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Lo sviluppo del linguaggio e la nascita dei sentimenti
La vita di gruppo rese anche necessario stabilire delle regole per mantenere la pace e il rispetto tra i membri, per definire i vari compiti, per garantire la sicurezza ecc.
Così un po’ alla volta presero forma le prime società organizzate.
Nello stesso tempo, vivendo in gruppo, l’uomo imparò a “voler bene”: nasceva in lui il bisogno di stringere legami e di conservarli, di creare un gruppo non solo per poter sopravvivere, ma anche per il solo desiderio di stare con i propri simili.
Con la vita sociale, quindi nell’uomo cominciarono a nascere tutte quelle emozioni e sentimenti che caratterizzano la nostra specie.
Vivendo in gruppo, l’uomo avvertì il bisogno di comunicare per organizzare le battute di caccia, i trasferimenti, dividere i compiti, scambiare informazioni. Così si sviluppò il linguaggio e con esso, una capacità di pensiero più evoluta.
Con l’homo sapiens quindi, il linguaggio divenne più articolato e complesso: gli uomini furono in grado non solo di organizzarsi e scambiare informazioni, ma anche di raccontare avvenimenti ed esprimere emozioni e sentimenti.
La sepoltura
Con la nascita delle famiglie e delle tribù si crearono legami molto forti tra le persone. Con il rafforzarsi dei legami affettivi, cambiò anche l’atteggiamento nei confronti dei defunti. All'inizio infatti le persone morte venivano abbandonate diventando cibo per i predatori.
L'homo sapiens invece seppelliva i propri morti. I corpi venivano sepolti in posizione fetale all'interno di una fossa. Vicino al corpo del defunto mettevano alcuni oggetti che aveva usato in vita: armi, utensili, collane di conchiglie o altri ornamenti, ma anche ossa e denti di animali o fiori per celebrare il morto.