L'AREA
DEL'DISAGIO"
FAMILIARE
NELLA
SCHIZOFRENIA
ll
Servizio psichiatrico tra consapevolezza e interventodi
AnnaFÙ,r,Massimo
Clerici*
"rilnìr--! r't
"-operatori a semPre Più frequenti rillessìoni su tematiche un temPo
appannaggio esclusivo
di
un
nu-mero ristrettodi
ricercatori(Cot-trell l9B9;
C.A,P.C.F. 1989). Lanotorietà acquisita dalla nozione
di
"emotìvità espressa" neidiffe-renti
ambiti
clinìci e la
conse-guente èlaborazionedei
modellicli
intervento cosiddetti"psìcoe-ducativi"
-
soprattuttoin
relazio-ne al trattamento dellaschizofre-nia (Hertz et
al,
1990; Liberman1987; McFarlane 1983), ma
an-clre dei disturbi dell'umore o, Più
recentemente,
di
altre
malattie (Keitner 1990)-
ha Prodotto ungenerale incremento
di
attenzio-ne su
tutto
quanto, nell'ambitodella
psicopatologia, Può esserecorrelato alla famiglia (Clarkin et
al. 19BB; Jacob 1987). Da ciò un
progressivo coi
nvolgimento
di qLrest'ultima nella più amPiaPro-gettazione terapeutica
dei
Servi-zi,
un
afIinamento costante dei modelli di trattamento familiare euna particolare
attenzione agli strumentidi
misurazione edi
va-lutazione in quest'area (Fredman,
Slrerman 1987; L'Abate,
Bagaroz-zi
1993; Wynne 19BB). Si deveaggiu ngere,
perché non
menoimpo(ante
di
quanto fìnoracita-to,
il
generalizzato
consolida-mento, dal punto vista sociale, di
"lobbies"
o di
"sindacati" fami-glie sempre più attenti alcontrol-lo
di
qualità delle
prestazionierogate,
alla
moclificazioneo
almiglioramento delle leggi di
assi-cli una ricerca così a lurrgo
iottoi'
.'-t--Y, ^'^'-^^'i,'valutata per le "cronìche" carenrl..
zo
in
tprminidi
misttrazione'c dì ,ze
in
terminidi
misurazioné'e,dii
specificità diagnostica
-
gli:studi r:attivati
con
semPre maggìorè;iì;;,iio,..ìa
i
u. n, ion.,
ir r' Jri rirt;l o;,;;1ne
di
efficacia sembrano garant[;'2ire una migliore integrazione cciiì,t
gli
orientamenti oggi privilegiatif'in
ambito psichiatrico,soprattut-to que llo
biologico.
:Parallelamente le conferme
speri-mentali sulla rilevanza dei fattori
genetici
e
microambientali nella trasmissione della "vulnerabilità"ad ammalare (o forse della
pato-logia stessa),
sui
meccanismi dimantenimento nel tempo del
di-sturbo
e,
non
di
meno,sull'in-fluenza reciproca delle
interazio-ni
tra
questi due aspetti, hanno addirittura rafforzato - econtinua-no a farlo
- il
bìsognodi
affinaregli
strumentidiagnostico-terapeu-tici
che
guardanoalla
famiglia(Dunner et
al.
19BB; Halweg,Coldstein 1987; Kendler 19BB). Il
contesto familiare si è infatti
rive-lato particolarmente
problemati-co in
funzionedel
controllo deifattori
"di
rischio" che sembranoincidere, potenzialmente, su
ll'in-29
-uffi\t'
ùiew
(CFl; Leff,Viìughn
1985),'1;$er
la
già
citata::'lemotir ità
l1èspiessa-",
la
Social;'Behai rour 1{,ssgss1le^1 Sclredu l,q (S an) ;,el1f
t
;iét
al.
i 980), peril
I{carico"iani
Iiare,la
Paretrtal Bonclirrg lnstruI .,
'ìt :
ii
l,tPgt'e
IBM;
Parkerietal,
1979;L'ì.,.r.. _r__
.-_r.^-
rn.ooi'pef
i
le-PCI I lc'
transgeità,
il
Faing
(FSFrìièntie la lntirnate Bohd MeasLrre
iDòarre et
al.
19BB), perle
di'e
renti "dìmensìoni" dell'ambienle intrafamilìare. Dall'altro,
le
inier'viste
cliniche
strutturatee
serii-strutturate miranti alla raccolta ddati inerenti la psicopatologia fa'
miliare (dal
FH-RDCal
SCF\Sod alla CARF del DSM lV; A.PA 1994; Endicot et al. 1978), la mi.
surazìone dei livelli
di
conoscenza sulla
malattiadel
congiunic (Knowledge lntervierv; Berkorr it;et
al.
1981), Ia
qualità
di
r lt;complessiva cli paziente
e fani
gliao
le varialtili di follorv-trc rnteBrato (Q.L.S.; F.S.H.; LIFE, cic.
Heinrichs
et
al.
1984; Kelle: eal.
1987; Kinston, Loader 1 :,r38)Entrambi
i
versanti rappresen:.ìr(un concreto tentativo
di
cosl:li
re un
pontefra
la
ricercai::.li
zionale sugli
aspetti relazic^...1del
disturbo (Epstein 1988) ej
isostenuto
in
questianni
il
DS,\1lll
e le sue revisioni, nonchèPro-spe[ticamente l'elaborazione del
DSM tV (A,P.A. 1994).
Non si può dire che questa
oPe-razione, pur avviata con un
rico-noscimento
istituzionale
(C.A.P.C.C.1989) che
non
hapari nel
passato,abbia
ancora datoi
frutti attesi, mail
Processoaiiivato è senza dubbio decisivo, almeno per quanto riguarda
l'in-iiuenza che
ciò
Può determinare sulla psichiatriain
generale: nevengono in prinro luogo limitati i
rischì
di
marginalizzazione
dell'area fanrìliare
da
qualcunoo al'e n ta li
iAnr.l.tton 1991;
HardY 1994;
Shìelds etal.
1 994)e
si fornlsceuna chiave
di
lettura,il
PiùPos-l
I
sle
di
attenzìoneal
raPPorto co-stìr'benefici irr funzionedell'alle-so
conteninrento
delle
sPesea
Ò
l,
:
i\ i-;1
ifunzionamento emotivo e
sui meccanismidi
adattamento ai di-sturbi psichiatrici, possono esseretenuti
ormai
corre[tamentePre-senti anche
nella
diagnoslica enella pratica clinica
di tutti
iSer-vizi.
Materiali e metodi
Scopo prìnciPale
di
questolavo-ro, che vuole offrlre aPPunto un
contributo prelinrinare
inerentealla
riflessione su questitemi,
èl'indagine su alcuni aspetti
ca-rat-teristiòi che condizionano
il
fun-zronamento della famiglia con uncorrelazioni.
Dall'espdrienza comPìuta in
que-sti anni ari'evanro rìscontrato
co-to delia ricerca.
Un
ei'entuale rrsconlro Positivo neìrislltaii
avrebbe inclicaio con*l_r1-a'-'1'!;N
30
chiarezza, almenr,r rtt'lle Ilostre
at-tese, la presenza
tli
:llecifici
defi-cit
nella struttura c,'rr trclIunzio-namenIo conrlllcssir
o
cli cluesta famlglie, la Ioro (lil.lt't.'nlcespres-sivìtà
facendo luce rnc'lre sullecliverse consegucrrzt' clirrìche che
si riscontrano ncll.l pi.ìtir-a
quoti-diana del l' intervetrttr. L' itrteresse
di
questaricerc.l
rì'
n u
irrfattiquello dì trarre ìntl t .i':'orri per utl
approfondimento
tltl
l' indagine ezropatogeneltc.ì >tt't 't
lrizofre-nil,
nta "Piuttostu ..li;olt'iderrre
l'importanza clirrìL -l .r.,' "['rttori dirischio" correlrtl J tlt r'orso e pro-snosi del disturlro,
I
J sl)cranzaii
poterneclerìr.rr
ltlrcazioni
utiii
al
"dìsegt.ro"
rllllessìvo
cJelle stralegie terallc''l clre'
.
ll
campioneDi
52 famiglte cerr: :L' rrel corsoseguenIt:
-
Dresenza drciri:
"schizofretlia"
c'.-'anni ("cronica'i,
cdalla
clocunrcrìll-zienie;-
coinvolgirleiri-ì
peulrca
d.i
Pror;:'nrertie lliele(ie\::
ferenii
(iei'a1lt.l : progE;odi
urro.'
:.r
clirrica di.lrlcno
due .. -re cvidente--:e del
<.aeÈ-a;i-,.i:r41--renti
della copltia genitoriale aclinterventi psìcotcrapici
o
psicoe-:lucativì);
-
rrcisun trattanrcnto familiare in:orso al monrcnto dcll'intervista.
ll
campionc intcrvistato èconrpo-;to cla 20 fanriliari (10 padri
e
10madri) cli età conrprcsa tra
i
47 eZ'l anni.
ll
livcllo cli istruzionesLr-reriore (> B anni) è rappresentato
rcl
45nk dei casi, mentre quello:ccupazionalc attivo coinvolge il
35"/, clei iamili.rri. I pazienti
schi-zofrenici,
in
nLrmerodi
dieci
(2'emnline
e
B maschi)
hanno-rn'eià compresa tra
i
1B annie
i{7
anni,Il
loro livcllodi
istruzio-re è peril
90'/o "sLl1le iiore",men-re
il
profilo
lai'orativo indica un)0"/, d.i dìsoccultati.
r1
,
Metodi-'intervista
clinica
strutturata'SClD" è uno strrrntento
conccpi-o
per formularc clragnosisccon-lo
i
criteridcl
DS,\,1 lll-R (Spitzer:t al, I987). Lo slrunrcnto è com-rosto da tre versioni standard per
iiagnosticare
iclisturbi
da Asse I:
Il,
La SCID-N P("non
patient,ersion") è stata aclattata per
sog-letti
(pazienti potenziali)
nondentiiicati conre ltsichiatrici (per
ndagini cliagnostiche
in
comu-ìità, stLrdi sLrlla fanriglia, ricercherella medicina cli base).
a
Cambern,ell Fanrill, lnterviervC.F.l.)
-
"intervista standardizzatafoi'mulario flessiltile"
-
prencler
considerazione, attraversocin-ue scale, l'cr.notività espressa EE)
clel
ianrrlìarc
csclLrclencloLr,rlsrasi inicrcnz;t sLrl rcalc stato
'animo clcll'inlcrr
istato
(Lefi, 'aughn I985)'i\1N1 Pl (N,1 in ncsora
NlLr I tiplrasic
ersonalily lrrr cntor),)
ò
unostru-renio che vienc classificato tra i
:st
obiettirr cli
I)crsonalità
-lathar,,'ar,,,\lcKinler,
I 943;
Nen-ini 1983).
Dei quattro familiari che
c:esen-tano
specifici
distLrrbi ci::crso-nalità
o "tratti" di carail::e
allavalutazione
SCID nessu-3pre-senta,
all'indagine
i\1\'?i
perpunte,
"tratti"
di
persor.: là
ca-ratteristici. Dei
familiar
c'-e allava lutaz
ione
r!1M PI mcsl -...\,an o"tratti" di personalità ncss..ro
se-gnala "tratti"
di
carattcre ::-;:ndo inten,istato con IaSCID
\,.pf)Lt-re riccrcando le possibil: ,.
_,-i-cla-zioni
tra parametri
a''
^r
-
inquanto
presentiin enl-,:^':c
leinterviste (ad es, parar.-
-
r.rcle-Hy
rispettoal d, osses.
_--onl-pLrlsivo della SCID)-
s
-)jono
osservaredati
statistic.:---:r
si-gnificatir
i,
1..ù:
'I ! \r 11 -) I !-a:I1.'-r Risu Itati,
Profili psicopatologrci_e_diper-sonalità
Nel
campione consideratome-diante intervista
SCID
(n'
10coppie)
il
90"/,(n"
1B casi) deifamiliari
osservati nonpresenta-va disturbi da
Assel.
Solo cluegenitori
(un paclree
uni
madre cla coppie diverse) lranno àrani-festato unoo
più
episoclì cli clelpressione maggiorc (DS,\4 IllR:
296.23; 296.32) nel corso dellà loro vita. L'analisi dei risultati btl
cevano interamente
i
criteri .ne-,cessari
per
il
disturbo o'ssedsivci-l.stionario
À4,\1Plpermeiiono
di stabilireil
profilo nredio deisog-getti inclagati. L'inclice
di
attendi-bilità delle prime tre scale del
te-st
si
attesta suvalori
prossimi a50
(cioèindicativi
cli nornralità:L 50.7
;
F 4B.B;
K 53.01). La di-stribuzione dei soggeiti conpLln-teggi superiori al valore soglia di
70 per le
singole scale
indica che nel campione sono presenti6 familiari con tratti ipocondriaci (30o/o),5 con tratti isiei"ici (25o/"),
4
con tratti depressivi (20%) e 3ipomaniacali
(159,1,);solo
nel10% (n"
2
casi)si
rilevano trattischizofrenici
(in
Lrn certonume-ro cli pazienti
in
co-diagnosi peralcLrni tratti).
"
Profili emotiy,iI dati
delprofilo
emotivoinc{ivi-duale
inclicano che
5
soggetti(25o,/o) risultano acl
"a!ta"
emoti-vità espressa,
l3
(659i,) a ,'bassa",mentre
2
(10'/ù sono stati csclusiperché non
valutabili.
Conside-ranclo
l'indice
di
snrotività
-espressa familiare (è sufiicicntc
la
:'presenza
di
un
solo fanriliarc-ad-...-.
"alta"
EE perdefinirc
la f,rmigliaacl
"alla"
EEei
conscgrrcrtcmen-te,il
paziente comc"-tll
.tr..
{I
il
i,
r
Correlazioni traprofili
pstcopa-psi .,1 : .,,tologtct
'i
"
tologici edi
personalità (,tlMPl e:
SCiD-NP) ed emotivi (EE)::1
lndagando Ie correlazioni tra
pro-fiii
emotivi e psicopatologicì, nonsi sono rilevate differenze
statisti-canrente signiIicative lra ianriliari con "alta" o "bassa" EE in funzio-ne
della
presenzadi
disturbi ciaAsse
l/ll
o di "tratti" dt personalità(SCID),
Suddividendo
ulterior-men[e
il
campionein
base alpa-rametro sesso, si è potuto rilevare
una certa frequenza nel tratto di
,;:::. carattere "frustrato"
a
carico del..:,
sesso femminile (75ok nei soggetti.t,,':.,:, ad "alta EE;.
'',..,Anche
mettendoin
relazione
i:
dati sulle caratteristichedì
perso-, :
clima emotivo familiare non se ne^
la selettivitàdei
criteri d'inclu-sione("cronicità
del
paziente eìadesione
di
entranrbl
i
coniugi:all'rndagrne);
"-
I singoli Iaduratr e la
tesr (che prevede la conrplcssìtà dispo-deinibilità
di
diverse ore []eril
com-pletamento del l' intera batteria).
ll
Cato rilevantee
clinicanrente,**-J*.:-.,- __ it.?':: f.
operativo
della
ricerca, ottenuto attraversole
diverse valutazionicompiute,
è
riferibile invece alla prioritaria attenzione da porre neiriguardi delle
problematiche di adattamento familiareal
disturbodel congiunto (50%
di
'alta'
EE)che si stabilisce ail'interno di
que-sto microambiente, rispetto
al
li-vello
di
psicopatologia manifesta.Pur
non
essendosi segnalata lapresenza
di
psicopatologiacorre-Iabile in maniera certa e determi-nata con un'alterazione del
"fun-zionamento" familiare nel senso
dell"'alta"
EE,la
rilevanza (65ok)dei disturbi
di
Assel/ll o
dei trattidi
personalità può rappresentarecomunque
un fatlore
di
rischioper
il
decorso della malattia delcongiunto
o
per
l'inrpostazione del programma terapeutico,Que-sto discorso si riferisce specificata-nrente al soltogruppo dei familiari
ad
"al[a"
Emotività Espressa chesono già maggiormente esposti ai
ri
ati e sui qualiil
ca-ri
ella variabilepsico-p
ve essere valutatoc
tenzione,pnttL,:to,
di un'rtient,l
indagined irgno; tica s u
i
" fr tiori
di
risch io" correlati. sia all'eventualepsico-patologia
di
unoo più
dei
suoi membri che al clima enrotivofa-miliare.
lrisultati di
un
siffattoscreening, clualora
allargati
econfermati da casistiche
più
rap-presentative, potrebbero migliora-re Ia nostra capacità
di
discrinri-nazionedei
"bisogni" emergentinelle famiglie
chegiungono
aiServizi (Lefley,, Johnson 1990),
fa-ciiitare la
selezioneall'interno
delle
diverseopzioni
di
tratta-nrentoper la
schizofrenia(Bel-lack, Mueser
I99
ì) e, rìon daulti-nro,
valorizzur,,
l' irrr;;ortanzadell'approccio
psicocducativo sull'areadi
disagirr limitro[a allapatologia
sollrattLrltonella
fasepreliminare de
l
"1r.'rcr,,rso"tera-peutico del pazicnle (l lcrtz et al.
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