• Non ci sono risultati.

Corte d’Appello di Catania

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Corte d’Appello di Catania"

Copied!
7
0
0

Testo completo

(1)

Corte d’Appello di Catania

Intervento del cons. Alfredo Pompeo Viola

Segretario generale del Consiglio Superiore della Magistratura

Inaugurazione Anno Giudiziario Sabato, 22 gennaio 2022

Rivolgo a Lei, signor Presidente, al signor Procuratore Generale, alle Autorità, ai colleghi, ai magistrati onorari, ai signori Avvocati e a tutti i presenti il saluto, deferente e cordiale, del Consiglio superiore della magistratura.

Ho ascoltato la puntuale, vibrante ed esaustiva Relazione del Primo Presidente della Corte (cui mi permetto di rivolgere un particolare augurio di buon lavoro con la consapevolezza della gravosità del compito che quotidianamente assolve), il quale ha impietosamente analizzato i drammatici problemi che affliggono il mondo giudiziario ed impediscono l’efficiente esercizio della giurisdizione.

Intendo con il mio intervento esprimere la testimonianza e la vicinanza del Consiglio Superiore della Magistratura a tutti gli operatori di questo distretto, con la consapevolezza delle peculiarità del territorio catanese, che si aggiungono alle problematicità del complessivo contesto nazionale.

Al riguardo non posso che prendere le mosse dalla situazione di emergenza che la pandemia ha determinato nel Paese e nell’amministrazione della Giustizia, aggravando le già notevoli difficoltà esistenti in ambito sociale e lavorativo, che tutti gli operatori conoscono e vivono quotidianamente.

Al contempo, però, la pandemia ha fornito l’occasione, con il P.N.R.R., per affrontare nuove sfide, che dovremo saper raccogliere con l’obiettivo di migliorare ed elevare gli standard qualitativi e quantitativi della risposta alla sempre più ingente domanda di

(2)

giustizia dei cittadini, cui, peraltro, i magistrati e tutti gli altri attori del pianeta giustizia – è doveroso darne atto – hanno fatto fronte con ingenti sacrifici e sforzi.

Davanti a tali sfide, il Consiglio in quest’ultimo anno, con le proprie delibere, ha inteso garantire, in modo particolare nell’interlocuzione con il Ministro della Giustizia in riferimento alle numerose riforme sostanziali e processuali che si sono susseguite, il proprio contributo volto a mettere in luce gli effetti sugli assetti organizzativi ed ordinamentali dei diversi testi normativi, avendo come metro di riferimento la tutela dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura e la qualità della giurisdizione.

In questa medesima prospettiva, si inserisce la impegnativa attività del Consiglio rivolta al profilo del prestigio e della credibilità dell’istituzione consiliare e della magistratura nel suo complesso, a seguito dei noti fatti che hanno visto coinvolti numerosi magistrati, e che si legano a doppio filo con le riforme ordinamentali annunciate.

Tale attività ha una proiezione “esterna”, nel senso che il Consiglio deve recuperare la propria centralità nel rapporto fra istituzioni, aprendosi al confronto e alla collaborazione con gli uffici giudiziari, con il Ministero della Giustizia, con gli altri organi di rilievo costituzionale, con gli organi della giustizia amministrativa, con gli organi sovranazionali, e una proiezione interna, da perseguire attraverso la costante opera di riscrittura della normativa secondaria in funzione di evitare le degenerazioni salite agli onori della cronaca.

Venendo ad analizzare più specificamente quanto premesso sopra, il mio ruolo di Segretario generale mi impone di sottolineare che l’attività consiliare nel corso del 2021 è stata – nonostante l’emergenza pandemica – particolarmente feconda, sia per il rilevante numero di pratiche definito dalle singole Commissioni, pratiche relative alla vita professionale dei magistrati e all’organizzazione degli uffici, sia per l’adozione di numerosi provvedimenti di ampio respiro ordinamentale.

Con riguardo ai rapporti con il Ministero della Giustizia, particolarmente qualificante è stata l’attività di elaborazione di pareri e proposte, in relazione alle novità normative in materia di giustizia e organizzazione giudiziaria.

Meritano di essere segnalati, al riguardo, i sei pareri resi sull’articolato disegno di legge di riforma dell’ordinamento giudiziario e del sistema di governo autonomo, con i quali il Consiglio ha espresso piena condivisione dell’intento della riforma, volta ad affrancare l’azione consiliare da influenze esterne, valutando favorevolmente le innovazioni

(3)

mirate a rendere più trasparenti le procedure concorsuali e maggiormente verificabile l’iter decisorio. Con favore è stato inoltre accolto l’intento di rafforzare l’immagine di indipendenza ed imparzialità anche attraverso una più rigorosa disciplina in tema di ricollocamento in ruolo del magistrato candidato in caso di mancata elezione ovvero all’esito dell’incarico elettivo eventualmente ricoperto.

Il Consiglio non ha peraltro mancato di evidenziare come se da un lato sono necessarie regole stringenti che governino l’agire dell’organo dall’altro è coessenziale all’esercizio delle attribuzioni rimessegli dal Costituente preservarne la “discrezionalità amministrativa e non meramente tecnica”, atteso che irrigidire nella tendenziale stabilità della norma

primaria regole fin qui affidate alla più agile flessibilità della disciplina secondaria priverebbe l’azione consiliare della duttilità necessaria per porre in essere interventi tempestivi ed efficaci nell’organizzazione della giurisdizione, in tutte le declinazioni in cui tale intervento si attua.

Quanto alle modifiche del sistema elettorale, si è sottolineato come all’esercizio delle funzioni di governo autonomo contribuiscano le diversità, professionali e ideali, di cui i singoli componenti sono portatori.

In tema di accesso in magistratura, accanto ai pareri relativi alle disposizioni relative allo svolgimento del concorso in periodo emergenziale, è stata approvata una risoluzione con la quale il Consiglio si è espresso a favore del ritorno al concorso di primo grado, con conseguenti ricadute positive in termini di abbassamento dell’età media dei vincitori e, quindi, di riduzione del turnover nelle sedi di prima destinazione (fenomeno allo stato accentuato dal fatto che l’età elevata rende più gravoso il trasferimento in tali sedi e particolarmente avvertito specialmente nei distretti del Sud, come questo). Inoltre, l’attuale regime normativo incide sulle condizioni personali degli aspiranti anche dal punto di vista della necessità di fruire di un sostegno economico familiare durante il tempo occorrente per maturare i requisiti di legittimazione e completare la procedura concorsuale, così ingenerando il rischio di discriminazioni nell’accesso alla magistratura inammissibilmente fondate sul censo.

Degno di menzione è poi il parere reso in tema di riforma del processo penale, nel quale, pur nella positiva valutazione complessiva delle linee generali della riforma, non si è mancato di segnalare le criticità riguardanti l’istituto dell’improcedibilità per superamento

(4)

dei termini di ragionevole durata dei giudizi di impugnazione, in ragione della possibile frizione con i principi di obbligatorietà dell'azione penale, di eguaglianza e di ragionevolezza, con riferimento alla effettiva durata del giudizio, alla complessità dell’accertamento e alla gravità dei fatti, e delle ricadute dell’improcedibilità sull’attuazione della legge penale e sui diritti della vittima del reato. Il parere, inoltre, ha rilevato le significative conseguenze sull’organizzazione degli uffici giudiziari, con particolare riferimento alle Corti di appello, atteso che i termini fissati dal legislatore sono largamente inferiori a quelli medi registrati per la celebrazione dei giudizi di secondo grado, anche in ragione delle abnormi pendenze. Su tale assetto incide anche il dies a quo del termine per il maturarsi dell’improcedibilità, che decorre 90 giorni dopo la scadenza del termine per il deposito della sentenza. Entro tale ristretto intervallo temporale devono essere proposte le impugnazioni e dovrebbero essere effettuati tutti gli adempimenti necessari alla trasmissione del fascicolo al giudice dell’impugnazione, che invece richiedono tempi ben più lunghi, rendendo quindi il processo non trattabile.

Altrettanto rilievo ha il parere sulla riforma del processo civile. Il Consiglio si è soffermato, tra l’altro, sull'istituto dell'Ufficio per il processo e ha espresso una valutazione sostanzialmente positiva, pur sottolineando alcune criticità ed in particolare l’insufficienza delle misure adottate rispetto all’obiettivo dell'abbattimento dell’arretrato. Alla luce dei notevoli investimenti previsti dal PNRR, è stata sottolineata la necessità che l'assegnazione degli addetti ai singoli uffici e la distribuzione delle risorse venga effettuata tenendo conto delle reali esigenze dei territori e che le risorse annunciate nel Piano divengano strutturali.

Inoltre, il Consiglio ha rilevato che costituiscono misure indispensabili, al fine di abbattere l’arretrato, incentivi economici e di carriera che riescano a ridurre il turn over del personale di magistratura, ad incrementare gli organici presso le Corti di appello e ad assicurare l’utilizzo della magistratura onoraria negli spazi consentiti dall’art. 106, comma 3, Cost.

In materia di Procura Europea il Consiglio non ha fatto mancare la propria voce e nel valutare positivamente l’impianto normativo ha affrontato le complesse e delicate questioni, di tipo ordinamentale e processuale, con riferimento alla posizione ordinamentale del procuratore europeo per l’Italia e dei Procuratori europei delegati, all’esclusività delle competenze di EPPO, alla necessità di garantire il coordinamento delle indagini in ambiti

(5)

territoriali molto vasti ed alla necessità di assicurare la presenza del PED in udienza presso numerosi uffici giudiziari tra loro distanti.

Significativo richiamare, in questa sede, anche il parere sullo schema di decreto legislativo in tema di rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali, laddove, pur nella valutazione positiva sul completamento dell’attuazione alla direttiva UE in tema, sono tuttavia state segnalate alcune criticità relative, tra l'altro, agli eccessivi vincoli imposti all'iniziativa del Procuratore o del magistrato delegato alle comunicazioni in relazione sia all’an che al quomodo delle medesime; alla partecipazione del magistrato al contenzioso instaurato per la

pubblicazione della rettifica; alle difficoltà interpretative e applicative cui potrebbe dar luogo la formulazione del nuovo art. 115 bis c.p.p., alla competenza e alla tempistica della procedura di correzione.

L’attività consiliare è stata estremamente proficua anche nei rapporti con le istituzioni internazionali ed eurounitarie.

Al riguardo mi preme ricordare, nell’ambito della partecipazione alla Rete Europea dei Consigli di Giustizia, la proposta di espulsione del Consiglio della magistratura polacco, appoggiata dal Consiglio Superiore e successivamente approvata dall’Assemblea generale dell’ENCJ, alla luce delle severe criticità riscontrate in tema di rispetto degli standard di indipendenza dei membri dal potere esecutivo e legislativo dei componenti di quell’organo, questione affrontata anche con due delibere con le quali il Consiglio ha espresso parere favorevole all’intervento del Governo italiano nelle cause pregiudiziali sollevate dall’autorità giudiziaria della Polonia innanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

In materia di conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi si è cercato di dare la più ampia e veloce copertura alle vacanze determinatesi, pur se occorrono ulteriori sforzi. E' stato, poi, modificato il Testo Unico sulla Dirigenza Giudiziaria in tema di conferma nelle funzioni direttive e semidirettive, rendendo più incisiva e penetrante, e nello stesso tempo più agile, la verifica sull’attività svolta e sui risultati conseguiti attraverso l'ampliamento dei dati di conoscenza, la valorizzazione del coinvolgimento dei magistrati nelle scelte organizzative, l’implementazione delle garanzie del contraddittorio con l’interessato nel caso emergano elementi che possono portare ad una valutazione negativa; infine la disciplina dei rapporto con il procedimento penale o disciplinare.

(6)

Imponente è poi stato il lavoro svolto dal Consiglio nel settore dell’organizzazione degli uffici giudiziari, che è stato condotto nel solco di più direttrici. Da un lato, infatti, non perdendo di vista le nuove esigenze delle piante organiche, sono state fronteggiate le esigenze imposte dalla necessità di dare attuazione a nuovi istituti di grande rilievo sull'organizzazione della giustizia come i Procuratori europei delegati e l’ufficio per il processo, per il quale sono state elaborate linee guida ed è stata modificata la Circolare sulle tabelle. Quanto agli aspetti più strettamente organizzativi, il Consiglio ha elaborato linee guida, come quelle in materia di protezione internazionale, sottolineando anche la necessità di interventi strutturali per aumentare le risorse destinate alla trattazione in via esclusiva di detta materia anche mediante le piante organiche flessibili. Ha inoltre proseguito – attraverso la c.d. soft law che si sostanzia nell’adozione di linee guida – l’attività di monitoraggio, raccolta e validazione delle buone prassi, in particolare in materia di violenza domestica e di genere, di gestione degli applicativi dedicati all’archivio riservato alle intercettazioni e di esecuzioni immobiliari.

Anche alla luce delle novità normative, in stretta e fattiva collaborazione con il Ministero della giustizia, sono stati individuati i criteri per la rideterminazione delle piante organiche degli uffici di merito e di legittimità; in tale opera, particolare attenzione è stata dedicata alle dotazioni delle piante organiche flessibili.

Molto intenso è stato il lavoro in tema di mobilità, avendo il Consiglio accolto 266 proposte di trasferimento con copertura dei relativi posti vacanti.

Significative appaiono le procedure volte alla copertura delle vacanze negli uffici di legittimità e presso la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo concluse nel corso del 2021.

Le peculiari condizioni di sofferenza dei singoli uffici hanno imposto scelte talvolta complesse, le quali se da un lato hanno tenuto conto del fatto che un eccessivo turn over rischia di creare disservizi negli uffici dai quali i magistrati vengono trasferiti, dall’altro non hanno trascurato l’esigenza di conciliare il buon funzionamento degli uffici con la tutela delle esigenze di mobilità dei colleghi. Il tutto con l’auspicio – che il Consiglio ha in più occasioni rappresentato al Ministro della Giustizia – che i concorsi per l’accesso in magistratura riprendano a cadenze più stringenti, per colmare gli ingenti vuoti di organico.

E’ al contempo necessario recuperare sia un clima di fiducia, sia condizioni di lavoro più

(7)

adeguate, al fine di arginare i sempre maggiori pensionamenti anticipati e il fenomeno del crescente numero di colleghi che lasciano la magistratura ordinaria per altre giurisdizioni.

In tema di incarichi extragiudiziari vanno segnalati gli interventi volti a rendere più rigorosi i criteri di autorizzabilità dei medesimi.

In relazione alla magistratura onoraria, oltre alla consueta attività relativa alle conferme, alle revoche o alle decadenze, merita di essere segnalata la delibera con la quale è stato reso un parere sul disegno di legge recante disposizioni in materia di magistratura onoraria. Il Consiglio, dopo essersi soffermato sui profili di rilievo derivanti dai recenti arresti degli organi eurounitari, ha sottolineato l’assoluta necessità di un incremento della pianta organica della magistratura onoraria e dell'avvio, subito dopo, delle procedure concorsuali per i nuovi reclutamenti.

Mi avvio alla conclusione, evidenziando che l’istituzione consiliare, nonostante le varie prove alla quali è stata sottoposta, ha continuato anche nello scorso anno ad assicurare l’esercizio delle sue prerogative costituzionali, in conformità al ruolo che la Costituzione le assegna e che non può essere ridotto a quello di mera gestione burocratica.

Tale attività si è inserita nel positivo contesto del percorso riformatore intrapreso dal Ministro della giustizia, quanto mai fecondo, come emerge dai provvedimenti normativi che ho citato.

Tutti gli operatori del diritto, anche di questo distretto hanno poi fatto la loro parte, per quanto possibile.

Su tali basi confido nel fatto che, con il concorso e la collaborazione di tutti – magistrati, avvocati, esponenti della società civile – possa essere perseguito l’obiettivo di offrire, attraverso la giurisdizione, una risposta alla domanda di giustizia sempre migliore.

Con questo auspicio auguro a tutti un proficuo nuovo anno giudiziario e ringrazio per l’attenzione.

Riferimenti

Documenti correlati

ENTE CONFERENTE: SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI LEGALI - UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PADOVA 4.. INCARICO CONFERITO: lezioni ed esercitazioni in giurisdizione civile

INCARICO CONFERITO: Lezioni in materia di diritto penale sul tema "Reati contro la pubblica amministrazione e l'amministrazione della giustizia", attività di revisione

Obiettivo della misura proposta è il collegamento in rete di autorità, accademici, ricercatori e altri attori competenti di migrazione e asilo negli Stati membri affinché

Il rilascio delle copie con formula esecutiva delle sentenze dovrà essere richiesto con specifica istanza dall’avvocato alla cancelleria centrale (secondo le

-La proposta di espulsione del Comitato Esecutivo della Rete europea dei Consigli di Giustizia conclude, quindi, che: il Consiglio della Magistratura polacco

Il TFUE stabilisce che il Tribunale è competente a conoscere in primo grado dei ricorsi di cui agli articoli 263, 265, 268, 270 e 272 TFUE, in particolare negli ambiti indicati

103/2017 si applicano solo ai reati commessi dopo la sua entrata in vigore (3 agosto 2017); comunque nel periodo di riferimento si è verificata una contrazione del numero

FRAZIONE POPOLO ARGINE MORANO FRAZIONE POPOLO CANTONE CASTELLO FRAZIONE POPOLO STRADA MORANO FRAZIONE POPOLO STRADA VERCELLI FRAZIONE POPOLO CANTONE CHIESA FRAZIONE POPOLO CANTONE