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Parere Istruttorio Conclusivo n. 213/ 2021 del

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Repubblica Italiana Regione Siciliana Assessorato Territorio e Ambiente Commissione Tecnica Specialistica

per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91 Codice Procedura:1097

Classifica: “PA 054 RIF0039”

Proponente: “Commissario Straordinario Unico per La Depurazione”.

Procedimento: Procedura di Valutazione impatto ambientale (VIA) ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. Provvedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR) ai sensi dell’art. 27-bis del D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii.

OGGETTO: “Adeguamento e potenziamento dell’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari”

Parere predisposto sulla base della documentazione e delle informazioni fornite dal servizio 1 del Dipartimento Regionale Ambiente regione Siciliana e contenute sul portale regionale.

Parere Istruttorio Conclusivo n. 213/ 2021 del 12.07.2021

VISTO l’art. 91 della Legge Regionale n. 9 del 07 maggio 2015 recante “Norme in materia di autorizzazione ambientali di competenza regionale”, come integrato con l’art. 44 della Legge Regionale n. 3 del 17.03.2016;

VISTO il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e ss.mm.ii.;

VISTO il D.P.R. n. 357 dell’08/03/1997 e ss.ms.ii;

VISTO il DPR 13/06/2017 n. 120: Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo;

VISTO il D.A. n. 207/GAB del 17 maggio 2016 – Costituzione della Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale e successive modifiche ed integrazioni;

VISTA la Nota prot. 605/GAB del 13 febbraio 2019, recante indicazioni circa le modalità di applicazione dell’art. 27-bis del D.lgs. 152/2006 e s.m.i;

VISTO il D.A. n. 295/GAB del 28/06/2019 che approva la “Direttiva per la corretta applicazione delle procedure di valutazione ambientale dei progetti”;

VISTO il D.A. n. 57/GAB del 28/2/2020 che regolamenta il funzionamento della C.T.S. per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale;

VISTO il D.A. n. 311/GAB del 23 luglio 2019, con il quale si è preso atto delle dimissioni dei precedenti componenti della Commissione Tecnica Specialistica (C.T.S.) e contestualmente sono stati nominati il nuovo Presidente e gli altri componenti della C.T.S.;

VISTO il D.A. n. 318/GAB del 31 luglio 2019 di ricomposizione del Nucleo di coordinamento e di nomina del vicepresidente;

VISTO il D.A. n. 414/GAB del 19 dicembre 2019 di nomina di nn. 4 componenti della CTS, in sostituzione di membri scaduti;

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Repubblica Italiana Regione Siciliana Assessorato Territorio e Ambiente Commissione Tecnica Specialistica

per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91 VISTO il D.A. n° 285/GAB del 3 novembre 2020, di nomina del Segretario della CTS;

VISTO il D.A. n.19/GAB del 29 gennaio 2021 di nomina di nn. 5 componenti della CTS, in sostituzione di membri scaduti o dimissionari, di integrazione del Nucleo di coordinamento e di nomina del nuovo vicepresidente;

RILEVATO che con DDG n. 195 del 26/3/2020 l’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Siciliana ha approvato il Protocollo d’intesa con ARPA Sicilia, che prevede l’affidamento all’istituto delle verifiche di ottemperanza dei provvedimenti di valutazione ambientale di competenza regionale relative alle componenti: atmosfera; ambiente idrico (limitatamente agli aspetti qualitativi); suolo e sottosuolo;

radiazioni ionizzanti e non; rumore e vibrazione;

LETTO il citato protocollo d’intesa e le allegate Linee-guida per la predisposizione dei quadri prescrittivi;

VISTA l’istanza presentata dal Commissario Straordinario Unico per La Depurazione prot. ARTA n. 36113 del 18.09.2020;

VISTA la Nota prot. 69132 del 24.11.2020 recante “Dichiarazione di procedibilità” dell’istruttoria da parte del RUP e ribadito che ai sensi del D.A. n. 57/2020 ogni connesso accertamento e valutazione è di competenza del Servizio I del Dipartimento Regionale Ambiente della Regione Sicilia;

LETTI i seguenti elaborati trasmessi dal proponente:

- Quadro di riferimento programmatico - Quadro di riferimento progettuale - Quadro di riferimento ambientale

- Quadro di riferimento ambientale - Analisi inquinamento depuratore Acqua dei Corsari - Quadro di riferimento ambientale - Report campagna di monitoraggio laboratorio mobile

- Quadro di riferimento ambientale - Indagine sullo stato di contaminazione dei sedimenti marini area prospicente depuratore Acqua dei Corsari

- Quadro di riferimento ambientale - Valutazione previsionale di impatto acustico

- Quadro di riferimento ambientale - Valutazione previsionale di impatto acustico Pre-trattamento percolato - Quadro di riferimento ambientale - Valutazione modellistica della dispersione atmosferica degli odori - Quadro di riferimento ambientale - Classificazione acustica zona Acqua dei Corsari

- Studio di Impatto Ambientale - Piano di Monitoraggio - Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica - Relazione generale ed illustrativa

- Relazione di processo - Piano di utilizzo

- Quadro economico di progetto - Relazione geologica

- Planimetria generale stato di fatto 1:500 - Planimetria generale stato di progetto 1:500

- Stralcio planimetrico area 1 - Grigliatura e dissabbiatura 1:500 - Stralcio planimetrico area 2 - Digestione anerobica 1:500 - Stralcio planimetrico area 3 - Trattamento fanghi 1:500 - Stralcio planimetrico area 4 - trattamento biologico 1:500 - Planimetria sistemazione aree e strade 1:500

- Planimetria rete fognaria 1:500

- Planimetria linea fanghi ed acqua industriale 1:500 - Planimetria antincendio 1:500

- Stralcio planimetrico trattamento aria 1:500 - Fase di intervento n° 1 1:500

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91 - Fase di intervento n° 2 1:500

- Fase di intervento n° 3 1:500 - Fase di intervento n° 4 1:500 - Fase di intervento n° 5 1:500 - Schema a blocchi impianto esistente -

- Pretrattamenti schema a blocchi di progetto con bilancio di materia-linea acque -

- Trattamento biologico - schema a blocchi di progetto con bilancio di materia linea acque - - Digestione anaerobica - schema a blocchi di progetto con bilancio di materia linea fanghi - - Disidratazione - schema a blocchi di progetto con bilancio di materia linea fanghi - - Pretrattamenti schema di marcia linea acque

- Trattamento biologico - schema di marcia linea acqua - Trattamenti terziari - schema di marcia linea acqua - Alimento digestori - schema di marcia linea fanghi - Digestione anaerobica - schema di marcia linea fanghi - Centrale termica - schema di marcia linea fanghi - Biogas - schema di marcia linea fanghi - Schema di marcia linea biogas e cogenerazione - Schema di marcia linea biogas e cogenerazione - Ispessimento - schema di marcia linea fanghi

- Post Ispessimento e disidratazione- schema di marcia linea fanghi - Deodorizzazione con biofiltrazione - schema di marcia

- Schema di marcia - simbologia - - Linea acque - profilo idraulico - - Linea fanghi - profilo idraulico -

- Gruppo di pompaggio antincendio – schema funzionale pianta e sezioni - Planimetria confronto 1:500

- Corografia su ortofoto 1:10.000 - Corografia su CTR 1:10.000

VISTO il parere istruttorio intermedio della CTS n.6/2021 del 10-02-2021 dal quale emergono le seguenti criticità :

1) A pag. 31 del Quadro Progettuale il proponente afferma che ……La grigliatura deve infatti allontanare dal flusso in ingresso il materiale grossolano, che arriverebbe altrimenti nel comparto biologico, compromettendone l'affidabilità. Il comparto di grigliatura fine è stato previsto dotato di due unità di compattazione in grado di ridurre il volume stoccato nei cassoni di raccolta alla metà e a un terzo dei valori di partenza. Oltre alla riduzione del volume di grigliato, si assiste indirettamente alla riduzione del numero di cassoni che saranno trasportati a smaltimento, con conseguente riduzione dei transiti di mezzi.

Non è chiaro dove verrà smaltito il materiale grigliato stoccato nei cassoni, ne i tempi di permanenza dello stesso;

2) A pag. 39 del Quadro Progettuale il proponente afferma che In merito alla gestione dei fanghi è prevista la realizzazione di una fase di disidratazione meccanica dei fanghi stabilizzati prima del loro invio allo stoccaggio e allo smaltimento.; e ancora A pag. 13 ….Un’ultima considerazione riguarda le difficoltà operative per individuare siti di conferimento dei fanghi biologici prodotti, che nello scenario attuale e prossimo futuro costituirà uno dei temi principali da affrontare. In tal senso, nel medio termine, con la progressiva crescita dei fanghi prodotti per effetto dell’estensione degli abitanti equivalenti trattati, potrà valutarsi positivamente la realizzazione di una nuova sezione di essiccamento dei fanghi, ad esempio mediante le serre solari con successivi recuperi di materie ed energia, in linea con i principi dell’economia circolare…A pag 134 … I fanghi provenienti dai sedimentatori sono i residui che richiedono un trattamento ulteriore prima del loro definitivo smaltimento in discarica o presso siti di compostaggio.

Considerato che vi sarà una crescita della produzione dei fanghi non è chiaro se i suddetti fanghi verranno smaltiti o se sia previsto un eventuale riutilizzo degli stessi; inoltre non sono stati indicati i siti attuali di smaltimento considerato che trattasi di un impianto esistente;

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91

3) A pag. 133 del Quadro Progettuale il proponente afferma che Le sabbie provenienti dalla dissabbiatura vengono sottoposte ad un trattamento di sedimentazione all'interno di classificatori, (…). Le sabbie raccolte all'interno dei silos saranno inviate successivamente in discariche controllate; non sono stati indicati i siti di smaltimento considerato che trattasi di un impianto esistente;

4) In merito ai i rifiuti prodotti, sia dall’ attività di demolizione e che dalla depurazione dei reflui, non sono stati indicati i codici EER; si chiede integrare la documentazione indicando i relativi codici EER;

5) A pag. 146 del Quadro Progettuale il proponente afferma che ….Si è quindi ritenuto non necessaria la realizzazione di coperture dedicate al confinamento delle vasche di ossidazione biologica e di sedimentazione….. Si chiedono chiarimenti in merito del perché non si prevede un sistema di copertura anche delle suddette vasche al fine di contenere la dispersione di biareosol anche a tutela dei lavoratori;

6) Il SIA dovrà essere integrato della descrizione del sistema di convogliamento delle acque di prima pioggia e seconda pioggia e del tipo di pavimentazione prevista; dovrà altresì essere allegata la planimetria descrittiva del suddetto sistema di convogliamento;

7) Le crescenti pressioni cui sono sottoposte le risorse idriche determinano scarsità d'acqua e deterioramento della sua qualità. In particolare, i cambiamenti climatici, le condizioni meteorologiche imprevedibili e le siccità stanno contribuendo in misura significativa all'esaurimento delle riserve di acqua dolce dovuto all'agricoltura e allo sviluppo urbano, ed è quindi indispensabile, anche alla luce delle più recenti indicazioni comunitarie (da ultimo si veda: Regolamento (UE) 2020/741 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 maggio 2020, recante prescrizioni minime per il riutilizzo dell’acqua), prevedere il riutilizzo delle acque già oggetto di depurazione, in conformità anche all’art. 99 del TUA;

Si chiedono chiarimenti su come verrà garantito il riutilizzo delle acque successive al trattamento, sempre nel rispetto dei limiti di legge.

8) In merito all’impianto di pretrattamento chimico-fisico direttamente connesso all’impianto di depurazione visto l’art.110 del.d.lgs.152/2006 per il progetto in esame dovrà essere richiesto il preventivo assenso dall’autorità competente; si chiede se il proponente abbia valutato ipotesi progettuali alternative di connessione dell’impianto di pre-trattamento del percolato qualora il predetto assenso in deroga all’ art 110 non venga concesso;

9) A seguito della procedura di gara esperita dal Commissario Straordinario Unico per la depurazione, con provvedimento n°33/2019 prot. U-CU0403 del 3/4/2019 è stata disposta l’aggiudicazione dell’affidamento della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori di realizzazione del progetto definitivo “Adeguamento e potenziamento dell’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari” in favore dell’impresa EMIT Group Ercole Marelli Impianti Tecnologici s.r.l.

L’impresa affidataria, con nota acquisita del Commissario Straordinario Unico per la depurazione al prot. E- CU3229 del 17/10/2019, ha consegnato il progetto esecutivo Rev 1 con l’implementazione delle varianti necessarie.

Il proponente afferma che a seguito dei rilievi emersi durante la procedura di verifica, il progetto è stato ulteriormente affinato ed integrato fino ad essere, in ultimo, trasmesso con nota prot. E-CU0966 del 5/3/2020 nella versione finale Rev.3 marzo 2020.

Considerato che il proponente nel quadro progettuale non ha riportato integralmente la revisione del progetto su citato descrivendo le singole unità impiantistiche;

Considerato che il quadro progettuale è articolato con continui richiami tra l’impianto esistente, il progetto definitivo ed il progetto esecutivo (Rev.3 marzo 2020) che rendono difficile la comprensione dello stesso;

Considerato che il progetto esecutivo nella versione finale Rev.3 marzo 2020 di fatto rappresenta il nuovo progetto definitivo oggetto del giudizio di compatibilità ambientale in essere ;

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91

Si chiede che il proponente aggiorni il quadro progettuale fornendo una descrizione delle varie unità impiantistiche nella nuova versione definitiva eliminando i continui richiami sopra citati;

10) Relativamente all’impatto olfattivo, si chiede di valutare l’inserimento di un’unità di scrubber al biofiltro, in considerazione della presenza di recettori sensibili sottovento rispetto all’impianto (zona residenziale a nord-est proprio a ridosso della costa).

11) Relativamente al Piano di Utilizzo delle terre e rocce da scavo (Allegato RS06REL0004) lo stesso risulta molto carente in riferimento ai contenuti richiesti dal DPR 120/17. In particolare:

- non è indicato se il Piano è stato elaborato ai sensi dell’art.9 o dell’art.24;

- non è riportata la specificazione del sistema di campionamento, le profondità di prelievo, la presenza di falda;

- non è riportato il numero minimo di prelievo per ogni sondaggio in relazione alla profondità di scavo;

- non è riportato il sistema di calcolo dei punti e delle profondità di prelievo (normato in modo preciso dal DPR 120/2017), e non è chiaro a quanti e quali sondaggi o prelievi superficiali si riferiscono i campioni analizzati;

- sono individuati alcuni siti di conferimento definitivo all’interno del cantiere, ma per circa 19.000 m3 in esubero non viene indicata la destinazione finale ma soltanto la metodologia di trasporto;

- manca la definizione delle metodologie di scavo;

12) A pag. 226 del Quadro Ambientale il proponente afferma che Il disegno della rivegetazione del rilevato e delle aree periferiche all'impianto gioca un ruolo fondamentale e deve essere progettato e realizzato in maniera coordinata…. In riferimento alla sistemazione dell’area a verde dovrà essere prodotto un progetto specifico con la tipologia delle specie utilizzate, sesto di impianto e le cure colturali da affettuarsi per il completo affrancamento delle piante.

13) A PAG.181 del Quadro Ambientale il proponente afferma che ...I risultati del modello affermano che dal punto di vista ambientale i valori di concentrazione batterica medi sulla superficie risultano pari a 80 UFC/100ml mentre al limite della zona di balneazione risultano pari a 11 UFC/100ml.

Si chiedono chiarimenti in merito al modello applicato, sui risultati ottenuti e sulle eventuali rappresentazioni su mappe;

14) A PAG.181 del Quadro Ambientale il proponente afferma che l’incremento della portata dello scarico a cui è associato un incremento della quantità di sostanze immesse in mare sarà parzialmente mitigato dal buon funzionamento del sistema di diffusione di cui è dotata la condotta sottomarina. Si chiedono chiarimenti e un’approfondimento in merito alla situazione delle Biocenosi presenti nell’area circostante il diffusore e sugli eventuali impatti;

15) Dovrà essere prodotto il Piano di Monitoraggio Ambientale, (redatto secondo "Linee Guida per la predisposizione del Progetto di Monitoraggio Ambientale (PMA) delle opere soggette a procedure di VIA (D.lgs.152/2006 e s.m.i., D.lgs.163/2006 e s.m.i.)" MATTM- ISPRA che è differente dal Piano di Monitoraggio e Controllo; Nel PMA dovrà essere considerato anche il monitoraggio sulle biocenosi marine.

16) Dovrà essere prodotto un Piano di Manutenzione dell’intero impianto di depurazione comprensivo degli interventi previsti in caso di fermo impianto;

PRESO ATTO che non risultano pervenute osservazioni, formulate entro i termini di cui all’art. 24 del D.Lgs.

n. 152/2006 e ss.mm.ii;

CONSIDERATO che il proponente ha trasmesso i pareri rilasciati dai rispettivi Enti relativamente al giudizio di compatibilità ambientale di cui al D.D.G. n. 553 del 23/7/2013;

CONSIDERATO che gli stessi dovranno essere riacquisiti ancorchè scaduti;

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91 LETTI i seguenti pareri rilasciati relativamente al progetto in essere:

Soprintendenza BB.CC.AA. Prot.0007116 del 16.06.2020: Si autorizza l'accluso progetto che si restituisce munito del Visto di questa Soprintendenza a condizione che tutti i lavori di scavo e di movimenti di terra siano svolti alla presenza di un archeologo, che in base all’art. 95, comma 1, D.L.vo 163/2006, sia in possesso di laurea e specializzazione o dottorato di ricerca, messo a disposizione dalla d.l. e che opererà in stretto collegamento .funzionale con l’U.O. 4 per i beni archeologici.

Il progetto approvato dovrà essere realizzato nei particolari, nelle quote e nelle dimensioni conformemente ai grafici. Le aree libere dovranno essere reintegrate nei loro aspetti e nei loro valori paesistici. Ogni eventuale variante dovrà essere preventivamente approvata dalla Soprintendenza. per non incorrere nelle sanzioni previste, a carico dei trasgressori, dall'art. 167 - D.L.gs. n. 42/04.

Genio Civile Palermo Prot.n. E-CU3890 del 30/09/2020: Considerato che il progetto risulta essere redatto secondo i disposti della normativa sismica vigente e che dall'esame effettuato da questo Ufficio non sono emersi elementi sostanziali di contrasto con la suddetta normativa per le costruzioni in zona ad alta sismicità;

AUTORIZZA il Committente, ai sensi dell'art. 94 del D.P.R. 380/2001 all'inizio dei lavori, secondo il progetto allegato alla richiesta di autorizzazione pervenuta a questo Ufficio descritta in premessa, fermo restando l'obbligo all'osservanza delle prescrizioni delle Leggi Urbanistiche vigenti, e pertanto non escludendo il proprietario, il costruttore, il progettista ed il direttore dei lavori dalle proprie responsabilità e fatti salvi i diritti dei terzi. con le seguenti prescrizioni:

1)La realizzazione delle opere previste in progetto deve essere conforme alle norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 17/Gennaio/2018;

2)La presente autorizzazione riguarda esclusivamente l'osservanza delle norme sopra richiamate e pertanto non esime il proprietario di richiedere ulteriori diverse autorizzazioni prima e/o durante il corso dei lavori in base a specifiche norme vigenti, fatti salvi i diritti di terzi e le eventuali limitazioni imposte da altri enti a tutela di interessi che non rientrano nelle competenze di questo Ufficio;

3)La realizzazione delle opere previste in progetto è, altresì, subordinata alla scrupolosa osservanza di tutte le norme tecniche vigenti in materia, ivi comprese quelle sulla sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro;

4)Eventuali varianti che si volessero apportare alle strutture durante il corso dei lavori devono essere presentate a questo Ufficio nei modi e nelle forme prescritte per il progetto originario;

5)Se durante il corso dei lavori si rendesse necessario sostituire il progettista, il calcolista, il direttore dei lavori, il collaudatore o il costruttore, il loro nominativo e residenza devono essere comunicati tempestivamente a questo Ufficio;

6)Resta inteso che l'istruttoria relativa alla seguente autorizzazione, non costituisce revisione dei calcoli strutturali e conseguentemente resta inteso che non si solleva il progettista, il calcolista, il direttore dei lavori, il collaudatore statico ed il costruttore, dalle rispettive responsabilità e obblighi derivanti dalle normative vigenti.

7)A strutture ultimate il Direttore dei lavori dovrà depositare la relazione finale ai sensi dell'art. 65 comma 6 D.P.R. 380/2001 (art. 6 legge n. 1086/71);

8)Il deposito del collaudo statico, ai sensi e per gli effetti dell' art 67 comma 7 - DPR 380/2001 (art. 7 legge 1086/71), dovrà essere depositato, dal collaudatore incaricato, tramite la piattaforma Sismica Sicilia;

9)La Ditta è tenuta a consegnare una copia di tutti gli elaborati, ivi compresi quelli relativi ad eventuali varianti in corso d'opera, all'impresa esecutrice dei lavori, con l'obbligo per quest'ultima di tenerla in cantiere, ai sensi deil'art.66 del DPR 380/2001, come recepito dalla L.R.16/2016), per essere esibita, a richiesta degli Organi di Vigilanza di cui all'art.29 della Legge n. 64/74 (art. 103 D.P.R. 380/2001 ) ed all'art.10 della Legge 05.11.1971 n. 1086;

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91

10)La presente autorizzazione viene rilasciata per la vita nominale prevista in progetto, durante la quale dovrà essere mantenuta la destinazione d'uso di progetto e dovranno essere realizzati gli interventi di cui all'allegato piano di manutenzione.

11)In caso di interventi in adiacenza, si fa obbligo di adottare tutti gli accorgimenti tecnici idonei a salvaguardare la stabilità delle costruzioni limitrofe ed a scongiurare rischi per la pubblica incolumità.

12)Si autorizza ai sensi dell' art. 94 del D.P.R. n. 380/200;

Comando provinciale Vigili del fuoco Palermo - ufficio Prevenzione Incendi e Polizia Giudiziaria Prot.0011304 del 08.05.2020: Per quanto di specifica competenza, il progetto è conforme alla normativa ed ai criteri tecnici di prevenzione incendi, a condizione che vengano attuate le prescrizioni di seguito indicate di cui al DM 3.7.2011:

1. i dispositivi esterni di intercettazione dovranno essere conformi al Titolo II, Capo I, punto 2.9 (dovrà essere previsto un dispositivo esterno a comando elettrico o elettropneumatico a ripristino non automatico che consenta l'intercettazione del combustibile in caso di emergenza);

2. le porte dei locali di installazione che comunicano con il locale tecnico centrale dovranno essere del tipo EI120 e dotate di congegno di autochiusura;

3. per quanto non espressamente indicato, o in contraddizione, dovrà essere integralmente rispettato il DM 3.7.2011;

4. all'atto della presentazione della SCIA di cui all'art. 4 del DPR 151/2011, dovrà essere presentata una planimetria integrativa con l'indicazione delle prescrizioni sopraindicate

Questo Comando, con riferimento alla istanza inerente l'oggetto ed in ottemperanza a quanto previsto dall'art.

3 del D.P.R. n. 151/2011,

visto il parere espresso dal responsabile della verifica e controllo dell'attuazione delle norme di prevenzione incendi;

accertata la regolarità del procedimento amministrativo da parte del responsabile del Procedimento ex art.5 della legge n.241/90;

comunica che il progetto, presentato a firma del professionista Ing. Keffer Roberto ai sensi dell'art.3 del D.P.R. n.151/201 i, è conforme alla normativa ed ai criteri tecnici di prevenzione incendi alle condizioni di cui sopra.

CONSIDERATO che il progetto prevede l’adeguamento ed il potenziamento dell'impianto esistente di Acqua dei Corsari;

CONSIDERATO che l'impianto di Acqua dei Corsari, oggi è a servizio del bacino sud-orientale della città di Palermo, nonché dei comuni di Ficarazzi, Villabate e della frazione di Portella di Mare del Comune di Misilmeri;

CONSIDERATO che il proponente afferma che attualmente, l'impianto tratta acque reflue pari a circa 300.000÷350.000 abitanti equivalenti (ab. eq.), nonostante sia stato progettato e realizzato per trattare una portata di reflui ben maggiore (440.000 ab. eq.), in accordo con quanto previsto dal PARF del Comune di Palermo.

CONSIDERATO che il proponente afferma che il progetto prevede che la potenzialità di trattamento dell'impianto di depurazione venga portata a 880.000 ab. eq., includendo anche i reflui provenienti dal comune di Altofonte e dal bacino nord-occidentale della città di Palermo;

CONSIDERATO che relativamente all’iter amministrativo il proponente evidenzia quanto segue:

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91

L’intervento, identificato con l’ID 33412, è stato finanziato con Delibera CIPE n°60/2012 ed è stato ricompreso nell’Accordo di Programma Quadro (APQ) “Depurazione delle acque reflue” del 30 gennaio 2013, che individuava il Comune di Palermo quale Soggetto Attuatore.

Il progetto definitivo dell’opera, redatto come prima stesura nel gennaio 2013 e via via aggiornato in relazione alle prescrizioni fatte dai vari Enti, ha acquisito i pareri e nulla osta necessari in Conferenza dei servizi secondo la legge regionale siciliana nel mese di ottobre del 2014, venendo approvato con delibera di Giunta del Comune di Palermo n. 24 del 25/02/2015.

Nell’ambito della procedura di approvazione del progetto definitivo, rientrando nell'Allegato III della seconda parte del D.Lgs. 152/2006 alla lettera r) Impianti di trattamento delle acque con una capacità superiore a 100.000 abitanti equivalenti, ai fini della V.I.A., è stato acquisito giudizio di compatibilità positivo con prescrizioni rilasciato dall’Assessorato Territorio e Ambiente, Dipartimento Regionale dell’Ambiente – Servizio 1 VIA/VAS con provvedimento D.D.G. n°553 del 23.07.2013.

A seguito del D.P.C.M. 07/12/2015, il progetto è stato acquisito dal Commissario Straordinario per la progettazione, l’affidamento e la realizzazione degli interventi per il superamento dell’infrazione comunitaria C565/10.

Con l’emanazione del D.P.C.M. 26/04/2017 le attività del suddetto Commissario sono state trasferite al nuovo Commissario Straordinario Unico per la depurazione, che con provvedimento n. 18 del 03/08/2017 prot. U- CU0097 ha approvato il progetto definitivo “Adeguamento e potenziamento dell’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari” da porre a base di affidamento della progettazione esecutiva e dell’esecuzione di lavori ai sensi del combinato disposto dell’articolo 59, comma 1, e dell’articolo 216, comma 4-bis, del D.Lgs.

50/2016 e s.m.i.

A seguito della procedura di gara, con provvedimento n°33/2019 prot. U-CU0403 del 3/4/2019 è stata disposta l’aggiudicazione dell’affidamento della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori di realizzazione del progetto definitivo “Adeguamento e potenziamento dell’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari” in favore dell’impresa EMIT Group Ercole Marelli Impianti Tecnologici s.r.l

Il R.U.P., stipulato il contratto di appalto in data 02/07/2019, ha disposto all’Impresa l’avvio delle attività di progettazione esecutiva quale obbligazione contrattuale. Il progetto esecutivo oggetto di specifici aggiornamenti e revisioni è stato, infine, tramesso da EMIT Group Ercole Marelli Impianti Tecnologici S.r.l.

con nota prot. E-CU0966 del 5/3/2020 nella Rev. 3 marzo 2020 con l’aggiornamento degli elaborati “Quadro Economico” e “schema di atto di sottomissione” redatti secondo le disposizioni della Stazione Appaltante.

Nel corso della gara per l’affidamento delle attività oggetto del citato progetto è venuto a scadenza il provvedimento di compatibilità ambientale di cui al D.D.G. n. 553 del 23/7/2013 la cui validità era fissata in 5 anni. Essendo improcedibile una richiesta di proroga del suddetto provvedimento, si è ritenuto necessario procedere con l’inoltro di una nuova istanza di VIA per il progetto esecutivo “Adeguamento e potenziamento dell’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari”, previa nuova emissione dello Studio di Impatto Ambientale e relativi allegati, aggiornandoli sulla base delle migliorie previste nello stesso progetto esecutivo e delle modifiche intervenute in questi anni al quadro di riferimento programmatico ed ambientale, tenendo conto anche della prevista “Realizzazione di una sezione di pre-trattamento chimico-fisico del percolato di

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discarica e rifiuti liquidi non pericolosi presso l'impianto di depurazione di Acqua dei Corsari“ sul cui progetto con D.A. n°106/GAB del 16.04.2020 è stato dichiarato concluso con esito positivo il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale.

Localizzazione impianto:

CONSIDERATO che il proponente afferma che il sito dell’impianto di depurazione è localizzato sulla costa nord-occidentale della Sicilia, e precisamente a Sud-Est del Comune di Palermo, da cui dista circa 7 km; dista circa 200 mt dal litorale del Mar Tirreno; Verso sud, a meno di 1.5 km, si trova il centro abitato del comune di Villabate (…); Più ad Est, a circa 2 km, troviamo il centro abitato del Comune di Ficarazzi (…). Sempre ad una distanza di circa 2 km, ad Ovest, si trovano le frazioni di Ciaculli e di Croceverde-Giardini, con accanto Santa Maria di Gesù, altra borgata di Palermo di origine contadina;

L’area è di proprietà del Comune di Palermo ed occupa una superficie di 110.000 m2.

Catastalmente il sito è identificato sul foglio di mappa n. 95 del NCT del Comune di Palermo, alle particelle 143, 185, 189, 190, 191, 192, 193, 194, 195, 201, 213, 214, 230, 231, 232, 339, 346, 347, 374, 375, 376, 377, 378, 660, 661, 665, 668.

CONSIDERATO che il proponente afferma che le aree di realizzazione delle nuove opere si trovano all’interno dell’attuale impianto di depurazione sito in località Acqua dei Corsari;

QUADRO PROGRAMMATICO

CONSIDERATO che il Proponente ha esaminato i seguenti strumenti pianificatori/programmatori:

Piano Paesistico Regionale (PTPR): Dalle linee guida del Piano Paesistico Regionale (PTPR) (APPROVATE CON D.A. N.6080 DEL 21 MAGGIO 1999 SU PARERE FAVOREVOLE RESO DAL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO NELLA DEL 30 APRILE 19) .

CONSIDERATO che il proponente afferma:

- che l’intervento in progetto ricade all’interno dell’Ambito territoriale 4: Area dei rilievi e delle pianure costiere del palermitano;

- che l’area interessata dal progetto di ampliamento è individuata nella più estesa area della pianura costiera, identificata ai sensi dell’art. 11 delle norme di attuazione del piano;

- che l’intervento non presenta interferenze con alcun elemento del sottosistema biotico del sistema naturale, così come individuati dal PTPR;

- che nell’ambito dei sottosistemi individuati dal PTPR non sono presenti aree di interferenza rispetto al progetto in studio;

CONSIDERATO che il proponente afferma che:

- l’intervento in oggetto ricade all’interno del Paesaggio Locale 3: “PL 3 – Palermo”; Livello di Tutela 1; Paesaggio 3c.

- dall’analisi condotta sui Paesaggi Locali e sulle norme di attuazione relative ai possibili usi del territorio in cui ricade l’impianto oggetto del presente studio, si evince una piena rispondenza delle previsioni progettuali rispetto agli obiettivi di tutela e valorizzazione del patrimonio paesaggistico.

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91 Aree Tutelate ai sensi del D.Lgs.42/2004

CONSIDERATO che il proponente afferma che:

- dall’analisi condotta è possibile evincere che l’area oggetto degli interventi ricade in parte nella fascia di rispetto dei territori compresi entro i 300 metri dalla battigia, così come tutelati dall’art. 134 comma 1 lett.a) del d. lgs 42/2004; Inoltre come riscontato nella cartografia del PTPR, l’area è in parte compresa nella fascia di rispetto di 150 metri di fiumi e torrenti e corsi d’acqua così come previsto dall’art. 134 comma 1, lett c). In particolare la fascia di rispetto è stata tracciata sull’asse del canale Valloneria canale nel quale confluiscono le acque di drenaggio dell’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari;

- le opere previste in sede di Progetto Esecutivo, risultano in linea con gli obiettivi di tutela e di salvaguardia delineati dal Piano Paesaggistico Regionale esaminato;

- risultano di rilevante importanza le finalità progettuali mirate anche alla salvaguardia della risorsa idrica, nonché al disinquinamento della fascia costiera ed in generale al miglioramento delle connessioni ecologiche marine e terrestri del territorio;

Piano Territoriale Provinciale L.R. 9/1986 (PTP)

CONSIDERATO che il proponente afferma che: le opere relative al progetto di “adeguamento e potenziamento dell’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari risultano coerenti e migliorative rispetto alla fruibilità e all’accessibilità del patrimonio ambientale, assolvendo principalmente al compito di riqualificazione ambientale dell’area costiera adeguando ed innalzando gli standard qualitativi dei reflui dai sistemi di trattamento;

Piano Regolatore Generale (PRG): Il PRG del Comune di Palermo è stato approvato con D.D.558 del 29.07.2002 dall’Assessorato Territorio Ambiente; l’area di progetto ricade in una zona F13 “Impianti tecnologici” con destinazione d’uso per spazi e attrezzature pubbliche di interesse generale;

CONSIDERATO che il proponente afferma che gli interventi di progetto s'inseriscono all'interno dell'attuale area impiantistica. Le opere ricadono nella categoria di interventi di ampliamento e di ristrutturazione delle infrastrutture a rete pubblica o di interesse pubblico esistente, comprensive dei relativi manufatti di servizio, riferite a servizi essenziali per la salute pubblica e non delocalizzabili.

CONSIDERATO che il Proponente ha esaminato il seguente sistema vincolistico:

-Vincolo di inedificabilità assoluta nelle fasce di rispetto dei 150 m dalla battigia, di cui all'Art. 2 comma 3 della L.R. n. 15 del 30/04/91, individuato mediante una linea continua parallela alla linea di costa;

- Fascia di rispetto Cimiteriale e del Depuratore, rispettivamente ai sensi della Legge n. 983 del 17/10/57 Art.

1 e Legge Regionale n. 27 del 15/05/86 Art. 46. Conformemente a quanto previsto dai suddetti riferimenti legislativi è stata riportata, per entrambi gli impianti esistenti, una fascia di rispetto di 100 m dai confini esistenti e/o di previsione. Per l'impianto cimiteriale di previsione, a confine del Comune di Villabate, la fascia di rispetto è pari a m 200. Le nuove opere saranno realizzate entro i 300 metri dalla linea di costa in area tutelata ai sensi dell’art.142 del D.L.vo 42/2004;

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91 - Vincolo idrogeologico ai sensi del R.D.L. n. 3367 del 30/12/23;

- Vincolo Paesaggistico ai sensi dell’art.146 del D.Lgs. n.42/2004;

CONSIDERATO che il proponente afferma che:

- le nuove opere, in parte, saranno realizzate entro i 300 m dalla linea di costa, per cui in area tutelata per legge ai sensi del art. 142 del D.L.vo 42/2004, ma al di fuori dei 150 m del vincolo di inedificabilità;

- come rilevabile dall’inquadramento territoriale, la fascia di rispetto di 100 m circostante il depuratore, risulta già interessata dalla presenza di civili abitazioni. Pertanto l’impianto di depurazione rientra tra le opere oggetto di deroga da parte delle autorità competenti;

- le opere di ampliamento della filiera depurativa, in area di pertinenza dell’attuale impianto, sono progettate tenendo conto della specifica deroga;

CONSIDERATO che il proponente afferma che relativamente all’intervento in esame è stata rilasciata ai sensi dell’art.146 del D.Lgs. n.42/2004 l’autorizzazione alla realizzazione delle opere con prescrizioni dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo, in ultimo con parere sul progetto esecutivo prot.n.7116 del 16.06.2020 BB.NN. 28452/A;

CONSIDERATO e VALUTATO che relativamente al vincolo paesaggistico è pervenuto il parere favorevole con prescrizioni della Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo prot. 7116 del 16.06.2020;

CONSIDERATO che il proponente afferma che relativamente al Vincolo idrogeologico ai sensi del R.D.L.

n. 3367 del 30/12/23, secondo le planimetrie aerofotogrammetriche in scala 1:10.000 dell'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste trasmesse al Settore Urbanistica: l’area di progetto e quella strettamente limitrofa non ricade in aree sottoposte al vincolo idrogeologico;

Rete Natura 2000.

CONSIDERATO che il proponente afferma che come si evince dalla cartografia disponibile sul portale webgis della Regione Sicilia, e dalla cartografia dei siti Rete Natura 2000 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, non sono presenti aree tutelate nell’intorno di 3,5 Km dall’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari;

Piano Assetto Idrogeologico (PAI): ai sensi dell’art. 17, comma 6 ter, della Legge 183/89, dell’art. 1 comma 1 del D.L. 180/98, convertito con modificazioni dalla L. 267/98 e dell’art. 1 bis del D.L. 279/2000, convertito con modificazioni dalla L. 365/2000;

CONSIDERATO che il proponente afferma che

- l’area di intervento è compresa all’interno del Bacino 038 – Area tra il F. Eleuterio e il Fiume Oreto, collocato nei Fogli in scala 1:50000 della carta I.G.M.I. n. 594 (Partinico), 595 (Palermo), 607 (Corleone) e 608 (Caccamo) e, limitatamente al Comune di Palermo e quello di Ficarazzi oggetto del presente studio, nelle sezioni della Carta Tecnica Regionale C.T.R. n. 595090 e n. 595100;

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91

- l’area di progetto non ricade in zone interessate da Dissesti o da Rischio Geomorfologico; inoltre non si rileva nell’area di interesse alcuna perimetrazione circa la presenza di aree potenzialmente a rischio idraulico e per le quali sia stata definita alcuna Pericolosità idraulica derivante dai modelli idrologici implementati ai fini della redazione del PAI.

Piano di Tutela delle acque (PTA): Il progetto ricade nel bacino idrografico dei monti di Palermo. La Struttura Commissariale, per l'Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia, ha adottato con Ordinanza n. 637 del 27 dicembre 2007 (GURS n. 8 del 15/02/08) il Piano di Tutela delle Acque (PTA). Il testo del Piano di Tutela delle Acque, corredato delle variazioni apportate dal Tavolo Tecnico Regionale sulle Acque, è stato approvato definitivamente (art. 121 del D. Lgs 152/06 e ss.mm.ii.) dal Commissario Delegato per l'Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque - Presidente della Regione Siciliana - On. Dr. Raffaele Lombardo con Ordinanza commissariale n.333 del 24 dicembre 2008.

CONSIDERATO che il proponente afferma che L'area interessata dalle opere di progetto, come detto, ricade nell'ambito del bacino idrografico dei Monti di Palermo, il cui bacino idrogeologico comprende parte della provincia e una buona porzione, che si estende da Est a Ovest, dell'area metropolitana palermitana. La fascia costiera è caratterizzata dalla presenza di spianate terrazzate pleistoceniche che, dal livello del mare, si estendono sino alla quota di circa 250 m s.l.m.;

CONSIDERATO che il proponente afferma che il bacino idrografico della Piana di Palermo è considerato

"non significativo" dal punto di vista qualitativo, secondo le disposizioni dettate dal D.Lgs. 152/99, in quanto presenta evidenti segni di degrado imputabili a numerosi fattori di pressione antropica ossia alla presenza sia di centri di pericolo (depositi e distributori di benzina, discariche, cimiteri, allevamenti, collettori fognari), sia di potenziali veicoli d'inquinamento (cave, pozzi);

CONSIDERATO che il proponente afferma che il progetto Esecutivo di adeguamento e potenziamento dell'impianto di depurazione di Acqua dei Corsari a 880.000 AE, già approvato, attraverso la realizzazione di nuove opere e l'impiego di tecnologie che supporteranno l'attuale struttura impiantistica, persegue gli obiettivi primari del PTA, avendo quale scopo principale quello di ottenere migliori livelli qualitativi nel trattamento delle acque reflue, che verranno recapitate nel corpo idrico finale, ovvero il mar Tirreno.

Piano d’Ambito dell’ATO e Piano Industriale Pluriennale CONSIDERATO che il proponente afferma che:

- dall’analisi condotta sul Piano Industriale pluriennale relativo al servizio idrico integrato nei comuni dell’ATO Palermo in gestione AMAP S.p.a. per il triennio 2019/2021, approvato con Deliberazione del Consiglio di Amministrazione AMAP n. 82 del 17/07/2018, è possibile individuare gli impegni assunti dalla società rispetto allo stralcio operativo del Piano d’Ambito dell’ATO Palermo approvato con la Deliberazione dell’ATO Palermo n. 2 del 22/11/2017;

- per ciò che attiene specificatamente l’ambito fognario-depurativo, è stata predisposta una programmazione per il superamento delle procedure di infrazione 2004/2034 (agglomerati con carico generato maggiore di 15.000 A.E.) e 2009/2034 concernente il trattamento delle acque reflue urbane in agglomerati con più di 10.000 A.E. che scaricavano in aree sensibili;

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- l’intervento in oggetto si colloca così all’interno degli interventi previsti, non solo per il superamento delle infrazioni comunitarie sopra descritte, ma soprattutto per garantire un SII rispondente alle necessità tecniche-funzionali ed economiche dell’Ambito;

Opzione zero:

CONSIDERATO che il proponente afferma che:

- l'opera in progetto si propone, da un lato, di adeguare e potenziare le strutture esistenti in funzione dei maggiori apporti, dovuti ai nuovi collettamenti in progetto, dall'altro, di porre rimedio ad una situazione strutturale e ambientale che si presenta critica soprattutto con riferimento alla procedura d'infrazione comunitaria in atto;

- l'obiettivo principale del progetto è quello di dotare il territorio di adeguate strutture depurative, in grado di salvaguardare l'ambiente, eliminando possibili fonti di inquinamento, e ottenere gli scarichi conformi ai limiti di cui alle Tabb.1 e 3 del D. Lgs. 152/06, senza trascurare tutte le esigenze relative alla sicurezza degli operatori e alla salute pubblica;

- allo stato attuale una grande quantità delle acque reflue vengono scaricate in modo inadeguato, o addirittura, senza aver subito alcun trattamento, determinando non poche ripercussioni non solo sui comparti ambientali interessati dallo scarico, ma anche sull’intero sistema del SII determinando un deficit nella gestione della risorsa idrica, evidenziato anche dalla decisione della Corte Suprema Europea che ha confermato l’infrazione C565/10 per violazione degli articoli 3, 4, paragrafi 1 e 3, e 10 della direttiva 91/271, come modificata dal regolamento n. 1137/2008;

- le nuove infrastrutture di drenaggio, programmate ed in fase di costruzione, che colletteranno le acque reflue all'impianto di depurazione, troveranno un impianto adeguato a trattarle e rimetterle nel ciclo di vita del sistema naturale;

- il presupposto fondamentale di tutte le valutazioni, in merito all'impatto ambientale dell'opera, è rappresentato dal carattere di necessità e di pubblica utilità dell'intervento, in contrapposizione con l'opzione zero, ovvero la non realizzazione delle opere di depurazione, che è di fatto impraticabile stante la necessità del rispetto della normativa nazionale vigente;

- l'opzione zero è realisticamente identificabile nel mantenimento in esercizio della struttura impiantistica attuale, senza il potenziamento e l'adeguamento funzionale previsto dai programmi di finanziamento e dalla pianificazione territoriale;

- l’opzione zero non è realizzabile, non solo per motivi tecnici legati soddisfacimento delle necessità delle comunità coinvolte, ma soprattutto per motivi di salvaguardia ambientale;

- la sua realizzazione comporterà benefici in diversi settori, in primo luogo quello della salvaguardia ambientale delle acque e del suolo, ma anche quello della protezione della salute umana e dell'integrità delle specie viventi;

- dal punto di vista economico, la soluzione progettuale consente un'economia di scala che, oltre alla garanzia di maggior efficienza nella depurazione e nella continuità del servizio, consente anche di ripartire le spese sull'intero agglomerato con il conseguente positivo riflesso sulle tariffe che risulterebbero inferiori rispetto a quelle relative all'opzione zero.

Alternative Localizzative:

CONSIDERATO che il proponente afferma che gli interventi di ampliamento e di potenziamento in progetto vanno inseriti all'interno dell'attuale struttura impiantistica, la quale rientra tra le "infrastrutture di pubblica utilità" non delocalizzabili, in quanto l'area è già stata individuata e costruita all'interno degli strumenti di pianificazione territoriale. La localizzazione del sito è stata definita secondo le previsioni dei piani urbanistici

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(PRG) e in relazione alle necessità funzionali dell'attività di trattamento che sono strettamente connesse e legate allo sviluppo del territorio.

QUADRO PROGETTUALE

CONSIDERATO che l'impianto di Acqua dei Corsari, oggi a servizio del bacino sud-orientale della città Palermo, nonché dei comuni di Ficarazzi, Villabate e della frazione di Portella di Mare del Comune di Misilmeri, avrebbe dovuto trattare anche i reflui provenienti dalla frazione di Villaciambra del Comune di Monreale e della parte del territorio di Altofonte a confine con quest'ultima frazione.

CONSIDERATO che attualmente, l'impianto tratta acque reflue pari a circa 300.000÷350.000 abitanti equivalenti (ab. eq.), nonostante sia stato progettato e realizzato per trattare una portata di reflui ben maggiore (440.000 ab. eq.), in accordo con quanto previsto dal PARF del Comune di Palermo;

CONSIDERATO che il progetto prevede che la potenzialità di trattamento dell'impianto di depurazione venga portata a 880.000 ab. eq., includendo anche i reflui provenienti dal comune di Altofonte e dal bacino nord-occidentale della città di Palermo.

CONSIDERATO che il proponente afferma che l'attuale schema di processo dell'impianto di depurazione si articola nelle seguenti fasi:

A. Linea liquami, composta da:

- grigliatura grossolana, - sollevamento iniziale, - grigliatura fine,

- dissabbiatura-disoleatura e preareazione, sedimentazione primaria, - trattamento biologico (letti percolatori e fanghi attivi)

- sedimentazione secondaria, - disinfezione.

B. Linea fanghi, composta da:

- ispessimento,

- digestione anaerobica,

- condizionamento chimico e disidratazione meccanica del fango.

CONSIDERATO che il proponente afferma che:

- con l’attuale struttura di processo, l’impianto non è in grado di realizzare l’abbattimento dell’azoto e dei SST previsti per soddisfare i limiti richiesti allo scarico per l’impianto e molti comparti richiedono importanti interventi di manutenzione;

- il gestore AMAP ha eseguito alcuni interventi urgenti per assicurare una migliore efficienza;

CONSIDERATO che il proponente ha trasmesso il quadro progettuale rev.1 aprile 2021 “adeguamento osservazioni CDS del 30.03.2021 e P.I.I CTS del 10.02.2021;

CONSIDERATO che il proponente afferma che i criteri adottati per la redazione della Progettazione Esecutiva delle opere e delle varianti integrative e migliorative introdotte, sono riferiti principalmente al raggiungimento degli obiettivi di:

- garantire il trattamento presente e futuro del carico idraulico in ingresso;

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91

- adeguare il processo depurativo al fine di rispettare i limiti imposti dal D.Lgs 152/06, per SST e composti dell'azoto, fosforo e Escherichia Coli;

- risolvere alcune problematiche gestionali e manutentive (accessibilità alle apparecchiature e loro movimentazione);

- valorizzare le opere esistenti;

- contenere i costi di gestione e manutenzione;

- ottimizzare i processi al fine di conseguire un miglioramento in termini di impatto ambientale derivante dalla realizzazione dell’opera.

CONSIDERATO che il proponente afferma che:

- le scelte progettuali hanno interessato tutto il ciclo di trattamento, con particolare rilevanza per il trattamento biologico e la digestione anaerobica dei fanghi che sicuramente rappresentano le sezioni di trattamento più importanti;

- per limitare l'impatto sulle componenti ambientali maggiormente interessate dalle emissioni in atmosfera, generate delle attività dell'impianto di trattamento, si è cercato di prevedere una copertura per tutti i comparti caratterizzati da elevate emissioni odorigene e l'installazione dove necessario di portoni di accesso a tenuta;

- si è cercato di inserire per il ciclo di trattamento apparecchiature realizzate con tecnologie idonee a contenere le emissioni acustiche e le vibrazioni. La scelta è stata anche influenzata dalle potenze delle macchine, al fine di ridurre gli impatti e ottimizzare il consumo in ottica di un risparmio energetico.

Schema di processo nuovo impianto di depurazione:

1. Area pretrattamenti - Grigliatura grossolana - Grigliatura fine - Sollevamento

- Dissabbiatura/disoleatura - Sedimentazione primaria 2. Trattamento Biologico - Pre-Denitrificazione - Nitrificazione-Ossidazione - Sedimentazione secondaria 3. Trattamento Fanghi di Supero - Preispessimento statico

- Preispessimento dinamico - Digestione anaerobica - Postispessimento - Disidratazione - Accumulo fanghi

4. Trattamenti Terziari Liquami - Disinfezione con tecnica a U.V.

- Affinamento con ultrafiltrazione per acqua servizi - 5. Linea Biogas

- Accumulo biogas (gasometro) - Desolforazione

- Riutilizzo energetico in cogenerazione - Smaltimento emergenza mediante torcia - 6. Digestione anaerobica dei fanghi

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91 - Ristrutturazione e conversione strutture esistenti

- Realizzazione nuovi digestori - Ristrutturazione locali tecnici

- Installazione apparecchiature a servizio della digestione anaerobica 7. Nuovo trattamento biologico

- Vasche di denitro-ossidazione - Sedimentazione secondaria - Debatterizzazione UV

- Affinamento acqua depurata per uso interno (UF)

CONSIDERATO che il proponente afferma che a seguito della procedura di gara esperita dal Commissario Straordinario Unico per la depurazione, con provvedimento n°33/2019 prot. U-CU0403 del 3/4/2019 è stata disposta l’aggiudicazione dell’affidamento della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori di realizzazione del progetto definitivo “Adeguamento e potenziamento dell’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari” in favore dell’impresa EMIT Group Ercole Marelli Impianti Tecnologici s.r.l. Il R.U.P., stipulato il contratto di appalto il 2/7/2019, in pari data con OdS n°1/RUP prot. U-CU0865 ha disposto all’impresa l’avvio delle attività di progettazione esecutiva quale obbligazione contrattuale, integrando le previsioni del definitivo con le varianti migliorative offerte in sede di gara, che riguardavano sinteticamente:

- Fornitura di sistema di cogenerazione per la produzione combinata di energia elettrica e calore dal biogas prodotto in digestione anaerobica;

- Fornitura di digestori anaerobici in acciaio vetrificato e coibentato in luogo di quelli previsti in cemento armato;

- Sostituzione della miscelazione interna dei fanghi prevista mediante biogas con agitatori meccanici;

- Fornitura sistema di rimozione biochimica dell’idrogeno solforato dal biogas.

- Utilizzo del digestore secondario previsto nel Progetto Definitivo, come primario, in caso di necessità;

- Sostituzione della sezione di grigliatura fanghi con una sezione di ispessimento dinamico.

CONSIDERATO che il proponente afferma che:

- dopo l’avvio delle attività di progettazione esecutiva sono state tenute due riunioni tecniche in data 8/7/2019 presso l’impianto attuale ed alla presenza dei tecnici del Gestore AMAP S.p.A. e in data 17/7/2019 presso la sede del Commissario Straordinario Unico a Roma, in Via Calabria, 35. Dal suddetto confronto tecnico fra Progettisti e tecnici dell’AMAP S.p.A. sono state evidenziate varie criticità tecniche impiantistiche presenti, la cui risoluzione, non contemplata nel progetto definitivo appaltato, è apparsa indispensabile al conseguimento degli obiettivi progettuali dell’intervento.

- il “Commissario Straordinario Unico per il coordinamento e la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane” ha disposto, con l’OdS n. 2/RUP, che il Progettista approfondisse, a livello di fattibilità tecnica, le indicazioni di cui ai punti da 1.1 a 1.25 della “Minuta di riunione n. 2”, discusse nel corso delle riunioni sopra richiamate in modo da acquisire una preliminare stima dei costi allo scopo di fornire alla S.A. gli elementi di valutazione propedeutici per una eventuale autorizzazione allo sviluppo delle fasi successive.

- Con lo stesso OdS n. 2/RUP è stato disposto che, in relazione alle definizioni contenute nel Decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 3685 del 21 ottobre 2003 (GU n. 252 del 29/10/2003), riproposte nelle Circolari n. 617/2009 e n. 7/2019 del M.I.T., le verifiche dei calcoli strutturali dovessero essere eseguite assumendo la classe d’uso III e, conseguentemente, essere sviluppate seguendo le nuove NTC2018.

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91

- Il Progettista, in adempimento alle disposizioni dell’OdS n. 2/RUP, ha consegnato il documento

“Valutazioni tecnico economiche integrazioni” sul quale è stata espletata l’istruttoria con lo scopo di verificare l’esistenza delle condizioni tecniche ed amministrative per l’inserimento di tali integrazioni fra le opere da progettare, nella considerazione che il suddetto inserimento, con l’eventuale approvazione del progetto esecutivo, avrebbe comportato conseguenti varianti suppletive rispetto all’appalto affidato.

- L’analisi istruttoria sviluppata secondo il suddetto criterio, ha portato a considerare ammissibili le ipotesi di integrazione che riguardavano solo gli interventi assolutamente indispensabili al conseguimento degli obiettivi generali del progetto, conformemente alle norme tecniche vigenti e legittimamente realizzabili in variante all’interno dell’appalto già affidato, e, quindi, classificabili nelle fattispecie contemplate dall’Art. 106 del D. Lgs. n. 50/2016 (Codice degli Appalti).

- Gli esiti dell’istruttoria sono stati formalmente comunicati alla Stazione Appaltante con la nota prot.

CCU0582 del 11/9/2019 ricevendo l’autorizzazione a procedere per lo sviluppo delle successive fasi.

CONSIDERATO che le ipotesi di variante, in relazione alle fattispecie contemplate dall’Art. 106 del Codice degli Appalti, sono state così classificate:

- Tipologia “A”: lavori supplementari (art. 106, comma 1, lett. b);

- Tipologia “B”: inserimenti necessari per una corretta ingegnerizzazione esecutiva di quanto già previsto nel progetto definitivo appaltato (art. 106, comma 1, lett. c);

- Tipologia “C”: interventi resi necessari a seguito di circostanze impreviste e imprevedibili, fra cui la sopravvenienza di nuove norme (nuove NTC2018 e Circolare n. 7/2019 del M.I.T.);

CONSIDERATO che il proponente afferma che: in conseguenza della suddetta autorizzazione è stato emesso l’OdS n. 3/RUP con il quale è stato disposto che, nell’ambito della prestazione di progettazione esecutiva di cui al contratto di appalto stipulato in data 2/7/2019, il Progettista dovesse sviluppare la progettazione esecutiva degli interventi tenendo conto delle ulteriori modifiche ed integrazioni di seguito sinteticamente descritte:

- Inserimento di un sistema di intercettazione e rimozione sabbie e materiale grossolano sul canale di ingresso alla nuova unità di grigliatura;

- Creazione di un by-pass a monte delle griglie grossolane esistenti per sfioro in caso di blocco al sistema di sollevamento al fine di evitare allagamenti dell’impianto;

- Realizzazione di controllo del sistema di grigliatura grossolana esistente mediante inserimento di strumenti di misura livello monte-valle ed implementazione sistema di controllo relativo;

- Valutazione circa la possibilità di alloggiare all’interno del capannone dei pretrattamenti di 2 ulteriori cassoni in sosta oltre quello in carico in caso di mancata disponibilità per il conferimento a discarica;

- Inserimento di strumento di misura della portata mediante l’aggiunta di misuratore di portata tipo area velocity in uscita dal nuovo comparto di grigliatura;

- Motorizzazione della paratoia in grado di regolare il sistema di sfioro del by-pass dei sedimentatori primari affinché la portata inviata al biologico non superi i 2,5 Qm;

- Inserimento di una paratoia manuale a sfioro a valle della dissabbiatura per le portate eccedenti il valore di 2,5 Qm;

- Modifica al comparto di produzione aria compressa con la previsione di una macchina di nuova fornitura da 20.000 Nm3 /h e la manutenzione ordinaria delle 2 unità e di n°1 cella MT esistente;

- Ottimizzazione del sistema di estrazione surnatanti dal nuovo comparto di dissabbiatura/disoleatura limitatamente al dissabbiatore di nuova realizzazione, mediante soluzione con raschia a catena sommersa di rimozione con lame di raccolta schiume più corte e modifica del sistema di estrazione

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Repubblica Italiana Regione Siciliana Assessorato Territorio e Ambiente Commissione Tecnica Specialistica

per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91

schiume da realizzarsi in pozzetti in acciaio inox con scivolo guida di raccolta dei surnatanti trascinati dalle lame delle catenarie. I pozzetti di raccolta saranno installati all’interno delle vasche e i surnatanti saranno rilanciati a un pozzetto esterno di raccolta e da qui pompati al cassone di raccolta surnatanti. Ridisegno della copertura prevista per la terza linea, da realizzare con pannelli a filo vasca eliminando la struttura sopraelevata.

- Inserimento di due paratoie manuali in uscita dalla terza linea del comparto di dissabbiatura;

- Incremento qualità e durevolezza dei materiali di costruzione delle paratoie da fornire prevedendo l’utilizzo di acciaio inox 316L ;

- Modifica e prolungamento della condotta di ricircolo fanghi provenienti delle nuove vasche di trattamento biologico al fine di innestare tale condotta nel comparto anossico anziché all’interno del canale di alimentazione delle nuove vasche biologiche in maniera da ottenere un funzionamento simmetrico e bilanciato del vecchio e nuovo comparto biologico;

- Inserimento di una paratoia tra il canale nuovo e vecchio di alimentazione dei liquami alla sedimentazione finale;

- Traslazione verso est del comparto biologico nuovo di circa 2.5 m rispetto al filo delle vasche esistenti;

- Collocazione di n.2 profilati a C in acciaio al carbonio nel canale di ripartizione di portate ai biologici per l’inserimento di panconi;

- Messa in sicurezza del muro perimetrale;

- Riprogettazione layout UV per inserimento Filtrazione finale futura;

- Modifica vasca di accumulo acqua servizi al fine di ottimizzare gli interventi sulla parte esistente;

- Spostamento torcia dall’attuale posizione (zona ispessitori) al comparto dei digestori come richiesto dai VVFF ;

- Modifica al pozzetto di ripartizione dei fanghi dei post-ispessitori;

- Riprogettazione strutture secondo NTC 2018 e classe d’uso III;

- Rinforzi canale UF;

- Rialzo pareti canale uscita dalla sedimentazione primaria;

- Inserimento di n. 5 mixer: n. 2 nel canale di alimentazione alla dissabbiatura; n.3 nel canale di alimentazione alla sedimentazione primaria.

Limiti allo scarico:

- Tab. 1 Allegato 5 D.Lgs 152/06 per BOD5, COD e SST;

- Tab. 3 Allegato 5 del D.Lgs. 152/06 per i rimanenti parametri;

- 5000 UFC/100ml in termini di Escherichia Coli.

.

LETTO il parere del DRAR prot. 37887 del 01/10/2014;

Riferimenti

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