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PROPOSTA DI RISOLUZIONE

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Academic year: 2022

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RE\1251932IT.docx PE719.445v01-00

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Unita nella diversità

IT

Parlamento europeo

2019-2024

Documento di seduta

B9-0167/2022 16.3.2022

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

sulla necessità di un'azione urgente dell'UE per garantire la sicurezza alimentare alla luce dell'aggressione russa contro l'Ucraina e di un piano d'azione a lungo termine per lo sviluppo dell'autonomia alimentare dell'UE (2022/2593(RSP))

Martin Häusling, Benoît Biteau, Sarah Wiener, Pär Holmgren, Tilly Metz, Francisco Guerreiro

a nome del gruppo Verts/ALE

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B9-0167/2022

Risoluzione del Parlamento europeo sulla necessità di un'azione urgente dell'UE per garantire la sicurezza alimentare alla luce dell'aggressione russa contro l'Ucraina e di un piano d'azione a lungo termine per lo sviluppo dell'autonomia alimentare dell'UE (2022/2593(RSP))

Il Parlamento europeo,

– viste le sue precedenti risoluzioni sulla Russia e l'Ucraina, in particolare quella del 16 dicembre 2021 sulla situazione al confine ucraino e nei territori dell'Ucraina occupati dalla Russia1,

– viste le dichiarazioni sull'Ucraina dei leader del Parlamento europeo del 16 e 24 febbraio 2022,

– vista la dichiarazione resa il 24 febbraio 2022 dall'alto rappresentante a nome dell'UE sull'invasione dell'Ucraina da parte delle forze armate della Federazione russa,

– vista la dichiarazione congiunta del Presidente del Consiglio europeo e della Presidente della Commissione, del 24 febbraio 2022, sull'aggressione militare senza precedenti e non provocata della Russia contro l'Ucraina,

– viste le recenti dichiarazioni del Presidente dell'Ucraina e della Presidente della Commissione sulla situazione in Ucraina,

– vista la dichiarazione del G7 del 24 febbraio 2022,

– viste le conclusioni del Consiglio europeo del 24 febbraio 2022, – visto l'articolo 39 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

– visto il regolamento (UE) 2021/2115 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2 dicembre 2021, recante norme sul sostegno ai piani strategici che gli Stati membri devono redigere nell'ambito della politica agricola comune (piani strategici della PAC) e finanziati dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e dal Fondo europeo

agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga i regolamenti (UE) n. 1305/2013 e (UE) n. 1307/20132,

– visto il regolamento (UE) 2021/2117 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2 dicembre 2021, che modifica i regolamenti (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, (UE) n. 251/2014 concernente la definizione, la

designazione, la presentazione, l'etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati e (UE) n. 228/2013 recante misure

1 Testi approvati, P9_TA(2021)0515.

2 GU L 435 del 6.12.2021, pag. 1.

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specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell'Unione3, – vista la sua risoluzione del 1° marzo 2022 sull'aggressione russa contro l'Ucraina4, – vista la dichiarazione dei capi di Stato o di governo del Consiglio europeo

sull'aggressione militare russa nei confronti dell'Ucraina, del 10 marzo 2022, – vista la dichiarazione resa a seguito della riunione straordinaria dei ministri

dell'Agricoltura del G7 dell'11 marzo 2022 sull'invasione dell'Ucraina da parte delle forze armate della Federazione russa,

– visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che il 24 febbraio 2022 la Federazione russa ha lanciato un'invasione non provocata e ingiustificata dell'Ucraina;

B. considerando che in Ucraina l'approvvigionamento di prodotti alimentari e acqua potabile è peggiorato, soprattutto nelle città sotto assedio e nelle zone gravemente colpite dai bombardamenti russi; che in Ucraina le esigenze umanitarie, in particolare quelle alimentari, stanno aumentando e che l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati prevede che entro luglio 2022 4 milioni di persone lasceranno l'Ucraina, cui si sommeranno 6,7 milioni di sfollati all'interno del paese; che, dopo aver ricevuto una richiesta ufficiale di assistenza da parte del governo dell'Ucraina, il Programma alimentare mondiale (PAM) ha avviato un'operazione di emergenza per fornire assistenza alimentare alle persone in fuga dal conflitto sia in Ucraina che nei paesi vicini; che il 7 marzo 2022 l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) ha varato un piano di risposta rapida per l'Ucraina al fine di ottenere 50 milioni di USD per assistere 240 000 persone vulnerabili che vivono in zone rurali colpite dalla guerra; che, secondo la FAO, è stato fornito solo il 9 % (4,6 milioni di USD) dei finanziamenti richiesti, il che implica un deficit di finanziamento pari a 45,4 milioni di USD (91 %);

C. considerando che la produzione agricola dell'Ucraina sarà gravemente compromessa dall'invasione russa; che la guerra ha già creato notevoli problemi per le catene logistiche e la filiera alimentare in Ucraina; che le dieci regioni in cui sono in corso interventi militari rappresentano il 54 % delle superfici di seminativi di girasole, il 42 % delle superfici di seminativi di granturco e il 52 % delle superfici di seminativi di frumento; che, nelle prossime settimane, gli agricoltori ucraini dovrebbero iniziare a piantare le colture e che l'intervento militare sta mettendo a rischio la raccolta del frumento; che gli agricoltori ucraini faticano inoltre a reperire le sementi, in particolare di granturco e girasole, il che mette ulteriormente in pericolo i raccolti futuri; che la carenza di carburante impedisce agli agricoltori di utilizzare i propri mezzi per piantare le colture; che i ritardi nella semina possono avere effetti negativi rilevanti sulla resa;

D. considerando che l'Ucraina produce grandi quantità di frumento, granturco, semi di girasole e olio di girasole sia per l'alimentazione umana che per l'alimentazione animale

3 GU L 435 del 6.12.2021, pag. 262.

4 Testi approvati, P9_TA(2022)0052.

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e che tale produzione rappresenta, a livello mondiale, il 15 % del mercato del granturco, il 15 % del mercato dell'orzo, il 10 % del mercato del frumento e il 50 % del mercato dell'olio di girasole;

E. considerando che, prima della guerra, il mercato alimentare mondiale era già stato fortemente perturbato dalla pandemia di COVID-19, dalla crisi energetica e dalle avversità climatiche e che l'indice dei prezzi alimentari della FAO aveva raggiunto il livello più elevato dal 2011 già prima dell'invasione; che, attualmente, si stima che le scorte mondiali di frumento siano comprese tra i 277,9 e i 291,1 milioni di tonnellate e quelle di granturco tra i 280,9 e i 302,2 milioni di tonnellate (secondo le stime del dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti, del consiglio internazionale dei cereali e del sistema di informazione sui mercati agricoli della FAO) e che le scorte di cereali dell'UE ammontano a circa 30 milioni di tonnellate (di cui 9,58 milioni di tonnellate di frumento); che la riduzione o la perdita delle esportazioni dall'Ucraina interesserà i paesi che dipendono fortemente dalla sua produzione, i paesi che già si trovano in condizioni di insicurezza alimentare o i paesi vulnerabili agli shock sul versante dell'approvvigionamento e agli aumenti dei prezzi, quali l'Egitto, il Libano, lo Yemen, l'Etiopia, l'Afghanistan e la Siria; che il 90 % del frumento egiziano è importato dall'Ucraina e dalla Russia;

F. considerando che le crisi alimentari possono essere causate dalla speculazione sui prodotti alimentari, oltre che dalle pressioni sull'approvvigionamento alimentare dovute alla domanda di biocarburanti; che i grandi paesi produttori ed esportatori possono altresì esercitare pressioni sui paesi importatori che dipendono dalle loro esportazioni di prodotti alimentari;

G. considerando che la Russia è uno dei principali esportatori di fertilizzanti azotati sintetici e dei relativi componenti e che la Bielorussia è un importante esportatore di fertilizzanti a base di carbonato di potassio; che i prezzi dei fertilizzanti azotati dipendono in larga misura dai prezzi del gas naturale, prodotto per il quale la Russia gode di una posizione dominante sul mercato;

H. considerando che la Russia è il maggior esportatore di frumento e rappresenta più del 18 % delle esportazioni a livello mondiale; che la situazione delle esportazioni russe continua a essere incerta, che si osserva una graduale ripresa delle esportazioni dal Mar Nero e che la Russia sta prendendo in considerazione la possibilità di introdurre

determinate restrizioni all'esportazione; che il 9 marzo 2022 il governo ucraino ha vietato l'esportazione di prodotti agricoli fondamentali, tra cui segale, orzo, grano saraceno, miglio, zucchero, sale e carne, fino alla fine del 2022;

I. considerando che tra gli obiettivi della politica agricola comune figurano la

stabilizzazione dei mercati dell'UE, la disponibilità di approvvigionamento, lo sviluppo razionale della produzione agricola nell'UE e la garanzia di un tenore di vita equo per la comunità agricola dell'UE, nonché di prezzi ragionevoli per i consumatori dell'UE;

J. considerando che l'UE è il primo partner commerciale dell'Ucraina e nel 2019 ha

rappresentato più del 40 % dei suoi scambi commerciali; che l'Ucraina rappresenta circa l'1,1 % del totale degli scambi commerciali dell'UE ed è il 18° partner commerciale dell'Unione; che dall'Ucraina l'UE importa principalmente materie prime, tra cui

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prodotti agricoli, prodotti chimici e macchinari;

K. considerando che, secondo le previsioni della Commissione, l'UE dovrebbe rimanere un esportatore netto di cereali; che quest'anno è previsto un buon raccolto, sebbene in alcune parti dell'UE siano evidenti i primi segni di siccità primaverile;

L. considerando che circa due terzi della produzione cerealicola5 dell'UE e il 70 % della produzione di semi oleosi sono destinati all'alimentazione animale;

M. considerando che circa il 3 % della produzione cerealicola6 dell'UE e quasi il 40 % dei semi oleosi presenti sul mercato dell'UE sono destinati a biocarburanti ottenuti da colture; che la percentuale di colture agricole destinate a biocarburanti ottenuti da colture è più elevata in alcuni Stati membri, raggiungendo quasi il 18 % della

produzione tedesca; che nel 2021 l'UE ha prodotto 4 950 milioni di litri di bioetanolo (prodotto da colture) e 12 330 milioni di litri di biodiesel (prodotto a partire da olio vegetale), pari a 11 milioni di tonnellate di cereali e 8,6 milioni di tonnellate di olio vegetale che potrebbero essere reindirizzati verso il consumo umano e animale;

N. considerando che i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati nell'UE e a livello globale; che, secondo le Nazioni Unite, i prezzi alimentari mondiali hanno raggiunto un livello record nel febbraio 2022 e sono aumentati di oltre il 24 % in un anno;

O. considerando che in alcuni settori gli agricoltori si trovano ad affrontare sfide gravi e persistenti nel coprire i costi di produzione da anni, in particolare nel settore lattiero- caseario; che l'inflazione concernente i fattori di produzione e i costi di produzione degli agricoltori ha riguardato, in particolare, l'energia, i concimi e i mangimi; che un fattore significativo di tali aumenti di prezzo è l'attuale eccessiva dipendenza dall'importazione di gas, anche dalla Russia, per sintetizzare i concimi a base di azoto in un processo ad alta intensità energetica responsabile del 2 % delle emissioni di gas a effetto serra; che tali aumenti dei costi di produzione potrebbero comportare enormi difficoltà

economiche per alcuni produttori, in particolare per gli allevatori che dipendono dai mangimi importati;

P. considerando che l'aumento dei costi di produzione può comportare un aumento dei costi per i consumatori, gravando significativamente sulle famiglie a basso reddito con l'aumento della spesa alimentare, in particolare in combinazione con l'aumento dei prezzi dell'energia;

Q. considerando che alcuni Stati membri e paesi terzi hanno attuato controlli sulle esportazioni di prodotti agricoli, in particolare riguardo ai cereali e agli oli da cucina;

R. considerando che le sanzioni nei confronti della Russia e della Bielorussia incideranno sull'approvvigionamento dei fattori di produzione agricoli come i concimi; che la Federazione russa ha sospeso le esportazioni di nitrato di ammonio il 2 febbraio 2022 e

5 Pagina web della Commissione intitolata "Cereali, semi oleosi, colture proteiche e riso", consultata il 17 marzo 2022.

6 Pagina web della Commissione intitolata "Cereali, semi oleosi, colture proteiche e riso", consultata il 17 marzo 2022.

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almeno fino ad aprile 2022; che le principali compagnie di navigazione hanno sospeso le operazioni di trasporto marittimo da e verso la Russia; che ogni tonnellata di concimi o materie prime importata dalla Russia finanzia la macchina da guerra russa;

S. considerando che il Green Deal europeo e la strategia "Dal produttore al consumatore"

adottano approcci olistici non solo per prevenire una crisi climatica e della biodiversità in Europa, ma anche per garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e la salute pubblica e garantire l'accessibilità economica degli alimenti, generando nel contempo rendimenti economici più equi per gli agricoltori nella catena di

approvvigionamento e del valore e rafforzando la posizione dei produttori primari attraverso il miglioramento della sostenibilità, affrontando la crisi climatica, la salute del suolo e il collasso dell'ecosistema esistenziale e aumentando l'autonomia degli agricoltori e delle catene di approvvigionamento;

T. considerando che la strategia "Dal produttore al consumatore" ha delineato diverse importanti iniziative, tra cui un piano di emergenza dell'UE per garantire

l'approvvigionamento alimentare e la sicurezza alimentare in tempi di crisi nell'ambito del quadro legislativo, al fine di accelerare ulteriormente la transizione verso un sistema alimentare sostenibile entro la fine del 2023;

U. considerando che la strategia "Dal produttore al consumatore" mira a ridurre l'uso dei fattori di produzione agricoli e, in particolare, a ridurre l'uso complessivo dei pesticidi chimici del 50 %, dei pesticidi più pericolosi del 50 % e dei concimi di almeno il 20 % entro il 2030;

V. considerando che le aree di interesse ecologico e il loro mantenimento nella politica agricola comune a partire dal 2022 sono intesi a promuovere la biodiversità e quindi le funzioni agroecosistemiche quali l'impollinazione, la predazione dei parassiti

ecosistemici, la protezione del suolo e i cicli dei nutrienti, dell'acqua e del carbonio, rafforzando e rendendo in tal modo l'intero agroecosistema più resiliente e produttivo;

osserva che l'assenza di aratura o l'uso di pesticidi è fondamentale per la fornitura di tali servizi, che aumentano le rese a lungo termine; che i dati del 2019 relativi alle aree di interesse ecologico mostrano che quasi il 3 % delle superfici agricole utilizzate come seminativi non erano produttive, il 2,6 % erano terreni lasciati a riposo, mentre quasi l'11 % dei terreni delle aree di interesse ecologico è già utilizzato in modo produttivo, ad esempio per le colture leguminose;

W. considerando che lo status quo secondo la relazione del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) e della piattaforma intergovernativa di

politica scientifica per la biodiversità e i servizi ecosistemici, pubblicata lo stesso giorno dell'invasione, mostra una chiara tendenza alla diminuzione della produttività a causa della semplificazione ecologica e del crollo degli agroecosistemi7, il che è collegato all'eccessiva dipendenza da fattori di produzione artificiali e ai danni collaterali, come ad esempio l'erosione del suolo, la perdita dello strato superficiale, il declino degli impollinatori che incide sulle rese, la perdita di specie benefiche alla base della

7 Hallmann, C.A. et al., "More than 75 percent decline over 27 years in total flying insect biomass in protected areas" (Diminuzione di oltre il 75 % della biomassa di insetti volanti totale nelle aree protette in 27 anni), PLoS ONE, Vol. 12, No 10, PLOS, San Francisco, 2017.

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produttività, la mancanza di resilienza agli attacchi di parassiti, la siccità e le

inondazioni, gli impatti che riducono le rese ittiche e la produzione dell'acquacoltura e la ridistribuzione degli stock ittici marini, come indicato anche nella relazione speciale dell'IPCC in materia di oceani e criosfera nell'era dei cambiamenti climatici pubblicata nel 2019;

X. considerando che gli attacchi agli obiettivi del Green Deal europeo e alla transizione verso la sostenibilità si basano sul presupposto che vi sarà un ritardo nella produttività mentre la biodiversità funzionale si consolida o che le tecniche agronomiche che

utilizzano processi naturali sostituiscono le funzioni precedentemente svolte da fattori di produzione sintetici; che un elevato numero di studi scientifici indipendenti e sottoposti a valutazione inter pares dimostra che la produttività non diminuisce in quasi due terzi dei casi, che le perdite sono limitate a un breve periodo transitorio e che in alcuni casi vi è persino un aumento della produttività8;

Y. considerando che l'accresciuta biodiversità e i servizi associati forniti dalla biodiversità funzionale e dalle specie benefiche - impollinazione, predatori di parassiti, maggiore resilienza degli agroecosistemi all'erosione, alla siccità e alle inondazioni, formazione del suolo e assorbimento del carbonio - sono altresì necessari per rafforzare e garantire il mantenimento della produzione alimentare, aumentando nel contempo la redditività per gli agricoltori9;

Z. considerando che il margine di manovra per produrre più cereali in Europa è limitato in quanto le superfici messe a riposo e attualmente disponibili non superano i 6 milioni di ettari, su 100 milioni di ettari di seminativi, mentre le rese potenziali sono basse, in quanto le superfici messe a riposo si trovano su terreni marginali;

AA. considerando che il sostegno all'alimentazione su larga scala degli animali con alimenti o seminativi che potrebbero altrimenti essere destinati al consumo umano costituisce un uso inefficiente delle calorie e comporta che l'UE sia un importatore netto di calorie10; che una chiara riduzione del consumo di prodotti di origine animale e una transizione verso un'agricoltura autosufficiente di bestiame nutrito su prati e leguminose dell'UE consentirebbero di spostare l'UE da importatore netto a esportatore netto di calorie e di ridurre la sua impronta di carbonio, contribuendo a ripristinare la biodiversità, a conservare il carbonio negli agroecosistemi dell'UE e a ridurre la dipendenza dell'UE dal gas naturale e dai combustibili fossili per la produzione di concimi;

AB. considerando che la risoluzione di Roma del 1996 sulla Via Campesina ha definito per

8 Tamburini, G. et al., "Agricultural diversification promotes multiple ecosystem services without compromising yield" (La diversificazione agricola promuove molteplici servizi ecosistemici senza compromettere la resa), Science Advances, Vol. 6, No 45, American Association for the Advancement of Science, Washington, DC, 2020.

9 van der Ploeg, J. D. et al., "The economic potential of agroecology: empirical evidence from Europe" (Il potenziale economico dell'agroecologia: dati empirici dell'Europa), Journal of Rural Studies, Vol. 71, Elsevier, Amsterdam, 2019, pagg. 46-61.

10 Sciavo, M et al., An agroecological Europe by 2050: What impact on land use, trade and global food security?

(Un'Europa agroecologica entro il 2050 - Quale impatto sull'uso del suolo, sul commercio e sulla sicurezza alimentare globale?), IDDRI, Parigi, 2021.

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la prima volta la sovranità alimentare come il diritto dei popoli e dei paesi di definire le proprie politiche agricole e alimentari; che tale concetto mira a consentire a ciascun paese di nutrire la propria popolazione e di essere indipendente; che l'intenzione della strategia "Dal produttore al consumatore" di ridurre la dipendenza degli agricoltori dalla produzione esterna è in linea con tale definizione;

AC. considerando che l'accordo di Marrakech del 1994 e in particolare l'accordo

sull'agricoltura dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) hanno contribuito alla specializzazione delle regioni agricole; che tale specializzazione ha condotto a regioni con elevati livelli di esportazioni e ad altre che dipendono quasi interamente dalle importazioni; che tale situazione non è resiliente alle crisi, come le guerre, ed è uno dei fattori che contribuiscono all'attuale instabilità alimentare globale;

A. EMERGENZE UMANITARIE

1. chiede che la Federazione russa ponga immediatamente fine a tutte le attività militari in Ucraina, ritiri incondizionatamente tutte le forze militari e paramilitari e le attrezzature militari da tutto il territorio dell'Ucraina riconosciuto a livello internazionale e rispetti pienamente l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale;

2. osserva che garantire le catene di approvvigionamento alimentari e salvaguardare la produzione di alimenti nutrienti a livello domestico sarà essenziale per scongiurare una crisi alimentare;

3. chiede una risposta immediata e coordinata e l'attivazione del meccanismo unionale di protezione civile per massimizzare il sostegno all'Ucraina, in particolare in termini di assistenza umanitaria e aiuto alimentare, anche attraverso la predisposizione di corridoi umanitari dell'UE sicuri e la fornitura di cibo e alloggio alle persone in fuga dal paese;

evidenzia che, benché l'assistenza umanitaria di tipo finanziario fornita dall'UE sia finora stimata a circa 500 milioni di EUR, è necessario un sostegno aggiuntivo;

sottolinea, in particolare, che l'UE dovrebbe fornire assistenza umanitaria al popolo ucraino, onde garantire la sicurezza alimentare a breve termine in Ucraina, nonché a tutti i rifugiati presenti nell'UE attraverso programmi quali l'azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa e l'assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d'Europa, oltre a contribuire al piano di risposta rapida per l'Ucraina della FAO, aumentando la sua assistenza finanziaria; evidenzia che è necessario trovare finanziamenti aggiuntivi, dal momento che i fondi della politica di coesione svolgono un ruolo centrale nel garantire lo sviluppo armonizzato degli Stati membri dell'UE; invita l'UE a coordinarsi con le agenzie delle Nazioni Unite e tutti i partner sul campo per fornire con urgenza assistenza alimentare e di sussistenza alle persone colpite dalla guerra in Ucraina;

4. invita la Commissione e gli Stati membri ad accrescere i loro contributi al PAM attingendo alla riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza prevista dal quadro

finanziario pluriennale; rileva che la Commissione e gli Stati membri contribuiscono al PAM rispettivamente con 465 milioni di EUR e 1,47 miliardi di EUR all'anno; constata inoltre che la riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza ammonta a 1,2 miliardi di EUR, di cui il 35 % (420 milioni di EUR) può essere utilizzato per paesi terzi; sottolinea che l'importo disponibile a titolo della riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza

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potrebbe non essere sufficiente e che potrebbe risultare necessaria un'ulteriore flessibilità di bilancio;

5. incita la Commissione e gli Stati membri a valutare urgentemente, in coordinamento con i loro partner internazionali e gli istituti internazionali pertinenti, tutti gli strumenti disponibili per evitare inadempimenti nella bilancia dei pagamenti dei paesi importatori, inclusi i finanziamenti diretti e la ristrutturazione del loro debito; sottolinea l'importanza di conferire priorità ai finanziamenti basati sulle sovvenzioni rendendoli l'opzione standard, in particolare per i paesi meno sviluppati, e di non favorire la combinazione di meccanismi di garanzia o prestiti rispetto alle sovvenzioni, in quanto ciò potrebbe aumentare l'onere del debito;

B. GARANTIRE LA SICUREZZA ALIMENTARE A BREVE TERMINE NELL'UE 6. sottolinea che il conflitto in corso in Ucraina sta mettendo in luce le vulnerabilità del

sistema alimentare globale; esorta pertanto l'UE a salvaguardare i diritti dei paesi in via di sviluppo alla sovranità alimentare quale mezzo per conseguire la sicurezza

nutrizionale, la riduzione della povertà, catene di approvvigionamento globali e mercati locali e regionali inclusivi, sostenibili ed equi, prestando particolare attenzione

all'agricoltura familiare, allo scopo di garantire l'approvvigionamento di prodotti alimentari accessibili ed economici;

7. invita la Commissione e il Consiglio a mantenere la clausola di salvaguardia generale introdotta in occasione della pandemia di COVID-19, che sospende le norme di bilancio degli Stati membri in caso di emergenza;

8. chiede che il meccanismo europeo di preparazione e risposta alle crisi della sicurezza dell'approvvigionamento alimentare, creato in seguito alla pandemia di COVID-19, si riunisca nuovamente il prima possibile al fine di discutere delle conseguenze della guerra sulla sicurezza alimentare nell'UE e non solo; osserva che tale organo si sarebbe inizialmente dovuto riunire alla fine di marzo del 2022, troppo tardi perché le sue deliberazioni potessero essere pienamente efficaci;

9. pone in rilievo l'importanza delle scorte alimentari, sia nell'UE che nei paesi terzi, nel garantire l'accesso al cibo nei momenti di instabilità; invita la Commissione a effettuare una valutazione completa di tutte le fonti e le scorte alimentari, sia pubbliche che private, che sono disponibili a livello dell'UE, a valutare gli strumenti per mobilitarle e distribuirle e ad attenuare efficacemente i problemi di disponibilità, accessibilità e accessibilità economica, segnatamente nei paesi terzi; sottolinea che è altresì necessario valutare l'entità delle scorte commerciali private;

10. si rivolge alla Commissione e agli Stati membri affinché propongano tempestivamente un incontro del comitato della FAO per la sicurezza alimentare mondiale, che dovrebbe essere il forum di coordinamento privilegiato in materia, dal momento che garantisce la rappresentanza inclusiva di tutti i paesi; invita la Commissione e gli Stati membri a partecipare a tale forum per assicurare il coordinamento internazionale, in particolare per quanto riguarda le scorte, i biocarburanti e l'assistenza finanziaria ai paesi

importatori;

11. chiede all'Unione europea di convocare una riunione d'urgenza del Consiglio generale

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dell'OMC, in modo che possa adottare misure volte a regolamentare i mercati dei prodotti agricoli di base, così da ridurre il più possibile la speculazione operata dagli Stati o dalle società private e da facilitare l'accesso dei paesi dipendenti ai generi alimentari di base necessari per la loro popolazione; sottolinea che le attuali norme dell'OMC sull'agricoltura non consentono ai paesi di attuare politiche di sovranità alimentare e cooperazione regionale e invita la Commissione a promuovere le necessarie modifiche;

12. riconosce che la speculazione sui mercati, le manipolazioni e il commercio di prodotti alimentari possono gonfiare artificialmente i prezzi all'ingrosso e condurre alla volatilità del mercato; chiede, a tale riguardo, un divieto immediato e temporaneo di pratiche speculative come le vendite allo scoperto, il debito sovrano e il credit default swap, le stock option di tipo "future" e la negoziazione ad alta frequenza di prodotti alimentari, che possono dare luogo a manipolazione di mercato, prezzi predatori e speculazione economica; invita la Commissione e l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati a collaborare con i regolatori nazionali per presentare una proposta urgente che vieti temporaneamente le vendite allo scoperto e tuteli i prodotti alimentari sui mercati finanziari, anche attraverso una revisione del regime dei limiti di posizione dell'UE, attualmente molto permissivo, nonché a tenere conto della volatilità nella fissazione di tali limiti di posizione; evidenzia che occorrono statistiche trasparenti sulla produzione agricola, da parte degli attori sia pubblici che privati, in particolare in considerazione dell'estrema concentrazione nel mercato dei cereali;

13. chiede l'istituzione di un'assistenza finanziaria di emergenza per garantire l'accesso al cibo alle famiglie che vivono in condizioni di povertà nell'UE, ad esempio attraverso un incremento dei finanziamenti previsti per il Fondo di aiuti europei agli indigenti;

14. invita la Commissione ad attivare l'articolo 219 del regolamento (UE) 1308/201311 relativo all'uso della riserva di crisi al fine di stabilizzare la produzione nell'UE, previo rispetto dei criteri di sostenibilità;

15. chiede che sia fornito un aiuto finanziario tempestivo e adeguato agli agricoltori colpiti dalla crisi, ma insiste sul fatto che qualsiasi sostegno deve essere subordinato al rispetto dei criteri di sostenibilità, in modo da non aggravare la crisi del clima e della

biodiversità o pregiudicare la base ecologica e le risorse naturali necessarie per la sicurezza alimentare a lungo termine e la produzione alimentare continua; prende atto, in tale contesto, del ruolo delle aree di interesse ecologico nell'accrescere la biodiversità funzionale e la resa delle superfici coltivate circostanti, determinando un aumento che può raggiungere il 36 %; mette in guardia con forza contro l'uso di pesticidi nelle aree di interesse ecologico, dal momento che uccidendo i predatori dei parassiti e gli

impollinatori attratti dalle fasce tampone si perderebbero gli incrementi di produttività accumulati, come pure contro l'aratura, che provoca la perdita del carbonio accumulato;

sottolinea in particolare che nessuna delle misure adottate durante la crisi ucraina dovrebbe comportare un incremento dell'uso di pesticidi e fertilizzanti sintetici, né

11 Regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671.

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dovrebbe giustificare l'autorizzazione di emergenza di pesticidi dimostratisi nocivi per la salute umana o degli ecosistemi; evidenzia che le misure di emergenza dovrebbero essere rigorosamente limitate nel tempo;

16. invita la Commissione e gli Stati membri a mantenere il mercato unico dell'UE aperto e ad evitare ulteriori perturbazioni del mercato, in particolare evitando restrizioni alle esportazioni;

17. sottolinea che è necessario sfruttare appieno i programmi scolastici al fine di garantire che i bambini indigenti abbiano accesso al cibo; evidenzia inoltre l'utilità dei programmi di appalto pubblico nel promuovere l'assistenza pubblica per l'acquisto presso i piccoli produttori e i produttori locali in fase di approvvigionamento di alimenti nutrienti destinati alla distribuzione, al fine di contrastare l'insicurezza alimentare;

18. pone in rilievo che nell'UE vengono sprecati ogni anno 88 milioni di tonnellate di prodotti alimentari, con costi associati per un valore stimato di 143 miliardi di EUR;

sottolinea che la lotta agli sprechi alimentari avrebbe un immediato effetto positivo sulla sicurezza alimentare; ribadisce il suo invito ad adottare le misure necessarie per

conseguire l'obiettivo della riduzione degli sprechi alimentari nell'UE del 30 % entro il 2025 e del 50 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 2014; evidenzia che occorre evitare la perdita alimentare durante lo stoccaggio, facilitare la donazione di alimenti attraverso l'attuazione coerente di una legge in materia di responsabilità e incoraggiare il recupero degli sprechi alimentari; invita in particolare i supermercati ad affrontare con urgenza la questione degli sprechi alimentari evitabili ricorrendo ad alternative quali l'introduzione di promozioni per l'acquisto a prezzo ridotto e la collaborazione con progetti comunitari locali, come i banchi alimentari, per alleviare la povertà e l'insicurezza alimentari a livello locale; invita gli Stati membri a considerare la possibilità di regolamentare altre pratiche commerciali sleali che creano sprechi alimentari, in aggiunta a quelle già coperte dalla direttiva in materia di pratiche commerciali sleali12; chiede che le prossime iniziative sulle norme di commercializzazione diano priorità alla riduzione degli sprechi alimentari; sottolinea che la sovrapproduzione costante rischia altresì di creare sprechi alimentari; chiede un migliore monitoraggio degli sprechi alimentari in tutta l'UE, in particolare di quelli generati a livello agricolo; invita tutti gli Stati membri a istituire e attuare programmi di prevenzione degli sprechi alimentari che integrino pienamente i principi dell'economia circolare e includano la promozione di filiere alimentari corte, che riducono il rischio di generare sprechi alimentari;

C. GARANTIRE LA SICUREZZA ALIMENTARE NELL'UE A MEDIO E LUNGO TERMINE

19. invita la Commissione e gli Stati membri a istituire rapidamente misure di sospensione temporanea per la produzione e la combinazione di biocarburanti, bioliquidi e

combustibili da biomassa prodotti da colture, in modo da garantire forniture alimentari aggiuntive, stabilizzare i mercati globali dei prodotti alimentari ed eliminare

gradualmente i biocarburanti prodotti da colture, tranne i biocarburanti avanzati, entro il

12 Direttiva (UE) 2019/633 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare (GU L 111 del 25.4.2019, pag. 59).

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2030; invita la Commissione ad avviare azioni congiunte con gli Stati Uniti e il Canada in modo da assicurare che sia data priorità al cibo rispetto ai biocarburanti prodotti da colture;

20. chiede la promozione e la semplificazione dell'accesso alle misure in materia di efficienza energetica al fine di ridurre l'onere finanziario che grava sugli agricoltori in termini di input energetici diretti, osservando nel contempo che nella maggior parte dei sistemi di allevamento i mangimi animali rappresentano la principale fonte di consumo energetico;

21. chiede che il cibo destinato al consumo umano sia reso prioritario rispetto ai mangimi per una popolazione di animali da allevamento dell'UE che supera il fabbisogno alimentare dell'Unione; invita in particolare la Commissione e gli Stati membri ad attuare finalmente un piano ambizioso in materia di proteine, incentrato soprattutto sulle colture di leguminose, che possono fornire mangime autoprodotto e sostituire o ridurre l'uso di fertilizzanti con la fissazione dell'azoto, e a ridurre la pressione sui costi dei mangimi animali e sui costi di produzione, orientandosi verso l'allevamento al pascolo per i ruminanti; segnala che le piante e gli animali geneticamente modificati sono oggetto di brevetto e dovrebbero pertanto essere evitati, in quanto contribuirebbero ulteriormente alla concentrazione del mercato nella produzione di sementi, piante e animali e all'aumento dei costi di produzione, oltre al fatto che non offrirebbero alcun vantaggio rispetto ai sistemi agroecologici, che apportano benefici evidenti in termini di biodiversità e clima con riguardo alla lotta all'insicurezza alimentare;

22. invita la Commissione a rafforzare ulteriormente l'obiettivo della strategia "Dal

produttore al consumatore" relativo alla riduzione dell'uso dei fertilizzanti e a sostenere, con tutte le politiche appropriate, pratiche che rendano i suoli più fertili attraverso misure di produzione interna che garantiscano l'indipendenza dalle importazioni di fertilizzanti o gas, come la rotazione delle colture, il compostaggio e l'uso dei rifiuti animali entro i limiti della direttiva Nitrati13; evidenzia che, secondo le stime, l'uso dei fertilizzanti rappresenta il 50 % del consumo energetico nel settore dell'agricoltura se si considerano gli usi diretti e indiretti; sottolinea che l'aumento dei prezzi dell'energia ha come effetto l'aumento dei prezzi dei fertilizzanti sintetici, il che significa che i servizi di consulenza per la ricerca di alternative agronomiche possono risultare l'opzione strategica più efficace; evidenzia che è importante che gli agricoltori ricevano assistenza tecnica da servizi di consulenza agricola indipendenti, in modo che possano impiegare le tecniche agroecologiche più adeguate ed efficaci; pone in rilievo la capacità

comprovata dell'agricoltura biologica di produrre alimenti senza ricorrere a fertilizzanti sintetici;

23. mette fortemente in guardia dall'uso cinico della guerra come opportunità per ritornare a uno status quo disfunzionale e intrinsecamente insostenibile, la cui inadeguatezza allo scopo è chiaramente e scientificamente provata, e dal sacrificare la nostra sicurezza alimentare a medio e lungo termine per vantaggi nel breve periodo, come

13 Direttiva 91/676/CEE del Consiglio, del 12 dicembre 1991, relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole, GU L 375 del 31.12.1991, pag. 1.

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l'alimentazione del bestiame e la fermentazione per la produzione di biocarburanti;

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24. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Presidente, al governo e al parlamento dell'Ucraina e al Presidente, al governo e al parlamento della Federazione russa.

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Quest’invettiva viene lanciata da Edmo Fenoglio (Un Fenoglio alla prima guerra mondiale, cit. Gibelli, L’officina della guerra, Bollati Boringhieri, Torino, 1998, p. 188)