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INDICE

INTRODUZIONE ... 13

MUSEO BAUHAUS DI DESSAU 1 IL LUOGO ... 17

1.1 La città di Dessau ... 18

1.2 Dessau: la città Bauhaus ... 20

L’architettura Bauhaus a Dessau ... 23

1.3 Analisi dell’area di progetto ... 38

Il City Park ... 41

2 IL PARCO ... 47

2.1 Studio dell’area ... 49

La vegetazione presente ... 49

Segni: memoria della città ... 53

2.2 Concetto ... 54

2.3 Progetto ... 57

3 IL MUSEO ... 61

3.1 Concetto ... 64

La generazione dei volumi ... 64

Lo studio programmatico ... 65

Il concetto di esposizione ... 66

3.2 Progetto ... 71

Lo spazio espositivo ... 72

Le funzioni ... 75

LA LUCE DEL MUSEO ... 85

4 STRATEGIE DI ILLUMINAZIONE ... 87

4.1 La luce naturale ... 88

Strategie di illuminazione diurna ... 90

Sistemi di illuminazione laterale ... 92

Sistemi di illuminazione dall’alto ... 104

4.2 La luce artificiale ... 111

Le lampade ... 112

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5 ESEMPI DI ILLUMINAZIONE DI SPAZI ESPOSITIVI IN

MUSEI CONTEMPORANEI ... 123

5.1 Guggenheim Museum, New York ... 123

5.2 Musée d'Orsay, Parigi ... 125

5.3 Ampliamento del Museo del Prado, Madrid ... 127

5.4 Clore Gallery e ampliamento della Tate Gallery, Londra ... 128

5.5 Museo dell'Ara Pacis, Roma ... 130

5.6 Museo Ludwig, Colonia ... 131

6 STUDIO ILLUMINOTECNICO DELL’AREA ESPOSITIVA DEL BAUHAUS MUSEUM DESSAU... 133

6.1 Scelte progettuali preliminari ... 133

Colore delle pareti ... 133

Scelta dei vetri ... 134

Arredo e allestimento ... 135

Apparecchi di illuminazione ... 135

Sistema di schermatura delle vetrate ... 140

6.2 Strumenti di calcolo utilizzati ... 142

6.3 Risultati del calcolo ... 144

Area espositiva senza opere ... 144

Configurazione 1: luce naturale (vetri a controllo solare) ... 146

Configurazione 2: luce naturale (vetri a controllo solare) + sistema di oscuramento ... 153

Configurazione 3: luce naturale (vetri a controllo solare) + sistema di oscuramento + luce artificiale... 159

Analisi complessiva ... 162

6.4 Discussione dei risultati e profilo di utilizzo ... 179

CONCLUSIONI ... 187

7 APPENDICE ... 189

7.1 UNI CEN/TS 16163:2014, “Conservazione dei beni culturali - Linee guida e procedure per scegliere l’illuminazione adatta a esposizioni in ambienti interni” ... 189

7.2 UNI - EN 12464-1 – 2011 “Illuminazione di luoghi di lavoro in interni” ... 192

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7.3 Schede tecniche ... 193

BIBLIOGRAFIA ... 203

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INTRODUZIONE

Nel 2019 la Fondazione Bauhaus di Dessau celebrerà il 100° anniversario della scuola Bauhaus con l'apertura di un nuovo Museo. In occasione di questa ricorrenza è stato indetto un concorso di idee per la progettazione del Museo Bauhaus di Dessau, con lo scopo di presentare al pubblico la scuola attraverso l’esposizione di una collezione di opere.

Il progetto rappresenta una grande sfida principalmente per due motivi: il luogo con cui si deve confrontare, la città di Dessau, e la tendenza a rappresentarsi che ha caratterizzato il movimento Bauhaus. La casa di Walter Gropius, situata proprio a Dessau, ha rappresentato una sorta di casa modello in cui la gente veniva invitata a vedere un nuovo modo di vivere. Il Bauhaus si distingueva infatti per la rappresentazione di un nuovo stile di vita in cui arte, design e architettura appartenevano a tutti e gli artisti del Bauhaus erano presenti già nel 1920 sul mercato internazionale dell'arte, con esposizioni e mostre che caratterizzavano l'immagine pubblica della scuola.

L’obiettivo di questo progetto di Tesi è quello di progettare il nuovo Museo Bauhaus nel centro della città di Dessau, incorporandolo nella rete degli edifici Bauhaus distribuiti in essa e nella matrice verde del suo parco cittadino. Allo stesso tempo, il progetto vuole rappresentare un nuovo concetto di esposizione, dinamico e non più statico, e raggiungere un ottimo confort visivo nell’area espositiva.

Il lavoro svolto si divide in due parti: il progetto architettonico e del paesaggio e lo studio illuminotecnico dell’area espositiva.

La prima parte si apre con uno studio preliminare del luogo. Viene analizzata la struttura della città di Dessau, data la presenza degli edifici Bauhaus, e come l’area di progetto va ad inserirsi nella matrice urbana. Questo studio consente di esaminare le caratteristiche del luogo e fornisce le basi per la formulazione di un concetto e della strategia progettuale che daranno origine alla proposta di intervento.

L’area di progetto è inglobata nel parco cittadino della città per cui è stata necessaria una progettazione del paesaggio completa, con un approccio integrativo nei confronti del tessuto urbano e nella tutela delle specie presenti. La parte paesaggistica risulta altrettanto importante e non secondaria a quella architettonica. Anche essa è preceduta da una fase di studio delle specie presenti, alcune delle quali soggette a tutela, e dei segni che identificano il luogo.

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La seconda parte completa il lavoro. Lo studio illuminotecnico dell’area espositiva è essenziale nella progettazione di aree museali al fine di garantire un ambiente confortevole per il visitatore e tutelare e valorizzare le opere esposte. Questo studio ha permesso di superare le problematiche dettate dalle scelte architettoniche.

Prima di procedere allo studio illuminotecnico dell’area espositiva del Museo Bauhaus è stato necessario fare uno studio delle varie strategie di illuminazione di luce naturale e artificiale utilizzate in architettura e analizzare l’illuminazione di spazi espositivi in alcuni musei contemporanei – tra cui il Guggenheim Museum di New York e l’Ara Pacis di Roma.

Lo studio illuminotecnico dell’area espositiva ha origine con delle scelte progettuali – pareti, vetri, arredo e allestimento, apparecchi di illuminazione e sistema di schermatura – e si conclude con i risultati ottenuti tramite il software DIALux Evo 7 e la discussione di essi. Nello studio sono state utilizzate tre configurazioni date dalla combinazione di luce naturale, sistema di schermatura e luce artificiale, in diversi giorni dell’anno, ore del giorno e secondo tre modelli di cielo – sereno, intermedio e coperto.

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MUSEO BAUHAUS DI DESSAU

PROGETTO ARCHITETTONICO E DEL PAESAGGIO

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1 IL LUOGO

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1.1 La città di Dessau

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Nel corso della riforma municipale del 2007, le città di Dessau e Roßlau sono state unite per diventare il comune di Dessau-Roßlau. Da allora hanno formato la terza città più grande della Sassonia-Anhalt.

Dessau-Roßlau è incorporata in una zona naturale meritevole di tutela: la città si trova nel mezzo di un esteso paesaggio verde tra i fiumi Elbe e Mulde. Il fiume Mulde scorre oltre il margine orientale della città di Dessau e si unisce all'Elbe tra i quartieri di Dessau e Roßlau. I fiumi definiscono il paesaggio della città e contribuiscono alla qualità della vita e del tempo libero.

Dessau-Roßlau è caratterizzata da tracce della storia tedesca. Nella seconda guerra mondiale e nella fase di sviluppo successiva sono state distrutte ampie porzioni della città storica. Lo sconvolgimento politico ed economico dopo il 1990 ha portato ad una diminuzione della popolazione e dei posti di lavoro.

Oggi Dessau-Roßlau, con i suoi 84.000 abitanti, è la residenza di numerose autorità e istituzioni dello Stato, tra cui l'Agenzia Ambientale Federale Tedesca, e offre un ricco programma culturale. Grazie alla sua vicinanza alle città di Berlino, Lipsia, Halle e Magdeburgo, i suoi collegamenti e infrastrutture – autostrade, collegamenti ferroviari, aeroportuali e porti fluviali – favoriscono le buone condizioni economiche.

Dessau-Roßlau è orgogliosa della sua storia e del ruolo che il Bauhaus ha avuto in essa e che ancora oggi rappresenta.

Figura 3_Dessau tra i fiumi Elbe e Mulde, attraversata dalla linea ferroviaria. In rosso l’area di progetto.

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1.2 Dessau: la città Bauhaus

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Il Bauhaus è stato fondato nel 1919 a Weimar, si trasferisce a Dessau nel 1925 per motivi politici e si conclude a Berlino nel 19331. Dopo l'espulsione da parte del governo

di destra dello Stato della Turingia, la scuola ha trovato un fertile campo sperimentale nell’emergente città industriale di Dessau e nei sette anni di permanenza in questa città, durante i quali ha vissuto il suo periodo d’oro, ha avuto la possibilità di costruire il proprio edificio scolastico, progettato da Walter Gropius.

I membri del Bauhaus hanno sperimentato a Dessau, dal 1925, innovazioni politiche, tecnologiche e culturali senza precedenti nella Repubblica di Weimar. Qui la scuola ha costruito una casa e formato una comunità. Ha avuto per la prima volta la possibilità di realizzare costruzioni di alloggi sperimentali. Il quartiere Törten di Walter Gropius e le case con accessi su balconi di Hannes Meyer sono testimonianze uniche della politica abitativa progressista e dell'architettura degli anni ‘20.

Il tentativo di sviluppare una nuova cultura quotidiana ha portato il Bauhaus di Dessau a diventare un laboratorio del Modernismo. A partire dall’abbigliamento e dallo stile di vita, la scuola ha sviluppato una nuova estetica del quotidiano e ha cambiato il proprio profilo. Il Bauhaus è passato dall’artigianato all'industria, dai singoli elementi ai prodotti fabbricati solo in serie.

L'edificio Bauhaus rappresenta il manifesto di tutti questi cambiamenti, che avvengono anche nel programma pedagogico. Si combinano non solo tutte le discipline di progettazione ma anche le dimensioni dell'esistenza umana in maniera sperimentale: l'insegnamento, l'apprendimento, la ricerca, la produzione, la presentazione, le feste, così come il movimento, la ginnastica, la danza e il teatro.

Il Bauhaus di Dessau ha unito le esigenze della progettazione con le esigenze della società. Vengono affrontati non solo gli oggetti della famiglia moderna, i cambiamenti dei processi di vita o la costruzione degli alloggi, ma anche questioni centrali sui rapporti di politica, cultura e società.

Oggi Dessau è riconosciuta come luogo del Bauhaus più importante al mondo. Non solo l’edificio Bauhaus, ma anche le case dei Maestri, sono patrimonio mondiale dell'UNESCO dal 1996. Questo è il motivo per cui Dessau attira ogni anno 100.000 visitatori provenienti da tutto il mondo.

1 Il Bauhaus fu classificato tra le forze politiche di sinistra. La fine della scuola di Weimar fu quindi

ineluttabile quando nella primavera del 1924 una coalizione destroide rimosse il governo di sinistra dalla Repubblica della Turingia. Nell’Anhalt e a Dessau, dove la scuola si trasferì nel 1925, prevalsero fino al 1932 condizioni politiche favorevoli al Bauhaus. Il clima mutò dal 1929 con il rinvigorirsi del Partito Nazionalsocialista, il quale accusò la scuola Bauhaus principale esponente del bolscevismo culturale. Il Partito Nazionalsocialista ottenne che il Bauhaus fosse chiuso il 30 settembre 1932. Mies Van der Rohe riaprì il Bauhaus nell’ottobre 1932 come istituto privato a Berlino, ma fu costretto a chiuderlo dopo pochi mesi con la presa del potere dei nazisti.

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Figura 5_classe con Lilly Reich, 1931

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23 L’architettura Bauhaus a Dessau

I sette anni del Bauhaus di Dessau (1925-1932) sono considerati i migliori per la sua architettura e, pertanto, la maggior parte degli edifici si trova in questa città.

Dal 1925 al 1928, Gropius intraprese tre diversi progetti di architettura a Dessau: l’edificio della scuola, gli alloggi dei maestri e il quartiere residenziale Törten. Considerato il fautore di un nuovo stile di vita, senza dubbio Gropius costruì gli edifici come esempi dimostrativi della nuova architettura – Neues Bauen. [Droste 06]

Il linguaggio della nuova architettura fu elaborato da Gropius in tre diverse varianti: pathos e ascetismo per l’edificio Bauhaus, disciplinata esibizione dei valori borghesi per gli alloggi dei maestri, ostentata sobrietà per le case del quartiere Törten.

Questi diversi piani di interpretazione sono facilmente riconducibili alla tradizione della storia dell’architettura: il complesso Bauhaus esigeva rispetto dovuto a un edificio pubblico, le abitazioni dei maestri esprimevano la moderna idea di status della borghesia, mentre le persone di basso ceto dovevano accontentarsi di alloggi semplici e uguali a tanti altri. [Droste 06]

L’opera di Gropius è lo specchio dell’organizzazione della società.

Oltre a questi edifici, Dessau ne ospita anche altri: l’ufficio per l’impiego, l’edificio Konsum, il Kornhaus, la casa Fieger, la casa d'acciaio e le case con accesso su balcone.

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L’edificio del Bauhaus, Walter Gropius (1925-26)

Figura 8_edificio del Bauhaus

L'edificio è stato progettato dal fondatore del Bauhaus, Walter Gropius, e commissionato dalla città di Dessau. Prima della sua costruzione, il Bauhaus non aveva un proprio dipartimento di architettura.

L’edificio del Bauhaus non ha una facciata tradizionale, ma si sviluppa nello spazio formando tre L. Il complesso comprende tre laboratori, la casa-atelier, il ponte con l’amministrazione e lo studio di architettura, oltre a un edificio in parte occupato da un istituto tecnico non legato al Bauhaus. La funzione svolta da questi edifici, concepiti ognuno in modo diverso, doveva risultare leggibile all’esterno. Al tempo stesso i corpi orizzontali e verticali sono accuratamente bilanciati in un equilibrio asimmetrico definito dinamico. Creando un equilibrio tra i corpi architettonici e tra spazio interno e spazio complessivo, Gropius riuscì ad attualizzare la sua vecchia visione della conciliazione di uomo e tecnica. [Droste 06]

Viene adottato uno schema ad L sulla base che l’immaginaria rotazione di un corpo a L’intorno all’asse che passa per il vertice lascia immutato il rapporto tra i due lati e realizza perciò una perfetta circolarità di veduta. Quella rotazione ideale, sempre intesa come rottura di un equilibrio statico e avvio di moto, è affidata a un sistema di forze che si sviluppa dalla situazione spaziale e dall’entità dei blocchi. Nel caso del progetto in esame il fulcro di rotazione è nel corpo centrale, che ha maggiore sviluppo in altezza; la bassa e lunga galleria non è altro che un braccio di leva, la cui estensione è misurata in rapporto alla massa del corpo di destra; l’equilibrio dinamico dell’insieme si fonda

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sul fatto che la maggior massa del corpo di sinistra, direttamente articolato sul fulcro, corrisponde ad una maggiore estensione dei corpi di destra. [Argan 51]

Gropius intendeva diffondere una mutata percezione dello spazio che riflettesse la mobilità caratteristica del nostro tempo: sopra queste costruzioni si trova qualcosa di oscillante, di leggero, che si muove ritmicamente. Sosteneva che ciò era diventato possibile grazie ai nuovi materiali da costruzione: ferro, cemento e vetro.

La pianta è costruita su tre assi orientati in direzioni diverse. La scritta “Bauhaus” a caratteri cubitali, progettata da Herbert Bayer, trasformò il complesso in un’architettura pubblicitaria. [Droste 06]

Figura 9_pianta del piano terra Figura 10_pianta del piano primo

Figura 11_prospetto Ovest

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28 Le case dei Maestri, Walter Gropius (1925-26)

Figura 14_case dei Maestri, vedute Nord-Ovest

Parallelamente all'edificio Bauhaus, la città di Dessau commissionò a Walter Gropius la costruzione di tre villette bifamiliari per i maestri del Bauhaus – per le famiglie Klee e Kandiskij, Muche e Schlemmer, Moholy-Nagy e Feininger – e una casa indipendente per il direttore.

Questo progetto rappresentò per Gropius la prima occasione per sottoporre ad una verifica pratica le sue idee sulla razionalizzazione dell’architettura abitativa. Elaborò una pianta unica per le tre villette bifamiliari e un’altra pianta per la casa dove avrebbe abitato personalmente. Il piano terra delle villette ospitava un soggiorno, una stanza da pranzo più piccola e, collegato a questa, uno spazio ben attrezzato con cucina, credenza e dispensa. Il lusso maggiore consisteva nello spazioso atelier al primo piano. Ogni villetta era provvista di veranda e balconi. [Droste 06]

Piante, sezioni e alzati nascono dallo stesso principio distributivo e formale, riportato e sviluppato in tutte le dimensioni. Attribuita alla struttura interna ogni funzione portante, pareti e vetrate non sono più diaframmi divisori ma superfici di contatto che impegnano e risolvono nella chiarezza del disegno costruttivo lo spazio infinito della realtà. [Argan 51]

L’esterno fu concepito come una compenetrazione di corpi cubici, in un armonioso equilibrio di forze verticali e orizzontali. [Droste 06]

Sorgono a breve distanza l’uno dall’altro, tra il verde. Tra architettura e paesaggio non esiste più un rapporto, ma continuità e contiguità assoluta. L’edificio non cerca un rapporto di dominio con lo spazio di natura, ma lo sostituisce. [Argan 51]

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Walter Gropius e László Moholy-Nagy hanno arredato interamente le loro case con mobili di Marcel Breuer, mentre altri maestri hanno utilizzato i propri arredi. Tutte le case erano dotate di armadi a muro e moderni elettrodomestici.

Figura 16_casa del direttore, piano terra Figura 17_casa del direttore, piano primo Figura 15_case singole e doppie

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30 Il quartiere Törten, Walter Gropius (1926–28)

Figura 18_quartiere Törten, case tipo

La scarsità degli alloggi nella Repubblica di Weimar rappresentava una delle sue principali emergenze sociali. Sulla decisione della città di Dessau di accogliere il Bauhaus aveva influito l’idea di incaricare l’istituto della progettazione e della costruzione di edifici residenziali, un incarico effettivamente assegnato nel 1926. Lo studio di architettura di Gropius realizzò in tre fasi, dal 1926 al 1928, il quartiere Törten con 314 unità unifamiliari a due piani, edificate ognuna su un’ampia porzione di giardino. [Droste 06]

Dal momento che con questa commessa Gropius voleva dimostrare i vantaggi di un’industrializzazione dell’architettura, i lavori in cantiere furono organizzati sul modello della catena di montaggio messa a punto negli USA: l’estetica seriale del quartiere rispecchiava tale metodo di produzione. [Droste 06]

Ogni unità è un numero nella serie; e la continuità della serie basta a escludere ogni rapporto di capienza tra spazio empirico e costruzione. Il processo di ripetizione ad

infinitum della forma diventa il processo della produzione edilizia. L’urbanistica è

appunto architettura continua, costruzione che non si attua in uno spazio ma attua lo spazio come dimensione del possibile. [Argan 51]

Il monotono susseguirsi di case uguali, inizialmente condizionato dall’esigenza di manovrare la gru, comportò un’infelice esposizione al sole per molte abitazioni situate sui viali di circonvallazione e nella doppia fila a Sud. Nonostante la presenza dell’edificio Konsum, che sarebbe potuto diventare un punto centrale del quartiere, mancavano le caratteristiche di uno spazio urbano. [Droste 06]

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32 Edificio Konsum, Walter Gropius (1928)

Figura 20_edificio Konsum

L'edificio Konsum è stato progettato da Walter Gropius e costruito nel 1928. La sua posizione, l'altezza e il suo ruolo lo rendono un punto centrale del quartiere di Törten. Il cliente era la società Konsumverein e inizialmente il nome di questa era visibile sul tetto sporgente del centro commerciale.

Le due parti dell'edificio, il volume con copertura piana e il blocco a cinque piani, sembrano mescolarsi l'una all'altra e le loro proporzioni sono eleganti. A differenza delle case del quartiere Törten, il blocco a cinque piani è realizzato in muratura e la struttura più bassa in calcestruzzo rinforzata con acciaio. L’intonaco bianco contrasta con le balaustre e le finestre nere.

Il volume con altezza inferiore è stato progettato con una funzione esclusivamente commerciale e l'edificio a cinque piani contiene le stanze del personale e tre trilocali. Una zona comune all'ultimo piano comprendeva una lavanderia e una terrazza sul tetto.

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33 Casa Fieger, di Carl Fieger (1927)

Figura 21_Casa Fieger

La casa Fieger2 si trova sopra una grotta di ghiaia che è stata utilizzata nella prima fase della costruzione del quartiere Törten. La costruzione della casa è stata eseguita nell'estate del 1927.

La casa, che ha una superficie di 74 m², è l'unico progetto realizzato di un programma per case piccole. Fieger mostra in questo progetto le caratteristiche del suo approccio, diverso da quello di Gropius. Il corpo cubico dell'edificio è accentuato da una scala semi-circolare sporgente a Ovest e una terrazza a Sud.

Il piano terra ha un soggiorno e una camera da letto. Questi sono separati solo da armadi e da una porta scorrevole, in modo che possano essere collegati per formare una grande stanza durante il giorno. La cucina è dotata di un collegamento verso il salotto. Gli arredi interni sono stati realizzati nei laboratori Bauhaus secondo i concetti dell'architetto.

2 Carl Fieger è stato un disegnatore presso l'ufficio architettonico privato di Gropius e uno dei suoi colleghi

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Casa d'acciaio, Georg Muche, Richard Paulick (1926-27)

Figura 22_casa d’acciaio

La casa d'acciaio, situata accanto a Casa Fieger, è stata commissionata dal comune di Dessau e costruita durante la prima fase della costruzione del quartiere Törten. È stata completata nella primavera del 1927.

A Muche e Paulick non interessava mostrare la visibilità del materiale – la struttura è in acciaio – ma dare alla casa un linguaggio formale.

L'aspetto esteriore è definito da due cubi di diversa grandezza che creano ambienti di diverse altezze: i soffitti del soggiorno e di una delle camere da letto hanno un’altezza maggiore. La casa ha una superficie di circa 90 m² ed è grigio, bianco e nero. Successivamente Muche ha progettato varianti di colore per i suoi prototipi di case di acciaio.

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Case con accessi su balcone, Hannes Meyer (1929–30)

Figura 23_case con accessi su balcone

I cinque appartamenti con accesso su balcone nascono da un progetto di pianificazione collettiva elaborato nel reparto della scuola Bauhaus diretto da Walter Gropius nel 1927 e sono stati eseguiti da Hannes Meyer. Il loro progetto riflette le funzioni di abitazione e l'estrema riduzione dei materiali e dei componenti da costruzione crea una singolare qualità architettonica. L’edificio si sviluppa in modo costante e razionale, rappresentativo dell'edilizia sociale.

L'accesso su balcone è un tipo di accesso tradizionale per gli appartamenti e le porte d'ingresso delle unità abitative si affacciano su una passerella comune e aperta che conduce ad una scala.

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36 Ufficio per l’impiego, Walter Gropius (1928–29)

Figura 24_ufficio per l’impiego

Nel 1928 Walter Gropius vinse in concorso indetto dalla città di Dessau per la progettazione e la costruzione dell'ufficio per l'impiego.

Gropius ha progettato due aree differenti per soddisfare le esigenze funzionali del nuovo ufficio: la struttura tradizionale dell'ufficio non avrebbe sostenuto la folla di persone che ora visitano gli uffici per l'impiego. Gropius ha quindi posizionato gli uffici amministrativi in un'area di due piani, che affaccia su un edificio circolare a un piano con un tetto in vetro. Il pubblico viene canalizzato attraverso cinque differenti ingressi separati secondo la professione e il sesso.

In considerazione del fatto che la facciata non ha finestre, l'interno dell'edificio è sorprendentemente luminoso. Ciò è dovuto al tetto di vetro, che consente alla luce di entrare, e alle pareti interne di vetro, che non la ostacolano.

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37 Kornhaus, Carl Fieger (1929-30)

Figura 25_Kornhaus

La città di Dessau, insieme alla birreria Schultheiss-Patzenhofer, commissionò la costruzione del ristorante Kornhaus nel 1929. L'edificio venne costruito sulla riva del fiume Elbe e il nome commemora un granaio storico che rimase nel sito fino agli anni '70.

Il Kornhaus è stato costruito utilizzando varie tecniche di costruzione: pareti in muratura e telaio in cemento armato. I corpi cubici sono raggruppati attorno alla cucina e all’area di ristoro. Il piano superiore comprendeva una sala da ballo e un'area ristorante dalle quali si raggiungeva la riva del fiume Elbe. L'edificio anteriore e semicircolare era originariamente concepito come un balcone aperto, ma a metà costruzione venne chiuso con vetrate. Il piano interrato comprende un bar con ingresso indipendente.

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1.3 Analisi dell’area di progetto

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La nuova costruzione del Museo Bauhaus di Dessau è stata prevista nel City Park, il parco al centro della città, ad Ovest di Kavalierstraße e a Sud di Friedrichstraße. In questa zona centrale della città di Dessau si trovano importanti istituzioni come il Municipio, il Teatro e la Stazione ferroviaria di Dessau, oltre a strutture di servizio e commerciali, tutti raggiungibili in pochi minuti a piedi.

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I confini del parco cittadino a Nord e ad Est sono eterogenei e costituiti da edifici che si sviluppano e affacciano lungo le strade. Al contrario a Sud e ad Ovest ci sono edifici di diverse tipologie. Le Y-houses – torri di 14 piani – e l’edificio delle Poste centrali, con la sua torre, dominano l'area urbana. Oltre ad essi nei dintorni del parco cittadino si trovano: il Municipio, il centro commerciale Rathaus – che collega la piazza del Municipio al City Park – il Teatro, la Stazione, luoghi di culto, il Museo di storia naturale e la Biblioteca scientifica.

Secondo un’analisi percettiva personale i percorsi principali sono costituiti dalle strade urbane, i percorsi secondari dalla linea tranviaria, i limiti dalla linea ferroviaria, i nodi dagli edifici di maggior interesse socio-culturale e religioso, i quartieri sono identificati dal City Park, dall’area della stazione e da quella del municipio.

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41 Figura 28_ vista su Kavalierstraße verso

Sud-Est

Figura 29_ vista sull’incrocio tra Kavalierstraße e

Friedrichstraße verso Nord-Ovest

Il City Park

Con una superficie di circa otto ettari e una forma irregolare, si trova ad Ovest del centro storico della città. Si connette tramite il centro commerciale Rathaus al Municipio, attraverso Antoinettenstraße alla Stazione ferroviaria e all’edificio Bauhaus, nonché, tramite Kavalierstraße a varie attività commerciali e servizi. Il parco confina ad Ovest con Willy-Lohmann-Straße. Ratsgasse e Antoinettenstraße sono assi importanti del parco per quanto riguarda lo sviluppo e la funzionalità urbana.

Come una sorta di fulcro, il City Park costituisce il punto di scambio centrale per percorsi pedonali nel centro urbano.

il City Park è un parco multi-generazione: si tratta di un luogo popolare e ben frequentato, diventando sempre più uno spazio utilizzato per la ricreazione e il tempo libero di residenti e lavoratori.

Nel parco si trovano un campo sportivo, vari monumenti e la Casa del tè. A Nord-Ovest ci sono tre grattacieli chiamati Y-houses, per la forma della loro pianta.

Campo sportivo

Un campo sportivo si trova nel punto di intersezione tra Antoinettenstraße e Ratsgasse. Si tratta di un campo multi-funzionale, per tutte le stagioni, con sedute e sedie a sdraio nella parte anteriore. Offre l'opportunità di giocare a diversi giochi con la palla, come basket, pallavolo, pallamano e calcio. È presente, a Sud, anche una sezione aggiuntiva di gioco con tavoli da ping pong.

Teehauschen

La Teehauschen – casa del tè – si trova nel centro del parco. È uno spazio di incontro con ristorazione all'aperto e una pavimentazione a scacchiera sul lato dell’ingresso.

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Figura 30_campo sportivo Figura 31_casa del tè

Monumenti

Nel parco sono presenti vari monumenti, alcuni dei quali commemorativi:

• memoriale di Wilhelm-Müller,

• memoriale di Friedrich-Schneider,

• scultura di bronzo Centauro,

• memoriale per le vittime del fascismo,

• stele in memoria di Alberto Adriano3.

Sono presenti, inoltre, dei resti di vecchie mura della città.

Figura 32_memoriale di Wilhelm-Müller

Figura 33_memoriale di Friedrich-Schneider

Figura 34_ scultura di bronzo Centauro

Figura 35_memoriale vittime del fascismo

Figura 36_memoriale Alberto Adriano

Figura 37_mura storiche

3 Vittima di violenza di estrema destra nel giugno 2000. Presso questa stele, si svolge una giornata della

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43 Storia del City Park

Figura 38_Mappa delle mura storiche della città e confini di Dessau, 1715

La prima testimonianza dell’uso di quest’area, situata ad Ovest del centro storico della città, risale al 1475. Le aree al di fuori delle mura della città erano usate come giardini. Dal 1711 gli orti furono rivendicati da Principe Leopoldo di Dessau-Anhalt per la riprogettazione di Kavalierstraße come un viale rappresentante la nuova città di Dessau. La mura della città vecchia furono demolite nel 1708, e dal 1711 il muro del dazio4 venne costruito come la nuova cinta muraria. Resti del muro del dazio si

possono trovare ancora oggi nella città di Dessau-Roßlau e sono sotto vincoli di tutela dei monumenti.

Per promuovere il lento sviluppo della Kavalierstraße, il Principe Leopoldo decise di costruire nel nuovo viale due palazzi per i suoi figli, il principe Eugenio e il principe Moritz, che vennero completati rispettivamente nel 1740 e nel 1741. Il palazzo del principe Eugenio rimase nel possesso ducale grazie alla successione e nel 1884 venne

4 Dei resti si trovano nell’area di progetto.

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demolito. Al suo posto fu eretto un nuovo palazzo in stile inglese con dei giardini, anch’essi progettati in stile inglese.

Nel corso del 18° e 19° secolo ulteriori edifici, istituzionalmente e culturalmente importanti, vennero eretti su Kavalierstraße, tra cui il Teatro della corte ducale nel 1779, l'Orangerie House – oggi la Casa del tè – nel 1814, il Palazzo del principe Georg – successivamente diventato Palazzo della Regina e Portrait Gallery – nell 1824, così come Anhalt Landesbank nel 1848 e l’opposto Anhalt-Dessauische Landessparkasse. Durante l’industrializzazione nel 19° secolo ci furono ulteriori cambiamenti: con la costruzione della Friedrichstraße, l'area ricevette il suo confine settentrionale.

Dal 1872 al 1875, l'edificio del Comune, con la sua sede dell'amministrazione statale, venne eretto sulla Friedrichstraße. Un giardino ministeriale con fontane venne costruito tra l'edificio del Comune e il Palazzo della Regina. Seguirono altri edifici: il Palazzo Ducale nel 1884 e l'edificio delle Poste generali nel 1899.

L'edificio delle Poste generali fu costruito come un ufficio postale e telegrafico, progettato in stile tardo gotico e la facciata fu ricoperta di pietra arenaria. L'angolo che l’edificio forma è evidenziato con un’alta torre, la sua lanterna originale venne distrutta durante la guerra e non fu ripristinata durante la ricostruzione del 1950.

Il Palazzo Ducale venne costruito nel 1897. Ha una facciata barocca con rivestimento in pietra arenaria. L'edificio venne danneggiato durante la guerra e ricostruito e sviluppato in forme caratteristiche nel 1950. Un'estensione venne fatta nel 1973 ma, nel 1927, ne fu decisa la demolizione. Originariamente il piano era quello di costruire il nuovo edificio del Teatro Friedrich, bruciato nel 1922. Il progetto venne rinviato a causa della crisi economica nel 1929. Solo nel 1935 venne costruito a Friedensplatz.

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45

Nel 1927, Palazzo della Regina venne aperto al pubblico con la funzione di Portrait

Gallery. L'ex giardino del palazzo venne ristrutturato dal 1936 con numerose

conversioni e nuovi percorsi, sul modello di una città giardino. Dopo la distruzione di Dessau del 7 marzo 1945, la città giardino era un triste spettacolo. Alberi distrutti e le rovine degli edifici una volta splendidi dominavano il paesaggio. L'edificio del Comune e il Palazzo della Regina vennero quasi completamente distrutti.

Nel 1950 il parco è stato ampliato e ha ricevuto il nome di City Park.

Figura 41_Teatro della corte ducale, 1860 Figura 42_corte ducale, 1884

Figura 43_palazzo della regina, ufficio postale,

Johannis church, 1910

Figura 44_fontana nel giardino del palazzo

della regina, 1940

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2 IL PARCO

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“Costruire il paesaggio, attraverso il progetto di architettura paesaggista, significa manipolare positivamente i fattori metabolici naturali, aggiungendo loro un senso poetico, ideologico e artistico e, evidentemente, mettendoli in relazione con un obbiettivo funzionale. […]

Intervenire nel paesaggio non è giustapporre un agglomerato di oggetti, quanto piuttosto reiventare la base da cui partiamo per arrivare a un gioco di elementi e proporzioni.”

Joao Nuñes

Mi sono avvicinata al concetto di paesaggio grazie ad un’esperienza di tirocinio presso lo studio di architettura paesaggista PROAP di Lisbona, il cui fondatore è Joao Nuñes. Questa disciplina non viene affrontata dal piano di studi del mio corso di laurea e prima di allora me ne sfuggiva l’importanza. In questa occasione mi è stata data la possibilità di condividere progetti, idee e concetti che mi hanno messa nella posizione di vedere il paesaggio da un altro punto di vista.

Nuñes sostiene che prima di proporre un disegno concreto si deve avere la presa di coscienza che il lavoro nel e sul paesaggio non corrisponderà mai a un’immagine statica e immutevole. Ciò che cerchiamo di rivelare è una dinamica fondata su una strategia chiara e oggettiva. In ciascuno dei momenti dello sviluppo di un progetto, il formalismo deve cedere il passo alla capacità di pensare a un complesso metabolismo di funzionamento. Non c’è l’intenzione di incidere un’immagine nel terreno, quanto piuttosto quella di comprendere le caratteristiche del luogo e capire le energie che determinano il suo funzionamento, suscitando il desiderio di trasformarlo in accordo con il flusso definito da queste stesse energie.

Un progetto è sempre l’enunciato dei principi di trasformazione di un luogo, soprattutto nel senso che si tratta della sostituzione di un sistema esistente con un altro che reagirà alle nuove funzioni che gli saranno applicate o alle nuove prestazioni che gli saranno richieste. [PROAP 11]

È proprio questo l’atteggiamento con cui ci si deve avvicinare al paesaggio e che ne determina l’iter progettuale. Questo lavoro di Tesi si basa sul tentativo di rendere concreti questi principi.

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2.1 Studio dell’area

Un parco o qualunque altra costruzione di paesaggio è sempre un ridisegno di qualcosa che già esiste. Le ragioni che giustificano la necessità di un progetto sorgono dalle caratteristiche di un programma, da un’intenzione o da un insieme di intenzioni funzionali per quel luogo, e dalle caratteristiche stesse del luogo. [PROAP 11]

Per questi motivi è stato ritenuto necessario fare un’attenta analisi degli elementi e dei segni che caratterizzano il luogo del futuro Museo Bauhaus.

La vegetazione presente

Nel City Pak si alternano gruppi di alberi che definiscono aree ombreggiate e aree aperte. È presente un’antica popolazione di alberi e alcuni esemplari devono essere mantenuti, per motivi riguardanti la conservazione della natura.

La popolazione di alberi di tutta l'area circostante è di alto valore ecologico. Il lato Est è caratterizzato da un viale di tigli e all’interno del parco sono presenti alberi centenari e specie rare. La diversità delle specie comprende quasi tutti i tipi di alberi diffusi in Europa – tra cui faggio, quercia, acero, tiglio, acacia, ippocastano, platano e pino. Per rendere più chiaro questo aspetto ho fatto una mappatura delle specie presenti.

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SPECIE diametro[m] SPECIE diametro[m]

1 acacia 8 74 pino strobo 6

2 acacia 8 75 tasso 10

3 acacia 9 76 larice del Giappone 9

4 acacia 7 77 acero montano 16

5 acacia 4 78 carpino bianco 18

6 acacia 7 79 platano 20

7 acacia 8 80 catalpa 5

8 acero riccio 3 81 tiglio selvatico 9

9 acero riccio 3 82 tulipifero 6

10 acero riccio 3 83 faggio rosso 9

11 acero riccio 3 84 ginkgo 6

12 acero riccio 4 85 sofora del Giappone 16

13 acero riccio 3 86 catalpa 6,8

14 acero riccio 3 87 pioppo tremolo 2

15 acero riccio 3 88 ippocastano 15

16 acero riccio 3 89 ailanto 7

17 tiglio 7 90 ippocastano 10

18 tiglio 7 91 tiglio nostrano 8

19 acacia 5,4 92 nocciolo di Costantinopoli 9

20 acacia 5,4 93 sofora del Giappone 10

21 acero riccio 8 94 acacia 10

22 acero riccio 8 95 tiglio nostrano 10

23 acacia 5,4 96 acero riccio 8

24 tiglio 6 97 tiglio della Crimea 8

25 tiglio 8 98 ippocastano 10

26 tiglio 7 99 frassino maggiore 8

27 acacia 5,4 100 Albero del caffè del

Kentucky 6

28 tiglio 8 101 nocciolo di Costantinopoli 12

29 tiglio 8 102 platano 12

30 tiglio 6 103 acero saccarino 4

31 tiglio 8 104 tiglio nostrano 12

32 acacia 5,4 105 tiglio selvatico 20

33 tiglio 7 106 sofora del Giappone 20

34 acacia 5,4 107 Koelreuteria 4 35 acacia 5,4 108 platano 16 36 tiglio 9 109 quercia 18 37 tiglio 10 110 ippocastano 10 38 tiglio 10 111 ippocastano 12 39 acacia 5,4 112 ippocastano 10

40 tiglio 10 113 acero campestre 12

41 acacia 5,4 114 tiglio nostrano 18

42 tiglio 10 115 acero riccio 10

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44 sofora del Giappone 8 117 tiglio nostrano 18

46 tiglio 7 118 carpino bianco 12

46 tiglio 7 119 pino strobo 8

47 tiglio selvatico 2 120 olmo montano 12 48 tiglio selvatico 14 121 acero montano 12

49 tasso 10 122 acero montano 10

50 tiglio selvatico 2 123 carpino bianco 12

51 acero montano 12 124 faggio rosso 22

52 quercia rossa 24 125 acero montano 6

53 tiglio selvatico 7 126 sofora del Giappone 20 54 platano 30 127 nocciolo di Costantinopoli 6

55 tasso 6 128 sofora del Giappone 15

56 tasso 7 129 acero ginnala 10

57 tiglio nostrano 12 130 ailanto 22

58 tiglio selvatico 3 131 faggio 4

59 tasso 6 132 quercia 6

60 tasso 6 133 Koelreuteria 10

61 tasso 8 134 quercia 10

62 nocciolo di Costantinopoli 12 135 quercia 7

63 tasso 5 136 quercia 8

64 tasso 2 137 quercia 8

65 ippocastano 8 138 Koelreuteria 14

66 tasso 6 139 quercia 12

67 tasso 9 140 tiglio selvatico 12

68 tasso 8 141 acacia 8

69 platano 12 142 acacia 16

70 magnolia 12 143 acacia 8

71 pino nero 10 144 acacia 10

72 tasso 15 145 tiglio nostrano 12

73 larice del Giappone 6 146 pruno 11

Gli alberi evidenziati sono soggetti a tutela. Questa mappatura evidenzia la biodiversità presente nel parco. Sono infatti presenti oltre 30 specie diverse.

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53 Segni: memoria della città

Tutti i segni inerenti ai gesti trasformatori delle comunità insieme e sovrapposti nel corso del tempo corrispondono ad un importante aspetto del paesaggio. Tali tracce sono associate a grandi realizzazioni o a gesti quotidiani, ma in entrambi i casi determinano la memoria del luogo.

Sono presenti nell’area di progetto dei resti di mura storiche, un monumento in memoria delle vittime del fascismo – costruito nel 2015 dalle associazioni per le vittime del fascismo – e uno in memoria di Alberto Adriano – installato nel 2002.

Il Museo deve essere pensato nel rispetto di queste tracce del passato e della cultura memoriale.

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2.2 Concetto

Le città sono reti complesse di relazioni e, ancor prima di essere grandi insiemi di case e strade, ancor prima di essere la rete strutturata delle sue parti materiali e fisiche, sono – e si giustificano – a partire dalla volontà delle persone di incontrarsi, di stare insieme per scambiare idee, esperienze, saperi, volontà di incontrarsi espressa con profonda convinzione o di incontrarsi perché in quel punto si incrociano i loro cammini e, perciò, in quel luogo si segnano i punti di incontro. [PROAP 11]

Vista l’importanza culturale e sociale dell’intervento, un obbiettivo è quello di creare una connessione tra il parco e il tessuto urbano. La progettazione dei collegamenti deve garantire l’interazione del parco con la città. La soluzione si trova nella creazione dell’asse viario Stazione ferroviaria / Municipio – da Antionettenstraße e Kavalierstraße.

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La presenza del nuovo Museo nel parco è innanzitutto dialogo con il luogo in cui è inserito. Questo luogo combina elementi naturali di grande valore con elementi di valore culturale e del patrimonio. L'edificio proposto si adatta e la sua forma vuole essere la conseguenza di un dialogo umile e rispettoso.

Allo stesso tempo il nuovo Museo vuole essere considerato nel tracciato urbano in cui si inserisce e articola, evitando di interrompere il tessuto della vita cittadina ma iscrivendosi in essa con il proprio ritmo.

Questa nuova presenza inevitabilmente porta con sé una trasformazione del luogo. Trasformazione nel senso dell'attivazione delle dinamiche metaboliche del luogo. La nuova condizione comporterà nuove funzioni, nuovi programmi, nuovi modi di utilizzare e vivere il parco. La proposta di intervento nel parco deve aiutare il luogo a ricevere le nuove funzioni e usi e garantire il suo adattamento.

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La vegetazione si adatta alla presenza del nuovo volume del Museo nella conservazione delle specie e nel rispetto del paesaggio. Nelle sue dinamiche metaboliche di trasformazione, questa zona del parco si presenta come un verde continuo con alberi di diversa specie – ma non introducendo specie diverse da quelle già esistenti nel sito – recuperando, in un certo modo, il suo stato precedente.

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2.3 Progetto

Il sito del concorso comprende un’area destinata alla costruzione del museo, con una superficie di 8.300 m2, e un’area di costruzione del parcheggio, con una superficie di

2.650 m2.

Attraverso il City Park e dagli assi primari della città si creano percorsi che attraggono i visitatori e un primo contatto che invita al Museo Bauhaus di Dessau.

Un percorso principale definisce lo spazio e conduce direttamente all’ingresso, rappresentando un chiaro orientamento e rendendo l’ingresso facilmente identificabile. Gli altri percorsi sono inseriti nel verde, consentono la circolazione in questa zona di parco e agiscono come linee di connessione sulla matrice verde.

Il progetto dell’area esterna al Museo deve occuparsi non solo del flusso dei visitatori ma anche delle operazioni di carico e scarico che servono alle varie funzioni che si svolgono all’interno.

Un parcheggio per i visitatori del Museo Bauhaus è stato disposto sull’area di progetto, con un totale di 50 posti auto – incluso un posto per disabili – e 2 per autobus. L’ingresso è situato nella Friedrichstraße, all’incrocio con la Fritz-Hesse-Straße. Gli spazi per il parcheggio sono integrati nello spazio esterno in maniera discreta, grazie all’utilizzo di una nuova vegetazione. Il parcheggio è collegato alla rete di percorsi che si collegano al nuovo Museo.

È presente anche un parcheggio per le biciclette in prossimità dell’ingresso del Museo. La bicicletta è infatti un popolare mezzo di trasporto a Dessau.

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L’attività del museo richiede frequenti operazioni di consegna, di carico e di scarico. È necessaria una area che fornisca condizioni ottimali per le esigenze logistiche e perciò è previsto un percorso con ingresso dalla Friedrichstraße e uscita nella Kavaliestraße. La vegetazione contribuisce a rendere poco invasive queste operazioni.

Il campo sportivo è stato spostato nella zona Ovest dell’area di intervento, in prossimità del parcheggio.

Le sedute sono pensate come elementi semplici ed efficaci e sono posizionate in funzione della struttura dei percorsi.

Un invitante gesto di benvenuto per gli ospiti del museo e i visitatori è rappresentato da elementi artistici e simbolici che hanno visibilità dall’esterno, perché evidenziati nella matrice verde.

Elementi di arredo urbano

Fermata del tram

L’area di progetto è attraversata dai binari del tram ed è previsto lo spostamento della fermata da Antionettenstraße a Kavalierstraße. La nuova fermata si troverà tra il nuovo Museo del Bauhaus, dal lato del suo ingresso, e il centro commerciale Rathaus.

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I materiali utilizzati sono i soliti del Museo, corten e calcestruzzo. Sul lato sinistro, lato di arrivo del tram, è presente un’apertura che ne consente la vista.

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3 IL MUSEO

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Il museo è un luogo di memoria e strumento per la diffusione della conoscenza. È istituito come salvaguardia del patrimonio, dei ricordi e delle testimonianze, ma ha anche un uso sociale e didattico. Rappresenta uno spazio di grande valore simbolico, dato che raccoglie e conserva una vita quotidiana scomparsa e le più grandi opere del genio artistico dell'uomo. Uno spazio a cui talvolta associamo l'idea di quiete e di senza tempo.

Gli allestimenti di mostre temporanee hanno sostituito al tradizionale ruolo di raccolta, catalogazione ed esposizione di oggetti una struttura flessibile nella quale la funzione tradizionale si integra con quella di ricerca e innovazione didattica consentendo diversificati e selezionati livelli di accesso alle informazioni che contribuiscono a trasformarlo da oggetto a soggetto attivo di processi culturali. In quest’ottica il museo contemporaneo si configura come un momento operativo e di sedimentazione di cultura materiale sul territorio. [Giachi 15]

La gente visita i musei per sperimentare oggetti e immagini, e tra i musei, il museo d'arte offre un tipo speciale di esperienza visiva. I visitatori vogliono vedere non solo l'oggetto, ma anche acquisire una comprensione della sua natura e l'intenzione dell'artista nella creazione.

Nel corso del XIX secolo emerse l'idea che il museo, in quanto istituzione con finalità didattiche ed educative, di crescita culturale e di promozione delle arti e delle tecniche, dovesse ospitare non solo beni artistici di valore universale ma anche le opere minori legate alle tradizioni locali: manufatti artigianali e beni di consumo. Si avviò così una contaminazione tra arte e mercato, arti applicative e decorative, manufatti e prodotti industriali che ebbe profonde conseguenze nel XX secolo. Il luogo in cui si celebrò e trovò sviluppo tale contaminazione fu la grande Esposizione Universale5 nel 1851, in

occasione della quale venne costruito il Crystal Palace6.

Prima di questa manifestazione il museo si proponeva come tempio della cultura all'interno di costruzioni auliche e monumentali, spesso emergenti nel tessuto urbano, amplificate dall'assetto viario urbano. L’esposizione delle opere custodite era organizzata in funzione della conservazione del bene, detentore di valore in quanto cosa unica e autentica, non sostituibile, non riproducibile.

5 È considerata la prima esposizione universale ed ebbe luogo ad Hyde Park dal 1º maggio all'11 ottobre

1851. Ad essa seguì la lunga serie di esposizioni universali di cultura e industria, dall'Ottocento ad oggi. L'esposizione universale di Londra fu promossa dal principe Alberto e altri membri della Royal Society of

Arts come celebrazione delle moderne tecniche industriali.

6 La combinazione di elementi costruttivi modulari e della luce finemente diffusa dalle lastre

semitrasparenti che sostituivano le classiche pareti e coperture in muratura determinò nei fruitori la percezione di uno spazio privo di limiti e indefinito: una percezione accentuata dal trattamento cromatico degli elementi strutturali che furono dipinti di colore azzurro chiaro.

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63

Ben diverso era lo spirito che animava le grandi esposizioni universali: furono simbolo e leva del progresso per le grandi masse. Nuova per l'epoca fu la loro finalità: in un arco di tempo definito veniva esposto al pubblico dei consumatori un vasto repertorio di prodotti, scoperte, invenzioni della nascente civiltà industriale. A metà dell'Ottocento, si cominciarono a mettere in mostra macchinari, strumenti, utensili, oggetti provenienti dal mondo meccanizzato, ma anche meraviglie offerte dalla natura o ad essa sottratti – beni che non di rado avevano dimensioni e ingombri assolutamente incompatibili con gli spazi interni di un museo e che erano destinati a un pubblico generico, non acculturato, anzi bisognoso di conoscenze e desideroso di avere un ruolo nella nuova cultura del progresso sociale e civile.

In un periodo di tempo non prorogabile occorreva esporre una grande quantità di beni e di merci per un vasto pubblico. La soluzione prevedeva la costruzione di ampi edifici prefabbricati, a montaggio e smontaggio rapidi, con possibilità di recupero degli elementi costruttivi, forniti di ampie superfici vetrate.

Grazie a questo grande evento cominciò a decadere l’idea del museo come tempio dell’arte a favore di edifici di concezione moderna, su cui si basa il concetto di museo contemporaneo.

Il nuovo Museo Bauhaus di Dessau intende evidenziare l'attualità delle idee, la vitalità del patrimonio e l'importanza del Bauhaus per il tempo contemporaneo. Si sviluppa tra il significato storico del Bauhaus, influente a livello internazionale, e il suo significato nel presente, vista la sua attualità che integra arte e architettura, teatro e design, cinema e tipografia.

Il Museo Bauhaus Dessau si propone di presentare ai suoi visitatori la seconda più grande collezione Bauhaus nel mondo. Nelle immediate vicinanze del centro della città, incorporato e incorniciato dal City Park, il Museo propone un climax culturale che all’esterno invita i visitatori, dominando la scena nel paesaggio, e all'interno presenta le sue opere d'arte. Si crea così un nuovo luogo Bauhaus che contribuisce all’identità della città Bauhaus.

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3.1 Concetto

Nelle fasi iniziali di un progetto si parla di idee, di concetti di intervento e di immagini ancora poco compromesse con le circostanze della loro realizzazione. È il momento in cui siamo più liberi rispetto a tutti i vincoli che, subito dopo, regnano su ciò che si comunica e sul modo di farlo. [PROAP 11]

La generazione dei volumi

Uno spazio museale prevede varie funzioni, ma sicuramente il ruolo centrale è occupato dall’area espositiva. Il blocco museale allora si rompe e l’area espositiva si separa, manifestandosi anche all’esterno. Nascono due volumi diversi nella forma e ben definiti, ognuno con la propria identità.

UNITÀ

Il blocco museale raccoglie in sé tutte le funzioni.

DIVISIONE

Lo spazio espositivo si separa con una rottura del blocco

ESPOSIZIONE + FUNZIONI

Con la creazione di due volumi differenti le funzioni sono distinguibili dall’esterno.

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65 Lo studio programmatico

Il Museo prevede le funzioni di:

• servizi per i visitatori,

• caffetteria, • didattica, • amministrazione, • logistica, • esposizione. Figura 49_funzioni

L’area espositiva si separa dalle altre funzioni e si rende indipendente. Questo facilita l’apertura in orari differenti: le funzioni possono essere attive anche in orario di chiusura dell’esposizione.

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Figura 51_programma

Il concetto di esposizione

Tre principi guida

Tre principi guida collegano le realizzazioni storiche del Bauhaus di Dessau con i requisiti di un’esposizione legata a una società contemporanea: la rete locale, la contestualizzazione internazionale e un’esposizione come immagine pubblica.

1. Rete locale

La nuova esposizione non è isolata, ma in combinazione con gli edifici esistenti ed i luoghi del Bauhaus di Dessau. Questa stretta connessione tra la collezione e gli edifici Bauhaus è una delle caratteristiche del nuovo Museo. È possibile rappresentare la diversità e la complessità della storia del Bauhaus di Dessau in armonia con i suoi edifici attraverso disegni originali, mobili, opere d'arte, documenti, oggetti di design. L’esposizione mostra l’interno degli edifici esposti nella città.

2. Contestualizzazione internazionale

L’esposizione si pone l’obiettivo di raccontare la storia del Bauhaus, ma segue solo in modo indicativo una storiografia che lo considera come uno speciale fatto storico. Il Bauhaus può essere raccontato in modo diverso e posto in nuove connessioni e contesti. È visto come risultato di una europea – se non globale – situazione di rottura culturale. Il Bauhaus si è sviluppato nel mondo a seguito della chiusura forzata della

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scuola di Dessau. A Chicago, New York, ad Harvard (Cambridge, Massachusetts), Santiago del Cile, Mosca, Tokyo, Londra, Parigi, Berna e Zagabria ci sono molte tracce e riferimenti a eventi di Dessau. Le collezioni sparse nel mondo offrono oggetti e documenti interessanti per un’integrazione con la mostra.

3. esposizione come immagine pubblica

Il Bauhaus era rappresentato da fiere, esposizioni e spettacoli sul mercato internazionale dell'arte e fu coinvolto attivamente nell’organizzazione di importanti mostre socio-politiche7.

Le differenze tra cultura elitaria e cultura popolare hanno cominciato a dissolversi. Una conoscenza sociale si stava diffondendo, promuovendo il cambiamento sociale. La nuova esposizione Bauhaus a Dessau aggiornerà questa tradizione di educazione popolare per il tempo contemporaneo.

Il museo in movimento – un approccio dinamico alla raccolta

Il Museo Bauhaus Dessau cerca un approccio dinamico alle collezioni. In primo luogo perché a intervalli di due anni saranno accolte nuove questioni tematiche, supportate con oggetti delle collezioni, in prestito e scambio, con le esposizioni di Weimar e Berlino. Secondariamente la collezione avrà costantemente nuove offerte, esposte in uno spazio per le mostre temporanee.

Questa dinamica si concretizza con uno spazio per la vera e propria esposizione Bauhaus e un altro per le esposizioni temporanee, ognuna delle quali può essere rappresentata in diverse combinazioni. Queste aree possono avere dimensioni diverse in base alle esigenze dell’esposizione. Si crea quindi uno spazio con una forte adattabilità e flessibilità.

Sei topoi

I grandi blocchi di contenuti, chiamati topoi, dalla struttura del Bauhaus possono essere riformulati tematicamente grazie al ritmo semi-permanente e come risultato della flessibilità dello spazio.

La nuova mostra del museo del Bauhaus prevede sei topoi, dopo un prologo come punto di partenza. Sono strutturati nel seguente modo:

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68 • laboratorio, • fabbrica, • grande magazzino, • museo, • scuola, • clubhouse.

Questi sei temi costituiscono un argomento contenitore di oggetti che lo rappresentano e definiscono il programma della Scuola di Dessau. Rappresentano anche un collegamento con gli edifici Bauhaus. La casa del direttore era una specie di vetrina della vita moderna, il quartiere Törten era un laboratorio di alloggi sperimentale e alcuni degli intrattenimenti del 1920 può ancora oggi essere letto nel ristorante Kornhaus.

PROLOGO Bauhaus di Dessau: la strada da Weimar a una città tra

l'Illuminismo e il modernismo. Il prologo riceve i visitatori con i temi:

• Dessau - Città di tre registi Bauhaus

• Dessau - Architettura della città di Bauhaus

• Dessau - Città dell'industria

• Dessau - Città d'arte e cultura

• Dessau - Figure politiche, imprenditoriali e culturali

• La variazione da Weimar a Dessau

LABORATORIO Si occupa dei temi: è stato il Bauhaus un laboratorio di

idee? Cosa è stato davvero innovativo per il lavoro di questa scuola?

Qui vengono organizzati i seguenti temi:

• Invenzioni / innovazioni in architettura

• Invenzioni / innovazioni nella pianificazione urbana

• Invenzioni / innovazioni per la famiglia moderna

• Invenzioni in arte e nuovi media

• Bauhaus e l’umanità, la politica e la società

FABBRICA Il cambiamento della fabbrica, dove la produzione

economica si è evoluta in modo razionale nella produzione di massa, secondo le ultime scoperte e con l'utilizzo della tecnologia moderna, è stato un punto centrale del programma Bauhaus, che ha sviluppato prototipi per la produzione di massa industriale.

I temi previsti per l'installazione iniziale sono:

• L'industria come un ideale estetico

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• Cooperazione con l'industria

• Standardizzazione

GRANDE MAGAZZINO

La metafora spaziale del grande magazzino è dovuto alla partecipazione del Bauhaus alla società emergente dei consumatori. I beni di consumo di tutti i giorni non solo sono stati prodotti in serie industrialmente, ma hanno cambiato abitudini e comportamenti dei consumatori. La messa in scena in questa zona va sotto le intestazioni:

• Mobili per il mercato

• Prodotti Bauhaus (oggetti di progettazione) per il mercato

• Il marchio Bauhaus

• Bauhaus e pubblicità

• Arte di Bauhaus nel mercato dell'arte

• Discute al Bauhaus circa il ruolo del mercato tra le esigenze della gente e la necessità di lusso

MUSEO Il Bauhaus esponeva il proprio lavoro e progettava spazi espositivi.

I temi di questo topos sono:

• Il Bauhaus si esibisce

• Il Bauhaus è esposto

• Opere d'arte visive dei membri di Bauhaus

SCUOLA Il Bauhaus era una scuola nuova che si distingue

dall'educazione tradizionale. La ricerca, l'insegnamento e la pratica dovevano collegarsi in una nuova unità.

I temi di questo topos sono:

• Corso preliminare, istruzione di base associata

• Il principio del lavoro del negozio

• Esempio di un corso di studio e successivo lavoro: Franz Ehrlich (1926-1930)

• Teoria didattica di Bauhaus: Ricezione, impatto e emulazione

CLUBHOUSE La metafora spaziale del Clubhouse si riferisce ai cambiamenti sociali che sono stati promossi della comunità Bauhaus. L'emergere di una cultura di massa ha portato ad una divisione dalle tradizionali relazioni socio-spaziali. L'architettura, gli esperimenti teatrali e i disegni tipografici del Bauhaus si sono confrontati con gli abitanti metropolitani.

I titoli per questo topos comprendono fotografie, documenti e oggetti legati a:

• Gli studenti

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• Gli amici del cerchio di Bauhaus

• Reti internazionali

• I festival Bauhaus 1929 - 1933

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3.2 Progetto

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Con circa 40.000 oggetti da collezione catalogati di vario tipo, la Fondazione Bauhaus di Dessau ha la seconda più grande collezione Bauhaus nel mondo. A causa della struttura dell'edificio Bauhaus e delle case dei Maestri, la presentazione della collezione è attualmente limitata e non del tutto possibile per motivi di conservazione. Un edificio per l’esposizione è quindi necessario, concepito come una nuova costruzione, che offre spazio e condizioni tecniche per una corretta presentazione della collezione.

Per la prima volta, il nuovo Museo Bauhaus di Dessau sarà l'occasione per presentare la straordinaria collezione della Fondazione Bauhaus di Dessau al pubblico nelle migliori condizioni possibili.

Data la posizione e le dimensioni del sito, così come il rapporto tra volume dell’edificio e spazio libero, il Museo Bauhaus di Dessau sarà visto da più parti nello spazio urbano e darà una forte identità al luogo.

Il Museo si articola in tre volumi ben distinti per forma e materiali: lo spazio espositivo, un volume di collegamento e il volume delle funzioni.

Lo spazio espositivo

Il volume dello spazio espositivo è costituito da quattro lati vetrati, compresi tra due piastre in calcestruzzo. L’altezza – 8 metri – è molto inferiore rispetto all’estensione superficiale della pianta. Lo spazio è concepito come unico, dominato da un bosco di colonne e con due giardini interni che ospitano un albero ciascuno.

L’area espositiva – di circa 2266 m2 – è concepita come uno spazio dinamico e

mutevole: può essere utilizzata interamente o solo in parte, si può adattare a una mostra permanente e a una temporea.

La determinazione di unità spaziali – sei topoi che hanno un’area tra i 150 a 300 m2

ciascuna – è definita da sistemi flessibili. Oltre a queste, il Museo Bauhaus di Dessau contiene uno spazio espositivo temporaneo che offerte mostre internazionali di arti visive, architettura e design.

Una sala ipostila

Sulla base di un requisito di adattabilità e flessibilità dello spazio, questo viene inizialmente pensato come vuoto. Con l’introduzione di elementi verticali lo spazio vuoto si trasforma in uno spazio misurabile. Un singolo elemento si ripete in maniera

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perpetua e si genera una sala ipostila: 109 colonne con capitello sostengono una copertura a piastra.

Si crea uno spazio in cui la copertura piana è sorretta da colonne, che svolgono la funzione di sostegno e la mettono in evidenza. La disposizione di queste è uniforme e si ha una razionalizzazione dello spazio attraverso la ripetizione di un solo elemento. Lo spazio ipostilo è uno spazio isotropo, privo di direzionalità e orientamento ed è caratterizzato dall’elemento della colonna, a sua volta priva di direzionalità con una forma a tutto tondo. Lo spazio isotropo tra le colonne viene percepito allo stesso modo in tutti i punti ed è quindi caratterizzato da uniformità e pluridirezionalità.

“Nell’ipostilo, gli elementi – la loro ripetizione normata, la loro densità e la loro forma – sono responsabili della configurazione e della qualità dello spazio interno. L’ossessività e radicalità della ripetizione delle colonne costringe al suo attraversamento, al suo disvelamento ritmato che pertanto non offre una percezione simultanea dell’interno ma una sua progressiva spiegazione attraverso l’elemento tettonico che lo produce: sequenze di forme a tutto tondo che serrano o dilatano lo spazio in ragione della regola generale della loro disposizione.” [Capozzi 16]

La successione delle colonne rende lo spazio permeabile all’esterno, lasciando trasparire ciò che separa. Non c’è esigenza di separare l’interno dall’esterno ed il confine è costituito da una grande vetrata perimetrale che non nasconde l’interno dall’esterno e viceversa.

Lo schema distributivo delle colonne segue la quinconce, metodo utilizzato nella disposizione degli alberi su file parallele, in modo che ciascun elemento di una fila corrisponda allo spazio tra due elementi delle file laterali.

“L’ipostilo è una metafora pietrificata e regolarizzata del bosco, sorprendentemente ordinato con le sue file parallele e altezze costanti. Il pioppeto non è prodotto antropico ma per autoselezione, specializzazione e conservazione della specie si ordina nella ripetizione costante e regolare. La messa a dimora o sesto d’impianto a quinconce delle colonne è una generalizzazione/astrazione di un principio già rinvenibile in varie autorganizzazioni prodotte in natura e nell’uomo a un livello pre-logico, appunto archetipale.” [Capozzi 16]

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Figura 52_bosco di betulle

Figura 53_schema distributivo delle colonne

Un’illuminazione naturale

Riguardo questo argomento sono rilevanti le riflessioni di Walter Gropius rispetto alle prese di posizione della Commissione della Società degli Ingegneri Illuminotecnici negli USA che nel 1946 aveva redatto un rapporto sui metodi di illuminazione delle gallerie d’arte.

“Il notevole problema di come ottenere un’adeguata illuminazione crea al progettista non pochi grattacapi e interrogativi: è più corretti prevedere finestre e lucernari di varie dimensioni, oppure è meglio rinunciare alla luce naturale e tendere ad avere musei senza aperture verso l’esterno e con l’illuminazione solo artificiale? O, viceversa, conviene attrezzare una combinazione di tutte queste possibilità di illuminazione? […] Oggi ogni spazio espositivo può essere illuminato artificialmente con risultati migliori di qualsiasi metodo basato sull’illuminazione naturale; inoltre così si può sempre esporre

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