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CAPITOLO II MICHAEL CONNELLY – DALLA CRONACA NERA AL THRILLER

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CAPITOLO II

MICHAEL CONNELLY – DALLA CRONACA NERA AL

THRILLER

2.1 Biografia

Michael Connelly, scrittore statunitense ed ex giornalista di cronaca nera, ha attualmente all’attivo oltre 20 romanzi, tradotti in 35 lingue, ed è considerato uno dei maggiori esponenti del thriller americano, oltre ad aver vinto, nell’arco di vent’anni, considerevoli premi letterari.

Nato a Philadelphia, Pennsylvania, nel ’56, all’età di 12 anni si trasferisce con la famiglia in Florida. Ha deciso di diventare scrittore quando era studente alla University of Florida, dopo essere rimasto folgorato dai romanzi di Raymond Chandler. Le indagini del detective Philip Marlowe lo hanno spinto a frequentare corsi di giornalismo e di scrittura creativa. Dopo la laurea in ingegneria, conseguita nel 1980, ha lavorato per alcuni quotidiani di Daytona Beach e di Fort Lauderdale, in Florida, specializzandosi in cronaca nera. In quegli anni la Florida è stata testimone di un’ondata di criminalità e violenza eccezionale, a causa delle guerre sanguinarie tra bande di narcotrafficanti.

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Nel 1986, insieme ad altri due giornalisti, Connelly ha intervistato per diversi mesi i sopravvissuti al terribile incidente aereo sul Delta 1911. Il suo articolo è entrato in lizza per il Premio Pulitzer, facendolo arrivare ai piani alti del giornalismo. È diventato cronista di nera per il Los Angeles Times, uno dei principali quotidiani degli USA. Grazie al nuovo incarico si è trasferito a lavorare nella città celebrata dai romanzi del suo eroe letterario, Chandler.

Dopo tre anni a Los Angeles, Connelly ha iniziato la stesura del suo primo libro e ha dato vita al suo personaggio chiave: il detective Hieronymus “Harry” Bosch. Il romanzo, The Black Echo (La memoria del topo), è in parte ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto nella città californiana. Pubblicato nel 1992, ha vinto il premio Edgar come miglior romanzo d’esordio, secondo il giudizio del consiglio dei Mistery Writers of America. Connelly ha poi scritto altri tre romanzi con Bosch come protagonista: The Black Ice (Ghiaccio nero), The Concrete Blonde (La bionda di cemento) e The Last Coyote (L’ombra del coyote), prima di pubblicare, nel 1996, The Poet (Il poeta), primo romanzo in cui il protagonista non è Bosch, ma il giornalista di cronaca nera Jack McEvoy. Nel 1997 esce Trunk Music (Musica dura) in cui torna Bosch. L’anno successivo, nel 1998, pubblica The Blood Work (Debito di sangue), anche qui con un nuovo protagonista, l’ ex agente FBI, Terry McCaleb: l’idea di base del libro prende spunto dal trapianto di cuore a cui si era sottoposto un amico di Connelly e della

1Il volo Delta Air Lines 191 era un volo di linea della Delta Air Lines da Fort Lauderdale a Los

Angeles, con scalo intermedio a Dallas. Il 2 agosto 1985 il Lockhead-1011 Tristar che operava il volo è precipitato mentre eseguiva un approccio di routine all’Aeroporto Internazionale di Dallas/Fort Worth, uccidendo 8 degli 11 membri dell’equipaggio, 126 dei 152 passeggeri e una persona a terra. Questo incidente è uno dei pochi riguardanti voli commerciali ad essere stato causato del fenomeno meteorologico conosciuto come windshear generato da microburst, ossia una variazione improvvisa del vento in intensità e direzione generato da un tornado.

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conseguente “sindrome del sopravvissuto”, ossia il senso di colpa dovuto alla consapevolezza di dovere la propria vita alla morte di qualcun altro. L’argomento affascinava e interessava Connelly, riportandolo ai tempi dell’articolo sull’incidente aereo scritto ai suoi esordi come cronista. Dal romanzo fu tratto il film Blood Work , Debito di sangue, uscito nelle sale cinematografiche nel 2002, diretto e interpretato da Clint Eastwood.2

Nel 1999 pubblica nuovamente un romanzo con protagonista Bosch, Angels Flight (Il ragno), seguito, nel 2000, da Void Moon (Vuoto di luna), in cui introduce una nuova protagonista, la ladra di casinò Cassie Black, che comparirà brevemente anche in un romanzo successivo, ed è il primo romanzo che non si svolge a Los Angeles, bensì a Las Vegas.

Nel 2001 viene pubblicato A Darkness More than Night (Il buio oltre la notte), nel quale Connelly fa incontrare per la prima volta due suoi personaggi: Harry Bosch e Terry McCaleb: risolveranno un crimine insieme. Il 2001 è anche l’anno in cui Connelly lascia la California per trasferirsi, con la famiglia, a Tampa Bay, in Florida, dove vive tutt’ora. Nonostante il trasferimento da una costa all’altra, i suoi romanzi hanno comunque luogo a Los Angeles.

L’anno successivo, il 2002, pubblica due romanzi: The City of Bones (La città delle ossa), ottavo libro della serie di Bosch; e Chasing the Dime (Utente sconosciuto), che non appartiene a nessuna serie ed è riconosciuto dal Los Angeles Times come uno dei migliori libri dell’anno.

Nel 2003 pubblica Lost Light (Lame di luce), in cui ritorna come protagonista Bosch, ed è il primo romanzo in cui il detective stesso narra la storia

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in prima persona; in questo romanzo Bosch, dopo aver lasciato il LAPD, lavora come detective privato. Nello stesso anno, l’autore produce, inoltre, un CD in edizione limitata, Dark Sacred Night, the Music of Harry Bosch, una compilation della musica jazz menzionata nei suoi romanzi.

Nel 2004 esce The Narrows (Il poeta è tornato), seguito del romanzo The Poet, in cui Bosch, indagando sulla morte dell’ex agente FBI McCaleb, torna sulle tracce del serial killer di poliziotti, soprannominato “il poeta”. Nel maggio del 2005 pubblica il suo quindicesimo libro, The Closers (La ragazza di polvere), in cui Bosch torna a lavorare nella sezione “Cold Case” del LAPD. Il romanzo è andato subito al primo posto della classifica dei best seller del New York Times.

Nell’ottobre dello stesso anno, pubblica il suo primo legal-thriller, The Lincoln Lawyer (Avvocato di difesa): in cui il protagonista, l’avvocato difensore Mickey Haller, che in seguito si scoprirà essere il fratellastro di Bosch, usa come “ufficio” la sua Lincoln Town Car. Dal romanzo, nel 2011, è stato tratto il film The Lincoln Lawyer, con Matthew McConaughey nel ruolo del protagonista.

Nel 2006 pubblica Crime Beat (Cronaca nera), una raccolta degli articoli scritti nel periodo da giornalista per il Los Angeles Times, e il romanzo Echo Park (Il cerchio del lupo), mentre nel 2007 esce The Overlook (La città buia), entrambi appartengono alla serie di Harry Bosch.

Il romanzo successivo, The Brass Verdict, viene pubblicato negli Stati Uniti nell’ottobre 2008 e arriva in Italia, edito dalla Piemme, nel 2010 con il titolo La lista: si tratta di un thriller dal ritmo incalzante in cui l’avvocato Haller incontra Bosch.

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Il ventesimo titolo, The Scarecrow (L’uomo di paglia), è uscito negli USA nel 2009 e ha per protagonisti il reporter Jack McEvoy e l’agente FBI Rachel Walling, nuovamente insieme per la prima volta dai tempi de Il poeta. Sempre nel 2009 viene pubblicato Nine Dragons (Il respiro del drago), il quindicesimo titolo con protagonista Bosch, impegnato in una trasferta a Hong Kong, alla ricerca della figlia scomparsa. La vita privata del detective torna in questo romanzo in primo piano come non succedeva dai tempi di Last Coyote.

Nell’ottobre 2010 pubblica The Reversal, uscito successivamente in Italia con il titolo La svolta. Ritroviamo, sia l’avvocato Haller, dall’altra parte della barriera, quindi non come avvocato difensore, ma come pubblico ministero in un caso accaduto ventiquattro anni prima, sia Bosch nel ruolo di detective per il fratellastro.

Tra il 2011 e il 2013 vengono pubblicati altri quattro libri: due con protagonista Harry Bosch, The Drop (2011) e The Black Box (2012), entrambi ancora inediti in Italia; e due con protagonista Mickey Haller: The Fifth Witness (2011) pubblicato in Italia nel 2014 con il titolo Il quinto testimone e The Gods of Guilt (2013) e ancora inedito in Italia.

Nel novembre 2014 è uscito, negli USA, il suo ventisettesimo libro, The Burning Room, in cui è tornato il detective Bosch.

2.2 Stile

Michael Connelly aveva 16 anni quando, come racconta spesso nelle sue interviste, entrò in contatto per la prima volta con il mondo del crimine:

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A 16 anni, assistendo a un crimine, sviluppai un interesse per la letteratura di genere. C’era stata una rapina con relativa sparatoria e io vidi il rapinatore mentre scappava. Vidi dove aveva nascosto la pistola. Così aiutai la polizia a ritrovare l’arma e in quel modo feci il mio ingresso nel mondo dell’investigazione. Mi portarono alla stazione di polizia, mi fecero delle domande, mi fecero passare in rassegna un gruppo di persone sospettate, in modo che io potessi individuare chi aveva sparato. Fino ad allora, non avevo mai avuto rapporti con la polizia. Dunque fu un’esperienza del tutto nuova e affascinante. Trascorsi 6 o 7 ore insieme ai poliziotti e da quella sera mi misi a leggere storie su di loro, su giornali, libri e romanzi. Nel giro di pochi anni, tutto questo mi spinse alla decisione di voler diventare uno scrittore.3

Fu proprio dopo questo episodio che prese la decisione di diventare scrittore di genere, decisione alimentata successivamente, durante il periodo universitario, dalla lettura dei romanzi hard-boiled di Raymond Chandler.

Qualche anno dopo iniziò a lavorare come cronista per alcuni quotidiani americani; lì capì in fretta che le storie migliori sono le peggiori, le più crude e brutali. Per scrivere i propri articoli, seguì gli agenti della scientifica sulle scene del crimine e studiò i profili psicologici di vittime e assassini. Visse in prima persona la frustrazione di chi ha il compito di assicurare i colpevoli alla giustizia e brancola nel buio, senza riuscire a identificarli: la caccia della polizia a un celebre serial killer, divenne la sua caccia personale per raccontarne la storia.

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Tutte le esperienze vissute da giornalista venivano riversate nei libri. L’episodio reale del cadavere ritrovato nel bagagliaio di una Rolls Royce, si trasformò nel romanzo nella storia di un uomo ritrovato morto nel bagagliaio della sua Rolls Royce; il caso realmente avvenuto di un processo ad alcuni poliziotti fu trasferito inalterato nella finzione letteraria.

L’esperienza come giornalista fu fondamentale per la carriera da scrittore. Durante il lavoro a Fort Lauderdale, scrisse due romanzi che però non furono mai pubblicati, poiché Connelly sentiva che mancava qualcosa, un particolare, un dettaglio. Gli fu data la possibilità di seguire da vicino per una settimana il lavoro della squadra omicidi. In quella settimana, Connelly presenziò a tre scene del crimine, e vide, in ciascuna scena, qualcosa di unico e inaspettato; osservando il lavoro dei detective aveva notato che il sergente George Hurt, il suo referente, nell’esaminare i corpi delle vittime si toglieva spesso gli occhiali e si infilava la stanghetta tra le labbra per avere le mani libere, soprattutto nei momenti impegnativi, come se ci fosse una sorta di partecipazione. Questo suo gesto forniva delle chiavi di lettura sull’uomo, sul suo lavoro e sull’ambiente, era un dettaglio che metteva in luce la sua vita, comunicava quello che occorreva sapere sulla dedizione, le motivazioni, il rapporto con il suo mestiere. Quella settimana trascorsa a stretto contatto con la squadra omicidi gli fece capire quale fosse l’elemento mancante delle sue storie:

D’istinto mi resi conto che quanto dovevo cercare nella mia attività di scrittore era quello. Presi coscienza che dovevo cercare di tirar fuori il dettaglio carico di significati da ogni persona di cui dovevo scrivere, sia che mi cimentassi con

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un articolo di cronaca per un quotidiano, sia che scrivessi un romanzo con un detective come protagonista. La mia carriera di scrittore doveva basarsi sulla ricerca di quel dettaglio eloquente. Se volevo che funzionassero, dovevo ritrovare gli occhiali del sergente Hurt in tutti i miei racconti futuri4.

A fornirgli ispirazione non erano solo i poliziotti, ma anche i criminali. Alcuni di loro lo avevano addirittura contattato dal carcere: uno di questi, un delinquente che la polizia sospettava fosse un serial killer, lo chiamava, non tanto per ribadire la sua innocenza, quanto per scoprire quali informazioni ricevesse dalla polizia e di quali altri delitti lo sospettassero.

Da sempre grande estimatore dello scrittore Raymond Chandler, Connelly ha dichiarato in un’intervista, rilasciata a gennaio 2014 al Daily Beast, di leggere, ancora oggi prima della stesura di un nuovo romanzo, il capitolo 13 del libro The Little Sister, di Chandler, per la descrizione molto accurata della città di Los Angeles, città in cui entrambi ambientano le loro storie:

It’s The Little Sister. What has inspired me for going on 40 years is chapter 13. In that chapter Philip Marlowe, frustrated by the events of the day and the case he’s on, takes a ride around Los Angeles. He ruminates a bit on what is going on his case, but the chapter has little to do with plot, and everything to do with the interplay of character and place. The book was published in 1949, and his descriptions of LA are still accurate. He’s able to cut away to the basic things about LA. At the time I read it, I’d never been in Los Angeles, but I

4M.Connelly, Cronaca nera (trad. it. P. Traverso, S. Tettamanti), Edizioni Piemme, Milano,

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instinctively knew that he grabbed the character of place and connected it to the character of his protagonist. Wonderful. Years later I did make it to LA, and I started writing novels, and I would religiously re-read chapter 13, and I still do, to this day, before I start writing a novel about LA. I have to read chapter 13.5

Ma la Los Angeles descritta da Michael Connelly non è più la stessa dei romanzi di Chandler. La città in cui si muove il detective Bosch è la Los Angeles dei giorni nostri, una città fatta di paradossi in cui si concentrano le fratture sociali, prolifera la corruzione, dove è evidente il contrasto tra i sogni infranti e quelli realizzati, è una città in cui si nota subito chi è ricco e chi è povero. Tutto ciò non sempre sfocia in fatti criminali, ma crea, di certo, un ambiente favorevole al crimine.

Con Bosch, Connelly si inserisce subito in quel sottogenere della detective fiction ben conosciuto nel mondo anglosassone con il nome di police procedural. Dopo la pubblicazione del primo romanzo The Black Echo, nel 1992, scoprì di essere stato classificato come police procedural, una definizione che per lui risultava essere nuova: «credevo di aver semplicemente scritto un libro, un thriller, se era proprio necessario inserirlo in un genere. D’accordo, era anche un giallo. E, sì, parlava di poliziotti e di rapinatori, e di come i buoni si adoperano per catturare i cattivi, ma non mi ero mai reso conto di essermi avventurato in ciò

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N. Charney, How I write: Michael Connelly, ultimo accesso 5/11/2014

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che veniva chiamato un “sottogenere”. Imparai presto che il mondo della crime fiction è diviso in generi, sottogeneri e perfino sotto-sottogeneri».6

Come già spiegato nel primo capitolo, il police procedural è un particolare filone del romanzo poliziesco che vede la presenza, nei panni del protagonista, di un’intera squadra di agenti che indaga su un crimine in maniera corale, in cui l’autore riesce a ricreare il clima di tensione di una vera indagine poliziesca grazie all’uso di materiali tipicamente legati al mondo reale, come i rapporti del medico legale e della scientifica, la raccolta delle prove e la trascrizione dei verbali degli interrogatori, tutti elementi presenti nei romanzi di Connelly.

2.3 Harry Bosch: ‘Everybody counts or nobody counts’

Nato nel ’50, Harry Bosch è un detective del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, protagonista di 19 romanzi di Michael Connelly. Fa la sua prima comparsa sulla scena letteraria nel ’92 nella The Black Echo, in un momento molto particolare della storia di Los Angeles: la città, infatti, era in piena rivolta; era l’anno in cui il tassista afroamericano Rodney King venne fermato e picchiato selvaggiamente da una pattuglia di polizia di LA; quel pestaggio e l’assoluzione degli agenti scatenarono la violenta reazione della comunità nera di Los Angeles.

Connelly è particolarmente attento a far emergere l’evoluzione psicologica del protagonista, che va al di là degli stereotipi narrativi del genere hard-boiled. Infatti, mentre Chandler ha trovato il suo eroe ideale in Philip Marlowe,

6M. Connelly, Introduzione (trad. it. A.Colitto) in AA.VV. Mystery Writers of America, Blue

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l’investigatore scrupoloso e a volte filosofico, che beve e fuma in continuazione, Michael Connelly ci ha dato Hieronymus “Harry” Bosch, poliziotto implacabile, tormentato, dai forti principi ma profondamente pessimista.

Il protagonista prende il nome dal pittore rinascimentale fiammingo che riempiva i suoi quadri di terribili visioni infernali, descriveva un mondo andato in rovina, il caos e il peccato, l’universo dannato di quelle pitture presenta analogie con il mondo fatto di ingiustizie e misfatti in cui si muove Bosch:

Mi tornò alla memoria questo pittore che avevo studiato all’università, Hieronymus Bosch. Tutti i suoi quadri descrivevano un mondo andato in rovina, il caos, il peccato. Ecco come saltò fuori il nome di Bosch. D’improvviso, mi dissi che sarebbe stato un buon nome perché nel mio paese Bosch era un pittore quasi sconosciuto. Ma pensai anche che qualcuno che avrebbe capito a chi mi riferivo ci sarebbe stato. Quel qualcuno avrebbe capito a chi stavo collegando il mio detective e avrebbe afferrato la metafora. Molti altri, invece, non avrebbero riconosciuto il nome e magari sarebbero stati curiosi di scoprire dove fosse saltato fuori.7

Nel corso della storia veniamo a sapere che all’età di undici anni era finito in un orfanotrofio. Abbandonato dal padre, che incontrerà solo molti anni dopo, viene sottratto alla madre, prostituta, che lo stato della California non riteneva degna di assumere il ruolo di genitore. Partecipa alla guerra in Vietnam come ‘topo delle gallerie’ (tunnel rat). Il suo primo caso, infatti, scatena in lui ricordi

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della guerra e Connelly evoca in maniera ammirevole il senso di claustrofobia e di isolamento tipico di un ex tunnel rat. Tornato dal Vietnam decide di entrare in polizia, ma col tempo diventa ostile alle gerarchie, alle convenienze, alle regole del sistema; sistema con cui si è spesso scontrato: è memorabile l’avversione tra lui e uno dei suoi superiori, il vice capo della polizia Irvin Irving. Per Harry la regola è Everybody counts or nobody counts, ossia ‘tutti contano o non conta nessuno’ e ciò non si coniuga sempre con l’atteggiamento politico e opportunistico di chi si trova ai vertici del dipartimento di polizia.

Le indagini sull’omicidio della madre, avvenuta quando Harry aveva undici anni, è l’argomento del suo quarto romanzo, The last coyote. Di questo libro ciò che rimane impresso nella memoria è il coyote nominato nel titolo. L’animale, alter ego e fantasma allo stesso tempo, acquista rapidamente un valore mitico, sia in questo libro che in quelli successivi della serie. Come Bosch, che ripercorre continuamente il suo passato per scoprire l’assassino della madre, così il coyote attraversa le nebbie della storia di Los Angeles, prima che questa diventasse una perversa fabbrica di sogni che offriva più incubi che illusioni. Il coyote, inoltre, popola i sogni di Bosch, tanto che si potrebbe pensare che non sia reale, ma piuttosto una visione evocata dal detective per mantenere la salute mentale in una città a cui è legato da un rapporto di amore-odio.

Nel corso dei diciannove romanzi ha combattuto contro serial killer, spacciatori di droga, mafiosi, poliziotti corrotti e a volte assassini, bande criminali, ha lottato contro la burocrazia indifferente della polizia di Los Angeles e della struttura di potere che governa la città. È profondamente incompleto,

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continuamente perseguitato dal suo passato, dai suoi istinti peggiori e dal suo bisogno di giustizia.8

8D. Lehane, Genealogia da Hammet a Chandler ai loro eredi: una discesa agli inferi della città

californiana, dal sito

www.archiviostorico.corriere.it/2009/aprile/30/altre_facce_Los_Angeles_dove_co_9_09043006 5.shtml ultimo accesso 10/11/2014.

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