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Nova – Pag. 5 28 giugno 2007

SCIENZA. IL PARCO TECNOLOGICO DI PULA

Biotech ad alta purezza

NetOnTv, Bio-Ker, .Pharmaness, Tiscali: è utile unire le competenze.

Per negoziare i diritti per trasmettere i match di Wimbledon e i concerti degli U2 on line o sviluppare nanoparticelle per la somministrazione mirata dei farmaci non c'è bisogno di essere a NewYork o al Mit. Gli imprenditori della conoscenza abitano a Cagliari. È qui che Jon Brownstein ha fondato NetOnTv, una società che gestisce i diritti e servizi chiavi in mano per trasmettere contenuti di musica e sport su qualsiasi piattaforma che non sia la tv, da internet ai cellulari. «Il lavoro è più tecnico e complesso di quello televisivo - spiega Brownstein, originario di Boston, in Sardegna dagli anni 90 dove ha cominciato insegnando inglese all'Unione Sarda - perché le società telefoniche chiedono un prodotto chiavi in mano. Perciò ci occupiamo, oltre che dei diritti, della costruzione dell'eventuale sito, 'delle parti statiche, dello streaming e della parte editoriale». NetOnTv, che fattura più di un milione di euro l'anno, in questi giorni si sta preparando alla trasmissione del festival jazz di Montreaux e in passato ha mandato in streaming i concerti della fondazione Mandela, le gare delle Olimpiadi di Torino e distribuisce il catalogo della Eagle-Rock, una delle etichette musicali più fornite per rock e blues. «Siamo in quattro project managers - spiega Brownstein, 41 anni e due figli - ma le esperienze di Videolina prima e di Tiscali poi hanno creato un vasto ecosistema di professionisti che ci permette di affidare moltissimi lavori in outsourcing localmente o nel resto del mondo». Il capoluogo sardo è stato una palestra anche per l'americano che, con una laurea in greco antico e un master di letteratura comparata, nell'Ict si è letteralmente formato sul campo diventando anche direttore di Videolina. «Quando ho lanciato NetOnTv all'inizio ho pensato di doverlo fare a Londra - spiega lo statunitense che ora sta valutando un accordo con gli angel investor dì Pino Ventures, che lavorano anche con Tiscali - ma qui costa meno e si vive decisamente meglio assicurando la stessa qualità del prodotto».

Infrastrutture di alto livello, strumenti di calcolo avanzato e accesso alle collaborazioni con la ricerca universitaria è stata invece la tripletta vincente per convincere Giancarlo Tonon, amministratore delegato di Bio-Ker, una spin-off nata nel 2003 dalla farmaceutica Keryos, a stabilirsi nel parco tecnologico di Pula, a pochi chilometri da Cagliari, preferendolo ad altre aree a obiettivo I come il distretto di Catania e la zona del napoletano. «Un ambiente aperto alla comunità scientifica e la presenza di forti competenze, in particolare nella bioinformatica sono per noi essenziali» spiega Tonon, che guida Bio-Ker, un budget di sette milioni di euro l'anno e 35 addetti, nello sviluppo di diversi prodotti, tra cui un sistema per contrastare la riduzione dei globuli bianchi durante la chemioterapia con un mercato potenziale da 100milioni di dollari e un processo di produzione per farmaci biotech ad alta purezza. «Queste imprese ad alto contenuto di saperi che vediamo oggi in Sardegna sono frutto di un salto di paradigma avvenuto all'inizio degli anni 90 con la rete che ha fatto esplodere le nostre possibilità di accesso alle informazioni» spiega Luca Pani, ricercatore del Cnr e amministratore delegato di Pharmaness, una società a capitale misto pubblico-privato per lo sviluppo di farmaci mirati al sistema nervoso centrale che fattura 2,5milioni l'anno. «Oggi la vera innovazione è arrivare a un ponte di conoscenze in grado di unire le competenze di altissimo livello nell'lct di centro come il Crs4 con quelle della biologia - osserva Pani- applicandole anche ai database di popolazione nel rispetto della privacy».

Che le dinamiche dell'innovazione siano di fronte a una nuova sfida è anche l'idea di Mario Mariani, amministratore delegato di Tiscali. «Nell'Ict l'era dell'innovazione incrementale è finita e ora disponiamo di una piattaforma solida - osserva nel suo ufficio di Sa Illetta, di fronte al quale scorre il porto canale - oggi i margini delle tlc sono decrescenti e per sopravvivere bisogna guardare alla parte alta del servizio, coniugando

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la semplicità di Michelangelo con la visione di un mercato». Una lezione che Tiscali ha imparato sulla propria pelle offrendo il servizio di NetPhone anni prima di Skype, ma lanciandolo su un mercato italiano che non era pronto. «Uno degli errori più frequenti in Sardegna è stato guardare prima di tutto al mercato italiano - spiega Mariani che ha ridimensionato il mercato su Gran Bretagna e ltalia – ma oggi è chiaro a tutti che bisogna mirare a quello globale».

(gu.ro)

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