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(1)

DIREZIONE INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO GIUNTA REGIONALE

VENETO STRADE S.P.A.

SEGRETERIA REGIONALE ALLE INFRASTRUTTURE E MOBILITA'

PROGETTO DEFINITIVO

OPERE DI COMPLETAMENTO DEL "TERRAGLIO EST" TRA VIA ALTA IN COMUNE DI CASIER E LA TANGENZIALE DI TREVISO IN

COMUNE DI TREVISO

OPERE COMPLEMENTARI AL PASSANTE DI MESTRE

RELAZIONE DI CALCOLO SOTTOPASSO AGRICOLO

(2)

INDICE

1 PREMESSA ... 3

2 DESCRIZIONE DELL’OPERA ... 4

3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO ... 6

4 METODO DI CALCOLO ED ANALISI ... 7

5 CODICE DI CALCOLO IMPIEGATO ... 8

6 MATERIALI ... 9

6.1 CALCESTRUZZO ... 9

6.2 ACCIAIOD’ARMATURA ... 10

6.3 ACCIAIOPERCEMENTOARMATOPRECOMPRESSO ... 11

6.4 DURABILITA’DELCALCESTRUZZO ... 12

6.4.1 CLASSI DI ESPOSIZIONE AMBIENTALE ... 12

6.4.2 LIMITI DI APERTURA DELLE FESSURE ... 15

6.4.3 COPRIFERRO ... 15

7 VALUTAZIONE DELLA PERICOLOSITA’ SISMICA DEL SITO ... 16

8 INQUADRAMENTO GEOLOGICO - GEOTECNICO ... 20

9 AZIONI SULLE STRUTTURE ... 23

9.1 PESOPROPRIOSTRUTTUARALE(GK) ... 23

9.2 SPINTADELTERRENO(ED) ... 23

9.3 SPINTADELLAFALDA(EW) ... 24

9.4 SPINTADELSOCRACCARICO(EQ) ... 24

9.5 SOVRASPINTASISMICA(ED) ... 24

9.6 AZIONISULL’IMPALCATO ... 26

9.6.1 SOVRACCARICHI PERMANENTI (G2) ... 26

9.6.2 SOVRACCARICHI VARIABILI DA TRAFFICO (Q) ... 26

9.6.3 VARIAZIONI TERMICHE (ε3) ... 27

9.6.4 AZIONE DEL VENTO (Q5)... 27

9.7 SISMA(E) ... 28

10 VERIFICA A GALLEGGIAMENTO ... 30

11 CALCOLO E VERIFICA RAMPE ... 32

11.1 MODELLODICALCOLO ... 32

11.2 VERIFICA RAMPA TIPO C ... 36

11.3 VERIFICA RAMPA TIPO D ... 41

11.4 VERIFICA RAMPA TIPO E ... 46

11.5 VERIFICARAMPATIPOB ... 52

11.5.1 Criteri di calcolo ... 52

11.5.2 Verifica a ribaltamento ... 54

11.5.3 Verifica allo scorrimento ... 55

11.5.4 Verifica sezione in c.a. ... 56

12 CALCOLO E VERIFICA SCATOLARE ... 58

12.1 MODELLODICALCOLO ... 58

(3)

12.3 VERIFICA IMPALCATOSCATOLARE ... 66

12.4 VERIFICATENSIONALE ... 69

12.5 VERIFICAAROTTURA ... 72

12.6 VERIFICAATAGLIO ... 73

(4)

1 PREMESSA

La presente relazione si inserisce nell’ambito degli aspetti tecnici delle opere previste per il completamento del “Terraglio Est” nel tratto tra l’intersezione di via delle Industrie con via Alta – nel Comune di Casier – fino al collegamento con la SR 53 Postumia in corrispondenza dell’intersezione a livelli sfalsati della tangenziale di Treviso.

La realizzazione dell’infrastruttura denominata “Terraglio Est” è stata originariamente prevista nell’ambito del complesso degli interventi inseriti nel protocollo d’intesa, sottoscritto tra le parti, in qualità di Opera complementare al Passante di Mestre. Ad oggi, del Terraglio Est ne è stata realizzata solo una prima parte la quale si estende dalla S.P. 39 “Casalese” (e per esteso dal casello autostradale di Preganziol) verso Nord fino a raggiungere l’incrocio con Via Alta. Inoltre, nel tratto più a nord, è stata realizzata la rotatoria con via Peschiere mentre l’area dell’intersezione con via della Liberazione è predisposta per la realizzazione di una rotatoria con caratteristiche analoghe alle precedenti.

(5)

2 DESCRIZIONE DELL’OPERA

L’opera in questione, complementare alla viabilità principale di progetto, rappresenta un attraversamento dell’arteria oggetto dell’intervento. Nello specifico si tratta di un sottopasso che si rende necessario per dare continuità ad un collegamento laterale a Via Fuin e verso Via Stretta in Comune di Treviso, a servizio delle attività agricole del territorio.

L’opera è costituita da rampe a sviluppo longitudinale di circa 64 m sul lato ovest e circa 44 sul lato est con pendenza massima di circa il 5% e raccordate con adeguati raggi verticali, e da un sottopasso scatolare con impalcato a travi prefabbricate con uno sviluppo di circa 18.50 m in asse.

Il sottopasso sarà costituito da una struttura in c.a. gettata in opera con sezione a U: in corrispondenza dell’intersezione stradale tale sezione sarà completata da una soletta realizzata con travi prefabbricate e getto di collegamento in opera.

Il franco libero del sottopasso sarà di 5 metri per favorire il transito dei mezzi agricoli (anche dei mieti- trebbia): la carreggiata avrà una larghezza complessiva di 6,50 metri completata da una banchina laterale da 1,50 metri.

L’opera è realizzata completamente in zona agricola a notevole distanza da qualsiasi fabbricato civile: il livello della falda freatica, essendo la nuova viabilità sopraelevata rispetto alla campagna circostante è poco significativo, anche stimando cautelativamente un livello di falda di circa 2 metri sotto il piano stradale dell’esistente viabilità agricola.

In queste condizioni si è prevista una realizzazione del manufatto di tipo tradizionale, con l’apertura degli scavi necessari per l’esecuzione dell’opera e l’aggottamento delle acque con un adeguato impianto well- point.

Il manufatto sarà eventualmente dotato di un adeguato sistema di pompaggio per lo smaltimento delle acque meteoriche.

(6)

Rampa Est

Sezione sottopasso.

(7)

3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Il progetto strutturale è svolto nell’ambito della teoria lineare elastica secondo le leggi della scienza e della tecnica delle costruzioni, in conformità alla normativa vigente, ed in particolare a:

− D.M. 17.01.2018: “Nuove Norme Tecniche sulle costruzioni”

− Circolare Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n° 7 del 21.01.2019: “Istruzioni per l’applicazione delle nuove norme tecniche sulle costruzioni di cui la D.M. 17.01.2018”.

− UNI EN 206-1:2016 “Calcestruzzo: specificazione, prestazione, produzione e conformità”.

− UNI 11104:2016“Calcestruzzo - Specificazione, prestazione, produzione e conformità - Specificazioni complementari per l'applicazione della EN 206”.

− Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici: “Linee Guida sul calcestruzzo strutturale”.

(8)

4 METODO DI CALCOLO ED ANALISI

La sicurezza e le prestazioni dell’opera vengono qui valutate in relazione agli stati limite che si possono verificare durante la vita nominale. Stato limite è la condizione superata la quale l’opera non soddisfa più le esigenze per le quali è stata progettata.

La struttura sarà verificata:

- Per gli Stati Limite Ultimi (SLU) che possono presentarsi, in conseguenza alle diverse combinazioni delle azioni;

- Per gli Stati Limite di esercizio (SLE) definiti in relazione alle prestazioni attese.

Per la valutazione della sicurezza della struttura saranno adottati criteri probabilistici scientificamente comprovati (Metodo semiprobabilistico agli Stati Limite), basati sull’impiego dei coefficienti parziali di sicurezza, applicabili nella generalità dei casi. La sicurezza strutturale sarà verificata mediante il confronto tra la resistenza e l’effetto delle azioni.

d

d E

R 

Il metodo di analisi di riferimento per determinare gli effetti dell’azione sismica è l’analisi modale con spettro di risposta o “analisi dinamica lineare”. In essa l’equilibrio è trattato dinamicamente e l’azione sismica è modellata direttamente attraverso lo spettro di progetto.

(9)

5 CODICE DI CALCOLO IMPIEGATO

I calcoli sono stati eseguiti nell’ambito della teoria lineare elastica, che considera i materiali omogenei ed isotropi; la ricerca dei parametri di sollecitazione è stata fatta secondo le disposizioni di carico più gravose avvalendosi dei codici di calcolo per l'analisi strutturale descritti nel capitolo successivo. Le verifiche di resistenza delle sezioni sono state eseguite secondo il metodo degli stati limite ultimi.

I calcoli sono stati sviluppati con l’ausilio del software MIDAS Civil 2020 rel. 1.2 (Midas Information Technology, Seoul S. Korea), che rappresenta lo stato dell’arte dei programmi di calcolo dedicati allo studio dei ponti. I risultati delle analisi sono stati elaborati con l’ausilio di fogli Excel sviluppati specificamente.

L’attendibilità dei risultati, peraltro controllati sistematicamente anche da noi in ogni applicazione, è confermata dalle numerose applicazioni consultabili al sito www.midasuser.com nel quale è disponibile anche tutta la documentazione tecnica specialistica.

(10)

6 MATERIALI

Gli elementi in calcestruzzo che operano in queste aree sono sostanzialmente esposti agli stessi rischi di degrado delle strutture esterne che si trovano esposte direttamente all’azione dell’acqua piovana e riconducibili essenzialmente ai fenomeni di corrosione promossi dall’anidride carbonica gassosa presente nell’aria.

Il degrado promosso dall’azione congiunta dell’anidride carbonica, del gelo e dei sali disgelanti a base di cloruro può interessare anche quegli elementi dei ponti e viadotti che sono situati al di sotto dell’impalcato (travi, pulvini e le stesse pile) allorquando la raccolta e lo smaltimento delle acque provenienti dalla sede stradale non è realizzata efficacemente da determinare un percolamento delle soluzioni saline.

Particolarmente esposte a questo rischio sono le porzioni di struttura che si trovano al di sotto dei giunti dell’impalcato dove il percolamento generalmente determina un precoce degrado sia delle testate delle travi che delle zone di appoggio (pulvini e baggioli). Queste strutture in accordo con la norma UNI 11104 sono inquadrabili nella classe di esposizione XC4 + XF3 + XD3 se esse sono a sviluppo prevalentemente verticale come nel caso delle pile o delle superfici laterali delle travi di riva o dei pulvini in assenza di un corretto smaltimento dell’acqua piovana dalle zone estradossali dell’impalcato.

Oltre alle tipologie di struttura sopramenzionate, sono esposte a forte rischio di degrado quegli elementi dell’impalcato dei ponti e viadotti che sono interessati dagli schizzi di acque che contengono sali disgelanti quali le zone di marciapiede o di sicurvia a margine della carreggiata, le zone basali dei muri di sostegno situate al lato della strada, le zone di piedritto dei rivestimenti in calcestruzzo delle gallerie oltre alle cunette in conglomerato adibite allo smaltimento delle acque contenenti cloruri. Allo stesso modo il degrado interessa anche le barriere spartitraffico realizzate in calcestruzzo (New Jersey). Queste tipologie strutturali sono inquadrabili in accordo alla norma UNI 11104 nella classe di esposizione:

- XC4 + XF3 + XD1 per le strutture a sviluppo verticale quali i muri di sostegno al lato strada e le barriere New Jersey;

- XC4 + XF4 + XD1 per le strutture a sviluppo prevalentemente orizzontale come le zone di marciapiede e di sicurvia degli impalcati da ponte o dei camminamenti a margine di pavimenti in calcestruzzo.

6.1 CALCESTRUZZO

Calcestruzzo per muri di contenimento, solette ed impalcato:

Classificazione secondo UNI EN 206-1:

Classe di resistenza: C32/40

Classe di abbassamento al cono: S4/S5 Dimensione massima dell’inerte: 32 mm

Classe di esposizione: XC2 (muri interrati)

XC4 - XF3/XF4 - XD1 (infrastrutture stradali in presenza di cloruri) Resistenza a compressione: fck = 32 N/mm²

(11)

fcfm = 1.2 fctm = 3.63 N/mm²

Modulo elastico: Ecm = 22000 [fcm/10]0.30= 33345 N/mm² Coefficiente di Poisson: ν = 0.20

Coefficiente dilatazione termica: α = 10-5 °C-1

Calcestruzzo per travi prefabbricate:

Classificazione secondo UNI EN 206-1:

Classe di resistenza: C45/55

Classe di abbassamento al cono: S5 Dimensione massima dell’inerte: 32 mm Classe di esposizione: XC4 + XF3 + XD1

Resistenza a compressione: fck = 45 N/mm² fcm = fck+8 = 53 N/mm² Rck = 55 N/mm²

Resistenza a trazione: fctm = 0.30( fck)2/3 = 3.80 N/mm² fcfm = 1.2 fctm = 4.55 N/mm²

Modulo elastico: Ecm = 22000 [fcm/10]0.30 = 36283 N/mm² Coefficiente di Poisson: ν = 0.20

Coefficiente dilatazione termica: α = 10-5 °C-1

6.2 ACCIAIO D’ARMATURA

L’acciaio per cemento armato B450C è caratterizzato dai seguenti valori nominali delle tensioni caratteristiche di snervamento e di rottura da utilizzare nei calcoli.

(12)

6.3 ACCIAIO PER CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO

L’acciaio per cemento armato precompresso deve possedere proprietà meccaniche, garantite dal produttore, non inferiori a quelle indicate nella successiva tabella.

Si utilizzeranno trefoli a 7 fili con diametro φ=6/10 e sezione Ap = 140 mm2.

(13)

6.4 DURABILITA’ DEL CALCESTRUZZO

6.4.1 CLASSI DI ESPOSIZIONE AMBIENTALE

Con riferimento alla UNI EN206-1:2016 le classi di esposizione ambientale assunte sono le seguenti:

DENOMINAZIONE

DELLA CLASSE DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE ESEMPI INFORMATIVI DI SITUAZIONI A CUI POSSONO APPLICARSI LE CLASSI DI ESPOSIZIONE

1. Assenza di rischio di corrosione o attacco

X0

PER CALCESTRUZZO PRIVO DI ARMATURA O INSERTI METALLICI: TUTTE LE ESPOSIZIONI ECCETTO DOVE C’È GELO E DISGELO, O ATTACCO CHIMICO.

CALCESTRUZZI CON ARMATURA O INSERTI METALLICI: IN AMBIENTE MOLTO ASCIUTTO

INTERNO DI EDIFICI CON UMIDITÀ RELATIVA MOLTO BASSA.

CALCESTRUZZO NON ARMATO ALL’INTERNO DI EDIFICI.

CALCESTRUZZO NON ARMATO IMMERSO IN SUOLO NON AGGRESSIVO O IN ACQUA NON AGGRESSIVA.

CALCESTRUZZO NON ARMATO SOGGETTO A CICLI DI BAGNATO ASCIUTTO MA NON SOGGETTO AD ABRASIONE, GELO O ATTACCO CHIMICO.

2. Corrosione indotta da carbonatazione (caso in cui il calcestruzzo contiene armature o inserti metallici ed esposto all’aria ed all’umidità)

XC1 ASCIUTTO O PERMANENTEMENTE BAGNATO

INTERNI DI EDIFICI CON UMIDITÀ’ RELATIVA BASSA.

CALCESTRUZZO ARMATO ORDINARIO O PRECOMPRESSO CON LE SUPERFICI ALL’INTERNO DI STRUTTURE CON ECCEZIONE DELLE PARTI ESPOSTE A CONDENSA, O IMMERSE IN ACQUA.

XC2 BAGNATO, RARAMENTE ASCIUTTO

PARTI DI STRUTTURE DI CONTENIMENTO LIQUIDI, FONDAZIONI.

CALCESTRUZZO ARMATO ORDINARIO O PRECOMPRESSO PREVALENTEMENTE IMMERSO IN ACQUA O TERRENO NON AGGRESSIVO.

XC3 UMIDITA’ MODERATA

CALCESTRUZZO ARMATO ORDINARIO O PRECOMPRESSO IN ESTERNI CON SUPERFICI ESTERNE RIPARATE DALLA PIOGGIA, O IN INTERNI CON UMIDITA’ DA MODERATA AD ALTA.

XC4 CICLICAMENTE ASCIUTTO E BAGNATO

CALCESTRUZZO ARMATO ORDINARIO O PRECOMPRESSO IN ESTERNI CON SUPERFICI SOGGETTE A ALTERNANZE DI ASCIUTTO ED UMIDO.

CALCESTRUZZI A VISTA IN AMBIENTI URBANI.

SUPERFICI A CONTATTO CON L’ACQUA NON COMPRESA NELLA CLASSE XC2.

(14)

XD3 CICLICAMENTE ASCIUTTO E BAGNATO

CALCESTRUZZO ARMATO ORDINARIO O PRECOMPRESSO, DI ELEMENTI STRUTTURALI DIRETTAMENTE SOGGETTI AGLI AGENTI DISGELANTI O AGLI SPRUZZI CONTENENTI AGENTI DISGELANTI.

CALCESTRUZZO ARMATO ORDINARIO O PRECOMPRESSO, ELEMENTI CON UNA SUPERFICIE IMMERSA IN ACQUA CONTENENTE CLORURI E L’ALTRA ESPOSTA ALL’ARIA.

PARTI DI PONTI, PAVIMENTAZIONI E PARCHEGGI PER AUTO.

4. Corrosione indotta da cloruri presenti nell’acqua di mare

XS1 ESPOSTO ALLA SALSEDINE MARINA MA NON DIRETTAMENTE IN CONTATTO CON L’ACQUA DI MARE

CALCESTRUZZO ARMATO ORDINARIO O PRECOMPRESSO CON ELEMENTI STRUTTURALI SULLE COSTE O IN PROSSIMITA’ DEL MARE.

XS2 PERMANENTEMENTE SOMMERSO CALCESTRUZZO ARMATO ORDINARIO O PRECOMPRESSO DI

STRUTTURE MARINE COMPLETAMENTE IMMERSE IN ACQUA.

XS3 ZONE ESPOSTE AGLI SPRUZZI OPPURE ALLA MAREA

CALCESTRUZZO ARMATO ORDINARIO O PRECOMPRESSO CON ELEMENTI STRUTTURALI ESPOSTI ALLA BATTIGIA O ALLE ZONE SOGETTE AGLI SPRUZZI ED ONDE DEL MARE.

5. Attacco dei cicli gelo/disgelo con o senza disgelanti

XF1 MODERATA SATURAZIONE DI ACQUA, IN ASSENZA DI AGENTE DISGELANTE

SUPERFICI VERTICALI DI CALCESTRUZZO COME FACCIATE E COLONNE ESPOSTE ALLA PIOGGIA ED AL GELO.

SUPERFICI NON VERTICALI E NON SOGGETTE ALLA COMPLETA SATURAZIONE MA ESPOSTE AL GELO, ALLA PIOGGIA O ALL’ACQUA.

XF2 MODERATA SATURAZIONE DI ACQUA IN PRESENZA DI AGENTE DISGELANTE

ELEMENTI COME PARTI DI PONTI CHE IN ALTRO MODO SAREBBERO CLASSIFICATI COME XF1 MA CHE SONO ESPOSTI DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE AGLI AGENTI DISGELANTI.

XF3 ELEVATA SATURAZIONE DI ACQUA IN ASSENZA DI AGENTE DISGELANTE

SUPERFICI ORIZZONTALI IN EDIFICI DOVE L’ACQUA PUO’

ACCUMULARSI E CHE POSSONO ESSERE SOGGETTI AI FENOMENI DI GELO, ELEMENTI SOGGETTI A FREQUENTI BAGNATURE ED ESPOSTI AL GELO.

XF4 ELEVATA SATURAZIONE DI ACQUA CON PRESENZA DI AGENTE ANTIGELO OPPURE ACQUA DI MARE

SUPERFICI ORIZZONTALI QUALI STRADE O PAVIMENTAZIONI ESPOSTE AL GELO ED AI SALI DISGELANTI IN MODO DIRETTO O INDIRETTO, ELEMENTI ESPOSTI AL GELO E SOGGETTI A FREQUENTI BAGNATURE IN PRESENZA DI AGENTI DISGELANTI O DI ACQUA DI MARE.

6. Attacco chimico

XA1 AMBIENTE CHIMICAMENTE DEBOLMENTE AGGRESSIVO SECONDO IL PROSPETTO 2 DELLA UNI EN 206-1

CONTENITORI DI FANGHI E VASCHE DI DECANTAZIONE.

CONTENITORI E VASCHE PER ACQUE REFLUE.

(15)

XA3 AMBIENTE CHIMICAMENTE FORTEMENTE AGGRESSIVO SECONDO IL PROSPETTO 2 DELLA UNI EN 206-1

ELEMENTI STRUTTURALI O PARETI A CONTATTO DI ACQUE INDUSTRIALI FORTEMENTE AGGRESSIVE. CONTENITORI DI FORAGGI, MANGIMI E LIQUAMI PROVENIENTI

DALL’ALLEVAMENTO ANIMALE.

TORRI DI RAFFREDDAMENTO DI FUMI E GAS DI SCARICO INDUSTRIALI.

Per le strutture in oggetto si assumono le seguenti ipotesi:

Tipologia strutturale Classi di esposizione Condizioni ambientali

Muri XC4 + XF3 + XD1 AGGRESSIVE

Impalcato XC4 + XF4 + XD1 AGGRESSIVE

Muri interrati XC2 AGGRESSIVE

Le proprietà minime richieste ai calcestruzzi per garantire la durabilità minima indicata dalla norma sono definite nel Prospetto 5 della UNI11104-2016 riportato qui di seguito.

(16)

6.4.2 LIMITI DI APERTURA DELLE FESSURE

Le NTC 2018 definiscono gli stati limite di apertura delle fessure in relazione alle condizioni ambientali cui è esposto il calcestruzzo:

Con: w1 = 0.2 mm, w2 = 0.3 mm, w3 = 0.4 mm.

6.4.3 COPRIFERRO

In assenza di indicazioni specifiche nelle NTC, il valore del ricoprimento in base alla durabilità è definito secondo le indicazioni contenute nella Circolare esplicativa n° 7 – 21/01/2019, riportata in estratto:

(17)

7 VALUTAZIONE DELLA PERICOLOSITA’ SISMICA DEL SITO

L’arteria di progetto denominata “Terraglio Est” si sviluppa nei Comuni di Casale sul Sile, Casier e Treviso ed è individuata con il principale fine di collegare la rete locale, a sud, con il Passante autostradale di Mestre presso il casello di Preganziol e la viabilità provinciale tra Casale sul Sile e Preganziol, ed a nord, con la SR53, nel tratto tangenziale sud di Treviso, costituendo una alternativa alla SS 13 nel tratto denominato Via Terraglio.

Per la località in questione si assume:

Vita nominale: VN ≥ 100 anni

Classe d’uso: III

Coefficiente d’uso: CU = 1.50

Periodo di riferimento: VR = CU x VN = 150 anni

(18)

Si riportano di seguito i parametri ed i punti degli spettri di risposta per gli stati limite di salvaguardia della vita (SLV) e di danno (SLD). Si assume un valore del coefficiente di struttura q = 1.0.

(19)
(20)

Per quanto riguarda il manufatto di Sant’Antonino, l’analisi di sicurezza in condizioni sismiche sarà eseguita mediante i metodi pseudostatici. Nell’analisi pseudo statica, l’azione sismica è rappresentata da una forza statica equivalente pari al prodotto delle forze di gravità per un opportuno coefficiente sismico. Nelle verifiche allo stato limite ultimo, i valori dei coefficienti sismici orizzontale kh e verticale kv possono essere valutati mediante le espressioni:

g

kh =mamax kv =0.5kh

Si riportano di seguito in tabella i valori dei coefficienti sismici da applicare nel caso in esame.

(21)

8 INQUADRAMENTO GEOLOGICO - GEOTECNICO

Per la caratterizzazione del terreno di fondazione e la sua interazione con le strutture, si fa riferimento alla relazione geologico geotecnica a firma del Dott. Geol. Niccolò Iandelli della quale si riportano di seguito alcuni stralci significativi

Con riferimento ai sondaggi riassunti nella suddetta relazione geologica, le tipologie di terreno significativa per le valutazioni introdotte nella presente relazione, sono la A e C.

(22)
(23)
(24)

9 AZIONI SULLE STRUTTURE

Lo scatolare che realizza il sottopassaggio, come pure le rampe di approccio ad esso, risentono della spinta del terreno circostante che insiste sui muri. Per quanto riguarda lo scatolare, sulla soletta di impalcato gravano i sovraccarichi permanenti stradali, come pure i carichi variabili da traffico. Dal punto di vista della spinta delle terre, si assimilano le strutture come perfettamente rigide e non in grado di subire movimenti, per tale ragione la spinta stessa sarà valutata cautelativamente con il coefficiente a riposo (K0).

Il rinterro a ridosso delle strutture sarà eseguito con materiale costipato, saranno presenti inoltre i diaframmi utilizzati per il sostegno provvisorio dello scavo. A favore di sicurezza, si considerano tuttavia le caratteristiche geotecniche seguenti:

Φ = 30° Angolo di attrito.

ϒ = 20.3 KN/m3 Massa volumica.

ϒsat = 16 KN/m3 Massa volumica allo stato anidro.

𝜑𝑑= 𝑎𝑟𝑐𝑜𝑡𝑎𝑛𝑔 (tan(𝜑)𝛾

𝑀 ) = 24.79 580

. 0

0 =1−sen d =

K  Coefficiente di spinta a riposo.

𝐾𝑎= 𝑡𝑔2(𝜋

4𝜑

2) = 0.333 Coefficiente di spinta attiva

9.1 PESO PROPRIO STRUTTUARALE (G

K

)

Il peso priprio delle strutture è condierato automaticamente dal modello di calcolo sulla base della geometria della struttura e della densità del materiale.

9.2 SPINTA DEL TERRENO (E

D

)

Si considera la spinta a riposo nel caso dello scatolare e dei muri di contenimento.

Spinta sulle strutture definitive:

m m KN h h

h K

Et = 0 =0.58020.30 11.8 [ / 2] m m KN h h

h K

Etw = 0sat =0.58016.00 9.30 [ / 2]

(25)

9.3 SPINTA DELLA FALDA (E

W

)

La falda è localizzata approssimativamente a quota piano campagna; le strutture sono considerate investite dalla sovraspinta idraulica a partire dalla quota +7.50m con una escursione di ±50cm:

m m KN h h

Ew=w =10.00 [ / 2]

9.4 SPINTA DEL SOCRACCARICO (E

Q

)

Si considera uno sovraccarico a tergo dei muri cautelativamente stimato in:

qp = 20.00 KN/m2 Sovraccarico accidentale.

m m KN h h

h q K

Qp2 = 0p =0.58020.00 11.6 [ / ]

9.5 SOVRASPINTA SISMICA (E

D

)

La forza totale sismica di progetto (Ed) agente sulla banchina di contenimento, sulla base della teoria di Wood, è valutata secondo l’espressione:

H k

H g S

Pd = ag    = h 

 

con kh = 0.270 per sisma SLV

(26)
(27)

9.6 AZIONI SULL’ IMPALCATO

9.6.1 SOVRACCARICHI PERMANENTI (G

2

)

G21 = 1.00 + 1.00 = 2.00 KN/m Barriere e guardrail.

G22 = 22.00 x 0.35 = 7.70 KN/m2 Pavimentazione.

9.6.2 SOVRACCARICHI VARIABILI DA TRAFFICO (Q)

In relazione alla larghezza della carreggiata si definisce il numero e la tipologia delle corsie convenzionali di traffico così come richiesto dalle NTC 17-01-2018 ed illustrato negli schemi seguenti.

(28)

La larghezza totale della carreggiata compresa tra i cordoli, pari a B = 9.50 m impone di considerare n. 3 corsie di carico larghe ciascuna 3 m, oltre all’area rimanente destinata alla pista ciclabile.

9.6.3 VARIAZIONI TERMICHE (Ε

3

)

Le variazioni termiche uniformi da considerare per le opere direttamente esposte alle azioni atmosferiche, rispetto alla temperatura media del sito, per gli impalcati in c.a.p valgono: ΔTu = 15°C.

9.6.4 AZIONE DEL VENTO (Q

5

)

L’azione del vento viene convenzionalmente assimilata ad un carico orizzontale statico, diretto ortogonalmente all’asse del ponte. La superficie dei carichi transitanti sul ponte esposta al vento si assimila

(29)

Zona 1 (Veneto):

2

2 0.391 /

2

1 v KN m

qb =  b =

Classe “B” (Suburbana, Industriale)

Categoria “IV”: kr = 0.22; z0 = 0.30; zmin = 8m

634 . 1 )]

/ ln(

7 )[

/

ln( 0 0

2  + =

=k C z z z z

Ce r t

2 . 1 ) 4 . 0 ( 8 .

0 − − =

+

p = C

2

5 q C C C 0.80KN/m

q = bepd

9.7 SISMA (E)

Sulla base della valutazione della pericolosità sismica fatta nel precedente capitolo, l’azione dovuta al sisma nelle due direzioni orizzontali (X, Y) e verticale (Z) è valutata con analisi dinamica lineare con spettro di risposta, definita dalle norme come l’analisi di riferimento sia per sistemi dissipativi che non dissipativi.

(30)
(31)

10 VERIFICA A GALLEGGIAMENTO

Di seguito si riporta la verifica a galleggiamento dei conci più approfonditi considerando una quota di falda +7.50m ±50cm di escursione annuale.

DATI GENERALI SEZIONE INIZIALE 50.00 DATI GENERALI SEZIONE FINALE 63.950

Larghezza carreggiata sinistra 3.250 Larghezza carreggiata sinistra 3.250

Larghezza carreggiata dxa 4.750 Larghezza carreggiata dxa 4.750

Larghezza spartitraffico centrale 0.000 Larghezza spartitraffico centrale 0.000

Spessore muro sinistra 0.700 Spessore muro sinistra 0.700

Spessore muro destra 0.700 Spessore muro destra 0.700

Lunghezza sbalzo sinistra 0.500 Lunghezza sbalzo sinistra 0.500

Lunghezza sbalzo destra 0.500 Lunghezza sbalzo destra 0.500

Spessore platea 0.900 Spessore platea 0.900

Quota sommità muro sinistra 11.635 Quota sommità muro sinistra 11.635

Quota sommità muro destra 11.635 Quota sommità muro destra 11.635

Quota strada profilo C (carr. sin) 6.490 Quota strada profilo C (carr. sin) 5.690 Quota strada profilo B (carr. dxa) 6.490 Quota strada profilo B (carr. dxa) 5.690

Pendenza trasversale sinistra 0.000 Pendenza trasversale sinistra 0.000

Pendenza trasversale destra 0.000 Pendenza trasversale destra 0.000

Quota falda livello max 8.000 Quota falda livello max 8.000

Quota falda livello naturale 7.500 Quota falda livello naturale 7.500

Spessore pavimentazione 0.280 Spessore pavimentazione 0.280

Spessore sottofondo cls magro 0.150 Spessore sottofondo cls magro 0.150

Luce netta fra le pareti 8.000 Luce netta fra le pareti 8.000

Larghezza totale platea 10.400 Larghezza totale platea 10.400

Quota estremità sinistra platea 5.160 Quota estremità sinistra platea 4.360

Quota estremità destra platea 5.160 Quota estremità destra platea 4.360

Altezza muro sinistra 5.425 Altezza muro sinistra 6.225

Altezza muro destra 5.425 Altezza muro destra 6.225

Altezza media muri 5.425 Altezza media muri 6.225

(32)

DATI GENERALI SEZIONE INIZIALE 82.61 DATI GENERALI SEZIONE FINALE 96.000

Larghezza carreggiata sinistra 3.250 Larghezza carreggiata sinistra 3.250

Larghezza carreggiata dxa 4.750 Larghezza carreggiata dxa 4.750

Larghezza spartitraffico centrale 0.000 Larghezza spartitraffico centrale 0.000

Spessore muro sinistra 0.700 Spessore muro sinistra 0.700

Spessore muro destra 0.700 Spessore muro destra 0.700

Lunghezza sbalzo sinistra 0.500 Lunghezza sbalzo sinistra 0.500

Lunghezza sbalzo destra 0.500 Lunghezza sbalzo destra 0.500

Spessore platea 0.900 Spessore platea 0.900

Quota sommità muro sinistra 9.600 Quota sommità muro sinistra 9.600

Quota sommità muro destra 9.600 Quota sommità muro destra 9.600

Quota strada profilo C (carr. sin) 6.490 Quota strada profilo C (carr. sin) 5.690 Quota strada profilo B (carr. dxa) 6.490 Quota strada profilo B (carr. dxa) 5.690

Pendenza trasversale sinistra 0.000 Pendenza trasversale sinistra 0.000

Pendenza trasversale destra 0.000 Pendenza trasversale destra 0.000

Quota falda livello max 8.000 Quota falda livello max 8.000

Quota falda livello naturale 7.500 Quota falda livello naturale 7.500

Spessore pavimentazione 0.280 Spessore pavimentazione 0.280

Spessore sottofondo cls magro 0.150 Spessore sottofondo cls magro 0.150

Luce netta fra le pareti 8.000 Luce netta fra le pareti 8.000

Larghezza totale platea 10.400 Larghezza totale platea 10.400

Quota estremità sinistra platea 5.160 Quota estremità sinistra platea 4.360

Quota estremità destra platea 5.160 Quota estremità destra platea 4.360

Altezza muro sinistra 3.390 Altezza muro sinistra 4.190

Altezza muro destra 3.390 Altezza muro destra 4.190

Altezza media muri 3.390 Altezza media muri 4.190

CARICO STABILIZZANTE KN FALDA LIVELLO NATURALE (CON PAVIM) H falda

Peso proprio platea 3133.26 Valore sottospinta Pw1 = 3851.09 2.819

Peso proprio pareti 1776.18 COEFF. SICUREZZA Gtot/Pw1 = 1.91

Peso reinterro (19 KN/m^3) 913.33 FALDA LIVELLO NATURALE (NO PAVIM) H falda

Peso pavimentazione 659.86 Valore sottospinta Pw1 = 3851.09 2.819

Peso proprio magrone 494.29 COEFF. SICUREZZA G(tot-pav)/Pw1 = 1.74

Peso barriere (14 KN/m) 374.92 FALDA LIVELLO MASSIMO (NO PAVIM) H falda

TOT. CARICO STABILIZZANTE Gtot = 7351.85 Valore sottospinta Pw2 = 4553.85 3.333 1.47

(33)

11 CALCOLO E VERIFICA RAMPE

11.1 MODELLO DI CALCOLO

Le sezioni aperte delle rampe sono state modellate con elementi monodimensionali tipo “beam”

considerando cautelativamente la sezione di altezza maggiore per ciascuno dei tre conci che costituiscono le rampe sia Est che Ovest.

Rampa Ovest

Rampa Est

(34)

Sezione tipo B Modello 3D-FEM sezione di 1m di larghezza

Sezione tipo C Modello 3D-FEM sezione di 1m di larghezza

Sezione tipo D Modello 3D-FEM sezione di 1m di larghezza

(35)

Sezione tipo E Modello 3D-FEM sezione di 1m di larghezza

I carichi sono stati applicati come carichi uniformemente distribuiti sugli elementi monodimensionali che schematizzano la lunghezza unitaria di muri e solettone. Il sistema di vincolo previsto simula la presenza del terreno di fondazione attraverso molle resistenti solo a compressione. Un’analisi non lineare si è resa dunque necessaria.

(36)

Schematizzazione spinta e sottospinta idraulica su muri laterali e fondazione.

L’interazione terreno – struttura è stata schematizzando ricorrendo alla teoria della trave su suolo elastico di Winkler ed applicando quindi al modello un ‘letto’ di molle, determinato sulla base delle caratteristiche del terreno e la geometria della fondazione stessa.

3 6

2

1 ) 8.45 /

( 2 e KN m

B b k B

Kw = + 

con: B = 1.00 m

b = 0.30 m

k1 = 20 N/cm3 (limo sabbioso).

(37)

11.2 VERIFICA RAMPA TIPO C

Di seguito si riportano i diagrammi delle principali sollecitazioni agenti sulla struttura in forma grafica, così come prodotti dai modelli di calcolo predisposti.

Diagramma del Momento Flettente [kNm] per le combinazioni SLU.

(38)

Diagramma del Momento Flettente [kNm] per la combinazione caratteristica CHR.

Diagramma del Momento Flettente [kNm] per la combinazione frequente FQ.

(39)

Diagramma del Momento Flettente [kNm] per la combinazione quasi permanente QP.

(40)
(41)
(42)

11.3 VERIFICA RAMPA TIPO D

Di seguito si riportano i diagrammi delle principali sollecitazioni agenti sulla struttura in forma grafica, così come prodotti dai modelli di calcolo predisposti.

Diagramma del Momento Flettente [kNm] per le combinazioni SLU.

Diagramma del Momento Flettente [kNm] per ls combinazione sismica SLU.

(43)

Diagramma del Momento Flettente [kNm] per la combinazione caratteristica CHR.

Diagramma del Momento Flettente [kNm] per la combinazione frequente FQ.

(44)

Diagramma del Momento Flettente [kNm] per la combinazione quasi permanente QP.

(45)
(46)
(47)

11.4 VERIFICA RAMPA TIPO E

Di seguito si riportano i diagrammi delle principali sollecitazioni agenti sulla struttura in forma grafica, così come prodotti dai modelli di calcolo predisposti.

(48)

Diagramma del Momento Flettente [kNm] per la combinazione sismica SLU.

Diagramma del Momento Flettente [kNm] per la combinazione sismica caratteristica CHR.

(49)

Diagramma del Momento Flettente [kNm] per la combinazione frequente FQ.

Diagramma del Momento Flettente [kNm] per la combinazione quasi permanente QP.

(50)
(51)
(52)
(53)

11.5 VERIFICA RAMPA TIPO B

Diversamente dalle sezioni tipiche già analizzate e costituite da una sezione ad U, la sezione tipo B rappresentando un tratto meno approfondito delle rampe, non soggetto alla sottospinta idraulica e soggetto a spinte di modesta entità, è stata realizzata con coppie di muri a gravità non collegati da un solettone continuo. Il pacchetto stradale insisterà quindi su terreno adeguatamente preparato.

Sezione tipologica B.

Spinta del terreno di riempimento:

m m KN h h

h K

Et = 0

=0.58020.30 11.8 [ / 2]

Spinta del sovraccarico accidentale:

m m KN h h

h q K

Qp2 = 0p =0.58020.00 11.6 [ / ]

11.5.1 Criteri di calcolo

I criteri di progettazione dell’opera di sostegno si basano essenzialmente su due tipi di verifiche:

- Verifica della sicurezza del sistema rispetto alle condizioni di equilibrio limite per scorrimento, ribaltamento, capacità portante e stabilità globale.

- Verifica dell’ammissibilità dei valori delle grandezze che identificano la prestazione dell’opera in esercizio (spostamenti).

(54)

Per le opere di sostegno, sulla base di quanto prescritto dalle NTC 14-01-2008, è possibile identificare le seguenti condizioni di stato limite, con riferimento ai suddetti criteri di verifica:

1 - Rottura per carico limite dell’insieme terreno – fondazione;

2 – Rottura per scorrimento lungo il piano di posa della fondazione;

3 – Ribaltamento dell’opera intorno al piede o alla sommità;

4 – Rottura dell’insieme struttura – terrapieno – terreno di fondazione;

5 – Spostamento limite per scorrimento lungo il piano di posa della fondazione;

6 – Spostamento limite per rotazione dell’opera intorno al piede o alla sommità;

7 – Rottura dell’elemento strutturale.

Gli stati limite ultimi per le opere di sostegno si riferiscono allo sviluppo di tutti quei meccanismi di collasso determinati dalla mobilitazione della resistenza del terreno, e dal raggiungimento della resistenza degli elementi strutturali, che compongono le opere stesse.

Le verifiche di esercizio devono essere condotte con l’intento di verificare la compatibilità degli spostamenti dell’opera e del terreno circostante, con la funzionalità dell’opera stessa e con la sicurezza e la funzionalità dei manufatti adiacenti.

Con riferimento a quanto prescritto dalle NTC 17-01-2018, la verifica di stabilità globale del complesso opera di sostegno-terreno deve essere effettuata, analogamente a quanto previsto al§ 6.8, secondo l’Approccio 1, con la Combinazione 2 (A2+M2+R2), tenendo conto dei coefficienti parziali riportati nelle Tabelle 6.2.I e 6.2.II per le azioni e i parametri geotecnici e nella Tab. 6.8.I per le verifiche di sicurezza di opere di materiali sciolti e fronti di scavo.

Le rimanenti verifiche devono essere effettuate secondo l’Approccio 2, con la combinazione (A1+M1+R3), tenendo conto dei valoridei coefficienti parziali riportati nelle Tabelle 6.2.I, 6.2.II e 6.5.I.

Nella verifica a ribaltamento i coefficienti R3 della Tab. 6.5.I si applicano agli effetti delle azioni stabilizzanti.

(55)

11.5.2 Verifica a ribaltamento

La verifica viene condotta su un metro di sviluppo lineare di muro, considerando lo spigolo interno inferiore quale centro di rotazione.

Sommatoria carichi verticali stabilizzanti (peso muro e terreno di riempimento) KN

Vi=98.75

Momento stabilizzante KNm b

V

Mstab =

i  127 Carichi orizzontali instabilizzanti

(56)

KNm M

MRd =1.0 stab=127 KNm M

MEd =1.3 rib =45.2

44 . 2 2 . 45 15 . 1

127 =

= x

M M

Ed R

Rd

VERIFICATO.

11.5.3 Verifica allo scorrimento

Sommatoria carichi verticali stabilizzanti (peso muro e terreno di riempimento) KN

Vi=98.75

KN W

R i

R

d 89.8

1 . 1

75 . 98

1 = =

=

Carichi orizzontali instabilizzanti

m kN h

h K

Et = = 0.58020.30 11.81.9=21.3  2

1 2

1 2 2

0

m kN h

q K

Qp2 = 0p  =0.58020.001.922.04 

1 03 . ) 1 04 . 22 3 . 21 (

8 . 89 502 .

0 = 

+

= 

d d

E

R

Con ) 0.502

3 (2 =

= 

tg

 = 40

VERIFICATO.

(57)

11.5.4 Verifica sezione in c.a.

La sollecitazione ai piedi del muro sarà pari al momento prodotto dalla spinta permanente del terreno di riempimento.

m kN h

h K

Et = = 0.58020.30 11.81.9=21.3  2

1 2

1 2 2

0

m kN h

q K

Qp2 = 0p  =0.58020.001.922.04  KNm

MEd,Et =13.5 KNm MEd,Q =21

KNm M

M

MEd =1.3 Ed,Et +1.5 Ed,Q =49.05

(58)
(59)

12 CALCOLO E VERIFICA SCATOLARE

12.1 MODELLO DI CALCOLO

Lo scatolare è stato modellato nella sua geometra reale per mezzo di un modello 3D-FEM completo costituito da elementi bidimensionali tipo plate per muri e solettone, con elementi beam per l’impalcato.

Modello 3D-FEM scatolare di attraversamento.

Le condizioni di carico sono quelle riassunte al precedente capitolo relativo e considerano la spinta delle terre, della falda, oltre che dei sovraccarichi permanenti e variabili. Anche in questo caso il sisma è stato attribuito attraverso l’incremento costante con la profondità proprio del metodo psecudostatico.

L’impalcato è stato caricato con i sovraccarichi mobili da normativa orientati secondo l’asse stradale; le condizioni di vincolo presuppongono la presenza di molle resistenti solo a compressione.

(60)

Modello 3D-FEM – spinta della falda.

12.2 VERIFICA MURI E PLATEA SCATOLARE DI ATTRAVERSAMENTO

Di seguito si riportano i diagrammi delle principali sollecitazioni agenti sulla struttura in forma grafica, così come prodotti dai modelli di calcolo predisposti.

Diagramma del Momento Flettente per l’inviluppo delle combinazioni SLU [kNm]

(61)

Diagramma del Momento Flettente per l’inviluppo delle combinazioni SLU [kNm] – PLATEA 90 cm.

Diagramma del Momento Flettente per l’inviluppo delle combinazioni SLU [kNm] – MURO 70 cm.

(62)

Diagramma del Momento Flettente per l’inviluppo delle combinazioni caratteristiche CHR [kNm]

Diagramma del Momento Flettente per l’inviluppo delle combinazioni frequenti FQ [kNm]

(63)

Diagramma del Momento Flettente per l’inviluppo delle combinazioni quasi permanent QP [kNm]

(64)

12.2.1 VERIFICA MURO ALL’INCASTRO

(65)

12.2.2 VERIFICA PLATEA IN CAMPATA

(66)

12.2.3 VERIFICA PLATEA IN CAMPATA

(67)

12.3 VERIFICA IMPALCATO SCATOLARE

L’impalcato in questione è stato opportunamente modellato con l’ausilio del codice di calcolo MIDAS Civil 2019 rel. 2.2 (Midas Information Technology, Seoul S. Korea) sulla base delle caratteristiche geometriche delle travi riportate nel catalogo di un noto produttore.

Travi di impalcato – Sottopasso agricolo.

(68)

Travi di impalcato – diagramma momento flettente peso proprio.

Travi di impalcato – diagramma momento flettente sovraccarico mobile.

(69)

Travi di impalcato – diagramma dello sforzo di taglio sovraccarico mobile.

Di seguito si riportano, in forma tabellare sintetica, i valori di sollecitazione nella condizione più gravosa.

Axial Vz Vy Torsion My Mz

Elem Load Part [KN] [KN] [KN] [KNm] [KNm] [KNm]

3948 Dead Load J[301] 6.5 20.0 1.2 -0.5 98.0 0.9

3948 Erection Load J[301] 4.2 19.0 0.8 -0.4 90.0 0.6

3948 Tendon Primary J[301] -2136.2 0.0 0.0 0.0 -227.9 0.0

3948 Tendon Secondary J[301] -6.4 -33.7 -3.2 0.1 29.7 -0.2

3948 Creep Secondary J[301] -9.4 13.5 -0.8 -0.4 5.8 -12.5

3948 Shrinkage Secondary J[301] 48.3 -36.3 0.9 -0.9 -2.9 19.0

3948 G3 J[4356] 1.4 4.9 0.3 -0.4 90.0 0.3

3948 TEMP J[4356] -5.3 -8.6 -0.3 0.2 0.7 -4.5

3948 TEMP J[4356] 5.3 8.6 0.3 -0.2 -0.7 4.5

3948 ML-1(max) J[4356] 0.0 120.0 120.0 28.0 433.0 17.0

3948 ML-1(min) J[4356] 0.0 -120.0 -120.0 -28.0 0.0 -17.0

(70)

12.4 VERIFICA TENSIONALE

Di seguito si riportano le verifiche tensionali dettagliate, eseguite con l’ausilio di un foglio di calcolo Excel, messo a punto e verificato dallo scrivente progettista.

VERIFICA TENSIONI S.L. ESERCIZIO

CARATTERISTICHE GEOMETRICHE SEZIONE TRAVE PREFABBRICATA

B= mm A = 2.790000E+05 mm²

H= 500.00 mm I = 3.710000E+09 mm4

fck = 45 N/mm² ys = 200.00 mm

Ec = 36283.2 N/mm² yi = 200.00 mm

ARMATURA

PRECOMPR. Atrefolo = 140 mm² n = 5.374

Ntrefoli = 6 Ap1 = 840 mm² y1 = 50.0 mm

Ntrefoli = 6 Ap2 = 840 mm² y2 = 100.0 mm

Ntrefoli = 2 Ap3 = 280 mm² y3 = 350.0 mm

Ntrefoli = 0 Ap4 = 0 mm² y4 = 0.0 mm

Aris = 1960 mm² y ris = 114.3 mm

e = 138.9 mm

ARMATURA LENTA A1 = 2000.0 mm² y1 = 600.0 mm

A2 = 2000.0 mm² y2 = 450.0 mm

n = 15 Aris = 4000.0 mm² yris = 525.0 mm

SEZIONE INIZIALE A = 3.495338E+05 mm²

I = 9135424052 mm4

ys = 246.79 mm Ws = 3.7016E+07 mm3

yi = 253.21 mm Wi = 3.6079E+07 mm3

ecp = 138.92 mm Wcp = 6.5760E+07 mm3

SEZIONE FINALE B= 1250.00 mm fck = 32 N/mm²

H= 200.00 mm Ec = 33345.8 N/mm²

n = 1.088

A = 5.792942E+05 mm² Bo = 1148.80 mm

I = 1.580000E+10 mm4 Htot = 650.00 mm

yss = 279.08 mm Wss = 5.6615E+07 mm3

ys = 129.08 mm Ws = 1.2241E+08 mm3

yi = 370.92 mm Wi = 4.2597E+07 mm3

ecp = 256.63 mm Wcp = 6.1566E+07 mm3

PRECOMPRESSIONE Aris = 1960 mm² y ris = 114.3 mm

Eccentricità cavo risultante sezione INIZIALE e(I) = 138.92 mm

Eccentricità cavo risultante rispetto sezione FINALE e(F) = 256.63 mm

Caratteristiche acciaio precompressione TREFOLI Ea = 195000.00 N/mm²

fptk = 1860.00 N/mm²

fp(01)k = 1620.00 N/mm²

fpk = 1408.70 N/mm²

pretensione σspi = 1410.00 N/mm²

post tensione σspi = 1377.00 N/mm²

Tensione iniz. σspi = 1070.93 N/mm²

Tiro iniziale No = 2099.02 KN

Mo = -291.60 KNm

(71)

Tensione acc. σsp = 1064.16 N/mm²

Tiro iniziale No = 2085.75 KN

Comp. isostatica precompress. Mo = -289.75 KNm

Comp. Iperstatica precompress. Mhyp = 29.69 KNm

σs = -1.058 N/mm²

σsi = 13.175 N/mm²

σcp = 9.922 N/mm²

VERIFICA STATO TENSIONALE Peso proprio trave MG1 = 225 KNm

∆σs = 6.078 σs = 5.020 N/mm²

∆σi = -6.236 σsi = 6.939 N/mm²

∆σcp = -3.422 σcp = 6.500 N/mm²

Resistenza minima cls al tiro fckj > 9.91 N/mm²

Peso proprio soletta MG2 = 90 KNm

∆σs = 2.431 σs = 7.451 N/mm²

∆σi = -2.495 σsi = 4.445 N/mm²

∆σcp = -1.369 σcp = 5.132 N/mm²

Parapetto / Barriere MG3 = 0 KNm

∆σss = 0.000 σss = 0.000 N/mm²

∆σs = 0.000 σs = 7.451 N/mm²

∆σi = 0.000 σsi = 4.445 N/mm²

∆σcp = 0.000 σcp = 5.132 N/mm²

Marciapiede MG4 = 0 KNm

∆σss = 0.000 σss = 0.000 N/mm²

∆σs = 0.000 σs = 7.451 N/mm²

∆σi = 0.000 σsi = 4.445 N/mm²

∆σcp = 0.000 σcp = 5.132 N/mm²

Pavimentazione MG4 = 90 KNm

∆σss = 1.590 σss = 1.590 N/mm²

∆σs = 0.735 σs = 8.187 N/mm²

∆σi = -2.113 σsi = 2.332 N/mm²

∆σcp = -1.462 σcp = 3.670 N/mm²

Ritiro ME1 = -2.85 KNm

NE1 = 48.28 KN

∆σss = 0.033 σss = 1.623 N/mm²

∆σs = 0.060 σs = 8.247 N/mm²

∆σi = 0.150 σsi = 2.482 N/mm²

∆σcp = 0.130 σcp = 3.800 N/mm²

Viscosità ME2 = 5.82 KNm

NE2 = -9.35 KN

∆σss = 0.087 σss = 0.087 N/mm²

∆σs = 0.031 σs = 8.278 N/mm²

∆σi = -0.153 σsi = 2.329 N/mm²

∆σcp = -0.111 σcp = 3.689 N/mm²

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