Dimensioni e manifestazioni del disagio giovanile-bullismo e
cyberbullismo
Maddalena Duca
Medico specialista in Neuropsichiatria Infantile
Disagio giovanile in adolescenza e pre-adolescenza
Cambiamenti corporei-ormonali.
Risimbolizzazione del sè.
Difficoltà nel riconoscimento delle emozioni.
Cervello maggiormente emotivo rispetto agli
adulti.
Disagio giovanile
Manifestazioni attraverso il proprio corpo e delle azioni del proprio contenuto mentale.
Corpo: DCA (anoressia, bulimia), dismorfofobia
Azione: disturbo di condotta, abuso di alcol, autolesionismo
Ansia e depressione.
Segnali e comportamenti di allarme
Variazione della condotta
Alterazione del rendimento
Interruzione delle attività svolte
Isolamento sociale
ASSENZA DI PROGETTUALITA’
Analizzare la visione di se stesso
Bullismo-definizione
Dall ’ inglese “ Bullying ” e si riferisce a un ’ oppressione psicologica o fisica,
ripetuta e continuata nel tempo,
perpetuata da una persona - o da un gruppo di persone – più potente nei
confronti di un ’ altra persona percepita
come più debole (Aguglia E.)
Il Bullo
«E’ malvagio. Quando uno piange, egli ride.
Provoca tutti i più deboli di lui e quando fa a pugni, s’inferocisce e tira a far male. Non
teme nulla, ride in faccia al maestro, ruba
quando può, nega con una faccia invetriata, è sempre in lite con qualcheduno. Egli odia la scuola, i compagni, il maestro».
«Cuore» di Edmondo de Amicis, 1888
Bullismo
Il bullismo c’è sempre stato, ma veniva considerato all’interno di un processo di crescita e di maturazione.
Ai giorni nostri l’aggressività in adolescenza diventa un importante elemento da
considerare a livello psicosociale. Tale condotta nasconde insoddisfazione,
disagio emotivo, affettivo e relazionale.
Il bullismo può essere considerato una sottocategoria del comportamento aggressivo, con alcune
caratteristiche distintive :
Intenzionalità (il bullo mira deliberatamente la vittima).
Persistenza nel tempo.
Asimmetria di potere (bullo vs vittima).
Bullismo: protagonisti
Bullo: dominante e gregario.
Vittime: subiscono le prepotenze (sottomessa o provocatrice).
Spettatori: le assistono .
Bullo dominante
Aggressività generalizzata verso adulti e coetanei, impulsività e scarsa empatia verso gli altri.
Tendenza a vantarsi, facile irritabilità e scarsa tolleranza per la frustrazione, atteggiamento positivo verso la violenza.
Prepotenza non secondaria a scarsa autostima, ma ragazzi con elevate abilità sociali capaci di istigare gli altri e manipolarli.
Rendimento scolastico vario, con tendenza a ridursi con l’aumentare dell’età e comunque con un atteggiamento negativo verso la scuola.
Difficoltà a decifrare le emozioni (in realtà anche nelle vittime), ricerca di quelle forti, rapporti interpersonali improntati sempre sulla prevaricazione.
Bullo gregario
Maggiormente ansioso, insicuro, poco popolare.
Non da inizio alle prepotenze.
Alla ricerca d’identità e affermazione nel gruppo attraverso il ruolo di aiutante o sostenitore del bullo dominante.
Basso rendimento scolastico.
Vittima sottomessa
Scarsa autostima e opinione negativa di sè.
Bambini ansiosi, insicuri, cauti, sensibili e calmi.
Se attaccati, reagiscono chiudendosi in se stessi.
L'incapacità, l'impossibilità o difficoltà di
reagire di fronte ai soprusi.
Vittima provocatrice
Combinazione di reazioni ansiose e aggressive.
Iperattivi, inquieti e offensivi.
Tendono a controbattere, a prevaricare i compagni più deboli.
Difficoltà a riconoscere specifici segnali
emotivi, in particolare la rabbia.
Spettatori
Sostenitore del bullo: rinforza la sua condotta.
Difensore della vittima: la consola cercando di interrompere le prepotenze.
Maggioranza silenziosa, indifferente: cerca di
rimanere fuori dalla situazione.
Bullismo: fattori di rischio
Relazioni familiari.
Temperamento.
Appartenenza ad un’etnia.
Disturbi di apprendimento, balbuzie, goffagine.
Caratteristiche esterne (obesità, forza fisica).
Bullismo: fattori di protezione
Caratteristiche individuali della persona, quali le abilità cognitive e socio-cognitive,
temperamentali e affettive.
Qualità delle interazioni bambino-ambiente, che possiamo cogliere nella relazione di
attaccamento verso l’adulto ed i pari.
Qualità del contesto sociale amplificato quale si esprime nelle relazioni a scuola e nei
rapporti scuola-famiglia.
Rutter, 1995
Bullismo: fattori di protezione
Modo diretto: diminuendo problemi e difficoltà.
Modo indiretto: diminuendo gli effetti negativi dei fattori di rischio.
Prevengono il disadattamento dovuto ai fattori di rischio.
Promuovono il benessere individuale.
Conseguenze per bulli e vittime
Per i bulli: ripetute bocciature e problematiche di condotta fino a
comportamenti devianti e antisociali.
Per le vittime: sintomi fisici, psicologici, ritiro
sociale e scolastico con compromissione del
rendimento.
Conseguenze per le vittime
A lungo termine: evidenti già in tenera età o latenti fino all’adolescenza o in età adulta
Disturbo dell’umore.
PTSD.
Ansia.
Fobia sociale con problematiche di natura socio-affettiva, relazioni carenti.
Disturbi psicosomatici.
Comportamenti autolesivi.
Ritiro sociale.
Disturbi del comportamento alimentare.
Abbandono scolastico.
Association Between Bullying and Psychosomatic Problems: A Meta-analysis
Gianluca Gini, PhD, Tiziana Pozzoli, MA
Department of Developmental and Socialization Psychology, University of Padua, Padua, Italy
CONTEXT In the last few years, there has been an increasing amount of research showing the concurrent and long-term consequences of bullying and being bullied by peers.
OBJECTIVE We performed a meta-analysis to quantify the association between involve- ment in bullying and psychosomatic complaints in the school-aged population.
RESULTS Three random-effects meta-analyses were performed for the following 3 groups of children aged between 7 and 16 years: victims, bullies, and bully-victims.
Bully-victims, victims, and bullies had a significantly higher risk for psychosomatic problems compared with uninvolved peers.
CONCLUSIONS The association between involvement in bullying and psychosomatic problems was demonstrated. Given that school bullying is a widespread phenomenon in many countries around the world, the present results suggest that bullying be
considered a significant international public health issue.
Pediatrics 2009;123:1059–1065
Cyberbullismo-definizione
“Il cyberbullismo consiste nell’utilizzo
intenzionale, sistematico, pianificato e
competente degli aspetti tecnici e/o delle
dimensioni sociali della rete per procurare un
danno ad uno o più soggetti, che non attuano
efficaci strategie di contrasto” (Fedeli 2011).
Cyberbullismo
Termine che indica atti di bullismo e di molestia effettuati tramite mezzi elettronici come l'e-mail, la messaggistica istantanea, i blog, i telefoni
cellulari, i cercapersone e/o i siti web.
Il prevaricatore suole prendere di mira chi è ritenuto "diverso", solitamente per aspetto estetico, timidezza, orientamento sessuale o politico, abbigliamento ritenuto non convenzionale.
Oggi il 34% del bullismo è online.
Far circolare delle foto spiacevoli o inviare mail contenenti materiale offensivo può costituire un grave danno psicologico.
Cyberbullismo VS Bullismo
Anonimato del molestatore
Difficile reperibilità
Indebolimento delle remore etiche
Assenza di limiti spazio-temporali
In ogni caso, i risultati ottenuti sembrano concordare sul fatto che il cyberbullismo, sebbene meno diffuso del tradizionale bullismo, rappresenti un fenomeno che coinvolge sempre più preadolescenti e adolescenti e sarebbe maggiormente pericoloso
e pervasivo delle condotte in presenza.
Cyberbullismo, epidemiologia
In Inghilterra, più di 1 ragazzo su 4, tra gli 11 e i 19, anni è stato minacciato da un bullo via e-mail o sms.
In Italia, secondo l’Indagine nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza pubblicata nel 2011 un’elevata percentuale di
ragazzi ha trovato in Internet informazioni false sul proprio conto: “raramente” (12,9%), “qualche volta”
(5,6%) o “spesso” (1,5%).
Tipi
Flaming: messaggi online violenti e volgari mirati a suscitare battaglie verbali in un forum.
Molestie: spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno.
Denigrazione: sparlare di qualcuno per danneggiare gratuitamente e con cattiveria la sua reputazione, via e-mail, messaggistica istantanea, gruppi sui principali social network.
Sostituzione di persona (furto d’identità o masquerade): farsi passare per un'altra persona per spedire messaggi o pubblicare testi reprensibili.
Inganno: ottenere la fiducia di qualcuno con l'inganno per poi
pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate via mezzi elettronici.
Esclusione: escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per provocare in essa un sentimento di emarginazione.
Cyber-persecuzione: molestie e denigrazioni ripetute e minacciose mirate a incutere paura.
Doxing (outing) diffusione pubblica via internet di dati personali e sensibili.
Minacce di morte.
Bullismo Cyberbullismo Coinvolti solo gli studenti della
classe e/o dell’istituto.
Possono essere coinvolti ragazzi ed adulti di tutto il mondo.
Solo chi ha un carattere forte, capace di imporre il proprio potere, può diventare un bullo.
Chiunque, anche chi è vittima nella vita reale, può diventare cyberbullo.
I bulli sono studenti, compagni di classe o di istituto, conosciuti dalla vittima.
I cyberbulli possono essere anonimi e sollecitare la
partecipazione di altri «amici»
anonimi, in modo che la persona non sappia con chi sta
interagendo.
Le azioni di bullismo vengono raccontate ad altri studenti della scuola in cui sono avvenute, sono circoscritte ad un determinato
ambiente.
Il materiale utilizzato per azioni di cyberbullismo può essere diffuso in tutto il mondo.
Bullismo Cyberbullismo Le azioni di bullismo avvengono
durante l’orario scolastico o nel tragitto casa-scuola, scuola-casa.
Le comunicazioni aggressive possono avvenire 24 ore su 24.
Le dinamiche scolastiche o del gruppo classe limitano le azioni aggressive.
I cyberbulli hanno ampia libertà nel poter fare online ciò che non potrebbero fare nella vita reale.
Bisogno del bullo di dominare nelle relazioni interpersonali
attraverso il contatto diretto con la vittima.
Percezione di invisibilità da parte del cyberbullo attraverso azioni che si celano dietro la tecnologia.
Reazioni evidenti da parte della vittima e visibili nell’atto
dell’azione di bullismo.
Assenza di reazioni visibili da parte della vittima che non consentono al cyberbullo di vedere gli effetti delle proprie azioni.
Tendenza a sottrarsi da
responsabilità portando su un piano scherzoso le azioni di violenza.
Sdoppiamento della personalità:
le conseguenze delle proprie azioni vengono attribuite al
«profilo utente» creato.
(Fedeli D., Italian Journal of Special Education for Inclusion anno I | n. 2
| 2013)
Bullismo Cyberbullismo
Ripetititività Dell’atto aggressivo compiuto dal bullo.
Della possibilità di umiliazione sperimentata dalla vittima.
Differenza di potere Diverso potere sociale tra bullo e vittima.
Capacità del bullo di
mascherare la propria identità.
Fenomeno di gruppo Gruppo di complici stabile e strutturato.
Formazione spesso spontanea di gang online intorno all’atto aggressivo.
Mancata autodifesa Imputabile alla paura di ritorsioni sociali.
Imputabile alla centralità della rete nella formazione dell’identità individuale.
Presenza di osservatori Limitata dalla prossimità spaziale e temporale.
Praticamente illimitata
Possibilità di fuga In ambiente domestici. Impossibilità di fuga, in virtù
dell’invasività dei mezzi informatici .
Consapevolezza Adeguata consapevolezza del danno inflitto, in base ai feedback mimici e non verbali della vittima.
Ridotta consapevolezza del danno prodotto, a causa dell’assenza di feedback non verbali segnalanti la sofferenza della vittima.
Permanenza Relativa transitorietà degli atti di bullismo: il pugno, l’insulto, ecc
Forte permanenza degli atti di cyber bullismo: l’e-mail offensiva, il sito diffamatorio, ecc.
Facilità Relativo impegno ed
assunzione di rischio nel compiere l’atto di bullismo in presenza.
Elevata facilità nel compiere l’atto di cyber bullismo nascondendosi dietro lo schermo del proprio computer.
Interconnessione Ridotta interconnessione tra ambienti di vita e possibilità di contenere il bullismo.
Forte interconnessione tra ambienti virtuali e rapidità di diffusione del cyberbullismo.
Differenze di genere
Bullismo Cyberbullismo
I maschi tendono a compiere maggiormente atti di bullismo fisico.
Le caratteristiche del bullismo elettronico sembrano adattarsi maggiormente al funzionamento socio-cognitivo delle ragazze: (Hinduja, Patchin, 2009; Kowalski, Limber, 2007):
1)più precoce sviluppo verbale con maggiore efficacia del canale su cui si basa il cyberbullismo;
2)gli atti di prevaricazione online coinvolgono
maggiormente dimensioni sociali piuttosto che fisiche;
3)maggior controllo dei propri comportamenti aggressivi, con sfogo su internet, in virtù dell’anonimato permesso dalla comunicazione online;
4)la possibilità di assumere identità virtuali diverse consentirebbe alle ragazze di compiere atti fortemente aggressivi, senza preoccuparsi dell’immagine di se stesse e delle percezioni altrui.
In realtà quadro maggiormente complesso ed articolato: più forte incidenza della vittimizzazione online nel genere femminile, mentre nel ruolo di cyberbulli si assiste ad un equilibrio tra i due sessi o addirittura ad una prevalenza maschile (Lenhart, 2007; Slonje, Smith, 2008).
Diffusione del fenomeno
Lazzari (Italia, 2015) in una ricerca che ha avuto come soggetti di indagine 1387 studenti delle scuole medie superiori e 545 studenti delle scuole medie inferiori, ha rilevato che:
L’1,3% degli studenti delle superiori e il 3,8% di quelli delle medie hanno dichiarato di essere stati coinvolti direttamente in episodi di cyberbullismo.
Il 42,7% degli studenti delle medie dice di essere stato oggetto almeno qualche volta di insulti o commenti cattivi o poco gentili via Internet.
Il 3,9% degli studenti delle superiori e il 13,8% di quelli delle medie ignorano che cosa significhi il termine cyberbullismo. E’ possibile infatti che i ragazzi intervistati abbiano un differente concetto di cyberbullismo e soprattutto presentino un elevata soglia di tolleranza, per cui molti comportamenti che l’adulto considera forme di aggressività vengono invece derubricate dai giovani cybernauti a semplici scherzi o a limitate esperienze di disagio interpersonale, non attribuendo loro lo status di ‘bullismo’. Questa cosa ci dovrebbe far riflettere sulla necessità di operare nelle scuole con interventi di formazione sul tema.
Filmografia
A history of violence (2005) Basta guardare il cielo (1998) Bowling a Colombine (2002)
Carrie - Lo sguardo di Satana (1976) Elephant (2003)
Mommy (2014)
Filmografia
Evil - Il ribelle (2003)
Fuga dalla scuola media (1996) Game over (2005)
I ragazzi del coro (2004)
I ragazzi della 56^ strada (1982)
Il ragazzo dai capelli verdi (1948)
Bullismo e cyberbullismo: riferimenti
https://www.miur.gov.it/bullismo-e-cyberbullismo
Direttiva Ministeriale n. 16 del 5 febbraio 2007- Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la
prevenzione e la lotta al
bullismo(https://archivio.pubblica.istruzione.it/normativa/2007 /dir16_07.shtml)
Direttiva Ministeriale del 15 marzo 2007- Linee di indirizzo utilizzo telefoni cellulari (
https://archivio.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/
prot30_07.pdf )