• Non ci sono risultati.

ir tiri mg ili ! -j I 1 usti #1 R 1 IP IIP Idi 1 ci i ì u u I l li I c UTOafelfiiJ pimipr' mummtnmè il N. 4 TEE. 22-m

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "ir tiri mg ili ! -j I 1 usti #1 R 1 IP IIP Idi 1 ci i ì u u I l li I c UTOafelfiiJ pimipr' mummtnmè il N. 4 TEE. 22-m"

Copied!
24
0
0

Testo completo

(1)
(2)

1943-XXI

R A O

i

O C O R BJ E R E

27 marzo 1943-XXÌ

• mOHLI E DOCUMENTI BELILA LETTERATURA UNIVERSALE,

© Il primo volume della serie «C©f^©SCElHiZA^>>S una piccola epopea del sapere che, in quattro grandi velsceii illustrati, presenta il panorama organico delle LETTEUEt1 1 delle ARTI, delle SCIENZE, dèlia STORIA,

© 11 più sintetico, originate e interessante panorama delia lette¬

ratura universale.

©'Miti e leggende dei principali popoli.

© ' Profili e capolavori delie principali lette rasare.

® Dizionario di cultura letteraria. ' ,

Il volume- di 1020 pagine, con oltre 200 illustrazioni, elegantemente rilegato, costa L.

150

, pagabili anche in rate mensili di L.

15

ognuna Spett. Casa Editrice BIANCHI-GIÓVIN1 Data _ __

Via Annunciata 34 MILANO • .

: Vogliate Inviarmi il vo'ume LE LETTEEtE al prezzo di L. 150 che mi Impegno di pagare in rate mensili di L. 15 ognuna. Contemporaneamente alla presenta rimetto la prima rata di L. 15.

Cognome e Nome...—....

Indirizzo ..-....Città —...--——- La rimessa della prima rata può anche essere effettuata

sul nostro conto corrente postalo N. 3/28556 Milano

! -j ■ I 1 usti #1 R 1 IP IIP

Idi 1 ci i ì u u I l li I c UTOafelfiiJ

. ,

F A. • •' 1 -r-r’Tt,

la ricuperata salute, la liberazione dalle sofferenze che prima le tortu¬

ravano: irregolarità mensili con do¬

lori al ventre ed alla schiena, peso e , crampi alle gambe, freddo ai piedi, palpitazioni, soffocazioni, brividi, emicranie, vampe di calore, crisi di nervi, varici, emorroidi, gonfiori, chiazze violacee alle gambe.

Ecco qualche attestato :

«Soddisfo oggi -ad un dovere di coscienza, manifestando che il Sa- madoh usato da me in vari casi ha dato risultati veramente miracolosi.

Le mestruazioni abbondanti e dolo¬

rose, spesso irregolari, sono state regolarizzate e ridotte al normale.

I sintomi generali che frequente¬

mente accompagnavano quei disturbi sono anche essi cessati in poco tempo. » Dott. G. O. di S. - Cosenza.

« Da parecchi anni soffrivo di irregolarità mensili e sempre con forti dolori, da rimanere a letto vari giorni. Ricorsi alla cura del Sanadon ed ora vado benissimo" e tutti i miei dolori sono scomparsi.» R. B. - Roma

« Mia moglie da parecchio tempo si trovava affetta da varici e non faceva che aumentare le sue sofferenze. Avendo preso il Sanadon, fin dai primi giorni notò un miglioramento, tanto che poteva accudire alle faccende domestiche. Ora è completamente guarita e non ha da notare nessun disturbo. » C. G. Carbonara.

Un buon prodotto si giudica dai risultati che dà.

La cura del Sanadon è benefica per tutte le Donne di qualunque età. Il flacone L. 14,— in tutte lé Farmacie.

iilf-KW

ir tiri mg ili

Una nota allevatrice di pollame ha risolto »l pro¬

blema di allevare i polli e di ottenere una intensa produzione dà uova eliminando i mangimi che soro ora difficili a trovare come le granaglie, le farine di carne o di pesce ecc. Il- suo segreto, anzi, un seguito di segreti, sarà rivelato durante un corso sull’alle¬

vamento dei polli e dei conigli che la Illustrazione <3e3 Popolo eomincerà a pubblicare nel prossimo numero

mummtnmÈ

filiali a tOIHA, B E « « I ffi nifi A; ■' LI'VTOB.U ATALiO&O E «FKKHl'B SPECIALI & BICHIES'PA

pIMipr'

1 ifr» 1 i?: VIID I» QMilij'.Ui ■ ili

il N. §4

TEE. 22-m

t<C&M3TO&E DELIA REAL CASA D’ITALIA

E1LASQ (2) - Vìe feste KafrSerita TORINO (4 - Piazza Castello, 22 ' 6EN0VA ffi - Via XX Settembre, 42

SOPRASCA E DI GOMMA

(3)

Ir

I

'

lLoNAMENTODANNUo? * V,A

ARSENALE' 21 TELEF"o N. 41-172

PUBBLICITÀ SIPRA: Sede PROVV,SQRIA: FIRENZE, V.A MAGLIABECHI 7, TELEFQhfo°2^28^—‘uN^NUMElfo^SE'pARATO^LIRE^ 0,80

\

fT

]grande novità de.lla settimana .-——T-r^-r-n-m . _.

I • W/^/ è U ritorno dei tedeschi a Kàr- kow. I bolsce vichi hanno ten- -, my'NSggÉ; tato di resistere Ano all’ultimo 5 I^S^V' n€i ,U4rtìeri meridionali; ma

P ' lÉP^\ ci° non ha impedito la caduta

| della città. Questa riconquista non è importante solo in sè stessa, ma altresì come sicuro sintomo dì un progressivo cambiamento della situazione sul fronte orientale. Si era già notato la setti¬

mana scorsa che da Karkow in giù l’inizia¬

tivi era nelle mani dei tedeschi, mentre i russi continuavano a mantenerla al centro e al nord. Ma, dopo lo sgombero tedesco di Viasma, anche in quei settori l’offensiva bol¬

scevica si è visibilmente affievolita, sia perchè anche lì. si è iniziato il disgelo e. sia per le for;i perdite subite dai russi, in questi quat¬

tro mesi di attacchi incessanti. Il disgelo pa¬

ralizza i russi, perchè nelle zone riconquistate trovano le linee ferroviarie distrutte, per cui le loro comunicazioni devono svolgersi esclu¬

sivamente su strade coperte di fanm smie c au ou<uw «vaie ai rango, suue

qua^l

pertanto la circolazione riesce oltremodo 1 s,n“- “na n0iUa

P°s*«">ne anticarro pronta ad entrare in azione contro mezzi corazzati nemici,

difficoltosa. Diversa è la situazione dei te- . . . (Fot. k.

g.

Luce -’ocM».

deschi, perchè i territori da essi occupati sono forniti da una buona rete ferroviaria che con¬

sente rapidi rifornimenti e spostamenti. Ma il luto più interessante di questo cambia¬

mento della situazione non è quello- meteoro¬

logico e logistico, bensì il fatto che le armate tedesco-alleate in questi quattro mesi di lotta non hanno perduto nulla della loro potenza, per cui, non appena le circostanze lo hanno consentito, hanno iniziato quella controffen¬

siva che le ha riportate sul medio Donez, per una larghezza di 250 chilometri, e ora a Karkow.

Che a Mosca si sia preoccupati per il fatto di non essere riusciti neppure in questo in¬

verno a conseguire un risultato decisivo e pere nè attendono la reazione tedesca nei pros¬

simi mesi, dopo cioè un periodo di sforzi im- man che devono avere intaccati!) profonda¬

mente il potenziale sovietico, è dimostrato

dali'insistenza con cui Stalin fa chiedere di nuovo agli alleati occidentali l’apertura di un secondo fronte sul continente. Alle Po¬

tenze anglosassoni non manca certo la vo¬

lontà per attuare la rischiosa impresa voluta dal socio rosso; ma nòn se la sentono di at¬

tuarla subito perchè sanno che, quando si fossero vinte le difficoltà dello sbarco e del¬

l’organizzazione della testa di ponte, bisogne¬

rebbe poi rifornire le forze sbarcate, e con una perdita mensile di un milione di tonnel¬

late in media di naviglio rifornire un corpo di spedizione sarebbe un còmpito troppo ar¬

duo. Si aggiunga che tutto lascia ritenere che si andrà verso una intensificazione della guer¬

ra sottomarina, che dà molto da riflettere ai capi anglosassoni. Infatti, come ha annun¬

ziato il «Giornale Radio» deliziar, i som¬

mergibili tedeschi nei soli primi dodici giorni di marzo sono riusciti ad affondare 411 mila tonnellate di mercantili, senza contare le navi silurate ° non affondare, e prescindendo

dallo stillicidio quotidiano che i trasporti ne¬

mici subiscono nel Mediterraneo; stillicidio che non si può dire manchi d’importanza se si considera che la sola aviazione italiana con la distruzione di un ultimo piroscafo di 15 mila tonnellate il giorno 11 marzo, nei pressi di Bougìe, raggiungeva il milione di tonnellate di naviglio nemico distrutto.

Un significativo successo di un nostro som¬

mergibile è stato segnalato dal Bollettino del 15 marzo, con l’affondamento nell’Atlantico del transatlantico inglese « Empress of Canada », di 23.500 tonnellate, carico di truppe. Come giustamente rileva la stampa intemazionale, questo colpo inferto alla marina nemica è da sottolinearsi, non solo per l’importanza in se stessa della perdita, quanto come dimostrazio¬

ne che il rimedio di usare navi veloci non serve di fronte all’audacia e "alla perizia dei som¬

mergibili dell’Asse. E per il nemico l’assillante problema della difesa dei traffici rimane in¬

soluto.

(4)

21 marzo 1943-XXI

radiocorriere

27 marzo 1943-XXI

, La faticosa storia della nostra indipendenza ter- litoriale, come ogni sacra conquista della Nozione, L avuto bisogno della testimonianza dei Martin.

Non vi è, si può dire, lembo detta Penisola che per essere ricongiunto al vivente corpo della Patria, non ibbia dovuto 'sottostare a questa dolorosa esigenza sacrificale.

Martiri: un roseto di passione che, tra le spine, arde di gloria dalle balze di Trento a Sapn; un

■oseto d’amore dove i Fratelli Bandiera s incoll¬

ano con Sauro e Battisti; dove Speri, il predi-

■tto della " Leonessa ”, accoglie tra le boccio tra¬

rrne Carmelo Borg Pisani, U fucilato di Malta, topo l’impiccagione di Caracciolo, che oscura nei li la fama del vincitore di Trafalgar, la fucila¬

tone del giovane patriota maltese è a più atroce

\chtla politico commesso da Albione nel Mediter¬

raneo- Otre che un delitto è un fatale, irreparabile errore. Se l’italianità di Malta avesse ancora avuto bisogno di essere dimostrata, l’Inghilterra non po¬

tava concorrere più efficacemente aUa dimostra¬

tone che facendo rintronare i fucili puntati contro a petto del giovane martire. Il Suo sangue gene¬

rerò illumina di nuova luce l’isola delle rose e te riconsacro al nostro già vigile amore. Onda, quel sàngue giovanile, una insopprimibile venta; ^gnda che Matta è italiana. Le fucilate inglesi del plotone d*esecuzione risvegliano ricordi antichi e ™omchc nùma. rievocare. Già parte integrante della <■ Pro¬

vìncia romana di Sicilia », Malta segui, sino- al 1130 le vicende storiche dell’isola maggiore e fu spesso infeudata come contea alle più nobili fami- are del Regno siculo. Mai come da quando l isolo tfLesa passò sotto U controllo dell’Ordine di San Giovanni in funzione di antemurale di Roma e della Cristianità contro la minaccia musulmana, la sua italianità fu meglio stabilita e definita. L notorio che l’ammiraglio della « Religione » e mkggìore e miglior parte degli equipaggi erano ita¬

liani e che il compito di fronteggiare in Mediler- rakeo i temibili intrusi ed invasori di allora era affidato principalmente alla « Lingua d’Italia ».

Vie di più: in Sicilia, dopo il 1B97, la nomina del consoli, come rappresentanti di Potenze estere, era subordinata alla preventiva approvazione del Re, laéa eccezione per quelli dell’Ordine dei Cavalieri.

Il fprivilegio venne motivato dalla considerazione che « Malta era unita, annessa e dipendente da Regno di Sicilia e non compresa nelle regioni stra¬

niere » Tra le Potenze « estere » meno gradite primeggiava, s’intende, Vlnghilterra. Sin dal se¬

colo XVI, regnando la famigerata Elisabetta, amica e complice di pirati, l’avidità britannica aveva po¬

sto gli occhi su Matta. L’ingerenza inglese giunse al ounto da provocare, nel 1744, un incidente di¬

plomatico con l’Ordine dei Cavalieri per colpa di un console britannico che si era immischiato troppo spu lordamente nella politica interna dell’isola.

Se il! 12 maggio del 1798 napoleone, nemico dichia¬

rato della Gran Bretagna, navigando verso l'E¬

gitto s’impossessò di Matta e trovò scarso resi¬

sterete nell’Ordine, ormai troppo indebolito e sca¬

duto per reagire con risolutezza, non è men vero che i Maltesi, considerandosi sempre sudditi del re ci napoli, insorsero contro i francasi. Il cano¬

nico. Caruana, che capitanava gli insorti e fu poi vescovo di Malta, costrinse. gli odiatissimi trans¬

alpini a rinchiudersi nella piazzaforte della Val¬

letta Oltre al canonico patriota, guidavano i bravi insorti il notaio Emanuele Vitale e un ricco propne- tariol Vincenzo Borg, U quale, riteniamo, doveva es¬

sere un degno antenato di Carmelo Borg Pisani, il martire d’oggi. Ventimila maltesi caddero eroica¬

mente nel duro assedio antifrancese della Valletta ma finalmente il 4 settembre del 1S80 la guarni¬

gioni capitolò. More solito, citi raccolse il frutto di tante sacrificio fu Vlnghilterra. Il commodoro in¬

glese]. Alessandro Boa entrò nella piazzaforte come governatore in nome del re di Napoli... e si sa come la cosa andò a finire. Troppo lungo e del resto superfluo sarebbe riassumere la storia di Matta dal giorno fatale in cui quel commodoro inglese vi pose piede. Liberata dal francesi per virtù dei suoi 'figli, Matta cadde a poco a poco in potere

della Gran Bretagna che aggiunse un nuovo delitto politico aUa sua collana di infamie. La lunga e lenta opera di snazionalizzatone di Malta, la strenua lotta di Fortunato Mizzi detto il « Padre della Patria » in difesa dell’italianità dell’isola e detta lingua italiana, le agitazioni del Circolo nazionalista « La Giovane Italia » fondato da Ar¬

turo Mercera, del <■Comitato Patriottico » della

„ Giovane Matta » sono storia di ieri; i nomi <M monsignor Panzavecchia, di Enrico Mizzi signifi¬

cano l’indomabile resistenza dell’intellettualismo isolano, italiano, all’opera nefanda di snazionaliz¬

zazione; ì moti antinglesi del 1919, i Morti di quella significativa sommossa rappresentano altrettanti episodi dell’irredentismo maltese, sempre vigile, sempre attivo, che i vari Strickland, sgherri di Londra, non riuscirono mai a soffocare. Ed oggi, in piena guerra, mentre l’isola -per ritornare ita¬

liana si fa olocausta e s’immerge in un bagno ai fuoco purificatore, a quei primi e non dimenticati Caduti del 1919 si aggiunge il Martire: Carmelo Borg Pisani. Esule dall’isola natia, dalla piccola patria oppressa, volontario nell’esercito della più grande Patria, camicia nera, capomanipolo, chieda, ardentemente chiede, di partecipare ad una rischio¬

sissima impresa dì guerra pur sapendo qual fine io aspetti se sarà fatto prigioniero. Presago, al pari di Sauro, detta sua sorte, prima di partire per la missione eroica, lascia nel suo testamento spiri- tuale parole che equivalgono per Vlnghilterra ad una battaglia perduta e conclude il fierissimo mes¬

saggio rivolgendo al Re Imperatore e al Duce l’ultimo pensiero, quello che va oltre la vittoria per la grandezza della Patria immortale. Catturato, conferma là sua piena consapevolezza di aver partecipato ad azioni di guerra per liberare la sua Isola dal giogo inglese e per contribuire alla di¬

fesa detta Patria italiana, ta Corte Marziale, il procedimento sommario, la condanna a morte.

Dinanzi ai fucili spianati, Carmelo Borg Pisani riafferma la sua fede col grido immortale che gli viene trasmesso dal Risorgimento, il grido di Sapn, di Belfiore, di Cosenza, di Trento, di Trieste: Viva l’Italia.

Per quanto efficaci, i mezzi navali d,i assalto che in una notte di- supremi ardimenti irruppero nel porto munito (ed uno di essi si « fece esplodere « sulle ostruzioni nemiche per aprire il varco ai ca¬

merati) non hanno fatto tanto danno nlVInghilterra quanto i proiettili che forarono il petto e trapas¬

sarono il cuore magnanimo di Carmelo Borg Pi¬

sani: 'quelli colpirono scafi, questi rimbalzando rossi di sangue, marchiano a fuoco, per sempre, l’efferata crudeltà britannica, « Presente alle Ban¬

diere il Martire di Malta tiene per noi la sua isola

è

attende dai vivi il cambio detta guardia.

V. E. BRAVÉTTA.

m

Ad Asti, ove trovavasi in licenza di convale¬

scenza per malattia contratta in servizio, è morto il 9 marzo Alfredo Negri, che, apparteneva da qualche anno alla famiglia dell’Eiar, addetto alla Direzione Affari Generali a Roma. Fascista di pura e di ferma fede, en¬

trata In guerra l’Italia, parti volontario. Ai pa¬

renti che attendevano l’e¬

sito della visita militare, scrisse a quell’epoca una lettera che meglio di ogni nostra parola ne rende il carattere e l'animo nobi¬

lissimo: a Sono stato fra i più ardenti propugnatori dell’entrata in guerra e devo dare alla guerra 11 mio contributo. Mi senti¬

rei avvilito, se non fossi là dove si decidono 1 fau¬

sti destini della Patria».

Negli anni che fu al- l’Eiar sempre si distinse Alfredo Negri.

fra 1 camerati per l’attenta operosità « il fermo attaccamento al dovere. Lascia in tutti noi, specie in quanti lo hanno avuto vicino nel quotidiano lavoro, il migliore ricordo e il più vivo rimpianto.

' Ai genitori, tanto fieri e orgogliosi del loro figliuolo, le espressioni del nostro cordoglio.

debbono pagare, com’è noto, l’am¬

montare delle soprattasse erariali che vengono applicate dagli uffici del Re¬

gistro a carico degli abbonati che ver¬

sano canoni in ritardo; l’ammontare di tali soprattasse è pari a quello dei canoni. Tuttavia tali abbonati po¬

tranno fruire del condono delia so¬

prattassa erariale elargito con R. D.

L. 21-12-1942-XXt, n. 1499, purché versino integralmente i canoni insoluti entro mercoledì 31 marzo; in altre parole versando i canoni entro il 31 marzo essi beneficeranno della ridu¬

zione del loro debito alla metà.

o

eEa© ia®n teanam© Maarsovat® l’aifefe©*

saametó® p©i? fi’aimm® 1©43

dovranno pagare la soprattassa era¬

riale. E’ nel loro Interesse affrettarsi a pagare il canone di abbonamento poiché la loro posizione viene dalla legge equiparata a quella degli uten¬

ti abusivi, ed essi possono come tali Incorrere nella pena dell'ammenda da L. 50 a L. '500 (articoli 19 e 20 del R. D. L. 21-2-1938-XVI, n. 246).

Gli abbonati alle radioaudizioni che non avessero rinnovato oltre all’ab¬

bonamento per l’anno 1943, anche l’abbonamento per l’anno 1942 o per annualità precedenti, qualora versino integralmente 1 canoni entro il 31 marzo, potranno anch’essi beneficiare del condono delle soprattasse relative agli anni 1942 e precedenti.

©SS de* CffinasrainaS (2

©©saffitrsa, KapoSà» IHnllaim® © (Affilili©

jpipffivrSBeS© di PaSffirBi»®? BI©ss2imaa

© ItesiEPaial

saranno esenti dalla soprattassa era¬

riale per effetto del Decreto Ministe¬

riale del 18 febbraio c. a. qualora pa- , ghino l’abbonamento per l’anno 1943

entro mercoledì 31 marzo.

Gli abbonati residenti nei suddetti

• Comuni che non avessero rinnovato oltre all’abbonamento per l’anno 1943 anche l’abbonamento per l'anno 1842 o per annualità precedenti, qualora versino integralmente 1 canoni entro il 31 marzo, saranno, per effetto delle citate disposizioni (D. M. 18-2-1943- XXI e R. D. L 2V12-1942-XXI, nu¬

mero 1499), totalmente esenti dalla so¬

prattassa erariale.

2 canoni di abbonamento debbono ve¬

nire versati per mezzo del bollettini di versamento in c/c postale conte¬

nuti nel libretto personale di iscrizio¬

ne, Le soprattasse debbono venire ver¬

sate direttamente agli sportelli degli Uffici del Registro oppure per mezzo di vaglia postale in uso per il paga¬

mento delle tasse indirizzato al Pro¬

curatore del Registro. Coloro che aves¬

sero smarrito il libretto dovranno ri¬

chiedere un duplicato all’tlfficio del Registro presso il quale sono Iscritti.

(5)

21 marzo 1943-XXI

iRi%DlOCORRI|£ftP »

__—__ ~ wniitcn C 27 marzo 3943-XX2

Il Segretario del Partito assiste ad una

trasmissione dedicata alle famiglie dei Legionari

La trasmissione di « Radio Famiglie », organizsata dal Direttorio nazionale del Partito d’intesa col Mi¬

nistero della Cultura popolare, in collaborazione con l Eiar, 4 stata dedicata, venerdì 12 marzo, all’esal¬

tazione dell’eroismo legionario. Ricevuti dal consi¬

gliere naz. Chiodetti e da altri dirigenti dell’Ente ra¬

diofonico, hanno presenziato alla trasmissione il Segretario del Partito Aldo Vidussoni, a vicesegre¬

tario Carlo Scorza e il capo di Stato Maggiore della Milizia Volontaria luogotenente generale Enzo Gal- oiatì.

| Con attorno un foltissimo gruppo di ufficiali della Milizia e di legionari, il luogotenente generale Gal- biah ha rivolto, dal microfono, parole di commossa e ammirata riconoscenza per le mamme, le spose e i figli dei valorosi legionari in armi su tutti i fronti della gigantesca guerra.

E così ha concluso: « La Milizia, che è rimasta l’autentico popolo e che della guerra ben conosce le. necessità e le ragioni, la Milizia è fiera di an¬

noverare voi stessi — donne e fanciulli esemplari — nella sua grande famiglia. Una sola grande fami- gita la nostra, una sola grande anima: l’anima le¬

gionaria. Un solo ferrato proposito in tutti: obbedire Duce, servire con devozione malta, lavorare e inbattere per la nostra vittoria».

Durante la trasmissione — che. si è aperta e chiusa con il saluto al Duce, ordinato dal Segretario deh Partito — Tullio Zara, un giovanissimo milite reduce dal fronte russo, ha rivolto il suo saluto alle, famiglie dei legionari.

RADIO IGEA .

Domenica scorsa al programma di Radio Igea ha partecipato, nuovamente, Ebe De Paolis che ha in¬

terpretato con molta graz.a delie patetiche canzoni napoletane. Il tenore Muzio Giovagnoli, sempre sol¬

lecito quando si tratta di divertire i camerati feriti, ha cantato con molta arte alcuni brani musicali riscuotendo caloros. applausi. Lina Acconci e Guido Barbarisi, della Compagnia di Riviste delTEiar hanno recitato briosamente una spassosa scenetta*

mentre Marcella Lumini, Leda Valli e Dino DJ Luca, il presentatore del programma, hanno ean- tato e commentato con vivacità delle canzonette popolari. L’Orchestra ed il coro, diretti dal M° Ce- sare Gallino, hanno costituito il fondo sonoro della piacevole trasmissione.

che per

PER LE FORZE ARMATE

« fee il coraggio è abitudine, l’eroismo è un fiore

f

Lt, ■ , occia dalla giovinezza ». E l’eroismo ha spesso .7 --> * c UjU. iiutC

efficiente il buonumore, come dimostrano 1 giovani che si trovano al fronte impegnati pre più dure battaglie. Questo tema ha svolto ìacume Pslcol°gico il generale Ettore MiragUa nella conversaz.one « Animo lieto », conversazione che ha concluso dicendo che la spensieratezza co¬

sciente aiuta a superare il sacrificio, poiché non solo rappresenta una vittoria su noi stessi, ma facilita ' la vii tona sugli altri. In una sua recente trasmis-

la Radio per le Forze Armate ha commemo¬

ra morte del col. Ulisse Rosati, coman- ì un reggimento di artiglieria al fronte russo, ale tra i migliori, diede brillanti prove della sua solida preparazione militare, delle sue doti di comaridante e del suo spirito animoso nella guerra del 1M5-18, nelle azioni del fronte greco-albanese, e sui fronte russo dove trovò eroica morte alla testa di imo dei più provati reggimenti della nostra Ar¬

mata. Giovedì 25 marzo, nella rubrica « Parole di ufficiali ai soldati » il magg. Ugo Bertoneìni, par- lerà sifi tema «La disciplina militare», in cui illustrerà brevemente nelle sue linee fondamentali la struttura morale del nostro glorioso Esercito.

sione rato dante Uffici

RADIO GIL

Alla trasmissione di Radio Gii di sabato 20 cor¬

rente ha partecipato la Banda della M.V.S.N. di- retta dal M» Orsomando che ha fatto riecheggiare nefi auditorio e nelle case degli organizzati in ascolto gli inni e le marce della Rivoluzione fascista. Al programma di domenica 21 parteciperà il Coro di voci bianche dell'Eiar che eseguirà uno speciale pro¬

gramma dedicato ai Balilla ed alle Piccole Ita¬

liane. La trasmissione terminerà con saluti e mes¬

saggi di organizzati della provincia di Pola al ge¬

nitori combattenti.

RADIO SCOLASTICA

L’avvenimento più importante della corrente set¬

timana è il grande Concerto vocale e strumentale a. musiche tedesche in programma per sabato 27.

Eletto Concerto è dedicate alle Scuole dell’Ordine Medio e Superiore e vuole essere, tra l’altro, un altro tangibile segno della sempre più intima amicizia italo-tedesca, amicizia che sui campi di battaglia si afferma in tanti eroici episodi: storiche pagine in cui si maturano i gloriosi destini delle due grandi Nazioni. Segnaliamo inoltre: per l’Ordine Supe¬

riore, il Concerto di musiche corali di martedì 23 dedicate al primo corso, e per l’Ordine Medio, il numero 7 del Radlogiornale « Moschettieri, a noi » di giovedì 25. Per l’Ordine Elementare del pro¬

gramma interessante e vario di questa settimana ricordiamo in modo particolare la trasmissione di martedì 23 marzo, dedicata alla celebrazione del- 1 Annuale della Fondazione dei Fasci; quella di giovedì 26, organizzata con la collaborazione del R* Provveditorato agli Studi di Bologna e quella di venerdì 26 dedicata, nel ciclo della presentazione dei Popoli alleati, alla Romania.

Elisa Cegani e Umberto Melnatj a Radio Igea,

• * RADIO RURALE

Nella rubrica tecnica dell’. Ora dell’Agricoltore e della Massaia Rurale » di domenica scorsa, che è stata preoeduta dai consueto commento settimanale a carattere politico ed economico, è stato trattato un argomento di viva attualità, riguardante l’alle¬

vamento casalingo dei conigli e dei polli Quindi sono stati dati altri suggerimenti utili agli agricoi- teri. Al scelto programma musicale, intramezzato da una gustosa scenetta, ha fatto seguito la let- tura del « Notiziario » degli Enti economici del- 1 Agricoltura. Domenica prossima, con le consuete rubriche saranno trasmessi dei consigli tecnici per la produzione olearia e dei frutteti, per le colture dei cereali e per la preparazione delle marze per . gli innesti. Nelle Cronache dell’Agricoltura di mar¬

tedì e venerdì prossimi parleranno l’ing. Raffaela Leonardi, direttore dell’Ente Economico delle Fibre Tessili, ed il dott. Mercuri del Ministero dell'Agri¬

coltura.

RADIO SOCIALE-

Un’altra bella iniziativa, che non mancherà di se»

scitare in particolar modo la riconocsenza da parte dei lavoratori, l'Eiar affida a Radio Sociale, e cioè di porre in rilievo figure di operai meritevoli di segnalazione per la loro esemplare e costante at¬

tività. Il nuovo compito verrà assolto da Radio So¬

ciale con 11 più schietto entusiasmo, certa com’è che i giovani, dall’esempio degli anziani, possono trarre motivo di una fervida laboriosità e l’incita¬

mento a compiere il proprio dovere con assoluta comprensione e dedizione appassionata. Pervengono giornalmente a Radio Sociale numerose lettere che

"O.mer Beltramr a Kaino iyca.

(Foto PalleschUEiar).

rappresentano una significativa dimostrazione della totalitaria certezza nella vittoria del popolo ita¬

liano e, nel contempo, l’espressione viva dello sdegno del Paese contro i barbari bombardieri ne¬

mici,- distruttori di chiese, ospedali e di abitazioni civili. Come sintesi trascriviamo una patriottica let¬

tera pervenuta a Radio Sociale dalla Sicilia. « Sono un avanguardista moschettiere siciliano, figlio di un prode Colonnello dei granatieri, volontario eh®

presta servizio in Sicilia e che è deciso a difenderà - la sua terra anche coi denti... Noi tutti Siciliani siamo tesi verso la immancabile vittoria; le nostre campane sono sempre ài loro posto e, se mm jj nemico dovesse tentare di por piede sul nostro suolo, non due, ma due milioni di braccia suone¬

ranno ancora una volta quei Vespri che nel 1282 fecero conoscere al mondo di che tempra sono for¬

mati ì Siciliani. Assicura, cara Radio Sociale al camerati lavoratori, che tutti 1 Siciliani non hanno affatto dimenticato la parola d’ordine del Due®

e che il loro grido possente è: «Vincere», e via- ceremoJ ».

PER I DOPOLAVORISTI

(Trenta minuti nei mondo)

Un po’ di cronaca. La trasmissione di venerdì 19, dopo una nuova, interessante Vetrina, porta agli ascoltatori un primo soffio di primavera: l’esal¬

tazione dello « Sposo della Madonna ». Nella tra¬

smissione di lunedi 22, vigilia della Fondazione dei Fasci, altro argomento, altra atmosfera: atmosfera eroica; epica, fatidica, fatta più rovente dal fatto che oggi la Nazione è tutta tesa a] raggiungimento della Vittoria. Nella trasmissione del 26 si avrà Io svolgimento di un tema di sovrana bellezza: « Corno nacque la Sistina » da cui vien fuori in pieno la ti¬

tanica figura di Michelangelo. A chiusura del mesa ancora un’esaltazione della Patria, verso la quale, in ogni tempo, s’innalzarono gli aneliti, te pas¬

sioni e gli atti degli spiriti più nobili e più grandi del nostro caro Paese. Degni di particolare rilievo, nelle Vetrine del 12 e del 10, la partecipazione del dopolavoristi Belli Margherita di Bologna, Caso Do¬

menico di Napoli, Diva Bianchi del Dopolavoro di Lucca e Cleto Orsini di quello di Ravenna

Balilla e Piccole Italiane ài Udine ai microbo® di Radi® fili.

(6)

SI marzo 1943-XXX

irò intorno alla «S

insi©rn© o o o Von Karajs n

-l sono momenti, nella cronaca della nostra vita sociale, che a noi uo¬

mini novecentisti affannati e motorizzati col surcompressore danno U senso della soffocazione, dello schiacciamento. E allora, per supe¬

rare la crisi, non c’è che un rimedio: cercare una cima; e incomin¬

ciare à salire, fino a trovare l’aria pura, leggera; fino a raggiungere la luce mva e diretta e l’infinito del cielo silenzio azzurro. Molte di codeste « altezze » miracolose si contemplano nella musica. E per dirne una, precisamente in quella che si può definire una delle più misericordiose delle pene degli uo¬

mini, cioè la musica di Beethoven. E proprio ad una dì queste, mi è capi¬

tato di salire colla guida di un intrepido scalatore di vette estetiche; voglio dire il giovane direttore tedesco Von Karajan

Mi sono chiuso nel mio studio; mi sono messo davanti i dischi della o Settima ii pubblicati dalla Casa editrice Cetra ed ho ascoltato ascoltato...

Fra parentesi, debbo aggiungere che non ero solo. Profondamente convìnto che sia molto molto meglio essere accompagnati che soli, mi ero procurato una com¬

pagnia: una musicalissima fanciulla che ha la virtù sovrumana di essere taci¬

turna come un mistero. Sapevo per antica esperienza che una giovarle creatura dal viso d’angelo è un infallibile amplificatore, un potentissimo altisonante.

Il mìo stato fisiopsicologieo al momento della decisione era questo: un pro¬

fondo senso di idiosincrasia per tutto il piccolo mondo antico e contemporaneo circostante... Mi trovavo in una condizione ideale per appetire, in una disposi¬

zione irresistibile per esercitare disperatamente la volontà; insomma — scusate là specie di contraddizione — in quello stato di disgrazia che è il vero stato di grazia per desiderare ardentemente; per valutare e apprezzare una qualsiasi purché urgente evasione dal noioso quotidiano; per subire l'incantesimo di un’opera d'arte. Non è superfluo aggiungere che per avvicinare la Settima con {ina forma mentis idonea — pure se presentata in una edizione lucida e nitidis¬

sima. in un testo tradotto alla lettera e riccamente illustrato da Von Karajan sia non tanto opportuno quanto necessario essere preparati a comprendere.

Beethoven. Un nome che ha un potere magico. A sentirlo, pare di vedere comparire davanti agli occhi tutto un mondo fantastico eroico; scolpito nello spazio e nel tempo; guardato dall’alto detta famosa impressionante indimenti¬

cabile » maschera », E passato il primo momento di stupore, viene latto di domandarci: come si spiega che oggi, dopo più di un secolo, la sua musica sia tntt’ora un outil de domination (vedi Landryì, una forza formidabile di con¬

quista? Perchè quel suo non ancora del tutto esplorato e spiegalo message infor- miiié (idem idem) ci sembra così tirannicamente espressivo eloquente e attuale?

Fna le tante spiegazioni, penso che ci possa stare anche-questa: che egli, in tempo di superformalistico, accademico classicismo, è staio il primo grande stu¬

pefacente romantico; ossia, il primo moderno; il primo che, pur serbando fede e fedeltà, alla tradizione, si è lanciato verso l’ignoto, il nuovo; e che, allargando l’orizzonte dei principi, ha mirato decisamente a fini più umani, più universali;

andando verso la vita, verse la poesia. Certamente anche ■per questo è arrivato vivènte potente imperioso fino a noi; e ci pare di vederlo II, di udirlo parlare in lina lingua musicale che noi intendiamo senza bisogno di traduzione e che tuttora sentiamo profondamente; Beethoven, evidentemente, non è tanto uno degli ultimi settecentisti, quanto uso dei primi ottocentisti, e ottocentista di avanguardia. Neppur oggi, in pieno 900, può dirsi che egli rappresenti un ricordo. Se mai, egli ci appare un profeta, cioè l’artista che una forza segreta spìngeva a rivolgersi non ai propri contemporanei ma ai posteri. Ecco ciò che pasca e ripassa per la mente quando si sente nominare o si ascolta la voce del gran Sordo; il tragico malato che non poteva più udire la eco del mondo e che era 'ormai solo colla sua anima, la quale non nell’orecchio ma soltanto più nel cuore gli cantava ancora nuovi sogni di bellezza e di grandezza. Questo è Beethoven!

Ma per le vie della mente passano e ripassano anche altri pensieri; per esempio, quelli sulla sua trepidante esultante ed esaltante Sintonia numero sette.

Chi non sa che sulla grande opera hanno scritto grandi musicisti e crìtici famosi? Naturalmente tutti, nessuno escluso, si sono dimostrati convinti di aver interpretato il pensiero dell’autore alla perfezione Invece, se ne sono lette delle gratuite, dette arbitrarie e perfino delle temerarie.

Me, ormai, è ora di tacere. Von Karajan è sul podio. Dà il segnale dell’at¬

tacco. Il modus exprimendi di questo trentaquattrenne direttore tedesco, oriundo greco, è singolare e merita una spiegazione diffusa. Dalla sua realizzazione di questa sinfonìa appare chiaro come egli abbia per dogma « la fedeltà alle note «i un’osservanza rigorosa di tutti quei segni che sono l’espressione inequi¬

vocabile del processo immaginifico dell’autore. Egli non si ' sostituisce mai a questo,\in nessun momento; ma gli sta alle costole, lo segue presso presso, scru¬

polosamente; insomma, ripudia l'usanza sistematica di tanti direttori d’oggi dalle glandi arie; pei quali dirigere vuol dire strafare, fare da sè coll’idea di fare per tre e anche di più; dimenticando la presenza dell’autore e del rispetto dovutogli; cercando di mostrare ad oltranza la propria virtuosità: abbandonan¬

dosi alle espansioni iperboliche « dell’effetto » sconfinando, alterando, defor¬

mando l’opera che hanno in consegna; tenendo a farsi classificare « interpreti personali ». Karajan è per eccellenza interprete dell’autore. Non c’è dubbio:

così come ce la presenta e ce la spiega, si ha la sensazione che non ci sia un carattere o un colore fuori di posto o di luce o di misura o di proporzione.

Della] Settima, egli fa un interessantissimo saggio di analisi estetica su Beethoven, è beethovenìano.

Ce la \vediamo proiettato in una veste grammaticale, corretta all'ennesima;

chiarita, 'rilevata, sonorizzata in tutti i particolari ritmici coloristici espressivi.

Ogni accinto o inflessione o moto modulante o fraseggiativo è fissato, classifi¬

cato e potenziato quanto è indispensabile, non un ette di più. E sempre attento e intento Afilla ricerca della precisione, della politezza, dello spessore del suono.

Così la Sinfonia non è retoricizzata nè eccitata fino alla frenesia come ci capita spesso di sentire; ma liricizzata fino allo stato puro; di eloquenza calda, viva

e operante, sempre illuminata, sempre proporzionata.

Diselli CETRA serie Polydor (OR 5081-5062-5063-5004-5065-5066).

A IL IL 05 « SS ai iH DB O si *5 M i © A SU 1 in A Bft a- O ASCOLTATE, BÌLIE STAZI ONI 0656. g»B8©iKmAfflWA "A"

NELL

PRESENTAZIONE DEL F

/ A

OH

TRASMISSIONE ORGANIZZATA PER LA tj tLf X IF H IL B8 (Organizzazione SIPRA - Firenze)

issile B® esSéeoSc si fsaseàeolo

iF'X© di

RIVISTA DELL’ALTA MODA E 01 "VITA ITALIANA

cioè và porta un anticipo deila primavera nella snoda, vi dà Sa rassegna degli abiti nuovi, dea cappelli, dei particolari. Lo specchio' della nuora stagione è in questa rivista, sempre pii»

attraente, sempre pii» ricercata.

La sola rivista di grande clas¬

se else esiste oggi in Europa.

UN MERO L 18 - ABBONAMENTI : Un anno L. 188; sei mesi l. 95; tre mesi L 50

Per t versamenti servitevi dei conto corrente postale N. 2/23000 {^Editrice B5.M.S.A. - Corsa VaMoccc, 3 - Tel. 410-443 - TWBjljVo)

^

5

SE£Sg

3

BBBilgE

3

B ,

SEAL CASA D’ITALIA

BILAUB (2) - Via Santa tosfierita TORIIlfl (4) * Piazza Castello, 22 8EII0VA (8) - Via XX Settentìre, 42

gomma

GAIANUS.

(7)

21 marzo 1943-301

radiocorriere

27 marzo 1943-XXI

MADRE ALLEGRIA

Tra atti di Oc Sevilla e Sepulveda. Prima trasmissione (Domenica 21 marzo • Programma « B », ore 20,55).

. ®ian“ ja ua ospizio di trovatelli: per opera della Madre Superiora Suora Allegria, donna di principi saldissimi, ma che ha della vita una con¬

cezione cordiale e confortante e sa sempre trovare la nota umana e giusta nelle situazioni anche com¬

plesse, l’ospizio si è trasformato in un luogo acco¬

gliente e consolatore, dove gli ospiti imparano a formarsi una vita-loro, per quello che valgono, ac- artHs?erS ‘:„Ver,a madlje simbolica e dimenticano .la tristezza della loro origine.

In questa particolare atmosfera, si svolgono pic¬

cole vicende di ogni giorno che fanno capo s’in¬

tende, ai problema importante, anche per queste orfanelte, di una loro sistemazione matrimoniale A ben due nozze — o quasi - assistiamo net-giro della commedia. E se le prime servono piuttosto a dar nlievo e colorito alle scene, le seconde chiu¬

dono un poco la moralità dell’opera: una delle ragazze. Gloria, sposa un altro ospite del luo^o ranito, bravo ragazzo, laureato in medicina, che ha già pronto il posto di medico dell’ospizio. Ed ecco che si viene a sapere’ che Gloria è figliuola di una donna di non difficili costumi, che a venti anni di distanza vorrebbe ora conoscere la ragazza. Ma dal giudizio generico e poco condiscendente ' di Gloria e Tanno su questi tardi riconoscimenti da parte de: genitori, che per tanti anni si sono disinteres¬

sati dei loro figli, la madre si accontenta di abbrac¬

ciare la figliola senza farsi riconoscere Questa pare essere la morale della favola: che madri non basta essere, ma bisogna autorevolmente diventarle.

UNA FAMIGLIA PATRIARCALE

Un atto di Fely Silvestri (Lunedì 22 marzo - Program¬

ma « >», ore 213).

L’autrice, svolgendo rapidissimamente la sua sin¬

golare vicenda, che avrebbe potuto offrirle materia per un voluminoso romanzo, sembra abbia trascu- rato, ad arte, il dramma dei vari personaggi per obbligarci a concentrare la nostra attenzione su ciò che piu la interessava e cioè sul miracolo costituito dalla famiglia patriarcale, fenomeno tutt’altro che raro anche ai tempi nostri e che include, in qual¬

siasi epoca, la precisa volontà d’un capo dotato di qualità particolari. Nel nostro caso il capo famìglia è Marta, madre di cinque figli, tutti maschi II maggiore di questi, destinato a succederle, ha già quarant’anni ed è il solo scapolo. All’inizio del- .1 azione siamo subito informati che II più giovane degli altri quattro sta per tornare dal suo viàggio di nozze. A minuti una bella creatura estranea farà xl suo ingresso nella casa ove si svolgono i prepa¬

rativi per riceverla e la casa dovrà squisitamente assimilarla. Assistendo a quest’arrivo e alle sue con¬

seguenze, pur interessandoci ai caratteri che si sco¬

prono, alle anime che si rivelano, alle segrete verità che emergono, noi siamo soprattutto portati ad apprezzare ciò che ha ispirato l’autrice: la formi¬

dabile energia spirituale di colei che persegue quale unico scopo l’indissolubilità della propria famigli,

IL NIDO E LO SPARVIERO

Tre atti di Amedeo Gherardini (Martedì 23 marzo - Pro¬

gramma « A », ore 21,10).

11 nido e 10 sparviero è il titolo simbolico scelto da Amedeo Gherardini per la sua commedia in tre atti. Il nido è la casa del comm. Marco Tonelli, dove regna la più perfetta letizia. Tonelli, un attivo, industriale, sta 'per coronare i voti d’amore della unica figlia fidanzandola al giovane che essa ama.

Improvvisamente il socio, ricchissimo, dell’indu¬

striale, Gian Battista Torriani, che io ha molto aiutato con 1 suoi capitali, gii palesa la sua pas¬

sione per la giovinetta, che pretenderebbe sposare Tonelli cerca convincerlo che, data la forte spro-’

porzione d’età, sua figlia Isotta, malgrado le ric¬

chezze che accompagnerebbero queste nozze, non acconsentirebbe mai a sposarlo. Ma Torriani non ascolta ragioni: o sposerà la fanciulla o rovinerà 1 azienda di Tonelli. Questi, però, non cede.

Allora Torriani si vendica riducendo l'antico socio quasi all’orlo del fallimento. Isotta, convin¬

tasi che nessun altro mezzo potrà scongiurare la bufera che sta per travolgere tutta la famiglia, si reca in casa Torriani per scongiurarlo a recedere dai suoi infausti propositi. Ma Torriani non desiste, sente anzi la sua passione acuirsi sempre più. La giovinetta gli promette di essere sua, e allora egli provvede immediatamente a riparare al male fatto contro 11 Tonelli. Ma quando egli chiede a Isotta <ii stabilire l’epoca delle nozze, la fan- cuffia gli risponde che non sarà mai sua moglie, ma pagherà il prezzo del riscatto di suo padre coi sacrificio di se stessa e pai si ucciderà. Torriani, profondamente scosso a vedere Isotta cosi avversa a lui, sente di ave?e torto a pretendere amore dalla figlia di chi ha perseguitato, e allora la lascia libera.

IL MIO E IL TUO

Un atto di Vittorio Calvino. Novità (Mercoledì 24 marzo

• Programma «A», ore 22).

Gran litigio nella famiglia Bossi: Riccardo, 11 marito, perde la pazienza; Paola, la moglie, invece di calmarlo, perde la testa: conseguenza, una sepa¬

razione. Detto fatto, ecco i coniugi, stUchi dell»

casa che li ospita da tre anni, andarne ciascuno per conto suo. Ma - guarda caso -

e due nello stesso albergo e in due cami ce intere^

municanti. E poiché la donna di servizio nei nre- parare affrettatamente le valige, ha nW> u m giama e 11 dentifricio di lui nella valigli di lei . la vestaglia di lei nella valigia di lui, è

i

necessario apr.re la porta di comunicazione per prot edere allo scambio degli oggetti; e nel riparlarsi giTwS accolgono della futilità del litigio. !

IL FUMO NELL’ARIA

Un atto 'di Giuseppe Luongo (Giovedì 25 marzo . pr gramma « B », ore *£).

Alcuni armi fa, non si sa perchè, tutti coloro che tornavano dal caotico mondo americano dove¬

vano essere ricchi e aperti alle iniziative pii, audaci ed estrose. C’era nella mentalità di molti la con- d,alI’Amerìca °'»ni rimpatriato! portasse d , blsfi«tti da mille e una gran voglia di distribuirli.

L“teil!0 del Poggio, rientrato dall’America, è f^eSV ,ritCnUto dai parenti e dagli ami A molto ricco e intorno a lui si è accésa una gara di egoi¬

smo e di interesse veramente notevole Natural¬

mente ognuno si comporta secondo il propri) istinto e nasoe intorno alla presunta ricchezza di borenzo del Poggio una serie di piacevoli equivoci che por- teranno alla soluzione della vicenda in una maniera piuttosto imprevista. Quando al protagoni ita, da 5 Un Certo cavalìer Biagini, ormai :n rap- porti di quasi parentela con lui, verrà offerto un afff,1jdatrfs11™0 aSare, dovrà esporlo con la quasi totalità della sua presunta ricchezza,, Lorer zo del ' C°n !?KI?aSSLma naturalezza, dichiarerà al parentame allibito che lui è tornato daii’AWrìca povero in canna Si è divertito a dare ad intender®

di essere ricco per un’amarezza profonda nutrita sempre contro i suoi paesani che lo avevarò trat¬

tato piuttosto male nel periodo precedente al suo viaggio nel Nuovo Continente. I

Ha venduto un po’ di fumo, insomma, ma valeva la pena per conoscere fino in fondo l’anima dii tutti

ANIMA MALATA

Un atto di Gioachino Alvarez Quieterò (Sabato 27 narzo - Programma « B », ore 21,25).

Due fratelli, l’uno medico. Giacinto, e l’altro avvo¬

cato, Edoardo, sono portati da particolari < irco- stanze ad interessarsi di un'incantevole fanc uffa, Annabella, che Edoardo ha visto a teatro. Eg i n«

è Invaghito e vuole ad ogni costo incontrarsi con lei, ed il fratello pertanto gliene dà la possibilità.

Annabella deve venire da lui per un’immagir ari»

malattia. Edoardo la riceverà in attesa che il fra¬

tello sbrighi altri clienti, cosi potrà rivelarsii all»

bella malata. Ciò che nasce da questo lncontL facile Indovinarlo: Annabella guarisce della malattia immaginaria, e chi 6i ammala, ma more, è Edoardo.

.su»

ii’a-

«II piccolo Eyolf » : tre atti di Enrico Ibsen. - Giuseppina Faicini

Fernando Farese, Nando Guzzolo, Nerina Bianchi «Il mago prodigioso», tre atti di Calderon [>e La Barca: Misa Mordeglia MarL Grosso!), Grado De Franceschi, Gino Pestelli, Celesta Marchesini.

(8)

8

21 marzo 1943-XXI

RADIOCORRiERE

27 marzo 1943-XXI

HO ’

Ì

lONCtRTO MNfONtCO

iretto da Bernardino Molinari col concorso dei soprano osanna Banco. Trasmissione dal Teatro Adriano di Roma Domenica 21 marzo • Programma « B », ore 16).

. in questo concerto vengono eseguite musiche di Dallapiccola, Petrassi, Ravel e Strawinski. Di Luigi Daliapiccola sono in programma i due cori della .Seconda serie dei cori di Michelangelo U Giocane : quelli intitolati « Il balcone della rosa » e «Il pa-

■ ravero », densi nella scrittura e tanto originali nel- . 'effetto.

Di Goffredo Petrassi viene eseguito quel Salmo IX ohe è uno dei suoi maggiori lavori, vasto e robusto, in cui l’energia ritmica ben sostiene una melodia, ricca di sentimento. La Shèh*razatie di Ravel ri¬

sulta da tre pezzi ispirati dalla regina delle «Mille c una notte », musicati nel 1903 e orchestrati più tardi; v’è degtro il fascino e il colore propri del¬

l'Oriente favoloso. La Sinfonia dei salmi di Stra¬

winski è una delle composizioni più ardite del mu¬

sicista russo, che cercò per essa ispirazione fuori c alle musiche e dai costumi della sua terra, giun¬

gendo però lo stesso a un’espressione molto singo¬

lare e personale.

MUSICHE TAUANE

dirette dal Mi” Armando La Rosa Parodi (Martedì 23 narro - Programma «A», ore 21,20).

Il Concerto dell’estate di Ildebrando Pizzetti è una specie di sinfonia pastorale, scritta dal ven-.

tenne allievo del Conservatorio, ma ricreata poi dall’artista maturo, e ripartita in tre tempi intito¬

lati: «Mattutino», «Notturno», «Gagliarda e Fi¬

nale ». Il primo tempo svòlge due temi, di cui l’uno fastoso e l'altro pensoso. Il secondo è una delle caratteristiche Ispirazioni vocali pizzettiane, con una polifonia ricca di richiami e di mormorii. Nei- l’jultimo

è

evidente il ritmo della danza detta « Ga¬

gliarda », mentre gli archi cantano una fervida melodia, simile a un inno alla vita.

' Seguono le Fontane di Roma di Ottorino Respighl / Vespri siciliani di G. Verdi.

Terza sinfon.a Di beethoven

di etta da Gino Marinuzzi (Mercoledì 24 marzo • Pro- giamma «A», ore 21,15).

Per questo concerto venne scelta la Terza sirv fcnia, quella detta «Eroica», di ampiezza insolita e d’effetto grandioso. Tutti sanno che venne dedi- cEta a Napoleone, ma che poi Beethoven ne lacerò la prima pagina, contenente la dedica. La sua ca¬

ri tteristìca principale sta nella sostituzione del secondo tempo con la marcia funebre, profonda eltgia piena di rimpianto e d’accoramento. Quando fu annunziata a Beethoven la triste fine di Napo¬

leone a Sant’Elena, egli disse all’allievo Ries: « La musica che si conviene a questo triste evento io l’no scritta diciassette anni fa! ». La singolarità deh primo tempo sta invece nel famoso mi bemolle dell corno sul tremolo di la bemolle e si bemolle dei violini, d’effetto arditissimo. Lo « Scherzo » è irrequieto, con un contrasto ira brontolìi e riprese dell'orchestra in pieno e con richiami come di corni da caccia. Il « Finale », meno organico musical¬

mente, è però ricco di episodi bellissimi e sembra rievocare ricordi lontani e memorie care, come quffla del « poco andante» che precede la chiusa di quest’opera monumentale, che alcuni desidere¬

rebbero veder suggellata con la Marcia funebre, tanto essa campeggia e tanto è profonda l’impres- sione che lascia nell’ascoltatore,

CONCERTO SINFONICO

dir itte dal l¥i° Angelo Questa con la collaborazione del pianista Arturo Benedetti Michelangeli (Giovedì 25 marzo - Programma « B ». ore 20.30 circa).

Ln questo concerto vengono eseguite musiche di Pizzetti, Jerger e Schumann. ,.

Del Pizzetti è in programma l'Introduzione de

« Lo straniero •>, costruita su un tema largo ed eloquente, col quale contrasta il secondo in uno sviluppo sempre più concitato e drammatico che ben prepara la vicenda teatrale. Di Jerger viene fattia sentire La corte di Salisburgo e la musica barocca, mentre il pianista Arturo Benedetti Mi-

' chelangeli è solista nell’esecuzione del Concerto in la minore, op. 54, di Schumann, ricco di felici col¬

loqui tra lo strumento solista e l’orchestra, con un

■ « Andantino grazioso » incantevole e un terzo tempo difficilissimo per .la velocità, ma affascinante .per l’effetto.

CONCERTO SINFONICO

diretto dal M° Giar.andrea Gavazzali (Sabato 27 marzo - Programma «A», ore 20,50).

In questo concerto vengono eseguite musiche dei bergamasco Pier Antonio Locatelli (1665 - Amster¬

dam, 1764), che molto contribuì a sviluppare la tecnica del violino e a rinnovare le forme della Sonata. Bel documento della sua ispirazione e della sua tecnica è la Sinfonia per archi, robusta ed espressiva, che si svolge attraverso a quattro tempi, di cui 1 due primi sono « Lamento » e « Fugato », mentre i due ultimi sono contrassegnati dal movi¬

mento; « Adagio » l'uno e « Non presto » il finale. I Canti di operai lombardi del Gavazzeni non hanno

• intento programmatico o descrittivo, com’è detto chiaramente nella stessa partitura. Il titolo si spiega con l’indole nativa del movente ispiratore. Il primo canto è rude e sostenuto; moderato e grave il se¬

condo; rapido e marcato il terzo, ch’è molto inci¬

siva; mentre negli altri non mancano moment- di dolcezza. La tonalità comune è di re minore e l’ef¬

fetto dei contrasti è di molto buon gusto. La Sin¬

fonia concertata fu scritta dal grande e infelice Donizetti durante il soggiorno bolognese. E' in so¬

stanza un saggio dell'adolescente musicista al ter¬

mine del corso di studi nel Liceo Filarmonico, ove fu eseguita per la distribuzione dei premi del 1317.

La sua forma non è quella tipica della Sinfonia in quattro tempi, ma quella dell’Introduzione, pro¬

pria delle opere teatrali (un saggio stupendo do¬

veva dame lo stesso Donizetti al termine della sua carriera con quella del «Don Pasquale»),

La Barcarola e Tarantella del Piccioli sono due brani tolti da un balletto, rappresentati per la pri¬

ma volta al Reale dell’Opera e ripreso poi in Italia e in Germania Durante la Barcarola vien catturata una tarantola, che col morso provoca la frenesia della danza in un pirata sceso con la sua ciurma a saccheggiare un paese della costa tarantina. Il delirio delia danza è seguito con tripudio dalla po- polazione^ che si trova liberata dal pericolo grazie alla tarantola, dalla quale vuoisi sia venuto il nome alla tarantella, I Tre preludi all’Edipo Re di Sofocle di Ildebrando Pizzetti sono del 1903:

nel primo è l’ansia cupa di Tebe sotto l’incubo della tragedia imminente; nel secondo. Edipo s’ac¬

cinge a sciogliere l’enigma della Sfinge: nel terzo il tragico re, che s’acciecò, va verso il suo destino, accompagnato dalla fida Antigone da cui gli viene la sola dolcézza. Il « Divieto d’amare » è un'opera giovanile di Riccardo Wagner, progettata nel 1834, scritta nell’anno successivo e rappresentata per la prima volta a Magdeburgo nel 1836, quando l’au¬

tore contava appena 23 anni. Viene eseguita- Vln- tr odvzìone.

MUSICA DA CAMERA

Lunedì 22 marzo, alle ore 21, per gli ascolta¬

tori del Programma « A ». il soprano Graziel¬

la Valle Gazzera, accompagnato al piano da Gior¬

gio Favaretto, esegue liriche note di Respighi, quat¬

tro Lieder di Strauss e tre poemetti di Tagore mu¬

sicati da Franco Alfano.

Musiche ispirate ail’infanzìa vengono eseguite giovedì 25 marzo, alle"ore 22, dalla pianista Rina Rossi e dal soprano Eugenia Zareska. con la col¬

laborazione pianistica di Virgilio Mortori, che scelsero opportunamente ne La camera dei bam¬

bini di Mussorgsky e nell’Angolo dei bambini di Debussy, felicissimi evocatori del mondo infantile, e tra le pagine migliori del Mortari, scritte per canto e piano e per pianoforte solo.

Venerdì 26 marzo, alle ore 17,15, viene trasmesso dalla Sala Borromini un concerto dedicato ad Ar¬

cangelo Corelll, uno dei maestri ai quali più deve la musica e la tecnica violinistica, e ai suoi disce¬

sati. Del Gorelli venne scelta la Semata in re maggiore, op. 5. in quattro tempi, dopo la quale viene l'Adagio per violoncello e pianoforte di Ge- miniani, la Sonata in re maggiore di Locatelli e l’Apoteosi di Corelli per due violini, violoncello e cembalo di Couperin, suite di cinque brevi tempi piacevoli ed eleganti, di grazia squisitamente fran¬

cese e degni del grandissimo clavicembalista.

a Teatro por Panili:ni » : La bella e il mostro, scena di Francesco liosso (Venerdì 26 marza - Programma « A », ore 20,30). —

«Terziglio», variazioni sul tema: Trasloco di Buzzicami, Cava¬

liere. Aragno (Lunedì 22 marzo ■ Programma « B », ore 21,55).

Trasloco è il tema del « Terziglio » della settimana.

Argomento ricco dì novità, denso di-imprevisti, di con¬

trattempi, di chiassoso Trambusto. Specie se si tratta di una famiglia numerosa, l’impresa di cambiar casa non è molto facile... e potreste giurare che. nel no¬

vanta per cento dei casi se non si tratta di forza maggiore, chi si intestardisce a traslocare è sempre1 la moglie. La donna è mobile, dice il duca di Mantova, e pare che questa definizione le si confaccia ad. ogni costo.

1 tre autori di « Trasloco » Aragno, Buzzichint, Ca¬

valiere, non investigano sulle cause prossime o remote che hanno spinto i loro protagonisti a cercare un nuovo alloggio. Ci conducono nel vivo del fatto, nelle così dette « medias res ». e chi si è visto s’è visto. Buz¬

zichini, cui è caro, nonostante tutto, il quadro delle piccole nubi familiari, imposta la questione del tra¬

sloco, da un punto di vista, diciamo cash sentimen¬

tale. Tra j nobili proprietari delTancor più nobile e avito castello, c’è una tacita incomprensione che rende abitudinaria e noiosa la loro vicinanza... bisogna quindi cambiare aria, separarsi, uccidere il fascino che il grande maniero sa sprigionare. Ma appunto qui sta il difficile! Uccidere i ricordi dell'antica magione.

L'impresa è ardua e i personaggi di Buzzichìni sono di fronte ad un grave impiccio: lasceremo a voi il gradito compito di ascoltare come se la caveranno.

Cavaliere pensa invece ad un trasloco per 'sfolla¬

mento. La numerosa famiglia è invasa da una doppia gioia: per la novità di vivere in luoghi diversi e per essersi liberati da un seccantissimo suonatore ma¬

niaco, coinquilino, non ricordo bene, se al piano di sotto o al piano di sopra. Il novello PampuHo prende con i suoi familiari possesso dei nuovo alloggio, e già assapora la dolcezza della insperata pace raggiunta.

Ma non tarderà a sopraggiungere, per ironia del de¬

stino, l'implacabile delusione. Il mondo è piccolo...

dicono sempre i signori che s’incontrano e pw non avendone veglia sono costretti a salutarsi... E’ come un guscio di noce E nella noce, per Cavaliere, c'è posto per tutti, anche per i suonatori maniaci. Il compito di concludere il Terziglio è affidato ad Ara¬

gno. Egli che è per natura un sentimentale, imma¬

gina che quando si lascia una vecchia e cara casetta dove si è. vissuto, amalo e sofferto, un legittimo ri- sentimento ravvivi, col fascino dei ricordi, le pareti delle desolate stanze poco prima mobiliate e ferventi di ammirazione. Insamma, l’idea è questa: di lutti i traslochi il più difficile, sebbene il più inesorabile, è quello dello spirito

Nella nuova rubrica « Teatro per bambini » figura la messa in onda di una fiaba scritta espressamente per il microfono da Francesco Bc@so II titolo « La bella e il mostro » rivela già per se stesso il significato morale delta vicenda. RUlaborata da una notissima trama originale; la drammatica favola del giovane scrittore torinese, attraverso un fiabesco susseguirsi dt scene adattissime all’attenzione dei piccoli e degne dell’interessamento di grandi, sa porre in luce il vero e profondo contrasto tra la bellezza e la virtù che non sempre suole appagarsi di forma esteriore ma pretende, quale coefflcente principale, un intrinseco contenuto morale. Per opera di un malvagio incan-, tesimo, un giovane, un tempo bello e galante, è muta¬

to in Orco Orribile neU’aspetto e nel gesto, egli incute timore. Chiunque l'avvicina se ne trae inorridito In¬

vano il mostro cerca dì convincere il prossimo che egli è nato buono; privo di un fisico presentabile sa- rebbe per sempre condannato a rimanere in solitudine se una fanciulla, indotta al sacrificio per amore del padre, non acconsentisse a dividere, quale legittima sposa, la sorte del mostro. Allora avviene il miracolo : l'Orco perde le sue orribili spoglie e rìto-no uomo, bello giovane felice

O

(9)

SI marzo 1943-XXI

RADIOCORRIERE

27 marzo 1943-XXI

li

Sili Mi

' :y « v!v>À'

P iii'ì ir ì: :1

m mm

r*mm km

33 F. H. - Eremo di Pecetta. — Per Ze trasmissioni di commedie, spesso si legge sul Radiocorriere il pa¬

negirico dell’autore e l’illustrazione delle sue inten¬

zioni anziché la trama chiara e semplice: perchè?

E' che cosa succede ohe Vascoltatore vuole sapere dal giornale dell'Eiar?

. I pareri sono dubbi. Vi è chi ritiene che, se l’ascoltatore sa che cosa è che succede in una commedia, viene meno la curiosità e rinteresse; e vi è chi, come voi, e non sono pochi, più intelli¬

gentemente è di opinione che quando gli è nota la trama, l’ascoltatore meglio può addentrarsi nelle intenzioni dell’autore, nell’animo del personaggi e nella singolarità dei casi, e ne ha un maggior godimento. Il Radiocorriere cerca di accontentare gli uni e gli altri, e parla anche dell’autore quan¬

do è una celebrità o è poco noto ma la commedia lo merita.

£57 V. C. Abbonata 157493 - Roma. — Che cosa vuoi dire la parola a terziglio » che figura spesso sul

« Radiocorriere » ?

a Terziglio » o « calabresella •> è un gioco di carte in tre: una specie di «tressette». E’ quindi una partita radiofonica che si gioca in tre settimanal¬

mente ai microfoni deH’Eiar. E’ stato dato a que¬

sta radiorubrica il titolo — secondo noi. Indovi¬

nato — di « terziglio », perchè tre noti scrittori giocano su un unico tema o motivo. Perchè, per meglio comprendere, non ascoltate una di tali tra¬

smissioni? Appuntamento, allora, al prossimo « ter¬

ziglio ».

fol Curiosetta. — Lo pseudonimo Paolo Barabas — l’autore di « E’ tacile agii uomini » che avete dif¬

fuso — di chi è? Si potrebbe sapere senza commet¬

tere una indiscrezione?

Ma certo! Lo pseudonimo Paolo Barabas è 'di Paolo Barabas, un moderno scrittore e commedio¬

grafo ungherese che si chiama così perchè suo pa¬

dre si chiamava Barabas. E’ autore di molte com¬

medie a grande successo ed è oggi uno degli scrit¬

tori magiari più quotati. Non conoscete « La ca¬

mera sul Danubio » ? Barabas è un cognome pret¬

tamente ungherese. E’ esistito anche un Miklos (Michele) Barabas, pittore di molto valore.

fpl Z. L. - Trento. — Desidero sapere se esiste una enciclopedia o un dizionario di lavori di teatro e di autori di teatro a scopo di orientamento nella lettura e, visione dei lavori stessi.

Un dizionario di lavori di teatro e di autori di teatro, a quanto risulta a noi, non esiste. Esistono libri di critica di teatro e delle pubblicazioni in cui Sono riassunti gli intrecci di commedie, del dizio¬

nari di comici di letterati, di artisti, di giornalisti, eec., ma un dizionario teatrale del genere che vor¬

reste voi, no. Nel « Dizionario degli artisti » di De Angelis, presentemente in ristampa, e anche nella Enciplopedia Treccani, potete trovare delle notizie interessanti. Un dizionario teatrale contiamo di.

farlo noi sul « Radiocorriere » : qualche cosa di poco diverso da ciò che abbiamo fatto per la musica.

Poi Abbonato n. 268-- S. Croce sull’Amo. — Vorrei sapere a chi devo rivolgermi per avere la com¬

media « Chirurgia estetica » di Vincenzo Tieri.

La commedia « Chirurgia estetica » di Vincenzo Tieri è stata pubblicata dà « Scenario », rivista mensile che si pubblica a Roma. Potete richiederla all’Amministrazione. Fiazza della Pelotta 3. Roma.

jol Virginio O. • Loria. — Vorrei sapere come può fare un individuo che ha buona disposizione per partecipale a recite filodrammatiche?

Ma non c’è un Dopolavoro nel vostro paese?

Tutti i Dopolavori, dispongono di filodrammatiche.

Se una filodrammatica nel vostro paese non c’è, perchè non pensate a farla voi? Ci devono pur essere a Lona quattro giovani e un paio di ragazze a cui piace il teatro. Un palcoscenico è presto fatto;

si può recitare anche senza scenari.

Poi GiariAa c — Ditemi la differenza che corre tra presentatore • e annunciatore deila radio.

Il presentatore è normalmente la persona che presenta, illustra e commenta un determinato pro¬

gramma in. gran parte musicale, programma all’e¬

secuzione del quale si presuppone vi sia chi assista, anche se in realtà in auditorio non ci sono che gli interpreti. Col nome di annunciatore vengono genericamente indicati tanto i lettori del Giornale Radio e di altri testi non letti direttamente dagli

autori quanto coloro che fanno da collegamento fra chi trasmette e chi ascolta, mediante annunci, let¬

tura di comunicati ecc.

PJTj Lydia C - Verona. — Appassionata ascoltatrioc della musica di Giordano, vorrei avere Qualche notizia? sulla vita dei grande musicista.

L’ecc. Umberto Giordano è nato a Poggia nel 1867. Ha studiato nel Conservatorio di Napoli e ha esordito in teatro con l’opera » Malavita » nel 1892, opera che ha ripreso più tardi col titolo di oli voto». La popolarità Giordano la conquistò con l’« Andrea Chénier » rappresentata nel 1896.

A quest’opera, eseguita ovunque con strepitoso suc¬

cesso, successo che si ripete ogni qualvolta viene ripresa, seguirono « Fedora » «Siberia», «Marcel¬

la», « Mese Mariano », « Madame S&ns Gène »,

« Cena delle beffe », tutte con successo più o meno grande che accrebbero la popolarità del composi¬

tore e gli diedero' un posto a fianco di Mascagni e di Puccini. Fa parte dal 1829 dell’Accademia dTtalia.

Po’ M. T. - Gorizia. — Vorrei sapere se esiste qual-

*• che libro nella vita e sull’opera di Antonio Vi¬

valdi. In che cosa consiste (1 fenomeno del terzo suono nel molino? Che cosa sono e come si otten¬

gono 4 suoni a armonici 0 flautati » del violino?

Benché la creazione musicale di Antonio Vivaldi sia in questi ultimi anni oggetto di particolari e fe¬

condi studi, non esiste ancora una monografia accu¬

rata sull’insigne maestro veneziano. Da raccoman¬

darsi è un volumetto edito dall’Accademia Musicale Chlgiana, Siena, 1939; dal titolo, Antonio Vivaldi,

— Note e documenti sulla vita e sulle opere — che raccoglie scritti critici e polemici, riguardanti la molteplice attività del Prete rosso. Il fenomeno del terzo suono fu scoperto nel 1714, da Giuseppe Tartini. Dall’esame delle vibrazioni prodotte da due corde di violino contemporaneamente toccate, il Tartini accertò, senza calcoli matematici, che la differenza fra i due suoni, creava un terzo suono o suono di combinazione, risuonante al grave e for¬

nito del numero di vibrazioni di quella stessa dif¬

ferenza. Il Tartini trattò di questa sua scoperta — più tardi sistemata da autentici scienziati — in una sua opera teorica, pubblicata nel 1754. Una corda divisa in varie parti alìquote emette suoni speciali, chiamati ìpertoni, armonici o flautini ; di cui par¬

ticolarmente si vale la tecnica dei violino.

P51 E. F - Milano. — Vorrei studiare il pianoforte, ma non potendo comprare lo strumento, chiedo ove potrei trovare un clavicembalo ed a quale prezzo. Com'è la forma di questo strumento?

Il clavicembalo fu il progenitore del pianoforte.

Apparso sulla fine del XV sec. raggiunse il massimo sviluppo nel XVin, per lasciare dopo il posto allo strumento a tastiera che tutti conosciamo. Oggi è rarissimo trovare un antico clavicembalo, per di più esso non avrebbe prezzo. Qualche casa musicale fabbrica ancora clavicembali, ma per concertisti specializzati nell’esecuzione della musica antica.

Per voi converrà sempre l’acquisto di un piano¬

forte, anche modesto, col quale iniziare lo studio dello strumento. La forma del clavicembalo ero varia; a un di preso somigliava al nostro piano¬

forte a coda

foj Sinistrato • Genova. — Che differenza &è tee preludio, introduzione e ouverture? E che dif¬

ferenza tra contralto e mezzosoprano?

Per la differenza tra preludio, introduzione, ouver¬

ture vedete la risposta a M. C„ Roma, nel numero S del 7 febbraio scorso. Le voci femminili si dividons in soprano, mezzosoprano e contralto. Contralto è la più grave e mezzosoprano è l’intermedia.

jpl G. Renzo - S. Macario in Piano. — E’ la « Lucie di Lammermoor » un’opera di gran pregio 0 no?

Fu detto che Cammarano, librettista, costruiva fantocci e che Doni retti con la sua musica li tra.- sformava in uomini. Ciò è vero sopratutto par la

«Lucia », nella quale 11 musicista bergamasco toc¬

ca il vertice della drammaticità, come dice il Ga=

vazzenì nel volume dedicato al BonizattJ (ediztoaa Bocca), cui rinviamo l’interrogante, accontentando¬

ci qui di qualche breve citazione. Li « Lucia » è opera in cui la musica sembra inoltrarsi ad ans»

lizzare oscuri moti dell’animo umano.. La bellezza della melodia e la purità del linguaggio sono tali che le parti deboli e convenzionali passano semr*

lasciar traccia... L’energia melodica di Donisela

Franco Becci e Nella Sonora nella commenta di Giro amo Rovetta: «La moglie giovane». (Fot. Pony Posterei).

è riuscita a infrangere una forma risapute (l’ària della pazzia) e a presentarcela rafforzata da spiriti insoliti. Ih bellezza e la nobiltà del «Tu et e a Dio » vennero poi esaltate dal Roncaglia « |ono degne davvero di tale esaltazione.

Sottotenente A. P. - Livorno. — A proposito

« Falstaff. » ii Radiocorriere ha parlata di libro di Victor Maurel (e non Manuel) « Dieci di cantera » : potrei sapere chi ha edito tale

del un jjnrai irò?

Zip;

Victor Maurel e non Victor Manuel come etro- neamente, per un errore di stampa banaiiss mo, uscì stampato, è stato il primo interprete di «! Pai- staff ». Victor Maurel'nacque nel 1848 a Mars glia e morì a Nuova York nel 1923. Studiò a Mars glia ed esordì nella stessa città nel «Guglielmo T;11 » nel 1867. Si perfezionò a Parigi e si presento al¬

l’Opera negli « Ugonotti ». Ebbe larghi successi in tutti i teatri del mondo e Giuseppe Verdi gli dò la parte di Jago alla prima dell’» Otello ».

come primo interprete del « Falstaff » ebbe timo successo in Italia e in Francia, teatro, aprì a Parigi una scuola di canto 1909 trasportò a Nuova York. Pubblicò lavori sull’arte del canto e 11 suo « Dlx ans de rière » è stato stampato in Francia nel ristampato nel 1900. Potete cercarlo presso libreria antiquaria.

fo3 Risposte a richieste di precisazioni su dischi messi.

Giulia R., Pianezza. — Il 16 febbraio fra le e le 20 è stato trasmesso « Fiori cadenti » di ser, disco Parlophon B 27701 — Vincenzo P., nezia - Davide P., Milano - Nella radiosoena vostro nome » domenica 14 febbraio è stata la « Mazurca di^Carolina » di Redi, disco phon GP 92509. — Alvise F., Pota - Alfio P., tanta. - Il brano di Mozart trasmesso il 1°

alle ore 14,10 e il 7 febbraio alle ore 20,30, è traduzione dell’» Idomeneo», inciso su disco CB 20209. — Mauro P., Milano. - febbraio alle ore 22,25 nel programma B è

(Continue1 a p&gBna.

Sino Beili! a Ràdio Issa (jota Peaessii-wstói-w

(10)

21 marzo 1943-XM

RAD10C0RRJERE

27 maao 1843-XXI

Riferimenti

Documenti correlati

La combinazione di guerra dell’informazione, guerra non convenzionale e forze convenzionali e nucleari fornisce alla Russia uno stallo politico e militare all’interno

1998 (Joint Congress of the European Association of Nuclear Medicine and the World Federation of Nuclear Medicine GASPARINI M, BOMBARDIERI E, CASTELLANI M, TONDINI C, MAFFIOLI

riaprile di nuouo per lo ftupore i fuoi lumi. Quefte grandi allegrezze hebbcro l'epilogod'ogniperfettione dalla aflìfìenza'di Monfig.Illuf- trifsimo l'Abbate Piccolomini ,che di

(di cui 120 tra bambini e docenti, più spettatori alle conferenze - per 1.800 destinatari indiretti calcolati ). + PUBBLICO DELLE DIRETTE

La Giunta comunale approva annualmente il bando per l’attribuzione del premio per l’anno scolastico di riferimento e stabilisce l’ importo massimo da attribuire a

1 Panca ( in legno con spalliera 4 posti) per bambini 2 Panchette in legno per bambini con spalliera 4 posti 1 Ombrellone tipo ‘bar’ in stoffa + base in graniglia 10

all’unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata.

Il Capitolo, proprio per dare sostanza e fondamento non superficiale ma sicuro al Rinnovamento richiesto dalla Chiesa e per tanti aspetti imposto dalla profonda