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GIUNTA REGIONALE DIREZIONE GENERALE PRESIDENZA AREA COORDINAMENTO PROGRAMMAZIONE

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GIUNTA REGIONALE

DIREZIONE GENERALE PRESIDENZA AREA COORDINAMENTO PROGRAMMAZIONE

VERBALE DELLA RIUNIONE DEL TAVOLO DI CONCERTAZIONE GENERALE DEL 22 MARZO 2011

Il giorno 22 marzo 2011 alle ore 9,00 presso la Presidenza della Giunta Regionale si è svolta la riunione del Tavolo di Concertazione Generale per discutere il seguente ordine del giorno:

1. Documento preliminare relativo alla PdL di revisione della LR 20/2006 ( Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento).

2. Comunicazione sul Documento Preliminare della proposta di legge concernente

“Modifiche alla legge regionale 18 maggio 1998 n. 25 (Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati)”

In rappresentanza delle Organizzazioni partecipanti al Tavolo sono presenti:

SIMONA FABIANI CGIL

RENATO SANTINI CISL

ARTURO PAPINI UIL

CARLO LANCIA CONFINDUSTRIA

COSTANZA BIANCHI CONFINDUSTRIA

RICCARDO SABATINI RETE IMPRESE ITALIA TOSCANA

GIANNI PICCHI CONFCOMMERCIO

ANDREA SBANDATI CONFSERVIZI CISPEL

OSCAR GALLI CONFSERVIZI CISPEL

MASSIMO AIELLO CONFSERVIZI CISPEL

SIMONA FABIANI CGIL

ROBERTO BARDI CGIL

MAURO CHIARAVALLI CISL

RENATO SANTINI CISL

ARTURO PAPINI UIL

GIOVANNI BELLINI LEGACOOP

SILVANO CONTRI CONFCOOPERATIVE

MARCO FAILONI CIA

LUIGI PRATESI CONFAGRICOLTURA

Presiede l’incontro Anna Rita Bramerini, Assessore all’ambiente ed energia.

Sono presenti i Dirigenti della Regione Toscana Franco Gallori e Renata Caselli, responsabili rispettivamente del settore tutela e gestione delle risorse idriche e del settore rifiuti e bonifiche dei siti inquinati.

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I° punto ODG: Documento preliminare relativo alla PdL di revisione della LR 20/2006 ( Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento).

ASSESSORE ANNA RITA BRAMERINI

Introduce il primo argomento spiegando che la necessità di fare queste modifiche deriva dal bisogno di rispettare la scadenza determinata dalle direttive comunitarie per adeguare gli scarichi nei corpi idrici ricettori, e dall’esigenza di conciliare questo obiettivo con le risorse disponibili che anche nel prosieguo non saranno molte di più. Quindi si è deciso di concentrare gli investimenti su impianti di depurazione di dimensione più grandi superiori a 2000 abitanti/equivalenti, e si introdurrà nella legge una migliore definizione del “ trattamento adeguato” per impianti di depurazione sotto 2000 abitanti/equivalenti.

Cede la parola a Franco Gallori per la spiegazione più tecnica.

FRANCO GALLORI (DIRIGENTE REGIONE TOSCANA)

Chiarisce che le modifiche che vengono proposte si rendono necessarie dopo che la legge di manutenzione in corso di pubblicazione sul Bollettino ufficiale ha già modificato alcune parti della Legge 20/06.

Illustra brevemente i contenuti di questa proposta che riguardano:

- chiarimenti e specificazioni lessicali così da eliminare dubbi interpretativi che portavano ad una disuniforme applicazione della disciplina sul territorio regionale da parte dei diversi soggetti competenti.

-l’istituzione di un Comitato di coordinamento per definire soprattutto in relazione di procedimenti amministrativi, comportamenti uniformi su tutto il territorio al fine di una semplificazione amministrativa e uniformità di comportamento della P.A. nei confronti dei gestori della Regione.

-il rafforzamento della cogenza del regolamento 26/r che detta la disciplina di applicazione di questa legge per dare forza a chi si trova a dover applicare il dispositivo.

-l’’emanazione della disciplina delle autorizzazioni per impianti di depurazione in zone sensibili perché mancano le procedure autorizzative ed i limiti allo scarico che devono dare le province per l’applicazione delle pratiche amministrative da parte delle province

-coordinare il Regolamento che dispone l’ utilizzo agronomico dei reflui e dei fanghi in agricoltura con le disposizioni per le aree vulnerabili per allinearli e dare chiarezza.

Stanno andando avanti i tavoli tecnici con gli enti istituzionali per sviluppare un articolato di modifiche che sarà partecipato al tavolo generale.

ANDREA SBANDATI -CONFSERVIZI CISPEL

Cede la parola per gli aspetti tecnici all’ Ing. Oscar Galli in rappresentanza dei soggetti gestori.

OSCAR GALLI-CONFSERVIZI CISPEL

Il problema dei depuratori sotto 2000 abitanti equivalenti oggetto proprio della normativa che si sta modificando. Ci sono circa 5000 scarichi a livello regionale di competenza del servizio idrico integrato un numero importante sono piccoli scarichi che i comuni hanno realizzato e che i gestori devono far funzionare in assenza del depuratore in contrasto con la norma. Le province hanno difficoltà ad emettere autorizzazioni per questo tipo di scarichi e

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per l’adeguamento servirebbero investimenti importanti che si rifletterebbero sull’utenza con un aumento notevole dei costi. Si chiede che in attesa degli accordi di programma con la Regione e i soggetti interessati in base all’art. 101 del decreto legislativo n.152/06, vi sia la possibilità di avere un’autorizzazione transitoria, in considerazione del fatto che questi scarichi attualmente producono sanzioni pesanti ai gestori.

COSTANZA BIANCHI-CONFINDUSTRIA

Provvedimento atteso di chiarezza e uniformità interpretativa. Segnala l’esigenza del coordinamento fra la legge 20/06 ed il regolamento di attuazione soprattutto per le acque meteoriche e per questo auspica l’attivazione di tavoli tecnici peraltro previsti. Esprime comunque osservazioni per alcune intenzioni espresse nel documento, che trovano condivisione, come l‘istituzione del Comitato di coordinamento, il recepimento degli esiti dell’attività di misurazione degli oneri amministrativi il recepimento della norma del decreto legislativo n.152/06 che prevede la possibilità per la Regione di intervenire in caso di inerzia o ritardo degli enti e il riferimento all’introduzione di una valutazione costi/benefici sulla disciplina di questa materia per liberare risorse. Saranno comunque presentate ulteriori proposte per il tema della semplificazione amministrativa in particolare per quanto attiene alle acque meteoriche tenendo conto dell’esigenza di valorizzare le imprese certificate ambientalmente.

RICCARDO SABATINI RETE IMPRESE ITALIA

Interviene a nome delle organizzazioni confluenti in Rete imprese Italia.

La proposta è intenzionalmente positiva effettivamente c’erano problemi di interpretazione sui quali era necessario mettere mano come è importante armonizzare la legge con il regolamento dove si riscontravano difformità non di poco conto. Altro elemento importante è la costituzione del Comitato di coordinamento cosa utile per rendere omogenea sul territorio regionale l’applicazione della legge e sarebbe auspicabile estendere la consultazione anche alle parti sociali come già esiste nel Comitato per le emissioni atmosferiche. Importante anche la misurazione degli oneri amministrativi perché in fase di autorizzazione veramente il tipo e la mole di documentazione che le imprese devono presentare non è indifferente. Altra questione da rivedere la normativa per le acque meteoriche soprattutto l’art. 39 del regolamento che ha creato problemi rispetto alla scadenza dell’obbligo poi prorogato dalla legge di manutenzione, dovuti a effetti interpretativi.

Sostanzialmente esprime un giudizio positivo perché effettivamente molte delle richieste avanzate in precedenza sono già state trattate.

SIMONA FABIANI -CGIL

Crede che per dare un giudizio sia giusto aspettare la lettura dell’articolato pertanto chiede solo un chiarimento sul significato di “trattamento adeguato” citato dall’Assessore per stabilire cosa è necessario oppure meno per evitare di depurare oltre il necessario.

Richiede inoltre chiarimenti in merito al problema sollevato anche da CISPEL sulle difficoltà per gli scarichi che non hanno autorizzazione.

MARCO FAILONI – CIA

Intervenendo anche a nome di Confagricoltura, esprime assenso per quanto riguarda gli aspetti inerenti l’agricoltura anche sui principi esposti tra cui il riordino del sistema sanzionatorio dove deve valere il principio della gradualità.

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ARTURO PAPINI-UIL

E’ importante razionalizzare quelle che possono essere le risorse nel futuro e le spese a cui andremo incontro. Apprezza il lavoro che sta conducendo la Regione che porterà ad una razionalizzazione che consentirà alla fine una migliore gestione e minore aggravio di costi.

ASSESSORE ANNA RITA BRAMERINI

Risponde alla richiesta di accompagnare la fase transitoria con accordi di programma con le Province e gli ATO ricordando che la normativa approvata dalla vecchia legislatura consentiva una volta individuate le risorse e affidate ai soggetti gestori, le province avrebbero potuto rilasciare autorizzazioni provvisorie per impianti superiori 2000 abitanti equivalenti lasciando aperto il problema per impianti di dimensioni inferiori. Quindi suggerisce di arrivare velocemente alla conclusione con l’approvazione della legge e al regolamento in maniera di avere una copertura ulteriore che consenta di siglare un accordo che garantisca un corretto rispetto della legge su un tema estremamente delicato non solo per il problema sanzionatorio ma anche di responsabilità per i soggetti gestori.

In merito al chiarimento sul trattamento adeguato si tratta, a fronte di una necessaria razionalizzazione delle risorse per investimenti, di concentrare l’attenzione verso impianti di grandi dimensioni cioè superiori a 2000 abitanti equivalenti e fare in modo che impianti di piccole dimensioni possano funzionare con adeguamenti appropriati alle loro dimensioni. Passa quindi a trattare il secondo punto posto all’ordine del giorno.

II° punto ODG : Comunicazione sul Documento Preliminare della proposta di legge concernente “Modifiche alla legge regionale 18 maggio 1998 n. 25 (Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati)”

ASSESSORE ANNA RITA BRAMERINI

Prima di illustrare brevemente il documento precisa che non appena disponibile sarà inviato ai componenti il Tavolo il testo di due mozioni che collegate a questo provvedimento, il Consiglio Regionale ha esaminato nell’ ultima seduta del 15 marzo 2011 (una approvata e l’altra no).Fa presente che la proposta di legge si propone di modificare alcune disposizioni della legge regionale n.25/1998 (Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati), in modo da realizzare, nel rispetto delle norme sulla tutela ambientale, una migliore soddisfazione delle esigenze economiche degli operatori pubblici e privati del settore.

Le modifiche che si intendono apportare alla legge regionale n. 25/98, che peraltro nel tempo ha subito vari ritocchi ed il cui testo risulta oggi appesantito e di difficile lettura, sono state pensate anche per dare risposte ad alcune sollecitazioni, riguardanti in particolare la definizione del trattamento delle rocce e terre da scavo, e degli inerti da demolizione, per i quali si registra una difformità di trattamento tra provincia e provincia, che diventa spesso fonte di incertezze operative oltre che di contenziosi .

Nella passata legislatura si era pensato di poter risolvere tali questioni facendole oggetto di una proposta di revisione del regolamento della legge regionale n. 25/98, ma poi si è deciso di percorrere un’altra strada, tenendo conto che il regolamento non è una fonte del diritto primaria come è invece la legge .

Per le terre e rocce da scavo ricorda in particolare la normativa a livello nazionale (d.lgs.

152/2006) non è chiara e che trattare questa materia come rifiuti piuttosto che come

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sottoprodotto o come materiale recuperato produce una differenza sostanziale dal punto di vista delle modalità di trattamento e dei profili di responsabilità.

Rispetto a questo materiale allorché venga prodotto all’interno di procedimenti edilizi di competenza comunale, si intende quindi inserire in legge delle disposizioni aventi carattere operativo volte a garantire oltre che una maggior tutela ambientale anche uniformità di gestione.

Segnala poi che nel documento, sempre agendo nel rispetto della normativa nazionale, sono state previste delle disposizioni operative per avviare al recupero della frazione di vetro, in particolare di quella fine (sabbia di vetro) il cui impiego nei settori industriali ha registrato negli ultimi anni un andamento decrescente ed in modo di favorire anche la creazione di nuovi mercati.

Aggiunge che la proposta di legge non vuole soltanto porre rimedio all’incertezza applicativa di talune norme del decreto legislativo n.152/2006, ma si propone anche di adeguare la normativa regionale alle intervenute modifiche della legislazione statale in particolare in materia di gestione dei rifiuti prodotti dalle navi.

La proposta di legge si propone di risolvere alcuni problemi applicativi della legge regionale 25/1998, manifestatesi nella pratica, a seguito dell’entrata in vigore del d.lgs.152/2006 ,che hanno ad esempio riguardato le modalità di applicazione del tributo per lo smaltimento in discarica ed il soggetto competente a certificare il conseguimento degli obiettivi di riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili da conferire in discarica.

Sull’applicazione del tributo per lo smaltimento in discarica indica che ai fini dell’applicazione della tassa speciale ovvero urbana, non sarà più rilevante la natura della tipologia di rifiuto ma si farà invece riferimento ad un diverso criterio che sarà coerente con il PRS ed il Piano dei rifiuti.

Osserva che in Toscana il conferimento in discarica negli ultimi anni si è ridotto, passando da 60 al 40% dei rifiuti, ma che si tratta pur sempre di valori alti rispetto alle prescrizioni comunitarie.

L’obiettivo di minimizzare il conferimento in discarica si consegue non solo facendo una buona raccolta differenziata e riciclo ma anche intervenendo sul sistema di tassazione, nella consapevolezza che gli impianti operanti in Toscana, non sempre dimostrano di avere efficacia in termini di trattamento e riduzione dei rifiuti che vanno in discarica.

Quindi nell’applicazione del tributo, l’orientamento da assumere non potrà che essere quello di premiare quegli impianti, che riducono il conferimento in discarica e che hanno al tempo stesso una buona performance.

Per far questo occorrerà giungere a distinguere in concreto tra impianti che sono più performanti ed impianti che non lo sono, ricorrendo ad un criterio oggettivo che sarà individuato con il contributo dei componenti del Tavolo, allorché sarà preparato il testo di legge.

Prima di aprire la discussione indica che nel testo della proposta di legge sarà disciplinato il potere sostitutivo della Regione che già esiste nella legge regionale n. 25/98, ma limitato ai casi di necessità ed urgenza, estendendolo alle ipotesi di semplice inerzia o difficoltà da parte delle province di utilizzare impianti sia pubblici che privati.

CARLO LANCIA-CONFINDUSTRIA

Esprime soddisfazione per il provvedimento di cui condivide obiettivi e scelte di fondo ed auspica che l’articolato normativo venga approntato il più velocemente possibile.

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Ricorda che nel febbraio 2010 a questo Tavolo in occasione della discussione della proposta di regolamento, la problematica assai complessa riguardante le terre e le rocce da scavo, è stata oggetto di grande attenzione. Ritiene comunque opportuno creare un tavolo istituzionale per esaminare in maniera più approfondita le questioni che saranno oggetto di modifica della legge regionale 25/98.

ANDREA SBANDATI-CONFSERVIZI CISPEL

Indica di valutare positivamente il documento ma sottolinea che ci sono ancora alcuni nodi che vanno sciolti sul piano tecnico e politico in modo da riuscire a mettere ordine nello smaltimento dei rifiuti ed a garantire alla Toscana un sistema efficace con una filiera il più razionale possibile e meno costosa da un punto di vista fiscale.

Considera molto importante riuscire a mettere fine alla vicenda della gestione del tributo speciale con conferimento in discarica ed evidenzia come sia effettivamente molto difficile capire l’effettiva performance degli impianti di selezione del trattamento dei rifiuti considerato anche che questi impianti oggi servono a garantire il rispetto del meccanismo introdotto dalla direttiva comunitaria, che in discarica si portano dei rifiuti “ trattati”.

In tema di rifiuti urbani biodegradabili crede che occorra cercare di dare un senso alle strutture impiantistiche finalizzate, nel rispetto delle normative comunitarie a realizzare un trattamento efficace, ed in particolare ritiene che vada eliminato l’effetto assurdo di una tassazione che li considera come se fossero rifiuti che vanno in discarica mentre invece questi rifiuti dovrebbero esservi tassati ad un prezzo vicino alla precedente interpretazione che li considerava rifiuti speciali.

In tema di raccolta differenziata occorre evitare possibili effetti distorsivi e paradossali della tassazione, che potrebbe essere causata da un meccanismo di calcolo diverso da quello che si fonda su ambiti puramente provinciali.

RICCARDO SABATINI-RETE IMPRESE ITALIA TOSCANA

Intervenendo a nome di Rete Imprese Italia Toscana, fa presente che nella precedente discussione al Tavolo del febbraio 2010 è stata discussa ed analizzata la questione dei rifiuti da attività orafe e sottolinea come permanga da parte delle imprese operanti nel settore orafo, l’esigenza di mantenere all’interno della legge regionale di prossima emanazione sia il trattamento vigente di queste attività che la loro stessa definizione (“scarti di lavorazione da materiali preziosi”).

Sui rifiuti inerti ritiene che il documento preliminare affronti correttamente le questioni, ma osserva che occorre ancora definire aspetti tecnici e gestionali in modo da giungere ad un comportamento omogeneo da parte di province ed operatori.

Il problema di cui sottolinea invece una vera e propria emergenza è quello riguardante i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

In questo ambito vi è infatti una situazione davvero preoccupante di totale ingestibilità e difficoltà per molte imprese e cittadini dovuta fondamentalmente al problema che non esistono i centri di raccolta di questo materiale, che invece dovrebbero essere operanti.

Crede che sia necessario che la Regione Toscana assuma qualche iniziativa per mettere il sistema in condizione di funzionare, a cominciare da una necessaria azione di stimolo nei confronti dei comuni perché essi realizzino i Centri di raccolta .

RENATO SANTINI-CISL

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Indica la piena condivisione degli obiettivi del documento preliminare ed in particolare esprime un forte assenso e pieno sostegno per la sua impostazione che si propone di innovare il sistema, costruendo un sistema integrato che sia capace di funzionare sulla gestione complessiva dei rifiuti.

Condivide anche le modalità con cui, nei confronti delle province che restano inerti rispetto ai loro compiti autorizzativi, si è previsto di poter far ricorso al potere sostitutivo della Regione Toscana.

SIMONA FABIANI-CGIL

Considerato che nella gestione dei rifiuti ci sono degli obiettivi posti dalla programmazione regionale ma che in Toscana siamo ben lontani dall’averli raggiunti, concorda con l’Assessore Bramerini sull’idea di utilizzare lo strumento del tributo come una leva che conduce a penalizzare dei comportamenti che non sono né virtuosi né conformi alla programmazione regionale.

Riservandosi di entrare più nel merito delle questioni allorquando sarà predisposto l’articolato, ritiene che sulla questione dei rifiuti pericolosi-non pericolosi sia da evitare un’eccessiva discrezionalità delle province nell’individuare il limite tra pericolosità e non, fornendo in proposito gli opportuni chiarimenti.

Per quanto concerne il vetro fine (sabbia di vetro) considera positiva l’indicazione contenuta nel documento di voler produrre delle disposizioni atte a favorirne i mercati, ma le sembra necessario precisare meglio a cosa ci si riferisce in concreto.

ANDREA SBANDATI-CONFSERVIZI CISPEL

Sulla questione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, si associa alle considerazioni svolte da Sabatini ed aggiunge che se nella legge non si riuscirà a risolvere il problema, allora potrebbe essere necessario il ricorso ad una circolare.

ASSESSORE ANNA RITA BRAMERINI

Prima di cedere la parola alla Dirigente Caselli per degli approfondimenti sulle questioni di natura tecnica emerse dalla discussione odierna, si sofferma sulla questione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, per indicare che a suo giudizio la Regione Toscana non può chiarire attraverso una circolare, ciò che la norma nazionale non chiarisce e che invece lo strumento ideale per procedere le sembra essere la legge regionale.

Sugli impianti di selezione del trattamento dei rifiuti rileva che probabilmente sarebbe stato meglio non averli fatti, in quanto essi costituiscono un passaggio ulteriore che si sarebbe potuto evitare puntando su altre tipologie di nuovi impianti ed indica comunque che la loro ulteriore realizzazione non sarà più contemplata nel nuovo piano regionale dei rifiuti.

Sui problemi concernenti la tassazione osserva che la leva fiscale per avere un senso da un punto di vista politico deve servire ad incentivare comportamenti virtuosi e penalizzare quelli che non lo sono.

Evidenzia pertanto, che in una fase transitoria, cioè fino a quando non si arriverà alla tariffa omogenea di ambito (si tratta di percorso che per essere a regime richiederà un po’ di tempo), si considererà ancora il livello di raccolta differenziata fatta a livello di provincia in modo da non penalizzare le realtà più virtuose .

RENATA CASELLI (DIRIGENTE REGIONE TOSCANA)

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Passa in rassegna e fornisce indicazioni ed orientamenti di carattere tecnico, su alcune questioni come l’ecotassa, il trattamento dei rifiuti inerti pericolosi, la possibile utilizzazione del vetro fine fuori dalla filiera del vetro .

Alle ore 11,15 la riunione si conclude.

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