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Il consorzio quindi, rappresenta la miglior soluzione per competere all’interno di un panorama frammentato in tante piccolissime realtà aziendali, com’è, ad esempio, il settore dell’autotrasporto merci in Italia

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Academic year: 2021

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5 INTRODUZIONE

In Italia i consorzi rappresentano una realtà diffusa alla quale anche le economie di altri Paesi guardano con interesse. Tale realtà coinvolge principalmente le imprese di piccole e medie dimensioni (PMI), che trovano in questa forma di aggregazione, una modalità per superare i limiti che le caratterizzano. I consorzi rappresentano oggi, una forma di cooperazione di notevole interesse per le nostre imprese e per chi le gestisce.

Si tratta di aggregazioni interaziendali, di struttura reticolare, nelle quali si punta alla realizzazione di un’attività e al raggiungimento di un obiettivo comune, che le singole imprese consorziate non sarebbero in grado di conseguire con economicità, qualora operassero individualmente. La realtà consortile, diventa quindi, un vero e proprio

“strumento di recupero di competitività” per le cosiddette imprese minori.

Le aggregazioni in forma consortile possono assumere caratteristiche diverse a seconda di come si configurano diverse variabili: le motivazioni per le quali vengono costituite, la natura delle attività svolte, il settore o i settori di provenienza delle aziende partner, la dimensione delle imprese consorziate e così via. A causa di tale differenziazione, anche le problematiche di natura economico aziendale, associate alla costituzione e sviluppo dei consorzi, vanno di volta analizzate tenendo conto della diversa configurazione assunta dal singolo aggregato. A fronte di tali specificità esistono anche delle uniformità, che conferiscono alla gestione, all’organizzazione e all’amministrazione dei consorzi, caratteristiche tali da renderli unici nel pur ampio panorama delle reti tra imprese.

Il consorzio quindi, rappresenta la miglior soluzione per competere all’interno di un panorama frammentato in tante piccolissime realtà aziendali, com’è, ad esempio, il settore dell’autotrasporto merci in Italia; un settore in cui i singoli “padroncini”sono destinati a scomparire, per lasciare spazio a grandi strutture aggregative.

A partire da queste considerazioni e dal fatto che mio padre, in quanto titolare di una microimpresa, fa parte proprio di un consorzio operante nel campo dell’autotrasporto merci, ha preso avvio questo lavoro su un tema, come quello dei consorzi, ancora poco esplorato sotto il profilo economico-aziendale. La letteratura di impostazione aziendalistica è infatti piuttosto scarna, mentre sono numerose le pubblicazioni di natura giuridica. L’obiettivo che mi sono posta nel delineare i tratti economici più rilevanti della forma consortile è stato quello di far capire realmente i vantaggi e le opportunità, che possono scaturire, soprattutto alle PMI, dalla partecipazione a una struttura reticolare, dotata di un’elevata dose di flessibilità e di elasticità.

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6 La mia trattazione può essere suddivisa idealmente in tre parti.

Una prima parte, in cui ho voluto innanzitutto delineare in sintesi i tratti distintivi delle PMI, considerando i diversi assetti che compongono una tipica realtà aziendale: assetto istituzionale, assetto organizzativo, assetto tecnico-operativo e assetto finanziario. Una volta chiarito che cosa si intende per PMI, ho parlato, nel capitolo 2, del fenomeno delle reti tra imprese secondo l’ottica dell’ impresa minore: la rete come strumento per superare i limiti legati alla ridotta dimensione.

Nella seconda parte, ho fatto emergere in tutta la sua unicità, all’interno dell’ampio panorama delle reti tra imprese, il vero fulcro della mia tesi: il consorzio. L’intero capitolo 3 è infatti dedicato alla realtà consortile, di cui ho analizzato in estrema sintesi, i lineamenti giuridici, per poi dedicarmi in maniera approfondita ai tratti più prettamente economico- aziendali: la tipica configurazione del consorzio, la strategia istituzionale e competitiva, le classificazioni di natura economica, i vantaggi e i problemi associati a una tale forma di aggregazione. Nel capitolo 4, mi sono dedicata a un settore, dove i consorzi, seppure non ancora così diffusi, rappresentano l’unica strada per superare l’estrema frammentazione del sistema di offerta che lo caratterizza: il settore dell’Autotrasporto Merci. Dopo aver delineato, in linea generale, la situazione dell’autotrasporto in Italia, mi sono dedicata più in particolare ai prezzi, o usando un termine più specifico, alle tariffe applicate, accennando alla liberalizzazione tariffaria che ha interessato il settore, e ai costi più caratteristici di un’impresa di autotrasporto. Dopodiché ho analizzato nello specifico i vantaggi e le opportunità che un consorzio può offrire, appunto, alle imprese che esercitano il trasporto stradale delle merci, la cui modesta dimensione, pregiudica notevolmente la capacità di stabilire rapporti economicamente remunerativi con la committenza, dato lo scarso potere contrattuale.

La terza parte è molto significativa, in quanto riflette l’intento di calarsi nella realtà per riscontrare l’effettiva esistenza di forme consortili tra PMI di autotrasporto. A questo proposito è stato analizzato, nel capitolo 5, il caso del consorzio CON.TR.AR. (Consorzio Trasportatori Artigiani), un consorzio pratese, che come enuncia lo stesso nome, deriva dall’unione di imprese di ridotte dimensioni, alla ricerca di una maggiore competitività sul mercato e di un notevole risparmio nei costi. La parola d’ordine, che orienta tutte le attività che compongono la coordinazione consortile, è la “Qualità”: qualità del servizio al fine di garantire qualità per il cliente. Dopo aver delineato la configurazione propria del consorzio in questione, mi sono concentrata sugli specifici benefici che una tale struttura è in grado di offrire ai propri associati e ai problemi più comunemente riscontrati all’interno della stessa.

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7 Dopo aver trattato del consorzio in quanto aggregato, è risultato interessante andare ad analizzare una tipica realtà aziendale facente parte dello stesso, ARCA AUTOTRASPORTI di Caccavale Giuseppe, a cui ho dedicato il capitolo conclusivo della mia tesi. Si tratta di una microimpresa di autotrasporto, che in quanto tale, riporta tutti i connotati tipici dell’impresa minore delineata nel primo capitolo e che vede nell’aggregazione in forma di consorzio, la soluzione migliore per superare i limiti legati ad una dimensione così ridotta. E’ risultato interessante, intervistare lo stesso imprenditore, mio padre, per capire se effettivamente riscontra nella sua azienda, i vantaggi che il consorzio CON.TR.AR. sostiene di offrire alle aziende partner.

E’stato un lavoro che mi ha suscitato un grande interesse sia perché il tema dell’economia dei consorzi è un tema ancora inesplorato e che quindi ha attirato tutta la mia curiosità, sia perché ne sono coinvolta in prima persona, visto che mio padre è titolare proprio di un’impresa di ridotte dimensioni, che aderisce a un consorzio per recuperare competitività.

Un ringraziamento particolare va al sig. Magherini Cristiano, il Direttore del CON.TR.AR., che ha acconsentito a farsi intervistare e si è dimostrato sempre disponibile a rispondere alle mie richieste, a mio padre a cui devo l’interesse per l’argomento e un rilevante contributo in termini di competenze, di impegno e di sostegno morale, e infine, alla Prof. Lucia Talarico per avermi aiutato nell’impostazione iniziale del lavoro e nei successivi riorientamenti.

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