l avoro o popol azi one atti va, val e a di re l a traduzi one i n ter mi ni operati vi del concetto di offerta di lavoro.

f orza l avoro = occupati + persone i n cerca di occupazi one

La do manda di l avoro dovrebbe essere rappresentat a dagli occupati, che però dovrebbe t ener cont o anche dei posti vacanti che però difficil ment e vengono ril evati, se non a li vell o l ocal e ( Excel si or- Uni onca mere).

Chi non è occupat o o i n cerca di occupazi one fa parte dell a:

3.

NON FORZA DI LAVORO O

POPOLAZI ONE NON ATTI VA

3. 1 popol azi one i n età non attiva (dai 15 ai 70 anni *)

3. 2 popol azi one non atti va benché i n età atti va (st udenti, casali nghe, ritirati dal lavoro, i nabili dai 15 ai 70 anni *)

*Fi no al 1992 il li mite i nferi ore era 14 anni e dal 1993 quell o superi ore era 64 anni

Il ca mpi one è tratto dall’ anagraf e co munal e, e sono qui ndi escl usi strati di popol azi one non rappresent ate i n quest o elenco.

Un altro aspett o t ecni co è ben pi ù ril evant e: l a di chiarazi one raccolta dai soggetti è pur se mpre resa i n un questi onari o con l e i mpli cazi oni ti pi che dell e ril evazi oni di quest o ti po, non ulti ma il f att o che l e ril evazi oni veni vano eff ettuate da f unzi onari comunali ai quali i soggetti difficil ment e di chi arano occupazi oni non regol ari. Ol tret utto t ali f unzi onari fi nora non hanno mai ricevut o un addestra ment o adeguat o.

Le differenze f ra i questi onari di altri paesi (pi ù difficoltosi i n USA e GB) sopratt utto dopo l e modifiche i ntrodotte fra il ’ 77 ed il ’ 92, non co mportano sostanzi ali differenze di val utazi one nel l ungo peri odo;

una sostanzi al e differenza si regi stra i nvece, fi no al 1993, nel modo di ril evare l’i ntensità dell a ri cerca di l avoro, che può i nci dere anche nel concett o di disoccupazi one.

Secondo l e convenzi oni i nternazi onali per essere consi derat o di soccupat o è necessari o che l’i ndi vi duo si i mpegni i n azi oni di ricerca.

La sit uazi one itali ana, sopratt utto i n meri di one con l’ el evata di soccupazi one, il ri nnovo dell’iscri zi one al coll oca ment o e l a prassi di attendere i concorsi pubblici, i mponeva di non i ndi care li miti di t e mpo;

l’ OI L l o fissa i nvece a meno del mese precedent e, per cui l’ Eurostat ha a l ungo escl uso una f asci a trascurabil e rel ati va mente ai dati italiani.

Dal 1993, con l’ adozi one del nuovo questi onari o, l’ISTAT ha recepito i criteri Eurostat ed escl ude col oro che non ha svolto al cuna azi one di ri cerca negli ulti mi 30gg, sal vo gl i i scritti al coll oca ment o e col oro i mpegnati i n concorsi pubblici per i quali il ter mi ne è el evat o a 6 mesi.

I n Itali a sono qui ndi disponi bili 2 misure di ril evazione che corrispondono ad altrettanti criteri:

1. quell a nuova, che applica l e pi ù ri gi de convenzi oni OI L, rendendo necessari o una successi va analisi sull a disponi bilità/vol ont ari età dei lavorat ori

2. quell a tradi zi onal e, che tiene cont o dei comporta menti di ricerca meno i ntensi.

Pertant o, dal 1993, l e persone i n età atti va non appartenenti all a forza l avoro si suddi vi dono i n:

1. persone che cercano l avoro non atti va ment e ( hanno eff ett uat o l’ ulti ma azione di ri cerca al di f uori dei ter mini per essere consi derati disoccupati)

2. persone che non cercano l avoro, ma hanno dichi arat o di essere di sponi bili a l avorare (scoraggi ament o)

3. persone che non cercano lavoro, e non hanno possi bilità o i nteresse a l avorare

(9)

Ne ri sulta che l e misure, ril evate con i criteri Eurost at e quelli “all argati” utilizzati i n Itali a, ri sultano differenti, sopratt utto i n al cuni strati, co me donne e Mezzogi orno: quell o i nternazi onal e f orni sce dati i nf eri ori del 3, 5 % medi ame nt e. Purtroppo negli ulti mi anni l a t endenza a consi derare entra mbi gl i i ndi ci si è affi evolita. A ri prova che l a misura della f orza l avoro all argata offre spunti di rifl essi one i mportanti, vi è il suo anda ment o nel corso degli anni: 1 mil. 300mil a persone nel 1995 a cavall o della crisi econo mica, si è successi va ment e ri dotta a conf er ma che a det ermi narl a è l a misura del l o scoraggi a ment o (per buona parte è costituita da casali nghe e donne).

Con i nuovi questi onari i ri sultati sono vari ati notevol ment e, non sol o per l ’ adatta ment o all e mi sure i nternazi onali e per l’i nseri ment o dei 14enni fra l a forza non atti va, ma anche per i modi di ri cerca che hanno i nfl uito sull’ esito dell a ri cerca. Un ese mpi o è l’ effetto ri cordo: pur mant enendo l e st esse defi ni zi oni, l’ aggi unt a di una do manda sull e precedenti esperi enze l avorati ve per au ment are il nu mero dei disoccupati i n senso stretto e di minui re quell o dell e persone i n cerca del pri mo i mpi ego.

Non è f acil e capi re quanto l e di verse ril evazi oni di pendano dall a differenza di strument o (che è st at o i ntrodott o i n un peri odo di grandi ca mbi a menti) o dall a differenza del cont esto. L’ ISTAT non è i n grado di rendere omogenee l e misurazi oni, che non sono confront abili, sal vo sull e tendenze di l ungo peri odo.

L’ uni co strument o i n grado di co mpi ere un’ analisi a livell o l ocal e è il censi mento dell a popol azi one, che rispetto all’i ndagi ne sull a forza l avoro:

► è ri volto a tutta l a popol azi one e non sol o ad un ca mpi one

► l o strument o è aut oco mpi lato

Purtroppo il censi ment o vi ene i stituito ogni 10 anni. Il met odo di ril evame nt o, pur non esi stendo sostanzi ali differenze ri spett o all’i ndagi ne sull a forza l avoro, ha portat o ad esiti molt o di versi, con 1 mil 200 mil a di soccupati i n pi ù ( un f eno meno si mil e, dovut o all’ assenza dell’i ntervi stat ore, si è verificat o i n Franci a).

A rendere ulteri or ment e co mpl essa l a ril evazi one vi è il f unzi ona ment o ati pi co, ri spett o agli altri paesi, dell’ uffici o coll oca ment o, dal cui nu mero di i scritti possono veni re preci se i ndi cazi oni. I n Itali a sol o pochi i scritti percepi scono un’i ndennità ma gli el enchi f orni scono nu meri non veriti eri, molt o pi ù alti, rispetto all’ effetti va quantità di di soccupati. L’iscri zi one i nf atti è vol ont ari a e si regi stra una propensi one di versa da zona a zona ed è l egata anche a politiche del l avoro ed altri f attori. Tutt o ci ò i nvali da l e ril evazi one trami t e questi enti, per l o meno fi no a quando non andrà a regi me l a rif or ma avvi ata nel 2001 e che nel Venet o, dove si è gi à concl usa l’i nf or mati zzazione, ha di mostrat o l a sua utilità i n ter mini di analisi del mercat o del lavoro l ocal e.

La rappresent azi one del mercat o del lavoro

Le tre categori e dell e f orze l avoro sono st ock: quantità misurate i n un dat o i stante che di nor ma è una setti mana pri ma dell a data dell a ril evazi one, i n cui gli i ntervi stati devono di chi arare l a l oro condi zi one.

I n Itali a, i n cui il l avoro stagi onal e ha un’ alta i nci denza, si eff ettuano 3 ril evazi oni annuali ed il dat o uffici al e è l a medi a che ne ri sulta. Quest o met odo non garantisce l a vi si one dell e di na miche f ra una categori a all’ altra dat o che f ot ograf andol e a di stanza di t e mpo potrebbe t rovarl e nu meri ca ment e i nvari ate anche se il fl usso, da e verso, è st at o i mportante. Il rilievo non è sol o st atistico: assumendo quest o pri nci pi o si det er mi na che esi ste se mpre una do manda per nuovi l avorat ori anche se l’ occupazi one non aumenta.

Il modo mi gli ore per rappresent are grafica ment e il mercat o del l avoro è quello di i poti zzarl o co me una seri e di baci ni d’ acqua, con e missari ed i mmi ssari e anda ment o i n t utte l e di rezi oni sal vo nei casi i n cui una di rezi one si a vi etata dall e regol e di et à. I vol umi dei si ngoli baci ni au ment ano o di mi nui scono a seconda che au menti no col oro che sono i n cerca di pri ma occupazi one, chi esce dal mercat o del l avoro e chi i nvece vi entra.

Se l e persone non sostano i n una condi zi one un t e mpo suffici ente per essere f ot ograf ati, sf uggono all’i ndagi ne st atistica. Pertant o si riti ene che il numer o di persone che nel coso dell’ anno sono entrati nell a condi zi one di cercare l avoro si a pi ù del doppi o dell o st ock riferito all a me di a annua. Se si pot esse fot ograf are il fl usso, anzi ché ottenere un’i mmagi ne statica, si ril everebbe pertant o un’ area di persone col pite da di soccupazi one maggi ore ri spett o alla misura f ornita dallo st ock; per contro si evi denzi erebbe che questa condi zi one non dura a lungo.

(10)

Un’i ndagi ne eff ett uata con questa l ogi ca non f ornirebbe sol a ment e sti me pi ù veriti ere ma a nche i ndi cazi oni sull a probabilità di entrare ( occupabilità) o uscire (vul nerabilità) dal mercat o del l avoro. I n altri paesi è gi à i ni zi ata una ril evazi one l ongit udinal e sul si ngol o l avorat ore che ne segue l a st ori a lavorati va, ma è sol o un passo i ni zi al e.

Per analizzare l’ evol uzi one del mercat o del l avoro si ri corre a i ndi ci che mettono i n l uce vari azi oni e differenze i n ter mini rel ativi:

► tasso di atti vità: rapport o f orze di l avoro/popol azi one t otal e (tasso l ordo) e f orza lavoro/popol azi one atti va (tasso netto);

(occupati + persone i n cerca di lavoro) x 100 popol azi one total e

(occupati + persone i n cerca di lavoro) x 100 popol azi one atti va

mi sura il tasso di parteci pazi one al mercat o del l avoro

► tasso di disoccupazi one: rapport o fra persone i n cerca di lavoro/f orze di lavoro;

persone i n cerca di lavoro x 100 forza l avoro

mi sura l a percent ual e di col oro che non trovano l avoro su quanti l o cercano

► tasso di occupazi one: rapport o fra occupati /popol azi one total e o occupati /popol azi one atti va;

persone i n cerca di lavoro x 100 forza l avoro

mi sura il li vell o dell a doma nda di l avoro e anche del li vell o econo mico ( quant e persone sono a cari co di ogni l avorat ore)

Questi tassi possono essere cal col ati per specifici gruppi.

Il tasso di occupazi one st a assumendo se mpre maggi ore i mportanza, in vi rt ù dell a perdita di i mportanza del t asso di disoccupazi one, che non è i n grado di ril evare l e di na miche dei fl ussi da una categori a all’ altra.

(11)

CAP. 3

TENDENZE E SQUI LI BRI DI UN MERCATO DEL LAVORO DUALI STI COI Dall e grandi teori e ai probl e mi

Il mercat o del l avoro italiano è ben pi ù co mpl esso di quant o i pri mi st udi degli anni ‘ 50- 60 i n base alle fra mment ari e i nf or mazi oni dell’ epoca. La sit uazi one att ual e ri sent e f orte ment e dell a cri si econo mi ca espl osa all e fi ne del ’ 92, l a pi ù grave del dopoguerra, che ha segnat o l’avvi o di una nuova f ase contraddi sti nta dall a fl essi bilità.

Per affrontare l o st udi o rel ati vo al mercat o del l avoro i nterno è necessari o t ener cont o del contraddi sti nt o dualis mo fra Settentri one e Meri di one, peculi arità del mercato itali ano.

L’ anda ment o parall el o di occupazi one e disoccupazi one

Escl uso il dopoguerra, per cui non si di spongono di dati suffici enti, l a st ori a del mercat o itali ano si può di vi dere i n 2 grandi peri odi, rispetti va ment e di 15 e 20 anni.

Il 1972 segna il punt o di de marcazi one per l’ anda ment o dell’ occupazi one e dell e f orze l avoro; i n quest’ anno l e curve present ano una fl essi one i n cui l e t endenze di l ungo periodo ca mbi ano di rezi one, sopratt utto non i n t er mi ni assol uti ma i n rapport o all a popol azi one, ri vel ando un aspetto deci si vo per co mprendere quest o f enome no: il ruol o dell a popolazi one non atti va che prima si espande a spese di quell a atti va e poi si contrae a f avore di quella atti va. La svolta è dovut a essenzi al ment e all a co mponent e fe mmi nil e.

Per i maschi il 1972 costituisce soltant o i n parte un mo ment o di svolta, vi sto che il li vell o di occupazi one prosegue i n una l ent a e costant e di scesa così co me il t asso di occupazi one. Tuttavi a anche per i maschi nel 1972 l a curva dell a forza l avoro cambi a direzi one per stabilizzarsi qual che anno dopo.

Nel 1972 l a quot a di occupati nell’i ndustri a raggi unge il suo massi mo st ori co, vi ci no al 40 %, ma i ni zia il suo gradual e decli no; si può pertant o assumere il 1972 co me anno di svolta tra 2 f asi del mercat o italiano i n cui il li vell o di occupazi one e di soccupazi one, i n parall el o, pri ma di minui scono e poi crescono.

Nel 1993, all’i ndo mani della grave crisi, tal e parallelis mo si i nterro mpe e sembra mut are l a strutt ura dell a disoccupazi one.

Bi sogna ri salire agli anni ’ 60 per co mprendere quest o anda ment o. Nel 1963, sull’ onda del miracol o econo mico, il t asso di disoccupazi one è al mi nimo st ori co, appena sotto il 4 %, ma il li vell o di occupazi one aveva gi à i ni zi at o a di mi nui re l’ anno precedent e per prosegui re, sal vo qual che oscill azi one, fi no appunto al ’ 72. Tuttavi a i di soccupati non au ment ano, pertant o l a cost ante di minuzi one dell’ occupazi one (- 0, 5% annuo) erode il li vell o dell a f orza l avoro. Quest o nonost ant e l’ aument o dell a popol azione per cui il t asso di attività dal 45 % dell a fi ne anni ’ 50 passa al 38 % del 1972.

Tre sono i moti vi ascri vi bili a quest o feno meno:

1. l’ aument o del livell o di scol arità: la quot a di 20enni di pl omati e laureati aument a notevol ment e 2. l’ estensi one dei si ste mi pensi oni stici: ci ò consent e a nu merosi anzi ani di potersi ritirare pri ma

dal lavoro

3. il ritorno al f ocol are domesti co di mol te donne adulte: dal l avoro nei campi e nell’i ndustri a leggera (tessil e)

La cadut a dei livelli di atti vità, trasf or mazi oni strutt urali ed econo mi a so mmersa

Il di battito sul cal o dell’ occupazi one, cui non corrisponde un au ment o dell a di soccupazi one, i naugura gli st udi sul mercat o del l avoro i n Itali a. Il f eno meno contraddi ce l a regol a che vuol e l a di soccupazi one stretta ment e l egata al li vell o di occupazi one e i n I tali a va i n controtendenza ri spetto agli altri paesi europei, dove, negli stessi anni, il t asso di atti vità f e mmi nil e au menta.

(12)

Si contrappongono 4 modelli i nterpretati vi:

1. i potesi: il t asso di atti vità si sarebbe ri dotto per l a scelta di chi ha l asci ato vol ont ari amente un’ occupazi one per passare tra l a popol azi one non attiva, grazi e al maggi or benessere consentito dall’ occupazi one i ndustri ale, che li mita ai capif ami gli a ( maschi /adulti) l a necessità di l avorare critica: l a rel azi one f ra reddito pro capite e riduzi one del t asso di atti vità non è però conf er mat a dall’ analisi territori al e: l e regi oni pi ù i ndustri alizzate e ri cche present ano li velli di atti vità maggi ori che nelle regi oni meri di onali; il nesso causal e, i noltre, potrebbe essere rovesci at o: i gi ovani potrebbero essere i nvogli ati a conti nuare gli st udi dall a difficoltà a trovare lavoro (e l o stesso di casi per l e donne)

2. i potesi: il ritiro di parte dell’ offerta dal mercato non è vol ont ari o ma di pende dall o stesso anda ment o negati vo della do manda: quando l e occasi oni di l avoro sono ri strette, al cuni ri nunci ano a cercarl e

critica: il modell o ri sente di un’i mpostazi one troppo congi unt ural e, mentre il f eno meno i n esa me è pi ù di l ungo peri odo; l e i ndagi ni ri di mensi onano i noltre il f eno meno dell o scoraggi a ment o fra gli i natti vi

3. i potesi: anche i n questo caso l a causa dell a cadut a dell a popol azi one è l a scarsità dell a do manda di l avoro, vista però non co me effetto congi unt ural e dell a depressi one ma come ri sultato di uno svil uppo econo mico debole (è il ragi ona ment o del pri mo modell o rovesci ato); fra l a popol azi one non atti va si nasconderebbe qui ndi una f asci a a mpi a di i n occupazi one, di col oro ci oè che non ri cercano atti vamente l avoro (fra questi anche gli studenti); per defi nirl a si ri corre al ter mi ne di Marx “esercito i ndustri al e di riserva”; l o stesso Marx avrebbe defi nito che sarebbe s uffici ente una ri presa econo mica per f ar tornare questa f asci a all a ri cerca atti va e qui ndi al lavoro

critica: si oscill a da una vi si one estre ma ment e negati va ed una estre mame nt e positi va, i n ter mi ni poco realistici

4. i potesi: (Paci – 1973) l e donne, anzi ani ed i gi ovani espulsi dall’ occupazi one negli anni ’ 70 non sarebbero andati a ri costrui re l’ esercito i ndustri al e di riserva; l a sel etti vità dell a do manda di l avoro i ndustri al e del Nord concentrat a sui maschi adulti avrebbe causato il doppi o effetto di utilizzare sì sol o l a f orza l avoro pi ù produtti va (con l’ espulsi one dell e f asce pi ù deboli), dall’ altro gli espulsi non sarebbero pi ù di sponi bili i n caso di ri presa dell a do manda non sol o per l’irri gi di ment o dell a stessa ma anche perché l a crescita dell a scol ari zzazi one avrebbe modificat o i contenuti dell o status social e dell a popol azi one

quest o modell o condi vi de con il pri mo il rifi ut o di consi derare l o st udio co me area di parcheggi o

Quant o accade nel mercato del l avoro è conseguenza di 2 processi storici:

► il croll o dell’ occupazi one agri col a a favore di quell a i ndustri al e

► i massi cci trasf eri menti di popol azi one (dall e ca mpagne all a città e da Nord a Sud) che i n tutti i paesi hanno modificat o l a strutt ura soci al e a partire dall a fa miglia.

I n Itali a questi processi sono avvenuti pi ù t ardi; secondo Paci (1973), 2 sono i punti di maggi or di vergenza rispett o agli altri paesi:

► l’ uscita dell e donne dall a vita atti va non vi ene consi derata né vol ont ari a (per un au ment o del reddito) né esito dell o scoraggi a ment o, bensì co me eff etto dell a crisi di sett ori ad alt o assorbi ment o di occupazione f e mmi nil e (es.: tessile) oltre che dall a concorrenza maschil e e l a ma ncanza di strutt ure i n grado di rendere pi ù agevol e il doppi o ruol o di madre/l avoratrice

► consi derare che il lavoro in nero non è il resi duo di un passat o desti nat o ad esaurirsi

Propri o il l avoro nero è al la base di un i nt enso di battito che coi nvol ge l e pi ccol e i mprese e all a ri gi dità del modell o i ndustri al e che il si ndacat o ha contri buito a creare.

E propri o l a pi ccol a i mpresa è all a base del ca mbi a ment o: meno dot ata t ecnol ogi ca ment e può però contrapporre all’i ndustri a un’ enor me fl essi bilità costituita anche dall a possibilità di pot er assumere e licenzi are con meno vi ncoli, con un cost o del l avoro mi nore grazi e a volte all’ el usi one dell e regol e dove controlli e si ndacati faticano ad i nterveni re a causa dell a fra mment azi one.

(13)

Tutt o ci ò ha messo i n crisi l a ri gi dità dell’i ndustria pri ma che questa entrasse i n cri si all a fi ne degli anni ’ 70; ri cerche hanno di mostrat o che il f eno meno non è ri conduci bil e ad uno st at o congi unt urale ma all’ affer marsi i n det er mi nate zone di un’ econo mi a diff usa radi cata nel t erritori o e nell a soci età secondo un modell o i n realtà antico, ma che non è certa ment e pi ù visto come i ndi ce di arretratezza.

La l unga e contraddittoria crescita dell’ occupazione e dell a disoccupazi one

Nel 1972 si regi stra un’i nversi one di t endenza nel mercat o del l avoro i tali ano: occupazi one e di soccupazi one i ni zi ano ad au ment are e questa crescita parall el a prosegue per un vent enni o senza i nterruzi oni.

Va dett o che dal 1981 al 1986 l’ occupazi one itali ana va bene grazi e all a Cassa I ntegrazi one Guadagni Straordi nari a ( CI GS) che consent e di mant enere abbastanza stabil e l’ occupazi one che altri menti sarebbe di minuita.

Dal 1972 l’ espansi one del t erzi ari o è espl osi va: il tasso di i ncre ment o medi o annuo del vent enni o supera il 3 %. Soltant o verso l a fi ne degli anni ’ 80 si not a un rall enta ment o, che cul mina nell’ arrest o dell a crescita nel 1992; oltre il 56 % dei quasi 5mi l. di nuovi posti di l avoro creati nel t erzi ari o è occupat o da donne, la cui quot a nel terzi ari o va oltre il 40 %.

L’ aument o dell’ occupazi one è qui ndi caratteri zzat o da una crescent e f e mmi nilizzazi one, grazi e anche all e donne che ri entrano nel mercat o del lavoro.

Bi sogna consi derare anche l a co mponent e de mografica, ma il f eno meno (il pi ù ril evant e nel mercat o del l avoro e nell a soci età italiana del dopoguerra) i mpli ca prof ondi mut a menti soci ali conseguenti alla propensi one dell e donne a present arsi e restare nel mercat o del lavoro.

La CI GS ha svolto un’i mportante f unzi one congi untural e, attenuando gli effetti dell a ri strutt urazi one i ndustri al e nell a f ase pi ù critica, ma pur essendo ril evant e sull a di soccupazi one i n senso stretto, tuttavi a non l o è altrettanto se si consi dera l’i ntera area dell e persone i n cerca di lavoro.

L’ espl osi one dell a di soccupazi one dal 1972 non si deve qui ndi all a di soccupazi one i n senso stretto, ma all e altre 2 componenti:

► persone i n cerca di pri ma occupazi one

► altre persone i n cerca di lavoro

I mpressi onant e è, i nf atti, l a crescita dell e persone i n cerca di pri mo l avoro, per il 90 % costituita da gi ovani con meno di 29 anni di cui met à sono donne: ad un t asso di crescita del 7 % annuo nel 1992 costituiscono quasi il 50% dell’ area di persone i n cerca di l avoro. Va dett o che dal 1985 l’ aument o ha rall entat o, ma quest o rallent a ment o si è i nvertito in corrispondenza dell a crisi del 1992.

La seconda co mponent e (altre persone i n cerca di l avoro) è caratteri zzata da un co mporta ment o di ricerca pi utt ost o debol e, dovut o probabil ment e all’ effetto di scoraggi a ment o. Quest’ area cresce al rit mo del 4, 4% annuo e nel 1992 costitui sce 1/3 dell’ area di di soccupazi one i n Itali a. Per quasi il 75 % è costituito da donne che si aut odefi niscono casali nghe, ma i co mporta menti di ri cerca pi ù deboli sono dell’ altro component e, quell o maschil e, costituito da st udenti e pensi onati.

Dall a pi ù grave crisi ad una f orte ri presa

Gi à nell a seconda met à del 1992 appare chi aro l a prof onda modificazi one nel mercat o del l avoro anche se l a differenza di ril evazione rende difficil e val utarne l a portata.

I feno meni ril evanti sono 5 (e i pri mi 3 esposti modificano tendenze storiche radi cate da oltre 40 anni).

1) fi nisce il tradi zi onal e anda ment o parall el o di occupazi one e di soccupazi one (au ment ano i n mi sura dra mmati ca l e persone i n cerca di lavoro)

2) la ri duzi one dell’ offerta di l avoro dopo vent’ anni di conti nua crescita, non t ant o dovut a ad un eff etto di scoraggi a ment o quant o al cal o de mografico

3) la parteci pazi one dell e donne al mercat o del l avoro arresta l a sua crescita, ma il l oro li vell o di occupazi one di minui sce netta ment e

4) si arresta anche l’ espansione del terzi ari o e fi nisce il mit o dell a crescita i ni nterrotta dei servi zi 5) se mbra che l a crescita della di soccupazi one si a dovut a quasi per i ntero ai di soccupati i n senso

stretto, mentre crescono di pochi ssi mo l e persone i n cerca di pri ma occupazione e altri i n cerca

(14)

di l avoro addi rittura di mi nui scono: i n realtà ciò di pende un buona parte dall e modifiche i ntrodotte nell e ril evazi oni

È evi dent e co munque che parte del f orte au ment o dei di soccupati i n senso stretto si a real e, poi ché gli anni dal 1992 al 1994 sono caratteri zzati da un’ ondat a di licenzi a menti e a differenza degl i anni ’ 80 l’ uscita dal l avoro non è ammorti zzata dall a CI GS (che consent e di mant enere il l ega me con l’ azi enda e con l o st at us di occupat o) grazi e anche a nuovi a mmorti zzat ori soci ali che regol ano i licenzi a menti per azi ende i n crisi. Quest o provoca l’ aument o del numero di disoccupati i n senso stretto.

I noltre i licenzi a menti riguardano anche l e pi ccole azi ende ed il sett ore edilizi a, non t occati da a mmorti zzat ori soci ali.

La cadut a dell’ occupazi one e l’ aument o dell a di soccupazi one è proseguita fi no al 1995. Dal 1996 i ni zi a la ri presa, con eff etti dappri ma modesti sul mercato del l avoro poi ché a segnare il nuovo corso sono l e i mprese di servi zi e non l e grandi i mprese manif atturi ere che si erano li berati dei l avorat ori i n esubero durant e gli anni di crisi. La vera svolta avvi ene nel 1999, quant o l’ occupazione au ment a dell’ 1, 3%; l e tendenze del marcat o del lavoro i nterno assumono i cont orni di nuovo miracol o econo mico, con quasi 1 mil. di nuovi posti di lavoro ed il tasso di disoccupazi one sceso al 9, 5%.

Co me nei precedenti periodi di crescita occupazi onal e (anni ’ 80) sono l e donne a trarne il maggi or vant aggi o anche se sul l oro li vell o di occupazi one i nci de il minor tasso di uscita per pensi ona ment o.

Co me dett o, anche l a ri presa econo mica ed occupazi onal e dal 1995 al 2001 è trai nata dal sett ore dei servi zi. Nel 2001, i nvece, una si gnificati va i nversi one di t endenza: per l a prima volta dal dopoguerra di minui sce l’ esodo dall’ agri coltura; cont e mporanea ment e rall enta l a crescita del t erzi ari o e accel era quell a dell’i ndustri a, trainat a dal sett ore dell e costruzi oni. Non si tratta di una f ase congi unt ural e: gli econo misti sott oli neano co me il peri odo 1996- 2001 si a caratteri zzat o da una pi ù el evata i ntensità occupazi onal e ri spett o al passat o, val e a di re un pi ù alto au ment o dell’ occupazi one ri spetto al PI L, e quest o grazi e al ri corso di f or me di l avoro di verse dal cl assi co rapport o di l avoro di pendent e, i n no me dell’ el asticità.

Il processo è f avorito da nuove nor me che rendono pi ù f acil e e meno costoso il ri corso al l avoro a te mpo parzi al e e deter minat o (pacchetto Treu), anche se il panora ma è ben pi ù co mpl esso.

I n effetti con l’ aggravarsi dell a crisi del 1994- 95 l’occupazi one di pendent e per manent e è quell a pi ù dura ment e col pita, i n controtendenza ri spett o all e occupazi oni parzi ali e t emporanee, che crescono i n mi sura consi stente: nei peri odi di recessi one, caratteri zzati da i ncertezza, l e i mprese pref eriscono ricorrere a f or me di l avoro che garantiscano el asticità. Così, quando nel 1998 l’ occupazi one t ot al e è tornata ai li velli del 1993, il panora ma è radi cal ment e ca mbi at o, con 600. 000 posti di l avoro ceduti dal co mpart o del lavoro di pendent e per manent e a vantaggi o di quell o del lavoro parzi al e e deter mi nat o.

Quando, nel 1999, l e i mprese i ni zi ano ad assumere, un altro f attore f avori sce l e assunzi oni a t e mpo det er mi nat o: l e assunzioni a t e mpo pi eno passano ora attraverso un l ungo peri odo di l avoro det er mi nat o, non sol o ai fi ni f or mati vi. Dopo circa 2 anni, di solito i rapporti così deli neati si trasf or mano i n rapporti tradi zi onali, se l’i mpresa conti nua a tirare.

Il l avoro a t e mpo parzial e di pende i nvece sopratt utto dal l avoro f e mmi nil e, che subi sce mi nori oscill azi oni e risponde ad una pi ù a mpi a esi genza strutt ural e.

Al trettant o di versa è l a st ori a dell e nuove f orme di l avoro parasubordi nat o: gli i ndi pendenti nell’i ndustri a e negli altri sett ori dei servi zi, fra cui i C. Co. Co., sono cresci uti da un anno all’ altro, ma per l’ altro verso sono di mi nuiti gli i ndi pendenti tradi zi onali i n agri coltura e nel co mmerci o; così il peso del l avoro i ndi pendent e è ri mast o st atistica ment e stabil e (da not are che sol o dal 2002 queste f or me di occupazi one vengono ril evat e).

Dal 1999 all’ aument o dell’ occupazi one si acco mpagna fi nal ment e una netta ri duzi one dell a di soccupazi one, nonostant e l a conti nua crescita dell’ offerta di l avoro: l a di minuzi one de mografica i ni zi a ad i nci dere si gnificati va ment e sul nu mero di gi ovani che entrano nel mercat o del l avoro. La popol azi one i n et à l avorati va ha raggi unt o l a sua massi ma espansi one nel 1977 e si ri durrà progressi va ment e nei 20 anni successi vi, poi ché i gi ovani non ri usciranno a co mpensare l e uscite degli anzi ani dal mercat o. Da ci ò consegue che l a pi ù i ntuiti va vi a d’ uscita, di battito att ual e, si a ritardare il pi ù possi bil e l’ uscita dal lavoro (i n Itali a quest o avvi ene pi ù t ardi ri spett o agli altri paesi), magari

(15)

ai utando l a crescita di i struzi one fi no all a popol azione anzi ana, dat o che quest o si è vi sto i nci de sull a dat a di uscita.

Le prospetti va vanno nella di rezi one di una f orza l avoro se mpre pi ù ri dotta e caratteri zzata dall a f orte presenza di donne e anzi ani, cui toccherà l’ onere di ma nt enere l e crescenti fasce di anzi ani.

Il ritorno del dualis mo territori al e

Aff onda l e sue radi ci nella st ori a econo mica e soci al e dell’Itali a. Tra gli anni ’ 60- 70 il dualis mo Nor d/Sud si era attenuato ma dall a fi ne degli anni ’ 70 l a t endenza si i nverte fi no agli anni ’ 80, quando le differenze nel mercat o del l avoro di vent ano abissali: nel Mezzogi orno ¼ dell a f orza l avoro non ri esce a trovare un’ occupazi one. Negli anni ’ 70 l a cadut a dell’ occupazi one nel Mezzogi orno è mol t o pi ù forte che al Centro Nord, ma anche l a parall el a ri duzi one dell e f orze l avoro è mol t o pi ù rapi da: ci ò si spi ega con il massi cci o esodo, che i nt eressa soprattutto l e nuove l eve, verso il Nord Itali a ed i paesi esteri, esodo t ant o massicci o da superare il vol ume dell e nascite. A quest o si aggi unge una ri duzi one dell e f orza l avoro maggiore di quell a dell’ occupazi one, che provoca una f orte cadut a del t asso di di soccupazi one.

Nel Centro Nord, dove gi unge buona parte dell’ emi grazi one, il li vell o di occupazi one di mi nui sce di poco, ma l’ offerta di l avoro di mi nui sce di mol t o, per cui il tasso di di soccupazi one si ri duce con l a stessa rapi dità di quell o meri di onal e. La differenza ri mane mi ni ma per molti anni, per poi di vent are si gnificati va quando l’ occupazi one agricol a croll a nel Mezzogi orno.

Dal 1972 anche nel Mezzogi orno l’ occupazi one t otal e t orna a crescere, ma anche l’ offerta di l avoro, sopratt utto per il croll o dei fl ussi mi grat ori. Tra l a curva dell’ occupazi one e quell a dell e f orze l avoro si crea una f orbi ce vi a vi a se mpre pi ù l arga, il t asso di di soccupazi one decoll a verso li velli se mpre pi ù el evati.

Il settore trai nant e è sempre il t erzi ari o, ma quest o non ri esce a co mpensare l e perdite negli altri settori: il Mezzogi orno passa da un’ econo mi a agricol a ad una t erzi ari a, saltando il passaggi o verso l’i ndustri alizzazi one.

Ri spetto al Centro Nord, l’occupazi one Meri di onal e fonda su basi mol t o soli de. L’ aspett o det er mi nant e è il per manere dell a crescita de mografica, che i mplica una consi stente quantità di gi ovani che entrano nel mercat o del l avoro; al Sud il cal o de mografico è i ni zi at o pi ù t ardi, e gli effetti si sono avvertiti sol o dal 2010.

La di soccupazi one itali ana si pone se mpre pi ù co me questi one meri di onal e e f eno meno che i nt eressa sopratt utto i gi ovani. Dopo anni di f orte crescita, con punt e not evoli f ar il 1986 ed il 1988, dal 1989 l a situazi one del mercat o del lavoro i n Meri di one si stabilizza sui livelli altissi mi raggi unti (oltre il 20 %).

Ma dal 1992 i ni zi a un nuovo peggi ora ment o, anche se il di vari o con il Nord non au ment a per l a cont e mporanea cri si anche nell e regi oni pi ù ri cche. La sit uazi one si assesta con, agli estre mi, i n un rapport o 1- 10, da una parte i maschi settentri onali con un t asso di di soccupazi one att orno al 3 %, nell’ altro l e donne meri dionali, con un tasso che sfiora il 32 %.

Quando, l’ anno dopo, l a situazi one econo mica peggi ora ulteri or ment e, l a crisi se mbra col pire pi ù il Centro Nord, ma si tratta in realtà di un’ apparenza causata dall’i mpi ego dei nuovi met odi statistici.

La ri presa nel Mezzogi orno i ni zi erà pi ù t ardi e l’ occupazi one t ornerà a crescere soltant o dal 1998, due anni dopo il Centro Nord. All’i ni zi o del 2000 l a di soccupazi one è se mpre pi ù f orte ment e radi cata al Sud, poi ché 2/3 dell e persone i n cerca di l avoro i n Itali a ri si edono al Mezzogi orno; e l a f ratt ura appare ancora pi ù f orte se si analizza i n a mbit o t erritori ale: a fi ne anni ’ 90 Lo mbardi a, E. Ro magna e Venet o present ano t assi att orno al 5 %, l a Cal abri a oltre il 25 %. E al cuni confronti i n a mbit o provi nci al e present ano di vari ancora pi ù el evati.

Fatt ori di bal cani zzazi one del mercat o del lavoro itali ano

Negli anni ’ 70- 80 i n t utti i paesi econo mica ment e avanzati si ri duce not evolme nt e l a mobilità i nterna, sopratt utto i n Europa ( dove paradossal ment e sono state ri dotte l e restri zi oni di transito e per manenza fra un paese co munitario e l’ altro). I n Itali a questa cadut a è si gnificati va, poi ché segue una l unga stagi one di fl ussi di massa.

(16)

La causa se mbra essere il maggi or benessere: quando l a sopravvi venza è assi curata, il peso dell’ e migrazi one, anche i n t er mi ni psi col ogi ci, se mbra non essere co mpensato dai vant aggi econo mici.

Il nuovo fl usso mi grat ori o i nteressa il sett ore dell’ élite prof essi onal e, che non soffre dei costi psi col ogi ci dell a mobilità. I n Itali a neppure una specifica l egge del 1987 per consentire ai l avorat ori meri di onali un canal e privil egi at o di accesso negli enti pubblici del Nord ( ma i n carri ere esecuti ve) ha eff etti i ncoraggi anti: i n massa si i scri vono all e li ste di coll oca ment o ma quasi t utti rifi utano di f are i bi delli o gli addetti all e puli zi e i n strutt ure pubbl iche settentri onali. La ri presa del fl usso dell a fi ne degli anni ’ 90, oltre a non essere si gnificati va, i nteressa l avorat ori t e mporanei, che non mut ano l a l oro resi denza e sf uggono pertant o all e statistiche. Spesso il pendol aris mo è organi zzat o da cont erranei e mi grati precedent e mente, i nseriti i n edilizi a, che procurano anche l a possi bilità di dor mire (spesso i n canti ere). Un’ altra categoria è rappresent ata dai l avorat ori i nteri nali che l e agenzi e i nvi ano al Nor d per stage o tiroci ni i n i mprese i ndustri ali, l e quali sperano di pot er assorbire t ali l avorat ori per l a ma ncanza di personal e qualificat o, ma restano quasi se mpre del use; nonostant e l e mi gli ori opport unità, per mangono gli aspetti negati vi di un ca mbi a ment o defi niti vo.

Il grado di di sponi bilità risulta l egat o al li vell o di scol arità e all a condi zi one l avorati va, oltre che al genere e all a posi zi one f ami li are. Ma i n mol ti hanno t ent at o di dare una spi egazi one a quest o nuovo feno meno.

Secondo D’ Ant oni o ( 1992) è dovut o ai li velli di scol ari zzazi one pi ù el evati che modifica i l bil anci a ment o vant aggi /costi. Per Padoa Schi oppa ( 1991) di pende dall a percezi one dell e maggi ori opport unità dell a regi one di arri vo: se l a differenza non è sostanzi al e ri spetto all a zona di ori gi ne ci si sent e pi ù sicuri a casa propri a; la teori a non ha trovat o conf er ma.

Secondo Bosco ( 1999) sono det er mi nanti non l e differenze dei li velli di occupazi one, ma l e attese per il f ut uro mi gli ori nell a zona di arri vo. Questa se mbra l a t eori a pi ù accreditabile. Di si curo f ra i f attori di freno dei fl ussi non vi sono l e differenze sal ari ali, annull ate dal maggi or cost o dell a vita al Nord, né i pi ù el evati requi siti dell a do manda di l avoro al Nord, che non è co mune a t utte l e f asce e può essere li mitata da vari e strategi e. Pi uttost o occorre guardare al di verso rapport o f ra sal ari o e t enore di vita e all e di verse modalità con cui si trova l avoro: il meccani s mo redi stri butivo dell a fi nanza pubbli ca consent e al Meri di one l ivelli di reddito e consu mi superi ori ai li velli di atti vità produtti va. I trasf eri menti dal Nord al Sud sono assi curati dai preli evi fiscali che contri bui sce a rendere artifici osa ment e el evat o i l li vell o dei consu mi ed un’ abnor me occupazi one nel sett ore dei servi zi all a persona e quell o commerci al e.

Con l a cri si dell e grandi i mprese manif att uri ere sco mpare i noltre il pri nci pio organi zzat ore dell’i ntero mercat o del l avoro. Le grandi i mprese regol avano un i ndott o che assorbi va grandi masse di l avorat ori, che gi à i n partenza sapevano che difficil ment e avrebbero avut o il post o i n una grande f abbri ca. Le pi ccol e i mprese aff er matesi con i nuovi modelli di svil uppo operano i nvece sul mercat o l ocal e, e non hanno né i nteresse né possi bilità di pescare nei pi ù a mpi mercati del lavoro.

La stessa f ra mment azi one dell a do manda vi ene percepita co me mi nore sicurezza e non i nvogli a a sostenere l’i nvesti ment o econo mico e psi col ogi co che l’ e migrazi one comporta.

(17)

CAP. 4

LA NUOVA PARTECI PAZIONE AL LAVORO DELLE DONNEI Una tendenza stori ca non soltant o itali ana

Il ritorno dell e donne al l avoro extrado mestico e retri buito, anche se spesso si tratta di un l avoro sol o cercat o e non trovat o, costituisce il feno meno pi ù import ant e dell a seconda met à del XX sec.

Di ritorno si deve i nf atti parl are: l a presenza f emmi nil e nell’ agricoltura e all’i ni zi o dell o svil uppo i ndustri al e (sopratt utto nel settore t essil e) era già i mportant e e non va neppure di menti cat o che durant e i 2 conflitti l e donne sostitui vano nell e f abbri che gli uo mi ni i mpegnati al front e. Dell a f ase di cadut a successi va non vi è tracci a nell e statistiche essendosi verificata pri ma del 1960.

La crescita dei t assi di attività f e mmi nil e decoll a sol o dagli anni ’ 70, e cresce fi no agli anni ’ 80 per poi stabilizzarsi ovunque negli anni ’ 90.

La crescita non è ugual e i n t utti i paesi: l’Italia con gli altri paesi del pol o meri di onal e europeo è f ra quelli a pi ù bassa partecipazi one f e mmi nil e (con Spagna e Greci a), al contrari o di Svezi a e Dani marca che sono nell a sit uazi one opposta e Gran Bret agna e Ol anda e, un po’ pi ù sotto co me val ori, Ger mani a e Franci a che costituiscono un a mpi o pol o central e i n quant o al tasso di occupazi one fe mmi nil e.

È evi dent e che vi devono essere dell a radi ci prof onde, cult urali, i stituzionali ed econo miche, ad i nnescare t ali differenze, consi derando anche che i l f eno meno è rel ati vo sopratt utto all e donne adulte (25- 49 anni), sposate e con fi gli a carico.

Per st udi are i modelli di parteci pazi one al l avoro delle donne l o strument o cl assi co è quell o dell e curve dei tassi di atti vità:

Tasso di attività

Età

Tasso di attività

Età

Tasso di attività

Età

Tasso di attività

Età

Europa centro settentri onal e Europa meri di onal e Maschil e

Per quant o ri guarda l’Italia, Onet o ( 1991) ril eva come ogni generazi one a partire da quell a del 1950, present a una curva di tassi di atti vità per t utte l e cl assi d’ età mol t o superi ore a quell a dell a generazi one precedent e e co me si a progressi va mente sco mparso il f eno meno dell a t e mporanea uscita dal mercat o del lavoro i n occasi one del matri moni o o dell a mat ernità.

I n un passat o non l ont anissi mo l e donne entravano al l avoro gi ovani ssi me e con una bassa scol arità per uscirne poco dopo i n occasi one del matri moni o o dell a nascita del pri mo figli o e poche ri entravano una volta cresci uti i fi gli. Ora entrano pi ù t ardi, dopo l a f or mazi one, con una prospetti va non pi ù transitori a e aspi rano a restare al l avoro si no ad et à avanzatissi ma. La sit uazione itali ana è desti nata i n te mpi l unghi ad assumere una f or ma “a ca mpana” seppure non ai li velli dei paesi scandi navi. Sarebbe suffici ente che l e trent enni degli anni ’ 90, gi à i nserite nel mercat o ri spetto al le generazi oni precedenti, progredi scano nel ci cl o di vita conservando l’ att uale attacca ment o al l avoro, event ualità realizzabil e.

Benché l’ età medi a i n cui l e donne si sposano e hanno fi gli si a mol t o au ment ata, l’i mpatt o con i probl e mi f a mili ari dovrebbe essere gi à avvenuto a quell’ età, tant o che i n al cuni paesi europei l e quarant enni sono pi ù attive dell e trent enni.

Lo scart o del t asso di atti vità t otal e dell e donne del centro- Nord da quelli tedeschi e f rancesi è ri dott o a 4- 7 punti %, ma t al e scarto è quasi ri dotto e quasi si annull a se si consi derano vent enni e trent enni nell e regi oni maggi or ment e svil uppat e. I n queste regi oni l a crescita dei t assi di atti vità dell e donne adulte è straordi nari a.

Riferimenti

Documenti correlati

L’identificazione della circoscrizione dell’ufficio unico del giudice di primo grado con il circondario del tribunale sembra essere, sulla base delle considerazioni sino ad ora

11 Ministro Segretario di Stato per la cultura popolare ha presentato il giorno 20 novembre 1937-XVI alla Presi- denza della Camera del deputati 11 disegno di legge per la conver-

Cone is available for indoor with the traditional antiqued iron finishing or with the new ones Grafene or Morocco, in antiqued brass for

REG22 CVPROD, differenziale relativo al cluster 1 e ai gruppi 1 e 4 della territorialità del commercio a livello comunale REG23 CVPROD, differenziale relativo al cluster 1 e ai gruppi

• Le donazioni per le "Adozioni a distanza", a causa del Covid-19, del distanziamento e della chiusura delle scuole anche nei Paesi più poveri, sono state conver- tite

Ogni Centro per la Giustizia Minorile, dopo aver ricevuto dalla Direzione Generale per l'attuazione dei provvedimenti giudiziari l'autorizzazione alla stipula di una convenzione,

[r]

codice descrizione modello anno applicaz.. code description type