Un’inutile strage
per un’introduzione alla storia della
prima guerra mondiale
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Imperialismi (culturale, economico, politico)ambizione, nazionalismo, interesse, prestigio, razzismo
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Nazionalismipolitica, cultura, identità, masse, competizione, razzismo, potere
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Capitalismi (industriale e finanziario)organizzazione, masse, tecnologia, investimenti, profitti, interessi, potere, crisi
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Corsa agli armamenticrisi, profitti, stati, coscrizione obbligatoria, influenza dei militari, illusione di forza
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Tensioni sul continenteterritori, risorse, prestigio, nazionalismi
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Tensioni colonialiAfrica, Asia, rotte commerciali, risorse, mercati, lavoro, masse
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Sistema delle alleanzeTriplice Alleanza: Germania, Austria-Ungheria, Italia Triplice Intesa: Inghilterra, Francia, Russia
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Tensioni socialimasse, capitalismo, rivoluzione, borghesia, proletariato
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IdeologieCivilisation VS Kultur
un quadro esplosivo
• fenomeni intrecciati, matrice comune,
• interessi economici
• ideologie politiche
• movimenti culturali
• Identità
• potenza e prestigio
• dal romanticismo al positivismo
• aggressività
Imperialismi e Nazionalismi
• Germania VS Francia pangermanesimo,
revanchismo, territori
contesi (Alsazia e Lorena), colonie, crisi marocchine
• Germania VS Inghilterra colonie, mare del nord, rotte commerciali
• Austria VS nazionalismi irredentismo italiano,
tedeschi, sloveni, serbi, cechi, croati, polacchi, rumeni,…
• Austria VS Russia VS Impero Ottomano controllo dei Balcani
• agitazioni sociali e lotte sindacali
(inasprite crisi economiche degli anni 1907 e 1913)
tensioni d’Europa
1899 - 1902 Guerra Anglo - Boera
La colonia britannica del Capo (guidata da Cecil
Rhodes, direttore di De Beers) è interessata a Transval e Orange, stati indipendenti, ricchi di oro.
Scoppia una guerra durissima (30.000 morti)
deportazioni, esecuzioni, azioni sui civili, e primi campi di concentramento (65.000 morti).
I due stati boeri finiscono inglobati nell’Unione Sudafricana, poi dichiarata Dominion britannico.
Segregazione razziale.
venti di guerra
1905 e 1911 Crisi marocchine
Nel 1904 Regno Unito e Francia si accordano per spartirsi rispettivamente Egitto e Marocco 1905 Guglielmo II a Tangeri dichiara che vuole Marocco indipendente:
1906 la Conferenza di Algeri riconosce il diritto francese.
1911 disordini in Marocco consentono alla Francia di intervenire.
La Germania invia una cannoniera ad Agadir.
L’Inghilterra appoggia la Francia.
La Germania rinuncia in cambio di un compenso territoriale in Congo.
La Questione d’oriente a partire dalla fine del XVII sec è l'insieme di tensioni etniche e internazionali (st.
nei Balcani) connessi alla crisi dell'Impero
Ottomano e alle mire espansionistiche di Austria, Russia, Francia e Inghilterra. (mappe da limes.it).
• 1881 la Francia occupa la Tunisia
• 1882 l’Inghilterra occupa l’Egitto
• 1897 guerra greco-ottomana per Creta
• 1896-1909 repressione Movimento Nazionale Armeno
• 1908 insurrezione dei Giovani Turchi: studenti e ufficiali, impose il ritorno alla costituzione del 1876.
• 1908 indipendenza della Bulgaria, Creta si riunisce alla Grecia, l’Austria si annette la Bosnia-
Erzegovina
• 1911 l’Italia occupa Libia e isole del Dodecaneso
• 1912-13 Prima guerra balcanica: Bulgaria, Serbia, Montenegro e Grecia, riuniti nella Lega balcanica, assalgono i territori ottomani.
• 1913-14 Seconda guerra balcanica: la Bulgaria attacca Grecia e Serbia, a cui si alleano la Romania e la stessa Turchia, sconfiggendola
il grande malato
il mondo dell’Europa
• L’erede al trono austriaco,
arciduca Francesco Ferdinando, assassinato a Sarajevo, in Bosnia, dallo studente serbo Gavrilo Princip
• 23 luglio 1914: ultimatum dell’Austria alla Serbia (tra l’altro si impone l’invio di inquirenti austriaci in Serbia)
• La Serbia non accetta
• 28 luglio: l’Austria dichiara guerra alla Serbia
• Scatta il sistema delle alleanze:
mobilitazione russa; 1-3 Agosto Germania dichiara guerra alla Russia e alla Francia;
4 Agosto la Germania invade il Lussemburgo ed il Belgio (neutrali);
l’Inghilterra dichiara guerra alla Germania;
23 Agosto il Giappone dichiara guerra alla Germania
• Fallita la Seconda Internazionale
(1889-1914): gli interessi nazionali prevalgono sulla coscienza di classe
28 giugno 1914. Sarajevo
• i governi (unioni sacre),
• gli industriali,
• i partiti proletari, con l’eccezione del Partito socialista italiano e dei bolscevichi in Russia
• Le folle acclamanti nelle capitali schiere di fanti che partono per il fronte fra ali di gente festosa
• L’entusiasmo per la guerra
coinvolse prevalentemente il ceto medio urbano e giovani
studenti,
• la maggior parte dei contadini, andarono al fronte rassegnati,
senza conoscere neppure la causa per cui dovevano combattere.
• I governi dei diversi Stati
belligeranti si illusero che la guerra sarebbe stata breve e si sarebbe svolta con le tattiche tradizionali.
(quasi) tutti contenti
il Piano Schlieffen.
il capo di Stato maggiore tedesco Alfred von Schlieffen, prevedendo una guerra su due fronti, pianifica di 1.passare attraverso il Belgio,
nonostante la sua neutralità, 2.entrare in Francia e dispiegarsi
lungo i fiumi Mosa e Somme;
3.l’ala destra verso sud, per aggirare Parigi da ovest e schiacciare
l’esercito francese verso l’ala sinistra che avanzava verso l’Alsazia-Lorena.
➡l’esercito francese schiacciato in una tenaglia e sconfitto in 40 giorni 4.poi risalire sui treni e rivolgersi
contro la Russia.
La guerra Lampo
Il 2 Agosto: l’Italia dichiara la sua neutralità (visto il carattere difensivo della Triplice
alleanza e visto che né l’Austria né la Germania avevano consultato l’Italia prima di inviare l’ultimatum alla Serbia)
L’Italia tra neutralità e intervento
Liberali conservatori e nazionalisti (Albertini (Corriere della Sera), Salandra e Sonnino): completare l’unità nazionale, ampliare i possedimenti coloniali, rafforzare destra liberale.
Intellettuali d’avanguardia (Futuristi, D’Annunzio):
guerra come esperienza collettiva etica, estetica, eroica, rigeneratrice Irredentisti (Cesare Battisti) democratici, repubblicani, radicali (Bissolati, Salvemini): tradizione mazziniana completare l’unificazione nazionale indipendenza a tutte le nazionalità sottomesse
all’impero Sindacalisti rivoluzionari: guerra contro il militarismo e l’autoritarismo degli imperi centrali come l’inizio di una rivoluzione.
Mussolini poi si convertì alla guerra rivoluzionaria e del patriottismo; espulso dal Partito socialista.fondò «Il popolo d’Italia», per sostenere l’intervento
Socialisti: fedeli al l’internazionalismo antimilitarista. Guerra scatenata da imperialismi antagonisti, contraria agli interessi dei lavoratori
Cattolici (Benedetto XV): no alla guerra non solo per pacifismo cristiano: timore per la sconfitta dell’Austria, cattolica e autoritaria, argine contro l’espansione del panslavismo ortodosso e contro l’avanzata della modernità laica della Francia, repubblicana ed
anticlericale.
Liberali giolittiani: Giolitti Italia militarmente impreparata, prevede una guerra lunga ed onerosa; per Giolitti si potrebbe ottenere
«parecchio»: trattare con l’Austria: neutralità in cambio di Trento e Trieste
Mussolini come direttore dell’»Avanti!» si batté per la neutralità assoluta;
il patto di Londra
• Salandra (capo del governo) e Sonnino (ministro degli esteri) trattano segretamente con l’Intesa
• 26 Aprile 1915 con il solo avvallo del re,
ma senza il consenso del Parlamento firmano il il patto di Londra con Francia, Inghilterra e Russia.
• L’Italia aveva un mese per entrare in guerra
• in caso di vittoria avrebbe ottenuto: il Trentino, il Sud Tirolo, la Venezia Giulia, l’intera penisola istriana (eccetto Fiume) ed una parte della Dalmazia.
• Radiose giornate di Maggio: popolazione mobilitata dagli interventisti: manifestazioni per la guerra, contro Giolitti e contro i parlamentari «traditori della Patria».
• la maggioranza in Parlamento è neutralista, ma si rischia una crisi istituzionale (il Re rifiuta le dimissioni di Salandra)
• tranne i socialisti tutti votano pieni poteri a Salandra.
• 24 maggio. Vittorio Emanuele III annuncia l’entrata in guerra
• il patto sarà reso pubblico solo nel ’17 dai rivoluzionari russi
Mobilitazione totale e Fronte interno
• La guerra per la prima volta investe in modo così devastante le popolazioni civili
• Tragedia dei profughi (st. chi abitava in prossimità del fronte)
• Durezza delle occupazioni militari dei territori conquistati
• Stranieri, ebrei, oppositori percepiti come nemici (confisca dei beni, internamento, reclusione, deportazione…)
• Minoranze etniche: genocidio degli Armeni di Turchia nella primavera-estate del 1915
• Fin dall’inizio, la guerra si estese anche ai possedimenti coloniali
• Le potenze europee arruolarono truppe indigene (i Francesi soprattutto Algerini e senegalesi e gli Inglesi circa 870.000 indiani)
• Imponente sviluppo delle industrie legate alla produzione bellica
• Intervento dello Stato in economia in contrasto con i principi del liberismo
• Produzione agricola sottoposta a requisizioni e prezzi controllati
• Gli Armeni che vivevano in Turchia all’inizio della guerra erano circa 2 milioni e mezzo, in massima parte cristiani.
• Nel 1915 il governo nazionalista turco, deciso ad imporre la
«turchizzazione» della penisola anatolica con l’omogeneità etnica e religiosa,
• pretesto di alcune ribellioni di comunità armene, accusate di tramare con la Russia contro la Turchia,
• operazione di sterminio della popolazione armena con
fucilazioni di massa e con la deportazione forzata di circa 800.00 persone, in gran parte anziani, donne e bambini, dall’Anatolia verso i deserti della Siria e della
Mesopotamia.
• morirono lungo il tragitto per fame, malattie e violenze, stupri e sevizie. Chi non continuava la marcia veniva ucciso o
abbandonato a un destino di morte;
• i sopravvissuti alla «marcia della morte» furono rinchiusi in campi di concentramento
• Dallo sterminio si salvarono circa 300.000 armeni che riuscirono a fuggire nei territori russi, alcune migliaia di fanciulle rinchiuse negli harem, orfani adottati da famiglie musulmane, che li convertirono all’islam.
Il Genocidio degli armeni
• Incremento dell’apparato burocratico
• Rafforzamento dell’esecutivo a discapito degli organismi rappresentativi
• Potere decisivo dei militari
• Importanza della propaganda a sostegno di una guerra che stava gradualmente perdendo il consenso della popolazione
• Uniche voci di dissenso: Conferenze di Zimmerwald (settembre 1915) e Kienthal (Aprile 1916), in Svizzera:
conferenze socialiste internazionali che condannarono la guerra e chiesero una pace «senza annessioni senza
indennità»
• Iniziativa promossa dal papa Benedetto XV che inviò ai governi un appello per porre fine all’«inutile strage» e prendere in considerazione una pace senza annessioni
• Due partiti socialisti più attivi contro la guerra: Spartachisti tedeschi (Lega di Spartaco fondata da Karl Liebknech e Rosa Luxemberg) e i Bolscevichi russi, guidati da Lenin, staccatesi dalla socialdemocrazia e divenuti partito
autonomo nel 1912.
Mobilitazione totale e Fronte interno
una guerra moderna
• tecnologica:
meccanica, chimica, fisica, ingegneria,
organizzazione, logistica (mitragliatrice, gas, sottomarini, treni, aerei, tanks, produzione…)
• di massa:
coinvolti decine di milioni di uomini solo in prima linea.
Uomini, donne e bambini impegnati sul fronte interno.
• industriale:
organizzato, tecnologico,
catena di montaggio della morte,
• ideologica:
due idee di civiltà,
Kultur tedesca contro Civilisation occidentale
stato autoritario contro stato liberale
Donne in guerra
• In assenza dei mariti chiamati alle armi,
• le madri assunsero il ruolo di capifamiglia.
• Le donne, oltre che anziani e ragazzi, sostituiscono gli uomini al lavoro nelle campagne, nelle fabbriche di armi e
munizioni, nei servizi
• Molte donne furono infermiere e
ausiliarie nell’opera di assistenza, nella direzione di ospedali militari, nella guida di ambulanze.
• Ci furono anche giornaliste come
corrispondenti al fronte e donne che si finsero uomini per essere arruolate.
• La partecipazione allo sforzo bellico conferiva alle donne una nuova
coscienza della propria cittadinanza,
che strideva con l’esclusione dai diritti
politici.
• Dopo la guerra nei furono parziali, ma importanti riconoscimenti al ruolo delle donne:
• In Russia, dopo la rivoluzione di Febbraio 1917, con l’affermazione dell’uguaglianza fra i sessi, il governo provvisorio fece organizzare battaglioni femminili.
• in Gran Bretagna, Febbraio 1918, diritto di voto alle donne che avessero compiuto 30 anni (limite abolito 10 anni dopo) e a Novembre diritto all’eleggibilità
• negli USA suffragio femminile approvato nel Giugno 1919 in vigore dal 1920
• in Germania diritto di voto attivo e passivo nel Novembre 1918
• in Olanda (che non aveva partecipato alla guerra) il diritto di voto nel 1919
• in Italia e Francia la parità dei diritti politici continuò ad essere negata
Donne al voto
15 marzo 1917: in seguito allo scoppio della rivoluzione russa, lo zar Nicola II abdica.
L’esercito russo si disgrega ulteriormente., rendendo più facile l’avanzata tedesca sul fronte orientale 6 Aprile 1917: gli Stati Uniti dichiarano guerra alla Germania a causa della ripresa della guerra sottomarina indiscriminata da parte dei tedeschi contro tutte le navi dirette verso i paesi dell’Intesa Gli Stati Uniti entrarono in guerra non come alleati, ma come «potenza associata» all’Intesa alla quale avevano già fornito aiuti economici e finanziari; il Presidente Wilson volle sottolineare che gli Usa entravano in guerra senza interessi ed ambizioni di potenza, ma unicamente per la causa della giustizia internazionale e per contribuire al bene dell’umanità.
Ripercussioni degli avvenimenti russi sugli orientamenti delle masse lavoratici e sul morale delle truppe al fronte (scioperi operai ed ammutinamenti dei reparti combattenti)
Estate ‘17: accordo fra Serbi, Croati e Sloveni per la costituzione di uno Stato degli slavi del sud 24 ottobre ‘17: le truppe austro-tedesche sfondano le linee italiane nei pressi di Caporetto;
solo dopo due settimane un esercito praticamente dimezzato riusciva ad attestarsi sulla nuova linea difensiva del Piave
Sostituzione del generale Cadorna con Armando Diaz e del governo Boselli con il governo di coalizione nazionale presieduto da Vittorio Emanuele Orlando, che fece appello al paese, invocando la difesa della patria invasa dal nemico. Dal 1918: creazione di un servizio P (propaganda);
diffusione dell’idea della guerra democratica (lotta per un più equo ordine interno ed internazionale) 6-7 Novembre ‘17: Rivoluzione Bolscevica; Lenin si dichiara disponibile ad una «pace senza annessioni e senza indennità» e firma l’armistizio con gli imperi centrali
1917 la svolta
3 Marzo 1918: Lenin firma la Pace di Brest-Litovsk
La Russia perde un quarto dei territori europei (Estonia, Lituania, Lettonia,
Finlandia, Polonia, Ucraina, granaio dell’impero zarista) Ma Lenin salva lo Stato bolscevico, trasformando la guerra imperialista in rivoluzione comunista.
Gennaio 1918: Quattordici punti di Woodrow Wilson: libero mercato, autodeterminazione dei popoli, società delle nazioni
Gli Stati dell’Intesa accentuano il carattere ideologico della guerra, una
crociata della democrazia contro l’autoritarismo e la difesa della libertà dei popoli contro l’imperialismo tedesco.
8-11 Agosto: i tedeschi subirono la prima grande sconfitta sul fronte occidentale ad Amiens ed iniziarono ad arretrare
Bulgaria ed Impero turco chiesero l’armistizio,
Cecoslovacchi e Slavi del sud proclamarono l’indipendenza
24 Ottobre: offensiva degli Italiani sul fronte del Piave e sconfitta degli austriaci nella battaglia di Vittorio Veneto
3 Novembre: gli Austriaci firmano l’armistizio a Villa Giusti, presso Padova.
1918 l’ultimo anno di guerra
Novembre ‘18: ammutinamento dei marinai di Kiel
Diffusione di consigli rivoluzionari, ispirati al modello russo, a Berlino ed in Baviera
9 Novembre: il socialdemocratico Friedrich Ebert viene nominato capo del governo, mentre Guglielmo II fugge in Olanda (seguito poi dall’imperatore d’Austria Carlo I)
11 Novembre: i delegati del governo provvisorio tedesco firmano l’armistizio presso Rethondes (7 mesi prima era morto di tubercolosi Gavrilo Prinzip, a 23 anni, nella prigione di Terezin, vicino a Praga,)
La Germania perde la guerra per fame e per stanchezza, ma senza essere stata schiacciata sul piano militare e senza aver subito alcuna invasione del suo territorio da parte di eserciti stranieri.
8 milioni e mezzo di morti. Oltre 20 milioni di feriti gravi e mutilati
«Le classi d’età 1892-1895, uomini che avevano tra i 19 ed i 22 anni quando scoppiò la guerra furono ridotte del 35/37 per cento. Uno su tre. Non c’è da stupirsi che nel primo dopoguerra si parlasse di
una «generazione perduta»»
J. Keegan, La prima guerra mondiale
1918 l’ultimo anno di guerra
• Novembre ‘18: ammutinamento dei marinai di Kiel (dove era concentrato il grosso della flotta tedesca)
• Diffusione di consigli rivoluzionari, ispirati al modello russo, a Berlino ed in Baviera
• 9 Novembre: il socialdemocratico Friedrich Ebert viene nominato capo del governo, mentre Guglielmo II fugge in Olanda (seguito poi dall’imperatore d’Austria Carlo I)
• 11 Novembre: i delegati del governo provvisorio tedesco firmano l’armistizio presso il villaggio francese di Rethondes (7 mesi prima era morto di tubercolosi, a 23 anni, nella prigione della fortezza di Terezin, vicino a Praga, Gavrilo Prinzip) La Grande guerra era finita.
• La Germania perde la guerra per fame e per stanchezza, per esaurimento delle forze morali e materiali, ma senza essere stata schiacciata sul piano militare e senza aver subito alcuna invasione del suo territorio da parte di eserciti stranieri.
• BILANCIO DELLE PERDITE UMANE CAUSATE DALLA PRIMA GUERRA MONDIALE:
• 8 milioni e mezzo di morti
• Oltre 20 milioni di feriti gravi e mutilati
(«Le classi d’età 1892-1895, uomini che avevano tra i 19 ed i 22 anni quando scoppiò la guerra furono ridotte del 35/37 per cento. Uno su tre. Non c’è da stupirsi che nel primo dopoguerra
si parlasse di una «generazione perduta»», J. Keegan, La prima guerra mondiale, p. 476)
• Oltre a ciò: drastico ridimensionamento del peso politico del vecchio continente
• I rancori e l’instabilità lasciati dalla prima guerra mondiale ci permettono di considerare la seconda guerra mondiale come una sua continuazione.
• Per la pace senza pacificazione e i Trattati di pace vedi E. Gentile, op. cit. pp. 157-207
l’Europa dopo la guerra
le paci
Versailles (28 giu. 1919) alla Germania le potenze impongono una Pace Punitiva:
perde 75 mila chilometri di territorio e 7 milioni di abitanti e tutte le colonie.
L'Alsazia e la Lorena erano cedute alla Francia;
la Posnania e una parte della Prussia Orientale alla Polonia, lo Schleswig settentrionale alla Danimarca, l'Eupen-Malmedy al Belgio, l'Alta Slesia alla Polonia.
Occupazione alleata della riva sinistra del Reno per quindici anni.
Danzica diveniva città libera.
L’esercito limitato a 100.000 unità e il servizio di leva eliminato
Pesantissima penale (l’art. 231,“clausola di colpevolezza”, obbligava la Germania ad assumersi la totale responsabilità dello scoppio della Prima Guerra Mondiale).
Saint-Germain (10 sett. 1919). L’Austria ridotta a un ottavo dei suoi possedimenti precedenti.
riconosce la frontiera del Brennero all'Italia (che annetteva così il Trentino e il Sud Tirolo) formazione dei nuovi Stati di Cecoslovacchia, Polonia e Jugoslavia
Vietata un'eventuale fusione con la Germania
Trianon (4 giu. 1920) l'Ungheria (repubblica dal nov. '18) passa da 20 a 8 milioni di abitanti
perdendo territori a vantaggio di Cecoslovacchia, Jugoslavia e Romania.
Neuilly (27 nov. 1919) la Bulgaria che cede la Tracia alla Grecia, la Dobrugia alla Romania e
la Macedonia alla Jugoslavia.
Sèvres (10 ago. 1920) la Turchia rinuncia a tutti i territori non turchi dell'Impero (Arabia,