31/01/2011 Ing. SOCAL - Contabilizzazione individuale 1
Sistemi di contabilizzazione
Ing. Laurent SOCAL
Perché tornare al centralizzato?
Perché tornare al centralizzato?
Riduzione dei costi di installazione
Riduzione delle potenze per unità immobiliare
– Fabbisogno di potenza per riscaldamento di un appartamento nuovo: 4 kW
una caldaia da 30 kW è una caldaia condominiale per almeno 6 appartamenti – Acqua calda sanitaria centralizzata 200 W (0,2 kW) per unità immobiliare.
In presenza di accumulo il carico medio del sanitario e trascurabile.
Efficienza energetica
– Rendimento impianto ottimale con centralizzazione a livello di corpo fabbrica
L’efficienza di un impianto è massima già con caldaie da 20…30 kW
Portare in giro acqua tiepida fuori da un edificio costa dispersioni ed energia elettrica
Legislazione (connessa al risparmio energetico)
– Divieto di distacco da impianti centralizzati
Ribadito sia nelle detrazioni fiscali, sia nei servizi energia (Dlgs 115/2008) – Piemonte: oltre 4 unità immobiliari, obbligo di impianto centralizzato
Esempi di potenze di progetto Esempi di potenze di progetto
Condominio vecchio in Padova
130 kW / 16 appartamenti 8 kW/u.i.
Villetta di nuova progettazione
120 m² superficie netta 8 kW
Complesso residenziale di nuova progettazione
4 kW/u.i.
1 vano scala 8 appartamenti 32 kW E’ sufficiente una serie di caldaie da 35 kW in un locale tecnico nel sottotetto
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Cos’è un impianto autonomo Cos’è un impianto autonomo
1.
Prelevo calore quando voglio autonomia decisionale
2.
Pago in base a quanto consumo autonomia nella spesa
Due soluzioni
Impianto “autonomo”
– Accendo la caldaia quando voglio
– Pago il gas in base alla lettura del contatore
Impianto centralizzato contabilizzato
– Accendo la mia zona quando voglio oppure
decido la temperatura con le valvole termostatiche
– Pago il calore consumato a contatore
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Contabilizzazione individuale Contabilizzazione individuale
“Non voglio pagare il riscaldamento del mio vicino”…
La contabilizzazione è finalizzata all’utilizzo responsabile del servizio riscaldamento ed è richiesta da L10/91 e direttive CE
La via italiana: contabilizzare il combustibile frammentando gli impianti.
Risultato: il “termogasautonomo”:
– Impianti fortemente sovradimensionatiper soddisfare la produzione di acqua calda sanitaria: bassi rendimenti stagionali di produzione
– Impianti con generatori “da cantiere”:elevate emissioni inquinanti diffuse sia per consumo elevato che per emissione specifica elevata
– Una miriade di impianti: impossibili da verificare da parte della p.a.
– Una miriade di impianti: pochi operatori qualificati quindi manutenzione scarsa ed approssimata
– Il pericolo direttamente in casa: feriti e morti per CO ed esplosioni di gas – Caldaie pericolose in casa? Sul balcone… così rendono ancor meno!
– L’utente paga di più, rischia di più, inquina di più, ha maggiori incombenze (manutenzione)…
– L’installatore ed il manutentore rischiano di più
(dichiarazione di conformità e rapporto di controllo tecnico, allegato H) – Il Progettista non progetta più: impianti fotocopia
– Basso livello qualitativo degli impianti, degli apparecchi e degli addetti.
Dominano le soluzioni a basso costo ed a margini minimi.
La contabilizzazione individuale La contabilizzazione individuale
Consente di pagare in base ai consumi senza dover avere un impianto autonomo
Può provocare sorprese: gli appartamenti più sfavoriti ricevono un conto salato
E’ più equo degli impianti autonomi con una giusta quota ripartita a millesimi, che deve corrispondere al costo della disponibilità del servizio.
Principio generale di ripartizione secondo UNI 10200
–
il prelievo volontario, cioè l’energia erogata dai corpi scaldanti deve essere conteggiata a consumo
–
Il prelievo involontario (energia corrispondente alle perdite del generatore e della rete di distribuzione) va ripartito a millesimi, così come tutte le spese legate alla mera disponibilità del servizio.
Negli impianti a condensazione, valutare le perdite rispetto al potere calorifico superiore.
La quota a millesimi può essere
– Misurata anno per anno dalle apparecchiature di contabilizzazione
– Determinata una volta per tutte in sede di diagnosi energetica
– Decisadal condominio in assemblea (valore comune 30…40%)
Contabilizzazione/ripartizione Contabilizzazione/ripartizione
Contabilizzazione diretta
–
Misura del calore erogato dai corpi scaldanti (prelievo volontario), espresso in kWh
–
Si possono usare contacalorie diretti o sensori sui radiatori (“ripartitori” !)
Contabilizzazione indiretta (ripartizione)
–
Ripartizione del prelievo volontario in base a degli indici di consumo (esempio: tempi di apertura compensati, …)
–
Determinazione a priori (per calcolo o decisione arbitraria del
condominio) della percentuale del prelievo volontario rispetto al totale
–
Requisiti per una corretta ripartizione :
Proporzionalità dell’indicazione del ripartitore al consumo energetico
Indicazione uguale per i diversi vari utenti
Indicazione corretta anche al variare delle condizioni di funzionamento
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Contacalorie diretto Contacalorie diretto
Si fonda sulla misura separata di:
–
Volume d’acqua che transita
(impulsi provenienti da un contalitri)
–
Differenza di temperatura fra mandata e ritorno
Calcola la quantità di calore transitata ad ogni scatto del lanciampulsi sulla base della differenza di temperatura fra mandata e ritorno
Somma progressivamente il calore transitato
Deduce (o indica separatamente!) il calore ripreso dalla caldaia quando è in stand-by
E’ costituito da
–
Contatore volumetrico a turbina, ad ultrasuoni od elettrodinamico
–
Sonde di temperatura di mandata e ritorno (tipicamente PT1000)
–
Unità di calcolo
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Principio di misura Principio di misura
ESEMPIO
All’arrivo di 1 impulso
Volume = 1 litro = 1 kg
∆T = 54 – 51 = 3 °C Energia =
1 kg x 3 °C x 1 kcal/kg·°C = 3 kcal = 3,48 Wh
Problemi:
Precisione nel ∆T Precisione nel volume
Struttura tipica di un impianto centralizzato a zone con contabilizzazione Si predispone una derivazione per ogni zona.
Su ogni derivazione vanno installati:
• Una valvola per poter comandare l’accensione della zona (ad esempio, da cronotermostato)
• Un contacalorie per
misurare il calore prelevato Sono possibili numerose varianti nella scelta del
collegamento della zona (a 2 o 3 vie) e nel collegamento interno alla zona.
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Errori da evitare Errori da evitare
Utilizzo del contacalorie in circuiti ad elevata portata e basso ∆T
– Contacalorie costoso (la taglia dipende dalla portata)
– Misura di ∆T inaffidabile: un piccolo errore sulla singola temperatura causa un grosso errore nella differenza di temperatura (con ∆T = 3°C errore 0,1 °C = 3,3 %)
– Esempio: misura dell’energia fornita ad un condominio con contacalorie posto dopo la valvola miscelatrice comandata dalla regolazione climatica
Utilizzo di contacalorie sovradimensionati
– Inutilmente costoso
– La misura del volume diventa imprecisa alle basse portate
Contacalorie
Contacalorie sui singoli corpi scaldanti sui singoli corpi scaldanti
Principio di misura:
la potenza erogata da un radiatore dipende da
– Dimensioni del radiatore parametro iniziale
– Temperatura del radiatore misura
– Temperatura ambiente 20 °C o misura
si rileva la potenza ad intervalli fissi e si
accumula l’energia calcolata durante l’intervallo
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Potenza radiatore in funzione della temperatura media dell'acqua
0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600
20 30 40 50 60 70 80 90 100
Temperatura media dell'acqua [°C]
Potenza emessa [W]
SE IL SENSORE DI TEMPERATURA È POSIZIONATO ALL’ALTEZZA CORRETTA, LA TEMPERATURA DEL RADIATORE PERMETTE DI RISALIRE ALLA POTENZA EROGATA IN QUEL MOMENTO
SENSORE TEMPERATURA MEDIA E TRASMISSIONE DATI
62 °C
Realizzazione pratica Realizzazione pratica
Un apparecchio di misura su ogni radiatore
– Parametrizzato in base alle dimensioni ed alla tipologia del radiatore (UNI 10200)
– Deve essere applicato alla quota corretta
Lettura dell’energia erogata
– Lettura locale (vecchi contatori ad evaporazione)
– Lettura via radio con concentratori
Alimentazione: batterie con durata 6-10 anni
Distanza massima dalla centrale: ad impianto nuovo la portata sembra maggiore. La
comunicazione deve essere garantita anche con
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Struttura tipica di un impianto a colonne montanti con
contabilizzazione
Nel caso di impianti esistenti, si può procedere così:
• Le valvole termostatiche consento di regolare il prelievo di calore;
• I sensori sui radiatori
consentono di contabilizzare il calore erogato.
Il costo è molto inferiore rispetto al rifacimento della rete di
distribuzione od all’installazione di impianti autonomi
Rilievo accurato delle dimensioni e della tipologia dei radiatori
Potenza con ∆T 60 °C: P [W] = 314 x S + C x V
–
S espressa in m² contributo dell’irraggiamento
–
V espresso in m³ contributo per convezione
–
C [W/m³] : da 16900 colonne piccole 24000 Alluminio
Posizionamento all’altezza corretta sul radiatore
(di solito a 65-75 % dell’altezza del radiatore)
Evitare ∆T eccessivi.
Al limite il radiatore si raffredda nella parte inferiore ed il ripartitore non rileva la temperatura corretta.
Condizioni per il corretto funzionamento
Condizioni per il corretto funzionamento
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Calcolo potenza radiatore Calcolo potenza radiatore
Rilievo delle dimensioni e della tipologia dei radiatori
Potenza con ∆T 60 °C:
P [W] = 314 x S + C x V
– S espressa in m²
contributo dell’irraggiamento – V espresso in m³
contributo per convezione
– C [W/m³] : da 16900 colonne piccole 24000 Alluminio S = 2 x (H x L + H x P + L x P)
V = L x H x P (lunghezza, altezza, profondità o spessore)
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Schema di principio ripartizione dei costi
Il calore prelevato volontariamente dai singoli utenti (Q1 + Q2 + …+ Qn)
a seguito di loro decisione deve essere fatturato a consumo.
Il resto (Qtot – ΣQi) deve essere ripartito a millesimi perché si ripartisce in tutto
Q1
Q2
Q3
Q
totContabilizzazione dell’acqua calda sanitaria Contabilizzazione dell’acqua calda sanitaria
Strumentazione richiesta
Contabilizzare l’energia richiesta per la produzione con un contacalorie sul primario dello scambiatore Q
A
Contabilizzare il volume di acqua prelevato dai singoli utenti Q
U,iQU,i= Vix (Tboll – Tfredda) x 1,16 kWh/°C·m³
fatturare a consumo
Contabilizzare il volume totale immesso nel bollitore (verifica)
Contabilizzazione del resto Q
mill= Q
U– Q
Aa millesimi
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Q
AT
fredda, V
T
bollV
iQ
UErrori frequenti nel passato Errori frequenti nel passato
Le valvole termostatiche fischiano
Pompe con prevalenza fissa ed esagerata
Le valvole termostatiche non funzionano
Impiego di tipi economici a dilatazione di cera, con tendenza al grippaggio estivo, mal posizionate…
I ripartitori danno i numeri Occorre posizionarli accuratamente, rilevare la dimensione dei radiatori, fare una conduzione equilibrata dell’impianto ed
effettuare i conteggi per l’amministratore I contacalorie non funzionano Montati su impianti con ∆T troppo bassi.
Molti contacalorie smettono di contare se ∆T < 1 °C I gestori rovinano gli impianti Zero investimenti, riduzione della temperatura in caldaia
(condensazione) in generatori non previsti per questa marcia Per risparmiare occorre
spegnere gli impianti
Vero solo con vecchi generatori atmosferici o con pessima coibentazione
In alcuni locali fa freddo Aumento della potenza della caldaia anziché ridurla e bilanciare l’impianto
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ESISTENTE
RECUPERO DI UNA CANNA FUMARIA
COLLETTIVA RAMIFICATA COME CAVEDIO PER IL PASSAGGIO DELLA NUOVA RETE DI DISTRIBUZIONE (AGEVOLAZIONE 55%) Uso degli spazi per la rete di
distribuzione invece che per canne fumarie collettive
CENTRALIZZATO CONTABILIZZATO AUTONOMO Costo di costruzione generalmente minore
(occorre fare il confronto a parità di livello tecnologico del generatore)
Costo di costruzione generalmente maggiore
Costo di gestione (manutenzione) minore Costo di manutenzione maggiore
Prestazioni energetiche ottime Prestazioni energetiche buone in presenza di caldaia a condensazione
Compensazione dei furti di calore possibile Furti di calore mai compensati Nessuna preoccupazione di gestione per
l’utente finale
Gestione completamente a carico dell’utente finale
Facile lo sfruttamento di fonti rinnovabili Sfruttamento di fonti rinnovabili difficile in edifici condominiali
Spazio occupato in casa minimo Occupa maggiore spazio in casa
Costo minimo per retrofit su esistente Costo elevatissimo per retrofit su esistente nel caso di impianto a colonne montanti Possibile riscaldare le parti comuni Parti comuni non riscaldate. Rischio gelo.