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Si sono svolte oggi in Ufficio di Presidenza della Commissione Igiene e Sanità del Senato le ultime audizioni sui disegni di legge sull’infermiere di famiglia (S. 1346 Marinello

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Analisi

Si sono svolte oggi in Ufficio di Presidenza della Commissione Igiene e Sanità del Senato le ultime audizioni sui disegni di legge sull’infermiere di famiglia (S. 1346 Marinello

e S.1751 Boldrini) che hanno visto l’intervento di:

Alleanza delle cooperative italiane - coordinamento nazionale di ACGI Confcooperative e Lega Coop.

Associazione italiana contro leucemie linfomi e mieloma.

In calce un recap degli interventi.

***

Alleanza delle cooperative italiane - Vicepresidente Abbate

Il Vicepresidente ha criticato l’istituzionalizzazione giuridica della figura in quanto priva di un ancoraggio formativo, e che sarebbe operante tra l’altro in un assetto territoriale non ancora maturo. Ha quindi sollevato il dubbio in merito alla natura dell’IFEC, ovvero se trattasi di una specializzazione o di una figura autonoma.

Le indicazione dell’OMS al riguardo non sono nuove e vanno lette come riorientamento del

“pacchetto” delle attribuzioni degli infermieri (già affermate in Italia con il DM 739/1994) piuttosto che verso una nuova figura professionale.

Il Vicepresidente ha inoltre affermato che tutti gli operatori debbano avere competenze verso la dimensione sociale della salute che quindi non è appannaggio esclusivo di una categoria professionale, costituendo la mission del SSN stesso.

Appare invece primario il percorso di completamento della Legge Balduzzi e non

l’introduzione di nuovi elementi che rischiano di creare frammentazioni e sovrapposizioni di ruoli. Dovrebbero quindi essere adeguati i profili professionali esistenti e solo

successivamente introdotte nuove figure professionali.

Osservazioni sui DDL

Nello specifico, nell’articolo 1, nonostante la norma sia programmatica, si evidenzia un ruolo primario dell’infermiere nell’assistenza domiciliare che confligge con la logica non gerarchica delle prerogative specialistiche. Si chiede quindi la sostituzione del pieno riconoscimento della figura professionale con la sua valorizzazione e l’abrogazione delle parole “come figura di riferimento”. Al comma 2 l’infermiere è in conflitto con il ruolo del medico nella diagnosi della malattia e nel prescrivere il trattamento. Si deve quindi

sostituire la parola “cura” con “assistenza” e “in collaborazione” con “secondo le indicazioni del medico curante”.

Al comma 3, la norma ha l’evidente scopo di incardinare la figura nel distretto come professione autonoma, anticipando la necessità di definirne il profilo. La norma va cancellata poiché inverte l’ordine logico del processo.

All’articolo 4 la criticità sta nel ruolo dell’infermiere di identificare e valutare lo stato di

salute degli individui e delle famiglie che è competenza esclusiva del medico, inoltre, di

erogare e pianificare l’assistenza che è competenza del medico e del distretto. Stessa

considerazione per gli interventi formativi ed educativi rivolti ai singoli e alle comunità sugli

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stili di vita, in quanto competenza del distretto e dei soggetti che operano nell’equipe integrata del Piano assistenziale.

In chiusura ha affermato che per la creazione di un sistema di cure domiciliari efficienti, la figura non è risolutiva ma complica la gestione integrata.

Q&A

Sen. Marinello (M5S): il DDL sarà una rivoluzione assistenziale migliorativa nell’ottica dell’assistenza domiciliare.

o

Replica: ha riferito che l’infermiere già riferisce con il medico applicando operativamente le prescrizioni verso il paziente. La preoccupazione è che ci sia un fraintendimento tra i ruoli con conseguenze importanti. Le indicazioni dell’OMS sono già recepite in Italia e anche nell’assistenza domiciliare il team è già multiprofessionale. La Presidente Vanni ha aggiunto che si trova d’accordo con il Senatore nel potenziamento delle cure domiciliari, ma che non è pensabile che una sola figura possa risolvere l’integrazione tra il

sociale e il sanitario, tra MMG e specialisti, mostrando tuttavia apertura verso ogni forma di specializzazione.

AIL – dott.ssa Sabrina Nardi

L’esperienza di AIL nelle cure domiciliari rappresenta un valore inestimabile: AIL

garantisce le cure gratuite in 42 province, con oltre 30 mila interventi di tipo infermieristico.

Per i pazienti le criticità sui tempi per raggiungere i luoghi di cura, nonché i tempi stessi della cura genera disagi importanti anche per i familiari. Da qui l’importanza della

domiciliarità e il ruolo esercitato dai caregiver familiari, infatti, attraverso le cure domiciliari si anticipano le dimissioni e si ottimizzano i posti letto.

AIL trova l’istituzione dell’IFEC positiva perché pone l’attenzione sull’ambiente familiare e sociale, garantendo una maggiore prossimità dell’assistenza. Il modello ispiratore deve essere infatti il Chronic Care Model, con la valorizzazione della multi-professionalità atta al:

supporto familiare nella corretta gestione della salute del paziente e del caregiver;

creare un ambiente più salutare e più sicuro;

rendere capillare l’assistenza nelle aree interne.

Il rischio comunque che si vuole evitare è che questa figura diventi “burocratica”.

Osservazioni sui DDL

Rispetto al DDL 1346 Marinello (M5S) è positivo il ricorso all’assistenza domiciliare non soggetta a ticket, suggeriscono però che la collaborazione non sia solo con il MMG ma anche con gli specialisti. Apprezzato inoltre che siano rilevati i bisogni delle famiglie anche se sarebbe opportuno che l’IFEC valuti anche il contesto abitativo.

Rispetto al DDL 1751 Boldrini (PD), è stata apprezzata la misurazione degli obiettivi e

suggeriscono che siano coinvolti in questo processo anche le associazioni dei pazienti.

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Nello specifico si chiede di inserire il terzo settore tra i soggetti cui l’infermiere si relaziona nel definire gli interventi (essenziali per dare risposte ai familiari). Inoltre, si chiede la previsione di un’apposita formazione per la gestione delle persone con patologie specifiche o pluripatologie.

Q&A

Sen. Marinello (M5S): ha ribadito che il concetto di ospedalizzazione deve assolutamente cambiare nonché i vantaggi dell’istituzione della figura in termini sociali ed economici e di formazione dei familiari. Ha poi sottolineato l’importanza di master formativi sulla figura.

Sen. Boldrini (PD): ha apprezzato l’intervento in quanto rappresentativo dei bisogni dei pazienti.

Timing

La Commissione non ha ancora stabilito un termine per la presentazione di emendamenti.

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