Ancora una volta
Ai miei genitori
Ringraziamenti
“Il viaggio finisce qui”, direbbe Eugenio Montale…
I miei primi ringraziamenti vanno al professor Maurizio Ambrosini non per dovere, ma per piacere: il piacere di ascoltare delle belle lezioni di Storia del cinema e tornare a casa con la voglia di guardare, scoprire, approfondire. Il piacere che deriva dal confrontarsi con chi mi ha sempre incoraggiato anche solo con una parola, un consiglio, un sorriso.
Grazie al professor Marcello Ciccuto (che non saprà mai di questo mio pensiero) perché dopo un esame complesso, affascinante e ricco di soddisfazioni concernente Eugenio Montale mi ha scritto un’e-mail inaspettata, che mi ha fatto un grande piacere. Ricevere belle parole da parte sua è valso l’intero viaggio.
Grazie a Micol, che tante volte mi ha concesso di correre a lezione, badando ai miei ragazzi, senza mai un rimprovero o uno sguardo di disapprovazione.
Grazie a Raniero, il mio traduttore dal francese preferito che, dopo avermi fatto assaporare il mare dalla prua di una barca, mi ha permesso di comprendere Odin.
Grazie ai miei fratelli, unici, indispensabili, sempre presenti: Nik e Sory, senza di voi mi sentirei tanto sola.
Grazie alla mia nuova famiglia -Claudio, Marzia, Fabio e Serena- che ha accolto a braccia aperte una ragazza un po’ lunatica e scontrosa, colmandola di affetto e rendendo possibile avere due mamme, due babbi, una sorella e un fratello in più.
Grazie ad Asia e Luca per tutte le volte che non mi hanno fatto studiare, preferendo disegnare principesse o giocare con le macchinine.
Grazie a Felicetto, sempre pronto a dormire sui miei libri e a farmi compagnia. E grazie a Francesco, l’Amore della mia vita, che ancora una volta mi ha aspettato, paziente, per tenermi la mano e camminare al mio fianco.
INDICE
Introduzione 6
Parte prima
1. Dal telefonino al videofonino 15
1.1 Il terzo occhio 20
2. I “veggenti” del videofonino: Vertov, Astruc e il cinema Underground
degli anni Sessanta
2.1 Dziga Vertov 28
2.2 Alexandre Astruc 33
2.3 Youngblood e il cinema Underground anni ’60 e ’70 35
3. Videofonino: quali caratteristiche 39
3.1 Mobile movie: pregi e difetti 49
3.2 Voci dissonanti 53
3.3 I film visti al cellulare 54
3.4 Portabilità e molteplicità di funzioni del videofonino: l’esempio di
Cellular 57
3.5 Il cellulare e lo spettatore di cinema 60
3.6 Cosa resta del cinema? 63
3.7 “Cinema P” e “P Cinema”: film fatti per e col videofonino 67
3.8 Amatoriale o professionale? 74
4 Il telefonino reporter 78
5 I film di famiglia 85
6 Happy slapping 88
7 Scott e Salvatores: Life in a Day e Italy in a day 90
8.1 Il cellulare a scuola: istruzioni per l’uso 99
8.1.2 Il problema della privacy 103
8.1.3 Osservazioni sul campo 108
8.2 Laboratori di regia: il caso di Vedozero 110
Parte seconda
9. I Festival: novità e contraddizioni 113
10. I pionieri dei mobile movie 126
11. Il Festival Pocket Films di Parigi 129
11.1 Incident, Michael Szpakowski 136
11.2 SMS Sugar Man, Aryan Kaganof 137
11.3 Free Run, Henry Reichhold 140
12. Il Pocket Film Spettatore secondo Roger Odin 142
13. CortoFonino Film Festival: “ll tuo cellulare, la nostra libertà creativa”
143
13.1 CortoFonini premiati nell’edizione 2006 147
14. Dogma Mobile International Film Festival 153
15. Viva La Focus 156
15.1 A Short History of Nearly Everything, David Bakker 157
16. Altri festival 158
17. L’estetica mobile 159
18. Riflessioni 165
Parte terza
19. Cinema tra poesia e tecnologia: Pippo Delbono 169
21. Amore Carne 184
22. Sangue 194
23. Il montaggio: un elemento strutturante 206
24. Videofonino e microcamere: strumenti privilegiati per mostrare corpo e
realtà 210
25. Forme della soggettività in Pippo Delbono 214
26. Visioni rubate. Mezzi leggeri, soggetti pesanti 220
Conclusioni 223
Appendice I-XV
Bibliografia, filmografia e sitografia 228
Bibliografia 228
Filmografia 234