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Soluzioni dell’Esercitazione IV Prof. Bordoni

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Academic year: 2023

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(1)

Soluzioni dell’Esercitazione IV Prof. Bordoni

Soluzione dell’esercizio 1. Siano w1 = t(

h 1 1 1)

, w2 = t(

1 h 1 1)

, w3 =

t(

1 1 0 1)

, w4=t(

1 0 1 1)

i vettori che generano W e sia Ah la matrice le cui colonne sono le coordinate di tali vettori rispetto alla base canonicaE di V = R4,

Ah=



h 1 1 1

1 h 1 0 1 1 0 1 1 1 1 1



 .

La dimensione di W `e uguale al rango della matrice Ah. Calcoliamo il determinante di Ah,

det Ah=

h 1 1 1

1 h 1 0 1 1 0 1 1 1 1 1 =

1 1 1 1 0 1 1 1 1 −h

h 1 1 1 0 1 1 1 1 +

h 1 1 1 1 1 1 1 1 =−h

h 1 1 1 0 1 1 1 1

= h2−h = h(h−1).

Per h ̸= 0, 1 abbiamo det Ah ̸= 0, conseguentemente rg Ah = dim W = 4 = dim V . W coincide con tutto lo spazio R4 e una sua base `e data daBW =BR4 ={w1, w2, w3, w4}.

Per h = 0 otteniamo la matrice:

A0=



0 1 1 1 1 0 1 0 1 1 0 1 1 1 1 1



 .

Il suo minore del terzo ordineA0123,123=

0 1 1 1 0 1 1 1 0

= 2̸= 0. Per h = 0 quindi rg A0= dim W = 3 e una possibile base per W `e data daBW ={t(

0 1 1 1) ,t(

1 0 1 1) ,t(

1 1 0 1) }.

Per h = 1 otteniamo la matrice:

A1=



1 1 1 1 1 1 1 0 1 1 0 1 1 1 1 1



 .

Il suo minore del terzo ordineA1123,234=

1 1 1 1 1 0 1 0 1

=−1 ̸= 0. Per h = 1 quindi rg A1= dim W = 3 e una possibile base per W `e data daBW ={t(

1 1 1 1) ,t(

1 1 0 1) ,t(

1 0 1 1) }.

Soluzione dell’esercizio 2. Sia V = M(3,1)(R) e sia X =t(

x1 x2 x3

) in V . Imponendo la condizione AX = O, ricaviamo:

1 2 3 2 4 6 3 6 9

x1

x2

x3

 =

0 0 0

 ,

(2)

equivalente al sistema lineare omogeneo:

(1)



x1 +2x2 +3x3 = 0 2x1 +4x2 +6x3 = 0 3x1 +6x2 +9x3 = 0

L’insieme W = {X ∈ V | AX = O} `e un sottospazio vettoriale in quanto spazio delle soluzioni di un sistema lineare omogeneo. Il sistema (1) `e equivalente al sistema lineare omogeneo di una equazione in tre incognite: {

x1 +2x2 +3x3 = 0

Tale sistema ammette∞2 soluzioni, pertanto dim W = 2. Due soluzioni linearmente indipendenti del sistema sono:

x2= 1, x3= 0 ⇒ x1=−2, x2= 0, x3= 1 ⇒ x1=−3.

Una base per W `e:

BW ={w1=t(

−2 1 0)

, w2=t(

−3 0 1) }.

Soluzione dell’esercizio 3. Possiamo decomporre il generico elemento del sottospazio W1 nel seguente modo:

t(

x1 x2 x1 x2

)= x1·t(

1 0 1 0)

+ x2·t(

0 1 0 1)

, x1, x2∈ R.

Ogni elemento di W1si scrive quindi come combinazione lineare (a coefficienti x1e x2) dei vettori w1 = t(

1 0 1 0)

, w2 = t(

0 1 0 1)

. Poich´e tali vettori sono lineramente indipendenti (non essendo proporzionali) possiamo concludere che dim W1= 2 e BW1 ={w1, w2}.

La matrice



1 0 0 0 0 1 0 0 1 0 1 0 0 1 0 1



ha determinante non nullo (`e una matrice triangolare inferiore e il valore del determinante `e quindi dato dal prodotto degli elementi della diagonale principale), il suo rango `e quindi 4 = dim V . Un possibile completamento della base da noi scelta per W1 a una base di V =R4 `e dato da:

BV ={w1=t(

1 0 1 0)

, w2=t(

0 1 0 1)

, e3=t(

0 0 1 0)

, e4=t(

0 0 0 1) }.

W2 `e il sottospazio delle soluzioni del sistema lineare omogeneo di 1 equazione in 4 incognite:

{ x1 +x2 +x3 +x4 = 0

Tale sistema ammette 3 soluzioni, di conseguenza dim W2 = 3. Tre soluzioni linearmente indipendenti del sistema sono:

x1= 1, x2= 0, x3= 0 ⇒ x4=−1, x1= 0, x2= 1, x3= 0 ⇒ x4=−1, x1= 0, x2= 0, x3= 1 ⇒ x4=−1.

Una possibile base per il sottospazio W2`e data da:

BW2 ={w3=t(

1 0 0 −1)

, w4=t(

0 1 0 −1)

, w5=t(

0 0 1 −1) }

(3)

La matrice



1 0 0 0

0 1 0 0

0 0 1 0

−1 −1 −1 1



ha determinante non nullo (`e una matrice triangolare inferiore e il valore del determinante `e quindi dato dal prodotto degli elementi della diagonale principale), il suo rango `e quindi 4 = dim V . Un possibile completamento della base da noi scelta per W2 a una base di V =R4 `e dato da:

BV ={w3=t(

1 0 0 −1)

, w4=t(

0 1 0 −1)

, w5=t(

0 0 1 −1)

, e4=t(

0 0 0 1) }.

Osserviamo che, poich´e dim W1+ dim W2 = 5 > 4 = dim V , necessariamente tali due sottospazi devono avere intersezione non banale e V non pu`o quindi essere decomposto come somma diretta di W1e W2. Il vettore u =t(

−1 1 −1 1)

appartiene a W1, in quanto u =−w1+w2, e appartiene a W2, in quanto u =−w3+w4−w5, ovvero u∈ W1∩W2. Di fatto dim(W1∩W2) = 1 e una sua base

`

e proprio BW1∩W2 ={u}. Dalla relazione di Grassman segue allora dim(W1+ W2) = 4 = dim V , ovvero V `e somma (non diretta) dei sottospazi W1 e W2.

Soluzione dell’esercizio 4. W1 `e un sottospazio di dimensione 1 di V = R4, una cui base

`

e BW1 = {w1 = t(

1 0 5 2)

}. Il vettore z = t(

2 0 10 4)

appartiene a W1 in quanto z = 2w1. Un possibile supplemento a W1 in V `e il sottospazio U1, una cui base `e:

BU1={e2=t(

0 1 0 0)

, e3=t(

0 0 1 0)

, e4=t(

0 0 0 1) }.

I vettori w2 = t(

1 1 1 1)

e w3 = t(

1 2 −3 0)

che generano W2 sono linearmente indipendenti, non essendo proporzionali. Pertanto dim W2= 2 e una sua base `e:

BW2={w2=t(

1 1 1 1)

, w3=t(

1 2 −3 0) }.

Dato che z = 4w2− 2w3 il vettore z∈ W2. Un possibile supplemento a W2 in V `e il sottospazio U2, una cui base `e:

BU2 ={e3=t(

0 0 1 0)

, e4=t(

0 0 0 1) }.

W3 `e il sottospazio delle soluzioni del sistema lineare omogeneo di 2 equazioni in 4 incognite:

{ 2x1 −x4 = 0

5x1 −x3 = 0

Il sistema ammette∞2 soluzioni. Due soluzioni linearmente indipendenti del sistema sono:

x1= 1, x2= 0 ⇒ x3= 5, x4= 2, x1= 0, x2= 1 ⇒ x3= 0, x4= 0.

W3 `e un sottospazio di dimensione 2, una cui base `e BW3={w1=t(

1 0 5 2)

, e2=t(

0 1 0 0) }.

Il sottospazio W1 `e contenuto nel sottospazio W3 e dato che z∈ W1 avremo anche z ∈ W3, con z = 2w1+ 0e2. Un possibile supplemento a W3 in V `e il sottospazio U2, una cui base `e:

BU2 ={e3=t(

0 0 1 0)

, e4=t(

0 0 0 1) }.

(4)

Soluzione dell’esercizio 5. W `e il sottospazio delle soluzioni del sistema lineare omogeneo di 1 equazione in 3 incognite: {

x +y = 0

Il sistema ammette∞2 soluzioni. Due soluzioni linearmente indipendenti del sistema sono:

x = 1, z = 0 ⇒ y = −1 x = 0, z = 1 ⇒ y = 0.

W `e un sottospazio di dimensione 2 una cui base `e:

BW ={w1=t(

1 −1 0)

, w2=t(

0 0 1) }.

Osserviamo che i vettori w1 e w2 sono ortogonali, in quanto w1· w2 = 0. Essendo quindi BW

una base ortogonale di W , il vettore t, proiezione ortogonale di v su W , sar`a dato dalla somma dei vettori proiezioni ortogonali di v su w1 e w2 rispettivamente,

t = v· w1

∥w12w1+v· w2

∥w22w2. Abbiamo quindi:

t =

t(

0 1 2)

·t(

1 −1 0) 2

t(

1 −1 0) +

t(

0 1 2)

·t(

0 0 1) 1

t(

0 0 1)

=t(

−1/2 1/2 2) . Soluzione dell’esercizio 6. Sia v =t(

x1 x2

)il generico vettore diR2. Il coefficiente di Fourier di tale vettore rispetto al vettore u =t(

1 1)

`

e dato da:

au(v) = ⟨v, u⟩

⟨u, u⟩ = x1+ x2

2 .

Imponendo la condizione au(v) = 12 otteniamo il sistema di 1 equazione in 2 incognite:

{ x1 +x2 = 1.

Tale sistema ammette le∞1 soluzioni (t, 1− t), t ∈ R. I vettori di R2 il cui coefficiente di Fourier rispetto al vettore u sia uguale a 12 sono tutti e soli i vettori del tipo v =t(

t 1− t)

, t∈ R. La norma di tale vettore `e uguale a

∥v∥ =

⟨v, v⟩ =

2t2− 2t + 1.

Dato che ∥u∥ =

2, la condizione ∥v∥ = 52∥u∥ fornisce la seguente equazione di secondo grado in t:

t2− t − 12 = 0,

le cui soluzioni sono t1=−3 e t2= 4. I vettori cercati sono allora i vettori:

v1=t(

−3 4)

, v2=t( 4 −3)

.

Soluzione dell’esercizio 7. Il generico vettore del sottospazio W generato dal vettoret(

2 2 2)

`

e un vettore del tipo w =t(

t t t)

, t∈ R. Affinch´e tale vettore abbia prodotto scalare uguale a 1 con il vettore v =t(

1 2 3)

deve essere:

⟨w, v⟩ = w · v =(

t t t)

·

1 2 3

 = 6t = 1.

Ricaviamo t = 16 e il vettore richiesto `e quindi il vettoret(

1/6 1/6 1/6) .

(5)

Soluzione dell’esercizio 8. Sia v = t(

x1 x2 x3)

il generico vettore di R3. Affinch´e tale vettore sia ortogonale ai vettori u1 =t(

1 0 0)

e u2 =t(

0 2 −1)

devono essere soddisfatte le condizioni ⟨v, u1⟩ = v · u1 = 0 e ⟨v, u2⟩ = v · u2 = 0. Otteniamo quindi il sistema lineare omogeneo di 2 equazioni in 3 incognite:

{ x1 = 0

2x2 −x3 = 0

Il sistema ammette 1 soluzioni date da (0, t, 2t), t ∈ R. I vettori ortogonali ai vettori u1 e u2

sono tutti e soli i vettori del tipo v =t(

0 t 2t)

, t∈ R. La norma di tale vettore vale ∥v∥ = 5t2. Tale vettore ha norma 4 se e soltanto se 5t2= 16, ovvero t =±455. I vettori richiesti sono:

v1=t(

0 −4√

5/5 −8√ 5/5)

, v2=t( 0 4

5/5 8 5/5)

. Soluzione dell’esercizio 9. Siano

v1=t(

0 0 1)

, v2=t(

0 1 1)

, v3=t(

1 1 1) .

Costruiamo come prima cosa una base ortogonale {w1, w2, w3}, utilizzando il metodo di Gram- Schmidt. Poniamo w1 = v1=t(

0 0 1)

. Calcoliamo il coefficiente di Fourier di v2 rispetto a v1= w1,

aw1(v2) = ⟨v2, w1

⟨w1, w1⟩= 1.

Poniamo allora

w2= v2− aw1(v2)w1=t(

0 1 1)

t(

0 0 1)

=t(

0 1 0) . Calcoliamo i coefficienti di Fourier di v3 rispetto a w1 e w2,

aw1(v3) = ⟨w⟨v3,w1

1,w1= 1, aw2(v3) = ⟨w⟨v3,w2

2,w2= 1.

Poniamo:

w3= v3− aw1(v3)w1− aw2(v3)w2=t(

1 0 0) .

I vettori w1, w2, w3hanno tutti e tre norma 1, ovvero sono versori. Una possibile base ortonormale di V =R3`e:

B = {w1=t(

0 0 1)

, w2=t(

0 1 0)

, w3=t(

1 0 0) }.

Il vettore v =t(

0 1 1)

pu`o essere scritto come:

v = 1· w1+ 1· w2+ 0· w3, le sue coordinate rispetto alla base B sono quindi [v]B=t(

1 1 0) .

Soluzione dell’esercizio 10. Il coefficiente di Fourier del vettore x = t(

1 2 2)

rispetto al vettore u =t(

2 0 3)

`

e dato da:

au(x) = ⟨x, u⟩

⟨u, u⟩ = 8 13.

(6)

Il vettore proiezione ortogonale di x sul sottospazio generato da u `e:

Pu(x) = au(x)u = 8 13

t(

2 0 3)

=t(

16/13 0 24/13) . Ossrviamo che il vettore

x− Pu(x) =t(

1 2 2)

t(

16/13 0 24/13)

=t(

−3/13 2 2/13) , risulta ortogonale al vettore u. Infatti:

⟨(x − Pu(x)), u⟩ = (x − Pu(x))· u =(

−3/13 2 2/13)

·

2 0 3

 = 0.

Soluzione dell’esercizio 11. I vettori w1=t(

1 0 2 1)

e w2=t(

2 1 2 3)

che generano W sono linearmente indipedendenti, non essendo proporzionali. Di conseguenza dim W = 2 e una sua base `e {w1, w2}. Calcoliamo il coefficiente di Fourier del vettore w2 rispetto al vettore w1,

aw1(w2) = ⟨w2, w1

⟨w1, w1 = 3 2.

Il vettore proiezione ortogonale di w2 sulla retta vettoriale generata da w1`e:

Pw1(w2) = aw1(w2)w1= 3 2

t(

1 0 2 1)

=t(

3/2 0 3 3/2) . Un vettore di W ortogonale a w1 `e il vettore:

t2= w2− Pw1(w2) =t(

2 1 2 3)

t(

3/2 0 3 3/2)

=t(

1/2 1 −1 3/2) . Una base ortogonale di W `e data da{w1, t2}. Considerando i loro versori otteniamo come possibile base ortonormale di W :

BWort.={u1= vers w1=t(√

6/6 0 6/3

6/6)

, u2= vers t2=t(√

2/6

2/3 −√ 2/3

2/2) }.

Per definizione, il complemento ortogonale di W in V =R4 `e il sottospazio:

W={v =t(

x1 x2 x3 x4

)∈ R4| ⟨v, w⟩ = 0, ∀ w ∈ W }.

E’ sufficiente imporre al generico vettore v di essere ortogonale ai vettori di una base di W affinch´e lo stesso risulti ortogonale a tutto il sottospazio W . Dalle relazioni⟨v, w1⟩ = ⟨v, w2⟩ = 0 ricaviamo il sistema lineare omogeneo di 2 equazioni in 4 incognite:

{ x1 +2x3 +x4 = 0 2x1 +x2 +2x3 +3x4 = 0

Il sistema ammette∞2 soluzioni. Due soluzioni linearmente indipendenti del sistema sono:

x3= 1, x4= 0 ⇒ x1=−2, x2= 2, x3= 0, x4= 1 ⇒ x1=−1, x2=−1.

W `e un sottospazio di dimensione 2, una cui base `e data da:

BW={v1=t(

−2 2 1 0)

, v2=t(

−1 −1 0 1) }.

(7)

I vettori v1 e v2 sono ortogonali, in quanto⟨v1, v2⟩ = 0. Una base ortonormale per W `e:

Bort.W ={z1= vers v1=t(

−2/3 2/3 1/3 0)

, z2= vers v2=t(

−√

3/3 −√

3/3 0 3/3)

}.

Considerata una base ortogonale (in particolare ortonormale) di W la proiezione di un vettore v su tale sottospazio `e data dalla somma delle proiezioni ortogonali del vettore v sui vettori che costituiscono la base di W . Preso v =t(

0 0 1 1)

avremo quindi:

PW(v) = Pu1(v) + Pu2(v) =⟨v, u1⟩u1+⟨v, u2⟩u2

= 26t(√

6/6 0 6/3

6/6)

+62t(√

2/6

2/3 −√ 2/3

2/2)

=t(

1/2 0 1 1/2) +t(

1/18 1/9 −1/9 1/6)

=t(

5/9 1/9 8/9 2/3) .

Soluzione dell’esercizio 12. Sia A la matrice che ha come colonne le coordinate dei vettori w1=t(

1 2 0 1)

, w2=t(

−1 0 1 1)

, w3=t(

0 1 1 0) , rispetto alla base canonica E di V = R4,

A =



1 −1 0

2 0 1

0 1 1

1 1 0



Il suo minore del terzo ordine A134,123=

1 −1 0

0 1 1

1 1 0

=−2 ̸= 0, cos`ı che rg A = 3 = dim W e una base per W `e{w1, w2, w3}. Calcoliamo il coefficiente di Fourier di w2 rispetto a w1,

aw1(w2) = ⟨w2, w1

⟨w1, w1 = 0.

I vettori w1e w2sono quindi ortogonali. Calcoliamo i coefficienti di Fourier del vettore w3rispetto ai vettori w1 e w2,

aw1(w3) = ⟨w⟨w3,w1

1,w1 =13, aw2(w3) = ⟨w⟨w3,w2

2,w2 =13. Sia

t3 = w3− Pw1(w3)− Pw2(w3) = w3− aw1(w3)w1− aw2(w3)w2

=t(

0 1 1 0)

13t(

1 2 0 1)

13t(

−1 0 1 1)

=t(

0 1/3 2/3 −2/3) .

La base {w1, w2, t3} `e quindi una base ortogonale di W . Considerando i versori di tali vettori otteniamo come possibile base ortonormale:

BWort.={u1=t(√

6/6

6/3 0 6/6)

, u2=t(

−√

3/3 0 3/3

3/3)

, u3=t(

0 1/3 2/3 −2/3) }.

Dato che dim W = 3, il complemento ortogonale W di W in V sar`a un sottospazio di dimensione 4− 3 = 1. Il generico vettore v = t(

x1 x2 x3 x4

) di V appartiene a W se e soltanto se

(8)

verifica le condizioni ⟨v, u1⟩ = ⟨v, u2⟩ = ⟨v, u3⟩ = 0. Da tali condizioni ricaviamo il sistema

lineare omogeneo:

x1 +2x2 +x4 = 0

−x1 +x3 +x4 = 0

x2 +2x3 −2x4 = 0

Il sistema ammette 1 soluzioni, date da (3t,−2t, 2t, t), t ∈ R. Tra i vettori del tipo v =

t(

3t −2t 2t t)

quelli di modulo 1 devono soddisfare 18t2= 1. Per t =62 otteniamo il versore u4 =t(√

2/2 −√ 2/3

2/3 2/6)

. Una possibile base ortonormale di V =R4 `e allora data da:

Bort.R4 ={u1, u2, u3, u4}.

Sia C la matrice del cambio di coordinate dalla base Bort.R4 alla base canonicaE, ovvero la matrice che porta come colonne le coordinate dei vettori della base Bort.R4 rispetto alla baseE,

C =



√6/6 −√

3/3 0

2/2

6/3 0 1/3 −√

2/3

0

3/3 2/3

2/3 6/6

3/3 −2/3 2/6



 .

Trattandosi di un cambio di coordinate tra basi ortonormali, la matrice C sar`a una matrice ortogonale, ovvero una matrice tale che C−1 = CT. La matrice del cambio di coordinate dalla baseE alla base Bort.R4 `e quindi la matrice:

C−1 = CT =



√6/6

6/3 0

6/6

−√

3/3 0

3/3 3/3

0 1/3 2/3 −2/3

√2/2 −√ 2/3

2/3 2/6



 .

Il vettore colonna delle coordinate del vettore z =t(

0 1 1 0)

rispetto alla baseE `e XE = [z]E =

t(

0 1 1 0)

. Dalla relazione XBort.

R4 = CTXE otteniamo:

XBort.

R4 = [z]Bort.

R4 = CTXE

=



√6/6

6/3 0

6/6

−√

3/3 0

3/3 3/3

0 1/3 2/3 −2/3

√2/2 −√ 2/3

2/3 2/6





 0 1 1 0



 =



√6/3

√3/3 1 0



 .

Soluzione dell’esercizio 13. Sia v2 = t(

x1 x2 x3)

. Affinch´e tale vettore appartenga al sottospazio W ={t(

x1 x2 x3

)| x1+ x2− 2x3= 0} e sia ortogonale a v1 esso deve soddisfare il sistema lineare omogeneo di 2 equazioni in 3 incognite:

{ x1 +x2 −2x3 = 0 x1 +x2 +x3 = 0

Il sistema ammette le 1 soluzioni date da (t,−t, 0), t ∈ R. Tra i vettori del tipo t(

t −t 0) quelli di norma 1 si ottengono per t =±22. Affinch´e l’angolo tra questo vettore e e1 sia acuto il corrispondente coseno deve essere positivo. Tale condizione `e soddisfatta per t =

2

2 e il vettore

(9)

v2 cercato `e t(√

2/2 −√

2/2 0)

. Per determinare v3 possiamo imporre al generico vettore

t(

x1 x2 x3)

di essere ortogonale sia a v1che a v2. Otteniamo allora il sistema lineare omogeneo di 2 equazioni in 3 incognite: {

x1 +x2 +x3 = 0

x1 −x2 = 0

Il sistema ammette 1 soluzioni, date da (t, t,−2t), t ∈ R. Un vettore della format(

t t −2t) ha norma 1 se e soltanto se 6t2= 1, ovvero se e soltanto se t =±66. Una possibile scelta per v3

`

e allora t(√

6/6

6/6 −√ 6/3)

. Una base ortonormale di V =R3 come richiesto dall’esercizio

`

e data da:

BVort.={v1=t(√

3/3 3/3

3/3)

, v2=t(√

2/2 −√

2/2 0)

, v3=t(√

6/6

6/6 −√ 6/3)

}.

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