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7.1 U NA “F ABBRICA ” DI C ULTURA

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C APITOLO 7

I L P ROGETTO

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5. “Fabbrica di cultura”: Planimetria generale

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(3)

7.1 U NA “F ABBRICA DI C ULTURA

Dopo l’acquisto da parte del comune nel 1983 la Filanda è state oggetto di un gran numero di tentativi di intervento, senza però mai evidenziare un intento programmatico.

Di fatto gli unici lavori portati a termine sono stati il restauro del blocco anteriore nel 1985 e la recente riattivazione della turbina per la produzione di energia elettrica.

La ristrutturazione aveva come obiettivo l’arresto del degrado della struttura e per anni rimase praticamente vuota nell’attesa di definire una sua destinazione funzionale; solo il piano terra fu adibito a Museo di Archeologia Industriale.

Nel 1992 fu stipulata la convenzione per cessione in uso gratuito al Parco delle Alpi Apuane dei locali dell’ultimo piano per realizzazione un “centro visitatori”.

Successivamente a partire dal 1996 iniziarono i lavori per il recupero del convitto operaio; il progetto prevedeva ai primi due piani un centro conferenze e spazi espositivi costituito da 4 sale, mentre agli ultimi due un ostello da 26 camere con bagno.

I lavori furono però interrotti a causa del fallimento della ditta appaltatrice.

Recentemente l’amministrazione si è nuovamente interessata al convitto aggiornandone il progetto. Inoltre è stato presentato un progetto per la realizzazione al primo piano del blocco anteriore di un “Museo della Memoria”, per ricordare le vicende della guerra di cui Forno, Massa e la provincia tutta sono stati protagonisti e vittime.

In armonia con tali destinazioni è risultata spontanea la proposta dell’inserimento nell’edificio principale di un centro culturale che, vista la quantità di spazio e l’impronta dell’eventuale intervento sull’aspetto pubblico, culturale e sociale, è stato indirizzato verso la totalità delle arti: pittura, scultura, teatro, musica, cinema, ecc.

La funzione originale di stabilimento industriale, di “luogo del fare” ha spinto inoltre a non limitare il progetto alla creazione di uno spazio in cui poter solo godere dell’opera altrui ma di trasformarlo in una vera e propria “Fabbrica di Cultura”, una serie di spazi in cui possa essere anche “creata”.

Tale obiettivo, a livello di organizzazione funzionale, ha comportato la definizioni di locali a destinazione sia “specifica” che multifunzionale, per i quali è

169

(4)

75. “Fabbrica di cultura”: Assonometria

170

(5)

stato studiato come inserire le singole attività all’interno di una struttura architettonicamente, storicamente e socialmente importante come la Filanda.

Praticamente obbligata è stata la scelta di inserire all’interno del “vuoto” del

“blocco centrale” del Teatro - Cinema - Auditorium.

Coerentemente con tale “decisione” si è allora destinata tutta la parte centrale a queste arti.

Ai piani fuoriterra la “classica” tripartizione:

• servizi d’accesso (Ingresso)

• fruizione (Platea)

• rappresentazione (Palco) Ai piani seminterrati:

• sale prove

• spazi di servizio

• sale polifunzionali

• laboratorio fotografico.

Il “blocco posteriore” è stato invece destinato a contenere gli spazi per la pittura e la scultura, sia per quanto riguarda i laboratori che gli spazi espositivi.

Allo stesso modo l’aspetto formale della progettazione, partendo da premesse molto differenti, si è sviluppato attraverso chiavi di lettura che risultano indipendenti dal punto di vista di problematiche “generali” ma che trovano poi unità e sintesi all’interno del complesso.

Per il blocco centrale l’aspetto progettuale principale ha riguardato la dicotomia “Progettare in un Vuoto / Progettare il una Scatola”, ossia quello di inserire all’interno del recinto costituito dalle vecchie pareti del cotonificio i volumi del palcoscenico e dei servizi d’accesso.

Per il blocco posteriore la progettazione ha interessato più strettamente il tema del riuso e del rapporto con l’esistente. La struttura muraria più articolata e le dimensioni più compatte hanno infatti permesso a questa parte del complesso di resistere in maniera più efficace alla distruzione nazista e quindi di conservare maggiormente la morfologia originale.

Le diverse condizioni, destinazioni e architettura che caratterizzano il problema del blocco centrale e del blocco posteriore hanno permesso quindi di affrontare la progettazione in modi differenti a seconda dell’importanza data volta per volta all’uno o all’altro aspetto, ma nonostante questa differenziazione progettuale l’esito finale è ricondotto all’unità attraverso l’utilizzo di materiali,

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76. Nordic Embassy, Berlin, Deutschland (1995–2000)

Berger+Parkkinen, Nielsen, Nielsen & Nielsen, VIIVA Arkkitehtuuri, Pálmar Kristmundsson, Snøhetta, Wingårdh Arkitektkontor

L‘ Ambasciata si articola organicamente lasciando a ciascuna nazione la propria “isola” integrata nell’insieme e collegata alle altre da un MURO-SIPARIO, riunendo le isole intorno a una CORTE INTERNA.

Fissato il contenitore, il contenuto volumetrico è un gesto elementare: la massa, il cui perimetro e la cui altezza sono quelli della recinzione, è stata SPARTITA IN BLOCCHI secondo una serie di LINEE DI TAGLIO.

Le direttrici che hanno generato le sagome del costruito e quelle degli spazi aperti sono state riprodotte nella corte comune, a esplicitare il processo geometrico originario.di interazione..

E’ l’esatto contrario dell’ énclave chiusa dedicata ad attività minuziosamente regolate: è un ambiente pieno di animazione, che rende possibili esperienze intense ed emozionanti.

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(7)

colori, elementi architettonici e dalla definizione e ricostruzione dei rapporti interni tra le varie parti del complesso: tra la blocco anteriore e servizi d’accesso, tra servizi d’accesso e piani interrati (sale prova e spazi multifunzionali) e tra museo e convitto.

7.2 I L T EATRO / A UDITORIUM / C INEMA

Il teatro si sviluppa quasi interamente all’interno del blocco centrale attraverso la “classica” tripartizione: Spazi di Accesso, Fruizione, Scena. Anche l’organizzazione funzionale interna dei singoli spazi è stata sviluppata secondo

“schemi tradizionali” così da favorirne la riconoscibilità da parte di pubblico e artisti.

Si può accedere ad esso o attraversando il piano terra del blocco anteriore passando per il museo di archeologia industriale, oppure direttamente girando attorno all’edificio ed entrando attraverso uno degli archi delle pareti perimetrali che ne delimitano il lato accessibile.

Poiché ingresso e scena si configurano come dei volumi all’interno della scatola del recinto murario lo spazio fruitivo della platea costituisce una vera e propria piazza interna al complesso.

L’enfatizzazione interno/esterno è ulteriormente accresciuta dalla scelta di lasciare tra padiglione di ingresso e blocco anteriore uno spazio di filtro costituito da una vera e propria piazza.

Partendo da questo elemento poche scelte hanno guidato il processo compositivo. Per aumentare l’impressione di ampiezza tale vuoto si stringe verso la fine e si apre verso l’alto. Da tale decisione nasce l’articolata forma, si creano infatti due maglie sovrapposte: la prima basata sull’originale struttura interna del cotonificio, con le file di colonne in ghisa, l’altra che deriva dalla rotazione di questa stessa maglia.

Le lunghe teorie di archi delle murature esterne riescono ancora a mostrare la maglia originale, mentre la direzione della rotazione di quella “nuova” è segnalata in maniera evidente dai nuovi elementi architettonici coma la parete curva rivolta vero il palco da cui fuoriescono pensiline, mensole e volumi aggettanti.

Entrambe le maglie si ritrovano poi nella trattamento della pavimentazione.

173

(8)

Blocco Posteriore

Museo d’Arte Laboratori Artistici

Convitto

Ostello

Sale Conferenze / Spazi Espositivi Ristorante

Livello terreno

Blocco Anteriore

Museo di Archeologia Industriale Museo della Memoria

Porta del Parco delle Apuane Centrale Idroelettrica

Blocco Centrale

Teatro - Cinema - Auditorium all’Aperto Sale Prove

Sale Polifunzionali

77. Organigramma complessivo

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Lo spazio scenico risulta formalmente condizionato dalle rigide necessità funzionali e normative, ma tutto è ricondotto ad una sorta di unità attraverso la scelta di materiali, del trattamento delle superfici (acciaio antracite o rosso, castagno, cemento, marmo e intonaco bianco) e da elementi architettonici, come le passerelle che correndo lungo tutta la lunghezza dei muri perimetrali collegano le varie parti del teatro comuni o come gli elementi ”seriali” degli infissi e delle coperture trasparenti.

7.2.1 G

LI

S

PAZI D

’A

CCESSO

Il padiglione d’ingresso comprende una serie di servizi dedicati non solo al pubblico dello spettacolo , ma che sono capaci anche di funzionare in maniera indipendente rispetto a quel particolare ambito:

• piano terra: biglietteria, guardaroba, bar e servizi;

• piano ammezzato uffici, regia e luci, spogliatoio e locali del personale;

• piano primo: locale ristoro

Attraverso una scala e un ascensore che collega tutti i piani del complesso l’edificio permette pure l’entrata alle sale prove ed agli altri locali dei piani interrati; inoltre, attraverso due pensiline, garantisce l’accessibilità a tutti i piani del blocco anteriore (Porta del Parco delle Apuane e Museo della Memoria) altrimenti privi di ascensore e quindi preclusi alle persone inabili.

Le pensiline in vetro e acciaio sono dei massimi riferimenti alla maglia progettuale “nuova”, tanto che la loro presenza è pure segnata a terra da una striscia di marmo bianca delle stesse dimensioni. La struttura in acciaio è l’applicazione strutturale di una scelta “formale”; infatti la rete di angolari che ne costituisce le pareti nasce con la volontà di ricordare la trama di un tessuto.

Il piano terra corrisponde all’atrio d’ingresso “tipico” del teatro; una biglietteria con un’apertura interna ed una esterna permette l’acquisizione di biglietti e di informazioni anche ad edificio chiuso. All’interno un guardaroba affianca la biglietteria mentre il resto dello spazio è occupato un bar e da servizi igienici.

Scale riservate conducono al piano ammezzato con gli uffici da una parte e i locali per il personale dall’altra. Nel piano ammezzato trova pure posto la regia; il suo dimensionamento è stato eseguito tenendo conto delle possibilità di inserire due apparecchi per la riproduzione cinematografica e del suo utilizzo anche come regia teatrale e musicale, e quindi con la possibilità di portarvi

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(10)

79. Teatro / Cinema / Auditorium: Spazio d’ Ingresso, Piano Ammezzato 78. Teatro / Cinema / Auditorium: Spazio d’ Ingresso, Piano Terra

Servizi Igienici Rip.

Guardaroba Biglietterie

Bar WC

uomini WC

donne Dep.

Museo di Archeologia Industriale 1.00

-1.35

0.00 pendenza 8%

0.00 0.00 0.42

0.06

0.00 h=5.82

0.00 h=3.13 0.05

h=11.11

0.05 h=5.82

0.00 h=3.13

-1.62 -5.38 -2.57

-9.58

0.42 1.00

pendenza 8%

pendenza 8%

1.00

pendenza 8%

1.00

h=3.00 -2.19

1.00 Segreteria

Guardaroba Cabina di

proiezione

WC personale

Spogliatoio personale Sala riunioni

Dis.

Rip.

Direzione

4.88 h=3.00

1.65

3.30 h=2.82

1.00

h=2.82 3.00

4.88

3.30 3.30 4.88 3.00

3.35 h=2.47

3.93 2.91

h=2.52 h=3.00 3.56

N N

176

(11)

81. Teatro / Cinema / Auditorium: Spazio d’ Ingresso, Tetto - giardino 80. Teatro / Cinema / Auditorium: Spazio d’ Ingresso, Piano Primo

Bar

Sala Fumatori Bar

Cucina

Rip.

WC WC

Servizi Igienici Spogliatoio

personale Dis.

Dis. WC

WC Dispensa

WC personale

Museo della Memoria 6.12

3.56

6.12 h=5.06

6.12 h=5.06

6.12 h=5.06 6.12

h=5.06 6.12

h=5.06 6.12

h=5.06

6.12 h=5.06

6.12 h=5.06

6.12 h=5.06 4.82

8.18

6.12

8.18 h=3.00

h=5.06

Terrazza Terrazza

Servizi Igienici Porta del Parco delle Apuane

11.48

11.48

11.48

11.48 11.48 11.48

11.48

11.48 11.42

8.77

N

N

177

(12)

6.12

±0.00

-5.38

±0.00

-5.38 Sala Prova

11.48

±0.00

Passaggio Condotta Forzata

Deposito Spazio Ristoro

Spazio Ristoro Cucina

Locali Centrale Idroelettrica

Museo della Memoria

Museo di Archeologia Industriale Porta del Parco delle Apuane

Cabina di Proiezione

Sala Prova Regia

±0.00 1.00

±0.00

Corridoio Sala Prova Sala Prova

6.12

-5.38

6.12 11.48

±0.00 ±0.00

-5.38

1.00 1.00

Sala Prova

4.900.50

Locali Centrale Idroelettrica

Locali Centrale Idroelettrica

±0.00

6.12 6.37

6.37

11.42

-5.38

-9.08

5.900.504.900.303.38

11.42

83. Teatro / Cinema / Auditorium: Spazio d’ Ingresso, Prospetti Ovest ed Est

82. Teatro / Cinema / Auditorium: Spazio d’ Ingresso, Sezione

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85. Teatro / Cinema / Auditorium: Spazio d’ Ingresso, Tetto - giardino

84. Teatro / Cinema / Auditorium: Spazio d’ Ingresso, Vista Esterna

179

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87. Teatro / Cinema / Auditorium: Spazio d’ Ingresso, Tetto - giardino

86. Teatro / Cinema / Auditorium: Spazio d’ Ingresso, Vista Esterna

180

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apparecchiature tecniche.

Il primo piano è interamente destinato a locale ristoro. Il piano è diviso in due parti distinte per fumatori e non fumatori attraverso l’inserimento al centro della cucina e dei locali di servizio del personale.

A questo piano l’edificio racchiude la platea attraverso terrazze laterali trasparenti , mentre al centro si protende verso il palco una mensola trasparente che prosegue la direttrice data dalle pensiline di collegamento, da cui prende anche forma e dimensioni.

In sommità un tetto giardino permette di avere uno scorcio suggestivo del complesso e, soprattutto, dell’ambiente circostante con il fiume che scorre più in basso e le montagne che svettano in alto. La scelta di creare uno spazio verde sulla cima è giustificata da più spunti, oltre al contesto ambientale, sono presenti infatti più citazioni: da una parte è una “traccia” di quello che è lo stato attuale o dall’altra ricorda i tempi del cotonificio in cui il Conte Lombardo faceva portare terreno sul tetto dello stabilimento per avere un giardino personale e privilegiato.

7.2.2 L

O

S

PAZIO DI

F

RUIZIONE

:

LA

P

LATEA

Lo spazio per la fruizione è costituito da una platea che si dispone su due livelli: uno a quota 0.00 m e l’altro alla stessa quota del palco a 1.00 m.

La particolare disposizione dei posti deriva dalla polifunzionalità che si vuole attribuire all’intera struttura. Infatti, in tempi recenti, è attraverso il concetto della polivalenza funzionale che si è cercato di recuperare queste forme di intrattenimento culturale, riconducendole a una sorta di unità: ciò comporta la costruzione di edifici destinati in momenti diversi o anche in contemporanea a proiezioni cinematografiche, rappresentazioni teatrali, spettacoli di cabaret, concerti.

Tale obiettivo è stato perseguito attraverso uno studio della platea e dello spazio scenico. In particolare la soluzione proposta per i posti a sedere prevede il passaggio da una disposizione “tradizionale” ad una con placo centrale praticamente per sola rotazione dei posti a sedere. A questo scopo i settori sono raccolti in piattaforme capaci di ruotare attorno al proprio baricentro.

La disposizione su piattaforme permette inoltre, attraverso la modulazione del loro spessore e la disposizione sfalsata dei posti, di ricostruire un’adeguata curva di visibilità, sopperendo così all’impossibilità di crearla nel piano della platea.

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Posti 480 0 20

200

200

20 0

20 0

pendenza 8%pendenza 8% pendenza 8%pendenza 8% Posti 480

0.00

0.00

0.42 1.48

1.48 0.42

1.00

1.00 1.00

1.00 h=3.00

-2.19 1.00

0.00 0.00

0.00 1.48

1.00

1.00 1.00 0.00

pendenza 8%pendenza 8% pendenza 8%pendenza 8%

Retroscena eiretteilgiBaboradrauG

Bar

WCuomini WCdonne

Dep. 0.00

0.00

0.42 1.48

1.48 0.42

1.00

1.00 1.00

1.00 h=3.00

-2.19 1.00

0.00 0.00

0.00 1.48

1.00

1.00 1.00 0.00

pendenza 8%pendenza 8% pendenza 8%pendenza 8%Posti 472

N

88. Teatro / Cinema / Auditorium: Possibilità dispositive

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Posti 480

pendenza 8%pendenza 8% pendenza 8%pendenza 8% Posti 472

pendenza 8%pendenza 8% pendenza 8%pendenza 8%

89. Teatro / Cinema / Auditorium: Possibilità dispositive

Sistema delle vie d’uscita, DM Interno n.261, 19 Agosto del 1996

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91. Teatro / Cinema / Auditorium: Platea, disposizione “tradizionale”

90. Teatro / Cinema / Auditorium: Platea, disposizione “centrale”

184

(19)

93. Teatro / Cinema / Auditorium: Platea, disposizione “tradizionale”

92. Teatro / Cinema / Auditorium: Platea, disposizione “centrale”

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(20)

La disposizione rispetta inoltre le rigide norme sull’assetto dei posti a sedere;

la distanza tra gli schienali delle sedute appartenenti a file successive è di 0,80 m; la luce netta dei corridoi è ben oltre i 1,20 m; i settori maggiori sono costituiti da 5 file di 8 posto, quelli minori 2 file da 4 posti, e da singole file da 8 posti per una capienza complessiva di 480 posti nella disposizione “tradizionale” e di 472 nella disposizione “centrale”.

Entrambe le disposizioni sono state verificate dal punto di vista della visibilità scenica; per quanto riguarda la disposizione “tradizionale” è stata inoltre eseguita una verifica sul piano verticale che riguarda la lunghezza della platea la distanza della prima fila e l’angolo di proiezione cinematografica.

7.2.3 L

A

S

CENA

L’inserimento e il dimensionamento della scena è stato uno dei vincoli maggiori alle scelte progettuali a causa sia dei riferimenti normativi che delle necessità dei vari tipi di rappresentazione.

La scena infatti deve essere in grado di soddisfare le esigenze dei vari tipi di spettacolo che è destinata ad accogliere.

La scena può essere divisa in più parti: il palcoscenico, gli spazi a servizio della scena, depositi, cameroni e camerini.

A causa della presenza delle pareti esistenti da cui è racchiuso, il dimensionamento dello spazio scenico è dipeso soprattutto dalle variabili direttamente dipendenti dalla larghezza complessiva attraverso un procedimento a ritroso. Il dimensionamento degli spazi teatrali prevede infatti che il palcoscenico debba avere una dimensione complessiva almeno pari 2 volte la larghezza della scena, mentre la profondità deve essere pari a ¾ della larghezza del boccascena. In base a questi elementi si è giunti ad un dimensionamento di massima che è stato poi controllato con la verifica della visibilità da parte del

Teatri di piccole dimensioni 8 – 10 m

Teatri di medie dimensioni 8 - 12 m

Teatri di grandi dimensioni 10 -14 m

Larghezza del boccascena

186

(21)

pubblico.

Dalla larghezza del palco se ne ricava l’altezza, ma la posizione della prima fila è pure l’elemento essenziale per definire l’altezza del fondale, infatti dalle prime file non si deve vedere la il lembo superiore del fondale scenico.

Tuttavia l’aspetto principale della progettazione ha riguardato la versatilità dello spazio scenico, per cui, nella disposizione “tradizionale”, il boccascena , l’apertura che separa il palcoscenico dal proscenio (la parte della scena che si protende verso la platea), può variare le sue dimensioni in funzione delle condizioni di visibilità degli spettatori e del tipo di spettacolo proposto; a tale scopo il sipario è concepito composto da 4 pannelli rigidi che, capaci di scorrere lateralmente a coppie, permettono di avere un controllo sulle dimensioni dell’apertura fino alla sua completa chiusura in caso di proiezioni cinematografiche o di assenza di spettacolo.

La tenuta e la rigidità degli elementi che compongono il sipario permette infatti di trasformare lo spazio scenico in un ambiente chiuso adatto alle prove e, quando la struttura funziona come cinema, il sipario fa da supporto per lo schermo cinematografico, che viene calato dall’alto dei ballatoi di scena e per questo anche il sipario deve avere dimensioni adatte ad contenere le immagini proiettate.

Il palcoscenico è stato concepito come un sistema a piani mobili a scorrimento verticale: i pannelli che costituiscono gli elementi base hanno dimensioni di 2x2 metri e il sistema di movimentazione permette un’escursione di 2 metri verso l’alto e di 1 metro verso il basso. La soluzione ha reso indispensabili i servizi di manovra inferiori (sottopalchi) e un loro adeguato dimensionamento.

Tipo di

rappresentazione Minimo Normale Massimo conveniente

Prosa 8 m 10 m 12 m

Rivista 10 m 11 m 14 m

Operetta 10 m 12 m 15 m

Opera 12 m 18 m 25 m

Larghezza dei palcoscenici

187

(22)

11.48

6.12

±0.00

±0.00

-5.38 -5.38

6.37

Sottopalco

"Soffitta"

di palcoscenico

a v o r P a l a S a v o r P al a S Golfo mistico 1.804.00 Galleria

Sala Prova Ballo

Retroscena Magazzino

Spazio Espositivo

Deposito Spazio Ristoro

Spazio Cucina

Cabina di Proiezione

Sala Prova Regia 1.00

±0.00 1.48

-1.15

34°

Retroscena

Segreteria

Cabina di proiezione rino

Camerone Docce rone

Magazzino

Magazzino

0.00

4.88 3.00

h=3.00

h=3.00 3.56

4.88

95. Teatro / Cinema / Auditorium: Verifiche di dimensionamento e visibilità, piano verticale

94. Teatro / Cinema / Auditorium: Verifiche di dimensionamento e visibilità, piano verticale

188

(23)

La copertura del palcoscenico e dei servizi laterali di scena presenta, nella sua parte più alta e più lontana dal boccascena, più aperture, sopraelevate sul piano della copertura (in modo da consentire un efficace tiraggio in caso d'incendio), garantendo una superficie complessiva non inferiore a 1/20 della superficie in pianta del palcoscenico e dei servizi laterali di scena.

Tra proscenio e platea, nella posizione ottimale, è collocato il golfo mistico per l'orchestra; in questo modo, infatti, il direttore d'orchestra può essere visto sia dai musicisti sia dagli attori. Poiché un'orchestra può comprendere da un minimo di 4 ad un massimo di 80 componenti e poiché è utile prevedere circa 0,80/1,30 m

2

per persona, lo spazio per l'orchestra è dimensionato in relazione al tipo di spettacolo cui è destinato il teatro. In questo caso si è ipotizzato uno spazio proporzionato al resto dell’impianto scenico e quindi un golfo mistico di 10x3 metri e quindi capace di accogliere dai 20 ai 30 musicisti a seconda degli strumenti usati.

Il vano dell’orchestra è pure concepito come variabile, essendo costituito da due “ponti mobili” che possono all’occorrenza essere alzati o abbassati grazie ad un impianto idraulico. La loro versatilità si manifesta sia nella possibilità di creare una gradinata che facilita la disposizione orchestrale, sia nell’opportunità di un suo ruolo “attivo” e funzionale alla rappresentazione. L’accesso al golfo mistico avviene infatti in maniera indipendente dal resto della rappresentazione direttamente dal sottopalco.

I servizi laterali di scena, e le altre zone predisposte tra gli spazi di scena e a servizio di quest'ultima garantiscono spazio sufficiente al momentaneo deposito di materiali (attrezzi, scenari ecc.) che, per necessità della rappresentazione giornaliera, non possono essere trasportati nei magazzini. Inoltre la scena può essere ampliata per mezzo di un piano mobile che, oltre a favorire la movimentazione dei materiali scenici, aumenta lo spazio retroscena.

Nello spazio sovrastante il palcoscenico vengono alloggiati i servizi di manovra superiori (costituiti da ballatoi e graticciata), necessari alla sospensione delle scenografie e delle apparecchiature per l'illuminazione; l'altezza utile del piano di graticciata deve essere calcolata in modo da permettere il transito in posizione eretta.

La cabina di controllo regia è ubicata al di fuori della porzione di edificio contenente gli spazi per la rappresentazione, nel piano ammezzato del padiglione d’ingresso.

189

(24)

Retroscena Camerino

Camerino

Camerone

Docce Camerone Docce

o n i z z a g a M o n i z z a g a M

Magazzino

Posti 480

0.00 0.00

1.48 1.48

1.48 1.48

1.00

Retroscena

Sottopalco

Golfo Mistico -1.15

-1.30

0.00

1.48 0.00

1.48

1.00

-1.15 -1.15

-1.15

97. Teatro / Cinema / Auditorium: Sottopalco

96. Teatro / Cinema / Auditorium: Spazio Scenico

190

(25)

11.42 11.48

6.12

±0.00

±0.00 6.37

Sottopalco

"Soffitta"

di palcoscenico

Golfo mistico a

i r e ll a G a

i r e ll a G

Sala Prova Ballo

Retroscena Magazzino

Spazio Espositivo

1.48

-1.15

Sottopalco

"Soffitta"

di palcoscenico

Golfo mistico Prova Ballo

etroscena 1.48

-1.15

Sottopalco

"Soffitta"

di palcoscenico

Golfo mistico Prova Ballo

etroscena 1.48

-1.15

99. Teatro / Cinema / Auditorium: Palco, Adattabilità funzionale degli apparati scenici

98. Teatro / Cinema / Auditorium: Palco, Sezione

191

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101. Teatro / Cinema / Auditorium: Palco, disposizione “tradizionale”

100. Teatro / Cinema / Auditorium: Palco, disposizione “centrale”

192

(27)

I camerini (per gli artisti) e i cameroni (per le comparse, le masse corali, il corpo di ballo ecc.) sono ubicati dietro gli spazi per la rappresentazione, nei localo interrati del blocco posteriore, in modo da non arrecare disturbo durante gli spettacoli e le prove; come prevede la norma non è consentito l'accesso diretto dai camerini e cameroni agli spazi e servizi laterali di scena, ma l’accesso al palcoscenico è realizzato attraverso un corridoio laterale.

Il dimensionamento dei cameroni e dei camerini è dipeso oltre che dallo spazio necessario all'attore per truccarsi e per indossare agevolmente i costumi, anche dal fatto di dover essere ricavati in una struttura esistente; si sono così ricavati due camerini principali dotati di servizio singolo, e altri 4 grandi cameroni con servizi e docce.

Un grande spazio di prova è ricavato al primo piano, dietro la scena, esso è stato dimensionato sulla base dello spazio scenico come sala di prova per il ballo e la recitazione. La sala prova è dotata di due spogliatoi/cameroni separati ed entrambi dotati di docce e servizi.

L’intera struttura offre inoltre ai piani interrati, sotto la platea, una grande quantità di sale prova musicali, per singoli o per gruppi o sezioni, dalle quali è poi possibile accedere alla scena senza passare per la platea, attraverso un percorso sui ballatoi perimetrali.

7.2.4 L

A

P

AVIMENTAZIONE

All’esterno la superficie uniforme della pavimentazione in pannelli di cemento rimanda a quella originale del cotonificio, ma è tagliata da linee e tracce bianche in marmo secondo le direzioni delle due maglie utilizzate per la progettazione;

strisce di pavimentazione in mattoni segnano invece la posizione della struttura muraria originale ai piani interrati e quindi dove si trovavano un tempo le colonne in ghisa che reggevano internamente la struttura.

All’interno del nuovo edificio coi servizi d’accesso i materiali invece si invertono e il marmo bianco è tagliato da linee di cemento che convergono verso gli elementi strutturali interni.

193

(28)

102. Teatro / Cinema / Auditorium: Pavimentazione

Retroscena eiretteilgiBaboradrauG

Bar

WCuominiWCdonne

Dep. Posti 480

1.00 -1.35 0.00 0.00

0.00 1.48

1.48

pendenza 8% 3.23

0.00

0.00

0.42 1.481.48 0.42

1.00

1.00

pendenza 8% pendenza 8%

1.00 pendenza 8%

1.00 h=3.00

-2.19 1.00

N

194

(29)

7.3 S ALE P ROVE E S PAZI M ULTIFUNZIONALI

Nei locali seminterrati sono state ricavate sale prova musicali e spazi multifunzionali.

L’accesso principale avviene attraverso l’edificio con i servizi d’accesso, ma la struttura è in grado di funzionare anche in maniera indipendente rispetto al resto del complesso.

E’ stato infatti previsto un ingresso “alternativo”, di servizio, che permette di accedere alla struttura per mezzo di un ascensore ricavato nello stesso spazio una volta occupato dai montacarichi del cotonificio e soprattutto da una spettacolare scala in acciaio che esterna al perimetro delle mura si protende verso il fiume.

I piano erano caratterizzati dalla presenza della struttura muraria a pilastri e archi in mattoni che dividevano i grandi saloni del reparto in “navate”; tre per il più grande primo piano interrato, due per il secondo che possiede anche una minore lunghezza.

Tale ripartizione è stata mantenuta nella creazione delle sale prova. La regolarità distributiva di tale composizione è spezzata dalla sovrapposizione a tale schema dispositivo delle linee generatrici definite ai piani superiore.

7.3.1 S

ALE

P

ROVA

Le sale prova sono state poste al primo piano seminterrato.

Si ricavano così 13 sale prova di cui 3 dotate di regia; spazi di servizio con segreteria, depositi, “spazi di attesa” e “di pausa” completano il piano.

Le sale risultano insonorizzate per mezzo delle spesse pareti esistenti, delle nuove partizioni a doppia parete e da infissi e aperture isolanti; il fatto che il piano risulti seminterrato contribuisce poi all’isolamento complessivo dei locali da e verso l’esterno.

Le sale ricavate risultano di varie dimensioni: sul lato fiume 6 sale prova di 3x5,9 m sono destinate alle sole prove; nella “navata centrale“ 4 sale prove, due di 3,3 x 5,35 m e due di 6,5 x 3,7 m; a ridosso del monte sale prova più grandi dotate di regia permettono la registrazione.

Poltroncine nei corridoi, distributori automatici e “loggia” sul fiume per qualche pausa permettono rapporti tra i musicisti al di fuori delle singole sale.

195

(30)

103. Sale Prove: Pianta primo piano interrato

Passaggio Condotta Forzata

-5.38

-5.38

-5.40 -5.38 -5.48

-5.38h=5.21

h=16.33 h=5.24

-5.38 -8.04 -9.08

-9.08

-3.96

Sala Prove 10 (3.30 x 5.35)

Sala Prove 13 (9.55 x 5.35)

"Loggia"

Segreteria Informazioni Prenotazioni sale Locali Centrale Idroelettrica

Sala Prove 1 (3.03 x 5.90)

-1.37

Sala Prove 7 (6.49x 3.67) Sala Prove 8

(6.49x 3.67)

Sala Prove 11 (6.49x 5.35) Sala Prove 12

(6.49x 5.35)

Regia (2.79 x 5.35)

Regia (2.31 x 5.35)

Deposito

WC

Distributori automatici

Bacheca Messaggi

Sala Prove 3 (3.03 x 5.90)

Sala Prove 2 (3.03 x 5.90) WC donne

Deposito

Sala Prove 4 (3.03 x 5.90)

Regia (3.30 x 5.35)

Sala Prove 9 (3.30 x 5.35) Sala Prove 5

(3.03 x 5.90) Sala Prove 6

(3.03 x 5.90) WC uomini

-5.38

200

200 -5.38 34567812345612345678

123456789101112134567 123456

7654321891011121314151617 123456

7654321891

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

-5.38

-7.16

1 1

2 3 4 5 6

7 8

2 3 4 5 6 8

9 10

11 9 10 11

N

196

(31)

La presenza di grandi depositi e magazzini offrono inoltre l’opportunità di poter lasciare in sede gli strumenti senza la necessità di dover volta per volta portarsi gli strumenti o le attrezzature più ingombranti.

7.3.2 S

PAZI

M

ULTIFUNZIONALI

Al secondo piano seminterrato sono invece collocate due sale multifunzionali destinate a esposizioni, conferenze, piccole rappresentazioni o proiezioni.

Le sale infatti hanno una capienza rispettivamente di 64 e si 52 posti e possono quindi fornire spazi adatti ad accogliere manifestazioni con un pubblico ristretto.

Pannelli scorrevoli possono all’occorrenza rendere completamente autosufficienti le due sale.

In questa maniera si possono anche realizzare mostre e installazioni indipendenti e differenti.

Entrambe le sale sono provviste di un piccolo palco dotato di servizi indipendenti e capace di creare sempre attraverso pannelli scorrevoli uno spazio retroscena.

Per regolamentare il funzionamento della struttura i servizi d’accesso comprendono una segreteria e depositi per l’attrezzatura delle due sale (pannelli, sedie, tavoli, ecc.).

7.4 I L M USEO E I L ABORATORI A RTISTICI

Il museo si inserisce nel blocco posteriore del complesso, nei locali un tempo occupati dal locale mischia, dalle officine, dalla falegnameria, nonché dalle stanze in cui si trovavano la caldaia e i motori ausiliari per il funzionamento del cotonificio. A pochi metri svetta la ciminiera, che con i suoi 50 metri d’altezza è di per se un forte elemento simbolico.

L’incendio appiccato dai tedeschi e le successive spoliazioni non hanno intaccato la struttura muraria e questa parte dello stabilimento permette di

“leggere“ il fabbricato sia nei suoi elementi costituitivi che in quelli funzionali.

In queste stanze infatti si vedono ancora alcuni elementi che permettevano il

197

(32)

104. Spazi Multifunzionali: Pianta secondo piano interrato

2 a l a S 1

a l a S

Passaggio Condotta Forzata

Locali Centrale Idroelettrica

Loggia - Galleria

Segreteria Informazioni Prenotazioni Laboratorio Fotografico

WC donne

WC WC Deposito WC

uomini

WC WC

123456

1

2

3

4

5

6

7123456789101112 -8.93 -8.93

-8.93 -9.08 -9.08

1 2 3 4 5 6

-9.08

-9.58h=20.68

-9.08

-11.34 -9.08h=8.91

-7.93

-10.17 -10.17 200

200 0.50 Palco Sala Polifunzionale: 64 posti proiezioni, corsi, rappresentazioni Spazio espositivo

Spazio Retropalco PalcoSpazio Retropalco

Spazio espositivo Sala Polifunzionale: 52 posti proiezioni, corsi, rappresentazioni

N

198

(33)

funzionamento del complesso quali fori per i passaggi degli alberi motori o per le fasce di canapa o ancora elementi per la camera delle polveri

La Filanda rientra in quella gamma di edifici che , costruiti per un uso diverso da quello museale, hanno una particolare predisposizione a rendere quasi spontanea la loro conversione a questa nuova destinazione sia sotto l'aspetto dell'organizzazione planimetrica sia per qualche forma di assonanza. In questo caso tale affinità può essere immediatamente ritrovata nell’aspetto pratico del

“fare” e del “produrre” che si vuole attribuire al complesso con la proposta della

“Fabbrica di cultura”.

La flessibilità intrinseca dello spazio museale, con la definizione di un percorso attraverso le varie sale dell’edificio, non solo permette un facile adattamento alle strutture rimaste, ma anche una loro valorizzazione attraverso l’intreccio e la sovrapposizione del tracciato museale con i resti architettonici e le memorie industriali.

Tale atteggiamento trova un riferimento illustre nell’approccio “scarpiano” del restauro creativo, termine con cui Sergio Los definisce gli interventi di Carlo Scarpa, vale a dire “immettere quei complementi critici che portano alla coscienza l’opera originale, rendere eloquente l’edificio preesistente ristrutturandone il contesto”

47

.

Si è voluto così restituire all’edificio la completezza originale; si sono così ricostruiti i volumi originali e, pur essendo cambiati gli ambiti funzionali, si sono conservati i collegamenti e i rapporti esistenti originariamente tra i vari vani.

Originariamente era presente un legame diretto tra convitto operaio e stabilimento attraverso una pensilina; così, anche in considerazione della destinazione prevista dal comune per il convitto, è risultata immediata la proposta di ricostituire tale connessione che assume quindi oltre ad un significato

“filologico” anche un forte valore funzionale. L’amministrazione prevede infatti di collocare ai piani del convitto direttamente collegati con il museo spazi multifunzionali capaci di convertirsi da sala conferenze a spazio espositivo.

La pensilina permette inoltre una ulteriore via di fuga per il convitto senza che sia necessaria la realizzazione di un ulteriore scala di emergenza esterna. Per una questione di unità formale la pensilina assume lo stesso schema di quelle che collegano il blocco anteriore con i servizi d’accesso del teatro.

47 Carlo Scarpa, Sergio Los, Klaus ftahm; Benedikt Taschen Verlag, Colonia, Germania 1997

199

(34)

Elemento chiave della progettazione è dato dalla presenza di lucernai che, oltre a garantire l’illuminazione zenitale ideale per uno spazio espositivo, citano esplicitamente le aperture che si stendevano sulla copertura dello stabilimento e che davano luce agli ambienti di lavoro.

I pilastri in mattoni, i ponti in cemento armato e i muri cadenti sono convertiti in supporti espositivi per cui formalmente si lascia intuire il fabbricato originale ma funzionalmente si ha una suo riconversione e un suo adattamento alla nuova destinazione.

200

(35)

106. Museo: Piano Primo 105. Museo: Piano Terra

Galleria

WC donne WC uomini

Ufficio

Info. / Biglietteria Info. / Shop

Laboratorio 1:

Scultura Laboratorio 2:

Pittura

WC

Spazio Espositivo Spazio

Espositivo

Spazio Espositivo Spazio

Espositivo Terrazza

Locale Sistema Idraulico

7.27

7.07

6.87

7.37 5.87 6.37

7.37 7.87

7.87

7.37

7.37

6.37 5.87

pendenza 8%

pendenza 8%

6.95

Galleria

Spazio Espositivo

Spazio

Espositivo Spazio

Espositivo

Galleria

Galleria

Galleria Galleria

11.42

11.42 11.42

11.42

11.42 11.42

11.42

201

(36)

Galleria

7.37

11.42 11.42 11.42 11.42 11.48

6.12

±0.00

±0.00 6.37 5.87

Galleria

Galleria Galleria

Spazio Espositivo

Galleria

Sala Prova Ballo

Retroscena Magazzino

Spazio Espositivo

1 7.37

Magazzino

Galleria

Spazio Espositivo Galleria

o n i r e m a C e

n o r e m a C

Spazio Espositivo

Magazzino Corridoio

di servizio 11.42

±0.00 6.37 11.51

6.57 15.77 18.99 22.43

13.61

Ostello

Ostello

Sala Conferenze Spazio Espositivo

Sala Conferenze Spazio Espositivo

108. Museo: Sezione Longitudinale

107. Museo: Sezione Trasversale

202

(37)

110. Museo: Vista Interna

109. Museo: Vista Interna

203

(38)

112. Museo: Vista Interna

111. Museo: Vista Interna

204

(39)

114. Museo: Vista Esterna

113. Museo: Vista Esterna

205

(40)

116. Museo: Vista Esterna

115. Museo: Vista Esterna

206

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