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Risoluzione del Parlamento europeo sulle reti di donne: pesca, agricoltura e diversificazione (2004/2263(INI))

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P6_TA(2005)0532

Reti di donne: pesca, agricoltura e diversificazione

Risoluzione del Parlamento europeo sulle reti di donne: pesca, agricoltura e diversificazione (2004/2263(INI))

Il Parlamento europeo,

– visto il regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio del 21 giugno 1999 che stabilisce le disposizioni generali sui Fondi strutturali1,

– viste le azioni innovative finanziate nell'ambito dello strumento finanziario per gli

orientamenti di pesca (SFOP) sulla base dell'articolo 22 del regolamento (CE) n. 1260/1999, – visto il regolamento (CE) n. 2792/1999 del Consiglio del 17 dicembre 1999 che stabilisce

regole dettagliate e disposizioni concernenti l'assistenza strutturale comunitaria nel settore della pesca2,

– vista la conferenza sul ruolo delle donne nel settore della pesca organizzata dalla Commissione il 23 e 24 gennaio 2003 a Bruxelles,

– vista la sua risoluzione del 3 luglio 2003 sulle donne nelle aree rurali dell'Unione europea alla luce della revisione di medio periodo della politica agricola comune3,

– vista la proposta della Commissione di regolamento del Consiglio per un Fondo europeo per la pesca (COM(2004)0497),

– vista la sua posizione del 6 luglio 2005 sulla proposta di regolamento del Consiglio per un Fondo europeo per la pesca4,

– visti gli articoli 13, 32, 137, 141 e 158 del trattato che istituisce la Comunità europea, – vista l'estensione dello sviluppo delle reti di donne nelle comunità che dipendono dalla

pesca,

– visto l'articolo 45 del suo regolamento,

– vista la relazione della commissione per la pesca e il parere della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A6-0341/2005),

A. considerando che il ruolo delle donne nelle comunità che dipendono dalla pesca per tradizione è sempre stato ampiamente invisibile,

B. considerando che sebbene le donne costituiscano soltanto una percentuale ridotta degli addetti nella pesca di cattura, in effetti sono attive nella raccolta e nell'acquicoltura, nella trasformazione e nella commercializzazione, in ricerca, giornalismo, gestione, attività

1 GU L 161 del 26.6.1999, pag. 1.

2 GU L 337 del 30.12.1999, pag. 10.

3 GU C 74 E del 24.3.2004, pag. 882.

4 Testi approvati, P6_TA(2005)0282.

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economiche, addestramento, compresa la sicurezza in mare, e nelle cariche rappresentative, come pure nell'offrire altre forme di supporto a quanti sono impegnati nell'industria della pesca,

C. considerando che, nonostante l'evidente valore economico e i benefici che apportano al settore in generale, molte di queste attività sono intraprese su base volontaria o comunque sono scarsamente retribuite con una conseguente carenza di protezione sociale adeguata;

considerando altresì che in molti casi queste attività comportano un alto livello di rischio o gravi conseguenze per la salute,

D. considerando che ci sono molti paralleli a questo proposito con le donne nelle comunità agricole,

E. considerando che le donne sono in posizione particolarmente favorevole per offrire

informazioni sull'impatto socioeconomico dell'attuazione della politica comune della pesca e della politica agricola comune e sull'impatto della ristrutturazione di dette industrie, F. considerando che sebbene il ruolo delle donne nelle comunità dipendenti dalla pesca abbia

guadagnato maggiore riconoscimento dopo la summenzionata conferenza sul ruolo delle donne nel settore della pesca e la creazione di reti di donne sia aumentata, sembra essere insufficiente l'informazione sui numeri e la natura delle reti esistenti,

G. considerando che le reti di donne non solo offrono supporto reciproco ma possono dare un contributo elevato allo sviluppo economico e sociale delle comunità che dipendono dalla pesca,

H. considerando che le reti appaiono tuttora limitate a livello locale e regionale e sviluppate in modo diseguale attraverso l'Unione europea, con un profilo particolarmente basso nei nuovi Stati membri,

I. considerando che la rete delle donne del Mare del Nord ha un posto nel consiglio consultivo regionale del Mare del Nord,

J. considerando che esistono ancora troppe barriere giuridiche e sociali alla piena

partecipazione delle donne del settore della pesca alle attività rappresentative tanto che, in alcune comunità o associazioni, è anche vietata la loro presenza negli organi decisionali, 1. riconosce il ruolo svolto dalla Commissione nell'ospitare la summenzionata conferenza sul

ruolo delle donne nel settore della pesca e nel finanziare numerose azioni innovative e accoglie con favore la sua intenzione di ospitare un'altra conferenza in un prossimo futuro, ma è convinto non di meno che i progressi effettuati siano insufficienti,

2. chiede alla Commissione e agli Stati membri di avviare le azioni necessarie per ottenere un maggiore riconoscimento, sia sul piano giuridico che sociale, del lavoro delle donne nel settore della pesca e per promuovere e valorizzare tale lavoro, di appoggiare gli sforzi che queste svolgono per migliorare le condizioni di vita delle loro famiglie e delle comunità in cui vivono e di garantire i loro diritti sociali ed economici, fra cui la parità di retribuzione, il sussidio di disoccupazione in caso di interruzione (temporanea o definitiva) dell'attività lavorativa, il diritto alla pensione, la conciliazione della vita professionale con quella famigliare e l'accesso al congedo parentale, l'accesso alla sicurezza sociale e a servizi sanitari gratuiti e la protezione della sicurezza e della salute sul lavoro;

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3. chiede alla Commissione di produrre il più rapidamente possibile una relazione, che individui la natura, l'estensione, gli obiettivi e le attività delle reti di donne nel settore della pesca in tutta l'Unione europea, con particolare attenzione alla situazione dei nuovi Stati membri,

4. richiama l'attenzione sul fatto che la partecipazione molto attiva delle donne alle varie attività connesse alla pesca contribuisce, da un lato, al mantenimento di tradizioni culturali e pratiche specifiche e, dall'altro, alla sopravvivenza delle rispettive comunità, garantendo così la protezione della diversità culturale di tali regioni;

5. consapevole del fatto che dette reti sono sorte soprattutto per iniziativa locale o regionale, chiede alla Commissione di esaminare misure concrete per sostenere attivamente sia lo sviluppo delle reti di donne già esistenti, specialmente là dove siano meno consolidate, come pure la loro creazione, là dove non esistono;

6. chiede alla Commissione anche di esaminare quali misure possa prendere per assistere lo sviluppo di una rete di donne a livello di Unione europea in generale, attribuendo

particolare attenzione alla necessità di eliminare le barriere linguistiche,

7. chiede alla Commissione di istituire i canali adeguati per aumentare e divulgare

l'informazione sulla situazione delle donne nelle varie aree che compongono il settore della pesca e che sono ad esso collegate, dando impulso alla ricerca sociologica sulle comunità di pesca; chiede alla Commissione di sostenere attivamente le reti di donne esistenti e la creazione di altre reti a livello nazionale, regionale o locale, nonché di generare lo scambio di informazioni e di buone pratiche; sottolinea, in questo senso, la necessità di una stretta collaborazione con il futuro Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, per rendere più efficace l'azione volta ad individuare e combattere le discriminazioni che le donne subiscono in tali comunità;

8. chiede alla Commissione e agli Stati membri di impegnarsi ad intraprendere quanto necessario per eliminare le barriere amministrative e sociali che impediscono la piena partecipazione e il progredire delle donne nel settore della pesca, in tutte le sue

articolazioni, mediante azioni specifiche per il settore, e a vigilare sulla piena applicazione del principio della parità di trattamento e di opportunità fra donne e uomini in tutti i campi, in particolare a livello di formazione, accesso ai finanziamenti e al credito, segnatamente al microcredito ecc, al fine di promuovere l'imprenditorialità;

9. chiede alla Commissione e agli Stati membri di promuovere maggiormente la formazione professionale e l'istruzione specialmente mirata alle attività delle donne che lavorano nel settore della pesca e di mettere in piedi meccanismi per una migliore offerta di informazioni sulle opportunità di formazione e sui finanziamenti disponibili per poterne approfittare;

10. accoglie con favore le disposizioni della proposta di Fondo europeo per la pesca che obbligano gli Stati membri a promuovere le operazioni di potenziamento del ruolo delle donne nel settore della pesca e chiede al Consiglio di approvare l'emendamento 24 del Parlamento europeo nella sua precitata posizione sul Fondo europeo per la pesca che sottolinea che si debbono promuovere anche iniziative a livello transnazionale e chiede con insistenza alla Commissione di sostenere progetti specifici che abbiano per obiettivo il riconoscimento, l'incoraggiamento e la diversificazione del ruolo della donna nei settori legati alla pesca;

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11. chiede altresì alla Commissione di elaborare tempestivamente un progetto pilota specifico che contempli la particolare situazione di quanti operano nella raccolta dei frutti di mare;

12. è convinto che le disposizioni del Fondo europeo per la pesca debbano offrire

un'opportunità di dar sostegno alle attività che finora sono state intraprese su base volontaria e chiede che la Commissione esamini quali altre fonti di finanziamento possano essere disponibili a favore delle reti di donne nel settore della pesca, comprese le fonti di microcredito;

13. è convinto inoltre che un impiego importante dei finanziamenti europei connessi alla pesca dovrebbe essere il coinvolgimento delle reti di donne in progetti di ricerca sull'impatto delle ristrutturazioni dell'industria della pesca e dell'industria agricola;

14. invita la Commissione a proseguire il programma "Donne", includendovi le reti di donne che svolgono attività connesse con il settore della pesca;

15. è convinto inoltre che le reti di donne abbiano un ruolo importante da svolgere nello sviluppo di gruppi d'azione costieri e che dovrebbe esservi sufficiente flessibilità

nell'impiego dei Fondi strutturali per consentire un'integrazione delle attività delle donne delle comunità che dipendono dalla pesca e delle donne delle comunità agricole in aeree costiere;

16. sottolinea la necessità di rafforzare la partecipazione effettiva delle donne agli organi rappresentativi, decisionali e consultivi della pesca a livello europeo, nazionale e regionale, al quale fine sarebbe utile una raccomandazione della Commissione agli organismi

competenti affinché intraprendano azioni in tal senso;

17. è sicuro che le reti di donne possano contribuire a migliorare la sicurezza in mare e a migliorare la sostenibilità della pesca, specialmente promuovendo il consumo di pesce proveniente da riserve sostenibili e scoraggiando il consumo di pesce di riserve non sostenibili;

18. chiede alla Commissione di riferire regolarmente al Parlamento sullo sviluppo delle reti di donne nel settore della pesca e sulla base di finanziamento delle loro attività; chiede alla Commissione di informare periodicamente il Parlamento in merito all'evoluzione della situazione delle donne nel settore della pesca;

19. chiede alla Commissione e agli Stati membri di rivedere la situazione delle donne nelle comunità di pesca e agricole a livello europeo, nazionale e regionale, e di dare risposta alle questioni relative all'adeguatezza della loro protezione sanitaria e sociale e di rimuovere le barriere alla loro partecipazione alle attività rappresentative, propone alla Commissione, come misura iniziale, di fare una raccomandazione agli organismi competenti perché prendano iniziative in tal senso;

20. condivide la preoccupazione delle donne lavoratrici del settore per la scarsa presenza di giovani nelle attività della pesca, e chiede alla Commissione l'adozione di misure volte a promuovere il lavoro dei giovani in questo settore per assicurarne la continuità;

21. invita quanti sono impegnati nella formazione dei consigli consultivi regionali a garantire la partecipazione di una delegazione rappresentativa delle reti di donne alla loro attività, particolarmente con riguardo all'attività relativa all'impatto socioeconomico della politica

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della pesca, cercando di appurare in quale misura le reti femminili possano vedersi rimborsate le spese sostenute;

22. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, ai governi degli Stati membri nonché ai consigli consultivi regionali.

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