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Censimento del verde pubblico nella citta di Messina

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Quad. Bot. Amb. Appl., 2011 (2009): 269-274.

Censimento del verde pubblico nella citta di Messina

ALESSANDRO GIAIMI

Via Enrico Martinez, 12 - 98122 Messina

ABSTRACT. - Public green census of Messina - The results of the census of the ornamental trees and shrubs placed into the city of Messina are reported. In this area 8.843 plants are counted (leaving out hedges), of which 7.596 trees and 1.247 shrubs. Species more representative are Pinus pinea, Robinia pseudoacacia, Tilia platyphyllos and Platanus x acerifolia.

It was estimated that the public gree11 area is about 1 m2/residents.

Key words: census, ornamental plants, public green.

INTRODUZIONE

A distanza di quasi due secoli dalla nascita "ufficiale"dei primi parchi pubblici in Europa, solo da alcuni anni, special- mente nell 'Italia centromeridionale, le amministrazioni locali hanno cominciato a mostrare qualche interesse verso il verde pubblico urbano, pur restando lontani dagli standars di altri paesi e delle stesse citta del nord. 11 censimento delle piante presenti a Messina voluto dalla Provincia regionale, oggetto della presente nota, rientra fra queste lodevoli iniziative.

Com'

e

noto, la funzione del verde pubblico e la sua stes- sa definizione hanno subito, nel tempo, profonde revisioni.

Fino al XVIII secolo, prima dell'avvento della rivoluzione industriale, non esistevano parchi pubblici e nemmeno se ne avvertiva l' esigenza. In una societa a prevalente caratte- re rurale buona parte della popolazione viveva in campagna o a diretto contatto con essa, mentre i centri abitati, anche i piu popolosi, conservavano l'aspetto di grossi paesi. Gli unici parchi, intesi nell 'accezione originale del termine ( da ''parra" o "barra", forma pre-latina che richiamava il recin- to, il luogo confinato ), erano quelli nobiliari.

I parchi pubblici come oggi Ii intendiamo nacquero con una funzione utilitaristica, prima ancora che estetica. A segui- to della rivoluzione industriale, le grandi citta inglesi si ritro- varono in brevissimo tempo ad accogliere migliaia di conta- dini in cerca di lavoro. Le condizioni abitative di Londra, Manchester, Liverpool e Glasgow diventarono terribili sotto il profilo igienico e sanitario: mancavano fogne, gabinetti, acqua per usi civili, aria salubre. La vita media non superava i vent' anni, soprattutto a causa delle epidemie di colera che si susseguivano sempre piu ravvicinate nel tempo.

Per porre rimedio a questo stato di cose si ritenne oppor- tuno dotare le citta di spazi verdi aperti a tutti i cittadini. Le prime iniziative del genere videro la luce a Londra, dove la Corona decise, piu o meno volontariamente, di aprire al pubblico alcune tenute reali di caccia (Hyde Park, Regent's

Park e S. Jame's Park), anche se il primo parco apposita- mente costruito fu quello di Victoria Park, nel 1842, sempre a Londra. Da allora i parchi urbani si sono diffusi un po' ovunque, prima in Europa e quindi nel resto del mondo, evolvendosi secondo le mutevoli necessita, i gusti e le conoscenze scientifiche acquisite.

Secondo l'accezione corrente, per "verde urbano" s'in- tende il «luogo specificatamente destinato ad accogliere ed organizzare le attivita de/ tempo libero dei cittadini inurba- ti, nel quale convergono le attrezzature della cultura, dello sport, della ricreazione, dello svago e quant 'a/tro non rica- de nella sfera de/ lavoro o in quella della vita privata spesa nell'ambito delle mura domestiche» (MIGLIORINI, 1992).

Sotto l' aspetto dell' analisi statistica, invece, per "verde urbano" si intende «ii patrimonio di aree verdi gestito (direttamente od indirettamente) da enti pubblici (comune, provincia, regione, stato) esistente sul territorio comunale»

(ISTAT, 2007). Secondo tale definizione, quindi, dal 2000 vengono considerate come "verde urbano" anche quelle aree a gestione pubblica non comunale, come parchi, riser- ve, aree SIC e ZPS, che ricadono entro i confini comunali, anche fuori dal centro abitato.

Le aree verdi cittadine assolvono molte piu funzioni rispetto a quelle sopra enunciate, sia pure legate ciascuna a una tipologia ottimale di verde, in relazione alla composi- zione, alla massa, alla superficie occupata, alla distribuzio- ne strategica all'interno della citta. Esse, infatti, svolgono un ruolo fondamentale non solo come elemento ornamenta- le, come purtroppo viene ancora generalmente concepito, ma anche come barriera frangivento, visiva o antirumore;

come mezzo efficace per ridurre gli eccessi di temperatura e aumentare l'umidita dell'aria; abbattere le polveri in sospensione e assorbire gli agenti inquinanti; proteggere dall' azione delle acque battenti e dall' erosione eolica. Col tempo, alle funzioni gia riconosciute, altre se ne vanno aggiungendo man mano che si affinano i mezzi e le tecni-

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che d'indagine. Recenti ricerche, ad esempio, hanno evi- denziato un piu alto livello di stress e di disturbi psichici tra coloro che risiedono in luoghi privi o carenti di aree verdi, ed episodi di vandalismo piu numerosi.

A fronte di tali e tanti vantaggi, il verde cittadino conti- nua a occupare gli ultimi posti nella scala dei valori e degli interessi perseguiti dagli enti preposti, come bene dimostra lo stato in cui versa sotto l'aspetto qualitativo e quantitativo.

11 decreto ministeriale n. 1444 del 2 aprile 1968 fissa in 9 m2 ad abitante la superficie minima da riservare a "spazi pub- blici attrezzati per il gioco e lo sport", con esclusione delle alberature stradali, e in 15 m2 nel caso di parchi pubblici urbani e territoriali.

Di fatto, sono poche le citta italiane che raggiungono que- sto standard minimo urbanistico, specie se vengono escluse dal conteggio le alberate stradali e le aree non realmente

"attrezzate", quali i boschi comunali periurbani. Per di piu, salvo lodevoli eccezioni, le aree a verde vengono relegate alle zone cosiddette "di risulta'', quasi mai adatte allo scopo, sia per dislocazione, sia per caratteristiche agronomiche. La sproporzione diventa addirittura abissale quando si volge lo sguardo alle nazioni europee fuori confine, dove lo standard di verde pubblico parte dai 20-25 m2/abitante per superare i 100 m2 a Stoccolma, Helsinki e Goteborg.

DELIMITAZIONE DELL' AREA DI STUDIO

L'indagine sul verde pubblico urbano di Messina ha riguardato la parte storica della citta, avente come confini il torrente Gazzi a sud, il torrente Annunziata a nord, la cir- convallazione a monte, la linea di costa a valle: esattamente quella delimitata dal piano regolatore Borzi del 1911, secon- do cui venne ricostruita la citta completamente rasa al suolo dal catastrofico terremoto del 1908. Quel terribile evento ha finito per condizionare non solo la struttura urbanistica e architettonica della risorgente citta dello Stretto, che ancora e facile leggere ( edifici "nani", concepiti come "isolati", uno separato dall'altro da un reticolato di strade larghe, ret- tilinee e parallele ), ma anche aspetti apparentemente secon- dari, come la quantita e la disposizione del verde urbano, sia pubblico che privato. Molte aree a verde preesistenti al ter- remoto furono purtroppo sacrificate, in tutto o in parte, die- tro l'imperativo e l'urgenza di assicurare una rapida e digni- tosa sistemazione ai tanti messinesi rimasti senza tetto.

Come si puo desumere da vecchie stampe, fotografie e testi- monianze, molti spazi pubblici erano occupati prima del sisma da giardini ben sistemati, ampi e luminosi, mentre sullo Stretto si affacciavano eleganti ville patrizie, ricche di piante rare e di viali colorati, curate nei minimi dettagli, come ancora traspare da quel che resta all'intemo delle ville Pace, Gamer, Rodrigues, anch' esse ormai in stato di semiabbandono. Tra le vittime piu illustri in questo campo figurano anche il glorioso Orto botanico di Pietro Castelli e, poi, quello di Antonino Borzi, quest'ultimo passato dai quasi 4 ettari originari all' ettaro scarso di oggi.

In atto, all'intemo dell'area oggetto di indagine, le prin- cipali aree verdi aperte al pubblico, oltre ad alcune piazze, sono concentrate nelle seguenti sei ville, descritte in ordine di superficie: 1) Villa Dante, ubicata verso il confine meri- dionale dell' area indagata, prospiciente al cimitero monu- mentale di Messina, e la piu grande in assoluto, potendo vantare una superficie di 48.000 m2., in parte ceduti alla 270

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Fig. 1- La citta di Messina, con la delimitazione dell'area di studio.

linea tramviaria di rec::ente costruzione e alla sistemazione delle sue pertinenze; 2) Villa Mazzini, nata nel 1832 col nome di Villa Flora, seconda per estensione con i suoi 13.343 m2., e la villa storica di Messina, trovandosi al Cen- tro dei piu importanti uffici pubblici della citta: Prefettura, Provincia, Comune, Universita, Poste, Enel, ecc .. 3) Posta al limite settentrionale dell'area censita, estesa 11.250 m2.,

Villa Sabine sorta negli anni '60 del secolo scorso a segui- to della riqualificazione di un sito, utilizzato in precedenza peril deposito a mare dell'enorme quantita di materiale trat- to dalla costruzione della circonvallazione; 4) la Villa Castronovo, estesa 3.600 m2. circa, sita a modi quinta all'e- stremita nord della Via Garibaldi, e il risultato della messa a dimora di piantine curata dell 'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Messina, in occasione della "Festa degli Alberi" celebrata circa quarant' anni fa, per cui si presenta come una pineta in ambito urbano; 5) Villa Quasimodo, estesa circa 3.300 mq., prossima alla stazione ferroviaria; 6) Villa S. Elena, ampia appena 850 metri quadrati.

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METODOLOGIA

Accogliendo gli orientamenti vigenti all' epoca <lei rilie- vi,

e

stato considerato verde pubblico quello direttamente fruibile dal cittadino (ville comunali, aiuole, alberate strada- li), con esclusione delle aree accessibili solo a una parte della collettivita (pertinenze scolastiche, sanitarie, residen- ziali; ville e giardini privati). Sono state altresi escluse le aree di risulta recenti, invase da vegetazione di nessun pre- gio omamentale. Il censimento ha riguardato tutte le specie arboree ed arbustive.

Riguardo alle alberature stradali, per ciascuna via citta- dina si

e

provveduto a rilevare: a) il numero totale delle piante, distinte per specie, rilevato su ciascun lato ed even- tualmente lungo lo spartitraffico; b) ·.l'altezza approssimati- va dei soggetti censiti, secondo le seguenti classi: piante pic- cole, alte meno di 3 metri; piante medie, alte da 3 a 10 metri;

piante grandi, alte oltre i 10 metri.

Per tutti gli altri siti, le piante censite sono state distinte in alberi e arbusti.

Non si

e

ritenuto opportuno rHe.vare l'eta in quanto, mancando archivi storici completi ed· aggiomati, si sarebbe dovuto ricorrere o alla stima ocub.re, sempre molto aleato- ria, o alla conta degli anelli di accrescimento previo suc- chiellamento, che avrebbe comporcat0 grande dispendio di tempo e il rischio di creare danni alle piante.

L' indagine in argomento si riferisce al biennio 1999- 2000. Essa, nonostante l'arco di tempo trascorso, puo consi- derarsi ancora pienamente valida per le modeste variazioni avvenute, eccezion fatta per quelle indotte dalla costruzione della linea tramviaria, a seguito della quale

e

del tutto scom- parso il filare di 300 esemplari di Celtis australis presenti sul Viale della Liberta, in parte trapiantati altrove con scar- si risultati, mentre 84 piante di Phoenix dactylifera di dimensioni ragguardevoli sono stati collocati in doppio fila- re lungo il Viale San Martino.

DETERMINAZIONE DELLE SPECIE

Per l' identificazione delle specie ci si

e

avvalsi del Dictionary of Gardening della New Royal Horticultural Society ( 1997) e, per le specie autoctone o naturalizzate, della Flora d 'Italia del PIGNATTI (1982). Per ogni specie sono stati indicati il nome scientifico seguito dal nome abbreviato del- l' autore. Quando alla specie

e

stata attribuita recentemente una nuova denominazione, si

e

anche riportato il nome tradi- zionale ( es. Platycladus orientalis (L. f.) Franco, ovvero Thuja orientalis L.). Nel caso di ibridi, accanto al nome figu- rano le specie che vi hanno dato origine.

Nella compilazione delle tabelle, i taxa sono stati suddi- visi in due grandi gruppi: il primo comprendente le piante presenti nelle vie, il secondo quelle delle piazze e delle ville.

RISULTATI DELLE INDAGINI

Entro l' area considerata sono state contate complessiva- mente 8.843 piante appartenenti a 94 generi e 122 specie (esclu- se quelle delle siepi); di esse 7.596 sono alberi e 1.247 arbusti.

La maggiore biodiversita si

e

riscontrata nelle ville e nelle aiuole, dove si annoverano 114 specie, a fronte delle 49 delle alberature stradali.

Le piante presenti lungo le strade sono risultate 5.763, di

cui 247 arbusti e 5.516 alberi. Di questi ultimi, 994, pari al 18% del totale, sono piccoli (H.< 3 metri), 4.096 (74%) di altezza media (H.= 3-10 metri), 426 (8%) di grandi dimen- sioni (H. > 10 metri). Ad essi occorre aggiungere 49 esem- plari trovati morti e, all' epoca <lei rilievi, non ancora rimossi.

Nelle piazze si sono contati 3.080 piante, di cui 2.080 alberi e 1.000 arbusti.

Pili complessa

e

risultata la situazione delle ville.

All'intemo di Villa Dante sono state contate 539 piante, di cui 480 alberi. Tra le specie piu rappresentate (29 in tutto) figurano Ficus microcarpa e Quercus ilex (73 esemplari), Eucalyptus camaldulensis ( 48), Jacaranda mimosifolia ( 41 ), Washingl.onia filifera ( 40).

Nella Villa Mazzini sono state censite 310 piante, di cui 143 alberi, appartenenti a 66 specie. Di queste, la piu fre- quente

e

Pinus pinea, con 33 esemplari, seguita da Phoenix canariensis (10 esemplari), Brachychiton populneus (9) e Jacaranda mimosifolia (8). Tra gli arbusti, spicca Montanoa bipinnatifida (23), Callistemon citrinus (19), Nerium olean- der (18), Polygala myrtifolia, Chamaerops humilis (13) e Philadelphus coronarius (10). Non mancano piante insolite, come due bellissimi esemplari di Nolina recurvata, un mae- stoso Podocarpus neriifolius, 3 eleganti Brahea armata.

Villa Sabin ospita 556 piante, appartenenti a 57 specie, tra le quali spiccano Nerium oleander (67 esemplari), Populus x canadensis (65) ed Eucalyptus camaldulensis (60);

A Villa Castronovo, come detto, la struttura originaria

e

rappresentata da 108 alberi di Pinus pinea, tra i quali sono stati piantati successivamente 3 Citrus aurantium, 1 Cedrus libani subsp. atlantica, 50 Hibiscus rosa-sinensis, 3 Pittosporum tobira e diverse piante di Lantana camara.

Villa Quasimodo in atto ospita soltanto 32 piante di Pinus pinea, essendo stati recentemente eliminati due esem- plari di Chorisia speciosa e altrettanti di Cedrus deodara.

Dentro Villa S. Elena, infine, sono stati censiti 15 alberi di Citrus aurantium, 10 di Ficus microcarpa, 3 di Cercis siliquastrum, 1 rispettivamente di Acer negundo, Amigdala communis e Washingtonia robusta.

La specie maggiormente rappresentata all' intemo delle ville

e

Pinus pinea (190 esemplari), seguita da Ficus micro- carpa (116), Eucalyptus camaldulensis (109), Jacaranda ovalifolia ( 49) e Washingtonia filifera ( 42).

Lungo le vie precede tutte per frequenza Robinia pseu- doacacia (754 esemplari), seguita da Tilia platyphyllos (688), Platanus x acerifolia (655), Celtis australis (654) e Pinus pinea (617).

Nelle aiuole spiccano Ficus microcarpa (304 piante), Pinus pinea (227), Nerium oleander (176) e Quercus ilex (170).

Le specie in assoluto piu diffuse sono, nell' ordine: Pinus pinea con 844 esemplari (9,54%), Robinia pseudoacacia con 838 (9,48%), Tilia platyphyllos con 728 (8,23%), Platanus x acerifolia con 689 (7, 79% ), Celtis australis con 657 (7,43%), Quercus ilex con 577 (6,52%), Ficus micro- carpa con 558 (6,31 %).

Sotto l'aspetto sanitario le piante si presentano nel com- plesso in discrete condizioni, sebbene non manchino sinto- mi di forte soff erenza, soprattutto tra le alberate stradali, imputabili a fattori diversi: errata scelta delle specie o lorn incongrua allocazione, habitat inidonei ( apparati radicali resi asfittici dal totale rivestimento in cemento o bitume ), gestione ordinaria poco corretta (potature eccessive ed ese- guite fuori stagione ), mancanza di adeguata protezione con-

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Tab. 1 -Numero di piante per ciascuna specie arborea e arbustiva censita.

Specie Famiglia Ville e Piazze Vie Tota le

Alberi Arbusti Alberi Arbusti

Acacia baileyana F. Muell Mimosaceae 1 1

Acacia dealbata Link. Mimosaceae 1 88 89

Acacia melanoxylon R. Br. Mimosaceae siepe 0

Acer negundo L. Aceraceae 23 3 101 127

Aesculus hippocastanum L. I ppocastanaceae 1 1

Agave americana L. Agavaceae 2 2

Araucaria bidwillii Hook. Araucariaceae 8 8

Araucaria heterophylla (Salisb.) Franco Araucariaceae 11 11

(Araucaria excelsa R.Br.)

Ar>?Yranthemum frutescens Sch. Bip. Asteraceae 1 I

Bambusa sp. Graminaceae 3 3

Bougainvillea glabra Choisy in DC. Nyctaginaceae 43 18 61

Bougainvillea spectabilis Willd. Nyctaginaceae 35 34 69

Brachichyton populneus (Schott & Endl.) R. Br. Stercul iaceae 9 9

Brahea armata S. Watson Arecaceae 5 5

Butia capitata (Mart) Becc. Arecaceae 9 1 10

Buxus sempervirens L. Buxaceae 1 l

Callistemon citrinus (Curtis) Skeels Myrtaceae 2 74 76

(Callistemon lanceolatus DC.)

Campsis radicans Fuss Bignoniaceae 0 1 22 23

Campsis x tagliabuana (Vis.) Rehder Bignoniaceae 2 2

(C. grandiflora x C. radicans)

Caryota urens L. Arecaceae 1 1

Casuarina equisetifolia L. Casuarinaceae 40 1 41

Catalpa bignonioides Walter Bignoniaceae 12 12

Cedrus atlantica (Endl.) Carriere Pinaceae 29 29

Cedrus deodara (Roxb. Ex Lamb.) G. Don. Pinaceae 26 2 28

Cedrus libani A. Rich. Pinaceae 7 7

Celtis australis L. Ulmaceae 1 2 654 657

Ceratonia siliqua L. Cesalpinaceae 7 7

Cercis siliquastrum L. Cesalpinaceae 61 1 279 341

Chamaecyparis lawsoniana (Murray) Par!. Cupressaceae 7 7

Chamaerops humilis L. Arecaceae 94 94

Chorisia insignis H.B. & K. Bombacaceae 2 2

Chorisia speciosa A. St. -Hi!. Bombacaceae 17 17

Citrus aurantium L. Rutaceae 19 197 216

Cocculus laurifolius (Roxb.) DC. Menispermaceae 2 2

Cordyline australis (G. Forst.) End!. Agavaceae 9 9

Cortaderia selloana (Sch. & Sch. f.) Asch. & Graebn Poaceae 2 2

Crataegus monoR)lna Jacq. Rosaceae 1 1

Cupressus arizonica Greene Cupressaceae 7 1 8

Cupressus sempervirens L. Cuoressaceae 45 11 56

Cycas revoluta Thunb. Cycadaceae 15 15

Datura mete/ L. Solanaceae 1 1

Datura stramonium L. Solanaceae 2 2

Elaeagnus angustifolia L. Eleagnaceae 2 2

Erythrina crista-galli L. Fabaceae 5 5

Eucalyptus camaldulensis Dehnh. Myrtaceae 149 98 247

Eucalyptus g/obulus Labill. Myrtaceae 1 l

Euonymusjaponicus Thunb. Celastraceae 24 24

Euphorbia pulcherrima Willd. ex Klotzsch. Euphorbiaceae 1 1

x Fatshedera lizei Guill. Araliaceae 1 1

(Fatsiajaponica x Hedera helix)

Ficus carica L. Moraceae 2 2

Ficus elastica Roxb. ex Homem. Moraceae 8 3 9 20

Ficus macrophylla subsp. columnaris (C.Moore) P.S.Green Moraceae 32 32

(Ficus magnolioides Borzi)

Ficus microcarpa L.f. Moraceae 304 254 558

Ficus subcordata Blume Moraceae 4 4

Fortune/la margarita (Lour.) Swingle Rutaceae 2 2

Fraxinus angustifolia V ah!. Oleaceae 1 1

(Fraxinus oxyphylla Bieb.)

Grevillea robusta A. M. Cunn. ex R. Br. Proteaceae 9 9

Hibiscus rosa-sinensis L. Malvaceae 1 119 3 146 269

Hibiscus syriacus L. Malvaceae 72 10 82

Howeaforsteriana (C. Moore & F. Muell.) Becc. Arecaceae 6 6

272

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Tab. 1 - continuazione.

Jacaranda ovalifolia R.Br. Bignoniaceae 59 41 100

Koelreuteria paniculata Laxm. Sapindaceae 13 13

La[:;erstroemia indica L. Lythraceae 5 20 5 30

Lantana camara L. Verbenaceae 7 3 10

Laurus nobilis L. Lauraceae 1 1

Li[:;ustrum lucidum W.T. Aiton Oleaceae 6 2 31 39

Lif!Ustrum ovalifolium Hassk. Oleaceae 1 1

Liriodendron tulipifera L. Magnoliaceae 11 11

Livistona chinensis (Jacq.) R. Br. ex Mart. Arecaceae 1 1

Maznolia zrandiflora L. Magnoliaceae 51 51

Melia azedarach L. Meliaceae 2 86 88

Montanoa bipinnatiflda (Kunt.) C. Koch. Asteraceae 1 22 23

Myoporum tenuifolium Forst. Myoporaceae il 11

Myrtus communis L. Myrtaceae 2 2

Nandina domestica Thunb. Berberidaceae 6 6

Nerium oleander L. Apocynaceae 68 108 50 226

Nolina recurvata (Lem.) Hemsl. Agavaceae 2 2

Olea europaea L. Olaeaceae 2 2

Philadelphus coronarius L. Saxifragaceae 23 23

Phoenix canariensis Chabaud Arecaceae 71 3 5 79

Phoenix dactylifera L. Arecaceae 22 84 106

Phoenix roebelinii O'Brien Arecaceae 1 1

Phyllostachys viridis (R.A.Young) Mc Clure Poaceae 3 1 4

Pinus canariensis Sweet ex Spreng. Pinaceae 72 72

Pinus pinaster Ait. Pinaceae 26 26

Pinus oinea L. Pinaceae 227 617 844

Pittosporum tobira Ait. Pittosporaceae 1 112 6 119

Platanus x hybrida Brot. Platanaceae 34 655 689

(Platanus x acerifolia (Ait) Willd.) (P. occidentalis x P. orientalis)

"

Platycladus orientalis (L. f.) Franco Cupressaceae 25 3 28

(Thuja orientalis L.)

Plumbago capensis Thunb. Plumbaginaceae 6 6

(Plumbago auriculata Lam.)

Podocarpus neriifolius D. Don ex Lamb. Podocarpaceae 2 2

Poly[:;ala myrtifolia L. Polygalaceae 16 15 31

Populus alba L. Salicaceae 117 117

Populus nizra var. italica Du Roi Salicaceae 15 21 36

Populus x canadensis Moench. Salicaceae 79 29 108

(Populus x euroamericana (Dode) Guinier.) (P. deltoides x P. nigra)

Prunus cerasifera Ehrh. 'Pissardi' Rosaceae 3 33 36

Prunus laurocerasus L. Rosaceae 5 5

Prunus sp. Rosaceae 4 2 6

Pyracantha coccinea Roem. Rosaceae siepe 0

0.uercus ilex L. Fagaceae 170 407 577

Raphiolepis umbellata (Thunb.) Makino Rosaceae 18 18

Robinia pseudoacacia L. Fabaceae 84 754 838

Rosa sp. Rosaceae 39 2 41

Rosmarinus of(icinalis L. Lamiaceae siepe 0

Sabal palmetto (Walter ex Schultz. & Schultz.) Lodd. Arecaceae 15 15

Sabal princeps hort. ex. Becc. Arecaceae 2 2

Salix babylonica L. Salicaceae l I

Saoindus saponaria L. Sapindaceae 1 I

Schinus molle L. Anacardiaceae 4 4

Sophora japonica L. Fabaceae 138 138

Strelitzia augusta Thunb. Strelitziaceae 11 11

(Strelitzia alba (L.) Skeels.)

Strelitzia re[:;inae Banks ex Dryand Strelitziaceae 12 12

Tamarix [:;allica L. Tamaricaceae l I

Thevetia peruviana (Pers.) Schum. Apocynaceae 1 1

Tilia americana L. Tiliaceae 3 3

Tilia platvohyllos Scop. Tiliaceae 40 688 728

Trachycarpusfortunei (Hook.) H. A. Wendi Arecaceae 2 1 3

Ulmus minor Miller Ulmaceae 2 2

( Ulmus carpinifolia Rupp. ex Suckow)

Viburnum tinus L. Caprifoliaceae 2 2

Washin[:;toniafllifera (Lind. ex Andre) H. A. Wendi Arecaceae 72 14 13 99

Washin[:;tonia robusta H. A. Wendi Arecaceae 21 I 2 24

Yucca Rloriosa L. Agavaceae 47 47

TOT ALI 2.080 1.000 5.516 247 8.843

(6)

Specie plu frequent!

Washlngtonla flllfera

Sophora Japonica

Populus x canadensis Populus alba

Plttosporum toblra

Phoenix dactyllfera

Mella azedarach Jacaranda mlmoslfolla

Chamaerops humllls

Acer negundo

1 00 200 300 400 500 600 700 800 900

numero di esem11lml

Fig. 2 -Le specie con piu alto numero di esemplari.

tro gli eventi traumatici (ferite provocate dalle autovetture parcheggiate ), inquinamento atmosferico dovuto alla circo- lazione automobilistica.

CONCLUSION!

La dotazione di superficie a verde nella citta di Messina appare largamente insufficiente in relazione all' attuale popo- lazione residente, attestandosi intomo ad 1 m2 per abitante, molto al di sotto della soglia minima fissata dal citato D.M.

1444/68 in 9 metri quadrati. A riguardo, occorre evidenziare la notevole difformita riscontrabile tra le stime del verde urbano attribuito alla citta effettuate da varie fonti. Cosi, si passa dagli 8,2 mq/ab. dell'ISTAT (2008), ai 5,4 m2/ab.

dell' APAT (BRINI, 2008), fino allo 0,4 m2/ab. di Legambiente (FIORILLO & al., 2008), cifra questa che porrebbe Messina all'ultimo posto tra le 103 citta capoluogo di provincia.

Tali differenze, oltre che dalla carenza di dati omogenei e condivisi da parte delle amministrazioni comunali, sono anche dovute alla difformita <lei criteri adottati di volta in volta nel calcolo. L'ISTAT, ad esempio, non solo considera tutte le tipologie di aree verdi presenti in citta (parchi urba- ni, verde attrezzato, verde storico, aree di arredo urbano, aree speciali, ecc.), ma anche quelle ricadenti nel territorio comunale, ancorche distanti dai centri abitati, che risultino comunque gestite da enti pubblici (Comuni, Province, Regioni, Stato ), compresi quindi i Parchi e le Riserve Naturali, i SIC e le ZPS. Pur riconoscendo a tale innovazio- ne il merito di considerare in modo integrale il rapporto cit- 274

tadino/ambiente,

e

innegabile che la nuova accezione di verde pubblico urbano risulta concettualmente errato: un bosco distante anche parecchi chilometri da una citta non ha nulla di "urbano", ne puo assolvere in alcun modo a quelle funzioni che in precedenza sono state ricordate. Sarebbe piu corretto, pertanto, indicare come "verde comunale" quello considerato dall'ISTAT, e come "verde urbano" sensu stric- tu quello compreso entro il perimetro <lei centri abitati.

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RIASSUNTO - Sono riportati i risultati di un censimento del verde pubblico della citta di Messina, comple- tato nel 2000. Sono state censite 122 specie arboree o arbustive, appartenenti a 94 generi. Sono state contate 8.843 piante (escluse le siepi), di cui 7.596 alberi e 1.24 7 arbusti. Le specie piu comuni sono risultati il Pino domestico (844 esemplari), la Robinia (838), il Tiglio (728) ed il Platano (689).

E

stato stimato che la superficie verde si attesta intomo a 1 m2/abitante.

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