PROGETTO ESECUTIVO
Lavori di restauro del tetto di Porta Aquileia
Borgo Aquileia
33057 Palmanova (Ud)
C.C. di Palmanova
Foglio 4 e 5, mapp. D, 597, 587, 591
A. RELAZIONE GENERALE DESCRITTIVA
COMMITTENZA: PROGETTISTA:
Comune di Palmanova arch. Giacomo Pantanali
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Aiello del Friuli, li 3 luglio 2018
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Sommario
RELAZIONE GENERALE DESCRITTIVA ... 3
A) DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO ... 3
A.1) STATO DI FATTO ... 3
A.2) PROGETTO ... 4
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Relazione generale descrittiva
A) DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
L’immobile oggetto dell’intervento, denominato “Porta Aquileia”, ricade interamente in un’area catastalmente contraddistinta al C.C. di Palmanova, Foglio 4, mapp. D, compresa nella Zona Omogenea S (Zone per servizi e attrezzature collettive) e ricadente nell’insula urbana in Zona A1 (immobili soggetti a restauro conservativo) del P.R.G.C. vigente ed adottato.
Il manufatto edilizio, oggi inutilizzato e oggetto di restauro, è uno dei tre dongioni della città fortificata di Palmanova che permette l’ingresso al centro cittadino. Il lotto su cui insiste in manufatto confina sul lato Est con il mapp. 591, sul lato Ovest con il mapp. 597, sul lato Sud con il mapp. 93 e sul lato Nord con i mappali 581 e 568, tutti di proprietà comunale. La parte meridionale del lotto è il confine della prima cinta muraria cittadina.
L’edificio appartiene alla tipologia portale ed è composto da due piani principali:
al piano terra una corte porticata, che da accesso ad alcuni vani, utilizzata come passaggio dalla cinta fortificata alla città stellata; e al piano superiore, denominato dongione, si sviluppa un spazio quadrangolare che si affaccia alla corte sopra citata e lateralmente su spazi aperti ora tenuti a prato. I due livelli non sono collegati e il dongione è accessibile solo esternamente da due rampe laterali (poste a est e a ovest).
La parte dell’edificato interessata ai lavori di restauro è principalmente la copertura del dongione; questa è composta da quattro corpi principali che formano un quadrato irregolare, lasciando la corte interna aperta.
La copertura esistente si presenta con struttura portante e secondaria in legno d’abete con sovrapposizione su correnti in legno di tavelle e guaina bituminosa; il manto di copertura è invece in coppi di laterizio.
A.1) STATO DI FATTO
A seguito dei sopralluoghi recentemente esperiti ‐ in data 10 ottobre, 5, 6 e 9 dicembre 2017 ‐ si è potuto constatare che lo stato di conservazione delle strutture e dell’involucro edilizio è risultato sommariamente buono; tuttavia in alcune parti si mettono in evidenza singole situazioni e condizioni di degrado causate dall’inutilizzo prolungato, dalla parziale assenza di adeguata manutenzione e da un principio d’incendio scoppiato una decina di anni or sono.
Premettendo che le strutture non sono interessate da rilevanti problemi che ne pregiudichino la staticità globale, risulta importante, per la conservazione dei manufatti, agire con quanto successivamente specificato in progetto. Allo stato attuale, le principali problematiche sono legate alla presenza di un manto di copertura che in alcuni punti presenta infiltrazioni delle acque meteoriche ed in altri non pare svolgere in maniera corretta la sua funzione statica a causa sia di
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un recente incendio che ha intaccato alcune travi d’orditura secondaria sia della vetustà degli elementi di orditura lignea principale e secondaria.
All’interno il dongione si presenta sommariamente sgombro eccetto qualche pedana in legno, vecchi plastici, alcuni mobili ed un paio di sedie; sono presenti parti di controsoffitto ceduto dai sostegni metallici fissati alle travi di orditura secondaria ed una certa quantità di guano di volatili sia sulle travi che sui pavimenti.
A.2) PROGETTO
Con il progetto redatto in conformità alle indicazioni ricevute dalla committenza – e con relativo Nullaosta della Soprintendenza competente al progetto definitivo presentato in data 29.12.2017 – si intende restaurare la copertura sostituendo alcune capriate e travi d’orditura principale e secondaria in legno d’abete, comprendendo la sostituzione di alcune file di correntini e di tavelle.
Sarà prevista la stesura di un nuovo pacchetto su tutta la superficie della copertura che, al di sopra delle tavelle citate, si compone come di seguito:
‐ barriera al vapore (Rif. n. D13.D8);
‐ coibentazione in polistirene (12 cm) accoppiata a guaina impermeabilizzante (Rif. n. D13.D9), considerato il valore minimo di trasmittanza richiesto dal DM 26/06/2015 (U ≤ 0,8 W/m2K) viene previsto un isolante con caratteristiche comunque superiori con trasmittanza U=0,283 W/m2K;
‐ manto di copertura in coppi di laterizio di recupero dall’esistente salvo qualche sostituzione puntuale (i nuovi elementi, vecchi e di altra provenienza in buono stato di conservazione, saranno posti in canale) fissati con malta in ogni corso (Rif. n. 25.3.NG2.01).
Successivamente alla scoperchiatura della copertura sarà valutata la presenza di un’eventuale banchina in legno posta su tutto il perimetro del cordolo della muratura esterna e nel caso sussistesse sarà valutato lo stato di mantenimento degli elementi e la loro eventuale sostituzione.
Sarà inoltre valutato l’eventuale rifacimento delle superfici murarie interessate da infiltrazioni ed umidità.
Saranno sostituiti ed installati nuovi pluviali, canali di gronda, converse e scossaline in rame rispettando altezze e pendenze esistenti (Rif. n. F2). Il restauro sarà completato con la pulitura dell’orditura lignea principale e secondaria per eliminare depositi di guano di volatili e pulvirenti e sarà compresa altresì l’eliminazione di chiodi, viti e supporti metallici fissati sugli elementi lignei.
Saranno infine applicate sulle superfici lignee sostanze anti‐tarlo, anti‐muffa e anti‐fungo per garantire una più duratura conservazione degli elementi (Rif. n.
D8.D21).
Il progetto prevede una copertura isolata per consentire una futura fruizione degli spazi del dongione a iniziative, mostre o uffici.
A seguire si riporta per punti una sintesi delle lavorazioni per punti:
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0. preparazione del cantiere con un’adeguata separazione dello stesso dalla pubblica via sottostante il dongione tramite l’installazione di recinzioni con rete metallica elettrosaldata e tubi su plinti prefabbricati
‐ recinzioni con pali di legno ‐ con annessi accessi al cantiere a 1‐2 battenti in rete metallica elettrosaldata e rete di plastica, tutto quanto reso visibile tramite illuminazione temporanea con lampade luminose (anche ad intermittenza) (vedere PSC allegato).
Installazione di cartello di identificazione del cantiere, cartelli di sicurezza e predisposizione/fornitura di ogni elemento atto a garantire la sicurezza del cantiere (impianto di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, impianti antincendio, impianti di evacuazione fumi, impianto elettrico di messa a terra, estintori, DPI per lavori interferenti).
Predisposizione dell’occupazione di suolo pubblico per intervenire sulle facciate prospicenti alla corte interna ed esterna del manufatto edilizio durante la successiva installazione di parapetti in copertura, ponteggi e mantovane parasassi e quanto altro occorre per l’esecuzione degl’interventi in facciata, con specifica cartellonistica che comunichi la pericolosità del rischio di caduta dall’alto.
Installazione di tutte le baracche di cantiere necessarie, e predisposizione dei depositi temporanei di materiali nuovi e da smaltire che saranno collocati all’esterno dell’area; si rammenta inoltre di porre le dovute attenzioni alla protezione dei marciapiedi e dei manufatti esistenti nell’area interclusa al cantiere.
Durante i lavori un addetto sarà incaricato alla supervisione del traffico veicolare con interruzioni momentanee nei casi di necessità per il passaggio di operatori e trasporto di materiali entro e fuori l’area di cantiere;
1. smaltimento dei rifiuti all’interno del dongione comprendenti pedane in legno, vecchi plastici, un paio di mobili, un paio di sedie ed altri rifiuti vari; saranno da rimuovere con attrezzi manuali e/o elettrici tutte le parti di controsoffitto (e rispettivi supporti metallici, comprensivi chiodi e viti) e le lampade fissati alle travi di orditura principale;
2. disfacimento e stoccaggio del manto di copertura in coppi di laterizio facendo cura a non danneggiare nessun elemento in quanto dovranno essere riposizionati; sarà compresa la rimozione di tutti gli sfiati e lattonerie esistenti;
3. rimozione di tubi pluviali, canali di gronda, converse e scossaline;
4. rimozione di alcune file di correntini in legno e di alcune tavelle in prossimità delle infiltrazioni d’acqua e delle zone colpite dal recente principio d’incendio (individuate nella piante dell’elaborato grafico E.05);
5. rimozione delle capriate e travi d’orditura principale e secondaria in legno d’abete staticamente non idonee alla loro funzione (individuate nella piante dell’elaborato grafico E.05);
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6. rifacimento di superfici murarie colpite da umidità e infiltrazioni;
7. valutazione in corso d’opera dell’eventuale presenza di banchina in legno su muratura portante e controllo dello stato di mantenimento, in caso di parti ammalorate o mancanti sarà valutata la fornitura e posa di una nuova banchina;
8. puntellazione delle strutture orizzontali esistenti con puntelli di acciaio e/o legno comprese eventuali banchine;
9. sistemazione delle torrette da camino esistenti rimuovendo parti smosse ed effettuando la pulizia, la stuccatura dei fori, il ripristino degli intonaci e la tinteggiatura con colore identico alle murature perimetrali esterne esistenti;
10. posa di travi di orditura principale (anche di recupero, con trattamento di pulizia e scartavetratura) e capriate in legno d’abete color legno naturale compreso trattamento protettivo con due mani di impregnante e preparazione del piano di appoggio con letto di malta e sistemazione con la stessa del contorno murario, posizionate sempre ad interasse costate e come da stato di fatto;
11. posa di correntini di color legno naturale compreso trattamento protettivo con due mani di impregnante posizionati ad interasse costate e come da stato di fatto;
12. posa di tavelline in laterizio nuove o di recupero di dimensioni 25x12x3 cm fissate con chiodi di acciaio in ragione di 6 per ogni mq su correntini in legno e malta bastarda per sigillatura dei giunti e delle fughe;
13. posa del nuovo pacchetto su tutta la superficie della copertura al di sopra delle tavelle comprendente:
‐ “barriera al vapore” di manto bituminoso (Rif. n. D13.D8);
‐ coibentazione in polistirene accoppiata a guaina elastomerica autoprotetta da scaglie di ardesia (sp. 10 cm) incollata su barriera al vapore resa adesiva per rinvenimento a fiamma ‐ comunque previa approvazione della DL ‐ (Rif. n. D13.D9);
14. ricollocazione del manto di copertura in coppi di laterizio di recupero della precedente copertura compresa l’eventuale fornitura di elementi integrativi vecchi di altra provenienza in buono stato, eseguita con sovrapposizione minima degli elementi di 10 cm e fissaggio con malta cementizia su ogni corso;
15. installazione di canali di gronda, converse e scossaline in rame rispettando altezze e pendenze precedentemente esistenti e nuovi pluviali con raccordo al canale di scarico sottostante (Rif. n. F2.F1);
16. collocazione dell’impianto di illuminazione interno precedentemente esistente;
17. pulitura con idropulitrice a bassa pressione e/o aria compressa della copertura e pavimenti interni per eliminare depositi di guano di volatili e pulvirenti. Sarà compresa l’applicazione su ogni superficie lignea di sostanze anti‐tarlo, anti‐muffa e anti‐fungo per garantire una più duratura conservazione degli elementi.
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NOTE:
‐ si fa presente che dalla relazione specialistica si evince che alcune verifiche non risultano soddisfatte; le due travi di colmo sono infatti poste su una grande luce (circa 8 metri) e presentano una notevole freccia verticale già consolidata negli anni. Si dovrebbe eseguire un intervento di sostituzione e modifica della copertura che comporterebbe peraltro l'esigenza di rimuovere interamente le due porzioni di tetto. Non è stato possibile inserire tale lavoro nell'ambito dell'attuale progetto in relazione alle disponibilità finanziarie;
‐ si rammenta che la tipologia di edificio non permette il rispetto della L.R.
24/2015 in fatto di linee vita permanenti e pertanto l’accesso alle coperture dovrà essere effettuato coi dovuti accorgimenti in fatto di sicurezza previsti dalla normativa di settore.