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LE TEORIE DI RIFERIMENTO DEL METODO OSSERVATIVO

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Academic year: 2022

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(1)

LE TEORIE DI

RIFERIMENTO DEL METODO

OSSERVATIVO

(2)

• Approccio etologico

• Approccio ecologico

• Approccio piagetiano

• Approccio psicoanalitico alla

osservazione e allo studio del

comportamento

(3)

700/ 800 Biografie infantili(Darwin,Preyer)

900 Diari (Binet)

1931 Buhler (studi sullo sviluppo sociale)

Anni ‘50 Approccio sperimentale

Anni ‘60 Osservazione ecologica ed etologica

(4)

Approccio ecologico

L'approccio ecologico studia le relazioni tra individui

(organismi viventi) e ambienti: l'enfasi si sposta tutta sul significato che l'ambiente, inteso come

spazio/tempo di esperienza, ha per l'individuo.

L'ipotesi di partenza è che organismo, comportamento e ambiente siano interdipendentie

(5)

Unità di analisi

• behavior setting : schemi comportamentali comuni a più individui in una certa situazione

(es. sul libro" studenti che leggono in biblioteca),

• behavior episode: comportamenti specifici di un singolo individuo caratterizzati da uno scopo

• Tali comportamenti vengono descritti dettagliatamente, in forma narrativa (racconto cosa fa X), attraverso la registrazione di campioni o esemplari di comportamento (specimen record) con uno stile di descrizione prevalentemente di tipo molare (globale) basato sulla interpretazione , sul significato che secondo l'osservatore ha quel comportamento in quel contesto (fare ciao con la mano)

(6)

• Inizia descrivendo per ogni sequenza osservata la scena, gli attori, le azioni in corso. Riporta ciò che osservi con parole semplici. Descrivi la situazione e il comportamento in modo completo. Ciò include sia tutto quello che il bambino dice e fa sia tutto quello che viene detto e fatto nei suoi confronti…..

• Non sovrapporre le interpretazioni, che

rappresentano speculazioni sul comportamento, alle descrizioni del comportamento: prendi nota di quelle interpretazioni che potrebbero suggerire

possibilità di lettura e che altrimenti andrebbero perdute. Separa le interpretazioni in modo

evidente attraverso qualche espediente come le parentesi altri procedimenti grafici

(Wright, 1960).

(7)

Metodo piagetiano: osservazione quasi sperimentale

Scopo: descrivere il contenuto del pensiero infantile; come fare?

• Non si possono porre domande dirette

(indurrebbero le risposte), né semplicemente rilevare il discorso spontaneo, che è in larga misura implicito.

(il b. non spiega le proprie credenze /idee)

(8)

• Piaget sviluppa il colloquio clinico, ovvero una tecnica peculiare di conduzione del colloquio

(ascolta il discorso spontaneo ma crea anche microesperimenti o condizioni specifiche di

osservazione es; prove di conservazione o altro) (il metodo clinico delle prime opere si consolida nel cosiddetto metodo critico)

• Le osservazioni di Piaget non sono a-teoriche ma sono tutte guidate da ipotesi; egli cerca qualcosa di preciso.

(9)

• Il quadro teorico di riferimento è che il pensiero nasce dalla azione e che quindi è possibile

ricostruire una logica delle azioni che precede la logica delle operazioni intellettuali.

• Ciò che Piaget descrive in modo analitico e sistematico è il funzionamento mentale del

bambino, attraverso l'osservazione delle azioni e reazioni dei bambini agli oggetti e alle persone; le osservazioni hanno un ruolo di supporto alla

teoria, come se Piaget già avesse in mente chiaramente cosa trovare

(10)

• Osservazioni continue e minuziose sui tre figli(utilizzati come controllo): per ciascun episodio Piaget riporta i seguenti

parametri:

• identità del bambino, età in cui è compiuta l'osservazione, capacità implicata

(es. reazione circolare primaria), comportamento considerato; inoltre ciascun evento viene collocato in un sequenza di sviluppo

(riuscito, fallito, transizione);

(11)

• Ad esempio, per la sequenza di sviluppo della

imitazione Piaget conduce 459 le osservazioni di cui la maggior parte si colloca tra i 5 e i 12 mesi (fine del II stadio, inizio del quinto) (il 56% delle osservazioni riguarda Jacqueline , la prima figlia, il 28 % Lucienne, la seconda figlia e il 16% Laurenti, il terzo bambino.

• I limiti sono la mancanza di sistematicità ed il fatto che Piaget ha delle ipotesi molto forti che gli

impediscono di vedere ciò che resta fuori da queste ipotesi (es. il significato comunicativo, interpersonale della imitazione oppure le primissime fasi dello

sviluppo della imitazione)

(12)

• D'altro canto le osservazioni di Piaget sono una fonte preziosa di dati perché

descrivono in modo minuzioso e continuo nel tempo lo sviluppo del bambino: inoltre in molti casi , benché Piaget non fornisca dati o evidenze statistiche, il modo di

procedere si basa sul confronto tra comportamento spontaneo e

comportamento provocato

(13)

• Studi etologici più noti sono quelli di Lorenz: il comportamento animale viene descritto e

classificato in relazione all'ambiente naturale di

vita (adattamento): repertori dei comportamenti tipici di ogni specie che si sviluppano nelle nicchie ecologiche

• (ambienti di adattamento)

• Obiettivo della etologia è quello di comprendere il "perchè" biologico di un determinato

comportamento, che si suppone risultare dalla selezione naturale (funzione adattiva ai fini della sopravvivenza): è una scienza che si colloca

quindi in una prospettiva evoluzionistica (le radici sono nel pensiero di Darwin)

ETOLOGICO

(14)

• Dagli anni '70 in poi, come reazione allo sperimentalismo imperante/o

genericità terminologica, si afferma l'approccio etologico anche in

psicologia, soprattutto in alcune

aree; studio delle emozioni e delle espressioni facciali, aggressività,

dominanza, gioco: genericamente, le prime relazioni sociali (l'ambiente

umano di adattamento è costituito

dalle persone); età prescolare

(15)

• Nel determinare un comportamento ( es. comparsa del sorriso sociale) concorrono 4 tipi di cause

• a) Causa immediata, a breve termine( un adulto che a sua volta sorride)

• b) lo sviluppo nell'individuo di quell'evento(i vari tipi di sorriso e la loro evoluzione); ontogenesi

• c)il valore adattivo ovvero gli effetti sull'ambiente circostante( es. rafforzamento del legame, risposte dell'adulto)

• d) e infine la filogenesi, cioè il confronto tra specie diverse e la spiegazione di quell'evento nella nostra specie

(16)

• L'esempio più noto di approccio etologico è la teoria dell'attaccamento, che ci permette di spiegare la funzione adattiva e dei vari

comportamenti ( es. contatti fisici tra il piccolo e la madre) e del legame stesso di attaccamento.

• L'approccio etologico enfatizza il momento della descrizione, intesa come "pura osservazione"

quanto più completa e dettagliata possibile: i comportamenti complessi vengono scomposti e ridotti alle componenti elementari (caratteri fisici espressioni del volto: angoli della bocca , sopracciglia, fronte etc., vocalizzazioni, posture, movimenti degli arti etc.) che vengono poi

ricombinati insieme in costellazioni più complesse (caratteri sociali)

(17)

• Etogramma o catalogo comportamentale: es.

gioco turbolento ( finta mischia): ride-faccia giocosa-salta-colpisce-lotta

• forte critica agli atteggiamenti interpretativi (ricerca di significato), aderenza al dato

osservativo: descrizioni ricche e molto utili del comportamento infantile, dei gruppi , delle

interazioni.

(18)

Ma....

anche la descrizione più obiettiva implica una selezione delle informazioni (e delle ipotesi sottostanti ): inoltre il

comportamento umano è relativo ad un contesto, ha dei significati interpersonali, culturali che vengono condivisi

(i gesti comunicativi possono essere ridotti alle componenti motorie?) ha senso

ridurre tutto a catalogo comportamentale?

il rischio di inutili elenchi di comportamenti

(19)

• la replicabilità e l'accordo ci

garantiscono della accuratezza e obiettività delle osservazioni

• Inoltre, cosa si intende per ambiente

naturale nel caso dell'uomo? Qual è

l'ambiente naturale di un bambino,

casa , asilo per lo studio ad es. del

gioco simbolico?

(20)

Osservazione psicoanalitica

• l’osservazione diretta del bambino in relazione con la madre

• Hanna Kennedy (1971) differenzia un approccio genetico-ricostruttivo, ricavato dal materiale prodotto dal bambino nelle sedute di analisi da un approccio evolutivo, fondato

sull’osservazione diretta

(21)

• Infant observation

Tecnica elaborata da Bick che prevede l’osservazione diretta e partecipe del

bambino durante i primi due anni di vita nella sua relazione con la madre e con

altri membri della famiglia all’interno della propria casa

TAVISTOCK CLINIC (LONDRA)

(22)

• QUESTA TECNICA OFFRE

L’OPPORTUNITA’ DI OSSERVARE IN MODO SISTEMATICO LO SVILUPPO DI UN BAMBINO PIU’ O MENO ALLA NASCITA NEL SUO AMBIENTE

NATURALE

(23)

COME SI USA

1. OSSERVAZIONE NATURALISTICA

2. L’OSSERV. INCONTRA I GENITORI PRIMI DELLA NASCITA DEL BAMBINO

3. OSSERVAZIONI NON PRENDE NOTE MENTRE OSSERVA MA LO FA SUBITO DOPO RICHIAMANDO ALLA MENTE TUTTI GLI EVENTI VERIFICATISI DURANTE LA VISITA

4. L’OSSERVATORE NON PRENDE NOTE MENTRE OSSERVA MA LO FA SUBITO DOPO RICHIAMANDO ALLA MENTE TUTTI GLI EVENTI VERIFICATESI DURANTE LA VISITA

5. L’OSSERVATORE SOTTOLINEA QUELLO CHE HA VISTO E PROVATO ANZICHE’ QUELLO CHE PENSA SI SAREBBE VERIFICATO

6. SEMINARI REGOLARI CON UN SUPERVISORE E GLI ALTRI

OSSERVATORI, NEI QUALI SI DISCUTONO LE OSSERVAZIONI, GLI STATI D’ANIMO E LE INTERPRETRAZIONI

(24)

SERVE PERCHE’…

1. CONSENTE ALL’OSSERVATORE DI FARE ESPERIENZA DELLE EMOZIONI DEL BAMBINO NELLA SCOPERTA DEL MONDO 2. RENDE L’OSSERVATORE SENSIBILE ALL’ATMOSFERA

EMOZIONALE NELLA QUALE IL BAMBINO VIVE E CRESCE 3. CONSENTE ALL’OSSERVATORE DI COLLEGARE GLI STATI

EMOZIONALI DELLA MADRE CON QUELLI DEL BAMBINO DI

COLLEGARE IL SOSTEGNO FORNITO ALLA MADRE CON LA SUA CAPACITA’ DI COMPRENDERE I BISOGNI FISICI, EMOTICI E COGNITIVI DEL BAMBINO

4. FA CAPIRE L’INFLUENZA DI: IDENTITA’ SESSUALE, POSIZIONE DELLA FAMIGLIA, CLASSE RAZZA CULTURA

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