• Non ci sono risultati.

Equazioni non lineari

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Equazioni non lineari"

Copied!
16
0
0

Testo completo

(1)

Equazioni non lineari

Antonino Polimeno

Universit`a degli Studi di Padova

(2)

Equazioni non lineari - 1

Dato il sistema di n equazioni in n incognite (reali o complesse) f(x) = 0

si vogliono trovare una o pi`u soluzioni, cio`e vettori x che verifichino il sistema.

(3)

Equazioni non lineari - 2

I Le soluzioni, se esistono, si possono trovare con metodi numerici

I Il caso dei sistemi di equazioni lineari `e stato gi`a considerato

I Le difficolt`a intrinseche del problema di trovare le soluzioni (o

’radici’) del sistema sono diverse se il problema `e

monodimensionale (una sola equazione) o multidimensionale.

I Nel primo caso `e possibile praticamente sempre trovare soluzioni accurate in una dato intervallo [a, b]

I Nel secondo la ricerca di alcune delle possibili radici in un dominio generico D pu`o essere molto complicata e computazionalmente ’difficile’.

(4)

Titolo

Esempi:

I Determinazione delle propriet`a di una sostanza data una funzione di stato

I Calcolo delle attivit`a delle specie chimiche in un reattore in cui siano presenti uno o pi`u processi stechiometrici indipendenti

I Determinazione dei luoghi dei punti nodali (punti, piani etc.) di orbitali elettronici o molecolari

I richiede il calcolo degli zeri delle funzioni che descrivono le funzioni d’onda orbitaliche

(5)

Esempio 1

Calcolo del volume occupato da 1 mole di CO2, descritta dall’equazione di van der Waals, ad 1 atm e 300 K.

L’equazione:

Vm3 −RT + pb

p Vm2 +a

pVm−ab p = 0 ammette tre soluzioni.

I polinomiale di III grado risolvibile analiticamente

I una sola soluzione `e reale e coincide con il volume molare. Per i parametri dati si ottiene Vm= 23.98 L mol−1.

(6)

Esempio 2

Calcolo del pH di un acido debole monoprotico HA, di molarit`a mA per un volume VA mescolato a un volume VB di una soluzione acquosa di una base debole B, di molarit`a mB.

HA + H2O −−*)−− A+ H3O+ KA= [A

][H3O+] [HA]

B + H2O −−*)−− BH++ OH KB = [BH+][OH

] [B]

2 H2O −−*)−− H3O++ OH Kw = [H3O+][OH]

I Valgono i bilanci di massa rispetto alle specie A e B, (VA+ VB)([HA] + [A]) = VAmA

(VA+ VB)([B] + [BH+]) = VBmB

I la soluzione deve essere elettricamente neutra [H3O+] + [BH+] = [A] + [OH]

I sistema di sei equazioni in sei incognite, che si pu`o risolvere ottenendo [H3O+] e quindi il pH = − log[H3O+].

(7)

Polinomio

Equazione polinomiale di grado n

p(x ) = anxn+ an−1xn−1+ · · · + a2x2+ a1x + a0 = 0

I Il teorema fondamentale dell’algebra stabilisce che l’equazione ha un numero di radici complesse pari al grado del polinomio p(x ), contate con la loro molteplicit`a.

I Il teorema di Abel stabilisce che le soluzioni si possono trovare mediante quadrature in funzione dei coefficienti a0, . . . an solo se il grado `e inferiore a cinque.

I E quindi possibili scrivere soluzioni analitiche esatte in termini` di operazioni elementari per le equazioni lineari, quadratiche, cubiche e quartiche.

(8)

Quadratiche

Per n = 2, l’equazione `e

ax2+ bx + c = 0

dove a, b, c sono numeri reali; si definisce il discriminante

∆ = b2− 4ac tale che se

∆ > 0: l’equazione ammette due soluzioni distinte reali

∆ = 0: l’equazione ammette una soluzione doppia reale

∆ < 0: l’equazione ammette due soluzioni complesse coniugate

Le radici in generale sono ottenute come xk = −b + uk

∆ 2a

con k = 1, 2; u1 = 1, u2 = −1 sono le due radici quadratiche dell’unit`a, e con√

∆ si intende una delle due radici quadrate in senso complesso di ∆.

(9)

Cubiche

Per n = 3, l’equazione `e

ax3+ bx2+ cx + d = 0

dove a, b, c, d sono numeri reali; si definisce il discriminante

∆ = 18abcd − 4b3d + b2c2− 4ac3− 27a2d2 tale che se

∆ > 0: l’equazione ammette tre soluzioni distinte reali

∆ = 0: l’equazione ammette una soluzione tripla reale

∆ < 0: l’equazione ammette una soluzione reale e due soluzioni complesse coniugate

Le radici in generale sono ottenute come xk = − 1

2a



b + ukC + ∆0

ukC



con k = 1, 2, 3; u1= 1, u2 = −1+i

3

2 , u3 = −1−i

3

2 sono le tre radici cubiche dell’unit`a, C = 3

q1+

21−4∆30

2 e

0 = b2− 3ac, ∆1= 2b3− 9abc + 27a2d .

(10)

Metodi numerici - 1

f (x ) = 0

Scriviamo f (x ) = g (x ) − x , cio`e x = g (x ); sia a un punto di partenza e generiamo la successione

1. sia x1 = a 2. sia x2 = g (x1) 3. torna allo step 2

quindi xk+1 = g (xk). Se g (x ) ha una derivata in modulo minore di 1 in un intorno della soluzione ξ ed a `e scelto in questo intorno, la successione converge a ξ.

(11)

Metodi numerici - 2

Metodo dicotomicoo di bisezione: nell’intervallo [a, b], l’equazione ammetta una radice semplice ξ, cio`e un’unica soluzione f (ξ) = 0, e che f (a)f (b) < 0.

Il metodo pi`u semplice per trovare una soluzione `e di costruire la successione

1. siano x1 = a, y1= b

2. definiamo z1= x1+y2 1, e scegliamo x2, y2 secondo la regola: se f (x1)f (z1) < 0 allora x2 = x1, y2 = z1, altrimenti se

f (z1)f (y1) < 0 allora x2 = z1, y2 = y1 3. torna allo step 2.

La successione z1, z2, . . . converge a ξ (e naturalmente se ad un certo step f (zk) = 0, zk = ξ).

il metodo dicotomico converge sempre, ma in modo relativamente lento (lineare) ad una soluzione.

(12)

Metodi numerici - 3

Metodo di Newton: generiamo una successione di punti xk che convergano per k → ∞ a ξ. Ad ogni iterazione f (xk + δx ) = 0 dove δx `e una quantit`a incognita; al primo ordine in δx possiamo per`o espandere in serie di potenze la funzione f ottenendo

f (xk + δx ) = f (xk) + δxf0(xk)

dove f0(xk) = f0(x )|x =xk; quindi una scelta corretta di δx `e -f (xk)/f0(xk);

1. sia x1 = a

2. sia x2 = x1ff (x0(x11))

3. torna allo step 2

ad ogni iterazione xk+1 = xkff (x0(xkk)). Il metodo di Newton converge quasi sempre, ma non in ogni caso; la convegenza `e quadratica.

(13)

Metodi numerici - 4

Regula falsi: il metodo di Newton richiede la valutazione della derivata prima della funzione oltre che della funzione stessa ad ogni iterazione. Un’alternativa `e data dal metodo della secante variabile o regula falsi, in cui la derivata f (xk) `e calcolata come il rapporto incrementale nei punti xk, xk−1, xk+1= xk − f (xk)f (xxk−xk−1

k)−f (xk−1). 1. siano x0 = a, x1 = b

2. sia x2 = x1− f (x1)f (xx1−x0

1)−f (x0)

3. torna allo step 2

La regula falsi converge pi`u lentamente del metodo di Newton, ma pi`u velocemente del metodo dicotomico.

(14)

Metodi numerici - 5

I Il metodo dicotomico `e implementato in varie routine di calcolo di soluzione sotto forma di algoritmo di Brent.

I La maggior parte delle librerie di calcolo disponibili combinano spesso i vari metodi, accoppiando per esempio il metodo di Brent (per individuare un’approssimazione abbastanza vicina alla soluzione) con il metodo di Newton o regula falsi (per una raffinamento ulteriore dell’approssimazione)

I routine brent (in C), dfzero (in Fortran, del pacchetto NMS), root (in Fortran, del pacchetto Napack), tutte accessibili da gams.nist.gov;funzione fzero di Matlab

I Per le equazioni polinomiali si possono sempre trovare tutte le radici: una volta trovata una radice a, si divide il polinomio per il binomio x − a (regola di Ruffini) e si trova una radice del polinomio quoziente etc.; funzione roots di Matlab

(15)

Sistemi di equazioni - 1

I il problema dell’individuazione delle soluzioni di un sistema di equazioni non lineari `e molto pi`u complesso del caso di una sola variabile.

I Se non si dispone di una buona approssimazione di partenza ad una specifica soluzione, ammesso che questa esista, non esistono metodi numerici sufficientemente robusti per risolvere il problema

I Approccio quasi-Newton: generalizzazione a pi`u dimensioni del metodo di Newton o della regula falsi.

I hybrid della libreria Minpack, libreria HOMPACK, routine quasi della libreria NAPACK (in Fortran); funzione fsolve di Matlab

(16)

Sistemi di equazioni - 2

Possiamo generalizzare il metodo di Newton in pi`u dimensioni generando la successione di vettori

xk+1 = xk − J(xk)−1f(xk) dove J(xk) `e la matrice jacobiana

J(x) =

∂f1

∂x1

∂f2

∂x1 . . . ∂fn

∂x1

∂f1

∂x2

∂f2

∂x2 . . . ∂fn

∂x2

. . . .

∂f1

∂xn

∂f2

∂xn . . . ∂fn

∂xn

calcolata nel punto xk. Nei metodi quasi-Newton in pratica si sostituisce la matrice J con qualche opportuna approssimazione, per evitare il calcolo delle derivate prime.

Riferimenti

Documenti correlati

Calcolo Numerico: metodi, modelli e algoritmi Metodi alle differenze finite. per

[r]

Disegnare in mo- do qualitativo l’andamento della funzione descrittiva F (X) della non linearit`a N.L. assegnata, prendendo l’origine come punto di lavoro.. .) l’esi- stenza o meno

Soluzione. .) l’esi- stenza o meno di cicli limite nel sistema retroazionato al variare del guadagno K &gt;

Possono avere precisioni diverse: i pi` u comuni sono esatti fino al secondo e

Si vede con la pratica che l’eliminazione gaus- siana ` e molto pi` u stabile se gli elementi di ma- trice sulla diagonale principale sono pi` u grandi degli altri in valore

Si vede con la pratica che l’eliminazione gaus- siana ` e molto pi` u stabile se gli elementi di ma- trice sulla diagonale principale sono pi` u grandi degli altri in valore

Implementare il metodo di rilassamento per risolvere il sistema c.. del punto precedente per vari valori del